The Pill Magazine 43 It

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Punto di non ritorno BY CHIARA GUGLIELMINA STILL LIFE ANDREA AVOLIO

Quello che vedo io è uno scenario catastrofico. Ma se al di là dell’orizzonte, oltre questa giovane angoscia, non intravedessi nell’alba una forza positiva, probabilmente non sarei ancora qui, tra queste pagine, a scrivere.

Nella vita, come in parete, la differenza la fa la forza d’animo. E noi coi nostri 25 anni, chi più chi meno, non sappiamo educare questo nostro spirito nato stanco. Il punto di non ritorno, in alpinismo, è una linea invisibile che ti separa dalla possibilità di trarti in salvo. Una volta superato quel confine, tornare indietro non è più possibile. Il punto in cui il salvagente che ti ha affiancato per l’intera navigazione d’un tratto svanisce. E tu puoi solo andare avanti assumendoti la piena responsabilità delle tue scelte. Anche di quelle sbagliate. Soprattutto di quelle sbagliate. Scegliere ci provoca attacchi di panico. Io ne ho avuti. E più siamo giovani, più il processo è amplificato. A nostra discolpa dico che se una volta, in gelateria, mio nonno poteva scegliere tra fragola o cioccolato, io ora ho: stracciatella, nocciola, crema, cioccolato, cioccolato bianco, cioccolato fondente, cioccolato senza latte e cioccolato senza cioccolato. Poi ancora: pistacchio, limone, fragola, melone, cocco, caffè, vaniglia, yogurt (della mucca, della capra, delle piantagioni di soia), fior di latte (non fatemi elencare le varietà di latte), menta, banana, mela verde, gianduia, puffo (che razza di gusto è?), malaga, mango (il mio preferito). Che poi che cosa ci fa il mango in una gelateria ai piedi del Monte Rosa?

Poi ci sono i gusti senza lattosio, quelli 100% frutta, quelli senza glutine, quelli senza gelato, quelli senza gusto, quelli per i vegani, quelli per i terrapiattisti e quelli per gli influencer: sono coloratissimi e si sciolgono solo dopo essere stati condivisi su Instagram. Ah, e poi c’è il recipiente. “Cono o coppetta?” “Cono per favore.” “Va bene signorina, ma quale? Quello classico o con la glassa al cioccolato, senza glutine o senza zucchero, con la granella di nocciole o con gli zuccherini colorati intonati al suo feed? E la taglia? vuole un cono baby oppure piccolo, medio, standard, large, extra-large, maxi? Insomma signorina, mi dica che gelato vuole prima che finisca l’estate!” “Perché scusi, in inverno non posso avere il gelato?” La mia è un’autocritica severa. Che non cerca un colpevole nelle cose intorno, ma che guarda con sincerità ai propri errori. Oggi è tempo per tutti di concentrarci solo sull’appiglio a cui abbiamo scelto di aggrapparci. Cercando, invece di un responsabile, il punto in cui siamo inciampati, infortunandoci fino a diventare così irrimediabilmente zoppi. Ho conosciuto e chiacchierato con un personaggio unico di recente, un alpinista d’eccellenza in Valsesia, dal curriculum incredibi-

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