UN 2023 IN CRESCENDO
MANAGEMENT
Limiti alla contribuzione pubblica nel PPP – L. Bolognini
Il PPP del nuovo codice dei contratti pubblici (parte 1) – D. Foresta
Il nuovo paradigma nella stagione del rilancio: – F.Belà
Longevità e scienza – G. Scazzosi
INTERVISTE
BARBARA CARLI (AREA 4 ASSISI)
- Essere donna di successo nel fitness
NUNO BATALHA (FEDERAZIONE
NUOTO PORTOGHESE)
- La nuova scuola nuoto
ANNO XXIV - NUMERO 3 MAGGIO-GIUGNO 2023 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale - EURO 6,00 - Aut. n° CN-NE/00884/04.2022 Periodico Roc
AQQUATIX - Limena (PD) Tel. +39 049 7381150 info@aqquatix.com | www.aqquatix.com
VIENI A TROVARCI A RIMINIWELLNESS | STAND 001 - PAD. B3 1-4 GIUGNO 2023 |
HA WELLBEING / HA POOL CONSTRUCTION
Periodico cartaceo bimestrale: 4 uscite HA Wellbeing – 3 Speciali HA Pool Construction
Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001
Aggiornamento denominazione testata “HA Wellbeing” depositato in Tribunale di Padova il 24 novembre 2022 - redazione@wbox.it
Redazione: via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD)
Telefono: +39 049 9600938
EDITORE/PROPRIETARIO: W.BOX SRL - Via Praimbole 7 – 35010 Limena (PD) - info@wbox.it
DIRETTORE RESPONSABILE:
Marco Tornatore - redazione@wbox.it
PUBBLICITÀ:
Professione Acqua srl - ferrario@professioneacqua.it
COME RICEVERE HA WELLBEING - HA W: Per ricevere la rivista al proprio indirizzo, basta registrarsi su wbox.it o associarsi a EAA, al costo di 30€/anno (eaa@euroaquatic.it). Come soci EAA si ha diritto a ricevere tutti i numeri dell’edizione elettronica della rivista HA Wellbeing; per le uscite degli speciali Happy Aquatics - Construction (tre numeri/anno), chi fosse interessato deve farne specifica richiesta a redazione@wbox.it.
NOTE ESPLICATIVE SU HA WELLBEING: 4 uscite/anno con servizi su fitness, piscina, hospitality; in versione digitale è aggiornato quotidianamente e accessibile a tutti su wbox.it; per ricevere la newsletter settimanale fare richiesta a info@wbox.it oppure iscriversi dal sito wbox.it
HA POOL CONSTRUCTION: 3 uscite/anno, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa.
COMITATO DI REDAZIONE: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori – completano il Comitato di Redazione per l’edizione Pool Construction di Happy Aquatics: Rossana Prola, Paolo Ferrario
HANNO COLLABORATO: Rossana Prola, Barbara Carli, Veronica Telleschi, Nuno Batalha, Gerardo Ruberto, Francesco Belà, Gianluca Scazzosi, Donato Foresta, Lorenzo Bolognini, Flippo Caldon, Gianni Gurnari, Andrea Pambianchi, Stefano Candidoni, Ciro Lo Giudice
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Jump Comunicazione - www.jumpcomunicazione.com
STAMPA: GRAFICHE NUOVA JOLLY S.R.L.- RUBANO (PD) - Chiuso in tipografia: 23/05/2023
Sommario
ANNO XXIV - NUMERO 03 - MAGGIO-GIUGNO 2023
24 Che paradigma sta recitando questa stagione di rilancio?
58 Il PPP del nuovo codice dei contratti pubblici - parte 1 Donato Foresta
64 I limiti alla contribuzione pubblica nel PPP Lorenzo Bolognini
38 Nuno Batalha: la “nuova” scuola nuoto per entusiasmare i bambini
46 Una diversa piscina: proposta o provocazione?
L’area spogliatoi di Virgin Active Napoli
(credits Fit Interiors)
La zona spogliatoi e servizi, valorizzata e resa splendida da arredi fedeli a standard di design, qualità e gusto elevati, aiuta a rendere l’esperienza di ogni persona in palestra, piscina, hotel o centro sportivo emozionante e più completa, interpretando le aspettative di una clientela che non si accontenta più dell’ordinario, ma che è alla ricerca dell’extra-ordinario, disponibile anche a pagare di più per avere il meglio e stare bene. In perfetta sintonia con il wellbeing cui ciascuno aspira e con una dimensione che altrove non troverebbe. Anche gli spogliatoi così presentati e curati sono un vero invito a frequentare con continuità la palestra o la piscina.
INSERZIONISTI II LIFE FITNESS 3 TOMMY’S 5 AQQUATIX 7 POLIMPIANTI 9 SHOW HEALTH 11 MYRTHA POOLS 13 DIGI PROJECT 15 SILIGROUP 17 RIMINI WELLNESS 19 ACQUANET 21 WIBIT 27 MIA24 33 K-WELL 35 MPB 49 DEPA 53 EAA 55 PROFESSIONE ACQUA 59 FORUM CLUB 61 PROFESSIONE ACQUA 63 WBOX III MATRIX IV HAMMER STRENGHT VERSIONE ONLINE DISPONIBILE SU: EXTRA 04 Fra riforma e quello che non diciamo Marco Tornatore 12 Stretching Zone 66 WELLBEING Imprese 72 Calendario EAA Eventi/Fiere NEWS 06 WELLBEING News 06 EAA News 10 CIWAS News 10 ACQUANET News AQUAPOOL
22 Siccità: le piscine si vedono Rossana Prola
Ciro
Lo Giudice
Gianni Gurnari FITNESS 28 Barbara Carli: fare impresa cambiando l’idea di fitness Marco Tornatore 34 Il mercato di fitness-piscina e del wellness è in crescita Gerardo Ruberto 42 Grande fermento a livello internazionale per il settore fitness Veronica Telleschi 50 Passato, presente e futuro del settore Andrea Pambianchi 54 Costruire un campo da padel Filippo Caldon MANAGEMENT
Francesco Belà
AQUATIC WELLNESS 44 Progettare bene per avere i risultati nell’aquafitness Stefano Candidoni FIFTY PLUS 16 Longevità e scienza Gianluca Scazzosi
Dal 2001 realizziamo software gestionale per le imprese fitness e sportive di ogni dimensione.
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EDITORIALE
Fra riforma e quello che non diciamo
È paradossale, ma dopo aver reclamato e atteso per decenni un impianto normativo che regoli il comparto sportivo, ad un mese dal varo della norma, c’è chi vorrebbe una proroga (l’ennesima!), chi rivedere le parti onerose per le ASD e SSD, chi pensa che il no profit sia il paradiso da non toccare. Si dimentica che dietro a certi equivoci, ritardi cronici ventennali, interpretazioni arbitrarie delle autorità e di comodo di alcuni operatori, ci sono una categoria professionale e di lavoratori da tutelare e un comparto, con le sue entità e attori, da elevare a quella dignità di valore sociale e sanitario e a quella dimensione economica, negate da sempre relegandolo a “tempo libero”, tendenzialmente non essenziale.
In una fase di netta ripresa, per alcuni euforica, per altri, colpevolmente incapaci di cambiare, ancora lontana dal profilarsi, assistiamo al ritorno numericamente rilevante della clientela in palestra e in piscina, con un’economia sportiva per molti versi migliore del pre-covid. In aggiunta prevale la consapevolezza diffusa che l’esercizio fisico fa bene a tutti per essere sani
e più longevi. In questa situazione, contare su un quadro normativo chiaro e aggiornato è un vero toccasana.
L’ultimo miglio porterà alcuni cambiamenti, ma non un posticipo del nuovo corso legislativo che riguarda lo sport.
Tuttavia se di questo si parla, poco si dice circa la crescita imprenditoriale. Servono managerialità e visione fondamentali per un’evoluzione delle società sportive allineate alle aspettative e alle richieste di chi già è motoriamente attivo, ma anche di chi intende sfilarsi dall’esercito dei sedentari.
Si è parlato poco di siccità e le piogge recenti, fin disastrosamente eccessive (un sentito pensiero solidale alla popolazione dell'Emilia Romagna), hanno aiutato ad accantonare il problema: ma è una questione che andrà affrontata perché la crisi climatica non perdona. Sta per partire la stagione estiva, e nessuno parla da mesi o ha avviato campagne di sensibilizzazione anti annegamento: sbalorditivo per un Paese con 8.300 chilometri di coste.
Tornando alla Riforma, di cui si parla fin troppo, ricordiamo che una parte di palestre e piscine si arrabatta, sopravvivendo a stento. Sono realtà affini per stile, pochezza, ripetitività di offerta e soluzioni datate. Se sono queste che devono soffrire o scomparire per la riforma dello sport, forse non è un male, bensì un bene per un settore che deve crescere premiando i più bravi e penalizzando i peggiori. Ce lo insegna lo sport: il successo è di chi ha merito, coraggio e capacità. Benvenga
la Riforma dello Sport
Marco Tornatore
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In una fase di ripresa, contare su un quadro normativo chiaro ed aggiornato è un vero toccasana per il nostro futuro
La riforma dello sport è fondamentale per il futuro del settore e per dare dignità e tutele ai lavoratori sportivi
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HA WELLBEING AI LETTORI
Prosegue l’evoluzione delle testate del nostro gruppo editoriale, con un allargamento di HA Wellbeing (già Happy Aquatics & Wellness) a padel, sviluppo del fitness, approfondimenti crescenti su ageing e salute legata all’esercizio fisico, nuove tendenze e nuovi modelli gestionali e di servizio dei centri acquatici, senza perdere mai di vista il quadro normativo e i suoi aggiornamenti. Parallelamente HA Pool Construction (regia redazionale di Professione Acqua), a seguito di un crescente apprezzamento, aggiunge un’ulteriore uscita, portando a tre i numeri del 2023. In totale, le edizioni cartacee di HA, tutte accessibili in formato elettronico, diventano ben sette. E, per una lettura quotidiana di notizie, approfondimenti o opinioni di esperti del settore, c’è wbox.it il riferimento per manager, trainer, fornitori, professionisti e operatori del comparto palestre, piscine, wellbeing, reso più completo dalla newsletter settimanale diffusa ogni martedì. Ti interessa ricevere e leggere comodamente quanto il gruppo Wbox diffonde per essere al fianco di tutti gli attori del comparto? Scrivi a info@wbox.it e potrai accedere all’informazione più aggiornata e completa comodamente con un click.
RIMINIWELLNESS 2023: TUTTO PRONTO PER L’APPUNTAMENTO
DEDICATO AL MONDO WELLNESS
RiminiWellness 2023, la manifestazione di Italian Exhibition Group, è pronta ad animare nuovamente la Fiera di Rimini e la Riviera Romagnola con le sue tante novità e a dettare i principali trend dello stare in forma e dello sport. Punto di forza di questa 17° edizione è il suo format ancora più coinvolgente, che riunisce sotto lo stesso tetto, sia la sfera Pro.Fit (B2B), sia quella Active (B2C), richiamando migliaia di sportivi appassionati e professionisti del settore. Tra le novità dei quattro giorni di kermesse – dall’1 al 4 giugno 2023 – il debutto assoluto in Italia di HYROX, la disciplina sportiva che sta rivoluzionando il mondo del fitness, e per la prima volta la “Wellness Community Hall”, un’area animata da tanti influencer del settore, con Cotto al Dente main ambassador on stage, per una manifestazione davvero 2.0. Tra le conferme ci saranno FoodWell Expo, il padiglione dedicato ai brand del settore alimentare, RiminiSteel, l’area dedicata al body building e allo sport da combattimento e l’8° edizione di Italian Showdown, la più grande competizione sportiva in Europa riconosciuta e accreditata CrossFit®, passando per i numerosi palchi di allenamento dal vivo con i trainer più amati (Sayonara Motta, Jairo, LesMills, Jill Cooper) e le discipline olistiche con Pilates Junction e Yoga On Stage. Grande spazio anche alla formazione degli addetti ai lavori e delle risorse del futuro che vogliono intraprendere una carriera professionale in questo settore con incontri promossi dalle associazioni di categoria. Ma quest’anno prende vita RiminiWellness Off, un vero e proprio fuorisalone del benessere che coinvolgerà la Città di Rimini con iniziative, eventi all’aperto e feste on the beach.
EAA IS BACK: UN GRANDE RITORNO IN SINERGIA CON IAA
Mentre prosegue online e in presenza la formazione di EAA che qualifica in modo professionale trainer ed operatori delle attività acquatiche, con lo Spring Weekend, tenutosi a fine marzo, sono tornati i grandi eventi EAA, nella circostanza con il suo brand international, IAA, sempre più associato alla figura di Francisco Estevao. Una manifestazione attesissima e valorizzata dal prestigio della sede, Aquamore Bocconi, che ha accolto al meglio gli oltre cento partecipanti. A dare un taglio di alto contenuto professionale i trainer che si sono avvicendati, dal menzionato leader Estevao a celebrità del fitness acquatico d’eccellenza come Fabrizio Cantarini, Annarita Misciglia, Martina Maisto, Deborah Benetti, e dalla Grecia, Kostas Kavouras. Una nota alternativa e basata sul ritmo musicale è venuta dalla colombiana Maria Browning e da Richard Gormley massimi esponenti dell’americana Aqua Zumba. Soddisfazione piena dei partecipanti, “orfani” per troppo tempo del team di EAA e dei suoi eventi, che hanno ridato così una nuova vita ai grandi appuntamenti EAA dopo le restrizioni dovute al Covid; obiettivo altre due manifestazioni nel 2023 con questa formula: quindi, per tutti gli aggiornamenti, meglio seguire i social e il web www.euroaquatic.it
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WELLBEING NEWS EAA NEWS
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FORUMCLUB 2023: 48 ORE DI BUSINESS, AGGIORNAMENTO, NETWORKING E ISPIRAZIONE
Inedita location per l’edizione 2023 di ForumClub, che permetterà di sviluppare in 48 ore opportunità e occasioni di business, networking e aggiornamento con un panel di formatori, esperti e manager di prim’ordine. Sarà l’UNAHOTELS
Bologna San Lazzaro – Centro Congressi, ad accogliere – venerdì 6 e sabato 7 ottobre – la 24° edizione dell’evento B2B di riferimento, congressuale ed espositivo, per il comparto fitness e sport: un unico grande ambiente dove attività congressuale ed espositiva, così come i momenti informali e conviviali, potranno trovare la massima integrazione e generare un dialogo stimolante e produttivo. E a questo si aggiunge la comodità di pernottare all’interno dello stesso complesso, in ambienti nuovi e confortevoli.
Al Congresso a pagamento si affiancheranno incontri aperti al pubblico di operatori, organizzati in collaborazione con le associazioni partner e gli sponsor. Verrà inoltre presentato un progetto inedito volto a diffondere una maggiore consapevolezza del ruolo dell’attività fisica, oltreché dei professionisti che ne hanno “cura”, e a cogliere le opportunità di una congiuntura particolarmente favorevole alle iniziative rivolte a salute e benessere
Altre info: www.forumclub.it
SIRACUSA CAPITALE MONDIALE DEL FITNESS ACQUATICO: SICILIA CONFERENCE (SUN CLUB 24-25 GIUGNO)
Sun Club, Portugal AquaTraining ed EAA insieme nella tradizionale manifestazione di respiro internazionale Viviana Venticinque è l’anima e l’ideatrice di questo evento. Francisco Estevao, il “potente” alleato che darà lustro e un tono ancor più planetario, con il team EAA, alla kermesse che si annuncia non solo ricca di momenti formativi e di confronto (workshop e masterclass) per i trainer, ma anche di richiamo per manager e titolari con alcune sessioni di approfondimento. Il meglio e l’espressione più evoluta su scala mondiale del fitness acquatico si ritroverà infatti a Siracusa il 24 e 25 giugno, presso l’accogliente SUN Club, secondo una formula di successo, resa più attuale ed attrattiva dalla alta reputazione dei protagonisti – Francisco Estevao, Viviana Venticinque, Martina Maisto - e dalle diverse novità previste per l’edizione 2023. Per il programma completo e per potersi iscrivere: www.siciliaconference.com o scrivere a siciliaconference@sunclubsport.it
GESTIONE IMPIANTI SPORTIVI, A SETTEMBRE IL PRIMO MASTER
PART-TIME FIRMATO 24ORE BUSINESS SCHOOL
24ORE Business School annuncia la prima edizione del Master in Gestione impianti sportivi, in partenza il 22 settembre e strutturato in formula part-time per un totale di 5 weekend, sia in presenza che in live streaming da settembre a novembre. Organizzato in collaborazione con 5ive Sport Consulting e AIS, il master è finalizzato ad offrire gli strumenti necessari per la progettazione, realizzazione e gestione di strutture mono o polivalenti e a contribuire al raggiungimento dei requisiti d’accesso previsti dalla Certificazione di Competenze CEPAS, Società del Gruppo BUREAU VERITAS, come Esperto in Gestore di Impianti sportivi, secondo lo schema di certificazione SCH118, per tutti coloro che ne vorranno sostenere l’esame. Il master prevede tre borse di studio a copertura totale. Il Master in Gestione Impianti Sportivi di 24ORE Business School si rivolge a gestori, imprenditori e direttori di impianti adibiti allo sport, ai loro collaboratori e a coloro che operano all’interno di enti locali nella gestione degli spazi e delle strutture dedicate, ma anche a diplomati e laureati che vogliono accrescere le proprie possibilità di collocarsi e operare con successo nel settore. info: www.24orebs.com
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Matteo Gerli, uno dei docenti del Master
L’ evento che accende i riflettori su esercizio fisico e salute, in tutte le sue forme.
TUTTI INSIEME PER LA LOTTA ALLA SEDENTARIETA’: SECONDA EDIZIONE DE “LO SPETTACOLO DELLA SALUTE” – H FARM Campus – Roncade TV 29 settembre
Esercizio fisico, fonte e strumento per vivere in salute. Sedentarietà, cattiva abitudine e rischio per l’intera collettività. Saranno ancora questi i temi che si affronteranno nel corso della seconda edizione di “Show4Health - Lo Spettacolo della Salute”, sabato 29 settembre nell’Auditorium dell’H Farm Campus a Roncade a partire dalle ore 10.00.
Dopo il successo dello scorso anno, con tanti speaker che si sono susseguiti sul palco come l’ideatore di Eataly Oscar Farinetti, l’ex calciatore Francesco Toldo, il Professore ordinario di Filosofia della scienza Matteo Motterlini, il fondatore di H-Farm Riccardo Donadon, la giornalista del Corriere della Sera Eliana Liotta, il Prorettore con delega allo Sport dell’Università di Padova Antonio Paoli e l’autore di “Fuga dalla Bilancia” il dott. e psicologo Emanuel Mian, ecco la seconda edizione della kermesse che mette al centro l’educazione all’esercizio fisico per vecchie e nuove generazioni Ad organizzare e promuovere l’evento Show Club di Giorgio Leo e Vito Stolfi con la loro Associazione no profit Show Care impegnata a promuovere e sensibilizzare la comunità sulla pratica più consapevole dell’attività fisica e le connessioni con il tema della salute. Per info: https://spettacolodellasalute.it
RIFORMA: DUBBI E ALTERNATIVE - Una riforma “epocale” che però non trova pace
4 anni di gestazione, scanditi da innumerevoli convegni, seminari, audizioni ed approfondimenti che ad oggi, ad una manciata di settimane dall’entrata in vigore dove ancora si brancola nel buio, risultano addirittura paradossali CIWAS, pur proseguendo la strada maestra avendo presentato 13 emendamenti, ha ritenuto fondamentale strutturare un aiuto concreto con un percorso alternativo che da subito, a prescindere dagli esiti delle Riforma, si pone l’obiettivo di professionalizzare il Settore garantendo semplificazioni, tutele, previdenza ed il mantenimento dell’equilibrio economico per le Strutture Sportive promuovendo l’utilizzo della Partita Iva Forfettaria Grazie all’accordo con Fiscozen ed alla realizzazione di infografiche, ebook e supporti di comunicazione studiati per il Settore Wellness, CIWAS intende aiutare i Trainer ed i Titolari di Club fornendo tutte le informazioni utili, una consulenza gratuita ed una tariffa agevolata per apertura e gestione della Partita Iva Forfettaria. Un supporto reale per non impazzire di burocrazia tra ore presunte, registri, comunicazioni e controlli! La convenzione è aperta a tutti (anche non affiliati Ciwas) e valida anche per chi avesse già la partita iva. Maggiori info: www.ciwas.it/news/riforma-la-svolta
ACQUANET NEWS
PROSEGUE L’IMPEGNO DI ACQUANET SUI
TAVOLI NORMATIVI
Acquanet continua a seguire i lavori normativi di UNI e di CEN. In UNI prosegue il lavoro di revisione della norma UNI 10637. Fra le novità, molte sono sulle piscine più piccole e alcune importanti sono per gli impianti pubblici. Per gli ultimi verrà, ad esempio, inserita l’ultrafiltrazione (diritto ad un tempo di ricircolo più alto rispetto a quello minimo previsto dal prospetto inserito nella norma). Il nuovo testo è quasi pronto e l’entrata in vigore della nuova versione della norma è prevista per fine 2023
In Europa, il CEN sta lavorando, attraverso il WG16, sulle SPA intese come cabine (sauna, bagno turco, ecc.) mentre ha delegato le piscine alla EN 15288, la cui revisione inizierà in autunno, con indicazioni per le vasche idromassaggio ad uso pubblico. La nuova norma sulle SPA pubbliche, quindi, non conterrà le vasche ma solo le cabine ed avrà comunque impatto in tutti i centri benessere europei
Sempre in CEN è in revisione anche la UNI EN 13451-4 che riguarda i blocchi di partenza. Fra le novità quella che l’utilizzo interdetto al pubblico per uso limitato solo alle competizioni e ai corsi didattici.
La revisione della UNI EN 15288-1 e -2 rappresenterà un passaggio importante, visti i molti e importanti aspetti toccati da questa norma. Ancora non è dato sapere quali siano le intenzioni, se limitate ad un semplice ritocco o ad un rinnovamento profondo. Le UNI EN 15288 sono norme poco conosciute ma hanno un impatto importante nell’organizzazione degli spazi e nella corretta valutazione del rischio nelle piscine pubbliche. Come sempre, vi terremo informati e vi invitiamo ad associarvi per partecipare più direttamente ai lavori di normazione, con una presenza propositiva.
È di pochi giorni fa la nomina formale di Esperti Acquanet come rappresenti per l’Italia nel ISO/TC83/WG11 che si occuperà della scrittura di una nuova norma sui sistemi di rilevazione delle immersioni involontarie
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CIWAS NEWS
La parte di networking e di confronto a Pool & Fitness Conctat,attraverso il seminario coordinato da Edoardo Cognonato, è risultata molto gradita a tutte le società presenti
IL MERCATO GLOBALE
Secondo le stime la fitness industry mondiale vale quasi 100 miliardi di dollari (7 miliardi è la quota relativa alle attrezzature per il fitness) ed è prevista crescere di 35 miliardi entro il 2028 (fonte: Statista). Anche l’Italia sembra in deciso recupero, con buone prospettive per il quinquennio 2023-2027
Trend differente per il mondo piscina che, nello stesso periodo è previsto sì crescere, ma ad un ritmo inferiore (0,6-1%), con le prospettive migliori nei mercati statunitense, tedesco e francese.
Tra i protagonisti di queste industrie, oltre ai grandi gruppi internazionali, sicuramente le numerose imprese italiane che grazie al design e alla costante innovazione sono capillarmente presenti in Italia e sempre più conosciute all’estero. Sia per il settore fitness sia per il mondo piscina, oltre all’Italia, Germania e Francia sono i paesi di principale destinazione per i prodotti nazionali, ma anche UK, Medio Oriente e US stanno attirando attenzione e investimenti da parte degli imprenditori italiani.
In quest’ottica il gruppo Assofitness di Assosport, che raggruppa oltre 30 aziende del settore fitness e acqua ha definito una strategia per il biennio 23-24 mirata da un lato a rafforzare i rapporti con i clienti italiani e dall’altra a potenziare la presenza su alcuni mercati esteri.
IL MERCATO ITALIA
Il mercato italiano rimane cruciale per le aziende del fitness e, in questo senso, il Gruppo Assofitness ha confermato Rimini Wellness come momento unico di riferimento del settore. In questo senso l’Associazione ha stipulato un nuovo accordo con IEG, migliorativo per le aziende associate. Sulla base anche della fiducia accordata alla fiera nel 2022, l’accordo ha rinnovato e rafforzato la partnership IEG-Assosport attiva dal 2006, in un’ottica di crescita e consolidamento della manifestazione a beneficio di tutto il settore.
In aggiunta a questo importate pilastro della strategia del Gruppo, Assofitness, in collaborazione con HA Wellbeing, Wbox e Professione Acqua, ha lanciato quest’anno la prima edizione di POOL & FITNESS CONTACT. Evento della durata di 2 giorni in cui 15 aziende fornitrici di prodotti e servizi per il fitness e la piscina e 30 buyers italiani (proprietari e/o gestori di club, catene di palestre, impianti natatori e impianti sportivi con piscina e/o palestra) si sono riuniti per un pomeriggio di confronto ed una giornata di incontri B2B. Scambio, network e nuove relazioni le parole chiave.
Pool & Fitness Contact il B2B coorganizzato da Assosport in collaborazione con Professione Acqua e Wbox - un successo apprezzato da tutti i partecipanti
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INTERNAZIONALIZZAZIONE
Il Gruppo Assofitness ha definito alcuni mercati europei ed extra europei come prioritari per le azioni di promozione delle aziende associate all’estero e ha identificato alcune manifestazioni fieristiche come potenzialmente interessanti per entrare e/o penetrare tali mercati.
L’Associazione si è quindi attivata con il MAECI e l’Agenzia ICE per inserire una serie di iniziative di interesse all’interno dell’attività promozionale dell’Agenzia, che ne garantisce così il supporto economico e organizzativo.
Nello specifico saranno quindi organizzate partecipazioni collettive cofinanziate da Agenzia ICE e giornate di incontri B2B in UK, Serbia ed Emirati Arabi.
Per il 2024 si intende invece realizzare una collettiva a IHRSA, manifestazione visitata quest’anno dal Vice Presidente Andrea Pavolucci, e a FIBO. Per entrambe le iniziative è stato chiesto il supporto di Agenzia ICE.
Stay tuned!
info: assosport@assosport.it
La prima edizione di questa iniziativa è stata un vero successo che i commenti di alcuni dei protagonisti inquadrano al meglio; gli organizzatori stanno lavorando ad una seconda edizione per metà novembre ‘23: per anticipazioni assosport@assosport.it
“Ritengo che questo incontro e confronto sia stato molto interessante e costruttivo per noi e che possa dare un ottimo sviluppo in futuro alla nostra azienda e alla relationship con nostri clienti e, mi auguro, molti futuri clienti.” Luca Bettini, Presidente Gruppo Assofitness e CEO Tecnocomponent srl
“E’ un’esperienza che permette un confronto con altri operatori del settore e con chi sta “dall’altra parte della barricata”, cioè chi vende i prodotti, perché ci consente di conoscere meglio l’innovazione che sta dietro a quei prodotti” Davide Cereda, Direttore Operativo In Sport
“Ho trovato qualcosa di interessante da portare a casa; quindi, credo sia molto importante fare queste cose”
Massimo Fondelli,
Amministratore Unico My Sport
“Partecipare ad un evento di questo tipo è utile per capire dove si sta spostando il mercato e avere la possibilità di conoscere nuove realtà, entrando in settori che per noi erano estranei.” Jacopo Castellani, responsabile commerciale JK Fitness
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Le dichiarazioni dei partecipanti a Pool&Fitness Contact
(27-28
marzo Galzignano Terme)
Luca Bettini, presidente Assofitness
Assofitness-Assosport con l' Italian Village a Dubai
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Longevità e scienza
Negli ultimi anni la ricerca sulla longevità umana ha fatto grandi passi in avanti portando alla luce importanti scoperte e sviluppi: alcune delle novità scientifiche più interessanti su questo controverso argomento
Uno dei principali fattori che sembra influenzare la longevità è l’epigenetica, ovvero lo studio delle modifiche chimiche che avvengono sui geni senza cambiare la sequenza del DNA. Recenti studi hanno dimostrato che cambiamenti epigenetici possono influenzare l’invecchiamento e la longevità delle cellule. In particolare, sono stati individuati enzimi capaci di ripristinare l’epigenoma
di cellule vecchie, facendole ritornare ad uno stato più giovane. Un’altra area di ricerca molto attiva riguarda la biologia delle cellule staminali. Le cellule staminali sono particolarmente importanti perché hanno la capacità di rigenerare tessuti e organi danneggiati. Recentemente, gli scienziati hanno scoperto che aumentare il numero di cellule staminali all’interno di un organismo può porta-
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Tempo di lettura: 6’
GIANLUCA SCAZZOSI
Consapevolezze e stili di vita sani aiutano ad invecchiare in salute e ad essere più longevi
ph Kampus Production by Pexels
re ad un miglioramento della salute e della longevità. Sono state sviluppate anche terapie cellulari in grado di utilizzare le cellule staminali per rigenerare tessuti danneggiati.
La dieta e lo stile di vita sono altri fattori importanti che possono influenzare la longevità. Uno studio pubblicato su Lancet nel 2019
ha analizzato i dati relativi a oltre 2 milioni di persone e ha dimostrato che seguire una dieta vegetariana o vegana può ridurre il rischio di morte prematura del 1015%. Inoltre, una ricerca condotta sui topi ha dimostrato che limitare l’apporto calorico può aumentare la longevità e migliorare la salute. È ciò che viene definito con il termine anglosassone CR (caloric restriction)
Alcuni studi suggeriscono che la CR possa influire sulla aspettativa di vita attraverso una riduzione del danno ossidativo e dell’infiammazione cellulare che sono fattori importanti nell’invecchiamento e nello sviluppo di malattie croniche.
“Hara hachi-bu”, ovvero “Mangia sino a quando sei quasi sazio”, è il consiglio che le nonne dell’isola giapponese di Okinawa hanno dato per anni ai loro nipoti, è la tra-
sposizione popolare di un insegnamento confuciano (“Hara haci bu me”) la cui traduzione suona all’incirca: “Mangia fino a riempire otto parti della pancia”.
L’isola di Okinawa è una delle cinque cosiddette Zone Blu della Terra, i luoghi dove si riscontra la più alta longevità del pianeta — le altre quattro sono la zona dell’Ogliastra in Sardegna, l’isola di Icaria in Grecia, la penisola di Nicoya in Costa Rica e la comunità degli avventisti del settimo giorno di Loma Linda in California.
Attenzione però a non confondere la CR con la riduzione delle calorie assunte giornalmente per seguire drastiche diete ipocaloriche al limite della denutrizione. Ridurre l’apporto calorico NON significa ridurre l’apporto nutritivo in termini di marco e microelementi, significa nutrirsi in modo consapevole ed equilibrato, semplicemente mangiando un po’ di meno.
In sintesi, la ricerca sulla longevità sta facendo passi da gigante grazie a nuove scoperte riguardanti l’epigenetica, le cellule staminali, la dieta, lo stile di vita e la terapia genica. Sono stati compiuti notevoli progressi nella comprensione dei meccanismi che influenzano l’invecchiamento aprendo la strada a nuove terapie e trattamenti che potrebbero migliorare la salute e la qualità della vita delle persone. Per quanto riguarda lo stile di vita, l’attività fisica rappresenta il fattore determinante che può influenzare la speranza di vita e soprattutto può migliorarne la qualità
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La CR può influire sulla aspettativa di vita attraverso una riduzione del danno ossidativo e dell’infiammazione cellulare
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L’attività fisica rappresenta il fattore determinante che può influenzare la speranza di vita e soprattutto può migliorarne la qualità
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ACQUANET, DAL 2012, SI PONE L’OBIETTIVO DI CREARE UN GRUPPO DI AZIENDE DEL SETTORE PISCINE CHE LAVORINO INSIEME SU TEMI IMPORTANTI E CONDIVISI. AD OGGI, CONTA QUASI 200 ASSOCIATI. DIVERSE ANIME, ACCOMUNATE PERÒ DALLO STESSO OBIETTIVO:
MIGLIORARSI E MIGLIORARE IL SETTORE.
l’Associazione offre diversi servizi ai propri Soci. Alcuni esempi:
- Consulenza in tempo reale relativamente ad aspetti legislativi, normativi, tecnici. Consultazione gratuita delle norme tecniche UNI.
- Organizzazione di corsi di formazione gratuiti per i propri associati.
- Partecipazione attiva alla scrittura delle norme tecniche, sia italiane che europee, sulla costruzione e sulla gestione delle piscine pubbliche.
- Consulenza gratuita di professionisti esterni, al fine di poter rispondere in modo adeguato ad ogni quesito nel più breve tempo possibile (su temi legali, amministrativi e tecnici).
- Promuove la formazione qualificata per gli operatori del settore delle piscine.
ACQUANET ADERISCE A CONFLAVORO PMI E CIWAS - CONFEDERAZIONE ITALIANA WELLNESS E ATTIVITÀ SPORTIVE
Per saperne di più sull’Associazione è possibile consultare il nostro sito (www.acquanetpiscine.it), scriverci una mail ad info@acquanetpiscine.it oppure chiamarci al 3335259383 .
Saremo lieti di risolvere qualsiasi vostro dubbio!
Acquanet promuove il progetto Master Pool Building
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’attività fisica come parte integrante di uno stile di vita sano e prevede che le linee guida sull’attività fisica siano integrate nei programmi di prevenzione delle malattie croniche in tutto il mondo.
Secondo le linee guida dell’OMS, gli adulti dovrebbero svolgere almeno 150 minuti di attività fisica moderata o almeno 75 minuti di attività fisica intensa a settimana Inoltre, dovrebbero essere svolte attività di allenamento della forza almeno due volte alla settimana
Queste linee guida sono state sviluppate sulla base di prove scientifiche e sono state adattate alle diverse fasce d’età e alle diverse condizioni di salute.
Uno studio pubblicato su The Lancet nel 2012 ha analizzato i dati relativi a oltre 400.000 persone, dimostrando che l’attività fisica regolare riduce il rischio di morte prematura del 30%.
L’esercizio fisico può avere effetti benefici su molti aspetti della salute, inclusi la funzione cardiovascolare, la salute mentale e la riduzione del rischio di malattie croniche come il diabete e l’obesità.
Inoltre, l’esercizio fisico può influenzare anche la longevità delle cellule staminali, aumentandone il numero all’interno dell’organismo e migliorandone la funzione rigenerativa.
Infine, l’attività fisica può anche avere effetti positivi sulla longevità del DNA. Uno studio pubblicato su Preventive Medicine nel 2016 ha dimostrato che l’esercizio fisico costante può influenzare l’attività
dei telomeri, i cuscinetti protettivi che si trovano alle estremità dei cromosomi e che si accorciano con l’invecchiamento. L’allenamento può rallentare l’accorciamento dei telomeri, migliorando così la salute delle cellule e la longevità. La scienza ci dice che con uno stile di vita attivo possiamo fare molto per mantenere uno stato di salute integro il più a lungo possibile e, per parafrasare Blaise Pascal, filosofo e teologo del Seicento, potremmo, impegnandoci un po’, non solo aggiungere più anni alla nostra vita, ma aggiungere più vita ai nostri anni.
Cambiamenti epigenetici possono influenzare l’invecchiamento e la longevità delle cellule
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GIANLUCA SCAZZOSI
Non confondere la CR con la riduzione delle calorie assunte giornalmente per seguire drastiche diete ipocaloriche
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AQQUATIX group Tel. +39 049 7381150 info@aqquatix.com | www.aqquatix.com RIMINIWELLNESS 1-4 giugno 2023 Stand Aqquatix N. 001 / B3 Distributore Italia Vieni a trovarci a
Rossana Prola prola@professioneacqua.it
Siccità: le piscine si vedono
Ecco perchè lasciare le piscine senz’acqua è solo un pretesto...
Manca acqua, non ce n’è abbastanza per tutti. Quindi, che si fa? È indispensabile eliminare gli sprechi e togliere ciò che non è essenziale. Ci siamo già passati, poco tempo fa, dall’essere considerati non essenziali, e ci siamo di nuovo. In una situazione di crisi idrica, le piscine non sono indispensabili e non si riempiono. Se non cambierà idea, il più grande acquedotto toscano, l’Acquedotto del Fiora, vieterà alle piscine pubbliche di utilizzare acqua dalla rete dopo il 31 maggio, mentre per le piscine domestiche è vietato da tempo. È una buona idea. Sostituire, nel territorio servito dall’Acquedotto
Il rischio è che le piscine si riducano a conteniori vuoti, infliggendo un colpo mortale al settore
del Fiora, lo spreco ambientale di acqua con un inquinamento da autobotti che vanno avanti e indietro è davvero una idea geniale. Anche perché non si può utilizzare acqua di rete, ma l’acqua potabile da dove la prendono le autobotti?
Anche qui, come sempre, si parte da un presupposto errato, la convinzione che le piscine sprechino acqua senza criterio e senza attenzione, e che basti far loro spendere soldi per ridurre il consumo Questa è pura ignoranza, non ci sono altre spiegazioni. In una piscina scoperta in estate evaporano da 6 a 10 millimetri d’acqua
al giorno, il che significa che una vasca da 500 metri quadri di superficie perde per evaporazione fino a 5 metri cubi al giorno, più l’acqua necessaria al controlavaggio dei filtri e quella portata via dai bagnanti. Molto probabilmente lo scopo è quello di chiudere gli impianti senza dirlo esplicitamente. La situazione delle piscine domestiche è peggiore , perché quest’anno come l’anno scorso molti Comuni stanno emanando ordinanze che vietano il riempimento delle vasche, l’innaffiamento dei giardini ed il lavaggio dell’auto.
Da ciò si ricava una unica convinzione, cioè quella che le piscine non siano essenziali e possano chiudere senza gravi conseguenze. Ci si dimentica, o più probabilmente non si conosce affatto, tutto ciò che sta dietro ad una piscina: aziende produttrici, installatori, manutentori, gestori di impianti pubblici e tutto il personale relativo, oltre all’indotto che
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ROSSANA PROLA
L'OPINIONE
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Se si considerassero le piscine per quello che sono, al pari di una realtà produttiva, si comprenderebbe quanto sia inutile colpirle
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viene coinvolto da queste aziende (commercialisti, consulenti, fornitori di materiale di consumo e altro). Tutto questo, semplicemente, non esiste oppure è del tutto trascurabile
Aggiungiamo a questo il fatto che una piscina richiama alla mente una immagine di serenità, di divertimento, di leggerezza. In una situazione di emergenza, non si può essere felici. Quando si devono chiedere sacrifici alle persone non si può lasciare alla vista una immagine piacevole e quindi le piscine vanno chiuse.
Ci sono tanti altri settori che, seppure coinvolgano la parte più ricca della popolazione, vengono comunque protetti, pensiamo solo a titolo di esempio alla nautica da diporto od ai gioielli, per salvaguardare i posti di lavoro e l’indotto. Perché le piscine no? Perché la realtà delle piscine è per gran parte sconosciuta, ai politici come alla popolazione.
Per quanto riguarda l’industria
manifatturiera, l’Istat rende noto che il volume di acqua complessivamente utilizzato ammonti (dati 2012, gli ultimi elaborati) a circa 5,5 miliardi di metri cubi. Il dato riferito all’ agricoltura – il settore che più consuma acqua in Italia –per l’irrigazione, è stimato in circa 11,6 miliardi di metri cubi (annata agraria 2009-2010). Il consumo di acqua da parte dell’industria è paragonabile al volume erogato agli utenti dalle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile, che ammonta a circa 5,2 miliardi di metri cubi (dati 2012, in diminuzione del 5,4% rispetto al 2008). Secondo le stime, l’industria del tessile e abbigliamento (inclusa la coltivazione del cotone) su scala mondiale consuma circa 93 miliardi di metri cubi di acqua all’anno. Significa il 4% dell’acqua dolce globale. L’abbigliamento, da solo, consuma 62 miliardi di metri cubi di acqua all’anno. In pratica, i due terzi dell’intero settore. Questi dati sono citati nel report A new textiles economy: Redesigning fashion’s future di Ellen MacArthur Foundation.
Quanta acqua consumano le piscine? I comuni d'Italia sono 7 901, ipotizzando la media di una piscina pubblica per Comune, che contiene una media di 500 mc, avremmo un consumo di circa 8 milioni di metri cubi, calcolando un consumo pari al doppio del volume di ogni vasca. Nulla, rispetto al con-
sumo globale di acqua. Potremmo aggiungerne altrettanti come stima sommaria del consumo di acqua delle piscine private, e non cambierebbe nulla nell’equilibrio globale.
Se si considerassero le piscine per quello che sono, al pari di una realtà produttiva, si comprenderebbe quanto sia inutile colpirle, se non per un comodo calcolo di convenienza politica. Se si volesse intervenire in modo efficace si cercherebbe di limitare gli enormi sprechi in agricoltura e negli allevamenti, o si riparerebbero le perdite delle condutture degli acquedotti, pari mediamente a 40 litri ogni 100 immessi.
Il problema è politico, e dovuto al fatto che le piscine si vedono. Una piscina vuota, così come un giardino morto, dà l’idea immediata che si stia facendo qualcosa di concreto, e per di più appaga il sentimento di rivalsa sociale di molti
È inutile quindi agire sul limitare il ricambio, sul cercare di rimuovere l’obbligo di vuotare la piscina e riempirla con acqua nuova almeno una volta l’anno, perché il consumo globale dell’acqua per le piscine non sposta di una virgola l’equilibrio. Tanto vale mantenere un’acqua sana.
Il problema è un altro, è mantenere la piscina aperta. Perché la piscina si vede
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In una situazione di crisi idrica, le piscine non sono indispensabili e non si riempiono
I volumi di acqua complessivi richiesti dalle piscine, se paragonati a quelli che assorbe l'industria o l'agrivoltura, sono un nulla ph Kindel Media by Pexels
Francesco Belà f.bela@mia24.it
Che paradigma sta recitando questa stagione di rilancio?
È molto semplice. Il fitness è una cosa molto semplice. Non è semplice farlo bene tutti i giorni. Per farlo bene tutti i giorni è necessario mettere in pratica un
se i
principio fondamentale: la mente è come un paracadute funziona solo se si apre ...E questo dipende esclusivamente da te.
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Questo semplice paradigma dovrebbe essere il motore trainante delle nostre aziende, club, piscine, palestre e centri sportivi, perennemente a prescindere dal covid & dallo tsunami ed eventi che ci hanno accompagnati nelle ultime stagioni. A proposito di stagioni…
Questa è la prima del “rilancio” e della “ripartenza”. Ma lo è stata davvero? Per tutti i club/impianti?
Al di sopra delle aspettative e dei budget? La stagione 2022-2023 che si sta per concludere ha permesso di ritornare al periodo pre-covid oppure no?
Sono domande alle quali un imprenditore, un direttore, un responsabile deve rispondere soprattutto ormai a questo punto dell’anno.
Prima di approfondire e di cercare minuziosamente di dare risposte, fare analisi e dare il là a nuove traiettorie e visioni aziendali, facciamo subito una polaroid di chi ce la sta facendo o chi ancora sta faticando con una rappresentazione semplice del “chi sale e chi scende”
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Il dubbio e qualche riflessione sull’onda della ripresa e sul fatto che permetta di ritrovare lo smalto di una volta: forse ci stiamo basando su parametri che andrebbero messi in discussione per capire se la rotta è quella giusta. Idee fondamentali in palestra e da mutuare nelle piscine
FRANCESCO
BELÀ
Photo by Pexels
I parametri per valutare
numeri di palestre e piscine sono positivi sono cambiati
Nei numeri ci sono le soluzioni, sia che i numeri siano vincenti o perdenti, sia che il budget a fine mese sia raggiunto o superato ma anche in questo felice caso, quali sono gli effetti collaterali dell’aver raggiunto il traguardo?
Si parla molto spesso di cambiamento ed evoluzione soprattutto negli ultimi anni del nostro settore, Sport Industry 4.0 ma, è proprio vero che gli attori principali, ovvero noi, in questo settore stanno davvero evolvendo e cambiando le dinamiche, le regole, i metodi, i protocolli che fino ad oggi ci hanno portato ad ottenere questi risultati positivi o negativi?
Siamo pronti per affrontare per queste ragioni queste problematiche nell’ottica di crescere e cambiare? Ci sono a nostro avviso due criticità ed incongruenze molto forti ovvero la mancata coerenza tra l’innovazione come evoluzione del “prodotto” Fitness e Wellness e quindi attrezzature, macchinari, corsi, discipline , tendenze , rispetto l’evoluzione e il cambiamento o meglio la non evoluzione e il non cambiamento delle skill e competenze umane, relazionali, manageriali che convergono trasversalmente su tutti i componenti dello staff indistintamente; tra cui ad esempio le soft/hard skill 4.0 come il pensiero analitico e innovazione, la resilienza, la tolleranza allo stress e flessibilità, la leadership e l’influenza sociale, l’apprendimento attivo, la comunicazione polisensoriale, il customer services,
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il time management, la digitalizzazione e molto altro.
Detto ciò, torniamo a parlare dei numeri vincenti o perdenti: ovviamente l’intuito e l’esperienza maturata ci portano a pensare che il numero “rappresentativo” del nostro business sia il tasso di fidelizzazione come numero vincente o perdente
Ovvio che il tasso di fidelizzazione rappresenta la chimera, il sogno e il desiderio più ambito per ogni Club e per ogni imprenditore. Meno soci-clienti perdo meno ne dovrò acquisire e trovare sul mercato o “rubare” ad altri…meno investimenti in promo marketing&co.
Anche perché il mercato al di fuori su cui pescare non è passato dall’ 8,6%-8,9% di frequentatori di palestre&co, post covid al 20%-30%. E quindi il target non si è ampliato ma bensì si è ristretto o rimasto invariato. Quindi trovare nuovi clienti è diventato ulteriormente complesso
Basta pensare che la media nazionale che sancisce il nostro lavoro dopo un anno e una stagione di sacrificio impegno dedizione e soldi spesi ovviamente, ci dice che il tasso ha un’oscillazione da nord a sud tra il 45% e il 55% da piccoli a grandi da monotematici a poliservices. Quindi, sostanzialmente numeri che negli ultimi 10 anni a prescindere dal lavoro svolto, impegno e dedizione, chiusure e riaperture, non è cambiato minimamente. Intanto una prima considerazione: essere nella forbice tra il 45% e il 55% stabilisce semplicemente che il tuo impianto e la tua attività
rientrano in uno standard, questo standard, in realtà, potrebbe non essere né soddisfacente né sufficiente al tuo business e alla tua attività. Sfatiamo quindi un mito ovvero quello di pensare che se i numeri, i parametri e gli indici che sanciscono il mio lavoro rientrano in una percentuale “Standard” Nazional-Popolare o locale o mia storica tendenza, questo voglia dire che i numeri prodotti e il risultato ottenuto sono soddisfacenti ed è il massimo che posso fare ed ottenere!
Per evolvere cambiare e migliorare le proprie prestazioni occorrono 3 regolette base: prima regola abbattere le proprie convinzioni limitanti, seconda regola innalzare gli standard, terza regola azioni continue costanti e massicce. Parleremo in un prossimo
articolo della guida e dell'utilizzo di queste 3 regole e di molte altre regole.
Lo standard Nazionale relativamente al tasso di fidelizzazione ovviamente mi certifica il fatto che, su 10 soci iscritti e frequentanti, almeno la metà non rinnoveranno il proprio abbonamento alla scadenza. Questa semplice considerazione è su tasso annualizzato costante e in ogni periodo dell’anno dai più facili ai più difficili dovrebbe costringere o comunque stimolare ognuno di noi a fare e dare quel quid in più per migliorare questa tendenza e questo risultato La domanda che ne consegue è: Che cosa stai facendo per migliorare questo indice? Quali sono le azioni ed attività che hai messo o stai mettendo in campo? Quali sono i tempi? E i modi nei quali
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È proprio vero che gli attori principali, ovvero noi, in questo settore stanno evolvendo e cambiando le dinamiche, le regole, i metodi?
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Da chiarire se un abbonamento annuale rinnovato per soli 9 mesi per servizi ridotti rappresenti un successo o meno
il risultato potrà cambiare? Quali sono gli attori principali che sono coinvolti nel processo di fidelizzazione e che potrebbero invertire il Trend negativo? Quali sono i protocolli evoluti e le soluzioni che stai mettendo in pratica per modificare questo allenamento?
In realtà, come tutti sappiamo benissimo, siamo continuamente e costantemente coinvolti nell’operatività quotidiana, nelle urgenze e trovare del tempo “utile-strategico” per costruire soluzioni “consapevoli” che possano portare un miglioramento del tasso di fidelizzazione, diventa davvero un’impresa olimpica; ma non riuscire quasi mai ad investire il tempo necessario per soluzioni consapevoli durature nel tempo e che possano garantirci un’inversione di tendenza stabile e duratura può portarci a vedere solo la punta delle nostre scarpe e non l’orizzonte
Ogni manager ogni responsabile dell’impianto dovrebbe occupare almeno il 50% del proprio tempo
della propria giornata, della propria attività nell’ analisi strategica di soluzioni nuove e diverse per modificare gli indici e le tendenze ovviamente non positive del proprio impianto; ma attenzione anche a soluzioni e cambiamenti su argomenti ed attività che funzionano.
C’è sempre un modo per farla meglio e con meno: è un rompicapo e una sfida su cui misurarsi o misurare i propri responsabili.
Lanciamo adesso una riflessione che approfondiremo con dovizia di particolari e dettagli nei prossimi articoli: ma siamo sicuri che la fidelizzazione per come la conosciamo, per come la interpretiamo e per come la valutiamo, ovvero numero di abbonamenti in scadenza vs numero di abbonamenti rinnovati sia proprio l’equazione corretta di valutazione?
A mio avviso assolutamente no!
Se un cliente con abbonamento di 12 mesi “all inclusive”, rinnova un abbonamento alla scadenza per 9
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mesi e solo “sala”è fidelizzato o no? Uno in scadenza ed uno rinnovato è uguale al 100% di fidelizzazione?
Il nuovo modello e concetto evolutivo di fidelizzazione noi lo chiamiamo “Lealtà&Fedeltà”: ricco di variabili e con un’equazione complessa che origina analisi e valutazione con scelte conseguenti molto diverse dalla semplice analisi 1 in scadenza ed 1 rinnovato… Alla prossima puntata!
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Marco Tornatore redazione@wbox.it
Barbara Carli: fare impresa cambiando l’idea di fitness
In
La “missione” di una donna forte, preparata, serena e determinata, che fa del suo lavoro un piacere di vita, con uno staff che è “famiglia” e con una voglia infinita di studiare e migliorarsi, sempre. Il tutto nel mondo del fitness, sempre più indirizzato - con sua grande convinzione - verso la salute fisica e lo stare bene, soprattutto con se stessi. Perché per lei “non basta essere soltanto una palestra!”. Tutto questo, e molto di più, lo si trova in Barbara Carli, straordinaria imprenditrice con tanta voglia di fare e di affermarsi, sempre e costantemente, in un mondo che ama e che le piace promuovere con forza, determinazione e tanta positività. La sintesi della sua filosofia è la sua palestra Area 4 di Assisi e l’impegno che ha assunto come Delegata ANIF per l’Umbria
Per una donna con un vissuto professionale in altri settori e trascorsi nella politica locale (ex vicesindaco), come nasce l’idea di realizzare un centro fitness?
L’attività politica e la carriera forense sembravano un percorso ormai tracciato, eppure sentivo addosso un senso di insoddisfazione.La palestra è stata una scelta che ha determinato un grande cambiamento. In un momento di coraggio e verità ho deciso di far nascere la mia idea di palestra Sembrava che abbandonassi qualcosa di importante per un salto nel buio, ho ignorato qualsiasi ironia e previsione funesta. Ora, a distanza anni sento di aver vinto, mi trovo a rispondere alle domande di grandi professionisti che cercano
di rimediare all’incuria a cui hanno lasciato il proprio corpo e la cura di sé. Non sono una professionista tra tanti, ma l’ideatrice di un progetto unico e straordinario
Possiamo dire che la sua palestra, Area 4, è la sintesi della sua filosofia imprenditoriale condivisa con parte della sua famiglia?
Ogni lavoro è fatto di persone che lavorano. Costruire un’impresa dove ogni persona si sente pienamente valorizzata ed in grado di esprimere al meglio il proprio potenziale è la mia filosofia ispiratrice nel lavoro. Ho sempre avuto vicina la mia famiglia nel modo giusto, orgogliosa del mio progetto ma senza invasioni di campo. Il re-
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un settore dove le donne stentano a trovare opportunità, legittimi spazi e posizioni di comando, si distingue un’imprenditrice capace, unica delegata regionale donna in ANIF, titolare di Area 4, fitness club d’eccellenza
Tempo di lettura: 16’
MARCO TORNATORE
Barbara Carli, imprenditrice del settore fitness e Delegata ANIF Per l'Umbria, è titolare del club Area4 di Assisi
cente ingresso di mia figlia Maria Micol nel team ha determinato la presenza di un familiare, tuttavia con i miei soci, collaboratori e frequentatori siano essi storici che recenti, amiamo definirci Area4 family: il concetto di famiglia non nasce soltanto da legami parentali ma anche da un nucleo di affetti e attenzione in cui si sente inserito un individuo.
Mamma di quattro figlie (un primato visto il calo delle nascite), illuminata donna manager in carriera, ha saputo dare valore alla sua attività imprenditoriale nel fitness: la sintesi del suo credo professionale.
“La mia impresa gentile” è una perfetta sintesi del mio credo professionale. Conciliare vita familia-
re e lavoro è faticoso ma l’amore e l’entusiasmo sono motori che non mi fanno sentire mai stanca e questo vale sia nella mia esperienza di madre che di imprenditrice.
Le mie quattro figlie sono donne meravigliose per la stima delle quali mi impegno ad essere ogni giorno migliore. Il fitness è un settore unico, splendido, dà l’opportunità di divulgare un sano stile di vita e, per noi che ci lavoriamo, di essere di buon esempio, esattamente come un buon genitore dovrebbe fare!
Quante delle sue idee ritroviamo in Area 4 e quali ritiene siano i punti distintivi del progetto condiviso con parte della famiglia, su tutti sua figlia Micol?
La conoscenza è fonte di ispirazione. Lo studio, la formazione continua e lo scambio aperto e generoso con i saperi altrui sono i nostri pilastri, la comunicazione è una mia passione e una nostra responsabilità. Divulgare la cultura del benessere è la mission della nostra azienda
L’attenzione al singolo individuo nella sua globalità: un buon allenamento è l’apprendimento di sani automatismi e abitudini che ci accompagnano per tutta la vita.
L’arrivo di mia figlia Micol ha determinato una forte ondata di rinnovamento e di attenzione ai giovani: da un centro Personal di eccellenza come è nata Area4 alla palestra di Platone che sta ispirando il nostro progetto del Gymnasium tutto rivolto alla formazione dei giovani. Sono felice di vedere questa continua evoluzione e soprattutto fiera di poter dire che oggi mia figlia è più brava di me
Famiglia: le donne professionalmente impegnate sono sempre penalizzate dal sistema. Come ha saputo conciliare i suoi tanti compiti e riuscire a dare vita ad un progetto così riuscito?
Organizzazione e nervi saldi. Per una donna, madre ed imprenditrice organizzarsi al meglio ed usare bene il proprio tempo sono attività fondamentali per giungere agli obiettivi che si desiderano: fare tutto questo mantenendo il
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“La mia impresa gentile” è una perfetta sintesi del mio credo professionale
Barbara Carli, al centro della foto, con Valeria Genova e Veronica Telleschi, attiva sul fronte ANIF, con una rappresentanza italiana a Colonia nel corso delle iniziative di EuropeActive
sorriso ed il benessere personale è fondamentale.
Il tempo che naturalmente le donne dedicano alla maternità e alla famiglia è un tempo che non riceve il giusto riconoscimento e va lavorativamente “recuperato”. Dare
valore a quell’esperienza significa arricchire il mondo dirigenziale e imprenditoriale di un punto di vista diverso e utilissimo con cui affrontare le dinamiche di un’impresa.
In ragione della sua esperienza, cosa ritiene importante fare nello sport e nel fitness perché le donne non abbiano minori opportunità degli uomini per stagliarsi nel panorama dirigenziale ed imprenditoriale?
Mi piacerebbe dare il buon esempio ed essere collaborativa con quante desiderino crescere nella propria azienda e professione in questo meraviglioso settore. Dare più voce alle donne significa dare più forza alle donne: per questo ringrazio di cuore per questa intervista.
Offrire spazi per contribuire col proprio punto di vista nella gestione d’impresa è un valore per il mondo lavorativo in generale.
Cambiare mentalità e dimostrarlo con azioni concrete, non solo a parole, è fondamentale
Tra donne essere solidali e generose è bellissimo: ci si arricchisce delle reciproche esperienze, nascono amicizie e complicità che sono vera ricchezza. Spesso dalla collaborazione lavorativa ci si ritrova ad avere un’importante spalla anche personale. In Area4 viene quotidianamente smentito nei fatti il luogo comune della difficoltà a collaborare fra donne e della incapacità tutta femminile di semplificare le cose. E soprattutto in qualsiasi ambito lavorativo, rimanere salde, non snaturarsi emulando modalità maschili, rimanere sempre custodi della nostra gentilezza
Lei è l’unica delegata regionale donna di ANIF: che idee condivide con il presidente Duregon che a più riprese ha dimostrato grande disponibilità ad aprire la strada a donne capaci come lei?
Diventare delegata regionale per l’Umbria mi ha permesso di dare voce nella mia Regione a problematiche ma soprattutto alla forza del nostro settore, richiamare l’attenzione sull’importanza fondamentale dello sport e dell’esercizio fisico.
Ho deciso di entrare in ANIF perché è un’associazione con una storia di valore trentennale, è affidabile e fortemente accreditata col mondo delle istituzioni. Oggi siamo pieni di associazionismo e network imprenditoriali, ma la prerogativa, la specificità di ANIF è proprio la forza del lavoro istituzionale. L’ANIF è avere accesso ad una rete di rapporti importanti per la crescita individuale e del gruppo. Credo nelle relazioni e nell’affermazione che nessuno è in grado di farcela da solo.
Il presidente Duregon lascia notevole spazio e ruolo alle donne: sicuramente ho aperto la strada alla presenza femminile. Nel nostro settore le donne stanno prendendo sempre più spazio, sicura-
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Sono felice di vedere questa continua evoluzione e soprattutto fiera di poter dire che oggi mia figlia è più brava di me
Il management team di Area4
mente anche il nostro ambiente ne beneficerà: in ANIF il mio riferimento costante e quotidiano sono due straordinarie donne, Veronica Telleschi e Valeria Genova, con cui condivido intelligenza e sensibilità
Tornando ad Area 4 e ai grandi risultati che sta ottenendo, cosa reputa fondamentale perché una palestra sia di richiamo non solo per chi è appassionato di fitness, ma anche per i tanti, troppi sedentari che possono scoprire i benefici dell’attività fisica?
Oggi identifica un luogo accogliente e di qualità, ispira fiducia e normalità. In questo periodo sono tutti alla ricerca del brand esclusivo, del luogo in cui sentirsi un’élite, un privilegiato. La mia filosofia di vita è che non possiamo stare bene in un mondo in cui a star bene sono solo in pochi.
La palestra è davvero salute a buon mercato, un luogo in cui fare prevenzione, educarsi ad un corretto stile di vita che derivi da comportamenti non forzati ma naturali come bere un bicchier d’acqua. È fondamentale che ci sia davvero interesse rivolto alle persone che non sia un’azzeccata strategia di marketing.
Sono fortemente convinta che l’autenticità sia un elemento fondamentale nel lavoro. Diversificazione del servizio per raggiungere diverse fasce di età ed esigenze di ognuno.
Nel suo territorio, in pochi chilometri si trovano quattro club: strategia e posizionamento non le fanno temere la concorrenza o lo considera uno stimolo per continuare ad offrire il meglio? Nel secondo caso, cosa è per lei il “meglio” e chi può beneficiarne?
La conoscenza del proprio territorio e dei propri competitor è importante.
Ma da buona ex nuotatrice per raggiungere l’obiettivo non perdo tempo a guadare chi ho vicino ma la meta che ho di fronte
Il mio pensiero è fare da apripista di nuovi possibili scenari per valorizzare il nostro settore.
La marea che sale solleva tutte le
barche. L’obiettivo per me non è avere le persone di tutte le palestre vicino a me, ma tutte le persone che potrebbero migliorare la qualità della loro vita venendo in palestra. L’obiettivo è alzare in percentuale il numero di chi va in palestra
Il meglio a cui tendo è rivolto alla continua ricerca dell’innovazione e dell’eccellenza che il nostro settore offre. La curiosità mi anima tanto quanto la passione e mai tengo le mie scoperte tutte per me.
In generale, anche come rappresentante di ANIF, in cosa l’Italia del fitness ritiene eccella ed in cosa può migliorare per poter raggiungere risultati così importanti come quelli ottenuti da Area 4?
Il numero di persone che stanno scoprendo benefici del fitness è in continuo aumento.
Sorprende favorevolmente l’ondata di giovanissimi che si sono riversati nelle nostre palestre.
Lentamente stiamo andando nella giusta direzione, verso un cambio: di mentalità dove la palestra -
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Per una donna, madre ed imprenditrice organizzarsi al meglio ed usare bene il proprio tempo sono attività fondamentali per giungere gli obiettivi
La titolare di Area4
ciale. Si è ampliato il concetto di fitness alla salute e al benessere degli individui. l’Italia, come in ogni settore, anche nel fitness si distingue per capacità ed eccellenze. Occorre aggiungere un pizzico di impegno in più nel considerar-
ci ormai veri e propri imprenditori alla stregua di tutti gli altri ed iniziare a prepararci ai cambiamenti fiscali e gestionali che sono alle porte. La Riforma dello sport è una realtà: va affrontato il passaggio alla fase adulta dal riconoscimento effettivo del nostro settore. Il mondo del fitness si sta preparando ad essere equiparato ad ogni altro settore imprenditoriale. I valori comunicati costantemente da Area4 sono riusciti a fare breccia nel nostro territorio coinvolgendo una percentuale molto alta di sedentari e persone che prima di Area4 non avevano mai messo piede in palestra o fatto sport. Trasferire con altrettanto impegno e strategia gli stessi “valori” e far crescere un popolo attivo sportivo sarebbe davvero un risultato importante per la collettività.
Può dirci, in percentuale, su che numeri siete rispetto al pre-covid e a quali risultati puntate indicando la strada che state percorrendo per raggiungerli?
La nostra ripresa seguita al periodo buio che ci siamo lasciati alle spalle è sorprendente. Ho cancellato dalla memoria quanto accaduto e preferisco non nominarlo; tuttavia, posso dire che nemmeno milioni di euro spesi in pubblicità progresso avrebbero potuto portare al nostro settore questo risultato. Il mondo ha capito che fermare il movimento una follia! Ora per continuare a confermare percentuali di fatturato e persone in continuo aumento occorre intervenire su nuovi automatismi. L’esercizio fisico deve diventare una buona abitudine per tutti.
Come donna, quali sono stati gli ostacoli maggiori che ha dovuto superare per arrivare dove è oggi e come dovrebbero cambiare il sistema e il fitness in particolare perché ogni donna possa ottenere quello che troppo spesso è solo appannaggio degli uomini?
L’ostacolo più grande è quello di essere stata fraintesa, di aver incontrato persone che credevano erroneamente che non stessi facendo davvero sul serio, o peggio ancora, che la palestra non fosse un vero lavoro. Ho trasformato nel tempo questi ostacoli in opportunità: ho sperimentato sulla mia pelle il vantaggio di essere sottovalutata. Il sorriso, la gentilezza, la calma, la fiducia non sono sinonimi di debolezza, ma al contrario di tenacia e resilienza. Ho risposto sempre positivamente ai tentativi di boicottaggio facendoli diventare una sfida personale ad impegnarmi ancora più fortemente a vincere. Alle donne che vogliono crescere imprenditorialmente nel settore del fitness dico di imparare ad amare i sovraccarichi e farne una forma di allenamento anche quando non si tratti di ghisa ma di sfide.
Dove vedremo nei prossimi anni Barbara Carli e come cambierà Area 4 la cui progettualità è condivisa con parte della sua famiglia?
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Avere fiducia nel lavoro ed in generale nel mondo femminile è importante che parta inizialmente proprio da noi donne
Barbara Carli nella sua palestra Area4
Amo viaggiare e la domanda dove potrei vedermi nei prossimi anni mi avvicina all’idea della scoperta. Sicuramente che si tratti di nuovi progetti, incarichi o novità che non immagino, io continuo a fare tutto quello che è necessario per farmi trovare pronta quando arriverà l’opportunità che è giusta per me. Sono molto fiduciosa e penso sempre che il meglio debba ancora venire. Sicuramente, dopo oltre dieci anni, sento che la mia presenza in Area4 sta cambiando forma: sono una motivatrice ed amo far fiorire le persone, scelte e responsabilità sono ancora le mie, ma l’idea di cosa è Area4 è ormai innestata in molte persone che vivono e lavorano in palestra. Nel futuro mi vedo in ruoli e mansioni che superano i confini della mia palestra per divulgare e testimoniare al meglio il bello del nostro lavoro. Oggi penso che: “la vera leadership è quella che ne genera altra. È l’arte di scomparire, creare spazio per il talento altrui e non rendersi mai indispensabili”. La mia leadership è, senza esagerare, gentile e vincente!
Semplicità. Trasformabilità. Funzionalità. Versatilità. Queste sono solo alcune delle inimitabili caratteristiche di TONIKA™,che si fondono oggi un un’unica, pratica soluzione.
Semplicità. Trasformabilità. Funzionalità. Versatilità. Queste sono solo alcune delle inimitabili caratteristiche di TONIKA™,che si fondono oggi un un’unica, pratica soluzione.
Pensata e progettata per i centri sportivi che vogliono proporre alla clientela una nuova tipologia di allenamento, dinamica e performante, con l’utilizzo di un unico attrezzo.
Pensata e progettata per i centri sportivi che vogliono proporre alla clientela una nuova tipologia di allenamento, dinamica e performante, con l’utilizzo di un unico attrezzo.
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Uno scorcio della palestra Area4 ad Assisi
Gerardo Ruberto info@smilingcoachsystem.it
Il mercato di fitness-piscina e del wellness è in crescita?
Grazie anche alla tecnologia oggi il trainer può seguire ogni allievo monitorando parametri vitali collegati alla salute di ognuno
Il mercato del benessere è in piena espansione. I consumatori intendono continuare a spendere di più per prodotti che migliorano la loro salute, la forma fisica, l’alimentazione e la propria immagine
Tuttavia le imprese del settore fitness in Italia sono costantemente in “apnea” su più fronti, come ad esempio la difficoltà a cambiare le modalità di erogare il servizio, correndo il rischio che il non adeguamento possa far implodere l’impresa; la difficoltà a trasformarsi in vere e proprie aziende or-
ganizzate e proiettate ad essere un punto di riferimento per le persone ( sia clienti che risorse umane da impiegare nei propri organigrammi); la mancanza di una corretta comunicazione, capace di andare oltre il prezzo, che spesso fa desistere le persone sedentarie o neo palestrati ad iscriversi o rinnovare il proprio abbonamento per senso di inadeguatezza all’ambiente.
“Sfogliando” internet sia su siti italiani, europei o americani, vengono segnalate, tramite ricerche di fa-
mose aziende dedicate ai numeri, quantità crescenti di persone che a vario titolo o per svariate necessità sono interessate a “muoversi” e fare esercizi fisici per migliorare le proprie performance.
Negli ultimi 30 anni le cose sono andate bene, poi di colpo, la chiusura obbligata causata dal Covid, ha fatto emergere le vere difficoltà che un numero incredibile di imprese ha dovuto superare.
Nel 2023 la ripresa è molto evidente dal nord al sud, ma temo che quasi nulla sia cambiato nella visio-
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GERARDO RUBERTO
ph Thisisengineering by Pexels
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ne delle aziende del settore; prezzi, modalità di apertura dei centri, modalità di accogliere le persone, sentirsi meglio di altre imprese, etc.: questo difficilmente porterà il mercato e di conseguenza le imprese a crescere.
Da tempo, chi si occupa in modo profondo dell’atteggiamento dei consumatori evidenzia forti cambiamenti di scelta da parte dei clienti e suggerisce approcci innovativi al fine di avvicinare più persone alle attività che le imprese del settore offrono. Io non ho una soluzione, semplicemente vorrei stimolare gli imprenditori a fermarsi per riconsiderare la propria visione dell’impresa. Se i consumatori sono più sensibili alla salute, se la popolazione invecchia, se possiamo avere delle performance diverse dai nostri padri o nonni, allora è necessario rendere questa popolazione più consapevole che non bisogna andare in palestra
solo quando si deve fare riabilitazione post intervento chirurgico, muoversi dopo una caduta, etc. la parola d’ordine è prevenzione!
Non è sufficiente stimolare le persone con la frase: “muoversi fa bene” è troppo banale perché molte persone pensano di stare bene, senza pensare al futuro. Bisogna uscire dalla zona di comfort, dall’ attesa che le cose cambino da sole. Se di salute si parla allora è necessario mettere in campo azioni che dimostrino in concreto che le imprese del fitness sono ciò che serve per stare in salute.
“L’aumento della prevalenza delle malattie croniche legate allo stile di vita in tutto il mondo è un fattore chiave che guiderà il mercato nei prossimi anni, anche in Italia”
Le malattie croniche, note anche come malattie non trasmissibili, compaiono comunemente dopo
una lunga esposizione ad abitudini malsane, che includono la mancanza di esercizio fisico regolare, l’assunzione di diete ricche di grassi saturi, dolcificanti artificiali e sale, caratterizzate principalmente da “cibi spazzatura”. Questo stile di vita porta a livelli più elevati di esiti avversi, come ipertensione, iperlipidemia, diabete e sovrappeso che funzionano individualmente.
È su questi concetti che si giocherà il futuro delle imprese del fitness terrestre e acquatico e da questi concetti che le aziende dovranno studiare e modificare le proprie abitudini nell’erogare servizi; è da questi concetti che la comunicazione e le promozioni dovranno prendere spunti per avvicinare sempre di più una popolazione che sta invecchiando, una popolazione che tuttavia nel suo invecchiare vorrebbe essere guidata nell’investire per una vita più performante.
Prima di “vendere” il servizio è necessario rendere consapevoli le persone che l’esercizio fisico, il “farmaco naturale”, è un toccasana quando si sta bene perché previene e riduce le malattie. Informate e formate i vostri clienti;
FATTORI DI CRESCITA:
Il mercato globale della salute e del benessere è guidato principalmente dall’aumento della spesa dei consumatori di un’ampia varietà di prodotti e servizi per la salute e il benessere in tutto il mondo. L’aumento del reddito personale disponibile (nella popolazione matura), la maggiore
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È importante offrire una nuova immagine capace di far comprendere alla popolazione che muoversi fa bene, che l’esercizio è un farmaco naturale ancor più quando si è anziani
Il nuovo Trainer deve essere un facilitatore della salute e di sani stili di vita, ma deve avere competenza e conoscenze adeguate
ph Cliff Booth by Pexles.jpg
consapevolezza dei prodotti e dei servizi per la salute e il benessere tra i consumatori e il desiderio di uno stile di vita sano e attivo tra la popolazione sono fattori importanti che guidano la crescita del mercato globale della salute e del benessere.
Lo stile di vita sedentario dei consumatori, stili di vita frenetici e la crescente prevalenza di varie malattie croniche come l’asma, l'ipertensione, il diabete, il cancro, l’artrite e vari disturbi mentali sono i principali motori del mercato della salute e del benessere.
Su quali fattori agire affinchè la salute sia un’opportunità per le imprese del settore fitness?
COMUNICAZIONE: organizzare workshop a tema “salute” attraverso il movimento fisico; cambiamento di comportamento; esercizio; comunicazione sanitaria; la promozione della salute. Le persone sono più sensibili alla salute che a star bene; lo star bene per molte persone significa non avere fastidi particolari, controllare l’alimentazione, muoversi facendo camminate sportive. La maggior parte della popolazione vede palestre e piscine come luoghi per mettere in forma la “carrozzeria”: difficile che associ la palestra alla salute. Difficile che le persone pensino alla palestra per la riduzione delle malattie non trasmissibili; più facile prendere una pastiglia per il diabete o per la pressione: i farmaci sono necessari quando ormai la malattia è conclamata…, ma fare prevenzione conviene. Muoviamoci a fare una comunicazione “provocatoria” svegliamo le persone!
PERSONALE: avere in squadra gli
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specialisti della salute, professionisti capaci di “dosare” il farmaco naturale, gli esercizi fisici adeguati. Specialisti capaci di modificare le dosi in base ai progressi ottenuti. Queste figure sono per vari motivi necessarie per dare sicurezza e certezza dei risultati nei giusti modi e tempi; la loro presenza rassicura medici e clienti, alimenta la notorietà del brand ed avvicina le persone.
LO SPECIALISTA DELL’ESERCIZIO FISICO PER LA SALUTE DEVE ESSERE IN GRADO DI:
1. Condurre lo screening e la stratificazione dell’alert delle persone a rischio o con una condizione di salute precaria;
2. Condurre test appropriati, valutazioni funzionali e di idoneità fisica con gli atleti e interpretare i risultati;
3. Creare programmi di esercizi basati sull’evidenza per le persone a rischio o con condizioni di salute controllate;
4. Motivare gli utenti con condizioni di salute controllate ad adottare e mantenere comportamenti di vita sani;
5. Motivare gli utenti con condizio-
ni di salute controllate a iniziare e continuare con comportamenti alimentari sani;
6. Gestire la comunicazione con gli utenti, i medici e gli operatori sanitari.
Infine l’articolo ha lo scopo non di dare soluzioni strategiche ma di stimolare le imprese a cambiare, a fare delle scelte che possano finalmente farle uscire dalle zone di comfort. Non è importante il prezzo oppure essere low cost o high cost è importante dare una nuova immagine capace di far comprendere alla popolazione che muoversi fa bene, che l’esercizio è un farmaco naturale e che per vivere in salute anche da maturi è necessario fare movimento dosandolo con esperti del settore. La prevenzione conta per la salute, le imprese devono comunicare nei messaggi tutto questo. Muoviamo le persone.
Il percorso delle imprese fitness è ad una svolta importante e le scelte degli imprenditori devono essere decise e mirate ad offrire servizi mirati, fatti in sicurezza e in libertà.
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Nel 2023 la ripresa è molto evidente dal nord al sud, ma temo che quasi nulla sia cambiato nella visione delle aziende del settore
La figura del medico in palestra o piscina non deve essere associata all'idea di cura, ma di prevenzione e controllo a beneficio del cliente
Nuno Batalha: la “nuova” scuola nuoto per entusiasmare i bambini
Il vicepresidente della Federazione Portoghese Nuoto
è costantemente impegnato nel promuovere metodi che entusiasmino i bambini al nuoto, prevenendo ed escludendo il fenomeno diffuso del drop out. La collaborazione con altri Paesi e federazioni
lo che dovrebbe essere la scuola nuoto moderna, secondo un modello aperto a tutti, inclusivo e educativo-sociale, a prescindere dall’orizzonte agonistico, comunque fondamentale per una federazione.
È un vero piacere parlare con un dirigente preparato ed affabile come Nuno Batalha, che, oltre ad essere vicepresidente della Federazione Nuoto Portoghese guidata da Antonio José Silva -pure attuale numero uno della LEN- è il responsabile della formazione e del settore tecnico della FPN.
Bahata segue con particolare attenzione la parte educativa da riservare ai bambini, base futura per selezionare atleti del movimento natatorio portoghese, ma senza puntare esclusivamente al nuoto agonistico: secondo il pensiero dell’alto dirigente federale, da noi ampiamente condiviso, il nuoto va diffuso perché il più alto numero di persone impari a nuotare e perché i bambini acquisiscano i fondamentali per la propria sicurezza, innamorandosi al contempo del nuoto
Un programma basto su un approccio multi-disciplinare e aperto, perché prevalgano entusiasmo costantemente rinnovabile degli allievi e il piacere di vivere l’esperienza acquatica. In pratica, quel-
La FPN, a differenza di diversi enti stranieri omologhi, grazie a Nuno Batalha indica la strada maestra da percorrere per una moderna scuola nuoto, volta ad allargare il numero di praticanti di base –quindi anche adulti ed anziani - e ad offrire i servizi altamente sociali che il nuoto può e deve interpretare, su tutti la sicurezza e la crescita di stili di vita motoriamente attivi anche divertendosi.
Quale ritiene siano gli aspetti troppo sottovalutati per promuovere una scuola nuoto innovativa e centrata sulle nuove generazioni da educare al nuoto senza che perdano l’entusiasmo o il piacere dell’esperienza acquatica?
Nella realtà portoghese, che ovviamente è quella che conosco meglio, riteniamo che l’insegnamento del nuoto sia molto centrato sull’apprendimento delle tecniche di nuoto. Nella nostra prospettiva (come Federazione Portoghese di Nuoto - FPN), l’insegnamento del nuoto ha molti più contenuti delle stesse tecniche di nuoto. La didattica natatoria deve essere multidi-
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CIRO LO GIUDICE
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Nuno Batalha, vicepresidente della Federazione Nuoto Portoghese
Portugal a Nadar è il programma della Federazione Nuoto Portoghese che punta ad una diffusione quanto più allargata dell'apprendimento del nuoto secondo un modello multidisciplinare ph FPN
sciplinare, includendo contenuti di tutte le discipline del nuoto e persino contenuti di apprendimento motorio di base. In questo modo riusciamo ad avere una didattica più completa ma anche più diversificata e divertente, prevenendo l’abbandono della scuola nuoto.
Come e perché è arrivato a queste conclusioni e quali sono le barriere che deve infrangere perché il suo messaggio venga compreso da colleghi, tecnici, manager e titolari di piscine?
In Portogallo abbiamo attualmente un programma in corso chiamato “Portugal a Nadar”. Tra l’altro, stiamo portando avanti un iter di certificazione per le scuole di nuoto. Durante questo processo possiamo vedere che la maggior parte delle scuole incanala l’insegnamento del nuoto verso tecniche di nuoto formali. Sulla base di ciò, abbiamo avanzato una proposta per l’attuazione di un modello di approccio alla didattica del nuoto, modificandone i contenuti, che abbiamo denominato “Didattica multidisciplinare”. Fondamentalmente, proponiamo l’integrazione di altri contenuti che
vengono insegnati in parallelo con il nuoto puro, il che rende l’insegnamento più diversificato e completo. Crediamo che la grande sfida sia quella di cambiare il comportamento di tecnici e istruttori di nuoto, cosa che, come è intuibile, non è facile. Quello che abbiamo cercato di fare è diffondere questa proposta e modello a tutti gli insegnanti, facendo una formazione specifica con i contenuti che si intende implementare. Allo stesso tempo, forniamo un aiuto agli insegnanti, in particolare con: 1) un libro con tutti i contenuti e la proposta per l’implementazione del modello (che è pubblico e può essere consultato all’indirizzo: https:// fpnatacao.pt/uploads/MANUAL_ RefFPN_22.pdf ); 2) video didattici con proposte per l’insegnamento di nuovi contenuti (https://fpnatacao.pt/uploads/Video_-_Modelo_de_Ensino_Multidisciplinar_ da_Natação_-_Videos_Didaticos. pdf); 3) Software didattici dove è possibile condividere esperienze e contenuti; 4) le scuole nuoto che partecipano al programma “Portugal a Nadar” hanno anche il supporto di un gruppo di consulenti pedagogici, esperti in questo specifico settore.
Lei ha una lunga esperienza di interscambio e confronto con altre nazioni ed esperti. Si è ispirato a qualche modello straniero e con quali Paesi riesce meglio a condividere l’idea di attività da proporre nelle piscine?
È un dato di fatto che la FPN ha una lunga storia di collaborazione con altre istituzioni e federazioni internazionali. Ovviamente, alcuni dei modelli LTAD (Long term athlete development) sono riferimenti internazionali e ci hanno ispirato in certi momenti. Ma ad essere onesti, l’elaborazione del
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Secondo la FPN l’insegnamento del nuoto ha molti più contenuti delle stesse tecniche di nuoto e la didattica natatoria deve essere multidisciplinare
nostro modello multidisciplinare non ha alcun modello specifico di riferimento. È stato costruito dal confronto fra un’ampia base di tecnici specializzati nelle diverse discipline del nuoto: sono stati discussi e scelti contenuti ritenuti trasversali e importanti, sono stati definiti diversi livelli di apprendimento e sono state create progressioni pedagogiche. Crediamo in un modello didattico con le caratteristiche che presentiamo, ma stiamo anche avviando una valutazione scientifica del modello proposto. Sarà sempre importante
avere alcune evidenze scientifiche al riguardo.
Quali ritiene siano i fattori decisivi per rendere il nuoto un fenomeno veramente di massa ed inclusivo e come le piscine possono essere più attrattive per persone giovani e meno giovani?
È una domanda difficile, ma con la diversità di proposte per diversi sport e attività fisiche che esistono oggi, le attività acquatiche (non esclusivamente il nuoto) dovranno necessariamente reinventarsi Credo che questo contribuirà notevolmente ad avere attività attraenti e ludiche per bambini, giovani e persino anziani. Crediamo che il modello di apprendimento multifattoriale proposto dalla FPN possa avere questa doppia missione di fornire, da un lato, un apprendimento migliore e più ricco in termini psicomotori, ma anche ottenere un insegnamento più divertente per ognuno indistintamente, il che sarà sicuramente un bene per tutti ed eviterà l’ab-
bandono.
La Federazione Portoghese, grazie a lei, si rivela piuttosto innovativa: è stato semplice proporre e condividere questo percorso con gli altri dirigenti e chi oggi riscontra essere più disponibile a recepire questo nuovo messaggio e perché?
E’ molto gentile, ma l’innovazione in FPN non è dovuta a me, ma al lavoro di squadra che si fa quotidianamente e in cui siamo tutti coinvolti. In questo modo, implementare idee innovative nella FPN è molto semplice, in quanto l’intero management della federazione e gli altri partner sono molto ricettivi a tutte quelle idee innovative che possono essere una risorsa per lo sviluppo delle diverse attività acquatiche.
Al contrario, come convenivamo, sono tante e diverse le resistenze a cambiare: chi tende a voler continuare con i vecchi modelli
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La grande sfida è quella di cambiare il comportamento di tecnici e istruttori di nuoto, percorso non facile
Nuno Batalha mentre interviene al 12o Congresso del Nuoto Infantile in Brasile
e come poter persuadere tecnici e addetti ai lavori poco inclini ad aggiornare schemi e stili professionali?
Come detto poco fa, credo che la difficoltà maggiore sia cambiare effettivamente il comportamento delle persone, e questo non vale esclusivamente per gli insegnanti di nuoto, è sicuramente trasversale ad altri ambiti della nostra società.
Credo che il modo migliore per “convincere” le persone a cambiare comportamento, nel caso specifico dell’insegnamento del nuoto, sia mostrare loro che si tratta effettivamente di un modello non solo innovativo, ma che funziona (o può funzionare). Quello che stiamo facendo in Portogallo è fornire una formazione specifica, cercando di raggiungere più scuole di nuoto e insegnanti possibili.
La sua federazione, con uno stile molto coerente con le finalità che istituzionalmente deve avere, si occupa di discipline acquatiche olimpiche e dei percorsi didattici, delegando a terzi la parte afferente a fitness acquatico, attività in verticale, salvamento civile e licenze per essere lifeguard, nonché la parte di riabilitazione in acqua. Quali benefici ottenete da questa impostazione e come pensa agirete nel corso del vostro mandato che si chiuderà in concomitanza con l’attuale ciclo olimpico?
In Portogallo, la federazione portoghese di nuoto è responsabile delle discipline acquatiche olimpiche, compreso il nuoto adattato. Tutte le altre attività citate hanno istituzioni proprie che le sovrintendono ma che sono indipendenti dalla nostra federazione. Questo accade perché la stessa struttura sportiva nazionale è concepita in questo modo, non essendo una questione che dipende dalla FPN.
Che progetti ha Nuno Batalha per la sua vita professionale e dirigenziale?
Oltre ad essere vicepresidente della FPN, sono professore associato presso un’università portoghese (Università di Évora). Nel caso dell’FPN, il nostro mandato terminerà nel prossimo anno olimpico (2024), quindi il mio piano è di terminare il mandato soddisfacendo gli obiettivi principali stabiliti da allora.
A livello personale, spero di continuare la mia carriera accademica, anch’essa molto incentrata sul nuoto e sulle attività acquatiche.
Se la inviteremo in Italia, pur non essendo rappresentanti di una federazione, ritiene potrà venire e presentare quanto lei con la sua federazione state facendo per rendere più attuale ed efficace un nuovo modello di didattica e prevenzione dell’abbandono delle discipline acquatiche?
Certo, sarebbe un vero piacere poter venire in Italia a presentare l’argomento a cui si riferisce. Colgo anche l’occasione per ringraziarla per il gentile invito che mi ha riservato con questa intervista, e sarò a completa disposizione per qualsiasi idea o iniziativa riterrà utile per la diffusione e la crescita della cultura e di nuovi modelli didattico-acquatici
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La difficoltà maggiore è cambiare effettivamente il comportamento delle persone, farle uscire dalle proprie convinzioni e abitudini
Portugal a Nadar - la promozione della Federazione Portoghese
Didattica natatoria secondo il modello multidisciplinare che promuove la FPN sotto la regia di Nuno Batalha ph FPN
Veronica Telleschi vtelleschi@anifeurowellness.it
Grande fermento a livello internazionale per il settore fitness
FIBO è tornata quasi ai numeri 2019, mentre le diverse iniziative di EuropeActive e la prima Assemblea Generale di World Active facilitano sinergie internazionali per la promozione dell’esercizio fisico su scala globale
Nelle giornate precedenti al FIBO l’attenzione è stata catalizzata sulle iniziative di EuropeActive, a cominciare dal Board meeting e dall’Assemblea Generale. Sono stati esaminati obiettivi, bilanci e partnership affinché si possa mantenere sempre saldo il contatto con le realtà sui territori nazionali e avere un controllo centralizzato a Bruxelles sulle politiche e sulle progettualità da promuovere in sede Comunitaria.
L’edizione 2023 del FIBO a Colonia si è confermata punto di riferimento per tutto il comparto ed ha ormai valicato i confini europei accreditandosi come l’appuntamento di richiamo per operatori e appassionati a livello globale Quest’anno ha registrato un ottimo trend a conferma di una rea-
le ripresa dell’industria del fitness: 106.146 visitatori, 867 espositori, più di 250 conferenze e workshop.
A rendere questo evento sempre più unico, è anche la quantità (e qualità) delle iniziative correlate organizzate sia prima che durante i giorni di fiera.
L’evento indiscutibilmente protagonista della settimana è stato l’European Health and Fitness Forum, giunto alla sua decima edizione: ha raccolto una platea di oltre 580 addetti ai lavori in rappresentanza delle più alte cariche del fitness internazionale. Il tema di quest’anno “Transformational leadership in the fitness & physical activity sector” (la leadership transazionale nel settore del fitness e dell’attività fisica) ha visto coinvolti gli speaker su argomenti chiave come strategie di prezzo, trasformazione digitale o leadership imprenditoriale per essere pronti alle sfide future.
Grande entusiasmo per la prima
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VERONICA TELLESCHI
Responsabile PR e relazioni internazionali ANIF EuroWellness
Evento annuale di EuropeActive
l’European
and
Assemblea Generale del World Active, la piattaforma che rappresenta il settore del fitness a livello globale.
Un avvenimento storico poiché, per la prima volta, è stata siglata un’alleanza che vede rappresentati tutti i continenti
L’Assemblea ha votato per il primo Consiglio Direttivo che avrà l’onere di guidare questa piattaforma globale nella terza ed ultima fase: il lancio della World Active Federation
Il Consiglio è così composto: Wilson Onyango (African Register of Exercise Professionals) in rappresentanza dell’Africa, Samir Kapoor (India Active) e Sean Tan (Singapore Fitness Alliance), in rappresentanza dell’Asia, Monica Marques (ACAD Brazil), in rappresentanza dell’America Centrale e Latina, Andreas Paulsen (EuropeActive), in rappresentanza dell’Europa, Amy Boone Thompson (IDEA Health & Fitness Association), in rappresentanza del Nord America, e Barrie Elvish (AUSactive), in rappresentanza dell’Oceania.
Barrie Elvish, in qualità di Presidente, ha dichiarato: “Siamo pronti a diventare partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di altre organizzazioni internazionali! La nostra missione è “more people, more active, more often”. L’attività fisica regolare ha dimostrato di essere un supporto importante al Sistema Sanitario di
ogni nazione, siamo pronti a contribuire a migliorare la salute di tutta la popolazione mondiale”.
L’evento principale della piattaforma, il World Active Summit, sarà organizzato annualmente e si terrà a rotazione nei vari continenti, riunirà le parti interessate di tutto il mondo per discutere opportunità e sfide comuni che il settore deve affrontare, parlare con una sola voce e promuovere la salute e il benessere in tutto il mondo. Questi importanti obiettivi sono stati espressi anche dal Capo dell’unità di attività fisica all’interno del Dipartimento per la promozione della salute presso l’Organizzazione mondiale della sanità, Fiona Bull, che è intervenuta e ha dichiarato: “Sosteniamo pienamente lo sviluppo di World Active e non vediamo l’ora di lavorare in modo collaborativo per diffondere la mission more people, more active, more often implementando strategie che sottolineano il piano d’azione globale sull’attività fisica”.
L’Italia ha prontamente risposto a questa iniziativa partecipando a sostegno del World Active grazie alla sottoscrizione di ANIF.
“ Siamo orgogliosi di far parte di quest’alleanza strategica internazionale in rappresentanza dell’Italia e continueremo a dare il nostro contributo nei più importanti tavoli a livello europeo e mondiale, oltre chiaramente a rimanere ben concentrati sulle dinamiche e sulle sfide nel nostro Paese” così ha commentato Giampaolo Duregon, Presidente ANIF EuroWellness
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L’evento di spicco è stato
Health
Fitness Forum, giunto alla sua decima edizione
La nostra missione è “more people, more active, more often” - Barrie Elvish (World Active)
World Active meeting
Giornata EuropeActive partecipatissima
FotoBehrendt
ph World Wellness Fundation
Stefano Candidoni stefanocandidoni@gmail.com
Progettare bene per avere i risultati nell’aquafitness
Dovrebbe essere molto chiaro ad ogni imprenditore come realizzare una vasca per attirare il numero più alto di persone, ma spesso prevalgono logiche solo natatorie che allontanano dalle opportunità che mercato e popolazione offrono
dalla Federazione Italiana Nuoto, si va verso profondità “importanti”, almeno dal lato dove si trovano i blocchi di partenza, magari poi degradando verso l’altro bordo (se va bene).
Il risultato è che spesso le vasche sono in maggioranza uguali
L'attività in verticale è molto più democratica ed ideale per tutte le categorie di popolazione, ma richiede profondità idonee e vasche pensate con questo fine
Fra le grandi differenze che si possono notare tra chi costruisce un centro fitness e chi un impianto natatorio, c’è che nel primo caso si ha già in tasca una filosofia di gestione futura, nel secondo caso no (quasi sempre è così).
Quando si costruisce un impianto natatorio si parte dalla vasca, ovviamente, ma si pensa sempre e solo al nuoto classico. Per ottenere l’omologazione della vasca
Con questa soluzione sono tutti scontenti: i nuotatori si lamentano che su un lato della vasca l’altezza è insufficiente per la parte subacquea delle virate, le/i pallanuotiste/i e chi pratica sincronizzato non potrà svolgere la propria attività agonistica, per l’attività di fitness acquatico ci saranno molte limitazioni
Eppure ne sono state costruite di vasche con queste caratteristiche, e si persevera nel realizzarle: ci si chiede allora se all’atto della progettazione si abbia chiaro a che cosa poi le vasche debbano servire
Non parliamo degli spazi limitrofi alle vasche, zone che si progettano alla cieca quanto ad un loro futuro utilizzo, salvo poi ritrovarsi ad avere poco spazio per tutto ciò che occorre per le attività o, al contrario,
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STEFANO CANDIDONI
All’atto della progettazione il gestore ha idee chiare sulle attività da svolgere nelle vasche?
Cosa c'è di meglio di allenarsi, divertendosi e guidati da trainer porfessionali, comunicando anche agli inattivi che le piscine sono pensate per il loro comfort, piacere, sicurezza
superfici troppo ampie ed inutili che poi vanno pulite e gestite nel tempo.
Pochi illuminati imprenditori, di certo non i Comuni che fanno le piscine come le piazze pensando che poi tutti possono starci dentro, sanno progettare vasche con una filosofia di gestione molto precisa e guarda caso tutte o quasi queste situazioni hanno a che fare con vasche non lunghe 25 metri, con altezza costante limitata, profili non necessariamente squadrati.
Quali sono i motivi?
Una delle spiegazioni sta nella necessità di razionalizzare al massimo la quantità di acqua: ogni metro cubo in più costa e, alla luce di quanto si vede come andamento degli ultimi anni, avremo anche la possibilità, sempre più frequente, che non ci sia acqua a disposizione pur avendo obblighi di legge di ricambi giornalieri.
Un’altra spiegazione sta nella possibilità di mettere in acqua “media” tantissimi target di persone in più che in una vasca alta. È una sorta di ragionamento di priorità, qualche attività andrà accantona-
ta a beneficio di moltissime altre che, peraltro, sono anche molto redditizie.
Sono certo che chi è capace di progettare e realizzare in questo senso ha ben chiaro come riempirà gli spazi acquei e come sfruttare le aree limitrofe, quasi disegnando un layout con il posizionamento degli attrezzi e di altro materiale occorrente, esattamente come si fa da decenni sulla realizzazione di una palestra
Mi ritengo un professionista dell’attività in verticale e, pur continuando ad allenare atleti che avanzano in orizzontale, reputo che il vero obiettivo da raggiungere sia quello di aumentare a dismisura il numero di persone che fanno attività in verticale in acqua.
Non è una contrapposizione con il nuoto classico, ma è indubbio che:
1. non tutti sanno nuotare
2. pochissimi sanno stare in orizzontale e avanzare senza farsi male a spalle e schiena
3. dopo una certa età, non è per niente scontato che il nuoto classico porti salute
4. la vita terrestre è in verticale e quanto più possiamo riprodurre queste condizioni anche in acqua è meglio, pure assecondando le peculiarità dell’ambiente acqua
5. seguire le indicazioni di trainer preparati che in tempo reale suggeriscono movimenti, correggono, incentivano a fare sempre meglio è una situazione che appartiene solo all’attività in verticale.
Esattamente come in un contesto di attività fisica in palestra.
HA WELLBEING - / 2023 © DIRITTI RISERVATI 45 AQUATIC WELLNESS STEFANO CANDIDONI
Il vero obiettivo da raggiungere è quello di aumentare a dismisura il numero di persone che fanno attività in verticale in acqua
Gianni Gurnari gurnari@benaquam.com
Una diversa piscina: proposta o provocazione?
per la collettività
Questo articolo è stato anticipatamente pubblicato su wbox e, via social, ha alimentato un certo dibattito, rivelando che alcune categorie di operatori non sono in grado di comprendere quanto sarebbe importante cambiare per assicurare un futuro di certezze per le piscine. Futuro che la stessa crisi idrica mette a rischio. In premessa, riportiamo quindi una considerazione espressa dallo stesso autore, auspicando questo aiuti a leggere con occhi diversi quanto segue e che spinga più di qualcuno a considerare come fondamentale studiare soluzioni nuove per rilanciare e rendere inattaccabile e socialmente primario il nostro comparto
“Coloro che vivono in acqua e con l’acqua non percepiscono la gravità del periodo, ma si lasciano andare a rivendicazioni che sono lontane dalla realtà culturale in cui bisogna immergersi per capire cosa davvero fare ed in quale direzione nuotare.
Molte delle associazioni private che indicono e gestiscono a tutti i livelli corsi in acqua confinata fanno fatica a pagare regolarmente le corsie che occupano e spesso sono costrette a sovraffollamenti che non sono proprio il massimo o a pro-
porre orari poco graditi al pubblico, soprattutto quello minorile (quello che ne ha più bisogno).
La questione non è tecnica e nemmeno economica: è necessario stabilire che prima di tutto l’acquaticità nel nostro Paese deve rappresentare un servizio di tipo sociale, e nel sociale la priorità è quella connessa alla salute. Quindi non è un aspetto relativo al business quello che si vuole ristabilire, ma un diritto connesso alla sanità fisica e mentale, diritto sancito dalla Costituzione.
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Se l’acqua scarseggia c’è il fondato rischio che molte piscine vedano privarsi di questa risorsa; a meno che, mutuando in parte protocolli termali, non si riesca a fare delle piscine pubbliche dei presidi socio-sanitari irrinunciabili
Tempo di lettura: 8’
GIANNI GURNARI
Alcuni impianti acquatici richiedono volumi d'acqua rilevanti giustificabili per il ruolo sociale che ricoprono
ph Aqua Design Group
Coloro che vivono nell’acquaticità dovrebbero essere portavoce di un aspetto ambientale che li coinvolge più di molti altri. La questione della siccità li riguarda da vicino e non possono demandare ad altri la preoccupazione di poter perdere non solo l’ambito della propria passione sportiva, ma l’ambito del loro lavoro. In definitiva la loro stessa vita così come la conosciamo. Questo è il tempo per cambiare mentalità e creare i presupposti per una unica massa critica di una realtà dalle mille sfaccettature come l’acquaticità e divenire paladini di un ambiente che va preservato, ma anche rinnovato partendo proprio dalla sua cultura di fondo. Vero anche che questa ultima oggi è più carente che mai; ma con l’acqua, attenzione, ci si scotta!”
Il 22 aprile si è celebrato l’Earth Day invero calato in un quadro mondiale davvero buio. Si dovrebbe ogni giorno celebrare un Earth Day, ed ogni giorno dedicarlo ad un tema drammaticamente trascurato, a cominciare dall’acqua ed a seguire la salute, il lavoro, l’alimentazione, l’e-
nergia e mille altre voci del nostro tempo.
Per l’acqua, purtroppo, la cultura rappresenta solo un aspetto marginale
Per l’acqua, purtroppo, la cultura, intesa come l’insieme delle conoscenze, delle scienze, dei saperi tradizionali e sociali, e delle innumerevoli connessioni ed interazioni con tutta la materia inorganica ed organica tanto da essere l’elemento essenziale della vita, rappresenta solo un aspetto marginale, riservato ai pochi che se ne devono occupare per mille motivi di diversi, ma troppo spesso legati all’economia ed alla finanza.
In questo desolante contesto come si fa a parlare di piscine? Salvo poi ricordarsi del suo valore assoluto solo quando manca o quando è fonte di problemi. Quin-
Quante palestre con piscina potrebbero perdere il servizio in vasca se dovesse essere razionata l'acqua destinata all'impianto natatorio
di proclami, annunci, promesse e… scelte operative spesso solo frutto di miopia o di mancata visione lungimirante o di intessi locali che non possono tener conto dell’interesse comune né tantomeno delle necessità del Pianeta Terra.
In questo desolante contesto come si fa a parlare di piscine? Tra tutti gli sport, quello in acqua è il più idroesigente. E la piscina rappresenta in assoluto l’ambito più complesso e più costoso non solo in termini gestionali. Al di là dell’attrazione che indubbiamente la piscina genera per le diverse attività sportive, per il wellness in acqua e per il relax ed il divertimento (e lo dico anche per essere stato coinvolto nella progettazione del primo aquapark in Italia), oggi la piscina ha perso una sua identità unica molto diversa dalle palestre per il fitness o dai campi gioco/sport tradizionali e non.
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L’acquaticità nel nostro Paese deve rappresentare un servizio di tipo sociale, un diritto connesso alla sanità fisica e mentale
I benefici della medicina fisica e della fisioterapia in acqua sono descritti in migliaia di pubblicazioni
Oggi la piscina ha perso una sua identità unica molto diversa dalle palestre per il fitness o dai campi gioco/sport tradizionali e non
Forse è arrivato il momento di considerare le vasche con acqua in ambienti protetti qualcosa di realmente diverso. Un ambito necessario, un contesto utile in termini sociali, un struttura di servizio per lo sviluppo delle comunità non solo urbane.
LA PISCINA PUÒ E FORSE DEVE DIVENIRE UN PRESIDIO SOCIO SANITARIO
Riflettiamoci un momento: svolge già ruoli socio-educativi importanti: avviamento allo sport, educazione e promozione alla costanza ed all’impegno, scuola di vita e, cosa da non trascurare quanto da non considerare scontata, insegna a nuotare
Svolge un ruolo sociale, rappresentando una valida alternativa
ai luoghi comuni di pseudo socializzazione (il campo sportivo della parrocchia, il bar, la strada…). Valido per ogni età. Di fatto evita molti problemi di devianza soprattutto per i minorenni e giovani adulti. Si sposa, molto meglio di altri contesti, per percorsi di riabilitazione ed attività per i meno giovani.
Le piscine contribuiscono in modo determinante a ridurre i rischi di patologie anche per chi non pratica attività sportive in modo agonistico e/o anche solo amatoriale, discontinuo
Contribuisce in modo verificabile e misurabile alla prevenzione e alla salute, al suo mantenimento, al riequilibrio psico fisico, al recupero funzionale. I benefici della medicina fisica e della fisioterapia in acqua sono descritti in migliaia di pubblicazioni scientifiche da ormai molti decenni. Ed hanno una storia lunga (e documentata) da quasi tremila anni. Tanto da essere uno dei pilastri della medicina moderna. I benefici fisici e psicologici dell’attività in acqua attraverso le molteplici discipline del wellness, quanto del fitness in acqua sono straordinariamente efficaci (se praticati sotto attenta guida e per tempi medio lunghi).
Perché non considerare le piscine come presidi socio-sanitari?
E molto altro ancora. Ma in definitiva le piscine contribuiscono in
modo determinante a ridurre i rischi di patologie anche per chi non pratica attività sportive in modo agonistico e/o anche solo amatoriale, discontinuo. Rappresentano un punto di riferimento per il recupero ed il mantenimento della forma nella terza e quarta età. Tutto questo si ripercuote in termini di riduzione delle ospedalizzazioni, riduzione del ricorso a farmaci, contenimento della spesa sanitaria, riduzione strategica di molti problemi sociali.
Allora perché non considerare le piscine come presidi socio-sanitari? In questo modo assumerebbero quella dignità e quella funzione tale da divenire strutture necessarie nella nostra società. E quindi non sarebbero le prime a chiudere i battenti in caso di siccità (o di pandemia).
Sarebbe sufficiente definirne i contenuti e le caratteristiche in termini qualitativi e disporre di personale professionalmente qualificato: potenzialità e limiti dell’offerta.
Certo per le loro caratteristiche ed i loro contenuti sarebbero comunque diverse dai centri termali, riconosciuti come veri e propri presidi sanitari, con tanto di decreto dal Ministero della Salute, dove il camice bianco (il medico) prescrive e segue terapie specialistiche in base a diagnosi cliniche ufficiali ed in riferimento specifico ad un mezzo terapeutico (l’acqua termo minerale) validato alla pari di un farmaco.
Passare da piscina a presidio socio-sanitario può rappresentare, anche nel breve termine, una proposta per un diverso futuro dell’acquaticità italiana
Ma adottando alcuni dei protocolli specifici delle terme, in forma semplificata in quanto nelle normali piscine (quelle con alimentazione idrica da acquedotto) non si possono né devono curare patologie umane, ed assoggettandosi al principio della qualità controllabile, si possono trovare forme di proposte per i contenuti accettabili anche dal legislatore
Non è un percorso semplice né rapido, ma passare da piscina a presidio socio-sanitario può rappresentare, anche nel breve termine, una proposta per un diverso futuro dell’acquaticità italiana.
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Si dovrebbe ogni giorno celebrare un Earth Day ed ogni giorno dedicarlo ad un tema drammaticamente trascurato
Terme e acqua un mix sul quale dovremmo riflettere per fare delle nostre piscine presidi sanitari, mutuando in parte quanto viene fatto nei centri termali
Andrea Pambianchi andrea@dabliu.com
Passato, presente e futuro del settore
Dalla Ricerca McKinsey l’analisi di come, a livello internazionale, si sono evolute le abitudini di allenamento
La gente, compresa l'importanza dell'esercizio fisico per la salute, frequenta con più convinzione palestre, piscine e centri sortivi
Il fitness è un settore dove i consumatori continuano a utilizzare una gamma sempre più ampia di servizi, strumenti e soluzioni di allenamento. La ricerca Mckinsey, effettuata dopo la crisi pandemica, ha mostrato che il mercato dei prodotti e dei servizi per la salute e il benessere cresce dal 5 al 10% all’anno, a seconda della Nazione, ma in un mercato ancora più frammentato tra le diverse e complementari soluzioni di allenamento.
Stando alla ricerca McKinsey il 40% della popolazione intervistata considera il benessere una
priorità assoluta nella vita quotidiana. Il numero crescente di scelte per il fitness - è difficile trovare un conteggio esatto, ma le app di fitness-tech hanno raccolto un record di 2 miliardi di dollari dagli investitori nel 2020 - cerca ora di soddisfare questa esigenza in modi sempre più diversi.
Nel 2021 ci si chiedeva dunque cosa sarebbe accaduto al consumatore di fitness: se l’uso di soluzioni e attrezzature domestiche lo avrebbe tenuto lontano dalla palestra o se ci sarebbe tornato di corsa. La risposta oggi sembra essere una via di mezzo. L’industria
del fitness sta passando dal “sopravvivere” alla crisi COVID-19, al “ricostruire” le relazioni con i consumatori in modalità più strutturata e duratura
Molte aziende che propongono soluzioni e servizi per l’home-fitness hanno dovuto rivalutare le loro previsioni e adattare le loro proposte di valore, impegnandosi nel trovare un approccio che conquisti maggiormente i consumatori
In particolare, la Ricerca evidenzia poi come anche le Strutture Sportive debbano però considerare un approccio più ibrido che manten-
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Tempo di lettura: 6’
ANDREA PAMBIANCHI
ph Yan Krukau by Pexels
ga i consumatori connessi; allo stesso tempo per i produttori di strumenti e attrezzature per l’uso domestico, l’obiettivo invece è di normalizzazione del fitness fai-date. Il successo sarà di chi si guadagnerà la fiducia dei consumatori e un posto, stabile, nella loro routine di allenamento.
NON SI VA DA NESSUNA PARTE MA SI PUNTA A MUOVERSI
La crisi COVID-19 ha aumentato la consapevolezza dei consumatori sull’importanza della salute e del benessere: il 68% degli intervistati ha dichiarato di aver dato mag-
giore priorità alla propria salute dopo l’inizio della pandemia. L’esercizio fisico è anche lo strumento più comunemente indicato per alleviare lo stress: Il 65% dei frequentatori di palestre intervistati ha dichiarato di utilizzare l’esercizio fisico per alleviare lo stress. La percentuale di questi consumatori che ha dichiarato di utilizzare le app mobili per raggiungere gli obiettivi di salute e fitness è aumentata di conseguenza, passando da circa il 50% prima dell’epidemia di COVID-19 al 75% nel giugno 2020
Nonostante questa sperimentazione, il 50% dei consumatori di un sondaggio si è detto meno soddisfatto della propria routine dell’era pandemica rispetto a quella precedente. Di questi consumatori, circa la metà ha dichiarato che gli allenamenti a casa non erano abbastanza intensi, che i loro regimi di fitness “domestico” erano meno costanti e che faticavano a trovare la motivazione. In effetti, il 95% degli iscritti ai fitness club prima della pandemia ha dichiarato che gli mancava almeno un elemento dell’allenamento in palestra, e più del 60% degli americani che si allenano regolarmente dicono che in futuro prefe-
riranno un mix di allenamento in palestra o in studio e a casa
Al termine della pandemia abbiamo osservato che i consumatori sono effettivamente tornati a frequentare le palestre, pur continuando a utilizzare anche soluzioni alternative. In breve gli operatori del settore dovranno capire come servire al meglio i consumatori che ora utilizzano un ventaglio di opzioni molto più ampio
ATTIRARE E FIDELIZZARE I CONSUMATORI, LA RICETTA PER UN RAPPORTO DURATURO
La palestra classica non è morta, ma anche le soluzioni home/online sono destinate a rimanere. Questa
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Gli allenamenti a casa non erano abbastanza intensi, i regimi di fitness
“domestico” erano meno costanti e faticavano a trovare la motivazione
Le strutture potrebbero valutare la possibilità di collaborare con fornitori di offerte complementari
Nelle palestre ora ritroviamo non solo la clientela tradizionale, ma diversi nuovi clienti che preferiscono essere seguiti professionalmente per la propria salute ph Basic Fit
dovrebbe essere una buona notizia per il settore, pur se l’ampiezza e la qualità delle offerte della concorrenza sono aumentate; in ogni caso incrementare l’abitudine degli utenti ad allenarsi (a prescindere da come e dove) è un fattore positivo
Raggiungere gli appassionati di benessere, i ricercatori-sperimentatori e i tradizionalisti (vedi alcune delle immagini con il commento in inglese) è assolutamente prioritario. Gli appassionati di benessere sono stati i primi a ritornare nelle strutture, insieme con i tradizionalisti che non hanno ancora sviluppato nuove abitudini “digitali”.
È fondamentale che le palestre creino una loro “comunità” per soddisfare il bisogno psicologico dei consumatori di appartenenza e di sostegno reciproco. I tipi di comunità possono variare: da quelle costruite intorno a leader o esperti-istruttori a gruppi competitivi, ma la ricerca conferma che tutte fanno sentire ai membri che si stanno prendendo del tempo per se stessi
L’IMPORTANZA DELLE COLLABORAZIONI
Per intercettare le nuove esigenze le Strutture potrebbero valutare la possibilità di collaborare con fornitori di offerte complementari. A seconda della loro proposta di valore e dei loro obiettivi, una palestra e un fitness tracker potrebbero essere dei buoni partner.
I club possono anche riprogettare le membership ed i prezzi per offrire maggiore flessibilità ai soci che ora si allenano in più modi, per ottimizzare la fidelizzazione e il ricavo medio per utente. La pandemia non solo ha costretto alcuni concorrenti a chiudere, ri-
disegnando la domanda e le dinamiche di prezzo, ma ha anche spinto le palestre rimaste ad offrire iscrizioni ibride che hanno aperto la porta a modelli più ampi e flessibili. Come molti altri settori, le aziende del fitness dovrebbero impegnare le risorse necessarie per sperimentare regolarmente nuove strategie di prezzo ed espandere le proprie offerte in tutto l’ecosistema della palestra e della casa.
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Anche le strutture sportive devono considerare un approccio più ibrido che mantenga i consumatori connessi
Il mercato dei prodotti e dei servizi per la salute e il benessere cresce dal 5 al 10% all'anno
ph Mckinsey
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Costruire un campo da padel
Quanto costa, cosa c’è da sapere e perché è meglio optare per materiali e soluzioni di qualità
Per costruire un campo da padel diversi sono gli aspetti da prendere in considerazione: quanto spazio è richiesto per la costruzione, qual è il costo, quali normative è necessario rispettare e, ad esempio, quanto rende un club nel tempo. Inoltre, considerando il contesto competitivo attuale, se ci si vuole distinguere da quelli già presenti sul territorio, attrezzare i padel club con servizi adeguati e completi farà sicuramente la differenza
I costi complessivi per la costruzione e il mantenimento di uno o più campi dipendono quindi da diversi fattori e dalle scelte che cia-
scun imprenditore decide di fare, in termini di personalizzazione dei campi, materiali e accessori. Sicuramente optare per coperture per i campi da padel e campi da padel personalizzabili e di qualità è fondamentale per poter scegliere in base alle singole disponibilità e desideri.
COSA CONSIDERARE PRIMA DI COSTRUIRE UN CAMPO DA PADEL
Per definire però concretamente quanto rende un campo da padel nel tempo, bisogna in primo luogo valutare attentamente quali siano gli aspetti su cui investire
L’attenzione verso i propri clienti, come influenza il costo campo da padel
I clienti, specie in tempi recenti in cui il padel è divenuto una discipli-
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Tempo di lettura: 6’
Nella progettazione sono da considerare, oltre al campo di gioco, anche gli ingombri perimetrali
Yume Campobasso - ph Favaretti Padel
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na molto in voga, capace di attirare numerosi appassionati, cercano sempre di più club in cui passare il tempo sul campo, ma anche usufruendo di altri servizi, come spogliatoi accoglienti o servizi di bar e ristorazione dove riposarsi e recuperare le forze prima e dopo le partite. Per questo, in ottica di fidelizzazione del cliente, quella dei servizi è una spesa da considerare quando si valuta di costruire un campo da padel.
Padel campo: le misure
Altro fattore è lo spazio a disposizione. Infatti, si devono considerare oltre al campo di gioco, anche gli ingombri perimetrali, come colonne e piastre di ancoraggio, utili per migliorare poi l’accesso e la manutenzione del campo. Quindi,
se normalmente un campo di padel ha dimensioni di 10mx20m, lo spazio finale da considerare è di
poco inferiore a 12mx22m, ampio ma comunque inferiore rispetto a quello necessario per un campo da tennis
MATERIALI E STRUTTURA DI UN CAMPO DA PADEL
Nella valutazione complessiva della costruzione di un campo da padel non si può certo prescindere dall’analisi dei materiali impiegati per la realizzazione dello stesso. Un’azienda credibile, focalizzandosi in primo luogo sulla qualità del proprio prodotto, sceglie sem-
Un campo di alta qualità panoramico costa almeno
25.000/30.000 euro e la resa è di circa 5.000 euro al mese
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Nel contesto competitivo attuale, attrezzare i padel club con servizi adeguati e completi farà sicuramente la differenza
Per distinguersi un numero crescente di club punta a pesonalizzare la progettazione dei campi da padel - SOL Padel Roma ph Favaretti Padel
Le coperture permettono di giocare tutto l'anno e sono completate da idonei e funzionali impianti di illuminazione
Busen Nettuno Tennis-Padel Roma ph Favaretti Padel
pre di usare solo profili d’acciaio strutturale S355 (ovvero il più alto dal punto di vista qualitativo), mai inferiori a 3 mm di spessore, come chiaramente riportato dalle normative italiane sulle costruzioni:
NTC2018
In aggiunta, la scelta di zincare a caldo ogni componente metallica del campo è indice di qualità del prodotto: non c’è altro modo, infatti, di garantire la totale resistenza alla corrosione negli anni, se non praticando questo trattamento prima di procedere con la verniciatura. Ultimo, ma non per importanza, è l’aspetto legato alla scelta del tappeto che deve essere adeguato alla tipologia di utilizzo.
Permessi e normative per la costruzione di campi da padel
Oltre al costo campo da padel in sé, quando si sta progettando di costruirne uno o più, sono da tener presenti anche tutti gli aspetti normativi del progetto.
I permessi necessari, in genera-
le, per la costruzione di campi da padel possono essere di due tipi: il primo è il permesso a costruire, da richiedere al Comune nel caso venga costruito un nuovo edificio o per ristrutturazioni che comportano cambiamenti notevoli; il secondo è la SCIA, o Segnalazione Certificata di Inizio Attività, necessaria invece quando si interviene sulle parti strutturali.
A questi è da aggiungere, infine, il Certificato di Agibilità, che permette di tutelare il proprietario nel caso di incidenti connessi a difetti di costruzione
Ecco perché si consiglia sempre di affidarsi ad un professionista che possa monitorare adeguatamente la gestione della pratica e interfacciarsi con gli Enti preposti.
Quanto rende un campo da padel negli anni
Le spese iniziali di costruzione, ovviamente, dipendono dalla tipologia di campo che si sceglie di costruire; per esempio, un campo di alta qualità panoramico costa almeno 25.000/30.000 euro
A ciò va aggiunto anche il costo delle opere edili necessarie per l’ancoraggio e l’eventuale copertura: le prime si aggirano attorno ai 15.000€, mentre la copertura intorno ai 40.000€, sempre considerando che, all’aumentare dei campi coperti, il costo al mq aumenta meno che proporzionalmente.
Fatte queste valutazioni iniziali, indicativamente un campo da padel rende in media 5.000€ al mese, a cui bisogna aggiungere il noleggio dell’attrezzatura e le vendite del materiale tecnico in caso sia presente anche un pro-shop.
Come si è visto quindi, la costruzione di uno o più campi da padel è un processo complesso, che richiede accurate valutazioni iniziali e conoscenze di base. Ciò è necessario per arrivare preparati alla scelta dei migliori campi da padel, avendo però già noti quali siano i migliori materiali, i permessi necessari e indicativamente i costi complessivi del progetto.
LO SPECIALISTA
Una delle realtà più interessanti a livello europeo è Favaretti Group, azienda già attiva da anni nel mondo dell’impiantistica sportiva con una profonda e consolidata esperienza nella realizzazione di tensostrutture per lo sport che, assecondando la crescente domanda, ha sviluppato internamente una divisione: “Favaretti Padel” appunto, appositamente dedicata alla progettazione, produzione ed installazione di coperture e campi di alta qualità, pienamente rispondenti alle normative vigen-
ti ed in grado di assecondare le necessità dei giocatori e club più esigenti. Rispetto alla maggior parte dei competitors l’azienda veneta si caratterizza per la capacità di assistere la propria clientela a 360°, non esaurendo il proprio compito con la sola fornitura di campi: si occupa infatti dello studio di fattibilità del progetto, della progettazione esecutiva, della produzione della carpenteria metallica e teloneria e, per finire, dell’installazione vera e propria dell’opera. www.favarettipadel.it
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I permessi necessari possono essere il permesso a costruire e la SCIA, cui si aggiunge a fine lavori il certificato di agibilità a tutela del proprietario
Donato Foresta donato.foresta@5sportconsulting.com
Il PPP del nuovo codice dei contratti pubblici
[parte 1: l’inquadramento e la concessione]
La differenza fra PPP istituzionale e quello contrattuale e in che misura si può contare o meno su un sostegno pubblico in regime di concessione, il cui contratto prevede precisi limiti in tal
si assume il “rischio operativo” connesso alla realizzazione dei lavori o alla gestione dei servizi ed a cui spetta il compito di realizzare e gestire il progetto.
In capo all’ente pubblico permane invece il compito di definire gli obiettivi e di verificarne l’attuazione.
Viene poi altresì chiaramente posta la distinzione tra “PPP istituzionale” e “PPP contrattuale”
Nuovo codice dei contratti pubblici (“Codice” - D.Lgs. 31 marzo 2023, n.36) e novità anche per il partenariato pubblico privato (PPP) che si presenta in maniera certamente più organica della precedente versione codicistica.
Il Codice, che entrerà in vigore il 1° luglio 2023, dedica al PPP uno dei cinque libri in cui è suddiviso e specificamente il quarto rubricato “Del Partenariato Pubblico Privato e delle Concessioni”.
Chiara e ben strutturata la definizione: il PPP è un’operazione economica consistente in un rapporto contrattuale di lungo periodo tra ente concedente e uno o più operatori economici privati per raggiungere un risultato di interesse pubblico
Fondamentale è che la copertura dei fabbisogni finanziari connessi alla realizzazione del progetto provenga in misura significativa da risorse reperite dal privato che
Il primo (istituzionale) si realizza attraverso la creazione di un ente partecipato congiuntamente dalla parte privata e da quella pubblica ed è disciplinato dal testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (D.Lgs. 19 agosto 2016, n. 175) e dalle altre norme speciali di settore.
Il secondo (contrattuale) comprende tre tipologie di contratti: 1) la concessione; 2) la locazione finanziaria; 3) il contratto di disponibilità. Vi è poi una possibilità residuale di ricorrere ad altre tipologie di contratti, comunque classificabili come PPP contrattuali, qualora siano stipulate dalla pubblica amministrazione con operatori economici privati con le caratteristiche dianzi riportate del PPP.
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senso e il rischio operativo a carico del privato”
Tempo di lettura: 7’
DONATO FORESTA
Impianti sportivi e concessioni con il rischio di impresa che deve essere a carico del privato
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Il parere del commercialista
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Nuova formula per l’edizione autunnale di ForumClub, che sceglie l’UnaHotels Bologna San Lazzaro e il suo attiguo Centro Congressi per incentivare il networking, il business e la formazione per aziende e operatori dei settori fitness, wellness e sport.
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i video
2022
Business | Networking | Education guarda
dell’edizione
Il project financing (finanza di progetto) viene considerato non come tipologia contrattuale a sé stante bensì come una procedura di affidamento nell’ambito della concessione.
ANALISI PRELIMINARE
L’ente pubblico potrà ricorrere al PPP previa adozione di un pro -
gramma triennale delle esigenze pubbliche idonee. Specificamente il nuovo Codice stabilisce che il ricorso al PPP è preceduto da una valutazione dell’ente pubblico preliminare di convenienza e fattibilità, basata sull’idoneità del progetto ad essere finanziato con risorse private, sulle condizioni necessarie a ottimizzare il rapporto tra costi e benefici, sulla efficiente allocazione del rischio operativo, sulla capacità di generare soluzioni innovative, nonché sulla capacità di indebitamento dell’ente e sulla disponibilità di risorse sul bilancio pluriennale. A tal fine, la valutazione confronta la stima dei costi e dei benefici del progetto di partenariato, nell’arco dell’intera durata del rapporto, con quella del ricorso alternativo al contratto di appalto per un arco temporale equivalente.
Tali valutazioni, rimesse alla pubblica amministrazione (PA), costituiscono le motivazioni per la stessa PA sottostanti all’affidamento della realizzazione dei lavori e della
gestione del servizio al privato, anziché intervenire e gestire in proprio.
LA CONCESSIONE
È il contratto con cui la PA concedente trasferisce al privato (concessionario) il rischio operativo legato alla realizzazione dei lavori o alla gestione dei servizi e comprende il rischio dal lato della domanda o dal lato dell’offerta o da entrambi. Sussiste il “rischio operativo” quando, in condizioni normali di mercato, non vi è garanzia che dalla realizzazione dei lavori o dalla gestione dei servizi il privato possa ottenere il recupero degli investimenti effettuati o dei costi sostenuti per l’esecuzione dei lavori stessi o dei servizi oggetto della concessione.
Il concessionario quindi si espone effettivamente e non solo formalmente alle fluttuazioni del mercato, in modo tale per cui ogni potenziale perdita stimata e subita dal concessionario stesso non sia puramente nominale o trascura-
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Fondamentale è che la copertura dei fabbisogni finanziari connessi alla realizzazione del progetto provenga in misura significativa da risorse reperite dal privato
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bile. Ai fini della valutazione del rischio operativo deve essere preso in considerazione il valore attuale netto (VAN) dell’insieme degli investimenti, dei costi e dei ricavi del concessionario. Benché non specificato dal Codice deve intendersi che il VAN debba risultare da elaborati economico-finanziari strutturati, e in particolare, come individuato dalla dottrina, dal rendiconto economico finanziario all’interno di un piano economico-finanziario (PEF).
Interessanti e certamente importanti i seguenti due chiarimenti del nuovo Codice:
il rischio operativo, rilevante ai fini della qualificazione dell’operazione economica come concessione, deriva da fattori eccezionali non prevedibili e non imputabili alle parti. Invece i rischi connessi alla cattiva gestione, ad inadempimenti contrattuali dell’operatore economico o a cause di forza maggiore non sono caratterizzanti del rischio operativo rilevante ai fini della qualificazione dell’operazione come concessione. Tale ultima esclusione ai fini della sussistenza o meno del rischio operativo lascia qualche perplessità potendosi ravvedere nella causa di forza maggiore un fattore comunque eccezionale non prevedibile e non imputabile alle parti – si pensi alle chiusure forzose degli impianti sportivi imposte nel periodo di pandemia.
È possibile che la PA concedente intervenga con un sostegno pubblico a favore del concessionario, ma esclusivamente laddove l’operazione non possa conseguire da
sola l’equilibrio economico-finanziario. L’intervento pubblico può consistere in un contributo finanziario, nella prestazione di garanzie e finanche nella cessione (vendita) in proprietà di beni immobili o di altri diritti. Tuttavia, se l’intervento a sostegno comportasse il sollevamento dell’operatore da qualsiasi perdita potenziale, non si applicherebbero più le disposizioni sulla concessione, bensì quelle sugli appalti. Ai fini della contabilità dell’ente pubblico, il nuovo Codice rafferma il raccordo con le decisioni Eurostat (SEC2010 e Manual on Government Deficit and Debt), secondo cui la sussistenza di un contributo pubblico in misura superiore alla percentuale indicata e calcolata secondo le modalità contenute nelle decisioni Eurostat, non ne consente la contabilizzazione fuori bilancio (off balance), per la sostanziale assenza della traslazione al privato del rischio operativo, tale che l’operazione va ad impattare sull’indebitamento complessivo dell’ente pubblico stesso (on balance) incidendo sugli equilibri di bilancio previsti dalla contabilità pubblica. In merito, infine, alla durata massima della concessione, maggior flessibilità e discrezionalità viene attribuita alla PA per le concessioni “brevi” (fino a cinque anni), non più commisurata al valore della concessione, ma solamente in funzione dei lavori e dei servizi
richiesti. Per le concessioni ultraquinquennali si conferma invece che la durata massima non possa superare il periodo di tempo in cui si può ragionevolmente prevedere che il concessionario recuperi gli investimenti effettuati nell’esecuzione dei lavori o dei servizi, insieme con un ritorno sul capitale investito. Centrale in queste valutazioni deve ritenersi ancora il piano economico-finanziario benché non più espressamente previsto nelle norme disciplinanti la durata, ma più volte richiamato dal nuovo Codice nella procedura di affidamento della concessione, dal bando iniziale ai documenti di partecipazione alla gara.
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Il project financing viene considerato non come tipologia contrattuale a sé stante, ma come una procedura di affidamento nell’ambito della concessione
Un sostegno pubblico a favore del concessionario è possibile solo se l’operazione non può conseguire da sola l’equilibrio economicofinanziario
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Lorenzo Bolognini lorenzo.bolognini@studiobolognini.com
I limiti alla contribuzione pubblica nel PPP
Con il nuovo Codice dei Contratti
Pubblici cambiano alcune regole
Tempo di lettura: 7’
Il parere dell'avvocato amministrativista
Per le piscine, che hanno un alto valore sociale, il nuovo Codice potrebbe rivelarsi più interessante del passato in materia di concessioni - Piscina Aquamore
Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (d.Lgs. n. 36/2023) porta tante novità interessanti e tra esse, senza dubbio, molte riguardano il settore del partenariato pubblico privato (il PPP).
Al PPP è dedicato il Libro IV del Codice la cui Parte II si occupa “Dei Contratti di Concessione”. Nell’ambito di tale Parte II, è di particolare rilievo l’art. 177 dove, sulla base di principi che abbiamo già imparato ad assimilare attraverso la disciplina del d.Lgs. n. 50/2016, viene identificata l’essenza dei contratti di concessione prevedendo l’allocazione del rischio operativo in capo al concessionario, ma con una differenza non di poco conto che si va a commentare.
Il rischio operativo si sostanzia in “un rischio dal lato della domanda, dal lato dell’offerta o da entrambi” ricordando che: il rischio dal lato della domanda è “il rischio associato alla domanda effettiva di lavori o servizi che sono oggetto del contratto” (opere e servizi “caldi”, soggetti ad utenza esterna, come avviene per gli impianti sportivi pubblici), mentre il rischio dal lato dell’offerta è “il rischio associato all’offerta dei lavori o servizi che sono oggetto del contratto, in particolare il rischio che la fornitura di servizi non corrisponda al livello qualitativo e quantitativo dedotto in contratto” (art. 177, c. 1).
Invero, non è raro riscontrare contratti di concessione riferiti ad impianti sportivi che siano strutturati
sulla base dell’allocazione sul concessionario anche del rischio sul lato dell’offerta: quando la stima degli incassi provenienti dall’acquisto, da parte dell’utenza esterna, dei servizi offerti nell’ambito della concessione non consentono di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario, frequentemente, si contempla l’erogazione di un “canone di disponibilità” da parte dell’ente concedente, con una disciplina specifica secondo la quale il canone viene ridotto se la qualità o la quantità dei servizi (a mero titolo di esempio: pulizia, manutenzioni, confort per i fruitori, orari di apertura ecc.) non raggiungono gli standard contrattualmente stabiliti.
L’impossibilità di raggiungere
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LORENZO
BOLOGNINI
L’impossibilità di raggiungere l’equilibrio economicofinanziario della concessione attraverso i soli ricavi stimati per la gestione è superata con la previsione di un contributo pubblico
Seriate
ph Myrtha
l’equilibrio economico-finanziario della concessione attraverso i soli ricavi stimati per la gestione, spesso, è invece superata con la previsione di un contributo pubblico (chiamato “prezzo” nel d.Lgs. n. 50/2016, con una terminologia che sembra un po’ perdersi nel d.Lgs. n. 36/2023) che, a differenza, del “canone di disponibilità”, non viene erogato subordinatamente al raggiungimento di determinati obiettivi di qualità o di quantità, ma costituisce una entrata certa nelle casse del concessionario.
Il Codice del 2023 contempla ancora questa ipotesi all’art. 177, comma 6: “Se l’operazione non può da sola conseguire l’equilibrio economico-finanziario, è ammesso un intervento pubblico di sostegno. L’intervento pubblico può consistere in un contributo finanziario, nella prestazione di garanzie o nella cessione in proprietà di beni immobili o di altri diritti”. Si specifica, poi, che “Non
si applicano le disposizioni sulla concessione, ma quelle sugli appalti, se l’ente concedente attraverso clausole contrattuali o altri atti di regolazione settoriale sollevi l’operatore da qualsiasi perdita potenziale, garantendogli un ricavo minimo pari o superiore agli investimenti effettuati e ai costi che l’operatore economico deve sostenere in relazione all’esecuzione del contratto”
In sintesi, se il concedente, in qualche modo, garantisce al concessionario ricavi che coprono completamente gli investimenti e i costi operativi, il concessionario non corre rischi e, quindi, ciò di cui stiamo parlando non è un PPP, non è una concessione, ma è un contratto di appalto ed è la disciplina di tale tipologia di contratto che deve trovare applicazione.
Ma un conto è la copertura integrale degli investimenti e dei costi operativi e un altro conto è la re-
lativa copertura parziale. Nel d.Lgs. 50/2016 tale copertura parziale è ammessa con un limite massimo contenuto entro il 49%: “In ogni caso, l’eventuale riconoscimento del prezzo, sommato al valore di eventuali garanzie pubbliche o di ulteriori meccanismi di finanziamento a carico della pubblica amministrazione, non può essere superiore al quarantanove per cento del costo dell’investimento complessivo, comprensivo di eventuali oneri finanziari” (art. 165, c. 2).
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Nel d.Lgs. 50/2016 tale copertura parziale è ammessa con un limite massimo contenuto entro il 49%
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Piscina Sciorba indoor
Nel d.Lgs. n. 36/2023 tale norma non viene riproposta e sembra essere sostituita da una prescrizione capace di incidere solo sugli aspetti che interessano la contabilizzazione del contratto ma non sulla natura del contratto stesso: “Ai soli fini di contabilità pubblica si applicano i contenuti delle decisioni Eurostat. In ogni caso, l’eventuale riconoscimento di un contributo pubblico, in misura superiore alla percentuale indicata nelle decisioni Eurostat e calcolato secon-
do le modalità ivi previste, non ne consente la contabilizzazione fuori bilancio” (art. 177, c. 7).
In definitiva, il limite alla contribuzione pubblica (nella misura della metà) pare essere stato prescritto solo come parametro utile a contabilizzare l’operazione di PPP fuori dal bilancio pubblico, cosicché risulterebbe possibile strutturare un PPP basato su una contribuzione pubblica superiore a tale limite (comunque non tale da coprire integralmente gli investimenti e i costi operativi) senza che lo stesso PPP perda la sua natura per assumere quella dell’appalto, salvo il solo fatto che, in tal caso, l’operazione sarebbe da qualificare contabilmente “on balance”
Si tratta di una dinamica tutta da capire che, si presume, sarà oggetto di approfondimenti nelle decisioni e nei commenti che si svilupperanno sul nuovo Codice. Infatti, la portata di un assunto come quello di cui sopra, che discende da una prima analisi delle nuove norme, non è affatto indifferente, neppure sotto il profilo dei principi generali: se gli investimenti ed i costi riferiti ad un’o-
perazione di PPP possono essere coperti (non integralmente ma) per oltre la metà dall’ente concedente, significa che il rischio del concessionario può essere limitato anche di molto, cosa che, con il Codice del 2016, era ammissibile, non solo per ragioni di contabilità, entro la soglia del 49%.
Come è stato rilevato anche da altre fonti autorevoli (“Partenariato Pubblico-Privato per aumentare gli investimenti” su Sole 24 Ore del 4.4.2023, di Maria Giordano) una tale novità può risultare molto importante per progetti ad alto valore sociale e, quindi, anche per progetti che interessano gli impianti sportivi dove, spesso, la socialità è una componente importante o addirittura la principale fonte ispiratrice dei medesimi progetti.
Come detto, trattandosi di una novità di non poco conto anche in rapporto all’essenza della disciplina del PPP, sarà opportuno essere cauti nel valutarla. Tuttavia, è utile fin da subito metterla a fuoco perché i suoi effetti pratici, nel settore degli impianti sportivi, potrebbero essere nient’affatto marginali.
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Una tale novità può risultare molto importante per progetti ad alto valore sociale e, quindi, anche per progetti che interessano gli impianti sportivi
I grandi complessi sportivi offrono un servizio impareggiabile alla collettività -Centro Sportivo Lambrone-Snef
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Lanciato sul mercato nel 2005, BluOne è il primo sollevatore mobile in grado di trasportare e sollevare contemporaneamente l’utente. BluOne è il sollevatore di punta in quanto è il prodotto più richiesto e venduto.
Tra i sollevatori mobili offerti, inoltre, vi sono: BluPool, un’evoluzione del best-seller BluOne in termini di tecnologia e di capacità di sollevamento (140 kg); PandaPool che costituisce il fiore all’occhiello: completamente motorizzato, design innovativo, capacità di sollevamento di 150 kg; EcoPool che si differenzia dagli altri sollevatori mobili con funzionamento elettroidraulico in quanto possiede un funzionamento esclusivamente elettrico e Pelican Pool per un accesso in totale autonomia. Per quanto concerne i sollevatori fissi che l’azienda propone, nello specifico il modello F100 è l’ideale per piscine fuori terra, il modello F130 per piscine rialzate in muratura, mentre il modello F145 è adatto a piscine esterne sia interrate che fuori terra e altresì a barche o porti.
L’elevata qualità dei sollevatori da piscina DiGi Project è attestata dalla registrazione degli stessi presso il Ministero della Salute Italiano in termini di Dispositivi Medici
Per vedere in dettaglio i sollevatori DiGi Project:
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AQUAMORE LANDRIANO
Myrtha Pools è lieta di annunciare l’apertura estiva dell’area outdoor del centro Aquamore Landriano. Nel centro pavese, Myrtha ha realizzato 3 piscine coperte: una da 25m dotata di accessori per le competizioni di nuoto, una piscina per l’apprendimento del nuoto e una piscina per bambini. Il completamento in primavera dell’area esterna con una piscina multiuso eleva l’offerta acquatica del centro Aquamore Landriano per famiglie e bambini che da quest’estate godranno di un’area esterna studiata nei minimi dettagli. La piscina Myrtha outdoor è stata infatti progettata con tre spazi distinti in grado di offrire 4 corsie per il nuoto, una zona relax con fontane cervicali e getti idromassaggio e infine uno spray park con giochi d’acqua dotato della speciale membrana antiscivolo e del Myrtha SoftWalk per aumentare il comfort e la sicurezza dei bambini in quest’area a profondità ridotta.
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LIFE FITNESS: LE GRANDI NOVITA’ 2023 A RIMINIWELLNESS E SESSIONE CONVEGNISTICA (1 GIUGNO 11.00-12.15)
Life Fitness dopo il sorprendete successo registrato a FIBO, replica anche a RiminiWellness, dove presenterà per la prima volta in Italia le diverse novità lanciate nelle ultime settimane dal leader mondiale dell’attrezzatura sportiva. Sarà possibile ammirare la linea cardio Aspire, le nuove console SL e la straordinaria SE4 HD, le ultime novità Hammer Strenght, fra cui la Plate-Loaded Glute Drive fra le più richieste, la indoor bike ICG7 e il rivoluzionario sistema di connessione, oltre ad altre sorprese che verranno rivelate allo stand Life Fitness/Aqquatix (nr 001 pad B3). A rendere ancora più ricco il ritorno di Life Fitness a RiminiWellness, dopo anni di assenza, la sessione convegnistica “Offrire semplicemente il meglio non basta più: siete in grado di garantire quello che veramente stanno cercando i vostri clienti? ” – giovedì 1 giugno ore 11.00 sala Ravezzi 1- con gli interventi di due grandi protagonisti del settore: Steve Newell, vicepresidente Life Fitness EMEA, e Edoardo Cognonato, guru del wellness ed esperto in marketing relazionale. Per calarsi nel futuro del fitness e scoprire tutte le soluzioni le novità per essere competitivi oggi, non lasciatevi sfuggire l’opportunità di visitare lo stand Life Fitness a Rimini. In alternativa:
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GRIGLIE CURVABILI DI DEPA: LA SOLUZIONE PERFETTA PER LE PISCINE MODERNE
Depa, azienda leader nella produzione di griglie per piscine a sfioro dal 1972, prosegue il successo nel settore delle piscine con le sue innovative griglie curvabili. Queste griglie sono state progettate per adattarsi perfettamente alle esigenze di piscine pubbliche e private, hotel, acquapark, centri termali e molto altro. Scopriamo insieme i vantaggi di questa innovazione e come può migliorare l'estetica e la funzionalità delle piscine moderne.
Le griglie curvabili di Depa sono un'innovazione nel settore delle piscine, grazie alla loro capacità di adattarsi a qualsiasi forma e dimensione. Ciò permette di creare piscine a sfioro con design unici, che si integrano perfettamente nel contesto architettonico dell'ambiente circostante. Uno dei principali vantaggi delle griglie curvabili di Depa è la facilità di installazione. Grazie alla loro flessibilità, queste griglie si adattano a curve e angoli di varie forme e dimensioni. Questo significa tempi di installazione ridotti e costi di manodopera più bassi, rendendo le griglie curvabili una soluzione estremamente conveniente per gli operatori del settore.
Le griglie curvabili di Depa non solo migliorano l'estetica delle piscine, ma offrono anche una serie di vantaggi funzionali. Il design a sfioro garantisce un'ottima circolazione dell'acqua, contribuendo a mantenere l'acqua pulita e cristallina. Inoltre, la superficie antiscivolo delle griglie aumenta la sicurezza per gli utenti, riducendo al minimo il rischio di scivolamenti e cadute.
Le griglie curvabili di Depa sono state progettate pensando all'ambiente e alla sostenibilità. Realizzate in materiali di alta qualità e resistenti agli agenti atmosferici, queste griglie hanno una lunga durata e richiedono una manutenzione minima.
In conclusione, le griglie curvabili di Depa rappresentano una soluzione ideale per le piscine moderne che cercano un prodotto all'avanguardia, funzionale e esteticamente accattivante. Grazie alla loro versatilità, facilità di installazione e vantaggi funzionali, queste griglie stanno diventando sempre più popolari in tutto il settore delle piscine, contribuendo a creare spazi unici e accoglienti per il relax e il divertimento.
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Attenzione: date e sedi del calendario potrebbero variare per motivi organizzativi, suggeriamo di verificare sempre sul Calendario Corsi del sito - Questa pagina è stata aggiornata il 18 maggio 2023
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