PADRI E FIGLI di Giovanni Cavalieri
Padri e Figli è un libro del romanziere russo Ivan Sergeevič Turgenev, pubblicato per la prima volta nel 1862 e se pensate che questa opera parli di come fare il genitore, avete sbagliato romanzo. TRAMA La storia inizia il 20 maggio del 1859, mentre Nikolaj Kirsanov, un proprietario terriero di modeste origini, sta aspettando il ritorno del figlio Arkadij, che frequenta l’università di San Pietroburgo. Ad accompagnare il figlio di Kirsanov vi è Bazarov, studente di medicina amico di Arkadij, che si definisce nichilista. Nella tenuta dei Kirsanov, Bazarov incontra Pavel Petrovič, zio di Arkadij e aristocratico reazionario. Con questi Bazarov si scontra numerose volte, frapponendo la sua visione materialista a quella tradizionalista di Pavel Kirsanov. La vicenda si sposta poi in una città vicina, dove Bazarov e Arkadij Ivan Sergeevič Turgenev s’imbattono in Anna Sergeevna Odincova, giovane, bella e intelligente donna che invita i due giovani nella sua tenuta. Lì Arkadij incontra Katja – sorella della Odincova –, di cui s’innamora. Bazarov s’innamora di Odincova, ma il suo anti-romanticismo gli impedisce di dichiararsi. Segue successivamente una visita dei due giovani ai genitori di Bazarov, molto religiosi e profondamente legati al figlio; poi la dichiarazione d’amore di Arkadij a Katja e infine un ennesimo scontro tra Bazarov e Pavel, che questa volta culmina in un duello. RECENSIONE Da quanto si può evincere dallo stesso titolo del libro, l’opera è un’esposizione del periodo di cambiamento nella Russia del tempo, che sembra anticipare i fermenti rivoluzionari d’inizio Novecento. Il romanzo tratta infatti di un contrasto tra i padri, nobili conservatori che passano giornate oziose nelle loro tenute di campagna, e i figli, che guardano al futuro e rifiutano la vita agiata dei loro padri. Di questo rifiuto delle tradizioni e delle regole ne è una piena incarnazione il personaggio di Bazarov, che delinea la figura del giovane carismatico che caratterizza la gioventù russa di fine Ottocento. Anche se nichilista e anti-romantico, Bazarov, inaspettatamente, si innamora di Anna Odincova, la quale, spaventata dal suo spirito critico, si ritrae da lui anche se ne è attratta. Questa delusione è per Bazarov un segno di fragilità che lo umilia e mina le sue certezze, portandolo a drammatiche conseguenze. Se ci si pensa, il tema dello scontro tra le generazioni ha sempre caratterizzato la vita dell’uomo, anche oggi. L’opera di Turgenev può così essere vista come un’interpretazione dell’incomprensione perenne tra le nuove e le vecchie generazioni.
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