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L’Oltretorrente in crisi. Ma è davvero così?
UN TUFFO NELLO SGUARDO DI CHI L’OLTRETORRENTE LO VIVE DA DENTRO. IL PARERE DI MASSIMILIANO VENTURINI STORICO GESTORE DI UNA STRUTTURA RECETTIVA IN VIA D’AZEGLIO
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assimiliano Venturini, storico gestore, è stato uno dei primi ad aver aperto un B&B a Parma, poi diventato affittacamere, dove, tra l’altro, attualmenterisiede. Un testimone importante del cambiamento che l’Oltretorrente ha subito negli ultimi vent’anni. “Da quando sono stati imposti limiti d’orario alle attività, molti locali hanno chiuso definitivamente e il tutto è sfociato in un’atmosfera di degrado; meno c’è luce e più c’è pericolo”, afferma Massimo. “Tuttavia, in termini di sicurezza e pericolosità non succede mai nulla di grave o rilevante; ci sono zone ben peggiori”. Scopriamo così alcune delle criticità, come la mancanza di incentivi per
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Parma
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i turisti, la questione dell’ordine pubblico ma anche dei suggerimenti utili a rendere questa zona più accogliente; chiudere la zona al traffico, valorizzare i monumenti e la libertà creativa. È uno dei primi ad aver aperto un b&b a Parma dove, tra l’altro, risiede. Ci racconti la sua storia. «Vivo in questa casa da trent’anni. Ho iniziato l’attività nel 2006, prima di “Rubra” facevo l’agente immobiliare, poi ho deciso di fare qualcosa di più autentico nella mia stessa casa. Il nome è di fantasia, non ha un significato preciso. All’inizio era un B&B, ospitavo per lo più studenti, in seguito ho ampliato la gamma dell’offerta trasformandolo in affitto breve e turistico». Negli ultimi anni sembra che l’oltretorrente stia affrontando una crisi sociale in termini di sicurezza e degrado; un contesto che lei vive dall’interno. È davvero così o è una situazione solo apparente? «La criticità maggiore è quella di rivalorizzare l’Oltretorrente, includendolo nel centro storico della città. La zona in cui risiedo, in particolare i Portici dell’Ospedale Vecchio, è piuttosto buia e spenta, tuttavia, in termini di sicurezza e pericolosità non succede mai nulla di grave o rilevante; ci sono zone ben peggiori, via Trento, via San Leonardo, la Pilotta, per citarne alcune,