Imprese & Territorio 06 2021 - Il Consiglio ha rieletto Luppi alla presidenza

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Periodico di informazione di Lapam Confartigianato

www.lapam.eu

MoRe Impresa Festival: le voci dei protagonisti Le dichiarazioni degli ospiti della seconda edizione del festival

Indagine su commercio, pubblici esercizi e servizi Dall'elaborazione dell'Ufficio Studi

La rappresentanza all’alba di un mondo nuovo Angelo Panebianco al XXI Congresso per fornire un quadro sulla situazione mondiale

Il Consiglio ha rieletto Luppi alla presidenza della nostra Associazione, Carlo Alberto Rossi confermato Segretario Generale

06 NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

Noi impresa - periodico di informazione di Lapam Confartigianato Imprese - Poste italiane SPA - Sped. in abb. post. D.L 353/2003 - (Conv. IN L.27/02/2004 N°46) - art.1, Comma 1, DCB (Modena C.P.O) - Euro 2


COSTRUTTORI DI FUTURO, SIAMO NOI. Il valore artigiano protagonista del domani.

2022 Il mondo corre veloce, noi con lui: artigiani, imprese, commercianti e professionisti siamo chiamati tutti insieme a costruire il nostro domani, per affrontare le grandi sfide che verranno. Per questo ci impegniamo ogni giorno a rendere migliore il nostro Paese, favorendo la crescita e lo sviluppo economico nel rispetto dell'ambiente e gettando le basi per un futuro sostenibile, a misura d'uomo.

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EDITORIALE

Costruiamo il futuro Il congresso Lapam, che abbiamo vissuto negli scorsi mesi, è arrivato alla conclusione con l’elezione prima del Consiglio Generale e dei consigli delle tre federate, poi con quello del Presidente e del Segretario Generale. Il Consiglio ha dato fiducia, per il secondo mandato, a Gilberto Luppi come Presidente e al sottoscritto, su indicazione dello stesso Luppi, come Segretario Generale. Oltre ai ringraziamenti, non formali ma ricchi di significato, ci troviamo ora a dover affrontare sfide importanti e molto impegnative. Penso alla digitalizzazione che va

spinta al massimo sfruttando le potenzialità dei dati; alla carenza delle materie prime e al costo che aumenta che rischia seriamente di frenare o addirittura fermare la ripresa; alla sostenibilità ambientale e alla transizione ecologica delle imprese che non è più rimandabile (la recente COP 26 di Glasgow ce lo ha ricordato); alla formazione come driver fondamentale per la ripresa; alla tutela del made in Italy; al rilancio del turismo e al lavoro che ci aspetta per creare comunità nelle aree interne (penso all’Appennino, ad esempio) come presidio del territorio. Per rispondere a queste sfi-

de il rapporto con il territorio, penso anche alle amministrazioni locali, e la capillarità di Lapam rappresentano un grande valore aggiunto. Sappiamo bene che la tenuta del territorio, sia dal punto di vista economica che sociale, passa dalle piccole imprese e dalla loro capacità di affrontare questi temi strategici che dobbiamo affrontare insieme, imprese e associazione. Il futuro dobbiamo costruirlo con le nostre mani.

Carlo Alberto Rossi Segretario Generale Lapam Confartigianato

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NOVEMBRE DICEMBRE 2021

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

FOCUS

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pagina La transizione energetica è un’opportunità per ridurre gli sprechi e quindi i costi»

pagina Indagine su commercio, pubblici esercizi e servizi

Ne parla Luca Mercalli, ospite a Formigine per una conferenza sulla sostenibilità e i cambiamenti climatici

IN COPERTINA

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pagina MoRe Impresa Festival: oltre 2.000 gli studenti coinvolti Tre giorni all'insegna della trasformazione delle imprese e del futuro del lavoro

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pagina MoRe Impresa Festival: le voci dei protagonisti Le dichiarazioni degli ospiti della seconda edizione del festival organizzato dalla nostra associazione e dedicato a imprese e studenti del territorio

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pagina Il Consiglio ha rieletto Luppi alla presidenza della nostra Associazione, Carlo Alberto Rossi confermato Segretario Generale La conferma a seguito della prima assemblea del rinnovato Consiglio provinciale

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pagina La rappresentanza a confronto con le istituzioni Sindaci, rappresentanti delle istituzioni e di Confartigianato Nazionale a confronto sui temi caldi per le imprese

pagina Oli vegetali esausti, siglato un accordo con HERA per recuperarli e trasformarli nel biocarburante HVO

pagina Colla: «Regione Emilia Romagna cresce se c’è condivisione negli obiettivi da raggiungere»

L’accordo con HERA è rivolto alle imprese della ristorazione e ai pubblici esercizi e mira a mitigare gli impatti ambientali degli oli vegetali esausti

Le parole dell’Assessore allo Sviluppo economico, lavoro e green economy di Regione ER, intervenuto al XXI Congresso dell’associazione

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pagina Le novità sui controlli e sulla scadenza dei green pass nei luoghi di lavoro Le semplificazioni richieste dalla nostra Confederazione sono state accolte in sede di conversione del decreto

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pagina La rappresentanza all’alba di un mondo nuovo Angelo Panebianco, politologo e professore ordinario all’Università di Bologna, è intervenuto al nostro Congresso generale per fornire un quadro sulla situazione mondiale

EXPORT

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pagina Export, l’Italia batte ancora la Germania, ma a settembre rallenta lo scambio extra-Ue Le imprese italiane sono cresciute a ritmi vivaci sui mercati internazionali

MECCANICA

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pagina Nasce a Modena Meck Market, il marketplace per vendere e comprare macchinari L’impresa si pone l’obiettivo di facilitare e digitalizzare le vendite B2B di attrezzature industriali

TERZO SETTORE

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pagina Maggior attenzione agli anziani, il CUPLA scrive al Presidente Draghi Per il Coordinamento Unitario dei pensionati lavoro autonomo, serve un maggior coinvolgimento sui temi di interesse degli anziani

MOVIMENTO DONNE IMPRESA

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pagina Imprese femminili in crescita nel terzo trimestre 2021: un focus sulla provincia di Modena In provincia di Modena le aziende guidate da donne hanno superato quota 14 mila


MODA

IMPRESE DEL VERDE

pagina Moda Makers riparte da ModenaFiere e presenta l’autunno inverno 2022 2023

pagina Il Gruppo Giardinieri contro la chiusura del punto di raccolta sfalci a Sassuolo

Con la presenza di buyers internazionali provenienti da oltre 16 paesi europei ed extra europei

La chiusura creerà disagi, spese e un peggioramento ambientale

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EDILIZIA

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pagina Decreto anti frodi, effetti devastanti per il comparto casa È entrato in vigore da venerdì 12 novembre

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pagina Bonus edilizi, niente visti di conformità per le fatture saldate entro l'11 novembre Niente visti di conformità per le fatture saldate entro l'11 novembre, lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate dopo l'entrata in vigore del decreto anti frodi

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Una giornata per diffondere tra i cittadini la consapevolezza della qualità del pane

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pagina Nasce "Lapam per il sociale", un progetto rivolto a scuole, parrocchie e istituzioni del territorio Donati oltre cento computer rigenerati ad attori sociali del territorio. Rossi: “Vogliamo proseguire su questa strada”

ENERGIA

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pagina La corsa dei prezzi dell’energia ipoteca la ripresa Dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, le possibili conseguenze su imprese e cittadini

SICUREZZA SUL LAVORO

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pagina Salute e sicurezza sul lavoro, cosa cambia con il Decreto fisco lavoro Lo scopo è quello di semplificare e incentivare l’attività di vigilanza nei luoghi di lavoro”

TRASPORTI

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pagina L’impennata dei prezzi dell’energia blocca la produzione di Adblue, l’additivo necessario per diesel euro 5 e 6

FORMAZIONE

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pagina Corsi e Formazione organizzata da FORMart FISCO LAVORO BANDI

Una situazione delicata e che rischia di avere pesanti ripercussioni

ALIMENTAZIONE pagina Giornata del pane e dei prodotti da forno artigianali 2021

FOTONOTIZIA

SCUOLE E ISTRUZIONE

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pagina Perché è importante parlare di scuola media? Il suo ruolo è fondamentale nel guidare le giovani generazioni verso un futuro più consapevole

Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg.Trib di Modena n°457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Gilberto Luppi - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore Responsabile Paolo Seghedoni - Redazione Paolo Seghedoni, Livio Lazzari. Hanno collaborato a questo numero: Daniele Casolari, Monica Salvioli, Narumi Giovanelli, Elena Baraldi, Matteo Roversi, Stefano Ficarelli, Alberto Belluzzi, Enzo Fanì, Nicola Boschetti, Francesco Po. Progetto grafico e impaginazione di Luca Pellacani - fotografie di Riccardo Nora e Luca Monelli, archivio fotografico Lapam, Freepik, PixBay - Stampa Golinelli SpA. Per la pubblicità su Imprese&Territorio: contattaci@lapam.eu tel. 059 893 111

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pagina • Adempimenti Fiscali • Novità in materia di Rapporti di Lavoro • Bandi e contributi XXI CONGRESSO GENERALE DELIBERE CONSIGLIO DIRETTIVO GENERALE Su www.lapam.eu è possibile consultare gli estratti delle delibere dei verbali del Consiglio Direttivo Generale di Lapam Confartigianato Imprese - Modena, Reggio Emilia.

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

La transizione energetica è un’opportunità per ridurre gli sprechi e quindi i costi» Ne parla Luca Mercalli, ospite a Formigine per una conferenza sulla sostenibilità e i cambiamenti climatici

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spite di un’iniziativa organizzata e promossa dalla nostra associazione all’auditorium Spira Mirabilis di Formigine, martedì 19 ottobre, il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, ha fatto il punto sulla transizione e sulla crisi energetica in atto. Due scenari che – come spiegato da Mercalli – coincidono. La crisi europea è infatti dovuta a una combinazione di fattori tra cui le tensioni geopolitiche tra Russia ed Europa ed una serie di eventi meteorologici estremi (inverno e primavera particolarmente rigidi, mancanza di vento per far funzionare le pale eoliche) che hanno spinto in alto la domanda di gas naturale e contribuito a far salire l’inflazione, mettendo a rischio la ripresa economica. «La sfida ambientale – ha spiegato

il presidente della società meteorologica italiana - non è un vezzo, o un dovere morale, ma una condizione fisica. Senza, c’è la catastrofe ambientale, il collasso di tutte le strutture della civiltà». Mercalli ha ribadito quindi come sia necessario migliorare l’efficienza energetica dei nostri impianti di produzione, passare al riscaldamento elettrico e aumentare l’uso di combustibili a basse emissioni di carbonio come il biometano e l’idrogeno, distribuiti attraverso le infrastrutture che già oggi trasportano il gas naturale. Trasformazioni che, visti gli scarsi risultati ottenuti dagli accordi internazionali sul clima, non ultima la COP26 di Glasgow, passano anche dalle scelte individuali dei cittadini e dalle imprese. «Parlare oggi di transizione ecologica vuol dire essere più efficienti e questo per le imprese è un bene – ha ricorda-

to Mercalli - perché riduciamo gli sprechi delle nostre catene produttive e se sprechiamo meno energia, meno materie prime, ricicliamo di più, ne abbiamo un vantaggio economico e competitivo». La crisi energetica rende inoltre evidente come frenare il cambiamento climatico e proteggere i consumatori con politiche di mitigazione dei prezzi (vedi il recente decreto bollette) sta diventando sempre più difficile e oneroso per gli stati. D’altra parte non è possibile lasciare che i mercati risolvano i problemi dell’offerta quando i prezzi schizzano alle stelle a causa della scarsità. Non esiste quindi una ricetta prestabilita, ma solo un’urgenza pressante. «Mentre parliamo l’atmosfera è sempre più satura della CO2 emessa dalla combustione dei materiali fossili clima-alteranti. Dobbiamo riuscire ad intervenire in fretta. Prima o poi dovremo capire che potremmo salvare il necessario, ma eliminare un po’ di superfluo».

Conferenza tenuta da Luca Mercalli a Formigine

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

MoRe Impresa Festival: oltre 2.000 gli studenti coinvolti Tre giorni all'insegna della trasformazione delle imprese e del futuro del lavoro

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re giorni di Festival, 9 sessioni, più di 250 imprenditori presenti, migliaia di visualizzazioni online. E, soprattutto, 130 classi collegate e otto presenti direttamente nella sede della Camera di Commercio. Sono i principali numeri della seconda edizione di MoRe Impresa Festival, la kermesse proposta dalla nostra Associazione con il supporto di Camera di Commercio di Modena, FORMart e Fraer Leasing e con il patrocinio dell’Università di Modena e Reggio Emilia, del Comune di Modena e della Regione Emilia-Romagna. Abbiamo voluto creare un evento che, in tre giorni molto intensi, potesse dare un quadro delle trasformazioni in atto nelle imprese: pensiamo alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie, alle nuove dinamiche del lavoro, alla sostenibilità ambientale, alle sfide del commercio elettronico» sottolinea il presidente Gilberto Luppi. «Ma abbiamo voluto anche mettere al centro la formazione e l’orientamento, per incentivare la cultura del lavoro autonomo e per riaffermare che

i lavori tecnici e le nostre officine e nelle imprese manifatturiere non somigliano nemmeno a quelle di 40 o 50 anni fa, inoltre abbiamo bisogno che tanti giovani inseguano il proprio sogno e intraprendano la strada del lavoro autonomo». Il nostro segretario generale, Carlo Alberto Rossi, ribadisce il concetto: «MoRe Impresa è stata un'esperienza senz'altro utile per ragionare insieme sui grandi temi che riguardano l'impresa e il mondo del lavoro. Un modo per riaffermare come non esiste una crisi economico imprenditoriale, una ambientale, una sociale, ciascuna separata dalle altre: tutte sono connesse. Una visione integrale è quindi la chiave per trovare una soluzione ai problemi che stiamo affrontando. È questo, sicuramente, il nuovo paradigma culturale con cui dobbiamo cercare di offrire risposte agli imprenditori associati».

Gli studenti partecipanti in presenza a MoRe Impresa Festival

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

MoRe Impresa Festival: le voci dei protagonisti

Le dichiarazioni degli ospiti della seconda edizione del festival organizzato dalla nostra associazione e dedicato a imprese e studenti del territorio

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re giorni per parlare di lavoro, tecnologie, rapporto scuola lavoro, sostenibilità, mercato. In queste pagine raccogliamo alcune delle voci del ricco palinsesto che ha visto alternarsi sul palco della Camera di Commercio di Modena, personalità del mondo dell’Università, dell’informazione e

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della politica, lo scorso 13, 14 e 15 ottobre. Un’occasione per mettere a fuoco i grandi temi che ruotano intorno al mondo delle imprese e che potete rivivere sul canale YouTube del festival promosso dalla nostra associazione e sostenuto dalla CCIAA di Modena e da molti altri partner istituzionali.


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Artigianato «Il mondo digitale è uno strumento che serve all’uomo per migliorare il proprio saper fare. Le conoscenze degli artigiani affondano le radici nelle tradizioni culturali del nostro paese. Il digitale considera ancora poco la dimensione etica tipica di chi sa fare cose belle e buone, come i nostri artigiani. Ma manualità e digitale possono essere complementari. Oggi bisogna saperli mettere insieme per dare senso ad entrambe le dimensioni». Davide Rampello Saggista, regista e autore televisivo, curatore del Padiglione Italia ad Expo Dubai Ospite a MoRe Impresa Festival: Davide Rampello

Informazione «Informarsi è necessario per vivere nella nostra società e per prendere decisioni non solo nell’ambito del voto, ma anche per scegliere a quale università iscriversi o in quale settore investire, o provare ad aprire un’impresa. Per farlo ci vuole innanzitutto l’intenzione di adottare una buona “dieta mediatica” che non sia casuale o frutto del primo telegiornale carpito ad ora di cena, o dell’algoritmo dei social media a cui siamo iscritti. Dobbiamo quindi scegliere di destinare parte della nostra giornata, basta anche un quarto d’ora, ad informarci. Farlo bene permette di unire i puntini e vedere il mondo dell’informazione e delle notizie come qualcosa di accessibile e che non incuta timore». Francesco Costa Giornalista vicedirettore del Post e saggista

Imprenditori e autorità locali all'evento di inaugurazione di MoRe Impresa Festival

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Sostenibilità «Quando parliamo di sostenibilità parliamo di impatti. Un’azienda è sostenibile quando nella propria attività cerca di ridurre i propri impatti negativi e migliorare gli impatti positivi, ambientali e sociali. Oggi le nuove competenze sulla sostenibilità sono molto richieste dalle imprese, stanno diventando un ingrediente per entrare nel mondo del lavoro. Attenzione agli impatti ambientali, capacità di innovazione, orientamento al problem solving sono competenze legate alle sostenibilità e vere leve per entrare nel mondo del lavoro». Stella Gubelli Responsabile Area Consulenza ALTIS Università Cattolica

Formazione «Il rapporto tra scuola e impresa è fondamentale, lo è sempre stato e lo sarà ancora di più grazie ai paradigmi imposti dalla quarta rivoluzione industriale, dove al centro non ci sono le tecnologie ma le persone. Persone competenti e professionali ma che hanno anche consapevolezza del senso di ciò che stanno facendo. Questo implica un’apertura verso l’apprendistato scolastico, quello di alta formazione, l’alternanza formativa e l’uso dei tirocini. Ma attenzione, un uso buono e coerente e non un abuso come talvolta si registra nel mondo del lavoro». Michele Tiraboschi Giuslavorista e professore di diritto del lavoro «Attraverso il racconto ai più giovani, i nostri imprenditori e imprenditrici possono tra-

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO smettere conoscenze e riuscire in modo immediato e comprensibile, grazie alle loro emozioni e alla loro sensibilità. Possono dare un grande esempio e un messaggio di fiducia molto importante ai più giovani, cioè quello di costruire un futuro anche attraverso un’esperienza d’impresa». Elisabetta Pistocchi Direttore FORMart: ente di formazione Confartigianato

Catene globali del valore

Ospiti a MoRe Impresa Festival: Cristina Tajani, Massimo Cerofolini e Gian Carlo Muzzarelli

«Stiamo assistendo ad un incremento generalizzato dei prezzi. È un aumento che si protrarrà nel medio termine, perché non è legato solo alle dinamiche innescate da Covid, ma anche da aspetti socio-politici e dalla crisi climatica in atto. Per alcuni settori, come l’alimentare, sarà ancor più evidente. Pensiamo all’aumento, stimato intorno al 20%, del prezzo della pasta. È dovuto alla siccità e alla minor capacità produttiva delle imprese. La riduzione delle risorse poi è collegato alla insostenibilità del nostro modello produttivo. Tutto questo cambierà quando le imprese implementeranno nuovi modelli che valorizzino le materie prime seconde e riducano la necessità di materie prime, puntando quindi su un modello di economia circolare». Valentina De Marchi Professoressa associata presso l’Università di Padova Dipartimento di Economia e Management Marco Fanno

Il futuro delle città Ospite a MoRe Impresa Festival: Francesco Costa

«L’artigianato, i pubblici esercizi e le attività commerciali hanno sofferto gli effetti delle

misure imposte per limitare le conseguenze della pandemia. L’amministrazione comunale di Milano ha quindi provato a sostenere queste attività con una serie di misure concrete, come la possibilità di disporre i tavolini all’aperto con l’abbattimento totale del canone di locazione e di sgravi sulla fiscalità locale. Ma non sono solo questi gli interventi necessari per sostenere un comparto che nel complesso sta vivendo un fase di trasformazione. Noi abbiamo molto insistito sulle possibilità di incentivare l’evoluzione delle attività commerciali verso spazi ibridi, cioè luoghi del commercio tradizionale che mescolano altre funzioni di natura culturale e sociale e credo che questa sia una delle frontiere più interessanti rispetto a cui Milano si sta orientando». Cristina Tajani Ex-Assessora alle Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane del Comune di Milano, autrice del saggio “Città Prossime” «A Modena ci stiamo muovendo insieme per costruire una prospettiva del dopo Covid. Abbiamo deciso di potenziare l’iniziativa “Tavolini sotto le stelle”, di avere una serie di attività che valorizzi il centro storico, patrimonio Unesco, custodendolo e valorizzandolo al meglio, per avvicinare i cittadini e farli incontrare, anche attraverso le nuove tecnologie, agli artigiani e ai commercianti che qualificano nel nostro centro storico». Gian Carlo Muzzarelli Sindaco della città di Modena «La tecnologia sta facendo balzi in avanti notevoli per rendere le nostre città più vivibili. Grandi città come Amsterdam, Londra, Parigi, Bar-

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO cellona, ma soprattutto in Asia, stanno utilizzando i dati degli smartphone, delle auto o delle telecamere di sorveglianza, per migliorare la gestione della mobilità, delle aree di parcheggio, della logistica collegata ai servizi. Ovviamente ci sono problemi di privacy legati a questi strumenti, ma è indubbio che stanno migliorando la vita delle aree urbane. L’innovazione più importante, a mio avviso, non è però quella tecnologica ma quella sociale. Si tratta di superare il concetto di città così come era stata costruita un secolo fa, con tante aree specializzate ad esempio per l’intrattenimento, per le attività produttive o per i servizi. La vera sfida è costruire nuclei più vivibili per i cittadini, dove siano presenti tutti i servizi essenziali, insieme a quelli più innovativi come i coworking o i fablab. Dove trovino spazio forme ibride e sostenibili di vita sociale, davvero a misura d’uomo». Massimo Cerofolini Giornalista, conduttore radiofonico e sceneggiatore

Innovazione «Stiamo assistendo ad una forte implementazione delle nuove tecnologie all’interno delle piccole e medie imprese italiane, incentivate da politiche pubbliche come il Piano Impresa 4.0, ma anche da trasformazioni repentine e radicali come il lockdown impo-

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sto durante la pandemia. Tuttavia questi cambiamenti creano anche delle differenze profonde fra imprese. Ci sono quelle maggiormente in grado di comprendere e adattarsi e imprese che fanno più fatica e per le quali l’adattamento è più complesso. Il nostro ruolo come Digital Innovation Hub di Confartigianato è quello di includere quante più imprese possibili in questi percorsi virtuosi di innovazione tecnologica e digitale. È un lavoro complicato perché molte di queste tecnologie richiedono competenze forti e una capacità di innovare anche radicalmente il proprio business, ma crediamo che grazie al giusto accompagnamento questa transizione possa essere il più inclusiva possibile». Paolo Manfredi Responsabile per la strategia digitale e l’innovazione delle imprese associate a Confartigianato Imprese «La mia percezione dal punto di vista universitario è che ci sia una grande richiesta di competenze di alto livello e di competenze nuove, soprattutto legate all’ambito dell’intelligenza artificiale, del machine learning e di tutte quelle competenze che è impossibile avere se non si ha il tempo di formarsi con calma. L’università secondo me ha questo vantaggio, acquisire conoscenze veramen-

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO te aggiornate e pronte per essere utilizzate nel mondo del lavoro e che l’impresa fa fatica a sviluppare ed avere proprio perché impegnato in tante altre attività. Credo che si debba partire da qui per far sì che l’università vada incontro alle aziende». Costantino Grana Professore Ordinario e Presidente del Consiglio dei Corsi di Studio di Ingegneria Informatica presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”

Ospiti a MoRe Impresa Festival: Giuseppe Sabella e Stella Gubelli

Ospiti a MoRe Impresa Festival: Paolo Manfredi, Gianluca Dotti e Costantino Grana

«L’innovazione digitale in tutte le sue forme, dall’intelligenza artificiale all’analisi dei big data al machine learning, sta entrando sempre più velocemente nel mondo dell’impresa. Quello di cui oggi forse c’è bisogno è fare più cultura e comunicazione intorno a questi temi. Condividere esperienze dato che si tratta di un ambito in cui l’ibridazione delle competenze, il contatto, il far rete hanno un valore inestimabile. C’è poi un falso mito da sfatare, ovvero che le tecnologie di cui abbiamo parlato riguardino solo le grandi imprese. Trovano invece applicazioni molto efficaci

in qualunque realtà dimensionali». Gianluca Dotti Giornalista scientifico freelance e divulgatore

E-commerce «È difficile dire se l’e-commerce sia alla portata di tutti. Sicuramente serve un investimento iniziale non irrilevante, poi bisogna investire anche per focalizzare specificità del proprio business e per promuovere il proprio e-commerce e riuscire anche ad avere un certo senso del mercato. Cioè molto spesso è necessario fare un’analisi prima di aprire un e-commerce risulta decisivo ai fini del successo stesso dell’e-commerce. È però alla portata di molte più aziende rispetto a qualche anno fa perché i costi della tecnologia si sono enormemente abbassati». Gianluca Diegoli Marketer , saggista, fondatore e docente della scuola Digital Update

Guarda tutte le interviste agli ospiti di MoRe Impresa Festival 2021 Visita il sito www.moreimpresafestival.it

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Oli vegetali esausti, siglato un accordo con HERA per recuperarli e trasformarli nel biocarburante HVO L’accordo con HERA è rivolto alle imprese della ristorazione e ai pubblici esercizi e mira a mitigare gli impatti ambientali degli oli vegetali esausti

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onfartigianato Imprese Emilia-Romagna e Gruppo Hera hanno firmato un protocollo d’intesa con valenza regionale per raccogliere gli oli vegetali esausti (quelli che rimangono al termine delle preparazioni alimentari ndr.) prodotti dalle attività degli associati e destinarli al recupero attraverso la trasformazione in biocarburante, grazie a un accordo con ENI. A garantire la sostenibilità e la trasparenza del percorso c’è una filiera, totalmente certificata da un ente esterno, che genera emissioni di gas serra dieci volte inferiori rispetto alla produzione di gasolio da fonti fossili. Il protocollo sarà valido per tutto il 2022 e poi rinnovabile di anno in anno. La collaborazione che nasce oggi è in linea con l’agenda dettata dall’Unione Europea, di responsabilizzare sempre di più i soggetti che sono coinvolti nella produzione e gestione dei rifiuti e di promuovere

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processi concreti nell’ottica dell’economia circolare.

10.000 tonnellate all’anno di emissioni di anidride carbonica potenzialmente evitabili Tutte le attività che producono oli vegetali esausti come risultato dei propri servizi, in particolare ad esempio ristoranti, alberghi con ristorazione, industrie alimentari, associate a Confartigianato Imprese Emilia-Romagna, potranno aderire al progetto. In questo caso, Hera fornirà contenitori dedicati delle dimensioni idonee alle loro necessità e agli spazi a disposizione, da utilizzare per la raccolta degli oli prodotti nelle cucine.

Gli oli vegetali esausti così recuperati verranno poi inviati, previa lavorazione, alla bioraffineria ENI a Porto Marghera, per essere convertiti nel biocarburante HVO, uno dei componenti per la produzione del gasolio ENI Diesel+, nell’ambito dell’accordo quadro di economia circolare siglato da Hera con ENI. Gli oli diventano quindi una materia prima seconda che permette, almeno in parte, di evitare il ricorso al carburante di origine fossile. La filiera di recupero degli oli di Hera è interamente tracciata e certificata da un ente terzo che ne sancisce la sostenibilità: il processo in tutte le sue fasi, dalla raccolta territoriale al pretrattamento fino alla produzione del biocarburante, genera, infatti, emissioni di anidride carbonica circa dieci volte inferiori rispetto alla produzione della stessa quantità di gasolio di origine fossile. Considerando che sono associate a Confartigianato Emilia-Romagna circa 1.000 im-


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Gilberto Luppi e Franco Fogacci firmano il protocollo tra Confartigianato ER ed HERA

prese nel settore coinvolto, potenzialmente con questo progetto si potrebbe evitare l’emissione di circa 10.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Una raccolta eccellente che ha ancora bisogno di crescere Secondo i dati prodotti dal CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e grassi esausti sia di origine vegetale che di origine animale ndr.), ogni anno in Italia si producono circa 260mila tonnellate di oli vegetali esausti, di cui 94 mila tonnellate dai settori professionali (industria, ristorazione e artigianato). Complessivamente solo un quarto viene correttamente conferito. Tutto il resto viene disperso nell’ambiente oppure gettato negli scarichi. Quella

di gettare in modo improprio gli oli vegetali esausti è dunque una pratica comune, ma estremamente dannosa, in particolare: per i sistemi fognari e depurativi, che a causa dei grassi presenti nei reflui non riescono a operare in modo efficiente e richiedono maggiore manutenzione, con aggravio dei costi a carico degli utenti di quel servizio; per l’ambiente, perché gli oli esausti sono estremamente nocivi sia per la flora sia per gli ecosistemi acquatici. «Siamo lieti di partecipare a questa azione, la prima a livello regionale, che crea un circolo virtuoso di economia circolare concreta, calata nel lavoro quotidiano - dice Gilberto Luppi, vice presidente vicario di Confartigianato Emilia-Romagna e presidente Lapam -. La realizzazione di una filiera tracciata, certificata e sostenibile, che trasforma uno scarto in combustibile a basso impatto ambientale, dimostra la perfetta sinergia che si crea fra le

diverse realtà economiche e imprenditoriali quando si impegnano assieme per il bene del territorio in cui operano». «Questo accordo si colloca all’interno del percorso che il Gruppo Hera sta portando avanti da tempo per rendere sempre più capillare e diffusa questa raccolta, tra le famiglie e tra le attività. La transizione verso un’economia circolare è una sfida fatta di tante azioni intraprese con continuità - commenta Franco Fogacci, direttore centrale Servizi ambientali e Flotte del Gruppo Hera -. L’obiettivo per il 2021 è di arrivare ad una raccolta complessiva di 1.500 tonnellate, il 40% in più rispetto all’anno scorso. Già ora, il biocarburante prodotto utilizzando l’olio vegetale esausto proveniente dalla raccolta differenziata, è la fonte di alimentazione di una quarantina dei nostri mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti».

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Le novità sui controlli e sulla scadenza dei green pass nei luoghi di lavoro Le semplificazioni richieste dalla nostra Confederazione sono state accolte in sede di conversione del decreto

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a legge di conversione al Decreto legge 127/2021 (qui la notizia dedicata) apporta modifiche al testo del provvedimento e, come richiesto dalla nostra Confederazione, alcune di queste rendono più semplice l’attività di verifica del certificato verde che deve essere posseduto da chi intende accedere ai luoghi di lavoro. Vediamo in sintesi le principali novità.

Il controllo dei green pass nei luoghi di lavoro Al comma 5 dell’art. 1, DL n. 127/2021 è stato aggiunto un periodo in base al quale, per semplificare e razionalizzare le verifiche del predetto possesso, i lavoratori del settore privato possono richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro copia della propria certificazione verde COVID-19. I lavoratori che consegnano la predetta certificazione, per tutta la durata della validità, sono esonerati dai controlli da parte dei rispettivi datori

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di lavoro. Ai fini privacy, questa modifica consente al datore di lavoro di trattare dati sensibili del lavoratore quando ciò avvenga per ottemperare a norme di legge e purché il trattamento non ecceda i limiti strettamente necessari. Un’ulteriore, utile, precisazione è contenuta con una aggiunta al quarto comma dell’articolo 3, con riferimento ai lavoratori in somministrazione, per i quali la verifica del rispetto della normativa compete all'utilizzatore. Al somministratore compete l’onere di informare i lavoratori circa la sussistenza delle prescrizioni.

Le scadenza dei green pass nei luoghi di lavoro Inoltre, con l’aggiunta dell’articolo art. 3-bis (scadenza delle certificazioni verdi COVID-19 in corso di prestazione lavorativa), viene disposto che per i lavoratori dipendenti privati e pubblici la scadenza della validità della certificazione verde COVID-19 in corso di presta-

zione lavorativa non dà luogo alle sanzioni previste. In questo caso la permanenza del lavoratore sul luogo di lavoro è consentita esclusivamente per il tempo necessario a portare a termine il turno di lavoro.

Sostituzione del lavoratore per i datori di lavoro con meno di 15 dipendenti Infine una modifica al comma 7 dell’art. 3 chiarisce che i 10 giorni durante i quali i datori di lavoro che occupano fino a 15 dipendenti possono sostituire, trascorsi 5 giorni, il lavoratore sospeso perché privo di certificato verde, sono giorni lavorativi e la sostituzione è rinnovabile più volte fino al 31 dicembre 2021 (data in cui il governo ha fissato il termine dello stato di emergenza ndr.), senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso.



FOCUS INDAGINE SUL COMMERCIO

Indagine su commercio, pubblici esercizi e servizi

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uando nel 2013 abbiamo lanciato un sondaggio rivolto a commercianti, pubblici esercizi e aziende di servizi, con lo scopo di capire come questi stessero reagendo alla forte crisi del debito sovrano che colpì l’Italia nel 2011-2012 e che ebbe ripercussioni sulla nostra economia per diversi anni a venire, non avevamo idea che dopo 8 anni lo avremmo riproposto a seguito di un’altra grande crisi, cioè quando il Covid-19 ha deciso di stravolgere le nostre vite e rovinare qualsiasi piano di ripresa avessimo in mente, costringendoci a navigare a vista tra decreti e chiusure oltre che con la paura di ammalarci. D’altro canto lo scopo di un sondaggio è proprio questo, conoscere umori e opinioni di un particolare gruppo in un particolare periodo storico. Se poi come nel nostro caso il questionario non

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vuole essere fine a se stesso ma funzionale a un’azione sindacale che nel 2021 non può prescindere da dati attuali e attendibili, allora riproporlo quest’anno attualizzato alla situazione odierna non può che essere proficuo per tutti gli attori coinvolti. L’indagine svolta dall’Ufficio Studi Lapam ha coinvolto 83 imprese con interviste a tutto tondo, che hanno dato indicazioni molto nette sulla situazione. Dal sondaggio emerge infatti che la crisi economica post pandemica che ci sta coinvolgendo ha, per fortuna, un volto diverso da quella del 2011/2012, notiamo infatti un maggior numero di imprese in difficoltà ma anche una più rapida ripresa tra queste, oltre al fatto che quasi la metà della imprese ha intenzione di fare investimenti nel corso del 2021 e

2022 contro il solo 11% nel 2013. Dunque una visione positiva pronta a scommettere sul futuro della propria attività, puntando sulla digitalizzazione e sulla promozione online, oltre che sulla formazione su questi temi, segno che il percorso formativo intrapreso ormai da diversi anni dalla nostra organizzazione in questo ambito sta dando i suoi frutti. Lo spirito imprenditoriale ha però bisogno di un contesto favorevole: rimangono le annose questioni dell’alta tassazione e dell’eccessiva burocrazia ampiamente segnalate dalle imprese. I risultati del sondaggio sono stati presentati durante l’assemblea Licom dello scorso 14 ottobre in occasione di More Impresa Festival presso la Camera di Commercio di Modena.


FOCUS INDAGINE SUL COMMERCIO

Trend fatturato Delle 83 imprese intervistate due su tre hanno avuto un calo di fatturato nell’anno del Covid, il 2020, mentre il restante terzo ha riscontrato un andamento di esercizio uguale o addirittura migliore del 2019. L’andamento per l’anno in corso, il 2021, è giudicato migliore rispetto all’anno precedente da due imprese su cinque, uguale da un terzo delle imprese e peggiore da una su cinque. Le imprese dei diversi settori sono equamente distribuite tra le varie risposte con l’eccezione dei pubblici esercizi (quali bar, ristoranti, pizzerie, etc.) che in più larga parte segnalano una situazione di difficoltà vissuta durante il 2020. Rispetto ad una analoga indagine condotta tra gli associati nel 2013, anno che segue la crisi del debito sovrano, si nota un maggior numero di imprese in difficoltà (il 61% rispetto al 53% del 2012) ma una più rapida ripresa nell’anno seguente (il 20% prevede un calo di fatturato nel 2021 rispetto al 49% del 2013).

3,6% Avviata dopo il 2019

16,9%  Migliore

Andamento

2020

rispetto al

2019

18,1% = Uguale

61,4% Peggiore

41,5%  Migliore

36,6% = Uguale

Previsione per il

2021

19,5%  Peggiore

2,4% Avviata dopo il 2020

Investimenti futuri Il 45% delle imprese ha intenzione di fare investimenti nel corso del 2021 e 2022 per potenziare la propria attività (era solo l’11% nel 2013). Questo evidenzia una forte volontà di reagire, con flessibilità e resilienza, e una visione positiva pronta a scommettere sul futuro della propria attività. I maggiori investimenti sono finalizzati all’acquisto di attrezzature e servizi, alla digitalizzazione e all’acquisto e/o ristrutturazione di immobili. Più limitati gli investimenti in formazione e assunzione di nuovo personale.

22,5% Attrezzature / servizi 55% Non prevede investimenti nel breve periodo

16,3% Digitalizzazione (sito web, marketing, ...)

13,8% Acquisto o ristrutturazione di immobili

Invest. fatti nel 2021 e previsti per il 2022

7,5% Formazione 45% Investimenti per il potenziamento dell'attività

5% Assunzione di personale

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FOCUS INDAGINE SUL COMMERCIO

Quali sono le problematiche più sentite? 49,4% Alta tassazione

Problemi e difficoltà

41% Calo volume d'affari

Tra le problematiche maggiormente segnalate dalle imprese quasi la metà lamenta l’alta tassazione, e due su cinque il calo del volume d’affari e l’eccessiva burocrazia. Più limitate le difficoltà a reperire nuovo personale, segnalato dal 14,5% dei rispondenti. L’aumento dell’indebitamento, che si attestava al 10% nel 2013, interessa il 13% delle imprese nel 2021. La difficoltà ad accedere a finanziamenti e la crisi di liquidità interessa il 10% delle imprese, mentre il passaggio generazionale, considerato una delle principali problematiche nel 7% dei casi, sale a oltre il 10% allungando l’orizzonte fino al 2030. Inoltre un ulteriore 10% dei rispondenti ha attualmente superato i 64 anni.

Richieste dei clienti Le imprese intervistate sono storicamente radicate nel territorio in cui operano: per il 24% di loro i clienti abituali rappresentano la quasi totalità della clientela, e per un ulteriore 59% (due su tre) sono comunque la maggioranza. Rispetto al periodo pre-Covid la quota di clienti nuovi è tendenzialmente rimasta stabile (nel 45% dei casi), per il 22% è aumentata e nel 31% è diminuita. La clientela ricerca principalmente convenienza economica (nel 42% dei casi), cortesia e consulenza all’acquisto (40,5%), qualità del prodotto/servizio offerto e professionalità (anche a prezzi più elevati) (34%) e ampia varietà di scelta (30%). Sempre più prezioso per il cliente è anche il tempo, motivo per cui viene apprezzata la consegna a domicilio. Il 46% delle imprese la effettua e intende mantenere il servizio anche in futuro, mentre il 19% l’ha svolta soltanto durante il periodo di lockdown. Un ulteriore terzo non l’ha mai svolta. I prezzi al pubblico in due casi su tre sono rimasti stabili, principalmente per via della concorrenza

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38,6% Troppa burocrazia 14,5% Difficoltà a trovare personale 13,3% Aumento indebitamento 9,6% Liquidità / accesso ai finanziamenti 7,2% Passaggio generazionale 3,6% Altro Cosa cerca oggi il cliente? 41,8% Convenienza economica 40,5% Cortesia nell'erogazione del servizio 34,2% Qualità e professionalità 30,4% Ampia varietà di prodotti / servizi 17,7% Alta specializzazione nei mercati di nicchia 11,4% Risparmio di tempo 2,5% Attenzione alla sostenibilità fatta dalla grande distribuzione e dalle piattaforme online, oppure come strategia per incrementare il numero di clienti, o per la minor disponibilità a spendere dei clienti stessi. Il restante terzo ha aumen-

tato i prezzi per coprire le maggiori spese dovute a incrementi delle materie prime, dell’energia, del contingentamento anti Covid-19 e per i sempre maggiori costi burocratici.


FOCUS INDAGINE SUL COMMERCIO Quali canali digitali utilizza?

Digitalizzazione L’85% dei rispondenti dichiara di utilizzare uno o più canali digitali. I più diffusi sono i canali social (es. Facebook e Instagram) (62%), le comunicazioni dirette (WhatsApp, email, etc.) (40%), Google My Business (39%) e sito web aziendale (32%). Più limitata la presenza su piattaforme online (TripAdvisor, Ebay, Booking, etc.) (8,5%). Di conseguenza la metà dei rispondenti considera molto importante fare promozione online, e il 16% sente il bisogno di fare maggiore formazione sull’utilizzo efficace di questi strumenti. Ad oggi il 73% degli imprenditori gestisce la presenza online della propria attività con risorse interne (personalmente, o grazie a collaboratori e familiari), mentre solo il 13% si è affidato a professionisti esterni (freelance e agenzie). In Italia, il valore delle vendite del commercio al dettaglio dei primi 8 mesi del 2021 hanno finalmente recuperato i livelli dello stesso periodo 2019 (+0,3%). Dopo un calo del 7% delle vendite nel periodo gennaio-agosto 2020, si è visto quest’anno un rimbalzo del +7,8%. La dinamica delle vendite si è fortemente differenziata in base al canale distributivo: l’e-commerce è cresciuto del 30% nel 2020 e di un ulteriore 22,8% quest’anno, superando i livelli pre Covid del 59,7%. I piccoli negozi hanno invece vissuto nel 2020 un calo tendenziale del -11,9%, mentre quest’anno si è registrato un +8,9%. La distribuzione tradizionale rimane dunque ancora penalizzata con un -4% rispetto ai valori del 2019. Nel 2019 i prodotti maggiormente acquistati on line dagli acquirenti emiliano-romagnoli sono articoli per la casa, che registrano una quota di acquirenti pari al 43,3% del totale degli e-shopper; seguono abiti, articoli sportivi con il 39,4%, pernottamenti per vacanze con il 31,2%

62,2% Canali social

(Facebook, Instagram)

40,2% Comunicazione diretta

39% Google My Business

(Email, Whatsapp, ...)

31,7% Sito web

(Presenza attività su Google)

Come viene gestita la sua presenza online?

8,5% Piattaforma online

(Tripadvisor, Booking, Ebay, ...)

Ad oggi utilizza un servizio di consegna a domicilio? 29,5% Nessun servizio

13,9% Nessuna gestione presenza online 12,7% Esternamente

14,6% Non utilizza canali digitali

5,1% Altro Gestione dei canali online

(occasionalmente, ...)

Servizio di consegna a domicilio

46,2% Sì e intende mantenerlo

73,4% Internamente

19,2% Solo durante il lock down

Quanto ritiene importante fare promozione online?

9,8% Per nulla

14,6% Poco

25,6% Mediamente

Trend e-commerce in Italia

30,5% Molto

19,5% Moltissimo

Prodotti e servizi più acquistati online in Emilia Romagna

2021 59,7%  Valore delle vendite del commercio elettronico

2019

1° posto Articoli per la casa

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2° posto Articoli di abbigliamento

3° posto Pernottamenti per vacanze

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IN COPERTINA XXI CONGRESSO

Il Consiglio ha rieletto Luppi alla presidenza della nostra Associazione, Carlo Alberto Rossi confermato Segretario Generale La conferma a seguito della prima assemblea del rinnovato Consiglio provinciale

G

ilberto Luppi è stato confermato presidente della nostra Associazione. L’imprenditore meccanico è stato eletto all’unanimità dal Consiglio generale che era stato a sua volta eletto qualche settimana fa dall’Assemblea Lapam. Il ‘parlamentino’, formato da 63 persone, ha deciso di confermare

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IN COPERTINA XXI CONGRESSO

Carlo Alberto Rossi Segretario Generale Lapam Confartigianato Imprese

Gilberto Luppi Presidente Generale Lapam Confartigianato Imprese

Luppi e, su proposta dello stesso presidente, ha rieletto Carlo Alberto Rossi come Segretario Generale della nostra associazione che conta circa 11.500 associati nelle province di Modena e Reggio Emilia e 38mila dipendenti. Gilberto Luppi ha una lunga carriera in associazione ed è stato eletto per una prima volta alla presidenza nel 2017. Luppi è anche, da qualche mese, vicepresidente regionale Confartigianato e vicepresidente della Camera di Commercio di Modena, nelle prossime settimane comporrà inoltre la Giunta esecutiva dell’Associazione. «Ringrazio i colleghi imprenditori del consiglio per le parole con cui mi hanno chiesto la disponibilità per questo nuovo mandato» ha sottolineato Luppi. «Quello che abbiamo portato avanti in questi anni lo abbiamo portato avanti insieme e i risultati sono arrivati proprio per questo motivo. Il confronto e la sinergia tra imprenditori associati e struttura dell’associazione è stata la chiave per affrontare sfide molto difficili e lo sarà anche per quelle che ci attendono: la digitalizzazione che va spinta al massimo sfruttando le potenzialità dei dati, la carenza delle materie prime, la sostenibilità ambientale e la transizione ecologica delle imprese, la tutela del made in Italy, il rilancio del turismo e il lavorare per creare comunità nelle aree interne (penso all’Appennino, ad esempio) come presidio del territorio». Il segretario Carlo Alberto Rossi ha rilanciato: «I risultati sono stati ottenuti grazie al lavoro congiunto tra i dirigenti e una squadra di 650 collaboratori, che si interfacciano quotidianamente con gli imprenditori e le loro imprese su tutto il territorio. La capillarità di Lapam, la presenza in tutti i territori, è particolarmente significativa e va preservata e la relazione tra dipendenti e associati è la carta che possiamo giocare per raccogliere le nuove sfide».

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Gian Carlo Muzzarelli Sindaco di Modena

Gian Domenico Tomei Presidente Provincia di Modena

Giuseppe Molinari Presidente Camera di Commercio di Modena

Luca Vecchi Sindaco di Reggio Emilia

Gianluca Marchi Prorettore UNIMORE

Davide Servadei Presidente Confartigianato Imprese Emilia Romagna

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IN COPERTINA XXI CONGRESSO

Vincenzo Mamoli Segretario Generale Nazionale Confartigianato Imprese

Mons. Giuliano Gazzetti Vicario Generale Arcidiocesi di Modena e Nonantola

La rappresentanza a confronto con le istituzioni Sindaci, rappresentanti delle istituzioni e di Confartigianato Nazionale a confronto sui temi caldi per le imprese

D

opo 75 eventi precongressuali, è stato per la nostra associazione, il momento di celebrare l’atto finale del XXI Congresso Generale, svoltosi al Forum Monzani di Modena venerdì 29 e domenica 31 ottobre. L'appuntamento del 29 ottobre è iniziato con l’apertura a cui hanno presenziato ospiti delle rappresentanze istituzionali che hanno introdotto le discussioni sui temi congressuali. Sono intervenuti il Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, il Presidente della Provincia di Modena, Gian Domenico Tomei e il Vicario generale dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, Monsignor Giuliano Gazzetti. A seguire, gli interventi del Presidente Lapam, Gilberto Luppi e Davide Servadei, Presidente Confartigianato Imprese Emilia Romagna. Luppi è stato inoltre protagonista della tavola rotonda con l’Assessore allo Sviluppo economico e Green economy, Lavoro e Formazione della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, moderata da

Ettore Tazzioli (pagina 26). Domenica 31 ottobre dalle 9 ci sarà una intera mattina con la chiusura della discussione e con l’elezione del Consiglio direttivo generale, il ‘parlamentino’ di Lapam Confartigianato, e con l’elezione dei comitati direttivi delle tre federate, Confartigianato per il mondo dell’artigianato, Licom per il commercio e i servizi, Aspim per le imprese più strutturate e per quelle del terzo settore. Infine, al termine di un lungo percorso che durerà in totale sei mesi, il Consiglio generale eleggerà il Presidente e il Segretario generale Lapam. Domenica 31 sono intervenuti il Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, Carlo Alberto Rossi, Segretario generale Lapam e il Segretario nazionale Confartigianato, Vincenzo Mamoli, È stata poi la volta di Angelo Panebianco, intervenuto sul tema della rappresentanza all’alba di un mondo nuovo (pagina 28). “È questa la chiusura di un percorso lungo e molto impegnativo – hanno

rimarcato Gilberto Luppi e Carlo Alberto Rossi – percorso che ha richiesto alla struttura dell’associazione e agli imprenditori dirigenti uno sforzo importante. Ma, e lo possiamo dire a maggior ragione quest’anno, ne è valsa davvero la pena perché l’incontro con gli imprenditori che compongono il variegato mondo Lapam, è sempre proficuo e sfocia in una grande ricchezza di idee e proposte. Non dimentichiamo che l’incontro in presenza mancava a tutti e attraverso il confronto e soprattutto l’ascolto della base associativa sono emerse idee e linee di impegno per i prossimi anni. Abbiamo voluto anche incontrare gli amministratori locali, oltre che ospiti che hanno arricchito il bagaglio formativo e tecnico degli imprenditori: siamo convinti che il dialogo e il confronto continuo tra imprese ed enti locali porti frutti importanti e duraturi per la crescita delle nostre città e paesi e che la formazione continua sia un ingrediente indispensabile per tutti”.

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IN COPERTINA XXI CONGRESSO

Colla: «Regione Emilia Romagna cresce se c’è condivisione negli obiettivi da raggiungere»

Le parole dell’Assessore allo Sviluppo economico, lavoro e green economy di Regione ER, intervenuto al XXI Congresso dell’associazione

I

ntervistato dal direttore di TRC, Ettore Tazzioli, durante un faccia a faccia con il presidente Lapam, Gilberto Luppi, in occasione del XXI Congresso della nostra associazione, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, ha illustrato la strategia contenuta nel Patto per il Lavoro e il Clima e la sua visione per il futuro prossimo del nostro territorio. Una strategia che ruota attorno al cardine della politica regionale, ma che vede

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associazioni ed imprese sempre più integrate nel processo decisionale di Viale Aldo Moro. Assessore Colla, il rimbalzo a cui stiamo assistendo è un fenomeno passeggero o è sintomo di una ripresa reale dell’economia regionale? «Abbiamo una crescita del 6,5%, una crescita da Freccia Rossa, ma è una crescita che dobbiamo saper gestire. Abbiamo bisogno di governare questa crescita e di guardare alle nostre filiere, in cui ci sono le piccole e medie imprese e gli artigiani, con consapevolezza. Abbiamo

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IN COPERTINA XXI CONGRESSO

Vincenzo Colla (a sinistra) intervistato da Ettore Tazzioli durante il faccia a faccia con Gilberto Luppi (a destra)

fatto un bando rivolto alle imprese artigiane, molto bello, molto importante, abbiamo avuto una reazione splendida. Gli artigiani con questo bando non hanno comprato un computer nuovo, hanno innovato i propri processi e prodotti, contribuendo a rafforzare il sistema produttivo regionale. Dobbiamo continuare in questa direzione».

vazione. L’investimento deve essere concentrato quindi sulla formazione: più ITS, più IFTS, più apprendistato di qualità, più lauree professionalizzanti. Quando facciamo bene queste cose riusciamo ad incrociare un lavoro di qualità, un lavoro dignitoso per il futuro non solo dei giovani ma del sistema lavorativo di questa regione».

È in questo senso che va letto il Patto per il Lavoro e il Clima di Regione Emilia Romagna? «Dobbiamo fare un’operazione identitaria per questa regione, mettendo in sinergia sistema pubblico e privato. Quando abbiamo siglato il Patto per il Lavoro e il Clima, e anche Confartigianato ha dato un contributo importante, siamo riusciti ad individuare una strategia a monte, non a valle, per avere un’idea comune di dove vogliamo andare, di come vogliamo impiegare le risorse del PNRR e quindi questa strategia verrà portata avanti coinvolgendo sempre le rappresentanze datoriali e sindacali, le Università, i sindaci e le comunità locali».

E qual è la sfida più importante che abbiamo di fronte nei prossimi anni? «C’è un cambio delle manifatture incredibile. Provate ad immaginare cosa significa qui, passare dal motore a scoppio al motore elettrico, al motore ad idrogeno, al passaggio da un motore fatto di ingranaggi e componenti meccanici a uno composto semplicemente da un riduttore e da un pacco batterie. È in corso un cambio rivoluzionario. Noi faremo investimenti mirati a non perdere il sistema delle imprese manifatturiere regionali. Anche per questo abbiamo sottoscritto un patto con il CNR per lo studio dei materiali e continuiamo ad investire nella Data Valley. Non si fa una buon manufatto senza teste, non si fa una buona ricerca senza teste, non si fanno buone imprese senza teste, non si fanno competenze senza sapere e conoscenza».

Qual e priorità individua su tutte le altre? «Dobbiamo fare un investimento importante per rispondere al mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Faremo un new deal sull’intelligenza delle mani per creare competenze ed evitare quella bolla di lavoro povero, di imprese povere che hanno l’analfabetismo dell’inno-

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IN COPERTINA XXI CONGRESSO

La rappresentanza all’alba di un mondo nuovo Angelo Panebianco, politologo e professore ordinario all’Università di Bologna, è intervenuto al nostro Congresso generale per fornire un quadro sulla situazione mondiale

I

l mondo come lo abbiamo conosciuto è frutto del pensiero occidentale. La libertà di commercio, i diritti individuali, la rule of law, sono frutto della civiltà liberale ed è quest’ultima che ha favorito la crescita economica che ha contraddistinto l’epoca in cui viviamo. Ma cosa succede se al posto di democrazie liberali si sostituiscono potenze autoritarie e illiberali? 
In occasione del XXI Congresso Lapam lo abbiamo chiesto ad Angelo Panebianco, professore emerito di Scienza politica all’Università di Bologna, editorialista del Corriere della Sera e presidente del comitato editoriale della casa editrice “il Mulino”, per cui ha pubblicato vari saggi. 
Secondo Panebianco il mondo sta attraversando un periodo in cui le relazioni tra gli Stati diventano sempre più imprevedibili. I difficili rapporti tra USA e Cina, o tra USA e Russia, l’instabilità del Medio Oriente e di vaste zone dell’Africa, pensiamo alla Libia, al Sudan o alla Siria e più recentemente al Libano e all’Afghanistan - che Panebianco definisce aree “machiavelliane”, dove cioè non esiste un ordine politico interno - si

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sono moltiplicate e a farne le spese sono le potenze liberali. Secondo l’autore di “Persone e Mondi” (Il Mulino 2018) l’aumento dell’instabilità e la conseguente perdita di un primato occidentale, comporta la scomparsa di un ordine internazionale e l’affermazione di un mondo multipolare, dove non esiste un egemone e dove viene meno una componente essenziale della crescita economica: la prevedibilità. 
Ma crescita e sviluppo economico sono davvero stimolati da unità politica e ordine internazionale, oppure prosperano anche in una situazione di frammentarietà e multipolarismo? A questa domanda non c’è, secondo Panebianco, una risposta univoca e definitiva. L’Europa rinascimentale era divisa in stati in lotta tra loro, eppure la civiltà della tecnica prosperò dando forma e sostanza ad innovazioni tecnologiche e commerciali che hanno reso possibile lo sviluppo dell’Occidente. Al contrario e per lunghi secoli in Cina il dominio delle grandi dinastie garantì pace e prosperità, ma non un altrettanto rapido sviluppo.
Ma per quale motivo l’egemone della

nostra epoca, gli Stati Uniti garanti dell’ordine internazionale dalla fine del secondo conflitto mondiale ad oggi, stanno rinunciando al ruolo di enforcer dei valori della civiltà liberale? Panebianco cita alcune teorie secondo cui nel momento in cui una potenza egemone viene sfidata da un nuovo rivale, come la Cina odierna, viene anche meno la sua volontà di difendere l’apertura dei mercati. 
Si torna quindi a una condizione dominata dai protezionismi e da una riduzione dei commerci e degli scambi mondiali. In questo senso gli orientamenti dell’opinione pubblica assumono maggior peso nelle scelte dei governanti. Gli statunitensi in particolare sono meno disposti a difendere i valori di libertà ed egualitarismo per cui i loro nonni hanno combattuto nei due conflitti mondiali del XX secolo. 
E l’Europa? Panebianco sostiene che l’Unione Europea è, ad oggi, una potenza immaginaria. Un’unione di stati che hanno potuto disinteressarsi di quanto avveniva nel mondo perché difesi dagli USA in cambio di fedeltà e riconoscimento di leadership. 
Ma questa “tutela”, spiega


IN COPERTINA XXI CONGRESSO

Angelo Panebianco, ospite al XXI Congresso Generale Lapam

Panebianco, è sempre più debole e l’Unione dovrebbe prenderne atto, impegnandosi a costruire una vera forza comune di difesa e una maggiore integrazione politica. Aspetti questi che non devono essere disgiunti da un’altra importante considerazione avanzata dallo studioso. La rivoluzione nelle comunicazioni, introdotta dall’avvento di internet e dalla globalizzazione del secondo millennio, hanno favorito lo spostamento di know-how verso l’Asia. Questa “convergenza” di conoscenze e saperi ha appianato le disparità tra Occidente e Oriente, contribuendo a ridurre la quota di prodotto industriale mondiale

in mano ai paesi occidentali. 
Ecco che l’odierna crisi delle catene globali del valore, la carenza di semiconduttori e microchip per l’industria europea, assumono contorni più definiti e allo stesso tempo problematici. 
Ma quale ruolo dovrebbe giocare l’Italia, paese trasformatore ed esportatore, in questo scenario? Secondo Panebianco per contrastare le spinte centrifughe delle forze politiche più populiste ed estremiste sarebbe necessaria una forza liberale di area centrista, capace di dar voce alle istanze del mondo produttivo e della società civile più equilibrata. Allo stesso tempo, sul fronte

della rappresentanza, i cosiddetti corpi intermedi e in particolare le associazioni datoriali, possono giocare un ruolo di facilitatori verso i propri iscritti. Da una parte contribuendo al trasferimento delle loro istanze verso i policy makers e dall’altra accelerando l’acquisizione di processi innovativi, capaci di rispondere alle trasformazioni in atto. Un fattore competitivo dunque, rispetto a paesi in cui le decisioni di politica industriale ed economica non vengono mediate, ma assunte unilateralmente.

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EXPORT

Export, l’Italia batte ancora la Germania, ma a settembre rallenta lo scambio extra-Ue Le imprese italiane sono cresciute a ritmi vivaci sui mercati internazionali

L

e esportazioni gennaio-giugno 2021 a valori correnti hanno segnato un +4,6% rispetto al 2019. Il risultato, migliore di quello tedesco (3,9%) e francese (2,4%), è stato raggiunto grazie alle ottime performance della filiera dei metalli, e dei settori influenzati e sostenuti dal cambiamento delle abitudini di consumo indotto dalla pandemia: mobili, elettrodomestici e alimentare e bevande. Si segnala anche il completo recupero dei livelli pre-crisi dell’export italiano di autoveicoli e moto e meccanica, a fronte di un maggiore ritardo di Germania e Francia. Un contributo rilevante è giunto dalla ripresa degli scambi all’interno dell’Europa, accanto a un sorpasso dei livelli di export pre-Covid in Asia. Da segnalare, per l’Italia, il completo recupero dei livelli di export pre-crisi in due importanti settori, Autoveicoli e moto (+4.6% nel I semestre 2021, rispetto al pre-Covid) e Meccanica (-0.5%), a fronte di un maggiore ritardo di Francia e Germania (soMatteo Roversi Referente internazionalizzazione

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059 893 111 matteo.roversi@lapam.eu


EXPORT prattutto nelle vendite di macchinari tedeschi, -3.2%). Tuttavia a settembre l’Istat stima per l’interscambio un calo congiunturale per le esportazioni (-1,1%) e un aumento per le importazioni (+0,6%). La valutazione del saldo è pari a più 1.671 milioni, in calo rispetto a settembre 2020 (+5.273). Nel terzo trimestre, l’export aumenta comunque del 2,3%, per effetto soprattutto dei beni strumentali (+ 6,8%). Gli investimenti, sostenuti dagli incentivi, si sono mostrati in accelerazione nei primi sei mesi dell’anno, rispetto alla dinamica già positiva della seconda metà del 2020 (+5.4% secondo i dati di contabilità nazionale, +23.7% in termini tendenziali). Il risultato è da attribuirsi in prevalenza agli investimenti in costruzioni (dove emerge un contributo rilevante della componente residenziale, trainata dagli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica) e a quelli in macchinari e impianti, a fronte di un traino più debole dei mezzi di

trasporti. La crescita è attesa proseguire a buoni ritmi nella seconda parte dell’anno, grazie anche all’impulso fornito dalla prima tranche dei fondi europei, confermando gli investimenti come la componente di domanda più dinamica del quadro manifatturiero 2021. Nel secondo trimestre dell’anno anche i consumi hanno registrato la tanto attesa inversione di tendenza, crescendo del 5.2% sul trimestre precedente, grazie alla spinta delle voci di spesa più colpite dalle restrizioni anti-Covid: servizi e beni semidurevoli. Per il 2021 è previsto ancora un gap rispetto ai consumi pre-crisi, con ritardi a doppia cifra per abbigliamento e calzature, a fronte di livelli superiori al pre-Covid per beni alimentari, durevoli per la casa ed elettronica di consumo.

Export esportazioni gennaio/giugno 2021 rispetto al 2019 2,4%  Francia 3,9%  Germania 4,6%  Italia

Comparti Export con le migliori performance

Metalli

Elettrodomestici

Mobili

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Alimentari

Bevande

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MECCANICA

Nasce a Modena Meck Market, il marketplace per vendere e comprare macchinari L’impresa si pone l’obiettivo di facilitare e digitalizzare le vendite B2B di attrezzature industriali

P

aolo Scapinelli e Riccardo Borsarini, gli ideatori e fondatori di Meck Market, hanno un obiettivo ambizioso, diventare un punto di riferimento per le imprese manifatturiere che vogliono vendere o acquistare macchinari nuovi e usati e magazzino invenduto o non ritirato. A due mesi dal lancio del marketplace, inaugurato a settembre 2021, li abbiamo raggiunti per farci raccontare come sta andando il loro progetto. Signor Scapinelli, dove e quando nasce l’idea di Meck Market? «Ho lavorato per un’associazione di categoria ed entrando in contatto con aziende locali, mi sono reso conto di quanti macchinari giacciono inutilizzati in un angolo. Parlando con gli imprenditori ho capito che poteva essere una buona idea offrire loro un canale di vendita semplice di questi beni e allo stesso tempo user friendly». Qual è, per l’impresa che sia affi-

Livio Lazzari Referente categoria Meccanica

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da a Meck Market, il valore aggiunto offerto dal vostro servizio? «Rispetto ad altri competitor che offrono servizi simili Meck Market si basa su un rapporto diretto tra noi e l’impresa che vuole vendere o acquistare un cespite. Dopo un colloquio telefonico, se l’impresa è interessata, chiediamo un’iscrizione che può essere annuale, semestrale o trimestrale. Grazie a questa forma di abbonamento è possibile pubblicare annunci, volendo anche l’intero catalogo dei prodotti aziendali, e trovare potenziali clienti. Consideri che non chiediamo una provvigione sulle vendite, ma facilitiamo l’incontro tra domanda e offerta, tutto con bassi costi di gestione». Meck Market risponde alle esigenze del mercato interno o guarda anche all’estero? «La start-up nasce soprattutto per guardare ai canali esteri. Un bene diventato lento o obsoleto qui in Italia, può vivere altri dieci anni in

altri paesi. Già prima di dare vita alla piattaforma avevamo consolidato canali di vendita in Turchia, Arabia Saudita e in Medio Oriente, dove abbiamo una rete di agenti partners che hanno tutte le competenze per gestire la mediazione e la parte logistica della vendita». Avete sviluppato una vostra piattaforma proprietaria o utilizzate un servizio in hosting? «La piattaforma è cento per cento proprietaria. Abbiamo due sviluppatori informatici che lavorano con l’obiettivo di offrire una prodotto su misura e modulabile alle diverse esigenze delle imprese». In una situazione di carenza di materie prime e in generale di maggior consapevolezza verso tematiche legate alla sostenibilità, Meck Market come si posiziona? «Già prima di questa situazione inaspettata esisteva una strozzatura tra macchinari utilizzati e capacità di riassorbirli una volta esauri-

059 893 111 livio.lazzari@lapam.eu


MECCANICA

ta la loro funzione. Come dicevamo un macchinario diventato lento per le mie necessità, può essere riutilizzato altri 10 anni da qualcun altro. Esistono realtà imprenditoriali che hanno come mission l’ammodernamento e il revamping di impianti obsoleti. In futuro vorremmo creare collegamenti con questo tipo di attività proprio per rispondere ad esigenze che stanno mutando molto rapidamente». Potreste facilitare i rapporti anche tra scuola e imprese… «Certo, le imprese potrebbero voler donare le loro attrezzature ad istituti locali. Anche in questo caso Meck Market può facilitare l’incontro tra diverse esigenze. In generale il territorio e i suoi attori, qui parliamo con Lapam quindi le associazioni datoriali, possono trovare un collegamento prezioso verso imprese che offrono o cercano macchinari e attrezzature nuove e usate». Da sinistra: Paolo Scapinelli e Riccardo Borsarini

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TERZO SETTORE

Maggior attenzione agli anziani, il CUPLA scrive al Presidente Draghi Per il Coordinamento Unitario dei pensionati lavoro autonomo, serve un maggior coinvolgimento sui temi di interesse degli anziani

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l Coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo, il CUPLA, ha inviato al Presidente del Consiglio una lettera con cui ha esplicitamente richiesto di favorire il dialogo e la collaborazione tra Governo e rappresentanze sindacali dei pensionati, attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto permanente con il CUPLA e le altre sigle sindacali dei pensionati (che rappresentano in Italia oltre 16 milioni di cittadini) sui temi legati all’invecchiamento attivo, alla non autosufficienza e agli aspetti sociosanitari e assistenziali. A tal fine è infatti indispensabile avere un rapporto permanente con i vari Ministeri competenti sui temi di interesse degli anziani, sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio, al fine di avviare un dialogo partecipativo ed inclusivo. Nella missiva il CUPLA ha chiesto inoltre di prestare una forte attenzione al potere di acquisto delle pensioni, già consistentemente svalutate negli ultimi dieci anni a causa dei meccanismi di rivalutazione automatica e messe ancor più in pericolo dai segnali di forte rialzo dell’inflazione.

Gian Luca Levratti Referente categoria terzo settore

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Gli aumenti dei costi di acqua, elettricità, gas, trasporti, nonché la lievitazione dei prezzi in tutti i settori, pongono una parte sempre crescente dei pensionati al di sotto della soglia della povertà, producendo sofferenze non solo individuali, ma anche familiari, che si aggiungono a quelle già causate dalla pandemia. Al riguardo CUPLA auspica che vengano sostenute le fasce più deboli dei pensionati e vengano tenute in considerazione alcune nostre proposte da tempo indicate, tra cui quella di adeguare, seppur gradualmente, i trattamenti minimi di pensione al 40 per cento del reddito medio nazionale e di riformare il meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’ISTAT adottando l’indice dei prezzi al consumo armonizzato con i paesi dell’Unione europea. È infine necessario agire sulla tassazione delle pensioni, colmando lo svantaggio rispetto ad altri settori, in un’ottica di armonizzazione con quanto avviene in altri Paesi europei.

059 893 111 gianluca.levratti@lapam.eu


MOVIMENTO DONNE IMPRESA

Imprese femminili in crescita nel terzo trimestre 2021: un focus sulla provincia di Modena In provincia di Modena le aziende guidate da donne hanno superato quota 14 mila

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econdo i dati diramati dalla Camera di Commercio di Modena i numeri sull'imprenditoria femminile nel terzo trimestre 2021 sono in aumento, in particolare le imprese attive capitanate da donne al 30 settembre ammontano a 14.092 ovvero 41 in più rispetto al 30 giugno. Anche il confronto annuale risulta positivo, con 107 imprese attive in più rispetto al 30 settembre dello scorso anno e una variazione tendenziale del +0,8%, si recupera la perdita registrata durante la pandemia. Nonostante queste variazioni, rimane pressoché costante la percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive (21,8%). Anche la distribuzione per settori è rimasta quasi invariata, con la

maggioranza delle imprese femminili che operano nel commercio (23,8%) in aumento dell'1,3%, seguito dai servizi alle imprese (23%) anch'essi in crescita (+3,0%). Il 14,2% delle imprese femminili opera invece nel settore dei servizi alla persona, in aumento del +1,1%; segue l'agricoltura (13,7%), in calo costante da diversi anni (-2,3%). Le donne sono ancora poco presenti nelle costruzioni (4,2%), tuttavia il settore registra uno degli incrementi maggiori (+3,3%). La manifattura conta 1.689 imprese femminili attive al 30 settembre 2021, pari al 12% del totale, ma in calo dello 0,7% rispetto alla stessa data dello scorso anno. Al suo interno le imprese a guida femminile sono molto concentrate, infatti la metà di esse opera nel settore tessile abbigliamento, in calo dello

Elena Baraldi Referente Movimento Donne Impresa

0,9%. L'industria alimentare ha una discreta quota di imprese femminili (11,2%), così come la produzione di prodotti in metallo che raggruppa il 10,6% di imprese manifatturiere guidate da donne. Rimane invariata al 62,6% la forma giuridica prevalente utilizzata dalle imprese femminili, cioè la ditta individuale, che in quest'ultimo anno è leggermente aumentata (+0,4%). In calo risultano le società di persone (-3,5%) che vedono ridurre la propria quota al 13,2%. In crescita costante restano le società di capitali (+4,6%), con una quota sul totale pari al 22,8%. Quest'ultimo dato può essere interpretato come un segnale di rafforzamento del tessuto imprenditoriale, che migra verso forme societarie più strutturate.

059 893 111 elena.baraldi@lapam.eu n° 06 - 2021

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MODA

Moda Makers riparte da ModenaFiere e presenta l’autunno inverno 2022 2023 Con la presenza di buyers internazionali provenienti da oltre 16 paesi europei ed extra europei

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i è conclusa giovedì 11 novembre la 12^ edizione di Moda Makers, la manifestazione delle PMI italiane della moda programmata tenutasi per la prima volta nella nuova sede di ModenaFiere, chiusa la porta dell’edizione fisica si apre quella digitale, sul portale di moda makers è infatti ora possibile accedere a Moda Makers Digital (digital.modamakers. it), il marketplace appositamente concepito per mostrare le Collezioni Autunno/Inverno 2022/2023 ai compratori anche più lontani che, a causa dell’incertezza rispetto alla situazione pandemica, non hanno potuto ancora fisicamente raggiungere la fiera. la fiera è stata inaugurata dal Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “la moda è una filiera fondamentale nell’economia dell’Emilia-Romagna con marchi, professionalità e competenze di livello internazionale. Un simbolo del Made in Italy nel mondo. Dopo le sofferenze patite a causa della pandemia, vogliamo sostenerlo e questo appuntamento, per la prima volta a Modena, rappresenta un segnale di fiducia e coraggio, confermando che c’è una

Francesco Po Referente categoria moda

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grande voglia di ripartenza”. Il Presidente ha poi ribadito l’impegno della Regione nel promuovere e favorire la competitività del sistema moda della fashion valley: “Come Regione, in queste settimane abbiamo promosso un tavolo specifico dedicato al settore per condividere tutti insieme politiche di sviluppo e innovazione. Riuso, eco design, export, formazione e ricerca: sono questi gli assi per il futuro della nostra moda, ci sono tutte le potenzialità per crescere”. A seguito dell’inaugurazione si è svolta l’iniziativa “Affrontare le sfide per la moda del futuro”, la tavola rotonda promossa da Regione Emilia-Romagna, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Viceministro del Ministero dello Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin e l’Assessore allo Sviluppo economico e green economy, lavoro e formazione della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla. “Grazie a una serie di lavori che sono stati portati avanti durante il lockdown, il tavolo di Carpi fashion system, composto da diversi attori del territorio tra cui la nostra associazione, è riuscito a trasformare una fiera nata da un'esperienza di

poche aziende del territorio carpigiano in un evento più elevato e con partner importanti, con l’obiettivo di farla accedere al circuito fieristico internazionale” queste le parole del presidente Lapam Moda Roberto GuaitolI. Esprime soddisfazione anche Marco Momoli, direttore di ModenaFiere: “Considerando l'incertezza tuttora perdurante rispetto alla situazione sanitaria globale, che limita ancora fortemente i viaggi dai Paesi più lontani e il numero delle aziende espositrici, siamo estremamente soddisfatti dell’andamento della fiera. I risultati di questa edizione sono il punto di partenza che ci permetterà di avere un’edizione a maggio, alla quale inizieremo a lavorare sin da domani, con molti più espositori e visitatori.” Soddisfazione espressa anche dagli organizzatori e dalle 34 aziende partecipanti per il ritorno dei visitatori all’edizione fisica, nonostante la situazione legata alla pandemia, la manifestazione ha fatto registrare una significativa presenza di buyers internazionali provenienti da oltre 16 paesi europei ed extra europei, tra i quali Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Germania,

059 893 111 francesco.po@lapam.eu


MODA

Austria, Spagna, Grecia, Olanda e Belgio. Ottima e qualificata anche la presenza di operatori provenienti da tutta Italia. Dentro Moda Makers si è svolta anche la consueta sfilata, è infatti stata allestita una passerella nella quale diversi brand hanno potuto presentare le loro collezioni. Il prossimo appuntamento si svolgerà dal 10 al 12 maggio 2022, quando le aziende partecipanti presenteranno le Collezioni Primavera/Estate 2023. Moda Makers è organizzata da ModenaFiere, e Moda Makers Digital dal Consorzio Expo Modena; a promuovere entrambe, il progetto Carpi Fashion System, di cui fanno parte LAPAM- Confartigianato, CNA, Confindustria Emilia, Camera di Commercio di Modena, Fondazione CR Carpi e Comune di Carpi, Fondazione Democenter-SIPE e ForModena.

Foto di Giulia Mantovani

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EDILIZIA

Decreto anti frodi, effetti devastanti per il comparto casa È entrato in vigore da venerdì 12 novembre

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on bastavano le restrittive proposte di modifica dei vari bonus riguardanti la casa che arrivano altre brutte notizie, sia per gli utenti che per imprese. Alcuni provvedimenti inseriti nel decreto anti frodi, in vigore da venerdì 12 novembre, rischiano di avere pesanti ripercussioni non solo sui futuri interventi edilizi, ma anche su quelli in corso d’opera.

Le criticità del decreto anti frodi Prevenire gli abusi e l’uso distorto degli incentivi del settore casa è indispensabile a tutela dei tanti contribuenti ed imprese che operano con correttezza sul mercato. Ma l’urgenza dell’intervento, concretizzatasi in un decreto legge, blocca, di fatto, l’utilizzo delle detrazioni e delle cessioni dei crediti per lavori edilizi. Meglio sarebbe stato intervenire con un emendamento in legge di bilancio che avrebbe concesso più respiro a tutti gli attori in campo. Secondo le nostre Confederazioni, da stamane, per CAF e professionisti, sarà impossibile inviare le comunicazioni di opzione per sconto in fattura o cessione

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dei crediti all’Agenzia delle entrate, anche per l’assenza di chiarimenti. Appare incomprensibile l’obbligo di asseverazione per tutti gli interventi senza nessun limite di spesa: la sostituzione di una semplice caldaia o anche solo di una finestra, per poter beneficiare dello sconto in fattura, determina l’obbligo di sostenere la spesa dell’asseverazione, con la conseguenza che il nuovo onere rischia di superare l’importo del beneficio fiscale. Peraltro, l’inserimento dell’obbligo di asseverazione della congruità delle spese sostenute da parte di un tecnico abilitato necessita di immediati chiarimenti: chi e come dovrà rilasciare la prevista asseverazione e quali contenuti deve avere? Continuare a complicare il quadro di accesso alle misure senza tener conto del loro impatto – sostiene Lapam Confartigianato – compromette inevitabilmente la forza degli incentivi che sinora hanno contribuito in maniera robusta alla ripresa. Si rischia di raffreddare il trend positivo e la fiducia delle tante imprese oneste e di non raggiungere gli obiettivi di transizione green.


EDILIZIA

Bonus edilizi, niente visti di conformità per le fatture saldate entro l'11 novembre Niente visti di conformità per le fatture saldate entro l'11 novembre, lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate dopo l'entrata in vigore del decreto anti frodi

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iente visti e asseverazioni per le fatture pagate entro l'11 novembre e riconducibili ai bonus edilizi diversi dal Superbonus. È il chiarimento più importante tra quelli forniti dall'Agenzia delle Entrate in alcune FAQ pubblicate sul sito dell'agenzia nella giornata di lunedì 22 novembre. Nello specifico l’obbligo del visto di conformità non si applica se il contribuente ha già ricevuto la fattura e pagato entro l'11 novembre ma non ha ancora trasmesso la comunicazione dell’opzione per lo sconto in fattura. Una delucidazione resa necessaria dopo l'entrata in vigore del Decreto legge "anti-frodi" (DL n. 157/2021) il 12 novembre scorso. Nello specifico i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate rispondono alle sollecitazioni avanzate Alberto Belluzzi Referente categoria edilizia

anche dalla nostra Confederazione su alcuni casi concreti analizzati alla luce delle novità normative. Come detto l'Agenzia ha chiarito che l’obbligo di apposizione del visto di conformità e dell’asseverazione, introdotto dal Decreto anti-frodi non si applica ai contribuenti che prima del 12 novembre 2021 (data di pubblicazione in gazzetta ufficiale del DL n.157/2021 ndr.) hanno ricevuto le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi pagamenti ed esercitato l’opzione per la cessione o per lo sconto in fattura, anche se la relativa comunicazione non è stata ancora inviata. Al momento la piattaforma delle Entrate non permette di fare questo tipo di comunicazioni che escludono il visto, ma la FAQ dell'Agenzia precisa anche che le procedure telematiche saranno

aggiornate entro il 26 novembre. Per ciò che riguarda i tecnici, invece, viene chiarito che i professionisti abilitati alla verifica della congruità delle spese per gli interventi ammessi al Superbonus possono rilasciare per lo stesso tipo di intervento anche la nuova attestazione di congruità delle spese sostenute, previsto dall’articolo 1 del provvedimento di legge. Sul "Sole 24 Ore" di martedì 23 novembre, il direttore delle politiche economiche di Confartigianato, Bruno Panieri, commentando la notizia ha aggiunto: «Il Parlamento deve intervenire sulla detraibilità delle spese professionali per visto e asseverazione per lavori diversi dal Superbonus, o almeno esentare da questi adempimenti i lavori sotto i 30mila euro».

059 893 111 alberto.belluzzi@lapam.eu n° 06 - 2021

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ALIMENTAZIONE

Giornata del pane e dei prodotti da forno artigianali 2021 Una giornata per diffondere tra i cittadini la consapevolezza della qualità del pane e dei prodotti da forno artigianali

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a scelta di fissare la giornata del pane il 16 ottobre di ogni anno, è legata alla coincidenza con la Giornata mondiale sullo stesso tema, ed ha lo scopo di diffondere tra i cittadini, specialmente tra i più giovani e i bambini, la consapevolezza della qualità del pane e dei prodotti da forno artigianali, sempre più importanti nell’ambito dell’alimentazione quotidiana, come riscontrato anche dai consumi di questi prodotti durante il lockdown dovuto al coronavirus. Profumato, fragrante, buono: il pane ha una storia che risale alla notte dei tempi. Ma accanto al re della tavola non bisogna dimenticare tutti gli altri prodotti da forno: paste dolci o salate, grissini, biscotti, ciambelle, torte, ecc. In questi anni c’è stata una crescita del consumo del prodotto artigianale arrivando ad una vera e propria riscoperta dei pani tradizionali tipici di tante zone del Paese (se ne contano oltre duecentocinquanta tipi, con numerose varianti). Con questo tradizionale appuntamento la nostra associazione celebra la passione e l’esperienza dei fornai e dei pasticceri promotori di qualità e tradizione, testimonial del valore artigiano, attraverso alcune iniziative organizzate e promosse insieme a partner del territorio. Lunedì 8 novembre abbiamo organizzato un incontro tra una

Matteo Roversi Referente categoria alimentazione

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classe quarta dell’Istituto Da Vinci di Carpi e la Nutrizionista Paola Bongiovanni, dove si è parlato delle origini del pane, l’importanza di un corretto utilizzo a tavola, le differenze tra le diverse fibre e la maggior sensibilità in questi ultimi anni verso il glutine e quindi tutti i prodotti gluten free. Martedì 16 e mercoledì 17 novembre si è trovata un’ottima sinergia tra alcune classi dell’Istituto Spallanzani e Alfredo Ferrari, maestro fornaio del forno Ferrari di San Felice. In queste due giornate infatti si è svolta una masterclass dove si è fatto vedere tutti i passaggi per poter creare un ottimo prodotto pane e da forno, dall’impasto, alla lievitazione, allo sfornare direttamente il prodotto finito. Infine sabato 26 e domenica 27 novembre, nel week end di Cioccolamberto a Spilamberto, è stato valorizzato un prodotto da forno tipico del territorio spilambertese, ovvero l’amaretto. All’interno dell’evento si sono tenute degustazioni, show cooking e vendita del prodotto tradizionale. Abbiamo deciso di inserirci proprio all’interno di questo evento in quanto incontra perfettamente la nostra mission, cioè valorizzare il territorio modenese, le imprese che ne fanno parte e i prodotti che lo rendono unico.

059 893 111 matteo.roversi@lapam.eu



IMPRESE DEL VERDE

Il Gruppo Giardinieri contro la chiusura del punto di raccolta sfalci a Sassuolo La chiusura creerà disagi, spese e un peggioramento ambientale

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a chiusura dell’impianto di Sassuolo per il conferimento di potature e sfalci rappresenta un doppio danno: dal punto di vista ambientale, perché ogni impresa di giardinaggio e ogni privato dovrà spostarsi nell’impianto di via Caruso a Modena e dal punto di vista economico e del tempo per le nostre imprese del settore, che si trovano costrette a fare molteplici giri dal distretto ceramico a Modena, anche con carichi molto piccoli. Onestamente la decisione di Hera mette in difficoltà gli operatori del settore e si dovevano cercare soluzioni alternative: ne abbiamo parlato con i sindaci del territorio e saremo al loro fianco per cercare di

Matteo Roversi Referente categoria giardinieri

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ripristinare la situazione precedente o nel trovare un’altra soluzione. Il Gruppo Giardinieri della nostra Associazione non ha dubbi: la decisione di chiudere l’impianto di via Regina Pacis a Sassuolo comporterà disagi, aggravi di spesa e un peggioramento ambientale, in attesa che qualche privato (che già si sta muovendo) intervenga aprendo una nuova area di stoccaggio di potature, sfalci e ramaglie. Già il fatto che queste vengano considerati rifiuti è quanto meno discutibile ma la nuova legge dice così e ci stiamo muovendo a livello nazionale per migliorarla. Quello che vogliamo però rimarcare è l’assurdità di questa decisione di Hera.

Non dimentichiamo che questo materiale non può nemmeno essere stoccato in attesa di conferirlo in un secondo momento, proprio a causa dello status di rifiuto, e dunque i viaggi da e verso Modena si moltiplicheranno, con le relative emissioni in una zona già pesantemente inquinata. Prendiamo atto con soddisfazione della presa di posizione da parte del Sindaco di Fiorano, Francesco Tosi, e auspichiamo che venga accolta anche dagli altri colleghi del distretto. Noi siamo disponibili a sostenere la richiesta a Hera affinché torni sui suoi passi e ripristini l’area di via Regina Pacis a Sassuolo.

059 893 111 matteo.roversi@lapam.eu


ENERGIA

La corsa dei prezzi dell’energia ipoteca la ripresa Dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, le possibili conseguenze su imprese e cittadini

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a ripresa in corso sta determinando un incremento degli ordinativi e dei ricavi, ma la caotica situazione delle filiere globali si riverbera sui prezzi degli input produttivi e dell’energia, che stanno salendo a ritmi di cui non si ha memoria. Le attese sugli ordini delle imprese manifatturiere sono sui massimi degli ultimi quattro anni, mentre il fatturato dei primi 8 mesi del 2021, in volume, si colloca sopra del 2,5% al corrispondente periodo del 2019. Salgono le tensioni sui costi: i prezzi delle commodities non energetiche a ottobre salgono del 30,8% che determina uno shock sui costi delle MPI valutato in 46,2 miliardi di euro, mentre prosegue l’escalation dei prezzi dell’energia.

Il trend delle commodities energetiche Il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica a novembre 2021 è quattro volte il livello di un anno prima, mentre le recenti stime di Terna indicano: “un aumento del costo della bolletta elettrica da circa 40 miliardi a 80 miliardi di euro su base annua”. A inizio novembre il prezzo del gasolio per autotrazione alla pompa sale del 28,1% su base annua,

tornando su livelli che non si registravano da settembre del 2014. I prezzi del gas naturale sembrano fuori controllo. A settembre 2021 il prezzo del TTF, il Title Transfer Facility è punto di scambio virtuale dei Paesi Bassi, mercato del gas naturale di riferimento per il mercato europeo, è 5,7 volte rispetto ad un anno prima. La bolla del gas sarà destinata a sgonfiarsi, ma solo parzialmente: l’ultimo Bollettino economico della Banca d’Italia indica che “alcuni fattori di medio termine, la crescita della domanda globale di gas e la diminuzione della produzione europea, suggeriscono che parte dell’incremento delle quotazioni possa divenire permanente.” Valutando l’evoluzione del prezzo sulla base delle quotazioni dei futures, si stima nel 2022 un prezzo medio del gas circa 3,6 volte quello del 2020.

Le cause della turbolenza dei prezzi Dietro alla accentuata dinamica dei prezzi e alla rarefazione degli input produttivi si celano fattori strutturali e congiunturali, in gran parte determinati da interruzioni e asincronie nelle catene globali del valore causate dalla pandemia. La ripresa in Cina si è concretizzata

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ENERGIA prima rispetto agli altri paesi colpiti dal Covid-19, mentre i container si accumulavano in porti di altri paesi a causa del lockdown. Si sono più che triplicati i costi dei noli marittimi dall’Asia. Hanno influito fattori temporanei come l’interruzione del Canale di Suez e la manutenzione di impianti e gasdotti. L’accelerazione della transizione ecologica ha fatto salire la domanda di gas di economie utilizzatrici di carbone, mentre con il maggiore utilizzo di fonti rinnovabili sale la richiesta delle commodities necessarie per la produzione di impianti fotovoltaici ed eolici. Gli ambiziosi target sulle emissioni dei paesi consumatori condizionano i piani di lungo termine per l’esplorazione di giacimenti di idrocarburi. Salgono gli acquisti della Cina di GNL. Le tensioni di prezzo sul gas si trasmettono sul mercato dell’energia elettrica, dato che l’Italia usa questa fonte per produrre il 48,3% dell’elettricità, a fronte del 14,9% della Germania e al 6,9%

della Francia. La ripresa, trainata dagli investimenti in costruzioni, accentua la domanda di vetro, calcestruzzo, mattoni e refrattari, la cui produzione è energy intensive. Il limitato periodo temporale di utilizzo di superbonus e bonus facciate anticipa la domanda e rafforza ulteriormente la spinta sui prezzi. Last but not least l’influenza dei fattori climatici, quali un inverno freddo e una estate calda.

Gli effetti Le imprese manifatturiere sono in difficoltà a soddisfare contratti di vendita che non hanno incorporato lo shock dei costi energetici: si assiste al paradosso della sospensione di produzioni altrimenti in perdita, con i cassetti degli ordini pieni. I contratti di acquisto a prezzo fisso delle commodities energetiche si andranno a rinegoziare su livelli di prezzo triplicati. Ma quanto durerà ancora questa situazione? Le banche centrali ritengono

che la spinta sui prezzi al consumo associata al caro commodities abbia un carattere temporaneo. Se questo non fosse, si avrebbe una accelerazione del tapering monetario (rallentamento, da parte di una banca centrale, del ritmo di acquisto di asset sul mercato, come ad esempio i titoli di Stato ndr.) e un rialzo dei tassi d’interesse che, insieme alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie, frenerebbe la domanda per investimenti e consumi, rallentando la riduzione del rapporto tra debito pubblico e PIL, il vero tallone d’Achille della nostra economia. In parallelo, gli effetti sulla politica fiscale sono significativi, a seguito degli interventi per contenere il caro bollette di imprese e famiglie. In conclusione nel futuro post-pandemia si delinea il rischio di prezzi strutturalmente più elevati dell’energia, che sposteranno valore aggiunto dalle economie consumatrici nette, tra cui l’Italia e gli altri paesi dell’Unione europea, verso i paesi produttori.

Costi energia e commodities Impatto sulle imprese dell'aumento prezzi di energia e commodities

da 40 a 80 miliardi Aumento stimato dei costi bollette

46,2 miliardi Aumento stimato dei costi per le MPMI

Periodo precedente di riferimento

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+28,1%  Gasolio alla pompa

Dato riferito a novembre 2021

+30,8%  Commodities non energetiche Dato riferito a ottobre 2021

+300%  PUN (Prezzo Unico Nazionale) Energia elettrica Dato riferito a novembre 2021 confrontato con novembre 2020

+470%  TTF (Title transfer Facility) Gas naturale

Dato riferito a settembre 2021 confrontato con settembre 2020


TRASPORTI

L’impennata dei prezzi dell’energia blocca la produzione di Adblue, l’additivo necessario per diesel euro 5 e 6 Una situazione delicata e che rischia di avere pesanti ripercussioni

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n nuovo problema si affaccia sul prossimo futuro di automobilisti e autotrasportatori italiani. La mancanza di urea, additivo derivato dall’ammoniaca che riduce le emissioni dei motori diesel Euro 5 ed Euro 6. A farne le spese sono auto e camion di ultima generazione e, quindi, gli automobilisti e gli imprenditori che recentemente hanno cambiato automezzo o rinnovato la flotta aziendale. Il problema è stato generato dall’interruzione di fabbricazione dello stabilimento ferrarese di YARA, uno dei più grandi produttori al mondo di questo additivo, tra fine ottobre e le prime settimane di novembre. Una situazione comune ad altre stabilimenti in Europa a causa degli alti costi energetici che costringono a produrre in perdita l’Adblue. Le scorte hanno così iniziato a scarseggiare

a fine ottobre, con conseguente impennata dei prezzi. Secondo Confartigianato Trasporti i prezzi di Adblue hanno causato fenomeni di accaparramento e speculazione tra i rivenditori, facendo passare il prezzo al litro da 25 a 50 centesimi di euro. Un vero danno se consideriamo che un camion consuma tra i 70 e gli 80 litri di Adblue in un mese e in Italia ci sono 1,5 milioni di camion che usano questo additivo. 
Una circostanza che rischia di avere conseguenze disastrose. 
Chi viaggia con veicoli Euro 5 ed Euro 6, e deve quindi usare l’urea, rischia un blocco forzato. Questo additivo, infatti, è fondamentale per l’accensione del motore. Una minaccia che vale per il comparto dell’autotrasporto, e di conseguenza per tutto il sistema economico che basa logistica e distribuzione sul trasporto su gomma, e che

avrebbe un impatto potenziale su milioni di singoli cittadini, che utilizzano autovetture di quelle categorie per muoversi in città e in tutto il Paese, per andare al lavoro, a fare la spesa e in tanti momenti della quotidianità. Inoltre 
Confartigianato Trasporti ha evidenziato nei giorni scorsi l’effetto paradossale di danneggiare le imprese che hanno fatto sforzi per acquistare veicoli meno inquinanti e ottenuto dal governo una serie di impegni per calmierare la situazione e garantire la ripartenza degli impianti di produzione di AdBlue. È tuttavia evidente come le ripercussioni dell’energy crunch di cui parliamo più approfonditamente anche a pagina 43 sta avendo conseguenze inaspettate ed estese, in una fase di rimbalzo dell’economia che pare più fragile del previsto.

Il versamento delle quote di iscrizione all’Albo va effettuato entro il 31 dicembre È stata fissata per il 2022 la quota del contributo annuale che le imprese iscritte all’Albo nazionale degli autotrasportatori devono corrispondere ai sensi e per gli Stefano Ficarelli Referente categoria trasporti

effetti dell’articolo 63 della legge n.298 del 1974. Il versamento del contributo va effettuato attraverso il Portale dell’Albo, accedendo all’apposito applicativo “Pagamen-

to quote” con le proprie credenziali personali. Il versamento va effettuato tra la prima settimana di novembre e il 31 dicembre 2021, con due modalità 059 893 111 stefano.ficarelli@lapam.eu n° 06 - 2021

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SCUOLA E ISTRUZIONE

Perché è importante parlare di scuola media? Il suo ruolo è fondamentale nel guidare le giovani generazioni verso un futuro più consapevole.

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a scuola media oggi dovrebbe consentire agli studenti di acquisire contenuti di qualità, accrescere la loro capacità di lavorare in autonomia e orientare le scelte di studio in modo consapevole, guardando alle reali necessità del mondo del lavoro con una prospettiva ad ampio respiro, che non si limiti alla propria comfort zone. Nella carta dei valori della nostra associazione compare da sempre la “diffusione della cultura del lavoro autonomo”, da oltre 10 anni infatti cerchiamo di trasmettere agli studenti delle scuole superiori delle nostre due province, con appuntamenti sempre più richiesti, il valore del “fare impresa”. Accanto a questo ruolo si è affiancato negli ultimi anni anche quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, per cercare di contrastare il

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mismatch che caratterizza ultimamente il nostro territorio: oggi infatti oltre un giovane su dieci non trova lavoro e le aziende faticano a trovare un candidato su tre (Elaborazione del nostro Ufficio studi su dati da Istat-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior). Per questo motivo cerchiamo sempre più di collaborare con le scuole medie per attivare un orientamento efficace che possa essere soddisfacente per i ragazzi, le ragazze, le loro famiglie e il tessuto economico sociale in cui vivono. Secondo un interessante studio della Fondazione Agnelli però, da tempo la scuola media fatica a svolgere i propri compiti, gli studenti imparano meno dei loro coetanei europei e degli altri paesi avanzati, ma quel che è peggio è che queste tendenze erano già evidenti dieci anni fa e nulla è cambiato (Rapporto Fondazione Agnelli del 2011).

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SCUOLA E ISTRUZIONE Cosa sappiamo degli studenti di scuola media? La Fondazione Agnelli ha osservato gli studenti di scuola media in Italia, analizzando i loro risultati scolastici e come questi siano influenzati dai divari sociali, territoriali e di genere, interrogandosi su come vivono la scuola e sul loro benessere. Il quadro che emerge non è confortante soprattutto per l'insoddisfacente qualità dei loro apprendimenti e la difficoltà a orientarsi nelle scelte future. Tra le principali evidenze emerse dallo studio della Fondazione: i risultati peggiorano: l'Italia è uno dei paesi dove gli apprendimenti peggiorano di più rispetto a quanto ci si aspetterebbe dai risultati della primaria, scendendo sotto la media OCSE (Fonte TIMSS); i divari pesano di più: la scuola media non riesce a ridurre ma spesso accentua disuguaglianze sociali, divari territoriali e di genere, differenze di origine già evidenti nei risultati della scuola primaria (Fonte invalsi); gli studenti non stanno bene a scuola: non è solo un problema di apprendimento, ma anche di come vivono la scuola, come percepiscono il loro benessere e il loro impegno (Fonte: HBSC); non hanno idee chiare sul futuro e rischiano scelte poco consape-

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voli: uno studente su quattro non ha le idee chiare su che cosa fare dopo la scuola media, i figli di genitori con titolo di studio più basso sono più indecisi dei figli dei laureati e l’origine delle famiglie non influisce, gli stranieri di seconda generazione infatti sono indecisi come gli italiani. Anche le differenze di genere non pesano sulla scelta: maschi e femmine sono ugualmente indecisi (Fonte: Fondazione Agnelli). Gli studenti non sono gli unici attori nella scuola, cosa sappiamo dei docenti? La qualità degli insegnanti è cruciale per il processo di apprendimento ed è un tema decisivo per il futuro della scuola italiana in generale. Lo studio della Fondazione Agnelli ha quindi spostato la propria attenzione anche sui docenti di scuola media, dei quali ha studiato il profilo in relazione a mobilità, età, prestigio sociale, contratto e carriera, formazione disciplinare e didattica. Innanzi tutto ha riscontrato che per gli insegnanti di scuola media ci sono criticità superiori agli altri gradi scolastici. Tra le principali evidenze: gli insegnanti cambiano spesso scuola a causa di mobilità e trasferimenti, la scuola media infatti fatica di più a trattenere i propri docenti, penalizzando la continuità didattica

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SCUOLA E ISTRUZIONE

(Fonte: Ministero Istruzione); ci sono più insegnanti precari: ci sono più contratti a tempo determinato rispetto ai colleghi della primaria o delle superiori; la percentuale è molto elevata fra gli insegnanti di sostegno (Fonte: Ministero Istruzione); non c’è ricambio generazionale: rispetto a 10 anni fa il numero dei docenti di ruolo nello scorso anno scolastico è rimasto stabile e non c'è stato ringiovanimento (Fonte: Ministero Istruzione); gli insegnanti sono poco valorizzati: in Italia infatti la carriera di docente è meno ambita rispetto ad altri paesi, perché la professione non gode di adeguato riconoscimento in termini di prestigio, retribuzione e carriera. Nel nostro paese per un docente su tre l'insegnamento non è la prima scelta professionale (Fonte: OCSE); non sempre sono efficaci nella didattica: sembrano infatti in maggiore difficoltà rispetto ai colleghi delle primarie nell'uso efficace di diverse metodologie didattiche (Fonte: Fondazione Agnelli e INVALSI). Solo quattro insegnanti su dieci si sentono molto o abbastanza preparati su didattica della disciplina

Elena Baraldi Referente rapporti con le scuole

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(46,6%) e pedagogia e pratica d'aula (41,4%) ma fra i docenti italiani di scuola media solo l'11% sente il bisogno di formazione didattica (Fonte: OCSE). Come dare più qualità quindi e restituire alla scuola media un ruolo centrale nella formazione delle giovani generazioni per migliorare gli apprendimenti, ridurre le disuguaglianze, orientare a scelte più consapevoli? Resta necessario agire per rinnovarla in profondità, in primo luogo elevando la qualità della didattica ed estendendo il tempo scuola. I sistemi d'istruzione che in questi anni sono riusciti a migliorare i propri risultati hanno puntato soprattutto sulla qualità e la valorizzazione professionale dei docenti. Si rendono necessari percorsi di formazione iniziale per la secondaria con forte orientamento alla didattica e l’istituzione di un percorso universitario specifico per l'insegnamento nella secondaria. Sarebbe inoltre utile integrare apprendimenti teorici e pratica d'aula e prevedere una formazione in servizio obbligatoria, che comprenda un costante aggiornamento sull'evoluzione dei metodi di insegnamento e una periodica valutazione. Per favorire il ruolo della scuola

media come cruciale nel percorso di orientamento al futuro la Fondazione Agnelli, nel proprio report suggerisce di introdurre strumenti e metodologie didattiche che favoriscano la valorizzazione delle inclinazioni personali e forniscano indicazioni e supporto alle scelte future degli studenti, ad esempio con piani di crescita individuali, didattica per compiti di realtà e didattica per sviluppare competenze mediante attività che abbiano un collegamento col mondo reale e con gli interessi dei singoli studenti, stimolando così la motivazione ad apprendere e le loro aspettative di riuscita. La nostra associazione considera il rapporto con le scuole come prioritario, continuerà quindi a collaborare con loro attraverso un dialogo costante che possa aiutare questo processo di profondo rinnovamento che è necessario e urgente nelle scuole medie, ma che sicuramente è utile anche negli istituti superiori, affinché gli studenti e le studentesse possano fare le proprie scelte in campo scolastico e professionale in modo consapevole.

059 893 111 elena.baraldi@lapam.eu


FOTONOTIZIA

Nasce "Lapam per il sociale", un progetto rivolto a scuole, parrocchie e istituzioni del territorio Donati oltre cento computer rigenerati ad attori sociali del territorio. Rossi: “Vogliamo proseguire su questa strada”

C

entosessantanove PC rigenerati e donati a scuole, parrocchie ed altri attori sociali del territorio. Sono i primi numeri dell’iniziativa ribattezzata “Lapam per il sociale” che continuerà nelle prossime settimane. «Siamo contenti che tra i primi a poter utilizzare i computer che mettiamo a disposizione siano state ragazze e ragazzi che non ne erano in possesso, sia per poter seguire eventualmente le lezioni da casa, in caso di necessità, che per la propria formazione e cultura. L’iniziativa che abbiamo chiamato ‘Lapam per il sociale’ si propone di donare computer completamente rigenerati alle scuole, alle associazioni e alle parrocchie del territorio. Si tratta di una azione associativa per sviluppare un progetto a supporto di queste realtà». Carlo Alberto Rossi, Segretario generale Lapam, commenta così questo progetto che sta facendo arrivare centinaia di computer a realtà modenesi e reggiane. «Come associazione – riprende il segretario Rossi - abbiamo proposto alle realtà del territorio questa donazione e siamo contenti perché

Il segretario della sede di Polinago Romana Pollacci e Leo Ferrarini, alla presenza del Sindaco Gian Domenico Tomei consegnano i computer alla dirigente scolastica Rossana Poggioli e alla vice preside Benedetta Balestri

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FOTONOTIZIA

Il Segretario di Nonantola Andrea Lo Conti consegna i computer donati alla parrocchia per il dopo scuola a don Mattia Ferrari.

tanti istituti scolastici, tante parrocchie, tante associazioni e anche comuni che destinano poi questi computer a chi ne ha necessità». I primi interventi sono stati realizzati presso istituti scolastici a San Prospero, Vignola, Castelnovo ne’ Monti, Fiorano Modenese, Castellarano, Polinago ma anche nelle parrocchie di Nonantola e Spilamberto. «Queste sono soltanto le prime donazioni, il progetto sta proseguendo: recuperare i computer e il materiale informatico, tra l’altro va nella direzione della sostenibilità e dell'ecnomia circolare. È chiaro – conclude Rossi – che tutto questo comporta diverse ore di lavoro e di impegno da parte dell’associazione, ma si tratta di un tipo di impegno che facciamo volentieri e che, tra l’altro, abbiamo già fatto nel corso di anni precedenti. La risposta da parte delle istituzioni formative e sociali ci sprona a proseguire su questa strada».

Antonio Bellettini, Segretario di Vignola, consegna i computer alla scuola materna Asilo di Vignola.

Tutti gli articoli su www.lapam.eu

Corrado Bertei, segretario della sede di Castelnovo ne’ Monti, consegna i pc alla Prof.ssa Paola Bacci, dirigente scolastica del tecnico commerciale Carlo Cattaneo e del liceo Aldo Dell’Aglio.

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FOTONOTIZIA

Il Segretario di Spilamberto Angelica Martina consegna a don Sighinolfi i computer destinati alla parrocchia di Spilamberto e alla scuola materna ‘Maria Quartieri’.

ll Segretario di Cavezzo Massimiliano Morelli, recapita 10 pc al vice sindaco di San Prospero Matteo Borghi e all’assessore alla scuola, Eva Baraldi.

Il segretario di Sestola e Fanano Daniele Grotti, consegna i computer al Sindaco, Fabio Magnani, e alla dirigente scolastica Lorenza Cerri.

Il Segretario di Fiorano Stefano Roncaglia consegna i computer alla dirigente scolastica del comprensivo Fiorano 1, Simona Simola.

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SICUREZZA SUL LAVORO

Salute e sicurezza sul lavoro, cosa cambia con il Decreto fisco lavoro Lo scopo è quello di semplificare e incentivare l’attività di vigilanza nei luoghi di lavoro

I

l Decreto legge “fisco-lavoro” (DL n.146/2021) ha introdotto alcune rilevanti novità in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’obiettivo dichiarato dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, è quello di: “semplificare e incentivare l’attività di vigilanza nei luoghi di lavoro”. Un obiettivo reso pressante dai numeri incidenti accaduti negli ultimi mesi. Il decreto è già in vigore. In attesa della sua conversione in legge, vediamo di analizzare qui le principali novità, anche alla luce dei chiarimenti forniti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

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Le novità in materia di salute e sicurezza sul lavoro Partiamo dal rafforzamento del ruolo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e delle Aziende Sanitarie Locali (ASL). L’art.13 del decreto 146/2021 sostituisce l’art.14 del D.lgs n.81/2008, modificandolo e stabilendo che l’INL e le ASL, possono sospendere l’attività imprenditoriale laddove sussitono determinate condizioni di rischio per la salute e la sicurezza sul lavoro. Quali?

Come previsto dal “rinnovato” art.14, se al momento dell’ispezione sul luogo di lavoro il 10 per cento dei lavoratori risulta irregolare, gli organi ispettivi possono procedere alla sospensione dell’attività (prima dell’entrata in vigore del decreto 146/2021, il limite era fissato al 20 per cento ndr.). È il caso di ricordare che la percentuale viene calcolata sul numero di lavoratori presenti sul luogo di lavoro al momento dell’ispezione. Per ciò che riguarda gli illeciti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, il nuovo art.14 non prevede più la reiterazione delle violazioni per far scattare l’adozio-


SICUREZZA SUL LAVORO

Vi è inoltre un’alternativa, sempre all’art.14, che prevede la sospensione dei soli lavoratori verso i quali il datore di lavoro abbia omesso la formazione o la dotazione dei necessari dispositivi di protezione individuale (DPI). In ogni modo resta fermo l’obbligo di corrispondere i trattamenti salariali e contributivi durante tutto il periodo di sospensione. Ma da quando scatta la sospensione? Sempre stando all’art.14 (comma 4), la sospensiva scatta dalle ore 12:00 del giorno lavorativo successivo all’ispezione, o dalla fine della giornata lavorativa in cui avviene l’ispezione (salvo che gli ispettori non riscontrino situazioni di pericolo imminente o grave rischio ndr.). Infine, la sospensione potrà cessare solo davanti all’integrale ripristino delle corrette condizioni di lavoro e della messa in sicurezza dei lavoratori, oltre al pagamento della sanzione.

Le sanzioni

ne del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. È quindi sufficiente l’accertamento anche solo di una delle fattispecie contenute nell’Allegato 1 del D.LGS. 81/08 e successive modifiche e integrazioni, (es. mancanza del DVR, mancanza di formazione, mancanza di DPI, etc…) per determinare lo stop all’attività.

La sospensione dell’attività imprenditoriale Come già in passato, il provvedimento di sospensione è adottato “in relazione alla parte dell’attività interessata dalle violazioni“. In questo senso il Ministero del Lavoro ha chiarito che gli “effetti del provvedimento vanno circoscritti alla singola unità operativa” dove sono state verificate le violazioni e, per ciò che riguarda l’edilizia, “all’attività svolta dall’impresa nel singolo cantiere”.

La nuova disciplina inasprisce anche il regime sanzionatorio, prevedendo la possibilità di imporre “ulteriori misure atte a far cessare il pericolo per la sicurezza e per la salute dei lavoratori”. Dunque, oltre alle sanzioni già previste all’Allegato 1 (vedi sopra), sono previste ulteriori sanzioni per le imprese che non rispettino le nuove disposizioni previste nel D.Lgs 81/2008. Il datore di lavoro che non rispetta il provvedimento di sospensione è punito con l’arresto da tre a sei mesi e al pagamento di un’ammenda da 2.500 a 4.600 euro, a seconda delle violazioni accertate dagli organi ispettivi. Infine la nuova disciplina prevede l’impossibilità per l’impresa destinataria del provvedimento, di contrattare con la pubblica amministrazione per tutto il periodo di sospensione dell’attività.

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0522 267 411 info.reggio@formart.it n° 05 - 2021

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FISCO LAVORO BANDI

Fisco

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge "FiscoLavoro" (DL n.146 del 2021), entrato in vigore il 22 ottobre 2021. Oltre al rifinanziamento degli ammortizzatori Covid-19 e ad alcune misure relative alle sicurezza sul lavoro, il provvedimento contiene varie disposizioni di carattere fiscale di particolare interesse.

Riammissione ai benefici per la rottamazione TER e saldo e stralcio L’articolo 1 del decreto dispone che il versamento delle rate da corrispondere nell’anno 2020 (le cosiddette rottamazione-ter, rottamazione risorse proprie UE e “saldo e stralcio” ndr.) e di quelle da corrispondere il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio e il 31 luglio 2021 ai fini delle definizioni agevolate è considerato tempestivo e non determina l’inefficacia delle stesse definizioni se effettuato integralmente, con applicazione delle disposizioni dell’articolo 3, comma 14-bis, del decretolegge n. 119 del 2018, entro il 30 novembre 2021. È comunque possibile beneficiare dei 5 giorni di tolleranza disposti dal DL n. 119/2018, per cui il versamento si considera comunque tempestivo se effettuato entro lunedì 6 dicembre 2021.

Estensione del termine di pagamento per le cartelle di pagamento notificate dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 L’articolo 2 del decreto in analisi dispone che con riferimento alle cartelle di pagamento notificate dall’agente della riscossione dal 1° settembre al 31 dicembre 2021, il termine per l’adempimento

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dell’obbligo risultante dal ruolo, previsto dall’articolo 25, comma 2, del D.P.R. n. 602/1973, è fissato, ai fini di cui agli articoli 30 e 50, comma 1, dello stesso decreto, in centocinquanta giorni.

Estensione della rateazione per i piani di dilazione È stato modificato l’art. 68 del DL "Cura Italia", con cui viene ampliato a 18 (anziché a 10) il numero di rate il cui mancato pagamento determina la decadenza dei piani di dilazione antecedenti la pandemia (8 marzo 2020).

Ripartizione del fondo lotteria degli scontrini I commi da 1 a 4 dell’articolo 5 disciplinano la ripartizione delle risorse complessivamente disponibili a legislazione vigente per la lotteria degli scontrini, pari a 56 milioni di euro a decorrere dal 2021, tra premi e spese amministrative. Con apposito decreto che sarà emanato dal Ministero dell’economia e delle finanze, le predette risorse, vengono assegnate alle amministrazioni interessate. In conseguenza della suddetta rimodulazione delle risorse disponibili viene modificato l’articolo 41, comma 1-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, perché produca i suoi effetti solo con riferimento all’anno 2020 e non anche per gli altri anni a seguire.

Riversamento del credito d'imposta ricerca e sviluppo indebitamente utilizzato La definizione agevolata riguarda i casi di indebito utilizzo di crediti non spettanti in relazione alle attività poste in essere

non qualificabili come attività di ricerca e sviluppo ovvero per errori nella quantificazione delle spese agevolabili, allo scopo di deflazionare ipotesi di contenzioso connesse alla misura in questione e di favorire il recupero spontaneo di agevolazioni fruite in ragione di errori scusabili del contribuente, derivanti dal complesso quadro di regolamentazione e prassi che ha caratterizzato l’agevolazione.

Obbligo di autocertificazione, Aiuti di Stato Al fine di assicurare la compatibilità con le regole europee sugli aiuti di Stato, viene integrato il comma 13 dell’art. 1, del DL n. 41/2021 (Decreto Sostegni ndr.) per ricomprendere nel quadro normativo che consente di fruire dei nuovi massimali previsti dalle Sezioni 3.1 “Aiuti di importo limitato” e 3.12 “Aiuti sotto forma di sostegno a costi fissi non coperti” della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020, anche le misure di aiuto introdotte nell’ordinamento successivamente all’entrata in vigore del "Decreto Sostegni": contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Sostegni; contributo a fondo perduto previsto per le start-up dall’articolo 1 ter del Decreto Sostegni; definizione agevolata degli avvisi bonari, prevista dall’articolo 5 del Decreto Sostegni; esenzione della prima rata Imu prevista dal Decreto Sostegni; contributo a fondo perduto previsto dal Sostegni-bis; credito d’imposta locazioni, così come prorogato ad opera del Decreto Sostegni bis.

Abrogazione Patent Box


FISCO LAVORO BANDI

Il decreto prevede infine l’abrogazione della disciplina del patent box e l’introduzione di una nuova opzione, avente durata pari a 5 anni. Per i soggetti che decidono di esercitare la richiamata opzione è prevista la deduzione maggiorata del 90% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, marchi d’impresa, disegni e modelli, nonché processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, utilizzati direttamente o indirettamente nello svolgimento dell’attività d’impresa.

Dal 1° gennaio 2022 scatta il nuovo limite per i pagamenti in contanti Dal 1° gennaio 2022 cambiano le regole per i trasferimenti di denaro tra persone fisiche o giuridiche. Fino al 31 dicembre 2021, il limite di utilizzo di denaro contante per acquisti e vendite è fissato a 1.999,99 euro (quindi la soglia simbolica è 2mila euro) per singolo pagamento o transazioni frazionate ma collegate tra loro. Per effetto della norma introdotta dal decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, a partire dal 1° gennaio 2022 non sarà possibile effettuare pagamenti in contanti per un importo superiore a 999,999 euro. Si tratta della nuova e ultima tappa di un percorso per fasi disegnato dal Decreto legge n.124/2019 (il collegato fiscale alla legge di bilancio 2019), convertito dalla legge n.157/2019, che, all’articolo 18, ha previsto la riduzione dell’importo massimo dei pagamenti in contanti da 3.000 a 2.000 euro a partire dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 e la riduzione da 2.000 a 1.000 euro a partire

dal 1° gennaio 2022. Dunque, a partire dal prossimo anno, il limite ai contanti passa dagli attuali 1999,99 euro a 999,99 euro. La nuova soglia dei contanti viene applicata per qualsiasi tipo di pagamento, cioè di passaggio di denaro tra persone fisiche o giuridiche. Questo significa che non solo l’acquisto di un bene o la prestazione di un professionista, ma anche una donazione o un prestito a un figlio per una cifra di almeno 1.000 euro dovrà essere giustificato ed effettuato con un tipo di pagamento tracciabile come, ad esempio, un bonifico. È possibile prelevare o versare in banca denaro contante di importo pari o superiore alla soglia fissata perché tale operazione non si configura come un trasferimento tra soggetti diversi. La legge prevede che con l’abbassamento del limite dei contanti diminuisca anche la sanzione minima. In sostanza: dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, la soglia per i pagamenti in cash è di 1999,99 euro, mentre la sanzione minima applicabile in caso di trasgressione (minima, non fissa) è di 2.000 euro. Ora, con il limite a 999,99 euro dal 1° gennaio 2022 il minimo edittale scenderà a 1.000 euro.

Lavoro Esonero contributivo per aziende del settore turismo, terme e commercio L’INPS fornisce i chiarimenti in merito all’esonero contributivo previsto dal Decreto Sostegnibis per i datori di lavoro operanti nei settori del turismo, degli stabilimenti termali e del commercio (vi rientra anche il settore creativo, culturale e dello spettacolo) che abbiano fatto ricorso ad ammortizzatori sociali nel corso del primo trimestre del 2021 che non abbiano proceduto o non procederanno a licenziamenti per giustificato motivo oggettivo (individuali e/o collettivi) entro il prossimo 31 dicembre. L’esonero è pari al doppio della contribuzione dovuta dal datore di lavoro quantificata sulla cd. “retribuzione persa” riferita alle ore di integrazione salariale fruite nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2021. Istanza da presentare on line entro il 10 dicembre prossimo.

Via all’applicazione degli incentivi “donne” e “under 36” Finalmente applicabile, invece, l’incentivo in esame spetta per l’assunzione di personale femminile con contratto di lavoro a determinato, indeterminato e per le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine. Si tratta dell’incentivo previsto dalla Legge Fornero, che viene però “raddoppiato” (misura dell’agevolazione passa dal 50 al 100% della contribuzione dovuta dai datori di lavoro, nel rispetto di un limite annuo fissato in 6.000) per le assunzioni e trasformazioni effettuate nel corso del biennio 2021 – 2022.

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FISCO LAVORO BANDI

L’Istituto ha aggiornato la procedura preliminare di accesso al beneficio ed ha comunicato le codifiche da utilizzare a partire dal periodo “novembre 2021” per l’esposizione dell’incentivo, sia per la parte corrente sia per il recupero delle quote spettanti per i mesi pregressi. Operativo anche lo sgravio “under 36” riconosciuto a fronte di assunzioni a tempo indeterminato (anche per la trasformazione di un contratto a termine) effettuate nel biennio 2021-2022; la misura è pari 100% della contribuzione a carico del datore di lavoro (massimo 6.000 euro annui) e spetta per 36 mesi. I lavoratori interessati sono quelli che - al momento dell’assunzione / trasformazione - non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età e che, nel corso della loro precedente vita lavorativa, non siano stati occupati a tempo indeterminato con lo stesso o con altro datore di lavoro.

Bandi Rifinanziamento per la "Nuova Sabatini", contributi per l'acquisto di beni strumentali Con l’approvazione del disegno di legge “Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2021”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 246 del 14/10/2021, sono stati stanziati ulteriori 300 milioni di euro per assicurare la continuità operativa della misura “Nuova Sabatini”, che persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle PMI, attraverso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.

Arredamenti

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Le risorse aggiuntive messe in campo con detto provvedimento si aggiungono a quelle precedentemente stanziate per la misura nell’annualità 2021, sia dall’articolo 1, commi 95-96 della Legge di Bilancio 2021, pari a 370 milioni di euro, che dall’articolo 11 ter del Decreto Sostegni bis, pari a 425 milioni di euro. Ricordiamo che la misura "Nuova Sabatini" si può richiedere esclusivamente a fronte di contestuale richiesta di finanziamento o leasing attraverso istituti di credito convenzionati e che Lapam collabora con Fraer Leasing per la presentazione delle pratiche di leasing.

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Salute e sicurezza sul lavoro, cosa cambia con il Decreto fisco lavoro

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Nasce "Lapam per il sociale", un progetto rivolto a scuole, parrocchie e istituzioni del territorio

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Perché è importante parlare di scuola media?

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L’impennata dei prezzi dell’energia blocca la produzione di Adblue, l’additivo necessario per diesel euro 5 e 6

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La corsa dei prezzi dell’energia ipoteca la ripresa

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Il Gruppo Giardinieri contro la chiusura del punto di raccolta sfalci a Sassuolo

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Giornata del pane e dei prodotti da forno artigianali 2021

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Bonus edilizi, niente visti di conformità per le fatture saldate entro l'11 novembre

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Decreto anti frodi, effetti devastanti per il comparto casa

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Moda Makers riparte da ModenaFiere e presenta l’autunno inverno 2022 2023

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Imprese femminili in crescita nel terzo trimestre 2021: un focus sulla provincia di Modena

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Maggior attenzione agli anziani, il CUPLA scrive al Presidente Draghi

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Nasce a Modena Meck Market, il marketplace per vendere e comprare macchinari

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Export, l’Italia batte ancora la Germania, ma a settembre rallenta lo scambio extra-Ue

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La rappresentanza all’alba di un mondo nuovo

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Colla: «Regione Emilia Romagna cresce se c’è condivisione negli obiettivi da raggiungere»

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La rappresentanza a confronto con le istituzioni

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Il Consiglio ha rieletto Luppi alla presidenza della nostra Associazione, Carlo Alberto Rossi confermato Segretario Generale

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Le novità sui controlli e sulla scadenza dei green pass nei luoghi di lavoro

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Oli vegetali esausti, siglato un accordo con HERA per recuperarli e trasformarli nel biocarburante HVO

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MoRe Impresa Festival: le voci dei protagonisti

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MoRe Impresa Festival: oltre 2.000 gli studenti coinvolti

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La transizione energetica è un’opportunità per ridurre gli sprechi e quindi i costi»

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Costruiamo il futuro

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