LUNARFOLLIE
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MESSAGGI DI PACE
“La storia dell'umanità è piena di prove che la violenza fisica non contribuisce al rialzamento morale e che le cattive inclinazioni dell'uomo non possono essere corrette che dall'amore; che il male non può sparire che per mezzo del bene; che non si deve fare assegnamento sulla forza del proprio braccio per difendersi dal male; che la vera forza dell'uomo è nella bontà, la pazienza e la carità; che solo i pacifici erediteranno la terra e che coloro i quali di spada avran ferito di spada periranno”. “Perché non vi siano né l'oppressione del popolo né le inutili guerre, e perché nessuno s'indigni più contro coloro che sembrano essere i colpevoli di tutto ciò, occorrerebbe in realtà ben poco, e precisamente e unicamente che gli uomini capiscano come stanno veramente le cose, e le chiamino con il loro nome; e sappiano che un esercito è uno strumento d'omicidio e che il costruire e comandare un esercito – ovverosia ciò di cui si occupano con tanta disinvoltura i re, gli imperatori, i presidenti –
è soltanto una preparazione all'omicidio. Basterebbe che ogni re, imperatore, o presidente comprendesse che i suoi doveri di comandante in capo delle forze armate, non sono affatto un incarico onorevole e importante come gli fan credere i suoi adulatori, bensì un malvagio e vergognoso prepararsi all'omicidio; e che ogni privato cittadino comprendesse che il pagamento delle tasse, con le quali si arruolano e si armano i soldati, e a maggior ragione il prestar servizio militare, non sono affatto azioni senza importanza, bensì azioni malvagie e vergognose, e costituiscono non soltanto una connivenza ma una vera e propria complicità ad un omicidio – e subito si vanificherebbe da sé tutto quel potere degli imperatori, dei presidenti e dei re che tanto ci indigna”. Lev Tolstoj, Guerra e Pace “La guerra non è una cortesia, ma la cosa più disgustosa della vita, e questo bisogna capirlo e non fare la guerra”. Andrey Volkonsky
“Ciò che sostiene l’attuale sistema sociale è l’egoismo degli uomini che vendono la propria libertà e il proprio onore per i loro piccoli vantaggi personali”, scrive Tolstoj in un saggio del 1900, Non uccidere, ispirato dall’assassinio di Umberto I ad opera di Gaetano Bresci. “Non occorre assassinare gli Alessandri, i Carnot e gli Umberti e gli altri, ma occorre spiegar loro che sono essi stessi degli assassini, e occorre soprattutto non permettere loro di assassinare altra gente, rifiutarsi di assassinare su loro comando. Se gli uomini non agiscono ancora a questo modo, ciò si deve unicamente a quell’ipnosi in cui