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LUNARFOLLIE
LA DANZA ALL’INTERNO DEL CARCERE Il 24 marzo noi ragazzi della 4CL abbiamo avuto il piacere di conoscere, nell’ambito del Percorso di Cittadinanza e Costituzione organizzato dalla Professoressa Laura Vavassori, Giulia Gussago, Valentina Flanelli e Antonio Piovanelli, tre rappresentanti della Compagnia Lyria. Compagnia Lyria è un'organizzazione fondata nel 1995 a Brescia da Giulia Gussago, attuale direttore artistico, e Monica Cinini, attuale presidente, con l’intento di promuovere la cultura e la diffusione dell’arte contemporanea e, in particolare, della danza, coinvolgendo anche artisti stranieri. Nel 2011 decisero di collaborare alla realizzazione del progetto “Senti_menti libere”, svoltosi presso la sezione femminile della Casa di Reclusione Verziano Brescia, a cui segue l'attivazione del Progetto Verziano, che vede coinvolti detenuti della sezione maschile e femminile insieme a gruppi di studenti e cittadini in attività laboratoriali e performative. Questo progetto prevede la realizzazione di un’ampia e articolata azione di sensibilizzazione sul tema dell’integrazione tra realtà carceraria e società civile, con l'utilizzo delle emozioni legate alla danza per offr ir e un concreto contributo al recupero del senso degli istituti di reclusione come luoghi che interagiscono con la collettività, sviluppando una reale cultura dell’inclusione per creare un ponte che faciliti il reinserimento delle persone al termine della pena. Solitamente si sviluppa da ottobre a giugno e si conclude con uno spettacolo finale, al quale inizialmente potevano assistere solo gli altri carcerati in quanto si svolgeva nella palestra del carcere, ma in seguito è stato aperto anche ad un pubblico esterno.
La prima edizione del Progetto Verziano si svolse da gennaio a giugno del 2012. In programma ci furono laboratori creativi di danza contemporanea, musica e arti visive presso la Casa di Reclusione, l’Accademia Santa Giulia e lo Spazio Lyria e furono coinvolti 31 partecipanti, di cui 10 detenute, 1 ex-detenuta, 7 danzatori della Compagnia Lyria, 10 studenti dell’Accademia Santa Giulia e 3 formatori. Lo spettacolo conclusivo del laboratorio, dal titolo “All’uomo solo ancora più amica la luna”, era strutturato con una sequenza concordata di scene all’interno delle quali ogni performer doveva trovare soluzioni istantanee rispetto alle diverse situazioni che, in modo casuale, si creavano in scena. Giulia ci ha anche riportato alcune testimonianze riguardanti il modo in cui i carcerati si sono lasciati coinvolgere da questo progetto e il cambiamento positivo che hanno subito. Infatti, all'inizio di questa esperienza, i detenuti erano molto diffidenti e molti di loro non volevano partecipare, ma con il passare del tempo e dopo vari incontri si sono appassionati sempre di più, riuscendo ad instaurare buoni rapporti tra di loro e comprendendo che hanno ancora un'occasione di
integrarsi nella società e avere una vita migliore una volta usciti dal carcere. Ad esempio, una detenuta, al termine di uno spettacolo, si è commossa davanti agli applausi e alle congratulazioni del pubblico, dicendo successivamente a Giulia: “Applaudono anche a me, vuol dire che anche io ho ancora una possibilità!”. Ciò che ci ha colpito di più, però, è il fatto che questo progetto ha lasciato un segno non solo durante il periodo di reclusione, ma anche dopo il reinserimento dei detenuti nella società. Giulia ci ha, infatti, raccontato di un ex -detenuto che, quando è stato ricoverato in ospedale qualche anno dopo la sua scarcerazione, ha chiesto come suo ultimo desiderio di poter parlare con lei al telefono. Per tutti noi questo incontro è stato davvero un’esperienza formativa: abbiamo visto realizzato quanto scritto nell’Articolo 27 della nostra Costituzione: “Le pene … devono tendere alla rieducazione…”. Jennifer Schivardi, Agata Barucco e Sara Faustini, 4°CL