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LUNARFOLLIE
Un viaggio in Serbia La Serbia è bellissima sia per i suoi panorami incantevoli che per la sua cultura particolarmente affascinante. È il cuore della cultura slava, anche se pur tr oppo ancora oggi si dica che la capitale della vera slavità sia San Pietroburgo (Russia). Dal punto di vista linguistico, il serbo è una lingua forse unica, almeno per me, perchè insieme al bulgaro, è la madre delle altre lingue slave e per scriverla vengono utilizzati sia l’alfabeto latino che il cirillico. Il latinica (alfabeto latino) si usa nelle chat tra amici, in alcuni programmi televisivi, quando si percorrono strade ed autostrade oppure negli uffici postali, mentre il Ћирилица/ C’irilica (alfabeto cirillico), si usa nel campo burocratico, scolastico, in locande tradizionali serbe (Кафана), presso farmacie, ospedali e durante le cerimonie religiose. È il serbo, non l’ucraino come molti pensano, la lingua più simile al russo; per esempio la parola Брат/Brat è uguale al russo e significa “fratello” oppure Помоћ/Pomoc’ come nel Russo Помоч significa “aiuto”. La Serbia è unica anche in ambito religioso perché vi possiamo trovare tanti monasteri come quelli di Студеница/Studenica ad ovest del paese e il tempio ortodosso più grande al mondo di Сава/Sava a Београд. Ma ora descriviamo più nel dettaglio la Serbia: essa è suddivisa in tre entità (a nord la Војводина/ Vojvodina/Vajdaság [in Ungherese]; Serbia Centrale e meridionale e il Kocoво/Kosove, la cui indipendenza è riconosciuta da 98 Stati membri dell’ONU) + una non riconosciuto ufficialmente dall’ONU (Република Српска/Republika Srpska) perché si trova al di fuori della Ser-
bia (In Bosnia ed Erzegovina). Iniziamo a parlare del nord. Војводина è una regione a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia ed è serba dopo l’accordo di Trianon stipulato dagli Ungheresi a V ersailles. Dopo la Transilvania / Szekély in Romania, si tratta della seconda regione al di fuori dell’Ungheria a contare un elevato numero di ungheresi tra i suoi abitanti. È presente, inoltre, una minoranza Rutena (popolo slavo che si era stabilito nei Car-
pazi orientali in Ucraina e Slovacchia e nella V ojvodina) e una slovacca. Il capoluogo Нови Сад/ Újvidék, termine che letteralmente significa “Nuova parola”, è la seconda città più importante della Serbia. Qui merita di essere visitato innanzitutto il centro città che ospita la sinagoga più grande
della Serbia, poi le piazze vicine alle rive del Danubio e, infine, una delle parrocchie ortodosse più antiche Петроварадин. Nelle zone della Vojvodina, invece, troviamo Суботица/ Subotica/Szabadka e altre localita dove vivono piú Slovacchi e Ungheresi che Serbi. Ma prima di addentrarci nel cuore della Serbia, perché non provare della Grappa Serba Ракија/Rakija (non è albanese come si pensa) a base di susine fermentate, insieme ad una Палачинта/Palacsinta? Dopo esserci riposati, prendendo l’autostrada principale, raggiungiamo finalmente Београд! Belgrado è la capitale ed è il cuore d tutti i Balcani sin dall’epoca dell’Impero Romano d’Oriente. Il nome significa letteralmente città bianca Бео=Bianco e Град=Città e le parole sono simili al russo Белый е Город; storicamente viene chiamata Weißburg e Fehérváros. È suddivisa in due parti: la nuova Belgrado (la meno interessante perché qui prevalgono le case popolari) e il centro storico. Meritano di essere visitati sicuramente il castello di Калемегдан (il più antico della