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Marinai per un mese di Matteo Negro, studente Luiss (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali - Guido Carli) l 3 ottobre iniziava per noi studenti l’imbarco sulla portaerei Cavour. Ventisei ragazzi provenienti da tutta Italia: studenti di Scienze Politiche, Relazioni Internazionali, Giurisprudenza e Ingegneria Navale. Università LUISS, Sant’Anna, Trieste, Siena. Ancora non ci conoscevamo, ma di fatto eravamo già uniti dalla scelta di metterci in gioco per un mese, testando i nostri studi accademici in una realtà a noi ancora sco-
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nosciuta: il mare, all’interno di un’opportunità più unica che rara: la “Mare Aperto 2021”, la più grande e importante esercitazione annuale della Marina Militare. Non saprei ricordare con esattezza le nostre emozioni o le nostre aspettative appena saliti a bordo dell’ammiraglia (portaerei Cavour – n.d.r), ma sicuramente ero inebriato dal senso del nuovo, dall’emozione e dalla consapevolezza di essere sul punto di lasciare un porto conosciuto per salpare verso l’ignoto. E poi ricordo bene - e con felicità - le aspettative “tradite”. Pensavamo che il nostro contributo sarebbe stato al più superficiale, formale. Che fossimo qui quasi come osserva-
tori, coinvolti solo se necessario e secondariamente. Quanto ci sbagliavamo! Dopo poche ore eravamo già al lavoro, integrati con lo staff e i team dell’esercitazione. I briefing e i de-briefing iniziavano ad alternarsi mentre noi, piano piano, venivamo integrati nella vita di bordo. L’apertura mentale dell’equipaggio, dimostrata verso di noi, da comandanti ed ammiragli, ufficiali, sottufficiali e marinai, ci ha stupito e lusingato, spingendoci a dare il massimo e a sforzarci di non deludere questa incredibile fiducia. Un’insaziabile curiosità ha animato le nostre conversazioni: da una parte donne e uomini in divisa che hanno scelto le “stellette” quando noi sceglie-