INNOVAZIONE
CASE IN SALVO CON LA TECNOLOGIA PER EDIFICI A "DANNO ZERO" L'Enea ha presentato un brevetto per realizzare abitazioni e palazzi a basso impatto sismico e per ricostruire in sicurezza i centri storici di Gianpaolo Palazzo
«E
ro ancora nel dormiveglia quand’ecco, di colpo, tremare con orribile fragore le finestre e le mura, pur costruite a volta su salde fondamenta di pietra; e il lume da notte, che ho sempre l’abitudine di tenere acceso mentre dormo, si spegne». Francesco Petrarca descrive con precisione a Giovanni Colonna, nel quinto libro delle sue epistole familiari, il terremoto del 1343 a Napoli. Dopo secoli di distanza, quell’orribile fragore petrarchesco potrà essere solo un brutto ricordo grazie a un brevetto Enea per nuovi edifici “a danno zero”, utile pure al rinnovamento in sicurezza dei centri storici. Tutto si fonda su una piattaforma in cemento armato, alleggerita mediante tubi in vetroresina e sviluppata in collaborazione con “Tekva”, azienda toscana che lavora nelle opere civili, la quale consente di abbattere fino all’80% gli effetti delle scosse sismiche sugli immobili. I tempi di costruzione si riducono insieme ai costi, secondo i ricercatori, mantenendo l’assetto urbanistico e architettonico. Al di là dell’isolamento sismico, c’è la possibilità di adoperare i tubi per i servizi come acqua, fogna, gas, impianti elettrico e telefonico, teleriscaldamento, una soluzione che permette installazioni, ispezioni, manutenzioni facili e poco costose. «Il sistema consente a tecnici e amministratori locali - spiega Paolo Clemente, dirigente di ricerca dell’Enea - di prendere in considerazione la possibilità di ricostruire “come era” e, laddove possibile, “dove
era” e per questo può essere una soluzione efficace per la ricostruzione di centri storici al fine di conservarne la memoria storica come, ad esempio, nei casi dei comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Sul basamento, di superficie anche molto grande, si possono riprodurre gli edifici preesistenti di qualsiasi tipologia e materiali e anche aggregati edilizi
70 Il Giornale dei Biologi | Novembre/dicembre 2020
complessi di forma irregolare». Dopo lo scavo, quindi, si dovrà costruire una piattaforma in cemento armato, alleggerita con tubi in vetroresina o altro materiale. All’interno, tra la parte inferiore appoggiata sul terreno e quella superiore, che reggerà i fabbricati, andranno inseriti i dispositivi d’isolamento sismico per “disaccoppiare” il movimento dell’edificio da quello del terreno. L’opera si completa con pareti perimetrali collegate alle parti inferiori dei tubi, altre alle parti superiori e ulteriori sistemi