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Tao Geoghegan Hart.
Ciclismo, tre marchi italiani ai Grandi Giri I vincitori in sella alle bici Colnago, Bianchi e Pinarello
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osa accomuna lo sloveno Tadej Pogacar, il suo connazionarisale a quasi cinquant’anni fa, con Fausto Bertoglio al Giro del ‘75. le Primoz Roglic e il britannico Tao Geoghegan Hart, vinSei anni dopo arrivo la doppietta Vuelta-Giro di Giovanni Battaglin. citori rispettivamente di Tour de France, Vuelta a España Le vittorie di Pedro Delgado al Tour ‘88 e alla Vuelta ‘89 anticiparoe Giro d’Italia, le tre più importanti e prestigiose corse no le imprese anni Novanta, contrassegnati dal dominio di Miguel ciclistiche a tappe? L’Italia. Tutti e tre, infatti, pedalano su bicicletIndurain (4 Tour, 2 Giro, record dell’ora, titolo iridato e olimpico), te prodotte da costruttori del nostro Paese: Colnago per Pogacar, dagli exploit di Franco Chioccioli al Giro del ‘91, Bjarne Riis al Tour Pinarello per Geoghegan Hart, Bianchi per Roglic. Tre aziende daldel 96, Abraham Olano alla Vuelta e ai Mondiali Crono del ‘98. Senla storia diversa, ma capaci di abbinare tradizione e tecnologia per za dimenticare Jan Ullrich, primo al Tour (‘97) e alla Vuelta (‘99). Il puntare ai vertici del ciclismo mondiale. La loro storia nei grandi giri Tour di Oscar Pereiro Sio (2006) su Prince Carbon 50HM1K e la è eloquente. Vuelta di Alejandro Valverde (2009) impreziosiscono la sala trofei Prima della V3Rs di Pogacar e dell’UAE Team Emirates, in sesdel nuovo millennio, nel contesto di un palmares sconfinato nel quasant’anni Ernesto Colnago ha realizzato bici per un bel po’ di clienti le Geoghegan Hart e la sua Dogma F12 si sono ritagliati uno spazio. illustri, facendo incetta di Mondiali, classiche, titoli olimpici, “grand Parla da sé anche la ricca bacheca di Bianchi fra grandi giri, clastour” e record dell’ora. Ci fu la sua mano diesiche Monumento e Mondiali. I primi successi tro al trionfo di Fiorenzo Magni al Giro d’Italia al Giro sono legati a un ciclismo di altri tempi, Tour de France, Vuelta del ‘55, la sua perizia alla base dell’impresa di con Carlo Galetti nel 2011 e Gaetano BelloGianni Motta undici anni più tardi. Ma la spinni nove anni dopo. Nel secondo dopoguerra, a España e Giro d’Italia ta decisiva all’innovazione firmata Colnago la l’Aquila accompagnò la leggenda di Fausto sono le tre più importanti Coppi che, su Bianchi, vinse per quattro voldiede all’inizio degli anni Settanta il “Cannibale”, alias Eddy Merckx, che con le bici dell’Aste il Giro d’Italia (1947, 1949, 1952,1953) e in corse ciclistiche a tappe so di Fiori vinse tutto: Giro, Tour, Classiche, due occasioni il Tour De France (1952). Icona record dell’ora. Dopo Merckx è arrivato Bepdi Bianchi, il bergamasco Felice Gimondi vinse pe Saronni, due volte “re” del Giro e iridato nell’82, mentre gli anni il Giro d’Italia del 1967 e del 1976, oltre alla Vuelta a España del Novanta sono stati segnati da Tony Rominger (Vuelta 1994), Pavel 1968. Poco più tardi, Bianchi conquistò anche il Giro d’Italia del Tonkov (Giro 1996) e Denis Menchov (Vuelta 1997), oltre che dalle 1978 con il belga Johan De Muynck. Indimenticabile la doppietta di cinque Parigi-Roubaix vinte dal Mapei Team con la Colnago C40. Marco Pantani al Giro d’Italia e al Tour de France del ‘98, così come L’impresa di Pogacar è dunque solo l’ultima di un elenco che incluil successo di Stefano Garzelli nella “corsa rosa” del 2000, la prima de anche numerosi titoli mondiali fra strada e ciclocross. grande gara a tappe del nuovo millennio. Sviluppo tecnologico e La storia recente del ciclismo è stata segnata anche dallo straimportanti investimenti hanno fatto tornare in alto Bianchi nell’ulpotere del Team Sky che, con bici Pinarello, ha vinto sette Tour de timo decennio: podi a ripetizione con Thomas De Gendt, Primoz France fra il 2012 e il 2019 con Bradley Wiggins, Chris Froome (4), Roglic e Steven Kruijswijk e finalmente due successi assoluti con lo Geraint Thomas ed Egan Bernal, una Vuelta e un Giro, ancora con stesso Roglic, che ha conquistato le ultime due edizioni della Vuelta Froome. Il primo successo della casa trevigiana in una corsa a tappe a España. (A. P.) Il Giornale dei Biologi | Novembre/dicembre 2020
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