185 Anche i gruppi inglesi avevano manovrato alle 16.40 per fronteggiare le F. N. italiane, dirigendo simultaneamente verso di esse senza attendere il segnale « ZLG », che l'Amm. Vian non fece perché non più necessario. Il 1° gruppo - per l'incompleta ricezione di un segnale dell'Ammiraglio - cessò di proseguire verso il convoglio (come aveva avuto ordine alle 16.31) e si mise a mascherarlo con una cortina nebbiogena stesa tra esso e le F. N. italiane. « Per mancanza di notizie sul nemico aggiunge l'Amm. Vian - il 1° gruppo rimase per un'ora intera senza conoscerne l'esatta posizione, finché alle 17.45 non ne vide le vampe dei cannoni». La prima fase di fuoco si svolse da parte italiana, in due periodi, tra le 16.43 e le 17.16, contro incrociatori sbucanti dalla muraglia di nebbia. Nel primo periodo (16.43 - 16.52) i gruppi britannici impegnati furono il 2° e il 4° e fu centrato il Cleopatra, che ripiegò dietro la cortina. In questo periodo le distanze decrebbero da 17 mila a 14 mila metri. L'Amm. Vian precisa nella sua relazione che il Cleopatra fu colpito alle 16.44 da un proietto della seconda salva da 152 nell'angolo destro poppiero dal ponte di comando (sul quale egli stesso si trovava) distruggendo la centrale per il tiro e.a., la colonnina di punteria del tiro illuminante, facendo cadere tutte le antenne r.t. meno una e un fascio di sagole, uccidendo un ufficiale e 14 uomini e ferendo un altro ufficiale e 4 uomini. Allora il Cleopatra accostò per ponente portandosi dentro la cortina di nebbia, mentre cessava il fuoco alle 16.48. Le salve italiane continuarono centrate ancora per qualche minuto, dopo l'accostata del Cleopatra (come riferisce sempre l'Amm. Vian). Questo non fu più colpito, ma una scheggia di un proietto caduto vicino uccise un altro uomo . Il 2° gruppo, che, condotto dal Dido, aveva aperto il fuoco alle 16.44 contro gli incrociatori italiani senza poterne osservare l'effetto per i colpi di mare e per la nebbia, imitò la manovra della nave ammiraglia (Cleopatra, del 4° gruppo). Anche la Littorio era entrata in azione, da una distanza superiore a quella corrispondente alla gettata dei medi calibri di cui erano armati gli incrociatori britannici. Durante questo primo periodo, da bordo delle unità italiane si ebbe l'impressione che alcuni Ct avversari coprissero la ritirata