PER COSA SI COMBATTE

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Quel che accadde dopo I barcaioli del capitato Odini, erano dei soldati che prima della guerra facevano i gondolieri a Venezia e che furono appositamente convoca.ti per l'impresa. Essi continuarono anche nei giorni seguenti con le loro imbarcazioni simili a gondole ad aiutare i soldati britannici nel tentativo di conquistare le Grave di Papadopoli, cercando di superare il problema del fiume in piena che non consentiva il gittamento di ponti o passerelle e rendeva ingovernabile qualsiasi altro natante. La sera del 26 ottobre, il comando austriaco stava già organizzando una controffensiva, per liberarsi della spina nel fianco della testa di ponte conquistata dai britannici sul Lido, quando, essendosi sopit a

la piena del Piave, i genieri italiani riuscirono finalmente a completare il primo ponte a Salettuol, così da consentire alle truppe di Shoubridge di attraversare in forze il fiume, contrastando adeguatamente il nemico. I diarist i britannici furono i primi a dare il merito dell'impresa agli italiani: "E' impossibile esagerare parlando dell'assistenza prestataci allora dai barcaioli it aliani. La loro abilità era semplicement e fantastica. Da principio eravamo dubbiosi, poi, incredibilmente, il miracolo era sotto i nostri occhi. [ ... ] abilità a parte, anche il loro impegno indefesso e coraggio sono stati eccezionali. Nessuno degli stranieri ha fatto per l'esercito britannico più del capitano Odini nelle notti dal 23 al 26 ottobre".

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Soldati britannici sbarcano sull'isolotto del Lido in mezzo al Piave

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