PER COSA SI COMBATTE

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gli aveva finalmente permesso di costituire un Comitato di Guerra che potesse regolare le spese e dirigere l'azione polit ica di guerra nella forma più efficiente. Cadorna aveva sempre respinto l'idea di un comitato simile, per non essere condizionato nelle sue decisioni, ma Diaz era stato più accomodante e lo aveva accettato. Per tutte quelle spese si sarebbe dovuto attingere all'ennesimo prestito nazionale, al razionamento o alle requisizioni delle materie prime . .. certamente delle misure non popolari, che avrebbero dovuto essere sostenute e giustificate da un'adeguata comunicazione, da delegare all'ufficio propaganda. S'illuminò. Ecco, anche quest'ultimo ufficio dev'essere ampliato! Si risollevò sulla sedia per scrivere un'ulteriore appunto su un lungo elenco che teneva lì accanto: "Ufficio P." scrisse, "aumentare l'assistenza ai soldati". Aggiunse un punto esclamativo. Era un provvedimento essenziale da discutere.

posizioni raggiunte, dal Piave allo Stelvio, si difende l'onore e la vita d'Italia". Se davvero l'Italia con le sue chiacchiere lo aveva tradito, ora si appellava al suo Esercito ancora una volta, affinché presso quell'ultimo baluardo la salvasse: "morire, non ripiegare!".

Nitti, ministro del Tesoro, si reggeva pensosamente la testa fra le mani mentre fissava con aria t ruce i fogli di un faldone tratto da un'enorme pila di documenti che, lì accanto, aspettavano il t urno di essere a loro volta esaminati. Da Caporetto in avanti, tutto era cambiato. Mentre sul Grappa e sul Piave si combatteva disperatamente per contenere l'avanzata degli austro-tedeschi, sul fronte diplomatico l'Imperatore austriaco Carlo tentava di mettere sul tavolo delle trattative un accordo con gli avversari britannici e francesi, appoggiato dalla Santa Sede. L'alleato tedesco Guglielmo non ne sapeva ancora nulla, altrimenti la sua reazione - non di certo entusiasta - sarebbe giunta fino a Roma. Gli esponenti italiani erano divisi, anche sull'ipotesi di accettare o meno un accordo che mettesse fine al conflitto, tuttavia, qualora gli austriaci avessero avanzato delle proposte appena accettabili, il governo ed il parlamento le avrebbero prese in seria considerazione, ne era certo. Sonnino, chiuso nella sua convinzione della bontà del Patto di Londra, stanco di difendere le sue posizioni, ormai non parlava quasi più con nessuno. Nel parlamento fremevano coloro che non intendevano arrendersi, circa 280 tra deputati e senatori si stavano mobilitando per costituire un Comitato per la Difesa Nazionale al fine di attuare delle misure che aumentassero il consenso verso l'impegno dei soldati. Accantonò il primo faldone e ne prese un altro. Otto miliardi di lire di materiali perduti nella ritirata, questa era più o meno la stima che gli era stata fatta. Avrebbe dovuto finanziare e promuovere la sostituzione di tutto quel materiale, senza contare la "normale" alimentazione dello sforzo bellico ancora in corso. Avrebbe dovuto parlare con Dall'Olio per questo. La sostituzione di Cadorna

Diaz guardava spazientito il giovane ufficiale che gli stava innanzi con fare incerto, mentre la sera sembrava essere giunta anche per quel fatidico 16 novembre. «Allora?» chiese. «Vogliono sapere se ci sono novità dal Grappa, cosa devo riferire?» il ragazzo rigido sull'attenti con lo sguardo "rivolto all'infinito" rispose esponendo i fatti brevemente ma con cura. Diaz sospirò. Erano passati pochi giorni da che aveva assunto il comando dell'Esercito al posto di Cadoma e già le truppe austrotedesche avevano sferrato l'attacco sull'intero fronte che dagli altipiani proseguiva sulla linea Grappa-Piave fino al mare. Quel giorno era stato particolarmente critico: sulle propaggini più adest del massiccio del Grappa, presso la stretta di Quero, si combatteva una battaglia accanita e cruenta per difendere l'accesso alle vie che conducevano alle alture di quel complesso montuoso nonché alla roccaforte di cima Grappa. Gli era giunta notizia che le t ruppe d'assalto tedesche stavano arrivando a dare man forte agli austro-ungarici che lì stavano già combattendo e questo non deponeva certo bene. Quel giorno se l'erano vista brutta anche gli alpini tra

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