PER COSA SI COMBATTE

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------------------•----------1916 gli altri cannoni all'intorno, mentre in lontananza

il pianoro si accende dei lampi di altrettante deflagrazioni. "Speriamo che là in fondo, siano davvero alle prese con i preparativi dell'offensiva. . ." pensa Segre allontanandosi.

ronte austriaco sull'altipiano dei Sette Comuni, 13 giugno, ore 23:00 (Illustrazione 13, p. 80) Dietro le linee austriache migliaia e migliaia di uomini si spostano per raggiungere la prima linea, schierando i nuovi obici nelle postazioni preventivate e puntando i medesimi dietro le indicazioni degli osservatori d'artiglieria già presenti sul posto. A dire il vero, quest'ultima operazione è fatta un po' a casaccio, in quanto l'artiglieria di quel settore non ha le idee chiare su dove si possano trovare le batterie avversarie: gli italiani non solo hanno camuffato gli obici nel bel mezzo della boscaglia, ma continuano a spostarli, persino all'ultimo momento, per cui è praticamente impossibile prevedere il punto in cui li avrebbero piazzati, per annientarli prima che entrassero in azione. Gli austriaci sperano dunque che schierare 350 pezzi in più, possa essere sufficiente a compensare la mancanza di precisione dei tiri. Il buio avvolge ogni cosa, il chiarore delle stelle permette di intravvedere appena l'immane tappeto di sagome scure che brulica come un formicaio e che si riversa alternativamente in punti di raccolta per poi colmare le trincee o incamminarsi verso questo o quel punto dell'altipiano. Pare impossibile che t utta quella marea di gente riesca a spostarsi in rigoroso silenzio, giusto qualche lamento contenuto arriva talvolta dalle artiglierie, per gli sforzi richiesti nello spostare i gigant eschi obici, o per qualche dito schiacciato nel caricarli al buio. Il febbrile lavorio di uomini e mezzi è ancora in piena attivit à, quando dal bosco in fondo all'altipiano parte un poderoso colpo da un 210 che si schianta in mezzo ad una colonna di

Il Generale Segre

uomini in marcia aprendo un cratere gigantesco. Tutti si fermano, trattengono il respiro nel buio cercando di scrutare il fronte nemico e cercando di capire che succede. . . che cosa significa quel colpo a quell'ora di notte? Dopo qualche istante l'artiglieria italiana inizia a tuonare tutta, a ciascun soldato appare subito chiaro cosa sta avvenendo: questa non è una sporadica azione di disturbo, questo è fuoco di cont ropreparazione, che prende in contropiede la predisposizione del loro attacco, tanto che le truppe sono ancora in movimento e non completamente schierate mentre l'artiglieria è operativa soltanto a metà! Ma non sarà per caso che gli italiani stanno sferrando un'offensiva? Proprio nello stesso giorno in cui si conta di annientarli?! Che diamine vorranno mai fare? Colpit a dal poderoso bombardamento, la fanteria austriaca inizia a correre ai ripari, sparpagliandosi. I preparativi per l'attacco previsto di li a poco vengono paralizzati, le comunicazioni telefoniche ben presto interrotte, gli osservatoriavanzati neutralizzati. tartiglieria austriaca risponde al fuoco con grande violenza ma i colpi cadono in modo disordinato e poco efficace. Alle 07:00 l'esercito imperiale regio decide comunque di partire all'attacco, ma i soldati si lanciano all'assalto con minor impeto e forse con minor fiducia verso un'imminente vittoria. Inizia così l'attacco in cui tanto confidava l'Alto Comando austro-ungarico, con ingenti perdite di uomini e mezzi, ancor prima che le truppe siano entrate in linea.

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