SICILIA 1860 – DA MARSALA ALLO STRETTO

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48 finì per agevolare in misura notevole il compito degli insorti e, ad un decerminaro momento, valse a salvare i garibaldini da una posizione quasi disperata_ Non fu certamente, giova ripeterlo, un preordinato piano con lo scopo ben d efinito di aiutare le forze insurrezionali contro quelle governative: ma gli effetti dd comportamento britannico furono quelli che si è detto, e non è possibile negare dati di fatto tanto sicuramente accertati. L'ope ra di mediazione del Mundy cooperò validamente a risolvere la crisi e a far precipitare la situazione: e tale opera ebbe inizio app unto fin dal 23 maggio. Anzitutto, la parola «mediazione» è anch'essa impropria , come tutto cib che vuol definire nel giro di un termine generico un fenomeno complesso, co ndizionato da infiniti fattori , psicologici, politici, militari: di fatto , però, se il significato di «mediazione» comporta un elemento di volontarietà che probabilmente d a parte inglese non è dimostrabile, tuttavia il valore semantico di quella espressione si attaglia assai bene a quanto avvenne. Di «mediazione», invero, parlarono apertamente i borbonici la mattina del 23, in occasione della venuta del generale Lanza a bordo dell' Hannibal p e r ricambiare la visita di cortesia dell'ammiraglio. Quella mattina, il regio Commissario straordina rio disse chia ramente al Mundy c he, secondo la sua opinione, soltanro un personale intervento dell 'ammiraglio ing lese avrebbe potuto condurre ad una p acificazione: alla quale proposta ovvia mt'nte il Mundy rispose che non gli era permessa alcuna interferen za nelle questioni inte rne del paese ospitante ed aggiunse, non senza ironia, c he se la situazion e appar iva così d isperata al co ma ndo borboni co, la soluzione migliore sa rebbe stata far subito presente la cosa al gove rno di Napoli. Venuti poi a parlare del caso dei nobili siciliani imprigionati per la rivolta d ella Gancia, il generale Lanza free un altro maldestro tentativo d i immischiare l'ospite nelle faccende politiche locali , dichia randosi pronto a rimettere in libertà q uei prigionieri , purché l'ammiraglio inglese garantisse per loro; al diniego dell' ufficiale, il governatore assicurò c he tuttav ia ess1 non correvano alcun pericolo della vita (della qual cosa il console Goodw in si affrett<> a dare comunicazione alle mogli disperate). Il Commissario prese poi a pa rte il console di S.M. e di nuovo insistette sulla proposta della mediaz ione inglese, pregando Goodwin, in nome dell'antica a micizia , di ese rcita re pressioni in questo senso sull 'ammiraglio: il primo passo avrebbe d ovuto essere la stipulazione di un armistizio, e in seguito si sarebbe potuti g iungere ad un accordo definitivo, cale da «salva re l'ono re milita re», e p ersino alla proclamazione della Costituzione d el 1812. «Sembrava» - commentè> piL1 tardi sarcasticamente sir Rodney Mundy - «che 1m cambiamento completo fosse avvenuto nelle opinioni di S.E.

nel corso delle ultime quarantott'ore; ma ii fatto che egli potesse aver immaginato per un istante che io avessi il potere di agire nel senso da ltti sttggerito, dimo.rtra ampiamente la SIia inettit11dine ad occupare il posto che occ11pava durante una tale cri.ri. Un manipolo di


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