Stadium n. 8/2023

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La lotta per la libertà d’azione, che permette di realizzare gli ideali in cui si crede, passa anche dalla convinzione con la quale ci si oppone alle norme che umiliano la forza creativa dell’Associazione

1946

Il CSI difende il proprio ruolo e il diritto di operare per uno sport di tutti di Leonio Callioni

N

el precedente numero di Stadium, settembre 2023, abbiamo messo in rilievo quanto il CSI fosse avanti, rispetto ai tempi, nel progetto di valorizzare lo sport nelle scuole. Possiamo dire che ancora oggi le riflessioni di quasi 80 anni fa mantengono inalterato tutto il loro valore. Così come importante è la battaglia del Centro Sportivo Italiano per difendere un ruolo di servizio, nella libertà di azione finalizzata al bene pubblico, senza “padroni”. Questo rimane valido anche quando il tentativo di acquisire l’Associazione in un ambito controllato ed eterodiretto passa da una manifestazione esplicita e pubblica di rispetto e valorizzazione. Nelle parole. Leggiamo infatti sul volume II della storia del CSI, la riproposizione del pensiero che Giulio Onesti, Commissario straordinario del CONI, aveva sull’Associazione. Siamo ancora nell’immediato dopoguerra: «….Convinto della bontà e della serietà dei propositi che animava il Centro Sportivo Italiano, mentre aderii subito ad accoglierli in seno al massimo Ente sportivo nazionale (il CONI n.d.r.), invitai 38


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