Organizzazione e direzione della creazione dell’opera:
Editrice Tresei Scuola di Sbaffi Doriano
Editrice Tresei Scuola
COMPETENZE... NELLA REALTÀ
TEST D’INGRESSO
Scheda 1
IL SOGNO DELLA RANA GELSOMINA
In uno stagno, una colonia di rane viveva tranquilla e beata.
A qualsiasi ora del giorno e della notte potevano cantare a squarciagola, senza che nessuno le sentisse.
Le rane formavano una famiglia unita. C’erano Giorgina, Rosina, Carolina, Martina, Guendalina...
E poi c’era Gelsomina. Da un po’ di tempo se ne stava per conto suo.
Aveva dato ascolto a certe voci che giravano sulle rive dello stagno. Si diceva che una loro cugina, dopo che un principe azzurro le aveva dato un bacio, si era trasformata... addirittura in una principessa!
– Perché non potrebbe succedere anche a me? – si chiese Gelsomina.
Ma il tempo passava e non succedeva niente... Gelsomina allora decise di partire alla ricerca del suo principe.
Per primo incontrò un coniglio.
– Gra, gra, gra – gli disse, guardandolo negli occhi. Che nel linguaggio delle rane significa: – Baciami!
Il povero coniglio naturalmente non la baciò.
– Di sicuro non è un principe azzurro – si disse Gelsomina. Poi incontrò un annaffiatoio, un martello pneumatico e infine un trattore.
Il trattore era grande e bello ma era sordo come una campana e non rispose ai suoi inviti.
Dopo tutte quelle delusioni iniziò a rimpiangere il suo stagno tranquillo. All’improvviso si rianimò. Un uomo si stava dirigendo verso di lei.
– Oh, che bella ranocchietta! – disse. L’uomo la prese per una zampa, la infilò nel cappello e se la portò a casa. La mise in un vaso di vetro con una piccola scaletta. Povera Gelsomina!
Era costretta ad annunciare la pioggia e il bel tempo, arrampicandosi sulla scala.
Una sera Gelsomina scappò dalla sua prigione di vetro. Saltò dal tavolo, poing!... raggiunse il suo stagno, poing! poing! poing!... e confidò alle sue amiche: – Al giorno d’oggi, nessuno bacia più le rane!
(Adatt. da C. Boujon, Povera Gelsomina, Babalibri)
2
Leggi le domande e segna con una X la risposta giusta.
A1 Chi è il protagonista della storia?
A. B. C. Un principe azzurro. Una rana di nome Gelsomina. Una rana di nome Giorgina.
A2 Dove viveva?
A. B. C. In un bosco. In un castello. In uno stagno.
Scheda 1
A3 Che cosa significa “cantare a squarciagola” (riga 2)?
A. B. C. Cantare con tutta la voce che si ha in gola.
Cantare senza farsi sentire.
Cantare piano e avere male alla gola.
A4 Perché la rana, un giorno, decise di partire?
A. B. C. Per trovare nuovi amici.
Per trovare il principe azzurro.
Per vivere in un nuovo stagno.
A5 Quando incontrò il coniglio, Gelsomina gli disse: “Gra, gra, gra” che nel linguaggio delle rane significa:
A.
B. C.
“Non mi piaci!”.
“Vieni via con me!”.
“Baciami!”.
A6 Quando l’uomo vide la rana, disse: “Oh, che bella ranocchietta!”. Che cosa potresti aggiungere a questa frase?
A. Le farò annunciare la pioggia e il bel tempo!
B. Le farò pulire il mio castello!
C. Le presenterò un principe!
A7 Come finisce la storia?
Scheda 1
A. B. C. Gelsomina visse con l’uomo.
Gelsomina tornò al suo stagno senza un principe.
Gelsomina diventò una principessa.
A8 Che cosa si racconta in questo testo?
Metti una crocetta per ogni riga.
In questo testo si racconta... Sì No
a. la storia di un viaggio alla ricerca di qualcosa.
b. una storia con una strega cattiva.
c. una storia con un inseguimento.
d. una storia con qualcuno che, alla fine, non ottiene ciò che vuole.
e. una storia con un personaggio che, alla fine, torna nel posto da dove è partito.
A9 Quale altro titolo potresti dare alla storia?
A. B. C. Rane e ranocchi.
Alla ricerca del principe azzurro.
Uno stagno incantato.
Scheda 2
1 Indica con una X il gruppo in cui le parole non seguono l’ordine alfabetico.
A. B. C. mare • nave • oca • quadro • rana
ape • dado • casa • barca • elefante ramo • sole • tavolo • uva • zio
2 Scrivi tre parole per ogni suono.
3 In ogni riquadro cancella la parola scritta in modo errato.
chiesa ciesa giraffa girafa struzo struzzo spiaggie spiagge
2 Osserva i disegni e scrivi le parole corrispondenti.
3 Completa con CQU, QU, CU, QQU, CCU.
ta ino a ario ore s alo so adro aderno a a per otere oco a ilone s adra cina
4 Completa con GN o NI.
• Il carabi ere Euge o è andato in pensione.
• Il ra o tesse la ra atela sui rami del casta o.
• A giu o si celebrerà il matrimo o di Da ela e I azio.
Scheda 4
1 Indica con una X il gruppo in cui tutte le parole sono state divise in sillabe correttamente.
A. B. C. ra - ne • ces - to • ele - fan - te • ri - ghel - lo ca - stel - lo • ac - qua • pro - ble - ma • im - bu - to u - va • acq - ue - dot - to • cal - za • az - zur - ro
2 Scrivi l’accento dove è necessario. 3 Metti l’apostrofo dove occorre, come nell’esempio.
citta sveglia lunedi
casa liberta perche
caffe sole gru nonni sabato tribu
4 Completa le frasi inserendo E o È.
• Prima di mangiare mi lavo le mani con acqua sapone.
• Quando Carla va in vacanza sempre felice.
• Il vestito nell’armadio.
• Ho salutato mamma papà sono uscito.
• Il sole tramontato dietro le montagne.
5 Indica con una X la frase scritta correttamente. lo orso la oliva la isola un uovo lo struzzo un attrice l’orso
A. B. C. O indossato la maglietta ha righe che mi anno regalato. Ho indossato la maglietta a righe che mi anno regalato.
Ho indossato la maglietta a righe che mi hanno regalato.
Scheda 5
1 Per ogni coppia di parole, segna con una X se sono sinonimi o contrari.
sinonimi contrari
via strada
urlare gridare
vuoto pieno
sazio affamato
sinonimi contrari
ora adesso
chiuso aperto
piccola grande
sguardo occhiata
2 Per ciascun disegno inventa un nome comune (NC) e un nome proprio (NP).
C’era una volta un uco, che, a forza di fare a obazie, tra i fiori e i fili d’erba, aveva perso la ada di casa.
Era scesa la notte e aveva ividi di eddo. I sentieri erano etti e pieni di spine.
idava: – Aiuto, aiuto, mi sono perso! –. La ega Matilde corse da lui e gli fece un incantesimo che lo riportò magicamente nel ato in cui abitava, sotto la margherita che era appena occiata.
Il uco si mise nella sua aio preferita a endere il sole.
C’era solo la talpa Agnese che lo irciava dalla sua tana.
Quando spuntò fuori, gli disse: – Cosa aspetti? igati a diventare farfalla, così potrai volare e non ti perderai mai più.
Dopo alcuni giorni, infatti, il uco riuscì finalmente a spiccare il volo.
Ormai era una farfalla avillante e colorata.
Tra gli uardi di tutti gli animali della foresta, che lo ammiravano incantati, volteggiava tra i fiori e poi su in alto fino alle nuvole.
Non ci poteva proprio edere, questa nuova vita gli piaceva, eccome!
2
Sottolinea in blu le parole con i suoni duri e in rosso quelle con i suoni dolci di C e G.
• Il cavallo Goffredo e il cane Coriandolo vivono nella fattoria di Giuseppe.
• Achille è il nome del mio pappagallo parlante.
• Costanza e Cinzia sono amiche per la pelle.
• Ad Andrea ho donato: un ghepardo di peluche e un gioco da tavolo.
• Nella camera della mamma, in un cesto, ho trovato due aghi da cucito e una stoffa gialla.
• Le formiche hanno portato le briciole di pane nel formicaio.
• Un drago di nome Gastone è il protagonista della storia.
3 Per ogni parola, colora il suono giusto che serve per completarla.
giu gu bbotto
cie ce stino
sce sche rmo
sco scio bo
ge ghe spa tti
VERSO GLI Invalsi
schi sci avo
sci schi atore
ciu cu ccio
co cio llana
scio sco della
cu ciu cciolo
gia ga mba
sca scia bola
sco scio iattolo
ge gie losia
Quali parole NON sono scritte correttamente? Segnale con una X.
CON O SENZA DOPPIE?
1 Scrivi i nomi degli alimenti nella tabella giusta.
SENZA DOPPIE CON LE DOPPIE
2 Completa con le lettere mancanti. Fai attenzione alle doppie.
torte ino pa aga o a ione ma iore astu io a enzione ste a benedi ione frate o barze e a opera ione por ione
Ricorda di mettere una sola Z nelle parole che finiscono per -IONE e nei gruppi ZIO, ZIA, ZIE. Esempio: pozione, azienda. Attenzione alle eccezioni: pazzia, carrozziere, ecc.
ANCORA SUONI
I gruppi GNA, GNE, GNO, GNU non vogliono la I. Fanno eccezione alcune parole, come: compa gnia, e la prima persona plurale di alcuni verbi. Es.: Noi sogniamo, guada gniamo, ecc.
2 Completa le parole con GN, GNI, NI.
• Al campeggio siamo rimasti soli. C’era solo la luna a farci compa a.
• Un mio compa o di classe da grande vorrebbe diventare un inge ere.
• Per non essere i oranti, bisogna studiare!
• Il papà lava i piatti con la spu a, mentre noi dise amo.
• In monta a mi annoio! Non trovo ente di interessante da fare.
2 Scrivi i nomi di tutti gli elementi raffigurati (attenzione: contengono GLI, GL, LI). Poi, per ciascuno di essi, componi una frase sul tuo quaderno.
Il gruppo GL ha suono dolce quando è seguito dalla vocale I, es.: aglio. Può avere anche suono duro, es.: glassa, glicine, ecc.
IL PIANETA QU
1 Leggi la filastrocca e scrivi alcune parole che sono rimaste nel pianeta QU. Scegli tra quelle che conosci.
Attenzione! Nel pianeta QU tante parole non ci sono più!
Sono fuggite molto lontano: tutte da CU tenendosi per mano! Dallo spazio, in poche ore, arrivano CUOIO, CUOCO, CUORE.
Giungono insieme CIRCUITO e SCUOLA; SCUOTERE, invece, arriva da sola.
PERCUOTERE e INNOCUO, in compagnia, non fanno paura, ma simpatia.
CUOCERE, RISCUOTERE, TACCUINO portano il pianeta al suo destino. Queste parole scrivi dunque con CU; se sbagli s’arrabbiano, attento tu!
(Da maestrasabry.it)
2 Completa le parole scegliendo tra CU o QU.
aderno bo indici adrupede oziente pola scino ercia adro
CU + consonante / QU + vocale
Fanno eccezione le parole CAPRICCIOSE: si scrivono con la C anche se dopo la U c’è una vocale. (Es.: scuola, vacuo, ecc.).
TACCUINO si scrive con CC.
SOQQUADRO è l’unica parola che vuole QQ.
LE PAROLE “ACQUOSE”
1 Nel cruciverba trova tutte le parole che contengono il gruppo CQU. Le lettere rimaste formano una parola, scrivila sulla riga.
A C Q U O L I N A A
C S U B A C Q U E O
Q A C Q U A I O C Q
U A C Q U A V I T E
A C Q U A Z Z O N E
A C Q U I T R I N O
U A S A N T I E R A
2 Inserisci il verbo giusto sotto a ciascuna definizione. Scegli tra: ACQUISIRE, SCIACQUARE, ACQUIETARSI, ACQUISTARE, ACQUATTARSI.
• Significa comprare.
• Significa ottenere, conquistare.
• Vuol dire lavare per togliere il sapone.
• È un sinonimo di calmarsi.
• Vuol dire nascondersi.
MI METTO ALLA PROVA!
Completa le parole con Z o ZZ. 1
carro eria pa ia
emo ione
anima ione belle a
VERSO GLI Invalsi
co a care a spa io a ienda astu ia
organi a ione sta ione
2
Per ogni parola, barra con una X quella scritta correttamente.
Scrivi le parole corrispondenti alle definizioni. Attenzione a scegliere tra CU, QU, CQU.
• È la festa in cui si mangiano uova di cioccolata:
• Cucina piatti prelibati per mestiere:
• Abile uccello rapace che vive sulle Alpi:
• Colui che compra la merce:
• Terreno con acqua stagnante:
• Quando c’è vento, si fanno volare nel cielo:
• Bevanda altamente alcolica:
LA DIVISIONE IN SILLABE
- I gruppi L, M, N, R + CONSONANTE si DIVIDONO. Es.: Ar pa
- Le consonanti doppie e il gruppo CQ si separano.
Es.: pol lo, ac qua
- La S, se non è doppia, resta unita alla sillaba che viene dopo.
Es.: li sca
- I gruppi GN - GL - SC - QU - CH - GH non si separano. Es.: glo bo
1 Dividi le parole in sillabe, come nell’esempio.
carrozza car - roz - za biscia
sonaglio attore scimmia luglio bottone gnomo scelta quadro acquario bastone
2 Cerchia di rosso i monosillabi e di blu i bisillabi.
blu perché oro non anche sì tè
sta lassù cioè bar là se come lì
3 Scrivi una parola che possa essere divisa in sillabe nei seguenti riquadri.
L’ACCENTO
1 Nel seguente testo, la “gattina fatata” ha fatto sparire gli accenti. Mettili dove necessario.
Un mugnaio chiamo i suoi tre figli e disse: – E arrivato il momento di decidere a chi lascero casa e mulino, percio andate per il mondo e tornate tra un anno: chi mi portera il cavallo migliore si prendera ogni cosa.
I tre ragazzi partirono e verso sera andarono a dormire in una grotta. Appena il piu giovane dei fratelli si addormento, gli altri decisero di continuare il viaggio senza di lui.
Quando il ragazzo si sveglio, ci rimase male perche si ritrovo solo. Si era appena incamminato lungo il sentiero che portava nel bosco, quando sbuco una gattina nera e gli disse: – So che tu vai in cerca di fortuna e di un cavallo. Percio ti faccio una proposta, se lavorerai per me, tra un anno ti daro il piu bel cavallo del mondo...
(Rid. da R. Piumini, Poco prima della notte, Einaudi Ragazzi)
L’accento rafforza il suono della sillaba su cui cade. Non mettere l’accento sui monosillabi quali: RE, FU, STO, STA, NO, TU.
2 Alcuni monosillabi cambiano significato con l’accento. Mettilo al posto giusto.
• Hai già preso il te? Oppure ne preparo una tazza anche per te?
• Marco si è deciso, finalmente ha detto “si” alle nozze con Giovanna.
• Lorenzo ha lavorato tutto il di e ha detto di non aspettarlo per pranzo.
• La vicino alla torre, c’è la casa al mare dei miei genitori.
• Da quando abbiamo litigato, il mio capo non mi da più confidenza.
• Se pensi che sia meglio lavorare a casa, facciamo che ognuno pensa per se.
1 Completa come nell’esempio.
E O È?
La giraffa è alta e magra L’elefante Il gelato
L’albero
2 Completa il testo con E o È.
Salvatore il nostro bidello. Bussa alla porta con una circolare delle fotocopie in mano. Il riassunto di tutti questi fogli si può fare con le due parole che ho già sentito mormorare alla preside un momento fa: “Allarme pidocchi”. La maestra Lorenza comincia a leggere. Non capiamo tutte le parole, un discorso troppo pidocchioso, ma siamo in terza i pidocchi non sono una novità.
– Praticamente sono dei vampiri microscopici – ha detto Dritan, a cui piacciono le storie di paura.
Brandobò comincia a grattarsi non la smette più. Sembra una scimmia ha sempre voglia di scherzare. All’improvviso si sporge in avanti, mette le mani nei capelli di Lidia grida: – Ne ho trovato uno, ho preso un pidocchio! – Lidia comincia a piangere. Lei arrivata in classe nostra soltanto l’anno scorso.
(Rid. e adatt. da B. Pumhosel, A. Sarfatti, Amore e pidocchi, Giralangolo)
Luca Il fiore
L’APOSTROFO IN FILASTROCCA
1 Nella seguente filastrocca, sottolinea tutte le parole che hanno la stessa “pronuncia” ma che cambiano significato con l’apostrofo. Scrivi sul tuo quaderno una frase con ciascuna di esse.
Disse la luna: “È l’una, ho voglia di dormire”.
Disse il lago: “Con l’ago io non saprei cucire”.
L’ontano, che è una pianta, lontano non può andare, e l’acero frondoso non è da rammendare.
Daria è una bambina che d’aria non è già.
È allegra, chiacchierina, ma sa quello che fa. Non poltrisce nel letto e sa cos’è l’etto: non confonde mai l’otto con il gioco del lotto.
L’apostrofo è così: a volte non ci vuole, a volte, invece, sì.
(G. Rodari)
Con l’apostrofo alcune parole perdono la vocale finale, quando la parola che segue inizia per VOCALE o per H. Es.: l’alunno; l’hotel. L’apostrofo si usa anche per eliminare alcune vocali inutili, come nei seguenti esempi: dove è? dov’è? di estate d’estate.
C’È, CI SONO, C’ERA, C’ERANO...
Ci vuole l’apostrofo davanti alle voci del verbo ESSERE. Es.: Noi c’eravamo, essi c’erano, ecc. La parola CERA si scrive tutta attaccata. Es.: La CERA della candela si è sciolta.
1 Completa la filastrocca con C’È, CI SONO. Lorenzo con la palla, Francesca che ride e balla, un vigile urbano che saluta da lontano. fiori nelle aiuole, le mamme che prendono il sole. le altalene in movimento, e il cane che è contento.
(maestramary.altervista.org)
2 Completa le frasi con C’È, CI SONO, C’ERA, C’ERANO, CERA.
• Ora le automobili, ma tanto tempo fa le carrozze.
• La che si usa per lucidare il legno e altri materiali è prodotta dalle api.
• Stamattina nel freezer un gelato, ma ora non più!
• ll mese scorso nell’acquario otto pesci rossi, oggi ce ne sono sei.
• Ieri sul giornale un articolo molto interessante sullo sport.
• Oggi al museo delle bellissime sculture di .
MI METTO ALLA PROVA!
1
Dividi le parole in sillabe e scrivile nella colonna giusta.
entusiasmo • dono • arrembaggio • panettone • tre • uno • seme
manica • tetto • disegno • artista • giglio • più • acquisto • colazione
SILLABA DUE SILLABE
2
Leggi le frasi e inserisci l’accento dove occorre.
• Il nonno sposo la nonna tanti anni fa: fu una grande felicita.
• Domani prendero il caffe con Sandra, poi andro in ufficio.
• Giulia e partita da Milano con il treno delle 20:45.
• Appoggia la borsa la, sopra il letto.
• Il gatto dorme sul sofa ed e ghiotto di baccala.
Per ogni coppia scrivi una frase che contenga entrambe le parole. 3
FARO - FARÒ
PERO - PERÒ
4
Completa con E oppure È.
• La mucca ci dà latte carne. un animale che mangia erba, per questo chiamato erbivoro.
• Giulia la migliore amica di Romeo. Ieri sono usciti insieme a Mirco Mara.
• Il gatto un animale molto furbo non sempre nemico del cane.
• La torta un po’ troppo dolce senza cioccolato.
5
Dove possibile, inserisci l’apostrofo ed elimina la vocale inutile.
• Una altalena
• Lo squalo
• La tartaruga
• La antenna
• Il pinguino
• Lo orto
• Una antilope
• Un orso
Completa con C’È / CI SONO, C’ERA / C’ERANO.
• Uno stambecco
• La astronave
• Lo usignolo
• Una elica
TANTO TEMPO FA... OGGI...
CON O SENZA H?
1 Completa i fumetti scegliendo tra:
Sì, molto! È proprio divertente!
Ora giriamo destra e andiamo giardini. , che male! Mamma, chiamato il dentista? , com’è bello andare in bici!
HO / O / OH HA / A / AH HAI / AI / AHI , quanti pesci ci sono nel mare!
No so quale colore usare! Il giallo il rosso?
deciso che da grande farò la subacquea! , che meraviglia! dipinto un bellissimo albero!
LA PUNTEGGIATURA
1 Inserisci la VIRGOLA o il PUNTO. Correggi con la lettera maiuscola quando occorre.
Un cervo dopo aver bevuto rimase presso la fonte e nello specchio dell’acqua vide la sua immagine lì mentre pieno di ammirazione lodava le sue belle corna ramose criticava invece l’eccessiva sottigliezza delle sue zampe
ad un tratto spaventato dalle voci improvvise dei cacciatori si mise a scappare per i campi riuscì a sfuggire ai cani solo grazie alla velocità delle sue zampe nella corsa poi l’animale entrò nel bosco ma lì nell’intrico dei rami le sue corna si impigliarono prigioniero delle piante e delle sue corna il cervo sentì l’abbaiare dei cani che si avvicinavano allora sul punto di essere catturato il povero animale capì quanto le erano state utili le cose che aveva disprezzato e quanto danno gli avevano recato quelle che lodava!
(Adatt. da Fedro)
2 Colora il PUNTO INTERROGATIVO o ESCLAMATIVO per completare le frasi.
• Come ti senti oggi
• Finalmente ho superato l’esame
• Quand’è il tuo compleanno
• Guarda, la rondine sta ritornando al nido con del cibo
• Chi sta parlando
• Quando ti ci metti, sei un po’ presuntuoso ? ! ? ! ? ! ? ! ? ! ? !
Ricordi quando si usano i DUE PUNTI?
• Indicano che la frase che li segue è un’esplicazione, una puntualizzazione della frase che li precede. Es.: Laura non verrà alla festa: ha preso un brutto voto e la mamma l’ha messa in punizione.
• Introducono un elenco di termini. Es.: Al supermercato ho comprato: un chilo di pere, un etto di formaggio e tre sogliole.
• Introducono il discorso diretto. Es.: La mamma ha detto: – Svegliati, o farai tardi a scuola!
3 Usando la penna rossa, inserisci i due punti dove ritieni opportuno.
• Nello zaino ho messo l’astuccio, il libro di lettura e due quadernoni.
• Luisa ti ha risposto male non prova molta simpatia nei tuoi confronti!
• Nel cassetto del mio comodino ho messo la biancheria mutande, calzini e canottiere.
• Fabio ha detto “Perché non ti prendi un giorno di ferie?”.
• Gianni ha coperto la macchina con un telo di stoffa non vuole che il suo gatto ci salga sopra!
PUNTO E VIRGOLA indica una pausa più lunga della virgola, ma più breve del punto. Si usa per separare due frasi collegate tra loro. Es.: Antonio era un bravo ragazzo; durante le vacanze estive andava sempre a lavorare.
4 Inserisci nel quadretto i due punti o il punto e virgola.
• Lorenzo è caduto non si è accorto che le scale sono bagnate!
• Ieri mattina lo zio ha preparato le lasagne nel pomeriggio è andato in palestra e ha portato Luca a basket.
• Nel negozio qui accanto c’è di tutto jeans, maglioni, T-shirt.
• Iris era una bambina molto intelligente prendeva ottimi voti e le piaceva giocare a scacchi.
IL DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO
1 Leggi i fumetti, osserva come sono stati trascritti e scrivi “discorso diretto” o “discorso indiretto” sulle righe corrispondenti.
Ti va di venire con me e Rocky a fare una passeggiata?
DAVID
Mi piacerebbe, ma sono appena tornata da scuola e sono molto stanca!
SARA
David chiede a Sara se ha voglia di andare con lui e Rocky a fare una passeggiata.
Sara risponde che le piacerebbe, ma è appena tornata da scuola e si sente molto stanca.
David chiede a Sara: – Ti va di venire con me e Rocky a fare una passeggiata?
Sara risponde: – Mi piacerebbe, ma sono appena tornata da scuola e mi sento molto stanca!
Nel discorso diretto le parole pronunciate da una persona sono riferite esattamente. Sono introdotte da un verbo come CHIEDERE, DIRE, DOMANDARE, RISPONDERE, seguito dai due punti e dalle virgolette o dai trattini.
• Ricorda che nel discorso indiretto, per formare la nuova frase e unire le varie parti sono necessarie paroline come DI, CHE, SE.
Es.: Carlo: – Domani torno presto! Carlo DISSE CHE l’indomani sarebbe tornato presto.
MI METTO ALLA PROVA!
1
Nello scrivere queste frasi alla lavagna, Luca ha commesso degli errori nell’uso dell’H. Cerchiali e riscrivi le frasi correttamente sulle righe.
• Lorenzo a preso due cornetti e un cappuccino al bar.
• Hai capito quanto tempo ci vuole per arrivare hai giardini pubblici?
• La mamma a detto hai suoi bambini di non prendere cibo dagli estranei.
• Se giochi ha carte fino a tardi, poi ai problemi ad addormentarti.
• A mal di pancia perché è preoccupato ho perché ha mangiato troppo?
In questo breve testo mancano i segni di punteggiatura. Inserisci quelli che credi giusti e correggi con la lettera maiuscola quando serve.
2 Gianni è arrabbiato con Claudia non capisce come mai non riesca a fargli un sorriso
Sono colleghi di lavoro lei disegna con il computer lui risponde al telefono
passano tutto il giorno insieme eppure non si sopportano
Come mai beh, sono delle persone un po’ particolari
VERSO GLI Invalsi
1. Leggi il seguente discorso indiretto:
Luigi chiede al nonno se può aiutarlo a piantare i pomodori nell’orto.
Il nonno gli risponde di no, perché è ancora troppo piccolo e gli dice, però, che se vuole, potrebbe aiutarlo ad innaffiare.
2. Come diventa al discorso diretto? Barra con una X la forma corretta.
Luigi chiede al nonno: – Ti posso aiutare a piantare i pomodori nell’orto?
Il nonno risponde: – No, sei ancora troppo piccolo, però, se vuoi, puoi aiutarmi ad innaffiare.
– Nonno ti posso aiutare a piantare i pomodori nell’orto?
Il nonno gli risponde di no: – Sei ancora troppo piccolo, però, se vuoi, puoi aiutarmi ad innaffiare.
Nonno: – Ti posso aiutare a piantare i pomodori nell’orto?
Il nonno gli risponde di no e gli dice che è ancora troppo piccolo, però
– Se vuoi, puoi aiutarmi ad innaffiare.
COMPETENZE... NELLA REALTÀ
Insieme ad alcuni amici prepara dei brevi DIALOGHI
DA RECITARE.
Potete procedere nel seguente modo: - formate due gruppi. Il primo inventa delle situazioni che possono prestarsi a diventare dialoghi e li scrive sotto forma di discorsi indiretti; - il secondo gruppo trasforma i discorsi indiretti in battute da recitare, come se fossero dei brevi dialoghi teatrali.
Il primo gruppo giudicherà se i dialoghi sono stati trascritti correttamente. I ruoli dei due gruppi, poi, si invertiranno. Infine, i dialoghi giudicati più simpatici e ben scritti verrann o recitati da entrambi i gruppi.
RICONOSCO I NOMI
I nomi sono parole che indicano tutto ciò che ci circonda: persone, animali e cose.
Possono essere COMUNI, se indicano ciò a cui si riferiscono in modo generico, ad esempio: cane, bambino, insegnante, fiume, ecc.
I nomi PROPRI, invece, si riferiscono ad una persona, un animale o una cosa in particolare e si scrivono con l’iniziale maiuscola: Rocky, Luca, Luisa, Tevere, ecc.
1
Osserva l’immagine e scrivi quanti più nomi ti vengono in mente.
2 Leggi il testo e sottolinea tutti i nomi.
Quella notte Willi dormì come un sasso fino a mezzanotte. Ma al dodicesimo rintocco del campanile si svegliò.
Non era stato l’orologio del campanile a svegliarlo! Si era svegliato perché aveva sentito sulla pelle qualcosa di freddo, anzi, di gelido! E quando aprì gli occhi vide, con suo grande spavento, che seduta sulla sponda del letto c’era una figura bianca con degli spaventosi occhi sgusciati fissi su di lui! Willi capì subito che si trattava di uno spettro.
(Rid. da O. Preussler, Maestro Mago, Salani)
Sono nomi anche le parole che indicano idee e sentimenti.
3 Ora completa la tabella inserendo le parole che hai sottolineato nel testo di pag. 36 (quelle doppie vanno riportate una sola volta) e altri nomi a tuo piacimento.
4 Scrivi un nome proprio accanto a quello comune, o viceversa.
insegnante
ROCKY
NOMI COMUNI
NOMI PROPRI
Silvestro
Toscana Mercurio
mamma isola
NOMI DI PERSONA
NOMI DI ANIMALE NOMI DI COSA
GENERICI E SPECIFICI
1 Osserva i disegni accanto a ciascun insieme: scrivi nell’etichetta il nome generico e, all’interno, alcuni nomi specifici.
SINGOLARI, PLURALI...
1 In questo breve testo, cerchia i nomi singolari e sottolinea quelli plurali (i nomi che si ripetono vanno considerati una sola volta).
Al principio il leopardo viveva tra sabbia, sassi ed erba di color giallo-sabbia insieme alla giraffa, alla zebra, all’antilope e agli altri animali, tutti color giallosabbia.
Con il leopardo viveva un etiope con arco e frecce, anche lui di color giallosabbia. I due andavano a caccia insieme e la giraffa, la zebra e l’antilope non sapevano più come scappare. Così se ne andarono da quella zona e raggiunsero una foresta con alberi e cespugli, con ombre fatte a strisce, a macchie e a chiazze e ci si nascosero dentro. Passò il tempo e la giraffa diventò a chiazze, la zebra a strisce e l’antilope scura e a ghirigori come le cortecce di certi alberi.
(Adatt. da R. Kipling, Come mai il leopardo ha le macchie e altre sei storie proprio così, Donzelli Editore)
Riscrivi i nomi plurali che hai sottolineato, poi trasformali al singolare.
3
Volgi al plurale.
bambola
disco
lumaca
cappello
treccia
focaccia
secchio
biscia
biglia diga
... E INVARIABILI
Ricordi quali sono i nomi INVARIABILI? Sono quelli che hanno una sola forma per il singolare e il plurale. Es.: la città le città.
Cerchiali con la penna rossa. 4
Volgi al plurale le seguenti frasi, facendo attenzione ai nomi invariabili.
• Il medico ha parlato al paziente e gli ha offerto il caffè.
• L’insegnante ha chiesto all’alunno qual è il suo sport preferito.
• Il re e la regina abitavano nel castello in mezzo alla foresta.
NOMI MASCHILI, FEMMINILI...
Per passare dal genere maschile a quello femminile il più delle volte basta cambiare la desinenza di una parola. Es.: bambino bambina
Alcuni nomi, invece, hanno una forma diversa per il maschile e il femminile. Es.: attore attrice
Altri nomi, di genere comune, hanno un’unica forma per il maschile e per il femminile, perciò vengono distinti in base all’articolo che li precede. Es.: la cantante il cantante
I NOMI DI COSA HANNO UNA SOLA FORMA e si considerano maschili o femminili in base alla desinenza o all’articolo che li precede. Ecco alcuni esempi di nomi di cosa maschili: astuccio, libro, termosifone, ecc.
Alcuni nomi di cosa femminili, ad esempio, sono: borsa, matita, barba, ecc.
1 Nei quadretti scrivi M se il nome è maschile, F se è femminile e C se è di genere comune.
La maggioranza dei nomi di animale ha solo la forma maschile o la forma femminile. Si definiscono nomi di GENERE PROMISCUO. Il genere si distingue aggiungendo maschio o femmina, ad esempio: la tigre maschio / la tigre femmina.
3 Trascrivi i nomi degli animali nei riquadri corretti. gatta elefantessa zebra maiale struzzo gallina pappagallo scrofa mucca tacchino toro pecora ippopotamo oca montone
maschili femminili promiscui
4 Risolvi l’indovinello, scrivi il nome e speficane, poi, il genere.
Il mio nome comincia con CRI... Questo suono è simile al rumore che faccio da bravo roditore quando rosicchio i semi di girasole. Amo dormire ma anche giocare con la ruota che faccio girare. Sono il
Il nome che hai scritto è:
maschile femminile di genere promiscuo
CONCRETI O ASTRATTI
1 Leggi la filastrocca.
Paura, coraggio, tristezza e felicità non li toccare, per carità: si dicono nomi astratti, di idee e sentimenti sono fatti!
Tutti gli altri son concreti: cose, persone, animali, li puoi afferrare, prendere con le mani!
Con i nomi prova a fare una magia, li potrai imparare con allegria!
2 Nelle seguenti frasi, sottolinea di rosso i nomi astratti e di blu quelli concreti.
• Andrea ha fatto volare un aquilone e ha provato una grande gioia.
• Tobia è un gatto fifone: non ha coraggio, ha paura di salire sopra i tetti e non gli piace catturare i topi.
• Luca, quando piove, sente tanta malinconia, finché non vede spun tare l’arcobaleno: il simbolo della pace!
• Quando non riesco a risolvere un problema di matematica provo tanta rabbia e voglio che nessuno mi dica la soluzione.
• Che dispiacere! Roberto è caduto con i pattini, si è fratturato un polso e non potrà partecipare alla gara di fine anno.
PRIMITIVI E DERIVATI
I nomi primitivi non derivano da nessun’altra parola.
I nomi derivati, invece, derivano da altri nomi.
Ad esempio: Cane nome primitivo. Canile nome derivato.
1 Scrivi il nome sotto ogni disegno, poi, per ciascuno, scrivi due nomi derivati.
2 Accanto ad ogni nome derivato scrivi il nome primitivo, o viceversa.
• peschereccio
• cappellaio
• manovella
• portiere
• dentifricio
• vetro
• pasta
• braccio
• frutta
• bagno
3 Nei seguenti elenchi di nomi derivati cerchia l’intruso.
1 Sottolinea tutti i nomi alterati di quello sottolineato e collegali alle parole corrispondenti.
DIMINUTIVO
Se il tempo non è molto bello bisogna uscire con l’ombrello.
Ma se a portarlo è un piccolo bambino, allora egli solleva un ombrellino.
Guarda che bella quella dama col cappuccio!
Ella stringe tra le mani un ombrelluccio.
Quando sei al mare e c’è il solleone il bagnino ti apre l’ombrellone.
Se invece ad impugnarlo è un pagliaccio, questo oggetto diventa un ombrellaccio.
(Da latecadidattica.it)
DISPREGIATIVO
ACCRESCITIVO
VEZZEGGIATIVO
2 In base alla definizione, scrivi il nome alterato, o viceversa.
Un grosso bicchiere
Una piccola statua
Un quaderno sgualcito
Libricino Gonnaccia Gattuccio
I nomi alterati si formano aggiungendo alla radice alcuni suffissi: -one, -ino (-etto), -uccio, -accio, ecc., che danno un’informazione in più sulla “qualità” del nome.
Attenzione a non confondere i nomi alterati con i falsi alterati, ad esempio: melone non è una grande mela!
3 Colora di rosso i nomi alterati e di azzurro i falsi alterati.
merluzzo fiorellino burrone fumetto
uccellaccio cagnone rosone piattone
torrone focaccia ragazzino pulcino
... E NOMI COLLETTIVI
4 Per ciascun nome collettivo scrivi da cosa è composto, come nell’esempio. Continua tu, aggiungendo altri nomi con le rispettive definizioni.
è un insieme di marinai equipaggio sciame branco orchestra
I nomi collettivi, anche se indicano un insieme di elementi, sono SINGOLARI.
NOMI COMPOSTI
1 Completa il cruciverba con i nomi composti. Scrivi la parola che apparirà nelle caselle evidenziate.
1. Si suona premendo tasti bianchi e neri.
2. Per mestiere, procura la legna da ardere.
3. Lo si usa per togliere la polvere dai pavimenti.
4. Se non lo possiedi, non riesci “ad aprire” alcuni tipi di cibi.
5. Percorso costituito dai binari, su cui passano i treni.
6. Sta alla guida di un treno.
7. Quando cade troppa neve, è indispensabile!
8. Serve per capire dove sedersi a tavola.
9. Senza di esso, sarebbe difficile bere un buon succo di arancia.
2 Ora analizza tutti i nomi che hai trovato, scrivendo per ciascuno, sul tuo quaderno, se è formato da:
nome + nome
aggettivo + aggettivo
GLI OMONIMI
Gli omonini sono nomi che si scrivono allo stesso modo, ma hanno significati diversi. Es.: Mi ha punto un’ape sulla PIANTA del piede. La PIANTA di pomodori è cresciuta moltissimo.
1 Per ciascuno dei seguenti omonimi, trova due significati. Puoi aiutarti consultando un dizionario.
operazione riso calcio
2 Trova gli omonimi adatti per completare le seguenti coppie di frasi.
• Matteo è partito con l’ delle 18:45.
• Mara mi ha chiesto di portarle un caffè nel suo ufficio.
• Giovanni ha regalato una a Maria per il loro anniversario.
• La Pantera è la protagonista di un noto cartone animato.
• Le castagne non ancora mature si trovano nel .
• Il è ricoperto di aculei e si mimetizza con le foglie.
I SINONIMI
I sinonimi sono parole diverse, ma che hanno lo stesso significato. Es.: tartaruga / testuggine, spiaggia / lido.
1 Colora i sinonimi con lo stesso colore.
via maestro guardiano pescecane
vestito squalo negozio strada
alunno divano abito sofà
bottega custode scolaro insegnante
2 Per ogni coppia dell’esercizio precedente, scegli un sinonimo e, con esso, componi una frase.
MI METTO ALLA PROVA!
Analizza ciascun nome, come nell’esempio. 1
Antonio amore torcia cagnacci pellerossa caffè mulino panificio stelle coraggio pantera
nome proprio di persona, maschile, singolare
VERSO GLI Invalsi
1. Quale dei seguenti nomi è invariabile?
2. Quale dei seguenti nomi è derivato?
Antenato A. Panna
B. Virtù B. Tavolo
C. Osso C. Dente
D. Tigre
D. Gelateria
A.
2
Per ogni omonimo, scrivi il proprio significato. Puoi aiutarti con il dizionario.
Il gatto gioca con la coda del cane.
Non fare il furbo: mettiti in coda!
Abbassa il volume, non sento il telefono!
Ho acquistato un altro volume dell’enciclopedia.
In giardino ho una palma di dattero.
Una cartomante mi ha letto la palma della mano.
3 boa lama
Per ogni parola trova due significati e componi una frase con ciascuno di essi.
4
Per ogni parola scrivi un sinonimo.
terrore
auto rumore
testa magia casa denaro scarpa
GLI ARTICOLI DETERMINATIVI
Gli articoli determinativi (IL, LO, LA, I, GLI, LE, L’) indicano elementi precisi.
LO o GLI vanno davanti a nomi che iniziano con gn, pn, ps, sc, s + consonante, x, y, z.
1 Completa con l’articolo determinativo o un nome adatto.
francobollo scrigno amaca musica zaino utensile la l’ gli i le lo
3 Ora scegli tre nomi dall’esercizio precedente e, sul tuo quaderno, scrivi una frase con ciascuno di essi, utilizzando gli articoli a cui li hai collegati.
GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI
Gli articoli indeterminativi (UNO, UNA, UN) accompagnano elementi non precisati. UN ha l’apostrofo davanti a NOMI FEMMINILI che INIZIANO PER VOCALE. Es.: UN’allieva; UN elefante.
2 Nel seguente brano alcuni articoli indeterminativi non sono stati usati nel modo giusto. Cerchia gli errori e riscrivi il testo correttamente.
Un antichissima leggenda narra che un giorno uno vecchio pescatore trovò nella sua rete un pesce grandissimo. Felice lo portò a casa e lo pulì per bene per cucinarlo. Egli restò meravigliato nel trovare all’interno del pesce una nocciolo. Il vecchio pescatore pensò di fare una bella buca nel terreno che si trovava davanti alla sua casa e lo interrò. Poi annaffiò il nocciolo quasi ogni giorno e lo curò con amore. Un giorno dal nocciolo spuntò uno germoglio che con il passare del tempo diventò un’alberello.
(Da La valigia dei sogni 3, Fabbri Editori)
GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
1 Nel seguente brano, sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi.
Lucy si ritrova in un bosco ricoperto di soffice neve. Un lampione illumina con la sua luce calda la notte scura e fredda. Lucy si avvicina al lampione. Sente un leggero rumore alle spalle. Si gira e grida spaventata. Davanti a lei c’è uno strano essere, anche lui urla. È sorpreso almeno quanto Lucy.
– Mi dispiace – dice Lucy. – Spero di non averti spaventato. – Assolutamente no, – risponde l’enorme creatura – solo che sei un nanetto un po’ diverso dal solito, ecco tutto.
– Ma che nanetto, sono una bambina, io! –risponde Lucy con aria divertita. Il misterioso personaggio appare sconcertato.
(Adatt. da J. Frantz, Un tè con il signor Tumnus, Mondadori)
2 Completa le frasi inserendo gli aggettivi qualificativi che ritieni adatti.
• Giorgio arriva sempre in ritardo. Non è un ragazzo !
• Le albicocche erano , così il contadino le ha raccolte per fare una marmellata.
• Quando il mare è , mi piace fare il bagno.
• Un dolce e come quello di ieri sera non l’avevo mai mangiato.
• Gli aquiloni volano nel cielo
Ricorda che gli aggettivi qualificativi concordano nel genere e nel numero con il nome che accompagnano. Es.: il furbo gatto; i cani fedeli.
GLI AGGETTIVI POSSESSIVI
1 Leggi i fumetti e sottolinea gli aggettivi possessivi.
Roberto, ti sei ricordato la tua merenda? Altrimenti
dovrai chiederla ai tuoi amici!
Sì mamma, ho il mio sacchettino!
E poi la loro merenda a me non piace!
Gli aggettivi possessivi indicano a chi appartiene ciò di cui si parla.
2 Leggi e completa con gli aggettivi possessivi corretti.
• Io mangio la mia merenda.
• Tu mangi la tua merenda.
• Egli
• Noi
• Voi
• Essi
3 Completa le seguenti frasi con gli aggettivi possessivi corretti.
• Luca scatta tante fotografie, poi le attacca nel album.
• Papà e mamma prendono la macchina per andare in vacanza.
• Martina e Matteo si sono sposati: il amore durerà per sempre.
• Questi bambini sono molto affezionati al cane.
• Prendete le valigie, che vi accompagno in camera!
• Il prestigiatore conosce bene il mestiere: per questo riesce a fare tanti giochi di magia.
LE PREPOSIZIONI SEMPLICI
Le preposizioni semplici sono DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA. Servono a collegare parole e frasi, e si mettono davanti ai nomi e ai verbi all’infinito.
1 Completa la descrizione del disegno, usando le preposizioni semplici adatte. estate, il gatto Romeo dorme un’amaca, due alberi. Non è solo, lui c’è il granchietto Ughetto. Si conoscono tanto tempo. farlo riposare, Ughetto non disturba Romeo, ma va farsi un bel bagno, nuota le onde e Romeo non si preoccupa affatto! In fondo, si sa, i gatti sono dei veri dormiglioni!
2 Inserisci una preposizione semplice e continua la frase, come nell’esempio.
• Ieri Matteo ha mangiato un gelato con Marco.
• Non vedo Mara
• Ho scritto il mio indirizzo
• Ho chiuso il negozio e sono andata un attimo
• Preferisco andare in vacanza
3 Componi una frase con ciascuna preposizione indicata.
LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE
Le preposizioni semplici, unendosi agli articoli determinativi, formano le PREPOSIZIONI ARTICOLATE. Es.: AL, ALLO, ALL’, ALLA, AI, AGLI, ALLE, NEL, NEI, NELLA, NELL’, NELLO, SUL, SULLA, SULLO, SUI, DAL, DALLO, DALL’, DALLA, DAI, DAGLI, DALLE, ecc.
1 Davanti ad ogni parola, inserisci le preposizioni articolate che credi adatte, come nell’esempio. Poi scegline una per ciascuna parola e componi una frase sul tuo quaderno.
ARMADIO
CASA CASSETTO
2 Completa con le preposizioni articolate adatte.
• Vado parco per salire scivolo.
• Ho acquistato il prosciutto salumiere.
• Ho visto una macchia di sugo camicia nostro capo.
• aeroporto ho incontrato un vecchio amico mia fidanzata.
• maggioranza dei casi, gioco delle carte vince chi è più furbo.
• zoo abbiamo visto ogni specie di animali sguardo feroce.
LE CONGIUNZIONI
Le congiunzioni (E, MA, PERCHÉ, PERCIÒ, ecc.) sono parti
invariabili del discorso che servono per collegare parole o frasi.
1 In base alla congiunzione, scegli la frase con cui continuare la prima.
• La festa non era divertente, tuttavia
ci ha fatto piacere rimanere fino a tardi.
siamo andati a casa presto.
• Ho comprato un regalo, perché oggi è il compleanno di Mara. non avevo i soldi nel portafogli.
• Ho suonato il campanello, ma
Mirco mi ha aperto la porta. nessuno ha sentito.
2 Completa le frasi scegliendo tra le seguenti congiunzioni: mentre • quando • perciò • se • ma • o
• Vuoi aiutarmi a fare le valigie preferisci lavare la macchina?
• Devo rientrare presto al lavoro, ho tempo solo per un caffè.
• Sara è preoccupata per l’esame, Luigi è uscito con gli amici.
• sarà il momento opportuno, sarà lui a farti delle scuse.
• Carlo è puntuale solo qualcuno gli ricorda l’orario degli appuntamenti.
• Io mi fido di lui, Mirco non vuole saperne di dirmi il suo segreto.
MI METTO ALLA PROVA!
1 Completa il testo usando gli articoli determinativi o indeterminativi che ritieni adatti.
barca sbucò in piccolo lago celeste.
Di fronte a loro precipitava spumeggiando cascata, e di fianco alla cascata c’era piccola casa.
– È questo mio rifugio misterioso – disse Alìa alla bambina facendola scendere sulla riva proprio vicino alla casetta. Poi la prese per mano e la fece entrare in porticina. Stella si trovò in stanza buia ma piena di colori. Era alta e stretta e zeppa di cose. pareti intorno erano coperte da quantità incredibile di libri scuri con strane scritte, grandi e piccoli, sottili e grossi. Ma davanti ai libri c’era infinità di oggetti: sassi bizzarri, cristalli rilucenti di tutte tinte, bottigliette con liquidi colorati, statuine di ceramica, ecc.
(P. Carpi, Il sentiero segreto, Giunti)
VERSO GLI Invalsi
1. Nella seguente frase: “Gianni è speciale: è il mio amico inseparabile!” quanti aggettivi ci sono?
2. Quale aggettivo possessivo inseriresti nella seguente frase?
“Antonio è il capo scout. Con lui ci divertiamo un mondo!”
A. Nessuno
A. Loro
B. Nostro C. Mia D. Suoi
B. Uno C. Due D. Tre
2 Scrivi una frase con ciascuna congiunzione indicata. altrimenti oppure che
3 Completa con le preposizioni semplici o articolate che credi giuste.
Mario era emozionato l’arrivo fratellino. Sarebbe nato un momento altro. La mamma gli disse: – Mentre starò in ospedale, potresti andare nonna o nostra vicina, la signora Mariposa. Mario si sedette pensieroso, accarezzando le orecchie cagnolino Rollo. Sapeva non essere bravo prendere decisioni. Quella sera, però, gli venne un’idea. Annotò un taccuino le voci “piattiprogrammi tivù - Rollo”: avrebbe fatto un’intervista nonna e una signora Mariposa, segnando per ogni voce una crocetta un “sì” o un “no”.
(A. Fine, Cane o pizza?, Piemme Junior)
VERSO GLI Invalsi
1. Leggi la seguente frase: “ finestra del mio palazzo guardo spesso fuori, c’è un bel panorama!”
Mancano una preposizione e una congiunzione. Quali sono?
A. Dal - così
B. Alla - quindi
C. Nella - però
D. Dalla - perché
I VERBI
I verbi sono quelle parole che indicano:
- azioni. Es.: Luca CORRE.
- modi di essere o una situazione. Es.: Luca È BIONDO; Luisa È FELICE; La mamma STA in spiaggia.
1 Colora solo i riquadri contenenti i verbi.
colorare sentiero disegno cuscino gioca bere però troppo
cammello andavano velocemente fingeva
2 Scrivi un verbo adatto per ogni soggetto.
• Il canarino
• I rettili
• Gli alunni
• La campanella
• Il cavallo
• La maestra
• Il nonno
• Il telefono
3 Aggiungi tre verbi per spiegare cosa fa ogni soggetto in ogni luogo.
• A casa io
• In giardino il cane
• I bambini al mare
La forma dei verbi cambia a seconda della persona. Le persone del verbo sono indicate dai pronomi personali.
Es.: TU ridi; EGLI scrive, ecc.
4 Riscrivi la frase accordandola con tutte le persone del verbo.
• Io mangio tanta frutta e verdura e vado in palestra.
• Tu
• Egli
• Noi
• Voi
• Essi
5 Scrivi la persona del verbo, come nell’esempio.
• canteranno
• vendevi
• scriverà
• mangiammo
essi, 3a persona plurale
• giocherò
• annusa
• ballaste
LE CONIUGAZIONI
Per conoscere le coniugazioni dei verbi, guarda come terminano all’infinito. Le coniugazioni sono tre, osserva questi esempi:
PARL - ARE (1a CONIUGAZIONE)
SCRIV - ERE (2a CONIUGAZIONE)
VERBO
Ho preso
Ballammo
Abbiamo creduto
Udivi
Cambiamo
Puliranno
Avete finito
Parlaste
INFINITO
DORM - IRE (3a CONIUGAZIONE)
1 Scrivi i verbi all’infinito e la coniugazione a cui appartengono.
CONIUGAZIONE
IL VERBO ESSERE
Il verbo ESSERE ha CONIUGAZIONE PROPRIA
SIGNIFICATO PROPRIO Indica uno stato, un modo d’essere, uno “stare”, un “trovarsi”.
• Luca è felice.
• Luca è un bambino.
• Luca è al mare.
AUSILIARE Quando aiuta gli altri verbi a formare i tempi composti. Es.: Luca è andato al mare.
1 Nel seguente brano sottolinea di rosso il verbo essere con significato proprio e di blu quando è ausiliare.
Clotaire si è messo gli occhiali! Stamattina, quando Clotaire è arrivato a scuola, siamo rimasti tutti a bocca aperta:
Clotaire sul naso aveva gli occhiali!
Clotaire è un mio amico, e come amico è bravo.
Era il somaro della classe, ma da quando gli hanno messo gli occhiali è diventato il più bravo.
(Adatt. da R. Goscinny, J. J. Sempé, Il piccolo Nicolas e la sua banda, Donzelli Editore)
2 Ora completa le frasi scrivendo il verbo essere di rosso quando ha significato proprio, di blu quando è ausiliare.
• Tu l’amico del cuore di mio cugino Sandro. So che l’anno scorso andati in vacanza insieme.
• Diego e Marina nella stessa classe e alla gita si divertiti moltissimo.
• Annalisa una ragazza molto particolare: bionda, alta e magra. sempre puntuale e gentile con tutti.
IL VERBO AVERE
Il verbo AVERE ha CONIUGAZIONE PROPRIA
SIGNIFICATO PROPRIO Indica possedere, sentire, provare una sensazione.
• Sara ha fame.
• Sara ha i capelli rossi.
• Sara ha una T-shirt nuova.
AUSILIARE Quando aiuta gli altri verbi a formare i tempi composti. Es.: Sara ha comprato le patatine.
1 Completa ogni frase con il verbo avere e collega correttamente, come nell’esempio.
• Tu hai costruito un bel castello di sabbia.
• Anna un giardino davanti alla sua casa.
• Mattia e Romeo sciato in montagna.
• La sera, mentre guardo la TV, sempre sonno.
• fame? Ti preparo subito un panino!
• Io un pappagallo parlante in casa.
AUSILIARE POSSEDERE SENTIRE
2 In ogni nuvoletta, individua il tempo intruso e cancellalo con una X. avemmo ebbi avranno aveste ebbero ho avuto hanno avuto abbiamo avuto avevo avuto ha avuto avranno abbiamo avrai avrò avremo
IL MODO INDICATIVO
1 Ricordi quali sono i tempi del modo indicativo? Completa la tabella e scrivi un esempio per ciascuno di essi.
ESEMPI TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI ESEMPI
Io gioco Presente
2 Completa i tempi composti, scegliendo l’ausiliare essere o avere.
• Ieri deciso di partire per l’India.
• Quando Mara partita, dimenticato lo zaino sul treno.
• Quanta frutta comprato? Mi sembra troppa per la macedonia.
• Lorenzo e Mara cambiato casa.
• stato male ieri, perché avuto la febbre.
3 In ogni frase, sottolinea il verbo e indicane il tempo, come nell’esempio. Riscrivi poi tutta la frase nel tempo indicato.
Mirco ascolta la musica nella sua cameretta. indicativo presente (Imperfetto)
Gianni aveva cambiato numero di telefono. (Futuro semplice)
L’orso camminò a lungo nella foresta.
(Trapassato remoto)
MI METTO ALLA PROVA!
1 Coniuga ciascun verbo all’infinito, in base al tempo del modo indicativo e alla persona indicati, come nell’esempio.
andare (1a pers.sing.,presente)
bere (3a pers. sing., futuro semplice)
raccogliere (2a pers. sing., trapassato remoto)
rubare (1a pers. plur., passato remoto)
dare (2a pers. sing., futuro anteriore)
domandare (3a pers. plur., imperfetto)
leggere (2a pers. plur., trapassato prossimo)
ridere (1a pers. sing., passato prossimo)
COMPETENZE... NELLA REALTÀ
Con alcuni amici gioca al QUIZ DEI VERBI.
Potete procedere nel seguente modo:
Io vado
- un bambino incaricato farà il presentatore del quiz e, con l’aiuto di altri collaboratori, preparerà una lista di verbi che contengano tutti i tempi dell’indicativo; - il presentatore provvederà a formare due squadre. Al via, ripeterà un verbo alla volta e i partecipanti delle varie squadre dovranno nominare velocemente il tempo del verbo corrispondente (alzando la mano prima di parlare); - vincerà la squadra che avrà indovinato più tempi.
SOGGETTO E...
Il soggetto indica la persona, l’animale o la cosa di cui si parla o che compie l’azione. Es.: LUCA è giovane; SARA scrive.
1
Completa il brano scegliendo tra i seguenti soggetti:
coda • pelo • gattino • zampe • muso • occhi • baffi • orecchie • unghie
Il mio si chiama Nerino. Il suo
è nero, con macchie bianche come la neve.
Le sue sono robuste e le
sono affilate. La sua non è molto lunga.
Il suo è davvero simpatico. Le sue percepiscono
anche il più piccolo rumore, persino una foglia che cade. Ha il naso rosa, i suoi
sono verdi e i suoi sono lunghi.
2 Completa le frasi con un soggetto adatto.
• tramonta dietro la collina.
• brillano nel cielo.
• sono andati al cinema con Mara.
• rincorre il topo in cantina.
• cucina il minestrone per la cena.
• sono partiti per la gita molto presto, stamattina.
... PREDICATO
Il PREDICATO VERBALE spiega cosa fa il soggetto. Es.: Lucia RIDE.
Il PREDICATO NOMINALE indica com’è o cos’è il soggetto. Si forma con il verbo essere unito a un nome o un aggettivo. Es.: Sara È ARRABBIATA. Sara È UNA BAMBINA.
1 Sottolinea il predicato in ogni frase e indica con una X se è verbale (PV) o nominale (PN).
• Andrea ha vinto la gara del salto in alto.
• La rosa rossa è profumata.
• Angelo cambierà lavoro il mese prossimo.
• Luca è andato al mare domenica pomeriggio.
• Sara è la sorella di Maria.
• Gianni ha fatto un brutto incubo.
2 Per ogni soggetto scrivi un predicato verbale e uno nominale.
LA FRASE MINIMA E LA FRASE RICCA
La frase è un insieme ordinato di parole che produce un senso compiuto. I “pezzi” della frase sono detti SINTAGMI.
La frase minima è composta da almeno due sintagmi: SOGGETTO e PREDICATO. Es.: LUCA GIOCA.
La frase ricca è completata da altri sintagmi, dette espansioni o complementi. Es.: Luca gioca AL PARCO.
1 Collega ogni soggetto al suo predicato, scrivi le frasi minime ottenute e arricchiscile come preferisci.
L’elicottero I gabbiani
Il serpente
Luca striscia scia volano atterra
2 Riordina i sintagmi, barra con una X quello intruso e riscrivi le frasi. Colora di rosso i sintagmi che costituiscono la frase minima.
il grillo con il tram canta in giardino
dipinge il pittore un paesaggio sulla tela per la pizza
LE ESPANSIONI
L’ESPANSIONE DIRETTA risponde alla domanda: “Che cosa?”.
Es.: Giulio canta UNA CANZONE.
Tutte le altre espansioni, che forniscono informazioni aggiuntive, sono dette ESPANSIONI INDIRETTE.
Es.: Giulio canta una canzone CON TERESA.
1 Per ogni disegno scrivi una frase ricca, aiutandoti con le domande. Sottolinea l’espansione diretta. Pamela e Sara mangiano (Che cosa? Dove?)
La mamma lava (Che cosa? Con che cosa? Quando?)
Il nonne legge (Che cosa? A chi? Dove?)
MI METTO ALLA PROVA!
1 Nel seguente brano sottolinea di rosso i soggetti e di blu i predicati. Infine cerchia i predicati nominali.
La volpe e la chiocciola si trovarono all’imbocco di un lungo ponte.
La volpe era superba, guardava dall’alto la chiocciola, lenta e grigia, e diceva:
– Hai un aspetto terribile e lasci una tremenda scia appiccicosa!
La chiocciola alzò la testa, tirò fuori le due piccole corna e rispose:
– Volpe, tu sei bella e veloce. Ma io credo che ti batterò nella corsa!
– Non scherzare, chiocciolina! – rispose la volpe.
– Nessuno scherzo! Io e te faremo una gara...
La prima che attraversa il ponte avrà vinto! – la sfidò la chiocciola...
(Rid. e adatt. da L. Espinassous, Mille anni di storie all’aria aperta, Edizioni EL)
VERSO GLI Invalsi
1. Quale sequenza di parole è una frase?
A. Un brutto voto a scuola Gianluca.
B. La scuola un brutto voto ha preso Gianluca.
C. Gianluca un brutto voto.
D. Gianluca a scuola ha preso un brutto voto.
2. Quale frase minima ha un significato compiuto?
A. C. Gianni prende. Luca corre.
B. D. Sonia oggi. Luigi ha.
LA FINESTRA
1 Leggi il brano attentamente.
Nella mia cucina c’è una grande finestra. La mamma, a volte, quando cucina o lava i piatti, combina qualche guaio perché si incanta a guardare fuori. – Guarda, Filippo! Com’è verde l’albero!
– E quella nuvola, mamma: sembra un drago!
– È tornato il pettirosso e ha fatto il nido sull’acero...
– Ci sono le api muratrici, bisogna fare attenzione. Però guarda che coda buffa hanno!
Fuori c’è tutto, ma proprio tutto. Tutto il mondo.
È una finestra magica, la mia. Vedo le stagioni corrersi dietro, scompigliando foglie, fiori, frutti, cieli bellissimi.
Vedo gli uccelli in cerca di semi, nel mio giardino. Anche gli aironi sono passati in questo pezzo di cielo.
Vedo i temporali.
Sono la cosa che preferisco: battaglie di lampi, tuoni e acqua a catinelle.
È come un grande televisore, la mia finestra sempre accesa sul cielo.
(M. Monari, S. Raga, La luna sul vetro, Giunti)
2 Rispondi alle domande scegliendo la risposta giusta con una X.
A1 Perché la mamma, a volte, combina qualche guaio?
Perché cucina mentre lava i piatti.
Perché si annoia a guardare fuori dalla finestra.
Perché si distrae a guardare fuori dalla finestra.
A2 Che cosa vuol dire che “si incanta a guardare fuori”?
Che rimane affascinata da quello che vede.
Che rimane indifferente a quello che vede.
Che le danno fastidio gli occhi per la troppa luce.
A3 Che cosa fa Filippo?
A.
B. C.
Guarda il televisore e lo lascia acceso.
Guarda fuori dalla finestra insieme alla mamma.
Guarda la mamma dalla finestra della cucina.
A4 Perché le stagioni “scompigliano” foglie, fiori, frutti, cieli bellissimi?
A. B. C.
Perché quando arrivano i temporali, cadono le foglie e i frutti.
Perché le stagioni cambiano e, con esse, anche il clima e la natura.
Perché le stagioni portano disordine nella natura.
A5 Che cosa si può vedere dalla finestra della cucina?
a. La natura che cambia in base alle stagioni.
b. Gli aironi che volano nel cielo.
c. Gli scoiattoli che si rincorrono sugli alberi.
d. Il giardiniere che semina fiori in giardino.
e. Ogni specie di uccelli.
A6 Qual è lo spettacolo preferito da Filippo?
Si può sapere dal testo Non si può sapere dal testo
Vedere le battaglie al televisore. A. B.
Vedere il cielo sereno con le nuvole che sembrano draghi.
Vedere il temporale con i lampi, i tuoni e la pioggia.
C.
A7 Perché Filippo dice che la sua finestra è “magica”?
Perché vede i draghi e le stagioni corrersi dietro.
Perché assomiglia al televisore che aveva sempre sognato.
Perché gli permette di osservare bellissimi spettacoli naturali. A. B. C.
3 Scegli una finestra di casa tua e osserva tutto ciò che vedi. Su una pagina del tuo quaderno, nella prima metà descrivi tutto quello che vedi; nella seconda metà, invece, descrivi ciò che ti piacerebbe vedere con gli “occhi dell’immaginazione”.
ODIO IL MIO NOME!
1 Leggi il brano attentamente.
Zilla era una ragazzetta con una gran massa di capelli neri ricci ricci e arruffati, scuri occhietti vispi, il naso a patatina e la bocca larga larga con i denti distanziati l’uno dall’altro.
Zilla si chiamava Zilla perché la sua nonna si chiamava Zilla e anche la bisnonna e la nonna della bisnonna... Così anche a lei era toccato questo nome.
Ma lo odiava!
Per prima cosa perché non era capace di pronunciarlo bene, e poi perché faceva la rima con arzilla e allora tutti dicevano sempre: – Chissà com’è arzilla la Zilla! – e si aspettavano da lei chissà quali strane prodezze. Invece lei era pasticciona, tranquilla, un po’ cicciotella... proprio tutto il contrario del nome!
(L. Cella, Sette per sette, Einaudi Scuola)
2 Scegli la risposta giusta con una X e rispondi alle domande, dove richiesto.
A1 Il testo che hai letto...
A. B. C.
racconta le prodezze di Zilla.
descrive l’aspetto fisico e caratteriale di Zilla.
descrive la famiglia di Zilla.
A2 Che cosa vuol dire l’aggettivo “arzilla”?
A. B. C.
Vispa e vivace.
Pigra e sbadata.
Simpatica e cicciotella.
A3 Perché a Zilla non piaceva il suo nome?
A. B.
C.
Perché era già appartenuto ad altre persone della sua famiglia.
Perché tutti si aspettavano che fosse arzilla.
Perché non le piacevano le rime.
A4 Con che cosa potresti sostituire la parola “prodezze”?
A.
B.
C.
Operazioni.
Capriole.
Abilità.
A5 Secondo te, Zilla compiva tante prodezze?
Sì, perché
No, perché
Ora scrivi
tu!
COMPETENZE... NELLA REALTÀ
A gruppi, trovate delle parole che facciano rima con i nomi dei vostri compagni, anche in base ad aspetti corrispondenti o opposti al loro carattere, e giocate a INDOVINA CHI.
Una volta trovate le rime, potete procedere nel seguente modo:
- scrivete la descrizione dell’aspetto fisico e caratteriale dell’amico che avete scelto, senza dire il vero nome, ma solo la rima; - leggete le descrizioni che avete scritto e provate a indovinare di chi si tratta!
MINI, SEI GRANDE!
1 Leggi il brano attentamente.
Mini è magrissima e molto alta. Suo fratello si chiama Moriz. La sua amica del cuore si chiama Maxi. A scuola sono nello stesso banco. Mini ha una mamma, un papà e una nonna.
Nel complesso Mini è abbastanza soddisfatta e, in generale, si può dire che le cose le vadano splendidamente. Ultimamente ha soltanto un piccolo problema: le piacerebbe “essere bravissima” in qualcosa!
Maxi ad esempio sa cantare molto bene. Tutti i suoi compagni la ammirano moltissimo. E quando a scuola c’è una festa, Maxi si esibisce da solista! E alla direttrice si riempiono gli occhi di lacrime per la commozione.
Sandro è bravissimo a disegnare. Quando disegna un ritratto, si riconosce subito di chi è. E durante l’intervallo tutti circondano il suo banco per ammirare i suoi disegni.
Miki e Berti sono i divi della piscina. Hanno già vinto due medaglie a testa. E anche una coppa! Mentre gli altri fanno gli esercizi nell’acqua bassa, i due guizzano come delfini dove non si tocca!
Dani sa suonare alla perfezione il pianoforte, tanto che la maestra ha detto: – Dani, diventerai una pianista famosa!
Dani non ha neppure bisogno di leggere le note. Le basta sentire una melodia per riprodurla al pianoforte.
Dunque il problema di Mini è: sa cantare bene, sa anche disegnare. Sa perfino strimpellare qualcosa al pianoforte con un dito. Sa anche suonare abbastanza bene. Ma non c’è qualcosa che sappia fare tanto bene da suscitare l’ammirazione degli altri!
E a Mini piacerebbe molto essere ammirata, anche solo un pochino! Spesso chiude gli occhi e sogna di saper fare qualcosa in modo speciale. E allora si immagina di salire su un trampolino di tre metri. Sotto ci sono tutti i suoi compagni che gridano: – Scendi Mini! Se cadi di pancia ti fai male sul serio!
Ma Mini prosegue lentamente fino alla fine del trampolino, dondola un po’ e
si butta, perfettamente dritta a candela.
Poi con la mano saluta i compagni.
– Mini, sei grande! – gridano in coro tutti ammirati. Le piace anche pensare di avere un gran talento per il disegno.
– Dobbiamo sfruttare le tue capacità eccezionali! Perché non dipingi i muri della scuola? – la prega la direttrice.
– D’accordo – accetta felice Mini.
Quando sogna di saper cantare benissimo, non si esibisce semplicemente in occasione di una festa scolastica. Appare addirittura in televisione!
(C. Nöstlinger, Mini sei grande!, Franco Panini Ragazzi)
2 Scegli la risposta giusta con una X e rispondi alle domande, dove richiesto.
A1 Quali informazioni puoi ricavare dal testo? Si può ricavare Non si può ricavare
a. Mini non ha una sorella.
b. Maxi e Mini sono compagne di banco.
c. Moriz è bravissimo a suonare il pianoforte.
d. Miki e Berti sanno nuotare benissimo.
e. Mini sa disegnare meglio di Sandro.
f. Maxi prende voti più alti di Mini.
A2 Qual è il problema di Mini?
Vorrebbe cantare insieme a Maxi. A. B. C.
Vorrebbe essere la più brava della classe.
Vorrebbe saper fare qualcosa in modo speciale.
A3 Quale affermazione è falsa?
Mini sa tuffarsi da un trampolino di tre metri.
Mini sa cantare bene.
Mini sa strimpellare qualcosa con il pianoforte. A. B. C.
A4 La direttrice ha realmente chiesto a Mini di dipingere i muri della scuola?
Sì, perché
No, perché
A5 Mini appare addirittura in televisione...
perché sa cantare benissimo.
perché non le basta cantare solo nelle feste scolastiche.
quando sogna di avere un talento eccezionale per il canto.
3 Quali sono i tuoi talenti? C’è qualcosa che sai fare o che ti piacerebbe imparare a fare in modo speciale? Racconta sul tuo quaderno.
IL BOROBO
1 Leggi il brano attentamente.
Quando nel cielo brillava la prima luna di primavera, lo stregone riuniva la tribù della montagna azzurra. Con un rito solenne ringraziava il sole, la foresta e il fiume per i loro doni. Poi si rivolgeva ai bambini: – Non entrate nella caverna o il borobo vi mangerà...
I bambini sentivano un brivido di paura lungo la schiena e promettevano che non sarebbero entrati nella caverna.
Un giorno, però, quando Aki compì dieci anni, le cose andarono diversamente. Se Aki sentiva un brivido non era per paura, ma per curiosità. Infatti chiese: – Com’è fatto un borobo, grande stregone?
Lo sciamano spiegò: – Il borobo è alto come l’albero più alto della grande foresta, ha una lunga coda piena di punte affilate e taglienti, zanne enormi e artigli più grandi di un coltello di pietra.
Il bambino non fu per niente impressionato dalle parole dello stregone.
Un paio di giorni più tardi, Aki entrò nella caverna. Accese una torcia utilizzando le braci della notte precedente e guardò le pareti su cui erano raffigurate scene di caccia: del borobo nessuna traccia.
Aki si spinse più avanti e, raggiunta l’ultima cavità, ebbe una sorpresa.
Sulla parete appariva lo scheletro di un animale.
Era altissimo, con zanne e artigli enormi e una lunga coda dalle punte taglienti.
“Il borobo” pensò Aki con un brivido, ma non fuggì. Avvicinandosi, Aki capì che non si trattava di un disegno: quelle ossa, quei denti e quegli artigli erano veri...
“Il borobo è morto e lo stregone non lo sa!” pensò Aki. Prese una pietra e staccò dalla parete un artiglio che sporgeva dalla roccia.
Poi la raccolse e fece a ritroso il cammino nella grotta. Quando uscì, Aki corse alla capanna dello stregone: – Guarda, uomo della magia! Il borobo è morto!
Lo stregone sorrise: lui sapeva dello scheletro nella roccia, e sapeva che era di una grande lucertola vissuta in tempi antichissimi, forse prima degli uomini. Sapeva anche che nella caverna non c’era nessun borobo. Quella storia era una sua invenzione: serviva a capire quale fosse il bambino più coraggioso della tribù, degno di diventare il capo. Lo stregone aveva trovato quel bambino: Aki avrebbe guidato la tribù della montagna azzurra.
(S. Bordiglioni, Storie prima della storia, Einaudi Ragazzi)
2 Scegli la risposta giusta con una X e rispondi alle domande, dove richiesto.
A1 A chi disse lo stregone di non entrare nella caverna?
Alla tribù della montagna azzurra.
Ai bambini della tribù della montagna azzurra.
Ai bambini che avevano paura dei mostri.
A2 In quali altri modi, nel testo, viene chiamato lo stregone?
A3 Aki entrò nella caverna perché... voleva uccidere il borobo. per vedere il borobo con i suoi occhi. perché non credeva alle parole dello stregone. A. B. C.
A4 Che cosa vide Aki dentro alla caverna?
A. B. C.
I disegni alle pareti, con scene di caccia al borobo.
Le zanne e gli artigli del borobo.
Lo scheletro di un animale.
A5 Perché lo stregone sapeva già che il borobo non era nella grotta?
Perché il borobo era un animale esistito tanto tempo prima.
B. C.
Perché il borobo era soltanto un disegno raffigurato sulla parete.
Perché il borobo era una sua invenzione.
A6 Da quello che hai potuto capire dal testo, qual era la qualità richiesta dallo stregone per diventare il capo della tribù?
A. B. C.
La furbizia.
L’audacia.
La prudenza.
A7 Quale coppia di aggettivi si addice di più ad Aki?
A. B. C.
Timido e pauroso.
Curioso e impavido.
Ingenuo e pavido.
3 Prova a “creare” un mostro di tua fantasia. Disegnalo e descrivilo sul tuo quaderno. Dove potrebbe vivere: nello spazio? In fondo al mare? Sotto terra? In una grotta? Ecc.
4 Secondo te, il coraggio è importante? Racconta di quella volta in cui sei stato molto coraggioso, superando qualcosa di cui avevi paura.
MONDO A COLORI
1 Leggi attentamente.
È un po’ di tempo che la mia scuola è colorata come un’aiuola; non ci son fiori, neppure giardini, ma solo i visi dei bambini che da vicino o da molto lontano son qui venuti a tenersi per mano.
C’è uno rosso, lenticchie sul viso, che ogni tanto rivolge un sorriso ad un bambino un pochino sdentato con pelle scura, color cioccolato.
Poco più in là, in un angolino, leggono una bambina e un bambino; lei: pelle ambrata, un nero caschetto; lui: occhi a mandorla, giallino il visetto.
Cina, Marocco, Polonia, Albania, Brasile, Messico, Italia, Ungheria; veniamo da più di una cultura, piccola O.N.U. in miniatura.
A scuola impariamo a stare insieme, a rispettarci, a volerci bene.
C’è chi sorride, chi ci fa un pianto... ... però noi siamo bambini soltanto.
(L. Luise, Se il mondo potesse parlare, Michael Edizioni)
2 Ora rispondi alle domande che seguono.
• Cos’è che rende la scuola descritta nel testo colorata come un’aiuola?
• La tua scuola è colorata?
3 Prova a descrivere il tuo aspetto fisico e quello di un altro compagno della tua classe. In che cosa siete uguali? In cosa diversi?
4 Nella tua classe, o scuola, ci sono bambini provenienti da altri Paesi? Se sì, scrivi da dove vengono.
1 Leggi attentamente.
AIUTIAMO IL PIANETA!
Ogni giorno ognuno di noi può fare qualcosa per rendere il suo stile di vita più rispettoso dell’ambiente e della natura. Ecco alcune buone regole di comportamento.
• Ridurre i consumi: non comprare cose inutili, avere cura di quelle che si hanno già, evitare imballaggi ingombranti; produrre in casa delle versioni ecologiche di detersivi. Per esempio si può fare un detersivo per i piatti con 8 limoni bolliti. Una volta raffreddati, si tolgono i semi e si frullano insieme a 800 m di acqua, 300 g di sale e 200 m di aceto.
• Trasformare i rifiuti della cucina (bucce e scarti di frutta e verdura, fondi di tè e caffè, foglie e fiori secchi, legnetti, ecc.) in compost, un materiale che puoi usare come concime al posto di prodotti inquinanti.
• Riciclare tappi di sughero. Invece di buttarli, mettendo a rischio le piantagioni di querce da sughero, raccoglili e cerca i centri di raccolta dove consegnarli perché siano riciclati.
(Adatt. da Focus Junior, n. 127/2014)
2 Tu fai attenzione a seguire i comportamenti che “salvano” il pianeta?
Per ciascuno dei seguenti punti, scrivi qualcosa che fai anche tu.
• Ridurre:
• Trasformare:
• Riciclare:
• Riusare:
3 Non buttare gli avanzi della saponetta! Segui le istruzioni elencate di seguito e prova a fare il sapone in casa. Fotografa la tua saponetta e incolla la foto nel riquadro.
• Ridurre gli avanzi della saponetta in piccole scaglie.
• Farle sciogliere a bagnomaria in un pentolino.
• Versare il sapone sciolto in uno stampino e lasciarlo raffreddare per un po’ di ore.
• Una volta solidificato, avremo la nuova saponetta.
Volendo si possono aggiungere oli o essenze profumate per ottenere profumi particolari.
DAVANTI AL COMPUTER
1 Leggi attentamente, poi barra con una X quello che credi sia l’obiettivo principale del testo.
1. Mantieni la schiena ben dritta.
Serve per non affaticare la colonna vertebrale.
2. Rilassa le spalle e non incurvare il collo.
Tieni la testa alta, le spalle rilassate e gli occhi in linea con lo schermo del PC.
3. Appoggia i piedi a terra.
Le gambe dovrebbero formare un angolo di 90 gradi.
4. Scegli la sedia giusta e regolala a dovere.
Una sedia troppo alta non permette di appoggiare i piedi a terra, mentre una sedia troppo bassa ti obbligherà a contorsioni e movimenti innaturali.
5. Non dimenticare i polsi!
I gomiti devono formare un angolo di 90-100 gradi ed essere allineati con i polsi. Inoltre, quando si utilizza a lungo il mouse, è bene sgranchire la mano, ogni tanto.
6. Mantieni la giusta distanza fra occhi e schermo.
Sia per la salute della vista, sia per non sforzare il collo e la parte superiore del corpo.
7. Fai delle pause.
È bene fare una pausa ogni due ore circa di attività: distogliere gli occhi dallo schermo, sgranchire le membra, fare due passi.
(Adatt. da coperni.co)
Spiegare perché è utile avere un PC davanti a sé.
Spiegare quanto tempo è bene passare davanti al PC.
Spiegare qual è la giusta postura davanti al PC.
2 Tu hai un PC a casa? Se sì, in quale stanza lo tieni? Per che cosa lo usi?
Per quanto tempo al giorno? Rispondi sul tuo quaderno.
LE REGOLE
ALFABETO E PAROLE
L’alfabeto della nostra lingua è formato da 21 lettere: 5 vocali e 16 consonanti, a cui si aggiungono 5 lettere straniere.
a b c d e f g h i j k l m
n o p q r s t u v w x y z
Nel riordinare due parole che iniziano con la stessa lettera devi guardare la lettera che viene dopo, se anche queste sono uguali considera la terza lettera, e così via. Es.: cane, cespuglio, oppure: zaino, zattera.
I SUONI C - G
Le consonanti C e G hanno il suono duro se sono seguite da A, O, U, H o da un’altra consonante.
CA - CO - CU - CHE - CHI
casa coda cucina amiche chiave
GA - GO - GU - GHE - GHI
gatto gonna gufo streghe ghiro
C + CONSONANTE
G + CONSONANTE
crostata classe grazie glassa
C e G hanno il suono dolce se sono seguite da E, I.
CE - CI - CIA - CIO - CIU
cestino bicicletta pancia bacio ciuccio
GE - GI - GIA - GIO - GIU
vigile generale giacca giostra giullare
Le parole che terminano in CIA o GIA al plurale si scrivono:
• con la I (CIE o GIE) se prima della C o della G c’è una vocale: camicia camicie; valigia valigie
• senza la I (CE o GE) se prima della C o della G c’è una consonante: arancia - arance; spiaggia - spiagge
I SUONI GN - NI
GNA - GNE - GNO - GNU non vogliono la I.
GN è seguito dalla I solo nella parola compagnia e in alcuni verbi alla prima persona plurale del modo indicativo presente: noi disegniamo, noi sogniamo ecc. cigno cicogna agnello gnu
Ricorda:
• dopo GN di solito trovi una sola vocale: gnomo lavagna pigne
• dopo N ci sono due vocali: niente giardiniere Antonio
IL SUONO GL
paglia tovaglia giglio foglie gladiatore inglese glucosio globo
Alcune parole, tra cui molti nomi propri, non vogliono GLI, ma LI: olio, oliera, candeliere, ciliegia, milione, cavaliere, Italia, Sicilia, Giulio, biliardo
Cecilia, Emilio, Amelia, ecc.
SCE - SCI
vascello sceriffo scivolare scimmia
Il gruppo SCE di solito non vuole la I.
Fanno eccezione: scienza e coscienza e le parole da esse derivate (scienziatoscientifico - scientificamente; coscienzioso - incosciente, ecc.), usciere e scie.
QU - CU
QU si usa se dopo la U c’è una vocale.
aquila liquirizia aquilone squalo
CU si usa se dopo la U c’è una consonante. culla cucciolo curva scusa
LE PAROLE CAPRICCIOSE
Alcune parole non rispettano la regola precedente e si scrivono con la C anche se dopo la U c’è una vocale: sono le parole capricciose (cuore, scuola, cuoco, circuito, cuoio, scuotere, percuotere, riscuotere, cuocere, innocuo, taccuino).
Ricorda: l’unica parola che si scrive con due q è soqquadro, che vuol dire “disordine”.
CQU
Vogliono CQU:
• le parole della famiglia acqua (acquazzone, acquario, subacqueo, acquedotto, acquolina, ecc.)
• alcuni verbi, come acquistare, acquisire e le parole da essi derivate: acquirente, acquisto, acquisizione, ecc.
MB - MP
Prima di B e P c’è sempre M e mai N: tromba, ombrello, timpano, campana, ecc.
LA DIVISIONE IN SILLABE
Quando devi andare “a capo”, ricorda:
• ogni sillaba deve avere almeno una vocale: ca/sa
• se una parola inizia per vocale, seguita da una sola consonante, la prima sillaba è la vocale stessa: a/mi/ci/zia e/li/ca o/vat/ta
• le consonanti doppie e quelle del gruppo CQU si separano:
• le consonanti L, M, N, R si separano dalla consonante che viene dopo:
pol/tro/na om/brel/lo ten/da
• i gruppi GN, GL, SC, CH, GH e i suoni complessi FR, GR, BR, PR, DR, TR, BL, CL, ecc. non si dividono mai:
gno/mo gli/ci/ne li/bro cro/sti/no
spre/mu/ta gra/no dra/go
• la lettera S va sempre a capo. Se è seguita da una o più consonanti non si separa:
fi/ne/stra Co/stan/za i/stri/ce
L’ACCENTO
L’accento è quel segnetto che indica la sillaba su cui la voce si ferma con maggiore intensità. È obbligatorio metterlo quando cade sull’ultima lettera.
Sara - sarà papa - papà pure - purè
• Molti monosillabi (parole con una sola sillaba) non vogliono l’accento: su, fa, sa, do, va, fu, sto, qui, qua, re, ecc.
• Altri monosillabi, invece, hanno l’accento: più, può, giù, già, ciò.
• Alcuni monosillabi cambiano significato in base alla presenza o no dell’accento: da - dà, di - dì, la - là, li - lì, ne - né, se - sé, si - sì, te - tè.
Es.: Elisa dà gli ordini da un’ora!
L’APOSTROFO
Davanti alle parole che iniziano per vocale si deve mettere l’apostrofo:
• con LA, LO, UNA: l’arancia, l’elicottero, un’auto
• con le preposizioni articolate DALLA/O, DELLA/O, SULLA/O, NELLA/O: dall’alto, dell’animale, sull’altalena, nell’acqua
• con BELLO/A, QUELLO/A: bell’uomo, quell’onda
• con la particella CI: c’è, c’era, c’erano
• con SANTA/O: sant’Anna, sant’Ivo
I NOMI
I nomi indicano persone, animali, cose. Possono essere:
• comuni (nonno, gatto, fiume)
• propri: si scrivono con l’iniziale maiuscola (Antonio, Silvestro, Tevere)
• di genere maschile (bambino) o femminile (bambina)
• di numero singolare (casa) o plurale (case)
Si classificano in:
• concreti: indicano ciò che si può percepire con i sensi (acqua, profumo, spaghetti)
• astratti: indicano ciò che non si può percepire con i sensi (felicità, amicizia, odio, tristezza)
• primitivi: non derivano da nessun altro nome (posta, pesce, carta)
• derivati: hanno origine da un nome primitivo (postino, pescivendolo, cartoleria)
• alterati: indicano un’alterazione in senso diminutivo (casina), vezzeggiativo (casuccia), accrescitivo (casona), dispregiativo (casaccia)
Attenzione: alcuni nomi sembrano alterati ma non lo sono, si chiamano quindi falsi alterati.
bottone non è una grande botte tacchino non è un piccolo tacco
• collettivi: sono nomi al singolare che indicano un insieme di elementi, es.: orchestra (un insieme di musicisti), branco (un insieme di lupi)
• composti: sono formati dall’unione di:
un nome + un nome (motoscafo)
un nome + un aggettivo (cassaforte)
un verbo + un nome (schiaccianoci)
un verbo + un verbo (saliscendi)
un aggettivo + un aggettivo (pianoforte)
GLI ARTICOLI
Gli articoli si trovano prima del nome e ci fanno capire se il nome che segue è
maschile o femminile, singolare o plurale. Possono essere:
• articoli determinativi, quando accompagnano nomi definiti, ben precisati:
MASCHILI FEMMINILI
SINGOLARI il - lo -l’ la - l’
PLURALI i - gli le
LO e LA vogliono l’apostrofo quando incontrano una parola che comincia per una vocale.
Es.: LO elicottero l’elicottero; LA altalena l’altalena
• articoli indeterminativi, quando accompagnano nomi indicati in modo generico, non preciso:
MASCHILI FEMMINILI
SINGOLARI un - uno una - un’
L’articolo UNA si scrive con l’apostrofo davanti ai nomi femminili che iniziano per vocale. Es.: una astronave un’astronave
L’articolo UNO si usa davanti ai nomi che iniziano per PN, PS, GN, X, Z e S seguiti da una consonante. Es.: uno gnomo, uno zoccolo
GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
Gli aggettivi sono parole che esprimono qualità; ci fanno capire com’è una persona, un animale o una cosa.
Il pirata coraggioso La torta saporita Gli animali indaffarati
I VERBI
I verbi indicano un’azione o un modo di essere di una persona, di un animale o di una cosa.
Il medico cura Il cane corre in giardino La rosa è profumata
Ogni verbo indica in quale tempo l’azione avviene.
I tre tempi fondamentali sono:
- passato (l’azione è già avvenuta), es.: mangiai
- presente (l’azione avviene adesso), es.: mangio
- futuro (l’azione deve ancora avvenire), es.: mangerò
IL MODO INDICATIVO
Il modo indicativo ha otto tempi: quattro semplici e quattro composti.
TEMPI SEMPLICI
Presente (Io gioco)
Imperfetto (Io giocavo)
Passato remoto (Io giocai)
Futuro semplice (Io giocherò)
TEMPI COMPOSTI
Passato prossimo (Io ho giocato)
Trapassato prossimo (Io avevo giocato)
Trapassato remoto (Io ebbi giocato)
Futuro anteriore (Io avrò giocato)
IL VERBO ESSERE
Il verbo essere ha un significato proprio quando significa essere, stare, appartenere.
- Il castoro Milù è un costruttore di dighe.
- Il Vesuvio è a Napoli.
- Questa bambola è tua?
IL VERBO AVERE
l verbo avere ha un significato proprio quando significa possedere, sentire, provare.
- Hai un libro nuovo!
- Ho sonno.
- Ha paura.
I verbi essere e avere hanno funzione di ausiliare (da ausilio = aiuto), cioè di aiutante, quando accompagnano gli altri verbi nella loro coniugazione.
- È atterrato
- Sono partito
- Sei nato
- Siete entrati
- Hanno giocato
- Ho dormito
- Hai visto
- Avete parlato
LA FRASE MINIMA E LA FRASE RICCA
La frase minima è formata solo dal:
- Soggetto (colui di cui si parla)
- Predicato (dice cos’è, com’è o cosa fa il soggetto)
Il papà ha lavorato
La frase è ricca quando sono presenti le espansioni che aggiungono ulteriori informazioni.
Ieri il papà ha lavorato nel suo ufficio
LE ESPANSIONI
Le espansioni (o complementi) arricchiscono la frase minima, fornendo ulteriori informazioni.
Maria mangia una pizza con i funghi soggetto pred. verbale CHE COSA? CON CHE COSA? espansioni