IL DISAGIO
MA GLI STIPENDI DEGLI AUTISTI DI CAMION SONO DAVVERO COSÌ BASSI? IL COSTO DEGLI 0
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Altricosti non soggetti acontributi sociali 0
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Contributisociali a carico deidatori di lavoro 0
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Salariosoggetto a contributosociale 0
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a quanto guadagna un autista di camion? Le risposte sono due ed entrambe con qualche valido motivo: «poco» per il lavoratore, «tanto» per l’azienda. È il solito problema del «cuneo fiscale», quella tragedia tutta italiana per la quale gran parte delle paghe di qualunque categoria escono dal datore di lavoro in un modo e arrivano al dipendente dopo un’infinità di tagli e detrazioni. Le principali – ma non le uniche – sono l’anticipo dell’imposta sul reddito e i contributi previdenziali. Nel caso di un’autista internazionale, dei 51.219 euro di costo lordo annuo per l’azienda, nelle tasche del lavoratore ne arrivano solo 29.294, il 57,2%. Per capire meglio, intascano di più e costano di meno gli autisti internazionali di Lussemburgo (39.702 su 49.014), Francia (29.736 su 45.852), e Germania (31.972 su 45.393), mentre tutti
34 marzo 2021
gli altri – escluso il Belgio dove stanno peggio di noi – guadagnano di meno, ma costano di meno. Spesso anche molto meno. Ma il cuneo fiscale non è il solo problema della paga per un autista di camion. Quei quasi 30 mila euro l’anno sono lo stipendio netto di una categoria C3 – la più alta per il personale viaggiante – che comprende i conducenti addetti a trasporti nazionali e internazionali con patente CE, CQC e abilitazioni professionali (ATP, ADR, HACCP, animali vivi) e quelli addetti a trasporti con veicoli particolari o eccezionali. Il loro stipendio base è di 1.750 euro al mese per 14 mensilità, alle quali si aggiunge l’indennità di trasferta e gli straordinari, due voci che spesso vengono forfettizzate e che portano in busta un incremento medio del 40%, con punte che arrivano a far sfiorare i 3 mila euro complessivi di paga mensile.
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LA PAGA È BUONA, MA C’È CHI CI MARCIA
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STIPENDI IN DISCESA Allora perché tanto malessere? Intanto perché, comunque, le retribuzioni degli autisti italiani sono inferiori a quelle di dieci anni fa. Lo ha rivelato lo scorso anno uno studio dell’European Trade Union Institute e dal Centro studi della Confederazione europea dei sindacati (CES) che hanno rilevato come in sei Paesi dell’Unione (oltre all’Italia, la Spagna, la Grecia, il Portogallo, la Croazia e Cipro) gli stipendi medi «reali» dei conducenti di camion siano diminuiti tra il 2010 e il 2020. Solo del 2% in Italia, del 4% in Spagna e Portogallo, addirittura del 15% in Grecia. Curioso, soprattutto visto che da noi tre anni fa il contratto del settore era stato rinnovato con un aumento medio di 108 euro mensili e 300 di una tantum. Il fatto è che l’irruzione degli
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