Uomini e Trasporti n. 365 Marzo 2021

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I GIOVANI

I COSTI ELEVATI DI PATENTE C E CQC SCORAGGIANO CHI VUOL FARE L’AUTISTA

3.000 euro È il costo per la formazione e per il successivo esame con cui acquisire una CQC in Svizzera. La vera differenza, però, riguarda i tempi: in una settimana hai il documento in tasca

2.890 euro È quanto viene chiesto in Slovenia per prendere patente C e CQC in appena cinque giorni. Nel costo sono compresi pratica per acquisire la residenza locale, traduzioni dei documenti, soggiorno e pasti. Mancano 90 euro da spendere in Italia per la conversione

H

anno ragione i vecchi autotrasportatori che se la prendono con l’abolizione del servizio di leva obbligatorio. Perché il reclutamento degli autisti era più semplice e più economico e tanti ragazzi imparavano (gratuitamente e bene, come si può imparare soltanto sotto disciplina militare) un mestiere che poi potevano esercitare nella vita civile. Baggianate da vecchi? Basta guardare l’andamento degli esami per la patente C negli ultimi venti anni per dar loro ragione. Fino al 2004 le domande d’esame sono intorno alle 60 mila l’anno. Poi, dal 1° gennaio 2005 l’obbligo del servizio militare viene soppresso e le domande arrivano a sfiorare le 100 mila. Prima bastava una conversione del

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documento militare e non c’era bisogno né di esame, né di scuola guida. Una mutazione genetica: primo, perché non ti trovavi più un mestiere bell’e pronto con cui affrontare (a 21 anni) il mercato del lavoro, il che ti facilitava anche la scelta della strada da intraprendere; secondo, perché lo dovevi decidere tu che volevi fare il camionista e dovevi pagarti la scuola guida per la patente C o CE (impossibile prendere lezioni da papà, come si faceva sull’automobile di famiglia). Te la cavavi con 6-700 euro a patente. Con lo sconto potevi arrivare a poco più di un migliaio di euro per entrambe. Cifre accessibili, con cui si è andati avanti a 100 mila domande d’esame l’anno, fino al 2009. Nel 2010 il crollo. Domande dimezzate. Come mai? Follow the money, dicono nei vecchi polizieschi americani. Segui il denaro. Dal 10 settembre 2009 diventa obbligatoria la Carta di qualificazione del conducente (CQC), documento che attesta la professionalità di un autista di veicoli pesanti (escluso il conto proprio ma a condizione che non sia guidato da un autista). E i corsi in autoscuola costano – per le patenti superiori come la CE che sono quelle per le quali c’è maggior richiesta di autisti – intorno ai 4 mila euro. Risultato: dal 2010 le domande sono progressivamente

calate attestandosi ormai tra le 30 e le 40 mila. Nel 2019 le patenti C rilasciate sono state soltanto 31.427 e solo una parte di queste sono finite a conducenti che hanno preso la CQC per il trasporto merci in conto terzi. D’altra parte, anche i corsi per la CQC sono lunghi e complicati. Che siano rigorosi è giusto, ma i tempi di lezione (130 ore di teoria e 10 di pratica da svolgere in un mese e mezzo) e l’attesa degli esami (un altro mese e mezzo) e della consegna del documento (altri 10 giorni) spesso fanno perdere l’occasione di un lavoro da prendere al volo. Meglio fanno in Svizzera, dove la formazione per il primo rilascio non è obbligatoria, ma la severità è stata trasferita sugli esami, difficilissimi da superare. E le autoscuole elvetiche si sono organizzate con corsi intensivi di una settimana. Il tutto a 2.500 franchi svizzeri più 940 per l’esame, in tutto circa 3.000 euro. Peccato che ci voglia la cittadinanza svizzera oppure che sia svizzero il datore di lavoro: un vantaggio per i frontalieri. E naturalmente – sempre all’insegna del follow the money – dove circola danaro, c’è sempre qualcuno che ci prova. Nella confinante Slovenia (confinante soprattutto con quel Nord Est da dove parte il grido d’allarme più doloroso per la penuria di

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

TOTALE PROMOSSI RESPINTI


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