Uomini e Trasporti n. 365 Marzo 2021

Page 50

I GIOVANI

A COLLOQUIO CON ELISABETTA GUALMINI

MIGLIORE IMMAGINE E DUE OPPORTUNIT Invece, in Italia c’è un po’ il pregiudizio che tutti debbano fare gli insegnanti, gli avvocati, i notai, come se dei lavori manuali non ci fosse più bisogno. Quindi esiste da una parte un problema culturale, dall’altra è probabile che i giovani abbiano paura nel misurarsi con una professione come l’autista di veicoli pesanti, vuoi per gli orari, vuoi per la fatica che comporta. Una condizione lavorativa, questa, che l’Europa ha cercato di migliorare con l’approvazione del nuovo pacchetto mobilità.

M

ettiamo subito in chiaro una cosa: l’invecchiamento non è un’esclusiva dell’autotrasporto. «Nel settore pubblico – ricorda subito Elisabetta Gualmini, europarlamentare e membra della commissione per l’Occupazione – l’età media è superiore ai 50 anni». E quando mancano i giovani spuntano diversi problemi. Tra i tanti ricorda «la difficoltà a promuovere innovazione o la ricerca di nuove energie e soluzioni, in quanto è assodato che chi lavora in modo routinario tende a replicare modelli occupazionali, mentre ogni settore ha bisogno di nuove creatività». Autotrasporto compreso, aggiungiamo noi. Ma a proposito, cos’è che frena il ricambio generazionale tra gli autisti? Comprendere perché i giovani siano refrattari a varcare i cancelli dell’autotrasporto è fondamentale e per certi versi paradossale, visti gli alti tassi di disoccupazione giovanile e vista quindi la necessità, per l’equilibrio di un paese, di sfruttare tutte le opportunità lavorative, non soltanto quelle intellettuali.

50 marzo 2021

Questa normativa riuscirà a rettificare quella visione, comune a molti autotrasportatori, secondo cui l’inizio del degrado per il settore sia coinciso con l’ingresso in Europa e sul mercato di lavoratori provenienti da Est? C’è da dire che lo sguardo dell’autotrasportatore non soltanto “ci azzecca”, ma è anche in linea con quello di tanti cittadini e lavoratori che ritengono l’Unione un complesso di istituzioni a volte arzigogolato e difficile da capire. È vero che l’ingresso di tanti paesi orientali ha cambiato gli standard lavorativi, con fenomeni di dumping sociali e con una corsa al ribasso dei salari. È quindi evidente che l’allargamento ha portato squilibri a cui l’Unione ancora oggi non è riuscita a porre rimedio. Il problema delle diverse condizioni di lavoro e retributive è alla base di questo pacchetto che ha, tra gli obiettivi, quello di migliorare le condizioni lavorative dell’autotrasportatore, di accrescere il sollievo prodotto dal riposo notturno da consumare lontano dal camion, di introdurre maggiore flessibilità nei riposi settimanali. E questi miglioramenti potranno rendere il lavoro anche più attraente per i giovani. Ma il pacchetto mobilità va anche oltre, perché dice che deve esserci un’armonizzazione delle condizioni salariali e contributive e che non si può scendere sotto al salario minimo dei diversi Paesi. Tra l’altro l’Unione europea sta marciando in questa direzione e presto sarà varata una direttiva sul

Un paese vecchio, un po’ come un’impresa, perde capacità di innovare. Anche per questo l’autotrasporto ha bisogno di giovani. Ma a tenerli distanti ci sono pregiudizi culturali, legati alla superiorità del lavoro intellettuale, e la prospettiva di un lavoro difficile. Oggi, però, la pandemia produce alcuni cambiamenti. E altri ne produrrà il pacchetto mobilità approvato in Europa. Da Bruxelles ci spiega come un’eurodeputata, membra della commissione per l’Occupazione e gli Affari sociali salario minimo proprio con l’obiettivo di coordinare e spingere verso l’alto il livello retributivo dei diversi paesi. Anche perché le differenze attuali – con i 300 euro di salario mensile in Bulgaria e i 2.000 del Lussemburgo – non possono essere tollerate. Aldilà delle differenze retributive, il fatto che tanti lavoratori distaccati siano occupati in un paese e versino contributi previdenziali in un altro,


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

IL FUTURO Come migliorerà (in Europa) la qualità della vita degli autisti

3min
page 73

IL FUTURO Parla Paolo A. Starace, presidente della sezione Veicoli Industriali

7min
pages 70-72

IL FUTURO Parola alle donne con il volante in mano. Guida al femminile

6min
pages 68-69

IL FUTURO La speranza rosa. Le donne occupate calano, quelle al volante crescono

5min
pages 66-67

LE SOLUZIONI A colloquio con Giuseppe Curcio, amministratore delegato

8min
pages 58-60

LE SOLUZIONI Il progetto «Giovani Conducenti» lanciato dall’Albo nel 2017

10min
pages 62-65

LE SOLUZIONI Le iniziative di governi, associazioni, sindacati, aziende

12min
pages 54-57

LE SOLUZIONI La risposta delle aziende alla crescente carenza dei conducenti

3min
page 61

I GIOVANI A colloquio con Elisabetta Gualmini

8min
pages 50-53

I GIOVANI I costi elevati di patente C e CQC scoraggiano chi vuol fare

4min
pages 48-49

IL DISAGIO Poche le aree di sosta per i camion con servizi in grado di garantire

22min
pages 38-44

IL DISAGIO I camionisti italiani si sfogano sui social

11min
pages 28-33

I GIOVANI OCSE: Il tasso di disoccupazione tra gli under 25 è del 29,7

2min
page 45

IL DISAGIO Il ricordo di quanto diversa fosse la professione qualche decennio fa

6min
pages 36-37

IL DISAGIO Ma gli stipendi degli autisti di camion sono davvero così bassi?

5min
pages 34-35

LA CARENZA Il problema osservato dal punto di vista delle strutture aggregative

5min
pages 24-25

LA CARENZA Parla Oscar Zabai, presidente di Autamarocchi

8min
pages 20-23

LA CARENZA Parla il segretario nazionale di Uiltrasporti, Marco Odone

5min
pages 26-27
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.