MEDICINA ESTETICA Dr. Matteo Basso & Dr.ssa Emanuela Di Lella Specialisti in Dermatologia e Venereologia - Roma Docenti CPMA VALET - Bologna
TERAPIA DOMICILIARE E AMBULATORIALE… COSA FARE? L’acne, anche nella sua forma più lieve, non è più sottovalutata e ormai il Dermatologo se ne occupa in maniera approfondita e oculata
O
rmai, possiamo dirlo, io e il dottor Basso abbiamo una certa età e, nonostante il nostro sentirci “giovani dentro”, abbiamo attraversato qualche decennio di storia e anche osservato le differenti considerazioni che l’acne ha avuto nel tempo. Io, dottoressa Di Lella, sono una ragazzina degli anni Ottanta, ahimé ex acneica, e ho vissuto pienamente tale condizione, o dovremmo chiamarla con il suo nome, malattia infiammatoria cronica del follicolo pilosebaceo? Da giovane paziente ho ascoltato, oserei dire “pazientemente”, tante voci “volgari” riguardo l’acne: “Hai i brufoli? Ma alla tua età è normale!”, oppure: “Hai l’acne a 16 anni? Non ti preoccupare, quando farai dei figli ti passerà tutto!”. Era il tempo in cui il “brufolo adolescente” era normale (non per il diretto interessato!), e il tempo in cui i peeling all’acido glicolico si affacciavano timidamente sulla scena terapeutica dove regnava la terapia antibiotica e poche molecole acide e antisettiche topiche. Oggi la terapia dell’acne è profondamente cambiata rispetto a trent’anni fa e ne parlo con cognizione di causa, visto che sono stata prima di tutto paziente, innanzitutto perché è cambiata la visione socio-dermatologica della malattia: il Dermatologo capisce oggi che si trova davanti, nella maggior parte dei casi, adolescenti che chiedono aiuto, non solo per i “brufoli”
Tabella 1
in senso lato, ma soprattutto per gli effetti desocializzanti che l’acne provoca. Ecco che l’acne, anche nella sua forma più lieve, non è più sottovalutata e ormai il Dermatologo se ne occupa in maniera approfondita e oculata. La terapia oggi è una terapia mirata anche alle fasi iniziali comedoniche, al fine di evitare il peggioramento, quasi sempre evolutivo… se non si interviene; in trent’anni sono comparsi nuovi farmaci, oltre agli antibiotici, ovvero tante molecole in grado di agire sia in fase comedonica (solo comedoni) sia in fase papulopustolosa (comedoni+lesioni papulopustolose), sia in fase nodulo cistica (comedoni, papulo-pustole, cisti e noduli).
CAUSE DELL’ACNE
Non potremmo certo parlare qui di tutta l’eziopatogenesi dell’acne, perché ci vorrebbero pagine e pagine per poter capire una malattia così clinicamente polimorfa ed eziopatogeneticamente multifattoriale. Il Der-
matologo deve infatti valutare quali possibili multiple cause descritte in Tabella 1 inducano: 1 - l’iperproduzione di sebo a livello delle ghiandole sebacee. La produzione di sebo è tipicamente regolata da ormoni androgeni: inizia con la pubertà coincidendo con i picchi secretori degli ormoni della crescita (GH) e dell’Insulin like growth factor (IGF-1) che, oltre ad incrementare sebo, incrementa l’ipercheratinizzazione dell’infundibolo. 2- La colonizzazione del Propionibacterium Acnes, difteroide anaerobio responsabile della reazione flogistica (induce secrezione di citochine proinfiammatorie TNF-a. IL-1B, IL-8 e una lipasi che idrolizza i trigliceridi presenti nel sebo a glicerolo, utilizzato come substrato per la crescita batterica), e ad acidi grassi liberi che contribuiscono alla formazione del comedone e alla ulteriore produzione di citochine infiammatorie. 79