Trentino Industriale agosto-settembre 2020

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editoriale

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Semplificazione per la legalità Questo giornale va in stampa all’indomani della diffusione dei risultati dell’indagine sugli affari illeciti della mafia nel settore del porfido trentino. Nel clamore del caso, e nel coro di reazioni sgomente che ha suscitato, ci siamo limitati a dire del nostro sconcerto, a plaudire agli inquirenti, a ricordare che un ambiente contaminato è nemico del lavoro, dell’impresa e della crescita sostenibile. Mi chiedo se ha forse senso precisare che le imprese oneste sono la maggioranza? Che il principio di legalità e il rispetto delle regole sono il fondamento di tutto il nostro sistema confederale? Che Confindustria assicuri e promuova, al proprio interno e in tutte le comunità in cui opera, il rispetto delle leggi, delle norme e delle regole, come base del patto di convivenza civile è un assioma. Mi immagino che questo faccia parte del codice genetico di noi imprenditori prima ancora che nel codice etico della nostra Associazione. Per chi scientemente sgarra non c’è spazio, non c’è cittadinanza e non mi riferisco solamente alle questioni che hanno a che vedere con attività malavitose, mi riferisco anche all’evasione fiscale, alla richiesta di aiuti, provvidenze, supporti, richiesti in modo artefatto. Una reazione emotiva, da parte nostra, alla notizia delle infiltrazioni mafiose rivelate dalle procure, è quasi inopportuna. Mi pare che abbia più senso ragionare su quel che possiamo fare di fronte all’evidenza che al sistema può accadere di essere inquinato. Può – per usare un’espressione tristemente in voga – non avere gli anticorpi, ché altrimenti lo renderebbero immune. Se da una parte fa sorridere, leggere come gli indagati definiscano ingenuo e fragile il nostro Territorio, dall’altra parte ci dovrebbe rendere orgogliosi per quello che siamo, ma anche, dopo un minimo di riflessione, molto, molto più attenti. Tanto più, come hanno osservato alcuni, in tempi in cui tutto è più difficile. In tempi in cui la crisi spinge gli animi più fragili ben al di là dell’illecito. Confindustria ha reso da tempo attuativi i valori enunciati nello Statuto, siglando insieme al Ministero dell’Interno un Protocollo di Legalità e Linee Guida orientate a rafforzare le condizioni di sicurezza e di legalità nelle attività economiche nell’ottica di contrastare le infiltrazioni criminali. A mio avviso, dove possiamo lavorare oggi con successo è sul versante della semplificazione. Lo abbiamo ribadito in più occasioni usualmente: la normativa è farraginosa, l’iter è tortuoso, le prescrizioni sono troppe e/o troppo complesse, perché sia chiara l’indicazione che si vuole impartire. Così si creano gli interstizi ideali perché il malaffare proliferi. Questo non possiamo più tollerarlo, perché abbiamo tutta l’esperienza, gli strumenti e le potenzialità per intervenire e prevenire. Urge da tempo, ma ora urge davvero, un intervento generale per la sburocratizzazione delle procedure, anche grazie alle nuove opportunità offerte dalla digitalizzazione. Noi, come sempre, siamo disposti a fare la nostra parte. Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | AGO-SET 2020


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