Trentino Industriale febbraio-marzo 2022

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La nuova emergenza delle commodities Occorrono cambiamenti profondi per sostenere la ripresa economica italiana ECONOMIA

L’impatto della pandemia sul lavoro

SPECIALE

La moda che guarda al futuro

ASSOCIAZIONE

Costituito il nuovo Consiglio Direttivo

FEBBRAIO MARZO 2022 ANNO 63 · N°01

Periodico bimestrale di informazione e cultura | Poste italiane S.p.A. | Sped. in a.p. | D.L. 353/2003 /conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Trento | Diffusione gratuita | Contiene I.R.


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sommario

03

editoriale 7

Una transizione sostenibile per un rinnovamento necessario

il punto 9

Caro energia e nuovi paradigmi

copertina aziende 10

Il peso dell’incertezza sulla ripresa economica italiana

13

Energia: occorrono cambiamenti profondi

16

Un nuovo servizio contro i rincari

rubriche 10 copertina

economia 18

Quarta ondata: l’impatto sul lavoro

20

Pandemia e mercato del lavoro

40

Supercar tailor made

42

Umana. Sostenibilità significa futuro

education 44

È tempo di formarsi alla sostenibilità

45

Dalle schede perforate al cloud e mobile

18 economia 22 speciale moda 31 associazione 40 aziende 44 education

innovazione

speciale moda 47 22

Voglia di guardare al futuro

24

I pionieri del filo siliconico

26

Quando la moda lavora per la sicurezza

28

Le industrie Armani in Trentino

territori 48

Tutela delle risorse ambientali

internazionalizzazione

associazione

47 innovazione

Verso l’Assemblea d’Ateneo 2022

52

Nuove opportunità per ripartire

48 territori

31

Costituito il nuovo Consiglio Direttivo

32

La sfida del capitale umano

52 internazionalizzazione

34

Pillole di Finanza d’Impresa

37

Festival dell’Economia. Edizione 2022

53

La Terra tra 30 anni

38

Agevolazioni provinciali: cosa cambia

55

PAE: Ritorno al futuro

53 giovani

giovani


04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 63 | N. 1 Febbraio - Marzo 2022

Direttore Responsabile

Alessandro Santini Comitato di Redazione

Martina Togn Roberto Busato Nicolò Andreini Paolo Angheben Andrea Marsonet Eduard Martinelli Maria Cristina Poletto Luca Ribaga

La nuova emergenza delle commodities Occorrono cambiamenti profondi per sostenere la ripresa economica italiana ECONOMIA

Silvia Bruno Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it

Illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI

L’impatto della pandemia sul lavoro

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Assoservizi Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990 Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

INFORMATIVA Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati – con la garanzia di massima sicurezza – nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 – 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

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Ognuno lascia la sua impronta nel luogo che sente appartenergli di più H. Murakami

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editoriale

07

Una transizione sostenibile per un rinnovamento necessario L’economia italiana è entrata a tutta velocità nel 2022. Al netto dell’impatto di quanto abbiamo vissuto fino ad oggi, che ancora si ripercuote sull’attività di alcuni settori produttivi, registriamo il livello di crescita economica più importante dal 1976. La ripresa c’è, è di gran lunga più forte delle attese, e non si tratta di un rimbalzo scontato: nessun altro paese d’Europa registra un’impennata di questo calibro. Seppur vero, questo dato però non riporta l'economia del nostro Paese al dicembre 2019. E poi c’è dell’altro. L’aumento vertiginoso dei prezzi di energia, gas e materie prime, insieme all’onda lunga di una variante particolarmente contagiosa com’è Omicron, che costringe all’isolamento o alla quarantena ogni giorno decine di migliaia di lavoratori, rischiano di avere ripercussioni drammatiche sul sistema produttivo nazionale. Siamo di fronte a un paradosso: commesse e ordini non mancano, eppure produrre costa così tanto che c’è chi rischia di dover valutare molto seriamente di fermare le macchine. In questo contesto, mi pare più che evidente che ci rallegri la notizia che il nostro Paese può ancora contare sulla stabilità di un Governo che ha dimostrato fin qui il suo valore. Ci mancava solo una crisi istituzionale. Abbiamo bisogno di uomini di Stato capaci e responsabili: li abbiamo e ce li dobbiamo tenere stretti, perché ci giochiamo davvero la salute, se non la vita, del Sistema Paese. La rielezione di Sergio Mattarella è una bombola d’ossigeno: e allora avanti con i decreti e con le misure di breve e di lunga gittata, e avanti con le riforme. Tutto ciò premesso, guardiamoci in faccia e chiediamoci se sia possibile che agli albori del terzo millennio, il Paese dell’Umanesimo e del Rinascimento, della Costituzione più bella del mondo e del miracolo economico, non sia in grado di esprimere una successione degna per la prima carica dello Stato. “Non lo avevamo previsto” lo possiamo dire davanti ai terremoti, alle alluvioni e alle pandemie, anche solo per giustificare il nostro senso di inadeguatezza. Ma è veramente incredibile essere capaci di far diventare un’emergenza perfino un appuntamento che attendiamo da sette anni. Mi appassiona veramente poco l'entropia connessa ad un dibattito "politico/ partitico" di basso profilo. Mi interessa di più capire se e come sia possibile concorrere a un rinnovamento che è risposta necessaria a un cambiamento inevitabile. Cosa possiamo fare, sul nostro territorio, per dare gambe a questa transizione, e perché essa sia sostenibile? Su questi temi la nostra Associazione intensificherà il suo impegno e proseguirà lavorando a una serie di proposte per l’economia e la società trentina, con la prospettiva di una condivisione pubblica a primavera. Ma la Casa degli Imprenditori, la Vostra Casa, è sempre aperta a qualsiasi forma di contributo e confronto costruttivo. Fausto Manzana Presidente di Confindustria Trento

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il punto

09

Caro energia e nuovi paradigmi Un’impennata abnorme: in Italia il prezzo del gas naturale è aumentato in un anno del 423%, quello dell’energia elettrica del 360%, quello della CO2 del 400%. La spesa, per l’industria, passa dagli 8 miliardi di euro del 2019 ai 21 nel 2021: potrebbe arrivare a 37 nel 2022. Per il Trentino parliamo di 290 milioni in più. Viviamo una fase contraddistinta da fortissimi aumenti, e non si parla solo di energia e gas, ma di tutte le materie prime: rame, ferro, acciaio, legname, plastica, cartone per imballaggi, grano e mais... È una crisi che può mettere a repentaglio la ripresa, e in ginocchio le nostre imprese. Giorno dopo giorno l’allarme si fa più pressante: c’è il rischio, concreto, che alcune produzioni siano costrette a interrompere l’attività. Insieme ad Assoenergia, la nostra Associazione ha seguito fin dal principio l’evolvere repentino di questa emergenza e ha posto sul problema la massima attenzione, sensibilizzando al tema la Confindustria nazionale affinché operasse un’interlocuzione serrata con il Governo, che ha dimostrato sensibilità e prontezza. Mentre questo giornale va in stampa, sono allo studio nuove misure straordinarie per sostenere il sistema produttivo. Ci siamo attivati nel frattempo presso il sistema bancario al fine di individuare linee di credito dedicate che possano consentire alle imprese associate di operare con una certa serenità. E abbiamo introdotto nuovi servizi a favore delle strategie di approvvigionamento delle imprese, che presentiamo nelle prime pagine di questo Trentino Industriale: per tutta la durata di questa fase extra ordinaria, monitoreremo per le nostre associate l’andamento dei prezzi di 70 commodities grazie alla Piattaforma Appia, uno strumento targato Prometeia in grado di previsioni a due anni. Continuiamo a fare presente che alle misure emergenziali adottate fin qui andrà affiancata una strategia di più largo respiro, che consenta di affrontare anche questo problema in maniera strutturale, con un occhio alle priorità dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. A tutti i livelli, c’è bisogno di un nuovo paradigma: ed è tempo di immaginarlo insieme, ciascuno per la parte che vi deve giocare.

Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento

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10

copertina

copertina

Il peso dell’incertezza sulla ripresa economica italiana L’economia italiana ha avvicinato partner importanti come Francia e Germania. Non mancano le incognite, ma la crescita dipenderà dalla velocità con cui i consumatori riacquisteranno fiducia. di DANIELE BERTI, Confindustria Trento

ENTRANDO

nel terzo anno di pandemia la situazione rimane incerta. Il ritorno alla diffusione su larga scala dei contagi giornalieri non consente di dare prospettive a lungo termine. Al di là delle scelte politiche introdotte, che in questo frangente risultano essere più permissive rispetto allo scorso anno, l’andamento economico dipende in larga misura dalla percezione di fiducia dei consumatori. La pandemia ha scoperchiato il rapporto conflittuale che gli italiani in particolare hanno con la statistica e con i dati numerici in generale. I dati giornalieri sui po-

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sitivi, ricoveri e decessi sono soggetti a variazioni frequenti sia a causa della modalità di raccolta che per la natura stessa del fenomeno. Concentrarsi troppo su questa variabilità può impedire di vedere quella che è la tendenza generale e quindi avere ripercussioni negative sulle scelte in merito alle precauzioni da adottare e sui suggerimenti da seguire. L’informazione non vale solo per la sua quantità ma, soprattutto, per la sua qualità e leggibilità. Proviamo quindi a dettagliare con pochi numeri ma significativi: dopo la caduta del Pil superiore alla media europea sofferta nel corso del 2020 (-8,9% rispetto al -6,5% della media Ue), l’eco-

I rapporti più recenti attestano una crescita del Pil italiano nel 2021 del +6,3%


11 copertina

nomia italiana ha recuperato molto velocemente e a fine 2021, grazie al supporto della compagna vaccinale e delle politiche economiche (le misure di sostegno varate dai governi sono state pari al 6,5% del Pil nel 2020 e al 6,1% del Pil nel 2021) è ben posizionata rispetto ai partner più importanti come Francia e Germania. I rapporti più recenti attestano una crescita del Pil italiano nel 2021 del +6,3% garantendo così di guardare con ottimismo al futuro, senza però dimenticare che il periodo invernale si sta preannunciando difficile sia dal punto di vista sanitario sia per la difficoltà di approvvigionamento di beni intermedi e per i rincari dei prezzi di energia, materie prime e trasporti. Il recente report “Bilancio del 2021” realizzato dall’Area Studi Legacoop e Prometeia mette in luce i principali fattori che hanno garantito all’Italia una ripresa più efficace e più rapida rispetto agli altri Paesi dell’eurozona. In prima battuta ritroviamo l’andamento della manifattura dove l’Italia, unica tra i quattro maggiori paesi europei industrializzati (Francia, Spagna e Germania), ha recuperato e sopravanzato i livelli pre-crisi, nonostante le difficoltà persistenti in termini di approvvigionamenti di semilavorati e di pressioni sui costi di produzione. Fatto 100 l’indice della produzione industriale totale a dicembre 2020, a ottobre 2021 l’Italia si colloca oltre quota 103, la Spagna poco sotto 101, la Francia a 100,5 e la Germania poco oltre 96. I divari di performance sono dovuti ad un diverso posizionamento di gamma fra i Paesi, che porta l’industria italiana a soffrire di meno la transizione ecologica e la carenza di semiconduttori al contrario dell’industria tedesca e quella francese. Inoltre, il traino dell’export italiano, in particolare dell’alimentare e dei settori legati all’edilizia, ha consentito alla nostra manifattura di conquistare quote di mercato lasciate sguarnite dagli altri Paesi concorrenti. È auspicabile che questi fattori continueranno a proteggere la nostra manifattura nelle turbolenze delle strozzature nell’offerta di materiali e del caro energia e trasporti, sempre che queste non durino troppo oltre la primavera. La ripresa del 2021, con una previsione di crescita

Il rincaro impressionante di trasporti, materie prime ed energia, sta colpendo in particolar modo le Pmi del Pil del 6,3% è accompagnata da una costante crescita di fiducia che sarà importante preservare anche per tutto il 2022. Nonostante questo scenario favorevole, l’anno è stato chiuso con indicatori che lasciano molta incertezza: i costi di produzione dovuti al disordine negli approvvigionamenti e al rincaro impressionante di trasporti, materie prime ed energia, stanno colpendo con violenza in particolar modo le Pmi che costituiscono la dorsale del nostro sistema produttivo. Ad oggi le tensioni inflazionistiche si stanno scaricando sui margini delle imprese. In primo piano il ruolo dell’energia in crescita a novembre del 73% nei prezzi alla produzione e del 31% in quelli al consumo. Meno marcati ma con conseguenze non meno importanti risultano essere i trasporti, tra difficoltà di reperimento dei container marittimi e aumenti dei prezzi che toccano punte del 2% sui prezzi al consumo. Gli analisti prospettano un lento miglioramento nei prossimi mesi di questi indicatori. La crescita economica dipenderà, in ogni caso, dalla velocita con cui le famiglie riacquisteranno fiducia e riporteranno la propria propensione al consumo ai livelli pre-crisi. Come visto in precedenza la componente sociale e psicologica sarà il fattore che potrà garantire la spinta continua alla crescita economica: in poche parole dipende da noi e da come decidiamo di gestire l’informazione.

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12 informazione pubblicitaria

Rincari: la strategia di Confindustria Trento Una soluzione luce e gas in convezione con gli associati di Assoenergia e con il Gruppo d’Acquisto dell’Energia ha permesso a molte imprese di attutire l’impatto degli aumenti energetici. Gli ultimi mesi del 2021 e questo inizio di 2022 hanno visto salire a dismisura i costi delle materie prime a livello mondiale, tra cui energia elettrica e gas naturale. Cosa sta succedendo di preciso e come si sono mosse Confindustria Trento e Dolomiti Energia per ridurre l’impatto sulle imprese? LO SCENARIO INTERNAZIONALE I prezzi delle bollette di luce e gas sono legati a diversi fattori, tra cui i costi della materia prima, la spesa per gli oneri di sistema e per il trasporto dell’energia, la gestione del contatore. La causa principale degli aumenti di questi ultimi mesi è stata la materia prima, complice il rincaro senza precedenti dei prezzi del gas naturale sui mercati internazionali. Gas che è ancora una delle fonti principali per la produzione di energia elettrica soprattutto in Italia e ne influenza direttamente il prezzo all’ingrosso, indipendentemente dalla modalità di produzione. A determinare questa situazione senza precedenti una combinazione di fattori concatenati: • l’aumento generalizzato della domanda energetica mondiale, dovuto alla ripresa post-pandemia; • l’incremento dei consumi di gas naturale dei Paesi asiatici, che ha dirottato verso l’Asia parte della fornitura di gas americana destinata all’Europa;

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il calo nelle forniture continentali di gas dalla Russia verso l’Europa e la mancata attivazione del nuovo gasdotto Nord Stream 2, canale che collega direttamente la Russia con la Germania; le tensioni geopolitiche legate alla delicata situazione in Ucraina, nella quale le forniture energetiche sono tra gli elementi che possono essere coinvolti in caso di conflitto.

CONFINDUSTRIA TRENTO E DOLOMITI ENERGIA Il Governo è intervenuto per contenere gli effetti di questi aumenti e l’accordo già in

essere tra Confindustria Trento e Dolomiti Energia ha mitigato ulteriormente gli aumenti di mercato. Dolomiti Energia, infatti, all’interno delle convenzioni con Assoenergia e con il Gruppo d’Acquisto per l’Energia ha studiato delle soluzioni luce e gas personalizzate. Si tratta di offerte flessibili, strutturate con un mix tra prezzo fisso e prezzo variabile: in particolare, la quota a prezzo fisso è compresa tra il 25 e il 50% e ha consentito, almeno per una buona parte della fornitura, di attutire gli aumenti di questi mesi. COSA ACCADRÀ IN FUTURO? Con le informazioni che ci sono ora, è impossibile prevedere l’andamento dei prezzi di energia e gas per il 2022. È lecito però immaginare che picchi straordinari di mercato come quelli attuali potrebbero essere un fenomeno che si ridimensionerà passato l’inverno, quando si potrebbero attenuare le principali concause elencate sopra.


13 copertina

Energia: occorrono cambiamenti profondi In risposta alla corsa dei prezzi delle materie prime energetiche, Confindustria ha proposto al Governo diverse misure per invertire il trend dei costi delle commodities. di FEDERICO DE COL, Assoenergia

APPARIVA

straordinaria la soglia dell’energia elettrica a 105 euro/MWh: se pensiamo che dicembre 2021 si è concluso con un prezzo medio di 281 euro/ MWh (con punte orarie ad oltre 500 euro!!), quel 105 non era poi un valore così malvagio. Si cita l’energia elettrica in quanto è la commodity più utilizzata dalla maggior parte delle aziende ma il vero fautore di questi aumenti è, ricordiamolo, il gas naturale. In termini di prezzi del gas, 20 euro/MWh sono e resteranno un lontano ricordo, almeno nel breve-medio periodo. Dopo i picchi di metà dicembre 2021 ad oltre 110 euro/MWh, un deciso ritracciamento durante le festività ha riportato il valore sotto gli 80 euro/MWh, compresi i prodotti futures (mercati dei periodi successivi al presente). Le cause sono state un rilassamento delle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina (di conseguenza Usa e Ue) e, passateci il termine, l’arrivo della “cavalleria americana” sotto forma di miliardi di metri cubi di Gnl tramite metaniera provenienti dagli Stati Uniti approdate nei vari porti e rigassificatori del vecchio continente. Lo scenario in est Europa è purtroppo fortemente instabile, di conseguenza si assiste a continui

cambiamenti delle prospettive sui futures. Fortunatamente l'Italia gode di ottimi rapporti con Mosca dai quali si auspica una certa stabilità delle forniture verso la nostra rete. L’altra nota componente fondamentale del prezzo, la CO2, oggetto di azioni puramente speculative in particolare tra l’ottobre 2020 e il dicembre 2021 che ne hanno portato il prezzo dai 20 euro/ tonnellata agli 80 euro, a conti fatti il sistema industriale italiano ha pagato 21,05 miliardi di euro nel 2021 contro gli 8,13 del 2019. Se non vi saranno drastici cambiamenti a breve, il 2022 vedrà un impegno di spesa di 37 miliardi. Un costo insostenibile per la nostra competitività. Il governo italiano nei mesi autunnali aveva emanato decreti atti a diminuire la spesa in particolare di famiglie e piccole imprese (utenze con potenza disponibile inferiore a 16,5 kW) stanziando circa 3,6 miliardi di euro. Azione del tutto inin-

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14 copertina

I risultati 2021 di Assoenergia Grazie al quotidiano lavoro di analisi ed interpretazione degli scenari degli ultimi anni, Assoenergia ha garantito alle imprese nel 2021 Energia elettrica: 210 GWh, Gas naturale 12 Mln Smc Prezzo medio EE 2021: 81,4 euro/MWh vs PUN 125 euro/MWh Prezzo medio AT 20-21 16 euro/MWh VS TTF 20 euro/MWh Per il 2022 si prospettano Prezzo medio power 2022 149 euro/MWh vs PUN 200 euro/MWh Prezzo medio AT 21-22 54 euro/MWh vs TTF 80 euro/MWh Assoenergia fornisce assistenza anche al Gruppo di acquisto delle PMI con apposite convenzioni.

fluente sul sistema industriale del Paese e al quale fanno riferimento la maggior parte delle utenze, specialmente le cosiddette energivore. Vista questa immobilità del governo centrale, il Coordinamento Nazionale Consorzi (di cui Assoenergia fa parte) che fa capo a Confindustria nazionale, ha richiesto ai vari soggetti di interessare direttamente le territoriali affinché ognuna mandasse il proprio grido di allarme. Da Confindustria Trento e Assoenergia è stata quindi inviata una lettera al Presidente Carlo Bonomi e al delegato energia Aurelio Regina evidenziando la pericolosa situazione in essere e l’apprezzamento per le prime prese di posizione da parte di Confindustria nei confronti del governo e le strategie strutturali di cui si iniziava a sentir parlare. Al Gruppo Tecnico Energia non erano infatti sfuggite le azioni messe in atto da Germania e Francia a sostegno dell’industria in un contesto di aumento dei prezzi con trend simile in tutta Europa. In particolare la Francia, con un’importante presa di posizione, ha reso disponibili 120.000 GWh di energia elettrica (su un totale di 450.000 annui) a un prezzo storico di 42,6 euro/MWh ottenendo così un prezzo medio di 100 euro/MWh contro un prezzo di borsa a 180-250 euro. In tutt’altra direzione si è

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mossa la Germania, che ha scaricato più dei due terzi delle componenti para fiscali del comparto industriale sulle famiglie, garantendo la continuità dell’attività industriale e quindi il mantenimento dei livelli occupazionali. Sono state quindi proposte al governo diverse misure, congiunturali e strutturali, per ridurre l’impatto dei costi e invertire il trend dei prezzi delle commodities. Lato gas, con il via libera del decreto “Gasivori”, approvato il 28 dicembre e operativo da aprile 2022, si porteranno buoni vantaggi ai grandi utilizzatori di metano. Si spinge inoltre su un incremento della produzione nazionale annua di gas, dagli attuali 4,5 agli 8 miliardi di Smc con vantaggi immediati sul prezzo agli operatori che si impegneranno a concludere contratti a dieci anni. Strutturalmente è necessaria una riduzione della dipendenza di circa il 50% da un unico fornitore estero (la Russia): l’Italia è in una posizione geografica molto favorevole a questa strategia, potendo contare su numerosi ingressi da nord Africa e Medio Oriente. Lato energia elettrica, Confindustria richiede un profondo cambiamento nel mercato elettrico, in particolare nella modalità di formazione del prezzo: gli extra margini derivanti dalla produzione e vendita da fonte rinnovabile dovrebbero essere utilizzati per calmierare il prezzo finale. Non è più pensabile, infatti, produrre a 40 euro/ MWh e rivendere a 250. A seguito delle richieste di Confindustria, il Decreto del 21 gennaio “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese…” ha riportato interventi sia sulla riduzione degli oneri di sistema per le utenze superiori a 16,5 kW (in qualsiasi tensione) che, per le imprese a forte consumo di energia elettrica che hanno subito un aumento del costo del kWh superiore al 30% rispetto al 2019, un contributo straordinario sottoforma di credito di imposta del 20% sul maggiore onere sostenuto. Un buon risultato ottenuto anche grazie all’impegno Associativo.



16 copertina

Un nuovo servizio contro i rincari Confindustria Trento mette gratuitamente a disposizione delle aziende associate una piattaforma per il monitoraggio, l’analisi e la previsione dei costi delle materie prime e dell’energia

DA QUASI

un anno assistiamo a importanti emergenza. Da ultimo, visto il carattere di extra fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e ordinarietà del momento, ha deciso di potendell’energia, che stanno incidendo in maniera ziare il suo supporto verso le aziende associate. dirompente sul sistema economico, limitando- L’Associazione ha pertanto stretto una partnerne la ripresa, e più nello specifico sulle strategie ship con Prometeia, primaria società di consudelle imprese in termini di costi da sostenere, lenza e ricerca economica con oltre 25 anni di tempi di approvvigionamento e sviluppo com- esperienza nell’analisi e previsione dei mercati merciale. Lo scenario, già complesso a causa del- delle commodity a supporto delle supply chain le evoluzioni sanitarie della pandemia, è vessato manifatturiere italiane. Da febbraio 2022 Confinoggi da fattori macro-economici che hanno bi- dustria Trento metterà dunque a disposizione sogno di essere letti, decifrati, analizzati e infine delle imprese associate la possibilità di monitorare e prevedere l’andamento dei prezzi di oltre per quanto possibile anticipati. Confindustria Trento, forte della collaborazione 70 commodities grazie ai dati e ai report della con Assoenergia, che si occupa tra le altre cose Piattaforma digitale Prometeia - APPIA (Analisi e dell’approvvigionamento in comune di energia a Previsioni dei Prezzi degli Input Aziendali). prezzi vantaggiosi, si è attivata sul piano politico “I dati dell’ISTAT relativi al PIL ci dicono che le e sul piano operativo per fare fronte a questa nostre imprese hanno saputo sfruttare il vento

Congiuntura recente delle commodity - Gennaio 2022

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Var % rispetto al mese precedente in €

della ripresa: dobbiamo mettere in cassaforte questo risultato – spiega il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato –. Non possiamo permettere che fattori come l’approvvigionamento di energia e materie prime fermino la nostra forza propulsiva. Proprio per questo l’Associazione ha voluto dare alle proprie aziende sostegno concreto e strumenti adeguati per affrontare questa situazione inedita”. APPIA è uno strumento per approfondire la conoscenza e l’interpretazione delle dinamiche di mercato attraverso analytics digitali costantemente aggiornati, report periodici e webinar verticali di filiera. In altre parole, viene dato accesso ad un servizio evoluto di market intelligence accompagnato da attività consulenziali per agevolare le imprese del sistema ad affinare e potenziare le proprie strategie di approvvigionamento. Un sistema interattivo complesso in grado di fornire: reportistiche dettagliate e personalizzate, un’approfondita analisi delle tendenze in atto e non da ultimo previsioni di

mercato proiettate su un orizzonte temporale di due anni. Attività necessarie, ancor di più nell’attuale contesto economico-produttivo, per la definizione di piani industriali efficaci.

Come iscriversi al servizio Per accedere alla piattaforma, è necessario compilare il form di iscrizione disponibile al sito confindustria.tn.it. Al momento dell’iscrizione, è richiesto a ciascuna impresa associata di indicare un referente aziendale, il quale riceverà le credenziali di accesso come amministratore e a sua volta potrà attivare ulteriori tre utenze, per un massimo di quattro accessi aziendali. La registrazione del webinar di presentazione, organizzato solo per le aziende associate il 15 febbraio 2022 alle ore 16.00, sarà disponibile sul sito dell’associazione, ad accesso riservato.

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Quarta ondata: l’impatto sul lavoro Elaborati i risultati dell’indagine di Confindustria Trento sulle assenze da Covid nelle imprese trentine. A casa il 7%, con picchi del 25% nelle piccole imprese. Tra i più colpiti il settore alimentare.

LA QUARTA

ondata di Covid-19 costringe a casa e Finanza. Tra i settori per i quali l’incidenza dei mediamente il 7% dei lavoratori delle imprese in- contagi e delle assenze è invece minore: Energia e dustriali associate a Confindustria Trento, con pic- Servizi per l’ambiente (0,3%), Sistema Moda e Estrattichi importanti ma isolati che superano il 25% nelle ve, Lapidei, Porfido e Materiali da Costruzione (3,8%). realtà più piccole. È questa la tendenza registrata Circa il 30% delle aziende prevede di diminuire la dal Centro Studi dell’Associazione elaborando i dati propria produzione a causa delle assenze che codella survey diffusa l’11 gennaio per monitorare gli stringono a lavorare a regime limitato. Numerose effetti dell’inasprimento dei contagi e dell’aumento aziende comunicano di avere fissato come soglia delle misure di isolamento e quarantena sul mondo limite il 10%, oltre la quale dovranno prevedere lo produttivo. Oltre 150 le aziende che hanno risposto stop temporaneo della produzione. al questionario: si tratta di realtà dalle caratteristiche “Tra le principali preoccupazioni degli imprenditori interpellati — spiega il direttore generale di estremamente eterogenee per dimensione e settore. Suddividendo i risultati a seconda dei settori mer- Confindustria Trento Roberto Busato —, il fatto ceologici, si riscontrano sostanziali differenze in ter- che alcune figure, particolarmente qualificate o in mini di percentuali di assenza. Il settore più colpito, possesso di competenze specifiche per l’utilizzo dei con una media che supera il 14%, è quello alimentare. macchinari, non possano essere sostituite temporaManca circa il 10% del personale delle imprese della neamente. In molti casi, inoltre, ci vengono segnaCarta, Grafica, Editoria e degli Impianti a Fune, ma lati ritardi nell’esito dei tamponi di controllo per anche della sezione Servizi alle Imprese Engineering l’uscita dall’isolamento”.

Distribuzione delle percentuali delle assenze aziendali VALORE NORMALIZZATO DELLA DISTRIBUZIONE

economia

economia

PERCENTUALE DI ASSENZE AZIENDALI

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L’intelligenza artificiale non è solo fantascienza L’AUTOMAZIONE MIGLIORA LA GESTIONE DELLA COMPONENTE UMANA E AIUTA AD AUMENTARE IL FLUSSO DI LAVORO Se vent’anni fa ci avessero detto che in tutte le case avremmo avuto un dispositivo interattivo, che dialoga con noi e con i sistemi di casa; che ci dice che tempo fa, ci ricorda di passare alla posta o spegne automaticamente le luci, cosa avremmo pensato?

Il digitale, il cloud e la robotica sono i mezzi per mantenere le aziende del nostro territorio competitive a livello internazionale. Il supporto del digitale 4.0, abbinato a una forte competenza nell’analisi dei dati, sta favorendo l’evoluzione della manifattura europea. Ma la vera differenza tra chi saprà eccellere e chi resterà indietro, sarà nella preparazione e nella specializzazione dell’elemento umano.

Probabilmente alla trama di un film di fantascienza ambientato in un futuro molto remoto.

Mirco Cainelli Vicepresidente di Confindustria Trento

Eppure questo futuro è già qui, fa parte della nostra quotidianità ed è innegabile che abbia facilitato la nostra esistenza. Ma se nella vita di tutti i giorni non abbiamo problemi ad affidarci a questi strumenti, spesso applicare queste tecnologie in azienda sembra complicato e non si vedono fin da subito gli effettivi benefici, sia per l’azienda stessa che per il lavoratore. Le perplessità sono sempre le stesse: costi elevati da una parte e il timore che la digitalizzazione possa sostituire l’elemento umano. La realtà delle cose però è molto diversa. Automatizzando, si resta più competitivi sul mercato, si minimizza il rischio di malattia professionale e di infortunio e si riducono i tempi di fermo per la produzione. La robotica mobile, che studiamo e progettiamo da anni, è un esempio concreto di come le automazioni possono portare significativi miglioramenti in azienda.

Bloccare l’attività perché manca il materiale che serve alla lavorazione, costringendo l’operatore a spostarsi per andare in magazzino a reperire il necessario, ha costi elevatissimi sul bilancio finale. Grazie a sistemi come il carrello collaborativo invece, tutto il materiale (componenti, merci, ricambi) viene spostato lungo i corridoi fino alla postazione che lo ha richiesto: basta programmarlo con pochi passaggi. Il flusso di lavoro non si interrompe e si evitano gestioni in emergenza. Tutto è pianificato prima, l’approvvigionamento è costante e il processo rimane efficiente. Questo, unito a un attento studio delle interfacce delle macchine con software intuitivi che migliorano la gestione degli impianti e permettono una formazione continua dell’operatore che lavora su postazioni ergonomiche, rende l’attività più gestibile e sostenibile minimizzando la possibilità di errore. Aziende come Bonfiglioli, Luxottica e Dana, hanno scelto questa modalità di processo ottenendo notevoli vantaggi: miglior controllo della produzione, aumento della qualità del prodotto, monitoraggio in tempo reale ponendo al centro il benessere del lavoratore.

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Pandemia e mercato del lavoro Il Centro Studi Confindustria: nell’industria trentina contratti stabili, una difficoltà a reperire talenti maggiore che altrove, un ricorso più razionale alla Cassa speciale Covid.

NEL MOMENTO

in cui scriviamo la pandemia da Covid-19 sta vivendo un’ulteriore evoluzione, sottoponendo ancora una volta l’emisfero settentrionale a una recrudescenza della diffusione. Fortunatamente i tassi di mortalità e ospedalizzazione sembrano decisamente diversi da quelli riscontrati lo scorso inverno, sinonimo di una diffusione vaccinale che funziona e che sta procedendo spedita, almeno nei paesi più avanzati. La sensazione è che i continui isolamenti prolungati delle persone positive causi una situazione a singhiozzo in cui l’economia fatica a prendere ritmo, unita al rincaro dei prezzi dell’energia, all’aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti. Proviamo però in questa occasione a tirare le somme in merito all’anno 2020 e alle ripercussioni della pandemia sullo stato del mercato del lavoro nazionale e locale. Grazie alla rielaborazione dell’indagine annuale rilasciata dal Centro Studi Confindustria abbiamo un quadro abbastanza chiaro sullo stato di salute nel quale si trova il mercato del lavoro locale nel settore industriale. In merito alla Provincia di Trento e in particolare alle aziende associate a Confindustria Trento, l’indagine restituisce un’immagine nitida della stabilità contrattualistica che l’industria locale garantisce ai propri dipendenti: per il 92% i contratti a tempo indeterminato, in linea con la percentuale diffusa a livello nazionale. Un altro dato molto importante che emerge è il riflesso dell’annoso problema della difficoltà di reperimento di personale qualificato in relazione alle competenze necessarie: anche in un anno particolare come il 2020, il 27% delle aziende rispondenti ha selezionato questo fattore come un limite alle assunzioni programmate. Il dato è più alto di almeno 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale, a testi-

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monianza delle abituali difficoltà in termini di reperimento di talenti di cui il nostro territorio soffre particolarmente. Degno di menzione, infine, il dato sull’impiego dei trattamenti di integrazione salariale, soprattutto Cassa speciale Covid. Nel 2020 vi ha fatto ricorso circa l’80% delle imprese associate a Confindustria Trento: dato più alto di circa 10 punti percentuali rispetto alla media nazionale. Da un’analisi verticale del dato, si riscontra tuttavia una durata di utilizzo dei trattamenti di integrazione salariale molto più breve rispetto alla media nazionale (si parla di 1-9 settimane, rispetto alle 18 della media nazionale): sintomo, questo, di un utilizzo in larga parte cautelativo e di una successiva capacità di forte ripresa della produttività.


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Svolta green: se non ora, quando? Cemiat guarda al futuro e, in linea a quanto proposto da Toyota Material Handling di cui è rivenditore ufficiale, scommette sulle batterie agli ioni di litio

Trasformare la propria flotta di carrelli controbilanciati, elevatori e transpallet tradizionali in carrelli elettrici potrebbe rivelarsi una scelta vincente non solo in termini di sostenibilità ambientale ma anche per i risparmi economici che conseguirebbero da questa scelta

Si respira un’aria nuova, di cambiamento, anche in ambito di logistica e automazione. Per rispondere al tema della salvaguardia ambientale, infatti, anche i costruttori di carrelli elevatori sono alle prese con una rapida evoluzione dei sistemi di alimentazione. Una soluzione ben accolta dalle aziende che, sempre più numerose, scelgono forme di energia alternativa per alimentare la propria flotta di carrelli destinati alla movimentazioni delle merci. Se prima questa svolta green poteva sembrare prematura, oggi non è più così: i carrelli elettrici, apprezzati per praticità e versatilità, sono diventati altamente efficienti, potenti e performanti. I vantaggi conseguibili da questa transizione energetica scelta sono

molteplici. In primis l’azzeramento delle emissioni: i carrelli elettrici, infatti, non ne producono e di ciò ne beneficia l'ambiente oltre che il proprio magazzino. In secondo luogo per le migliorie apportate dalla tecnologia che li ha resi ancor più stabili e sicuri perché dotati di un sistema di frenata rigenerativa e di un software di controllo per consentire agli operatori di movimentare i propri carrelli in modo rapido e preciso. “Le batterie al litio rispetto a quelle piombo/acido - ci hanno confermato Luana Piazzalunga e Giuseppe Castagneto, CEO e Co-CEO di Cemiat Srl e di Piazzalunga Srl - durano tre volte di più, hanno un rendimento energetico migliore del 30%, si

ricaricano molto più velocemente e non richiedono manutenzione. Aspetti, in particolare quest’ultimi, che consentono di ridurre al minimo i tempi di fermo macchina”. Ma i vantaggi conseguibili dall’utilizzo di un carrello elettrico, non finiscono qui. A differenza di quelli a combustione interna (diesel e GPL), sono molto silenziosi e adatti sia per applicazioni interne che esterne potendo movimentare carichi molto pesanti e di qualsiasi materiale. In merito ai costi, infine, la soluzione agli ioni di Litio che proponiamo, pur richiedendo un investimento iniziale maggiore, presenta dei vantaggi a medio lungo termine molto significativi risparmiando su manutenzione ed assistenza.

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speciale moda

speciale moda

Voglia di guardare al futuro Intervista a GIUSEPPE GASPARI, presidente della Sezione Moda.

PRESIDENTE

Gaspari, la sezione che rappresenta si contraddistingue per essere molto variegata. Ce la potrebbe descrivere? La Sezione Moda di Confindustria Trento si caratterizza per essere un gruppo di importanti realtà produttive dalle attività estremamente diversificate. Al nostro interno abbiamo sia realtà legate al tessile, dunque con una produzione di filati e tessuti, sia imprese che lavorano nell’abbigliamento e nel fashion, rivolgendosi quindi al confezionamento dei capi di vestiario, di accessori, calzature e articoli sportivi. In termini numerici facciamo riferimento a una quindicina di aziende con più di 1200 dipendenti, per un fatturato complessivo di circa 489 milioni di euro. Negli ultimi due anni il settore moda è stato uno dei più colpiti dalla pandemia. Il com-

parto trentino come ha reagito a questi forti sconvolgimenti? Guardando al nostro territorio anche in questo caso non è possibile dare una risposta generale, che valga per tutti. Questo perché, soprattutto nella prima fase della pandemia, come nel resto del paese, abbiamo riscontrato fenomeni che presentavano andamenti diametralmente opposti. Da una parte c’è chi ha subito un forte contraccolpo, dall’altra chi ha registrato fatturati addirittura migliori rispetto al 2019. Nonostante questi casi in controtendenza il bilancio generale rimane negativo: infatti gli osservatori identificano il nostro settore come il secondo più colpito dalla pandemia. I dati relativi alle esportazioni, che costituiscono circa il 65% delle nostre produzioni, parlano di cali del 20-23%. Sicuramente una situazione non facile da gestire. A tal proposito, relativamente al settore moda un rapporto dell’ufficio studi Sace ha registrato nei primi dieci mesi del 2021 un aumento delle esportazioni di 16,4 punti percentuali. Sembrano segnali incoraggianti. L’anno appena concluso sicuramente ci ha visti protagonisti di un trend positivo che deve essere cavalcato. Proprio Sace riporta che il Trentino Alto Adige e Basilicata sono le uniche due regioni ad aver registrato una crescita estera nel 2020, proseguita anche nei nove mesi successivi. Rimane comunque la consapevolezza che, come stimato dalla Federazione Sistema Moda Italia, il raggiungimento dei livelli pre-crisi non arriverà prima del 2023. Parlando di segnali incoraggianti, in questo 2021 un ruolo centrale lo hanno sicuramente giocato le campagne vaccinali, che hanno dato sostegno a questa ripresa dando respiro a tutta la

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filiera e rimettendo in moto a pieno regime anche i reparti produttivi.

industriali fanno da traino all’economia: mi pare dunque logica l’esigenza di valorizzare maggiormente i percorsi professionalizzati, che non hanDi fronte ad un contesto sempre più complesso, no nulla da invidiare a quelli più tradizionali. quali sono le istanze portate avanti su scala na- L’esigenza di valorizzare e dare contemporaneità zionale da Confindustria Moda? ai percorsi di studio tecnico-tecnologici non è un Come comparto nei mesi scorsi abbiamo presen- capriccio: è riconoscere l’importanza di poter tratato un dossier intitolato: “Percorso per il rilancio sferire una dimensione pratica del lavoro troppo della filiera italiana del tessile e abbigliamento”. spesso trascurata. In un periodo di cambiamento In altre parole, abbiamo redatto un documento come questo, avanza inoltre la richiesta di nuovi dove viene articolata una strategia di intervento, profili professionali, legati soprattutto alla sostenibilità e all’innovazione digitale e aggiungo che abbiamo estremamente bisogno di nuove generazioni intelligenti e soprattutto capaci di raccoglieValorizzare i percorsi di studio re le idee e tradurle in azioni concrete.

tecnico-tecnologici significa riconoscere l’importanza di trasferire una dimensione pratica del lavoro troppo spesso trascurata.

Guardando invece all’oggi, proprio in un momento in cui le stime economiche ci vedevano in forte ripresa, stiamo assistendo alla lievitazione dei costi energetici e delle materie prime. Come sta reagendo il settore a tutto ciò? Le filiere del tessile e dell’abbigliamento come abbiamo detto hanno sofferto molto la pandemia. I fattori citati sicuramente non stanno dando una mano: anzi, mi sento di dire che esistono con proposte strutturali e soprattutto di sostanza, dei seri pericoli di vanificare gli sforzi fatti negli per il rilancio della filiera. Un piano ambizioso ultimi due anni. È sufficiente soffermarsi sui costi concepito su tre livelli operativi che comprende dell’elettricità: parliamo di aumenti tra il 470% e il circa 8 miliardi di investimenti complessivi. Si +650%. Numeri stratosferici, che in primo luogo ci tratta dunque di strategie che non si limitano a fanno perdere quote rilevanti in termini di comchiedere interventi sul breve termine a favore del- petitività sui mercati internazionali, ma soprattutle aziende in crisi, ma soprattutto azioni concrete to costituiscono una seria minaccia per la tenuta per rilanciare il settore grazie a investimenti in delle nostre produzioni industriali. Anche grazie filiere sostenibili, digitalizzazione dei processi e, all’aiuto di Confindustria Trento stiamo monitonon meno importanti, in capitale umano. rando con grande attenzione la situazione: altri tonfi non ce li possiamo permettere. Su quest’ultimo punto, anche con uno sguardo particolare alle nuove generazioni, il settore di che figure professionali ha bisogno? È sicuramente una questione a cui andrebbe dedicato un discorso e delle analisi molto più approfondite. In breve possiamo dire che nel formare i nuovi addetti del settore dobbiamo concepire e strutturare meglio i percorsi scolastici che i giovani intraprendono. Siamo un Paese dove le realtà

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I pionieri del filo siliconico Dallo stabilimento di LeMur esce un prodotto unico al mondo. Due i settori principali dell’azienda: accanto ai filati in silicone, anche la produzione di filati elastici per calzifici. di ALESSANDRO BERTOLINI

"ANTICIPARE

il futuro è il nostro modo di vivere oggi, un passo dopo l’altro, un filo dopo l’altro”. È questa la filosofia di LeMur, l’azienda di Ala conosciuta a livello internazionale nei vari settori tessili e della moda. Uno sguardo verso l’avvenire, quello di LeMur, che ha attirato, con il proprio filo siliconico, l’interesse di Apple, per creare un prodotto unico: il cinturino “Solo Loop intrecciato”. Il nuovo Apple Watch, infatti, viene venduto dal 2021 con un cinturino realizzato con i filati in silicone prodotti ad Ala. “Una commessa concretizzata l’anno scorso – raccontano Mario Dorighelli e Thomas Klotz, rispettivamente amministratore delegato e direttore generale dell’azienda – che ci ha richiesto 5 anni di lavori e lunghe trattative. A contatto con la più grande azienda al mondo (per capitalizzazione), ma anche con altre realtà industriali di alto livello, LeMur ha così fatto crescere la propria struttura, con una particolare attenzione alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, al controllo della qualità, a come presentarsi a livello internazionale”. Dallo stabilimento di Ala escono milioni di chilometri di filato 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, destinati ai mercati di tutto il mondo. Le scarpe da calcio di

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Ronaldo e le scarpe da ciclista di Tadej Pogacar (vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France) sono realizzate con filati sviluppati specificatamente da LeMur. Nike, Adidas e molti altri key player si rivolgono all’azienda di Klotz e Dorighelli per avere l’eccellenza e il meglio di quello che si trova sul mercato. “Produciamo così tanti chilometri di filato che, se lo srotolassimo, potremmo andare sulla Luna tutti i giorni, ogni giorno”, spiegano Dorighelli e Klotz. Un’eccellenza Made in Italy, LeMur. Ma più precisamente, Made in Trentino, come ricordato dal video corporate dell’azienda. Tutto si svolge nello stabilimento di Ala, dove lavorano una sessantina di collaboratori. Un team motivato e coeso. Un team fortemente legato al territorio, che racchiude in sé ogni competenza: oltre alla produzione, si svolgono ad Ala anche la progettazione e la prototipazione degli impianti per la filatura del silicone. I settori principali dell’azienda sono due: uno relativo alla pro-


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duzione di filati elastici per calzifici (soprattutto per Calzedonia, ma non solo) e l’altro relativo alla realizzazione di filati in silicone, di produzione esclusiva LeMur. Per comunicare il potenziale innovativo del proprio prodotto, Proprio i filati in silicone spostano l’accento su LeMur ha di recente investito su una strategia di comunicazione ricerca e sviluppo e sullo sforzo di innovare, puncapace di accendere la curiosità e innescare nuove idee. to fermo e prerogativa dell’azienda. Il marchio L’azienda ha realizzato una comunicazione evocativa, muriel®, con cui LeMur commercializza una vasta gamma di prodotti di filato di silicone, è stato basata sulle applicazioni finali del prodotto. È stata sviluppata registrato tramite brevetto in Italia e su tutti i prinuna architettura di brand di prodotto e un video corporate dove cipali mercati del mondo. Gli utilizzi del filato bellezza, innovazione, cultura si fondono in un unico linguaggio. muriel® – il filo in silicone più sottile al mondo Nel brand sono stati inseriti i valori della territorialità e della ultra performante, elastico, ignifugo e biocompatisostenibilità, al fine di fornire elementi di preferenza al mercato bile – sono i più vari: dal settore sicurezza (divise internazionale. per le forze dell’ordine, per la protezione civile, per i vigili del fuoco) all’automotive, dalla sensoristica al controllo della luce, dalla sicurezza ali- di comunicazione con lo sviluppo di un nuovo mentare (novità assoluta nel settore delle materie sito per una comunicazione più semplice e chiara plastiche a contatto con gli alimenti) all’alta moda verso l’utilizzatore finale. e all’abbigliamento sportivo. Non solo il prodotto, “Oltre agli investimenti nella struttura produttiva ma anche il processo produttivo è assolutamente – proseguono – stiamo intervenendo per la proesclusivo e risponde a un know-how maturato in duzione di energia da fonti rinnovabili, con un azienda. “Progettiamo e ingegnerizziamo interna- impianto fotovoltaico da installare sulla copertumente anche i macchinari delle nostre linee pro- ra del nostro stabilimento, in grado di produrre duttive per il settore della ‘filatura del silicone’ e un milione di KWh di energia pulita all’anno e poi li assembliamo sul posto”. di ridurre così l’approvvigionamento dall’esterno, Moltissimi i fronti su cui LeMur continua a ope- con evidenti benefici per i conti aziendali e per rare da pioniere, alla scoperta di nuovi orizzonti l’ambiente”. Per Mario Dorighelli, recentemente rie nuove soluzioni. “Stiamo lavorando a un nuovo confermato alla guida di Assoenergia in Confindutipo di guanto per sportivi – spiegano Klotz e Do- stria Trento, è questa una priorità. “Muovendoci righelli – contenente un filo speciale in silicone in linea con quanto disposto nel Piano energetico conduttivo, che permette di usare il display touch ambientale provinciale 2021-2030, redatto dall’Adello smartphone”. genzia provinciale per le risorse idriche e l’energia, Con la continua conquista di nuove quote di mer- crediamo molto in queste scelte, convinti che la cato, LeMur sta attraversando un periodo di cresci- volontà di intraprendere politiche energetiche più ta costante, rallentato solo dalla pandemia Covid, sostenibili sia un atto di responsabilità che deve che si è tradotto in importanti investimenti di coinvolgere tutte le aziende del territorio”. impianti e macchinari nuovi. “Dopo aver definito la commessa con Apple, nel 2021 abbiamo deciso di aggiungere un nuovo impianto produttivo per la filatura del silicone, più grande di quello esistente, già entrato in funzione”, sottolineano. Essendo l’unico produttore a livello mondiale del filo siliconico, LeMur ha rivisto la sua strategia

Una comunicazione di stile

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Quando la moda lavora per la sicurezza Dal 2005 Sinergy Group si è specializzata nella produzione di abbigliamento militare, protettivo e workwear, per un grande ventaglio di soluzioni all’insegna dell’alta qualità.

"CREDIAMO

fermamente che il nostro lavoro sia basato sulla passione e sulla ricerca. Da quando Sinergy Group è stata costituita, il settore R&S è stato alla base dello sviluppo di ogni singolo progetto e siamo convinti che ogni azienda che basa il proprio prodotto sul Made in Italy si presenta nel mercato internazionale con una marcia in più. Da sempre ci avvaliamo di collaborazioni con le migliori aziende italiane e internazionali, convinti che la sinergia e l’interazione tra esse siano uno dei migliori segreti per il successo”. Andrea e Matteo Faresin, titolari di Sinergy Group Srl, sono protagonisti nel settore tessile, abbigliamento e calzaturiero. La loro azienda è tra i leader sul mercato nelle forniture di abbigliamento militare, protettivo e workwear. Nel 2005, a seguito di un sostanziale cambiamento del mercato dell’abbigliamento civile, l’azienda si è specializzata nella produzione di abbigliamento workwear e di sicurezza, capi e accessori destinati alla protezione individuale di lavoratori e addetti attivi esposti a rischi diversi, secondo le direttive delle normative europee in ordine alla sicurezza sul lavoro. “Lavoriamo, tra gli altri, per Poste Italiane, Polizia dello Stato, Arma dei Carabinieri, Polizia Peni-

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tenziaria, Guardia di Finanza, Esercito Italiano, realizzando capi di abbigliamento, calzature, buffetteria utilizzati dal personale nell’espletamento delle proprie attività”. La sede si trova in Valsugana, a Scurelle dove sono impegnati quattordici dipendenti diretti e cinque lavoratori subordinati. “Ma la nostra attività – spiegano i titolari – sviluppa un’economia che coinvolge circa 1.500 persone”. Il sito industriale di Scurelle è stato recentemente ammodernato


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nel segno del green e del rispetto ambientale. “Nel 2021 – continuano Andrea e Matteo – abbiamo esteso l’area produttiva di proprietà con l’acquisizione di uno stabile attiguo, che ci garantirà un ampliamento delle superfici del 30%. Le nostre strutture sono state aggiornate per creare un’azienda ecosostenibile e non impattante. Lo abbiamo fatto attraverso costanti investimenti sia per la parte elettrica (sistema di illuminazione e produzione a basso consumo energetico con autosostentamento attraverso impianto fotovoltaico) sia per la parte strutturale (con utilizzo di materiali naturali ad elevate prestazioni isolanti). Di fatto, siamo ora molto vicini all’auto-sostenibilità ener- Group Srl, permangono alla base dell’impresa i getica. Un traguardo importante, poiché abbiamo valori autentici della conduzione familiare. “Crecome vision il miglioramento e l’integrazione con diamo fermamente – concludono Andrea e Matteo Faresin – nel merito di questa conformazione. l’ambiente”. Accanto alla sostenibilità energetica, l’innovazione Ci siamo sviluppati attraverso la conduzione facostituisce l’altro pilastro della filosofia aziendale. miliare, coinvolgendo tutti i dipendenti per cre“Cerchiamo di dare più spazio possibile alla ricer- are empatia e condivisione, per far sentire ogni ca di nuovi materiali per migliorare il prodotto componente come attore protagonista. L’azienda e per soddisfare i nostri clienti. Lo facciamo con è cresciuta nel rispetto delle persone. Pensiamo investimenti finalizzati ad aggiornare i processi che alla base dei successi aziendali debba esserci e le produzioni. Siamo impegnati nello sviluppo un clima positivo, di benessere, soddisfazione lae produzione di materie prime e accessori lavo- vorativa e senso di appartenenza. Solo così è posrando materiali diversi: dai cotoni al poliestere, sibile creare un gruppo di lavoro coeso, compatto dal poliammide alle lane, dalle fibre aramidiche e preparato. Nasce da questo spirito la decisione alle fibre tecniche, dal cuoio alle materie plasti- di ottenere la certificazione SA8000, a garanzia del che. Investiamo in questa direzione sia in termini fatto che, per noi, la salute e il benessere dei colladi conoscenza e sviluppo di nuove tecnologie, sia boratori sono tra gli obiettivi principali.” tramite il nostro laboratorio interno, sia mediante Questo alimenta anche il legame con il territorio. collaborazioni con i più avanzati e riconosciuti “La nostra famiglia vive e opera in Trentino da tre partner nazionali e internazionali, specializzati generazioni. Vasco Faresin, fondatore di Sinergy nella verifica e nell’analisi di processo. Tutto que- Group ed ex membro del direttivo di Confindusto al fine di ottenere un prodotto finito di elevata stria settore moda, ha individuato, sin dalle origie garantita qualità, che comprende un grande ven- ni della sua carriera di imprenditore, la Valsugana taglio di soluzioni dal classico allo sportivo, dal come punto di riferimento per motivi logistici e tecnico ai dispositivi di protezione individuale di opportunità, fornite dalla connessione del nocertificati. Di pari passo, abbiamo implementato stro territorio con le principali aree legate al noun percorso di certificazioni aziendali con l’ado- stro business”. (adb) zione del sistema di gestione conforme alle norme UNI EN ISO (certificato ISO 9001:2015, certificato ISO 14001:2015, certificato SA 8000:2014, certificato ISO 45001:2018 e certificato STeP di Oeko-Tex®)”. Nonostante la dimensione industriale di Sinergy

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Le industrie Armani in Trentino G.A. Operations Spa realizza i prodotti destinati all’offerta della linea ammiraglia Giorgio Armani. Ma a Mattarello si fa anche ricerca, progettazione e prototipazione.

UN LEGAME

stretto tra un grande marchio del Made in Italy e il Trentino, basato sulla presenza sul territorio e sullo sviluppo di maestranze altamente qualificate. Si può riassumere così la storia che unisce Giorgio Armani al Trentino: una storia di lungo corso, che comincia negli anni ’80 e prosegue fino a oggi. La tradizione industriale del tessile di Mattarello, a sud di Trento, deve infatti la sua vivacità e internazionalità alla presenza di G.A. Operations, azienda del Gruppo Armani, presente a Trento da molti anni. Presso lo stabilimento di via Catoni, zona industriale di Mattarello, lavorano attualmente 172 dipendenti. Altri 58 collaboratori sono occu-

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pati presso la sede lombarda di G.A. Operations, in provincia di Milano, mentre 55 si trovano nella sede veneta (provincia di Vicenza). Il rapporto con il territorio ha segnato la storia dello stabilimento nel segno della continuità, favorendo la crescita di manodopera specializzata nel settore tessile, a tutti i livelli, dalle linee produttive alla governance. In precedenza, all’inizio degli anni ’60, era sorta a Mattarello un’impresa locale che si era impegnata nel tessile ed aveva generato – protagonista in quella fase di una prima stagione di successo – giro d’affari e manodopera crescente, in buona parte femminile. Seguirono varie



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vicissitudini societarie, il marchio cambiò più volte bandiera e fu più volte acquisito, ma la produzione non si interruppe mai. Finché, nel 1980, il sito produttivo entrò nell’orbita della Giorgio Armani. La produzione poté contare inizialmente sulle licenze Giorgio Armani uomo e poi, dal 1984, anche sulla linea Giorgio Armani donna. In seguito, negli anni 2000 il sito passò definitivamente nelle proprietà del Gruppo Armani, fino alla costituzione dell’attuale G.A. Operations Spa. A Mattarello, G.A. Operations Spa svolge un ruolo importante nell’economia delle industrie Armani. Si trovano qui le linee produttive uomo e donna destinate all’offerta della linea ammiraglia Giorgio Armani. Ma non solo. Presso la sede trentina si fa anche ricerca, progettazione e prototipazione. Sotto il cappello del Gruppo Armani, negli ultimi 50 anni sono maturate così competenze e professionalità che hanno trovato continuità, possibilità di formazione e di miglioramento, nuovi mercati e nuovi orizzonti. Il valore aggiunto è questo: una tradizione del tessile, fatta di lavoratrici e di lavoratori specializzati, sviluppata nel corso del tempo passando da una dimensione locale e artigianale a una dimensione industriale e internazionale. A fare da traghettatore il marchio di prêt-à-porter Giorgio Armani, che ha saputo cogliere sul territorio le eccellenze tessili che preesistevano, collocandole nella più ampia cornice delle sue industrie. L’importanza del sito trentino di Armani è data quindi dal ruolo strategico che svolge all’interno del Gruppo, ma anche, più concretamente, dal filo diretto che esso rappresenta per i percorsi formativi delle politiche di lavoro. G.A. Operations Spa è il punto di approdo per molti giovani che escono dai Centri di Formazione Professionale del Trentino. Da molti anni ciò accade costantemente con il Centromoda Canossa (l’Istituto delle Canossiane), la scuola professionale di Trento che introduce nel mondo della moda con corsi professionali di alto livello. (adb)

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Costituito il nuovo Consiglio Direttivo L’organo ha un mandato molto ampio: gli sono delegate tutte le funzioni, ad eccezione di quelle che sono prerogativa esclusiva del Consiglio di Presidenza.

CONFINDUSTRIA

Trento ha costituito a fine anno il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione. L’organo, allargato a venti componenti rispetto alla ristretta squadra del Consiglio di Presidenza, è stato costituito su proposta del presidente Fausto Manzana utilizzando la possibilità offerta dalla disposizione del decimo articolo dello Statuto associativo,

introdotta dalla modifica statutaria approvata in occasione dell’Assemblea di ottobre. La novità è legata alla volontà di riportare in modo più efficace le istanze delle varie anime del Sistema associativo dentro l’organo decisionale di vertice. Fino alla scadenza del mandato di Manzana, il nuovo Consiglio Direttivo sarà dunque composto da:

Fausto Manzana GPI Spa - presidente

Mirco Cainelli Capi Group Srl – vicepresidente

Rocco Cristofolini Unionporfidi Srl – vicepresidente

Lorenzo Delladio La Sportiva Spa – vicepresidente

Alessandro Lunelli Surgiva F.lli Lunelli Spa – vicepresidente

Stefania Segata Segata Spa – vicepresidente

Barbara Fedrizzi Metalife Srl – presidente Piccola Industria

Martina Togn Vinicola Valdadige Srl – presidente Gruppo Giovani

Enrico Zobele Zobele Holding Spa – past president

Massimo De Alessandri Dolomiti Energia Holding Spa

Giulio Deflorian Mobilificio Deflorian Iginio Srl

Mario Dorighelli LeMur Srl

Luca Guadagnini S.I.T. Bellamonte Spa

Alessandro Leto Legodigit Srl

Marco Lorenz Larentis Lorenz srl

Marcello Lunelli Ferrari F.lli Lunelli Spa

Alfredo Maglione Optoelettronica Italia Srl

Paolo Mazzalai SWS Engineering Spa

Stefano Pedot Autotrasporti Pedot srl

Rossella Simoncelli Solatrix Casa di Cura Spa

INVITATI Christian Dallago Dalmec Spa

Stefania Tamanini Tamanini Hydro Srl

L’organo allargato ha ricevuto un mandato molto la designazione di rappresentanti esterni, la preampio: gli sono delegate infatti tutte le funzioni, disposizione del bilancio consuntivo e preventivo ad eccezione di quelle che sono prerogativa esclu- nonché della delibera contributiva, le decisioni siva del medesimo Consiglio di Presidenza (come inerenti al trattamento del personale).

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La sfida del capitale umano Dal campo all’azienda, la vera formazione è soprattutto la capacità di condividere esperienze. Sentirsi parte di qualcosa di più grande valorizza la nostra individualità. di SAMUELE ROBBIONI, psicopedagogista sportivo e clinico, senior trainer Randstad Sport, docente Randstad Hrs

UNO

dei momenti più affascinanti e sfidanti di chi fa il mio lavoro, si scopre il primo giorno di ritiro ad inizio di una stagione. Quando lavori in uno sport di squadra, ti trovi davanti decine di persone, con le loro aspettative e motivazioni, che vengono da esperienze e culture diverse, con differenti età e ruoli. In quel momento tu sai che devi fare di quel gruppo di persone una squadra, mediando i loro obiettivi individuali all’interno di un obiettivo di team che, se raggiunto, valorizza sempre la loro crescita individuale. In sintesi, devi trasformare le esperienze soggettive in capitale umano al servizio del team. Sono convinto che la vera formazione non sia semplicemente una forma d’insegnamento ma, soprattutto, la capacità di condividere esperienze, come quella che ho avuto il piacere di vivere accompagnando venti manager di Confindustria Trento e Federmanager in uno study tour di due giorni sul tema del “capitale umano”, all’interno di una delle realtà più innovative e d’eccellenza del panorama automobilistico mondiale, la Scuderia Alpha Tauri. È stato un percorso intenso, ideato con il prezioso supporto di Randstad, azienda leader mondiale

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nella selezione e gestione delle risorse umane, che con le sezioni Sport e Academy traduce le metafore del mondo sportivo professionistico in strumenti e modelli di lavoro. Condivido con voi cinque spunti formativi, “allenati” in aula, che non hanno alcuna pretesa dogmatica, ma semplicemente potrebbero rappresentare una preziosa bussola per passare dal “potenziale” al “capitale” umano. Il primo, appreso da Gianfelice Facchetti, attore, scrittore, regista, ma soprattutto amico, che mi ha insegnato che la condivisione di racconti, esperienze, obiettivi e competenze è il modo più efficace per valorizzare le potenzialità delle persone che lavorano con noi. Le persone crescono, cambiano, migliorano nel momento in cui scoprono la capacità di raccontare le loro esperienze ed ascoltare quelle degli altri, la base iniziale per costruire identità di squadra. Il secondo, imparato in tanti progetti formativi vissuti insieme ad Otello Valenti, HR e Legal Director di Scuderia Alpha Tauri, da cui ho imparato che in Formula Uno a più di 300 km/h la domanda principale da farsi è: che cosa è prioritario nel mio ruolo? Prioritario, aggettivo stupendo nella sua valenza più profonda


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derivante dalla lingua latina: “per valore”, che non implica quindi un’urgenza immediata a cui rispondere, ma la consapevolezza di una vision di ruolo e di team a cui rimanere fedeli. Il terzo, la vera sfida nello sport e nelle aziende non è comprare il giocatore di talento, ma valorizzare il talento dei giocatori che hai a disposizione, un concetto che ho elaborato lavorando nei settori giovanili di storici club calcistici. È importante insegnare ai giovani talenti/manager, l’importanza di passare da un mindset statico, mi alleno per vincere una partita, ad uno dinamico, mi alleno per migliorare. Il quarto, le cicatrici che non guariscono sono quelle delle partite che decidiamo di non giocare bloccati dalle nostre resistenze. Ciò che ci spaventa di più di fronte ai cambiamenti, non è tanto la paura di non essere adeguati, ma quello di scoprirci più competenti di quello che le nostre resistenze vogliano farci credere. È importante passare dal concetto di resilienza, un rialzarci a volte meccanicamente nelle difficoltà senza per forza imparare qualcosa, al concetto di antifragilità, che parte da una domanda molto semplice; cosa ho imparato/sto imparando nelle difficoltà o sotto pressione? (pensate a quante competenze e nuove modalità professionali avete appreso negli ultimi due anni!). Il quinto, spesso confondiamo il percorso più veloce con quello migliore. Nel calcio e nel basket, il modo più veloce per arrivare da un punto A ad un Punto B (da una porta/canestro all’altro) è tracciare una linea retta, ma non è sicuramente il migliore perché l’avversario ti intercetta palla! Conoscere i componenti del proprio team, osservando gli avversari, esplorando il campo, scoprendo nuovi schemi e competenze di gioco è il modo più impegnativo, ma anche più innovativo, per migliorare e crescere. Recentemente parlando con il grande coach Fefè De Giorgi, allenatore della Nazionale Italiana di Volley maschile, gli ho chiesto come avesse fatto nell’arco di poche settimane a prendere una squadra che arrivava dal fallimento olimpico e ripor-

tarla sul tetto d’Europa dopo 16 anni. Mi ha detto con una semplicità disarmante: “Se qualcuno si lamentava gli domandavo se quello di cui stavamo discutendo era comodo per lui o utile per la squadra”. Credo che la valorizzazione del capitale umano passi da qui, da quello che in psicologia sportiva viene definito “stato di meraviglia” cioè il sentirsi parte di qualcosa di più grande di noi che valorizza la nostra individualità. Ed infine vi propongo un piccolo esercizio che faccio con molti atleti che seguo; “Come ti piacerebbe essere ricordato al termine della tua carriera sportiva dai tuoi compagni di squadra, i tuoi allenatori, i tuoi avversari, i tuoi tifosi?” La bellezza di quella immagine che visualizziamo dipende dalle scelte che facciamo qui ed ora, perché è la consapevolezza di ciò che siamo, diciamo e facciamo che valorizza il nostro capitale umano!

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Pillole di Finanza d’Impresa A cura dell’Area Finanza d’Impresa

Legge di Bilancio Prorogate al 30 giugno le modalità di intervento del Fondo Centrale di Garanzia previste dal DL Liquidità, con percentuali di copertura all’80%, senza modello di valutazione. A partire dal 1° luglio, previsto un graduale rientro alla disciplina ordinaria. Prorogata al 30 giugno anche Garanzia Italia di Sace.

co-finanziamenti a fondo perduto, alle imprese esportatrici. Nel 2022, le imprese potranno nuovamente presentare domande di finanziamento tramite il portale dedicato.

Pillole di Finanza: il corso di (in)formazione per imprenditori delle PMI Al via il prossimo 3 marzo la prima edizione del Simest corso di formazione per imprenditori delle PMI, La Legge di Bilancio aumenta le risorse dedicate organizzato da Confindustria Trento. Il percorso, alla dotazione dei Fondi, gestiti da Simest, per l’e- gratuito per le aziende associate, è articolato in 4 rogazione di finanziamenti agevolati e dei relativi incontri interattivi in modalità live streaming. Ogni incontro vedrà la partecipazione di un Istituto di credito, per offrire una visione completa del rapporto Banca-Impresa, dialogando su temi come il merito di credito, la Centrale dei Rischi, l’analisi di bilancio e il business plan. Daniele Finocchiaro è il nuovo Consigliere delegato di Fondazione AIRC per la Punto Finanza ricerca sul cancro: avrà la guida operativa È online il primo numero di “Punto Finanza”, l’aggiornamento periodico sulle novità in tema di e gestionale della struttura. credito e finanza d’impresa. Un progetto nato per “Sono onorato di entrare a far parte condensare, in un unico strumento, le notizie della comunità di AIRC – ha detto–. utili alla quotidiana gestione finanziaria dell’aMi appresto a dare il mio contributo zienda, e le iniziative di Confindustria Trento in con profondo rispetto per le persone, materia di finanza. Per ricevere i prossimi numeri, la storia, i risultati e la rilevanza della si invita a fare richiesta alla mail finanzadimpresa@ missione della Fondazione. Sento confindustria.tn.it una grande responsabilità nel guidare un’organizzazione sostenuta dalla fiducia Laboratorio di Financial Modelling Partirà il prossimo 10 febbraio la seconda ediziodi milioni di italiani, dall’entusiasmo di ne del minimaster organizzato da Assoservizi, per decine di migliaia di volontari e dal lavoro fornire, esclusivamente attraverso esercitazioni e di cinquemila ricercatori impegnati per business case, gli strumenti necessari all’analisi fidare risposte ai pazienti e alle loro famiglie. Credo fermamente nella nanziaria dell’azienda. Organizzato in 5 moduli, il centralità della ricerca scientifica e ringrazio il Presidente Sironi per corso garantisce un’offerta formativa specializzata e l’opportunità di mettere la mia esperienza manageriale al servizio completa, di alto profilo, improntata ai principi del dell’organizzazione e contribuire così alla sfida collettiva contro il learning by doing. cancro.”

Finocchiaro alla guida di AIRC

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Assoservizi: c’è il catalogo 2022 Scopri, canale per canale, le opportunità di formazione e consulenza messe a punto dalla società di Confindustria Trento per liberare il potenziale delle imprese.

www.assoservizi.tn.it

Agevolazioni e incentivi alle imprese

Energia e fonti rinnovabili

consulenza@assoservizi.tn.it

Ambiente e Sostenibilità

Finanza d’impresa

Legale, Tutela industriale e Modelli organizzativi

Mercati esteri

Medicina del lavoro

Soft Skills

Comunicazione, marketing e commerciale

Contabilità e Fiscalità

HR, Welfare e Amministrazione del personale

Innovazione e Digitalizzazione

Sicurezza nei luoghi di lavoro

Sistemi di gestione



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Festival dell’Economia. Edizione 2022 La 17° edizione, la prima a firma del Gruppo 24 Ore, rifletterà sui nuovi scenari. Garantita la continuità, ma anche l’innovazione.

"DOPO

la pandemia. Tra ordine e disordine” è parte: Lucia Annunziata, giornalista, Emma il tema a cui sarà dedicato il diciasettesimo Festi- Marcegaglia, presidente B20, Paolo Magri, vival dell’Economia di Trento. La scelta, originata cepresidente esecutivo e direttore Ispi, Monica dai rivoluzionari effetti sociali, economici e po- Mondardini, amministratore delegato Cir, Giulitici causati dalla pandemia, mira a rispondere lio Sapelli, consigliere Fondazione Eni Enrico a due quesiti sostanziali: in questo scenario che Mattei, Giulio Tremonti, presidente Aspen Instiamo vivendo come cambieranno gli equilibri stitute Italia. Un nuovo outfit quindi per il tranel mondo occidentale? La spinta al cambiamen- dizionale appuntamento, che dal 2 al 5 giugno to verrà riassorbita dal sistema oppure nasceran- 2022 farà di nuovo di Trento il luogo di riferino nuovi equilibri economici e sociali provocan- mento per l’incontro e il dibattito dei protagonisti nazionali ed internazionali dell’economia, do tensioni e continue destabilizzazioni? Un assetto inedito anche per il Festival stesso, delle istituzioni, dell’impresa, del mondo accadopo l’annuncio della nuova struttura organiz- demico, filosofico e giornalistico, di tutti gli stazativa, affidata per il triennio 2022-2024 dal- keholder e che, da questa edizione, punterà ad la Provincia autonoma di Trento al Gruppo 24 un maggior coinvolgimento della cittadinanza, Ore, in collaborazione con Trentino Marketing del territorio e dei target famiglie e giovani. affiancato da altre istituzioni territoriali come Un ricco palinsesto di incontri, eventi, talk e l’Università e il Comune di Trento. Garantite keynote a cui prenderanno parte opinion leader coerenza e continuità con il lungo e positivo di rilevanza nazionale ed internazionale e perpercorso che lo scoiattolo ha compiuto nei suoi sonalità di spicco tra scienziati e ricercatori, rapsedici anni di esistenza e che ne ha fatto una presentanti della società civile e delle istituzioni, delle manifestazioni di punta in Italia e non economisti, imprenditori, manager e rappresensolo, alle quali si aggiungeranno tutte le novità tanti delle più importanti realtà accademiche e le migliorie che la scelta del nuovo partner in Italia e nel mondo con una nutrita agenda saprà introdurre. Al lavoro, dunque, il Comitato di iniziative rivolte anche ai giovani e alle faScientifico, presieduto per questa edizione 2022, miglie: il “FuoriFestival” ricco di contenuti spedal direttore responsabile del Sole 24 Ore Fabio ciali, culturali, didattici, ma anche trasversali Tamburini, e composto da Gabriella Berloffa, e di infotainment, e con il coinvolgimento di ordinaria di Economia politica all’Università talent, creator e influencer, durante la quattro di Trento, Luigi Bonatti, ordinario di Politica giorni di giugno in cui Trento e il suo Festival economica all’Università di Trento, Adriana Ca- diventeranno il centro del dibattito economico stagnoli, storica dell’economia già docente di e sociale a livello internazionale. Storia contemporanea all’Università di Torino. A supporto del Comitato l’Advisory Board con il compito di coadiuvare gli organizzatori e il Comitato Scientifico nell’individuazione dei temi legati all’economia reale, del quale fanno

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Agevolazioni provinciali: cosa cambia La Giunta provinciale ha rivisto nei mesi scorsi i criteri per le attività di ricerca e ha eliminato i costi di istruttoria per le domande di contributo presentate da gennaio 2022. di GIANLUCA FEDRIZZI, Assoservizi Confindustria Trento

NEL CORSO

del 2021 la Giunta provinciale ha Compensazione Fiscale eliminati i costi di istruttoria dei Confidi ritenuto opportuno intervenire al fine di appor- • (pari a 500 euro per ciascuna tipologia di tare alcune modifiche ai criteri attuativi della spesa), per le domande di contributo preLegge n. 6/1999 per gli aiuti alle attività di risentate dal 1° gennaio 2022; cerca industriale e sviluppo sperimentale, oltre permane la modalità semplificata di renche ai criteri per i contributi da utilizzare in • dicontazione introdotta ad ottobre 2020, compensazione fiscale e alle norme di carattere grazie alla quale l’ammissibilità delle spese generale. sostenute è determinata attraverso la preL’intento dell’Assessore allo sviluppo economico, sentazione da parte del soggetto richiedente ricerca e lavoro Achille Spinelli è di garantire di una “attestazione di verifica”; maggiori ricadute sul territorio trentino e una • è reintrodotta la Sezione riguardante le agesemplificazione dell’iter istruttorio. volazioni in ambito “Ricerca e sviluppo”, Riteniamo utile proporre di seguito un riepilogo per progetti con spesa massima di 200mila delle modifiche intervenute. euro e contributo pari al 20% (in regime de minimis); Ricerca e Sviluppo è introdotta l’ammissibilità delle spese per • nuove soglie delle procedure: “Procedura • la partecipazione a fiere virtuali, quali la valutativa” per domande di importo supequota di iscrizione alla fiera virtuale e l’eriore a 200mila euro e fino a 1 milione di ventuale affitto dell’area virtuale. euro (precedentemente 500mila euro), “Procedura negoziale” per domande di importo Norme di carattere generale superiore a 1 milione di euro; • maggiorazione del contributo per appar- Per le unità operative non di proprietà dovrà estenenza alle iniziative del Programma Plu- sere stipulato dal soggetto destinatario dell’agevolazione, un contratto di locazione o leasing o riennale della Ricerca; • coinvolgimento obbligatorio di un organi- comodato o affitto d’azienda o ramo di azienda. smo o di un’infrastruttura di ricerca (es. uni- I contratti dovranno essere stipulati e registrati entro la data di emissione del primo documenversità, istituti di ricerca provinciali); • modalità semplificate di valutazione per to di spesa relativo all’iniziativa agevolata. progetti selezionati dalla Commissione europea ma non finanziati a causa della limitazione delle risorse disponibili (Seal of Excellence); • per domande presentate in procedura valutativa è richiesto l’incremento del livello occupazionale pari a 2 ULA ogni 500mila euro di importo in domanda.

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Supercar tailor made Bermat nasce al Polo Meccatronica di Rovereto con lo scopo di creare automobili totalmente personalizzabili per soddisfare il sogno di chi vuole un mezzo cucito ad arte sulla propria pelle.

QUANDO

i sogni diventano una passione e quando la passione diventa la propria scommessa sul futuro: una sfida, quella di Matteo Bertezzolo, che diventa realtà. Avvocato veronese, innamorato dei motori e delle macchine veloci, perde il lavoro a causa della crisi finanziaria generata dai mutui subrime e si trova a un bivio. “Mi restavano due possibilità”, spiega. “Potevo ricominciare a fare l’avvocato e la libera professione, ma non avevo più uno studio e dei clienti. Oppure potevo lanciarmi in una nuova sfida, la mia passione, i miei sogni”. Una strada quasi impossibile, ma ponderata su fattibilità ingegneristiche e tutele brevettuali. “Ho scelto quindi di percorrerla – continua – e nel 2015 ho fondato Bermat”, grazie al primo investitore che ha creduto nel progetto, Industrio Ventures. Bermat nasce con lo scopo di creare automobili totalmente personalizzabili per soddisfare

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il sogno di chi vuole una supercar cucita ad arte sulla propria pelle. L’impresa si costituisce come startup innovativa insediata nel Polo Meccatronica di Rovereto, in seno all’acceleratore Industrio Ventures. Viene sostenuta da Trentino Sviluppo, in veste di finanziatore istituzionale, e trova da subito importanti partner tecnici e tecnologici. Due campagne di equity crowdfunding si chiudono presto con successo, Bermat incassa il sostegno di alcuni autorevoli investitori (Invitalia e altri soggetti privati) e il team di Bertezzolo stringe collaborazioni con alcuni big player del settore: tra i principali, JAS Motorsport per il supporto nella progettazione e nella costruzione della vettura (una scuderia italiana che opera sotto il cappello di Honda) e lo Studio torinese Camal per il design, atelier Made in Italy che lavora per i più importanti brand automobilistici. Per tenere il passo, il team di Bermat si struttura


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con 4 persone. “Un team altamente specializzato”, spiega Bertezzolo. “Al nostro interno ci sono eccellenze ingegneristiche, commerciali e gestionali. Diamo forma ai sogni: i nostri, ma soprattutto quelli dei clienti, rispondendo con reattività, flessibilità e efficienza alle richieste più personalizzate”. Sogni che diventano realtà. Lo scorso dicembre, presso il tempio dell’automobile di Torino, negli spazi mitici del Mauto – il Museo dell’Automobile di Torino, una specie di tempio sacro per gli appassionati di motori di tutto il mondo – è stata presentata la Bermat configurata in versione pista, la GT-Pista, un missile da 400 cavalli che accarezza i circuiti con un misto di design, passione e innovazione. L’automobile, il debutto di casa Bermat, è la prima che, dalla seconda metà del 2022, verrà affiancata da una versione stradale e a fine anno dal prototipo con moto- re, dei freni e molto altro”. Questo elemento dire totalmente elettrico. “Entro la fine del 2022 gitale è ancillare alla configurazione dell’inedito l’obbiettivo è di produrre circa 10 esemplari tra telaio T-MM. “Tutto parte da qui. Un telaio con pista e stradali”. cellula abitativa full-carbon ancorata a due teCon Bermat, il Trentino entra nell’universo dei laietti in cromomolibdeno, che possono variare motori, nel gotha dei marchi più blasonati tra dimensioni in funzione del lay-out che il cliente le stelle della storia automobilistica. “Vogliamo ha scelto per il proprio veicolo”. crescere sul territorio, qui, a Rovereto”, sotto- Le auto di Bermat saranno pezzi unici, emoziolinea il fondatore. “Contiamo di produrre le nanti, innovativi. Saranno figlie del vento, che versioni stradali nel nostro stabilimento, che porta le idee oltre gli ostacoli, e della passione, stiamo ampliando. Anche il nostro team sta che spinge la volontà oltre le mura. Saranno crescendo. Contiamo di arrivare a breve a una come chi le ha immaginate, che ha visto nuove decina di collaboratori. Continueremo ad acqui- opportunità nelle difficoltà, e come colui che le stare le componenti della vettura altrove, sce- possiederà, configurate intimamente su misura. gliendole tre le eccellenze, in base alle esigenze “Era il mio sogno di bambino”, conclude Berdei nostri acquirenti, ma l’assemblaggio verrà tezzolo. “Costruire un’automobile che non serva realizzato qui”. per andare da un punto all’altro, ma che sia un Il cuore di Bermat, ribadisce Bertezzolo, sta nel- oggetto emozionale e irripetibile, cucito addosla personalizzazione. “Vogliamo che il nostro so al proprietario”. (adb) cliente possa costruirsi la macchina da zero, scegliere tutte le componenti, partire dal foglio bianco. Per agevolare questo abbiamo generato un inedito configuratore on line che abbiamo chiamato Car-Creator. Consente di personalizzare non solo colori e interni, ma anche le parti meccaniche, le varianti aerodinamiche, l’allestimento dell’abitacolo fino alle tipologie di moto-

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Umana. Sostenibilità significa futuro Pubblicato dall’Agenzia il primo Bilancio di Sostenibilità. Caprioglio: “Questo primo bilancio rappresenta un punto nave da cui ripartire, insieme agli stakeholder, per definire le strategie future”.

SONO

dati, i parametri, i principi su cui è costruito posano basi su un 9 dei 17 Sustainable terreno solido fatto di grande impegno e responsabilità, di rispetDevelopment Goals (SDGs) che compongono l’Agenda 2030 a co- to delle regole, di cura dei rapporti fra le parti. Sostenibile deve essere il modo con cui si sviluppano le politiche del lavoro e dei stituire gli obiettivi prioritari del lavoratori in azienda. Ma è anche sostenibilità economica, perché primo Bilancio di Sostenibilità di Umana, una delle principali Agen- senza crescita economica non c’è ricchezza e non può esserci lavozie per il Lavoro italiane. Il do- ro. Sostenibilità è per noi innovazione, formazione accessibile e di cumento (qui il link: https://www. qualità, inclusione, valorizzazione delle potenzialità di ciascuno e riduzione delle differenze. Questo documento racconta la nostra viumana.it/bilancio-sostenibilita/), la cui ossatura è costituita dagli Su- sione del mondo del lavoro”. Un driver che ha guidato l’Agenzia in stainability Reporting Standards, tutti questi anni, e ne sono prova il Codice Etico, del quale Umana, prima Agenzia in Italia, si è dotata nel 2004 e l’ottenimento pubblicati dal Global Reporting Initiative (GRI standards) certifica- nel 2010 della certificazione SA8000 ad ulteriore testimonianza che l’integrità, la trasparenza e il comportamento etico sono i capisaldi ti da KPMG, è frutto di un lungo del nostro agire. percorso identitario. “Ogni singolo evento, ogni progetto, ogni inizia- Umana può vantare oggi 140 filiali operative nel territorio italiano, 1400 collaboratori diretti, 30 mila persone inserite ogni giorno di tiva realizzata da quel 13 febbraio 1998, giorno in cui Umana ricevet- cui 6 mila a tempo indeterminato. I numeri del Bilancio sono però altri e riguardano altre performance, forse meno visibili, intangibite l’Autorizzazione Ministeriale ad operare, mi erano note — ha di- li, ma altrettanto essenziali nella valutazione delle condotte delle chiarato Maria Raffaella Caprio- imprese, alla luce degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 in ambito sociale, economico ed ambientale, ma anche glio, presidente di Umana — ma quali fattori competitivi per il mercato e per l’accesso al credito. rileggerle tutte assieme, una dopo Si tratta delle oltre 19 mila ore di formazione interna, dei 160 mila l’altra, ha suscitato in me una giovani coinvolti in percorsi di orientamento nell’ultimo triennio, forte emozione, quasi un senso delle 260 iniziative convegnistiche sui temi della legalità ed etica di incredulità. “La sostenibilità (dal 2018), oltre 2200 corsi erogati (con Fondo Forma.Temp). Opè un driver importante per ogni pure la percentuale delle persone inserite nel mondo del lavoro azienda, per ogni amministrazione dopo una Academy (87%), le oltre 6600 persone prese in carico e pubblica, per ogni cittadino. Per seguite dall’Area Politiche Attive per il Lavoro, la percentuale della noi di Umana che ci occupiamo componente femminile fra i propri dipendenti (l’85%) o il numero di lavoro, sostenibilità vuol dire avere cura del futuro delle perso- dei somministrati inseriti nelle aziende con contratto a tempo determinato (il 30%). Ma anche i progetti sull’inclusione al lavoro per ne siano esse a capo di un’impresa i soggetti fragili, le azioni sul contrasto al gender gap e il sostegno siano esse persone che in essa vi lavorano. Il nostro Bilancio di So- al rientro dalla maternità dei dipendenti o la partecipazione a 26 Fondazioni ITS. Imprescindibile, infatti, il Goal 8 dell’Agenda 2030: stenibilità è frutto di un percorso identitario che parte da lontano. I “Lavoro dignitoso e crescita economica”, che ha l’obiettivo di incen-

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tivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione di qualità, piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti, in un contesto dove i diritti dei lavoratori e i diritti dei lavori siano pienamente e concretamente realizzati. “Questo primo bilancio – conclude la presidente – rappresenta un “punto nave”, che vogliamo

condividere con tutti i nostri stakeholder, da cui ripartire insieme per definire le strategie future, i nuovi obiettivi di miglioramento da raggiungere, le prossime sfide da vincere per dare il nostro contributo ad uno sviluppo non solo sostenibile, ma anche inclusivo e di benessere per tutti”.

Ricordando... Alessandro Fedrigoni Il 31 dicembre 2021 è mancato Alessandro Fedrigoni, grande industriale, uomo di relazioni ed esempio attuale per la buona impresa. Patron dell’omonimo Gruppo, ha contribuito in maniera determinante a farlo crescere e a diventare un’eccellenza del Made in Italy nel settore cartario. Così lo ricorda Fabio Ramus, direttore dell’Associazione quando Fedrigoni era componente della Giunta: “Lo avevo sentito poco prima di Natale per un invito che gli volevo rivolgere, ma nel breve colloquio che abbiamo avuto ho subito capito, anche se Alessandro non l’ha detto, che stava male e faticava a parlare. Oggi sono contento di averlo almeno potuto salutare: per me è stato un personaggio speciale con il quale mi onoro di aver avuto, per molti anni, un rapporto speciale. Un rapporto solido e sincero, nato in Associazione con la Giunta Marangoni negli anni 1986/1990, dove all’inizio pochi lo conoscevano bene a causa del suo carattere schivo e riservato, ma dove poi venne grandemente apprezzato per le sue riconosciute doti di serietà, pacatezza e disponibilità che restano la cifra del suo costante e generoso impegno come uomo e come imprenditore. Se al suo Gruppo ha dato moltissimo fino a portarlo, con strategiche acquisizioni e nuove iniziative in Italia e all’estero, ai massimi livelli nel ranking mondiale di settore, va anche ricordato il forte attaccamento alla realtà trentina (luogo di origine della famiglia), dove ai due stabilimenti storici di Arco e Riva ha voluto e saputo affiancare l’innovativa eccellenza di Arconvert nella produzione di carte e film autoadesivi. Ma, oltre a dedicarsi con grande capacità di visione alla guida del suo Gruppo, Alessandro Fedrigoni ha continuato a lavorare con intelligenza e determinazione come vicepresidente dell’Associazione anche nelle Giunte Garbari e Zobele, nonché come presidente di Assoservizi e Medica: sempre disponibile, attento e costruttivo cercava, in ogni circostanza, soluzioni che guardassero all’interesse generale dell’Industria e allo sviluppo del Territorio. Per questo, come ha affermato il direttore generale Roberto Busato, l’Associazione e il Trentino tutto devono molto ad Alessandro Fedrigoni, imprenditore illuminato che ha fatto grande il suo Gruppo, decidendo da ultimo di passare la mano, tre anni fa, al Fondo Bain Capital, quando - sono parole sue - dopo una cavalcata emozionante durata 130 anni, a Fedrigoni, ormai player internazionale, servivano risorse ulteriori per supportare a livello globale le proprie ambizioni. E l’attuale AD del Gruppo, Marco Nespolo, dopo aver evidenziato il ruolo fondamentale e strategico avuto da Alessandro Fedrigoni, per tanti anni alla guida dell’azienda, così ha voluto concludere: ... gli siamo tutti riconoscenti per la grande eredità che ci ha lasciato e che continueremo ad onorare, attraverso il nostro impegno quotidiano, con l’obiettivo di rendere Fedrigoni sempre più grande e globale. Ciao caro Amico Alessandro. La storia che hai scritto con il tuo lavoro e con la tua umanità è fatta di passione, qualità e bellezza come i prodotti delle tue aziende; una storia che non dimenticheremo, fondata su solide radici, che continuerà nel tempo”.

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È tempo di formarsi alla sostenibilità Fondimpresa: “L’occupabilità dei lavoratori va incentivata anche attraverso la formazione riguardante le competenze sulla Green Transition e la Circular Economy”.

PRESIDENTE

Lunelli, sappiamo che il tema della sostenibilità le sta molto a cuore e la vede impegnato nella sua azienda, nel progetto di Confindustria Trento Duemilatrentino e in Fondimpresa Trento, che presiede… La sostenibilità e lo sviluppo sostenibile sono legati a una nuova idea di benessere che tiene conto della qualità della vita delle persone e ruota intorno a tre componenti: Sostenibilità ambientale, Sostenibilità economica e Sostenibilità sociale. L’ambiente di lavoro è importante, ma anche quello in cui viviamo. Come ci ha detto Papa Francesco, “credevamo di poter vivere sani in un mondo malato?” L’obiettivo dello sviluppo sostenibile è mantenere in equilibrio costante il rapporto tra ambiente, economia e società, per soddisfare i bisogni di tutti. Una definizione di sostenibilità mi pare particolarmente calzante, quanto snella e semplice ed è quella del fondatore di Slow food Carlo Petrini: “con sostenibilità si intende tutto ciò che facciamo nella vita e nel lavoro, che deve avere come obiettivo una maggiore durabilità nel tempo”. Siamo molto impegnati a che l’impresa sostenibile consideri

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centrale l’impatto delle proprie scelte sulle opportunità e sulla qualità del lavoro, agendo sulle leve che sono a sua disposizione per essere in grado di anticipare i cambiamenti in atto e per creare valore per il territorio che abbia a sua volta l’ambiente come focus anche per essere attrattivo per nuove forme di lavoro a distanza, scelto in molti casi proprio per privilegiare la qualità della vita. Fondimpresa può avere un ruolo nel supportare le imprese sulla sostenibilità? Ritengo che l’impresa sarà tanto più sostenibile se affronterà queste sfide rispetto al tema del lavoro come un’opportunità per accrescere la propria competitività, favorendo modelli che rafforzano e incrementano le competenze dei propri collaboratori sul piano professionale, quanto personale. Fondimpresa è il partner che favorisce, sostiene e stimola il perseguimento di tale obiettivo. Esiste ad esempio un Avviso tematico specifico, aperto sino al 30 marzo, sulla “Formazione a sostegno della Green Transition e della Circular Economy”, ma in ogni caso le aziende possono essere stimolate a programmare la formazione del personale coinvolto in progetti o interventi di Trasformazione Green o progetti o interventi di Economia Circolare, che riguardano l’introduzione di nuove strategie, prodotti e processi o un notevole miglioramento di quelli già esistenti.


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Dalle schede perforate al cloud e mobile Conosciuto da sempre come “la Ragioneria”, l’Istituto Tambosi ha sempre saputo adattare la propria offerta formativa alle richieste di un mondo in costante evoluzione. Pronti altri due percorsi innovativi.

UNICO

Istituto Tecnico Economico della Provincia di Trento ad avere tutti e quattro gli indirizzi previsti nell’ordinamento dell’Istituto Tecnico Economico, più precisamente l’indirizzo Turistico, Economico (a.f.m.), Informatico gestionale (s.i.a.) e Linguistico aziendale (r.i.m.), il Tambosi è pronto ad arricchire la propria offerta formativa con due nuovi corsi che prenderanno avvio dal prossimo anno scolastico: “Programmazione Cloud & Mobile per l’Azienda” e “Management del Turismo Sportivo”. La creazione dei due nuovi corsi, il cui accesso sarà a numero chiuso con test d’ingresso, nasce da un’idea del Comitato Tecnico Scientifico, di cui l’Istituto si è dotato negli ultimi anni, e va a soddisfare una richiesta del mercato locale e nazionale. Nel percorso in “Programmazione Cloud & Mobile per l’Azienda” gli studenti potranno cimentarsi fin dal primo anno con la programmazione informatica, sviluppando forti competenze nella programmazione di applicazioni native per il cloud e il mobile, nel project management, nella riorganizzazione dei processi aziendali e nella lingua inglese. Fortemente innovativo anche il fatto che ogni studente sarà associato alla stessa azienda partner dalla prima alla

quinta. L’altro corso “Management del Turismo Sportivo” punta a soddisfare la crescente necessità di tecnici specializzati con competenze gestionali nel settore del turismo sportivo e nell’organizzazione di eventi sportivi. Gli studenti di questo corso oltre a studiare tre lingue straniere praticheranno sport outdoor di montagna e d’acqua e svilupperanno importanti competenze nel marketing turistico e nell’economia dello sport. Per ogni anno sono previste attività e progetti altamente professionalizzanti con imprese e enti di settore. Mentre i quattro percorsi tradizionali prevedono un biennio comune e la scelta dell’indirizzo specifico viene fatta al terzo anno, i due nuovi corsi sono strutturati secondo uno specifico percorso dal primo all’ultimo anno. Conosciuto tradizionalmente con il nome di “Ragioneria”, l’indirizzo Economico (a.f.m) è quello che per antonomasia è diventato sinonimo di “Tambosi”. Gli studenti si specializzano nello studio dell’economia aziendale, del diritto, dell’economia politica e di due lingue straniere (Inglese e Tedesco) diventando esperti contabili a tutto tondo. La maggior parte degli studenti di questo indirizzo si inserisce nei reparti amministrativi delle aziende o prosegue con gli studi con una predilezione per le facoltà di Economia o di Giurisprudenza. Quarto in Italia sin dagli anni Settanta, l’era delle schede perforate, l’indirizzo Informatico Gestionale è sempre stato un fiore all’occhiello dell’Istituto. Negli anni i docenti di questo indirizzo hanno saputo tenere il passo con la tecnologia e attualmente insegnano le ultimissime tecniche di programmazione utili per realizzare programmi per pc, siti web dinamici e app per tablet e/o per smartphone. Non si studia solo l’informatica ma anche l’economia aziendale, l’economia politica, il diritto e l’inglese unitamente alla lingua tedesca fino in terza. Gli sbocchi offerti da questo indirizzo sono molteplici sia nell’Informatica che nell’Economia sia in campo universitario che nel mondo del lavoro. Gli altri due indirizzi sono di fatto due indirizzi linguistici, infatti in entrambi si studiano tre lingue: inglese, tedesco e spagnolo (o francese nell’indirizzo Turismo). Ciò che contraddistingue questi indirizzi da altre scuole a stampo linguistico è il fatto che,

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oltre ad imparare le lingue in termini generali, gli studenti imparano anche la “microlingua”, linguaggio settoriale, tecnico e specialistico, utilizzato nelle aziende. Oltre a questo anche l’insegnamento delle altre discipline è pensato al fine garantire da parte degli studenti l’acquisizione di competenze immediatamente spendibili nelle imprese. L’indirizzo Linguistico Aziendale (r.i.m.) è orientato a fornire competenze richieste dalle aziende che commerciano con l’estero mentre l’indirizzo Turistico fornisce le competenze necessarie per le agenzie di viaggio, hotel, ristoranti o per diventare guide turistiche o organizzatori di eventi. Da un’indagine svolta sui neodiplomati risulta che circa il 60% degli studenti del “Tambosi” continua con gli studi universitari, la maggior parte frequentando le facoltà che sono la naturale prosecuzione degli indirizzi di studio (Economia, Ingegneria Informatica, Giurisprudenza, Lingue), ma un buon terzo frequenta anche altre facoltà come Psicologia, Medicina o Architettura a riprova del fatto che ricevono un’ottima preparazione di base. Il 90% degli studenti che non prosegue gli studi

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trova lavoro entro febbraio dell’anno successivo al diploma e i più bravi vengono chiamati direttamente dalle aziende. Il “Tambosi” è da sempre molto attivo nel campo delle attività Scuola – Mondo del lavoro. Fra tutte basta citare una delle attività del Polo Informatico Gestionale di Trento, di cui il “Tambosi” è capofila. Le aziende partner assegnano delle vere e proprie commesse di lavoro agli studenti dell’Indirizzo Informatico gestionale, i quali dopo aver analizzato la problematica esposta realizzano dei programmi informatici che saranno poi effettivamente usati nelle realtà produttive delle aziende partner. Attività di questo tipo saranno previste anche nell’ambito delle proposte del Polo del Turismo di recente attivazione.


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Verso l’Assemblea d’Ateneo 2022 Tre Tavoli tematici con gli stakeholders del territorio hanno gettato le basi per l’Assemblea pubblica d’Ateneo. Manzana: “L’Università può aiutarci ad essere anticipatori”.

CONVOCATA

di norma una volta all’anno, l’Assemblea pubblica di Ateneo rappresenta un importante momento d’incontro e confronto tra la comunità universitaria e i suoi stakeholders. In vista della prossima assise, in programma per febbraio 2022, il presidente UniTrento, Daniele Finocchiaro, d’intesa col rettore, Flavio Deflorian, ha promosso una serie d’incontri con le parti economiche e sociali del territorio per raccogliere elementi utili a riflettere in modo più accurato sugli argomenti da trattare e per indirizzare la programmazione dell’Università, chiamata a redigere il nuovo Piano strategico 2022-2027. “Valli, città e territorio”, “Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico” e “Innovazione delle competenze” sono stati i temi trattati in occasione dei Tavoli tematici preparatori, che hanno visto la partecipazione di numerosi esponenti del tessuto sociale, economico e istituzionale. “Ho raccolto così tanti stimoli che l’unico rimpianto è di aver dovuto aspettare quasi due anni, causa Covid, per organizzare questi confronti”, ha dichiarato Finocchiaro, consapevole dell’importanza strategica di una sempre maggiore sinergia programmatica e di visione tra amministrazioni e Ateneo. Se il primo incontro ha sottolineato quanto sia fondamentale adottare

strategie e obiettivi condivisi, il secondo appuntamento, dedicato al ruolo dell’Ateneo nell’ambito delle realtà che sul territorio si occupano di innovazione, impresa e trasferimento tecnologico, ha messo in luce tre parole chiave: ricerca, persone, imprese. Quello che ci si aspetta da UniTrento è la capacità di guardare lontano, oltre i confini territoriali, continuando ad essere un provider di qualità, in grado di attrarre le persone giuste: ricercatori, formatori, ma anche professionisti capaci di comunicare quanto viene ricercato, “ perché — ha sottolineato l’assessore provinciale alla ricerca, Achille Spinelli — comunicare la ricerca è tanto importante quanto farla, attraverso la reputazione che sarai in grado di comunicare verrai scelto dai migliori ricercatori, ti potrai presentare con un vantaggio competitivo nel raccogliere fondi, attirerai investitori e sarai in grado di fare impresa. Un legame che gioca un ruolo chiave quello tra università e impresa sul quale ha posto l’accento il presidente di Confindustria Trento, Fausto Manzana, “perché spesso le aziende sono calate in un quotidiano troppo frenetico per chiedere a chi le guida di gettare lo sguardo lontano. Tutti noi sappiamo che dobbiamo farlo, ma ci mancano il tempo e le occasioni. E qui l’università può fare cose straordinarie. Può mostrarci cosa accade fuori, può aiutarci ad essere anticipatori”. Proprio riguardo alle necessità delle imprese e degli imprenditori sono emerse alcune richieste chiare: come quella di puntare sui dottorati industriali; come l’attenzione a non lasciare che i rapporti diventino solo di tipo personale, tra singolo imprenditore e singolo professore, ma siano affiancati da accordi strutturati e istituzionali; come rendere ancora più strategiche le infrastrutture abilitanti e i laboratori tecnologici d’eccellenza ospitati presso Trentino Sviluppo. Necessità alle quali si aggiunge un altro elemento saliente, quello della formazione continua, per la quale l’Università ricopre un ruolo chiave. Nell’ultimo tavolo di lavoro una delle direzioni che è stata più discussa è quella della formazione degli imprenditori. Una mission rispetto alla quale Maria Cristina Poletto, responsabile dell’area Education e formazione di Confindustria Trento, ha affermato: “Senza invasioni, ma in modo stabile e costante, dobbiamo accentuare le collaborazioni per orientare al meglio i percorsi di studio, i contenuti, ma anche per accompagnare manager e imprenditori nel loro lavoro”.

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Tutela delle risorse ambientali Dal 1960 al 2019, in Trentino, l’incremento delle superfici insediate è stato del 203%. Una crescita insostenibile che impone di ripensare l’occupazione di suolo privilegiando il riuso di aree già urbanizzate. di GIORGIO TECILLA, architetto e dirigente dell’UMSE urbanistica – Osservatorio del paesaggio della Provincia autonoma di Trento

IL NOSTRO

pianeta sta attraversando una fase critica, con segnali sempre più evidenti di squilibrio sul fronte ecologico e sociale. Assistiamo a livello planetario al fenomeno preoccupante del cambiamento climatico e della erosione sempre più spinta degli habitat destinati alle altre specie. Questa gestione squilibrata “ci sta presentando il conto” in termini di continue crisi ambientali a scala locale e globale. A questa situazione, che ha i tratti inquietanti dell’antica-

Dinamiche di sviluppo degli insediamenti in Trentino dal 1960 al 2019

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mera di una crisi epocale, dobbiamo rispondere elaborando nuovi modelli economici e sociali che siano in grado di orientare sensatamente le nostre comunità e il nostro futuro. Lo studio delle dinamiche di trasformazione del territorio e l’analisi dei fenomeni di “consumo di suolo” ci aiuta a comprendere la direzione che stiamo percorrendo nel nostro rapporto con le risorse naturali. Il suolo è un bene fondamentale e non ripro-


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ducibile. Siamo abituati a interpretare questa risorsa quasi esclusivamente in termini di superficie: una superficie da destinare a usi umani diversi. La visione ecologica ci insegna, invece, che quando artificializziamo un terreno, stiamo sopprimendo un habitat che svolge funzioni fondamentali per gli equilibri degli ecosistemi: dalla gestione dell’acqua, al mantenimento della biodiversità, alla produzione di biomassa, alla regolazione del clima. Nel valutare le dinamiche di trasformazione nell’uso dei suoli, dobbiamo avere chiaro l’esito di questi processi e la loro natura irreversibile. L’edificazione, la pavimentazione o la compattazione di un suolo cancellano in pochi giorni questi ecosistemi, spesso invisibili, a fronte di un tempo di costruzione di un suolo vitale che è stimato mediamente in un centimetro ogni 200 anni. Non a caso l’Agenda Onu 2030, fissa l’obiettivo dell’allineamento tra le dinamiche di consumo di suolo e l’andamento demografico e — in termini ancora più espliciti — l’Unione europea orienta gli Stati membri all’azzeramento del consumo di suolo per il 2050. A livello provinciale la legge per il governo del territorio n. 15 del 2015 si propone di “perseguire il recupero degli insediamenti esistenti al fine di riqualificare il paesaggio e di limitare il consumo di suolo”. Analoghi indirizzi sono contenuti nella Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile di recente adozione. In Trentino il monitoraggio del “consumo di suolo” è curato dall’Osservatorio del paesaggio che dedica al tema un rapporto biennale e la sezione del proprio sito Internet paesaggiotrentino.it “Urbanizzazione e consumo di suolo in Trentino”. Nel secondo dopoguerra il territorio provinciale ha subito una trasformazione radicale della propria struttura insediativa e paesaggistica. Nel 1960 le città, i paesi e gli insediamenti produttivi occupavano una superficie di circa 5.500 ha, cresciuti a più di 16.500 nel 2019. La progressione degli incrementi delle superfici insediate

registrata in meno di 60 anni, è stata pertanto del 203% a fronte di un incremento demografico limitato al 31% circa. Se sommiamo a questo dato quello delle infrastrutture e dell’attività estrattiva raggiungiamo un valore di superficie superiore a 21.500 ha. corrispondente a circa 400 mq di suolo artificializzato per abitante. Nello stesso periodo abbiamo assistito ad un generalizzato incremento delle superfici boschive. Lo sviluppo degli insediamenti è avvenuto, pertanto, quasi esclusivamente a danno delle aree agricole che hanno dimezzato la loro estensione e rappresentano oggi poco più del 10% della superficie della provincia. Le diverse zone del Trentino presentano valori di “suolo consumato” per abitante, variabili dai più di 1000 mq/ab di alcuni ambiti vallivi periferici ai circa 250 mq/ab delle aree interessate dalla presenza di insediamenti di carattere urbano. I maggiori valori sono riconducibili alla presenza di fenomeni quali: le “seconde case”, la dispersione territoriale e il sottoutilizzo delle aree produttive, l’attività estrattiva, l’estensione della rete infrastrutturale, l’abbandono del patrimonio edilizio tradizionale e degli spazi produttivi e l’affermazione di tipologie residen-

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Le aree fortemente antropizzate in Trentino al 2019.


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ziali ad alto consumo di suolo come la casa a livello provinciale a più di 4.200 ha. L’attuazione di queste previsioni rappresenterebbe un unifamiliare. Gli squilibri registrati nell’uso del suolo sono elemento di potenziale forte criticità in quanto confermati anche per le aree industriali e arti- porterebbe ad incrementare di un ulteriore 20% gianali. Nella zona di Rovereto, oggetto di un l’estensione già significativa delle “aree forterecente studio da parte dell’Osservatorio, si è mente antropizzate” del Trentino. rilevato come dal 1971 al 2016, a fronte di una ri- A tale proposito va rilevato che nell’attuale fase duzione del 46% degli addetti, l’estensione delle storica le dinamiche più incisive in termini di aree destinate al settore produttivo secondario consumo di suolo sono quelle riconducibili alla sia aumentata dell’86%. In altri termini, se nel programmazione di livello sovracomunale sia1971 a Rovereto la densità territoriale per addet- no esse di natura infrastrutturale, di servizio e to era di 70 occupati per ettaro, nel 2016 il dato di apprestamento di aree produttive, commersi è ridotto al valore decisamente più modesto ciali o di carattere logistico. Queste dinamiche spesso sfuggono al livello comunale di pianifidi 20 occupati per ettaro. Il nostro modello insediativo segnala quindi cazione, agendo nell’ambito di piani di settore fattori diffusi di criticità e la conseguente ne- o di procedure di carattere derogatorio connesse cessità di introdurre con decisione meccanismi alla natura pubblica o di pubblico interesse delcorrettivi volti ad affermare una nuova cultura le iniziative. di gestione del territorio, più attenta ai temi del- Questa constatazione ci deve orientare alla messa a punto di strumenti efficaci di gestione dei la tutela del suolo e del paesaggio. fenomeni di consumo di suolo che, accanto al In questo quadro generale stride il dato delle previsioni urbanistiche dei Piani Regolatori necessario ridimensionamento delle previsioni Comunali che segnalano ancora l’inerzia di un espansive dei Prg comunali, siano in grado di modello espansivo che appare oggi, anacronisti- agire razionalmente e organicamente sulla piaco e poco sostenibile. Con riferimento al 2020 le nificazione strategica e settoriale di livello pro“aree fortemente antropizzate programmate” dai vinciale. piani comunali in vigore assommano, infatti, In una prospettiva generale, sarà sempre più ne-

Aree fortemente antropizzate esistenti e programmate al dicembre 2019 in Trentino

Aree fortemente antropizzate esistenti (ha)

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Nuove aree fortemente antropizzate programmate dai Piani Regolatori al dicembre 2019 (ha)


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cessario mettere a punto strumenti di controllo sugli impatti generati dalle future trasformazioni territoriali sul bilancio generale del consumo di suolo, anche in vista di quanto promosso dal Pnrr nei diversi settori di operatività propri di questo strumento di programmazione generale e di investimenti. In tale contesto di riflessioni una particolare attenzione va rivolta alle iniziative finalizzate a promuovere il riuso dei suoli già urbanizzati, troppo spesso abbandonati o sottoutilizzati, scoraggiando, così, la sempre meno giustificabile occupazione di nuove aree. Analogo approccio potrebbe essere adottato nella gestione delle iniziative volte a garantire l’incremento della produzione energetica da fonti rinnovabili che la crisi ambientale ci impone. In molte regioni del nostro Paese questo settore produttivo in forte crescita sta generando notevoli criticità di carattere paesaggistico e ambientale legate all’alterazione del paesaggio agrario e alla sottrazione di superfici coltivabili. In questa prospettiva le risorse disponibili per favorire l’auspicato cambio di modello produttivo nel settore energetico potrebbero essere opportunamente orientate al potenziamento delle localizzazioni dei nuovi impianti di produzione da energie rinnovabili nelle aree industriali e artigianali già urbanizzate. In queste aree un uso più razionale degli spazi scoperti e delle coperture dei fabbricati potrebbe infatti indurre una positiva ricaduta su ambiente e paesaggio, riducendo il consumo di suolo e generando un aumento di produttività delle imprese insediate. Tale orientamento — se ben gestito dal punto di

vista paesaggistico — potrà nel contempo favorire la riqualificazione percettiva e di immagine di contesti che sono, spesso, fonte di disordine insediativo e di degrado paesaggistico, affiancando ai benefici economici ed ambientali un rafforzamento dell’appeal del nostro territorio e delle sue produzioni.

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Vista da Trento nord alla Rotaliana Vista della piana tra Riva e Arco Immagini: Osservatorio del paesaggio


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internazionalizzazione

internazionalizzazione

Nuove opportunità per ripartire Con il 2022 Trentino Export avvia nuovi servizi alle aziende che vogliono aprirsi ai mercati internazionali. Previste nei prossimi mesi specifiche giornate di approfondimento. di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

IL 2021

è stato un anno sicuramente migliore del 2020 ma con luci e ombre per tutto il nostro territorio, e anche questo inizio di nuovo anno purtroppo risente dell’incertezza dei mercati internazionali. Trentino Export è stato sempre al fianco delle imprese trentine sostenendone i propri processi di internazionalizzazione ed aiutandole ad approcciare al meglio i mercati internazionali. Il Consorzio oltre a puntare come sempre ai mercati più vicini e tradizionali come quelli di lingua tedesca, per il 2022 focalizzerà i suoi obiettivi anche su Canada, Stati Uniti d’America, Russia, Paesi del Golfo Persico e Messico. Nel 2021 sono state organizzate 14 giornate di consulenza specifica su Paesi esteri con la partecipazione di 76 aziende e sono stati eseguiti 24 progetti personalizzati di commercializzazione in Brasile, Stati Uniti d’America, Russia, Emirati Arabi Uniti, Camerun, Corea del

Consulenze gratuite sul mercato dei paesi del Golfo Persico Trentino Export organizza per i mesi di febbraio e marzo 2022 incontri di consulenza online personalizzati e gratuiti rivolti alle imprese interessate al mercato dei Paesi del Golfo Persico. Gli incontri avranno lo scopo di approfondire le opportunità di business e capire le problematiche inerenti la commercializzazione dei prodotti trentini in questa area. I Paesi di riferimento saranno: Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Bahrein ed Oman. Le aziende interessate sono pregate di contattare gli uffici di Trentino Export al numero 0461 931011 e all’email zagonel@trentinoexport.it.

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Sud, Francia, Belgio, Germania, Austria e Svizzera. Bisogna ora ripartire da quanto fatto di buono nel 2021, cercando di venire incontro alle sempre maggiori richieste delle aziende trentine in tema di internazionalizzazione e cercando allo stesso tempo di affrontare le, purtroppo sempre maggiori, problematiche dei mercati internazionali. Primo obiettivo sarà quello di consolidare i risultati ottenuti sui mercati in cui il Consorzio ha operato, puntando però a nuove opportunità anche in Paesi in cui Trentino Export si è dotato di un nuovo referente come Canada e Giappone. Nel quadro delle attività di internazionalizzazione delle imprese trentine, Trentino Export, in collaborazione con Confindustria Trento e Provincia autonoma di Trento, è promotrice della missione imprenditoriale a Expo Dubai 2020 con la partecipazione di sette aziende trentine. Nei prossimi mesi saranno organizzate specifiche giornate di approfondimento su nuovi mercati grazie alla presenza, virtuale e non, dei collaboratori di Trentino Export. Il supporto professionale e personalizzato della squadra di Trentino Export consentirà alle imprese interessate di affrontare i rischi ed aprirsi a nuovi mercati con spalle più robuste. Per quanto riguarda invece gli ormai rodati progetti di penetrazione commerciale personalizzati, obiettivo sarà quello di renderli sempre maggiormente specifici per le aziende trentine. L’approccio del Consorzio sarà quello collaudato che a una prima fase di sondaggi di mercato e di incontri business to business, prevede un affiancamento delle aziende nella fase post B2B.


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La Terra tra 30 anni In un incontro, organizzato dai Giovani Imprenditori e dal Comitato Piccola Industria, i Megatrend che porteranno al Mondo del 2050. di MARA DEFLORIAN, Gruppo Giovani Imprenditori

SI È TENUTO

nella raffinata cornice di Villa Bortolazzi a Mattarello di Trento l’ultimo incontro dei Giovani Imprenditori e del Comitato Piccola Industria. Un appuntamento tra le “pieghe del tempo,” precisamente nell’anno 2050, con lo scopo di svelare come sarà il mondo tra trent’anni. Introdotto da Barbara Fedrizzi, presidente di Piccola Industria e Martina Togn, presidente dei Giovani Imprenditori, l’incontro ha visto la partecipazione di Aiardi Cristian, direttore di Eliodoro scs, cooperativa sociale con sede a Riva del Garda, che opera per la promozione umana e svolge attività per la crescita, l’integrazione e l’inclusione sociale di persone che si trovano in situazione di bisogno, svantaggio, emarginazione o vulnerabilità e Roberto Gabrielli, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige del Gruppo Intesa Sanpaolo, che ha sottolineato come in questi anni abbiamo vissuto la più grande recessione ma anche il più grande rimbalzo economico e come adesso sia il momento delle scelte inevitabili. Insieme a loro Valerio Fusar Imperatore, membro del Business Development Office di Intesa Sanpaolo e Daniele Borghi, innovation analyst del noto

gruppo bancario, che, dopo aver sottolineato l’importanza degli investimenti nel settore della digitalizzazione, della sostenibilità e del capitale umano (anche in termini di attrattività delle aziende sul mercato), è entrato nel cuore del discorso descrivendo i Megatrend che porteranno al mondo del 2050. Secondo gli studi, si prevede che il pianeta sarà prima di tutto urbanizzato. Le megalopoli diventeranno microcosmi e si assisterà al consolidarsi del Building Information Modelling (BIM) – lo strumento multidimensionale in grado di gestire l’intero ciclo di vita di un edificio. Sarà longevo. L’aspettativa di vita grazie agli ulteriori sviluppi della scienza salirà di nuovo. Sarà anche un pianeta ancor più surriscaldato, perché si prevede un costante aumento nella percentuale di CO2 per via dell’industrializzazione. Di rimbalzo la spinta verso l’innovazione di una mobilità sempre più sostenibile sarà oltremodo più forte.

Gli analyst di Intesa: "Sarà un pianeta urbanizzato, longevo, surriscaldato, interconnesso, automatizzato, iperveloce e... insettivoro" Sarà un pianeta iperconnesso, con un aumento esponenziale di device connessi al web (da 22 miliardi a 50 miliardi) e di utenti con accesso alla rete 5G (dall’1,1% al 30,1 %) e con la costituzione di centrali elettriche virtuali. Infatti, si prevede che già dal 2030 i data center consumeranno tra il 3 e il 15 per cento dell’elettricità mondiale. Sarà altresì un pianeta ancora più automatizzato, con una maggior presenza di robotica industriale e con ulteriore abbattimento della barriera tra uomo e macchina. Si prevede l’utilizzo di veicoli autonomi, TIR autonomi, droni nell’agri-

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coltura; le analisi predittive verranno utilizzate per ottimizzare l’impatto energetico; il mondo della distribuzione retail diverrà sempre più algoritmico, finalizzato ad una ottimizzazione ed efficientamento delle offerte mirate. Nel 2050 si prevede un mondo iperveloce nelle infrastrutture, con una capillare presenza di reti ferroviarie ad alta velocità e una sempre maggior connessione tra i veicoli in movimento. Sarà un mondo rinnovabile, dove le energie rinnovabili diventeranno non solo competitive ma anche vantaggiose (ad esempio nel packaging, nella realizzazione di bioplastiche o nell’utilizzo di pannelli solari a perovskite).

Ci sarà sempre più bisogno di creatività, e i giovani imprenditori sono un polo decisivo per la creatività nell'innovazione Si andrà addirittura verso un mondo insettivoro, in quanto l’attuale modello alimentare diventerà insostenibile. Cambierà il modo di produrre cibo per l’utilizzo delle terre disponibili, cambieranno pertanto le abitudini alimentari. È ormai accertato che gli insetti apportano un maggior numero di proteine e richiedono indubbiamente meno acqua rispetto agli allevamenti. In questo modo, ha spiegato Valerio Fusar Imperatore, l’Innovation Center, come società del Gruppo Intesa dedicata alla frontiera dell’innovazione, esplora scenari e tendenze future, sviluppando progetti di ricerca applicata, supportando startup ad alto potenziale nonché contribuendo ad accelerare la trasformazione delle imprese secondo i criteri dell’open innovation e dell’economia circolare. I giovani imprenditori hanno non solo la fortu-

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na, ma anche il dovere morale di sfruttare questo momento storico per investire. Forse siamo portati a pensare alla modernizzazione come divenire progressivamente sempre più macchine, ma possiamo invece trasformarla nell’idea di divenire sempre più umani. Infatti, anche la tecnologia più sofisticata ha bisogno dell’essere umano e della sua creatività. Lo sforzo non sarà quello di essere le protesi di martelli o di cacciaviti, come ai tempi della rivoluzione industriale, ma sarà quello di generare sempre una nuova possibilità di automazione che renderà probabilmente meno utili alcuni nostri lavori al fine di elevare l’apporto umano nel contesto lavorativo sempre più automatizzato. Perché non possiamo fare a meno del lavoro, né il lavoro potrà fare a meno di noi! Certo è che il numero dei lavori che potranno essere automatizzati sarà sempre più crescente. Adesso cosa cambia? Se la progressiva automazione ha cambiato le modalità di produzione, l’occasione va colta per investire in educazione e in creatività. Molto spesso il mondo moderno richiede creatività e non ripetitività. A rigore la creatività non si insegna e, per fortuna, nessuna macchina potrà sostituire l’uomo in questo. Ci sarà sempre più bisogno di creatività in futuro e i giovani imprenditori sono un polo decisivo per la creatività nell’innovazione, ossia per quella vera fonte di plusvalore nel contesto economico e sociale in cui viviamo.


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PAE: Ritorno al futuro Istituiti dalla Legge Provinciale n.5/2077 i Piani Giovani di Zona costituiscono un importante incubatore di progetti condivisi da parte di enti pubblici e privati. Il Pae è uno di questi. di MAGNER STEFFEN, Gruppo Giovani Imprenditori

IL SUO

acronimo è Pae (Piano d’Ambito Economico) e la sua funzione è quella di rappresentare un luogo privilegiato d’incontro tra i rappresentati delle associazioni imprenditoriali giovanili che, attraverso innovazione e lavoro di rete efficace, vogliono dare sostegno e slancio alla creazione e sviluppo d’impresa. Composto da: Coldiretti Giovane Impresa Trento, Associazione Giovani Cooperatori Trentini, Giovani Imprenditori di Confartigianato Trento, Gruppo Giovani Albergatori del Trentino, Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento, Gruppo Giovani Imprenditori del Terziario della Provincia di Trento, il Pae nasce con la finalità di realizzare progetti che rispondano alle necessità dei giovani che fanno impresa o che si avvicinano al mondo del lavoro, portando avanti sia progetti inter-associativi che specifici e settoriali, ma che in ogni caso vadano a collocarsi all’interno di una visione unica, di un macro-obiettivo condiviso e trasversale: favorire l’imprenditorialità giovanile.

L'obiettivo principale: promuovere attività di orientamento nei confronti dei giovani studenti e diffondere la cultura d'impresa La sua ultima declinazione: “Pae: Ritorno al futuro”, che ha preso le mosse dall’evento “Pae: 15 anni insieme”, organizzato nel 2020 con l’o-

biettivo di narrare le attività svolte nell’ambito del Piano d’Ambito Economico dal momento della sua fondazione agli ultimi anni di attività, si prefigge lo scopo di sviluppare progetti che permettano di raggiungere obiettivi come le attività di orientamento nei confronti dei giovani studenti e la diffusione della cultura d’impresa. In particolare, la futura attività progettuale del Pae, definita dopo alcuni incontri di progettazione partecipata e brainstorming con il supporto di Tiziano Salvaterra, professore di scienze economiche e statistiche presso l’Università di Trento, si svilupperà attorno a tre principali filoni: azioni formative settoriali rivolte a giovani imprenditori e giovani che si avvicinano al mondo del lavoro; azioni di scambio e di incontro tra contesti imprenditoriali diversi e di diverse generazioni; azioni volte a sviluppare riflessioni, competenze e

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progetti innovativi legati alla costruzione di un mondo imprenditoriale orientato ad un futuro sostenibile non solo economicamente ma anche socialmente e ambientalmente. Nello specifico — per quanto concerne l’identificazione di attività riguardanti l’orientamento al mondo del lavoro — è stata realizzata un’analisi in merito a quanto già fatto sul territorio provinciale che ha portato ad identificare diverse iniziative come: le attività organizzate dalle associazioni di categoria, i mercati digitali locali/nazionali/ internazionali, le iniziative degli istituti tecnici e dell’Università. Tale analisi ha altresì evidenziato un bisogno: la necessità di costruire un dialogo diretto sulle competenze tra i giovani imprenditori e gli studenti (utile anche agli imprenditori stessi per identificare le nuove competenze) che si svolga prima dell’effettivo incontro tra offerta/domanda di lavoro (come i Career days o le Job Fairs) e che sia anche capace di narrare le eccellenze imprenditoriali del contesto Trentino. Ulteriore importante elemento, emerso dalle fasi di progettazione, riguarda la necessità di costruire una relazione concreta (così come dei canali di comunicazione migliori) con i Piani Giovani di Zona. La realtà economica attuale infatti porta con sé la responsabilità/necessità di parlare della transizione al mondo del lavoro anche nel contesto

Necessario costruire un dialogo diretto sulle competenze tra i giovani imprenditori e gli studenti prima dell'effettivo incontro tra offerta/domanda

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degli altri Piani Giovani finanziati nell’ambito delle Politiche Giovanili della Pat. Il ruolo del Pae nel diffondere la cultura d’impresa potrebbe quindi essere duplice: diretto e indiretto. Nel primo caso tramite interventi realizzati dal Tavolo e dai gruppi/associazioni che lo compongono e rivolti ai giovani imprenditori, agli studenti, agli stakeholders territoriali… Nel secondo attraverso azioni rivolte ai Piani Giovani di Zona e ai Piani d’Ambito (Taut in primis) al fine di sensibilizzarli alle tematiche legate al mondo del lavoro e dell’imprenditorialità giovanile. Infine, l’analisi di contesto e le fasi preparatorie hanno evidenziato la necessità di lavorare anche direttamente sui giovani imprenditori (al fine di ottimizzare le attività di orientamento con i giovani) sia per portarli a prendere maggiore consapevolezza dei trend locali, nazionali, globali all’interno dei quali si trovano a fare impresa sia per avere una maggiore apertura nei confronti delle nuove competenze proposte dal mondo della scuola, della ricerca e dell’innovazione.




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