Il mio ricordo di suor Teresa “Voglio prendermi cura di loro con il dono della mia vocazione”. Si lasciava interpellare solo dal Vangelo che è sempre stato il suo “vademecum” per la vita di ogni giorno e per le scelte che doveva fare. In Comunità amava spezzare il pane quotidiano della fraternità, dell’accoglienza, del silenzio, della tolleranza, della preghiera, del perdono offerto e accolto, del dono, perché amava confezionare sorprese per le consorelle. Era esperta di comunione, dialogo, ascolto, atteggiamenti che le permettevano di offrire un modello reale di fraternità. Il significato del terzo obiettivo: abbracciare il futuro con speranza, fidandosi di Dio. È nel suo nome e con la sua forza che camminava verso il domani con speranza, nonostante l’invecchiamento. Ed era solita ripetere: “Camminiamo con speranza perché crediamo che non siamo soli, siamo inabitati dalla Trinità e abitiamo la terra, il mondo di tanti nostri fratelli e sorelle”. Queste sono le caratteristiche della sua vita. Dopo una vita intensa, spesa nel fare il bene, quando è stata accolta a Querceto ha continuato a vivere la sua consacrazione nella preghiera, nell’offerta e nella gioia perché Dio è capace di riempire il nostro cuore e di renderci felici. Era la vita autentica che parlava in lei, dalla quale traspariva la bellezza di vivere il Vangelo nella sequela di Cristo. Ha camminato con pazienza e nella sua lunga vita non ha perso la speranza, anche se talvolta ha sperimentato sofferenze e delusioni. È rimasta sempre vigilante fino a quando i suoi occhi non hanno visto la salvezza promessa dal Signore.
di suor Anita
39 Camminando con fede 1/2021
I
l suo grande desiderio è sempre stato quello di identificarsi a Cristo, vissuto non solo negli ultimi e intensi tempi della sua vita, ma sempre durante le varie esperienze della vita consacrata: identificazione concreta e totale fino alla Croce perché non è mancata la sofferenza di fronte ai problemi che si presentavano. Ha meravigliosamente seguito Cristo nel vivere i voti con fedeltà e amore. Spesso ripeteva che il mondo ha bisogno della nostra testimonianza. Non si scoraggiava e non aveva paura quando incontrava delle difficoltà, perché sentiva il Signore sempre vicino che la precedeva con la fedeltà del suo amore. Mi piace ricordare Suor Teresa con la quale ho vissuto diversi anni a Vighizzolo e di lei conoscevo ed apprezzavo il suo impegno nel vivere intensamente la vita comunitaria e apostolica. Nel parlare di lei voglio fare riferimento agli obiettivi proposti da Papa Francesco nell’anno della vita consacrata, il 2015, vissuti da lei con gioia. Il primo obiettivo: guardare al passato con gratitudine. Quando avevo la fortuna di incontrarla mi parlava delle sue esperienze e lo faceva con entusiasmo, verità e creatività e intendeva con la sua vita rispondere alle necessità della Congregazione e della Chiesa e metteva in evidenza i valori che la spingevano nel suo agire, non nascondeva neppure le sue fragilità che accoglieva con umiltà e come esperienza dell’amore misericordioso del Signore. Il secondo obiettivo: vivere il presente con passione, passione per Cristo, per l’umanità e ripeteva:” È nell’amore incondizionato a Cristo che trovo la forza e il gaudio per vivere la passione per le sorelle, per le famiglie che sono nel bisogno, per tanti bambini e ragazzi che richiedono le mie attenzioni”. Era solita ripetere: