In missione
Un fermento di fede per San Ranieri I
Camminando con fede 2/2021
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cittadini pisani in festa si sono affidati al loro patrono San Ranieri, fedele laico convertito, al quale hanno chiesto ascolto, conforto e aiuto. Anche noi come Comunità ci siamo preparate alla festa di San Ranieri pregando nella nostra Cappella e anche partecipando in Duomo alle varie celebrazioni, in particolare alla solenne concelebrazione eucaristica. Abbiamo invocato San Ranieri perché per sua intercessione il Signore ci aiuti a corrispondere agli impegni del nostro Battesimo e della Vita Consacrata per animare cristianamente il mondo. Abbiamo affidato al Santo Patrono la nostra Comunità, la Congregazione, l’impegno del nostro Capitolo generale e la Chiesa di Pisa perché, guidata dal nostro Arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, sia segno di unità, strumento di fraternità e di pace, testimone di amore verso i poveri. Ranieri, nato nel 1118 da Gandolfo Scacceri, un ricco mercante di Pisa, trascorse la gioventù spensierata in frivolezze. Il suo biografo rac-
conta che suonava uno strumento a corde e che amava folleggiare. Probabilmente le donne e il vino erano i suoi passatempi preferiti. La vita di Ranieri ebbe una profonda trasformazione negli anni della giovinezza, quando a 19 anni incontrò Alberto Leccapecore, un eremita che era venuto ad abitare in città presso il monastero di San Vito. Seguendo il suo esempio Ranieri scelse di abbandonare tutte le sue ricchezze per vivere in completa povertà, si trasferì poi come pellegrino in Terra Santa, dove soggiornò diversi anni dandosi alla mortificazione del corpo e alla penitenza. Ritornò a Pisa nel 1154, condotto in patria dall’amico ammiraglio pisano Ranieri Bottacci e si ritirò nello stesso monastero di San Vito dove anni prima aveva incontrato l’eremita Alberto. Già durante la sua vita si era diffusa la notizia di miracoli da lui compiuti. Morì in odore di santità nel 1161, il 17 giugno, giorno in cui ora ricorre la sua memoria liturgica.