Pomezia Notizie 2021_7

Page 47

POMEZIA-NOTIZIE

Luglio 2021

poetica di Rombi dagli inizi fino alle ultime cose, cercando di mettere in luce alcuni aspetti di essa. Rombi ha sicuramente con la poesia un rapporto doppio. Il primo è intimistico, in cui ritroviamo il suo io più profondo, il suo dolore e le sue illusioni; il secondo ha a che fare con il suo sguardo che si posa sul mondo che lo circonda: da qui nascono liriche di critica e denuncia alla nostra società. Il lavoro, diviso in due parti, si apre con la prima pubblicazione di Rombi “I poemi del silenzio” (1956), in cui ci racconta in versi la dolorosa vicenda della diaspora sarda. Ci sono descrizioni di stenti e sofferenze, un panorama cupo e tragico circonda il popolo sardo che è costretto ad emigrare. Si passa poi a “Oltre la memoria”, sicuramente più intimista. “Forse qualcosa” (1980) è invece una raccolta di frammenti lirici, in cui si evidenzia l’egoismo umano. Arriviamo poi ad “Un amore” (1992), una sorta di canzoniere dedicato alla donna amata (la moglie purtroppo scomparsa) a cui il poeta si sente ancora molto legato. Una denuncia ai mali che assillano la società la troviamo in “Otto tempi per un presagio” (1998): qui Rombi si sofferma sulla droga, sulla corruzione, sulla violenza e sull’egoismo. La seconda parte inizia con un omaggio allo scultore Costantino Nivola, le cui origini sarde lo avvicinano molto a Rombi. Si continua con “Il battello fantasma” (2001) in cui riflette sul senso della propria vita, guardando alla sua passata infanzia. “Fragments de lumiere” (2010) contiene, invece, versi molto intimistici ed ancora riflessioni sulla vita; “Il viaggio della vita (2011) dove Rombi fa il punto della situazione sulla sua produzione. L’ultimo scritto è datato 2018 “Quando muore un poeta?”. Qui Rombi sente il peso degli anni che avanzano, si pone domande assillanti sull’attesa del “terribile giorno”. Fa un bilancio di quello che è stata la sua vita, di ciò che ha dato e di ciò che ha ricevuto. Delusione e sconforto aleggiano dai versi che continuano a porsi domande a cui, forse, nemmeno la poesia riuscirà a rispondere. Roberta Colazingari

MANUELA MAZZOLA FRAMMENTI DI VITA tra passato, presente e futuro Il Convivio Editore, 2020, pagg. 40, € 8,00 Ripercorrono frammenti di vita passata, presente e futura i versi di Manuela Mazzola in questa nuova pubblicazione. Sono versi semplici e leggeri, in cui si riaffaccia il vissuto: “Giochi di bambina persi negli anfratti della mente….Essenze lontane, quasi ancestrali, che poi chiudo a fatica

Pag. 47

in un carillon, sopraffatta dall’emozione”, ma anche il presente e il futuro: “Un raggio di sole li attraversa e mille colori fuoriescono, illuminando la mia fantasia, che si libera nell’aria e tinge il futuro di speranza”. Anche in queste poesie la poetessa guarda il mondo con un certo distacco, che le fa vedere le cose come sono in realtà: un mondo dove predomina l’egoismo, la cattiveria, l’ipocrisia, in cui difficilmente si tende la mano al prossimo, perché si è molto diffidenti ed ognuno vive al massimo per se stesso. Allora, ecco che la Mazzola preferisce al presente freddo e distaccato, i ricordi di fanciulla, che sono autentici e disincantati. Ritrova i giochi da bambina, i profumi di stagioni vissute con spensieratezza, i primi amori, i primi dubbi sull’esistenza, i sogni: “Sere stellate aspettando un sogno…Un bagno di felicità tra risate e giochi. Spensierati e leggeri ci preparavamo a vivere”. Versi spensierati e leggeri, ma comunque velati di malinconia, che la portano a riflettere su quello che sarà il futuro, che altro non è che “proiezione di desideri e speranze…”. Il segreto del domani non è altro che una scintilla che riaccende la speranza: è la vita, che va costruita mattoncino per mattoncino con i suoi lati di luce e i suoi lati oscuri. Roberta Colazingari

VIRGINIO GRACCI (a cura di) EDWARD LEAR POEMS NONSENSE & SONGS Campanotto Internazionale Editore, 2020, pagg. 158, € 16,00 Ex-docente di Lingua e Civiltà Inglese, Virginio Gracci è autore di articoli e saggi di didattica e letteratura, apparsi in riviste e giornali italiani e stranieri. Ha curato, tra l’altro, per la Loescher di Torino, un testo di Mary Shelley: Maurice, or the Fisher’s Cot, con un saggio in inglese sull’autrice. Poeta in lingua italiana e in dialetto veneto; narratore (alcuni suoi racconti brevi sono contenuti in antologie come “La Pentola dei Nodi”); ha ottenuto diversi riconoscimenti e tra le opere ricordiamo L’Urlo di Munch, e altre Storie (2015; nel 2016 finalista al Premio Acqui Terme). Gracci è un profondo conoscitore di Edward Lear, del quale ha tradotto molto, sul quale ha molto scritto; ricordiamo, per esempio, il suo saggio breve “Edward Lear e il periodo romano”, apparso su Pomezia-Notizie del settembre 2020 e con il quale egli ha conquistato il secondo posto al Premio “Il Croco” dello stesso anno. Questo suo nuovo lavoro, edito da Campanotto di


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.