D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2 NE/PD - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 90.000 copie Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 XLV - n.2 - giugno 2022 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -
M’ILLUMINO DEL DONO: DUE COLORI, UN DONO ALLA VITA
FOCUS
Estate: ancora troppo sangue sulle strade Foto, courtesy Alessandro Filippi
Numero 2 - giugno 2022 - Periodico trimestrale di Informazione e Promozione di Avis - Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e Abvs - Associazione Bellunese Volontari Sangue. Scarica anche in formato PDF su https://issuu.com/donoevita e visita la nostra pagina facebook per le notizie in diretta: https://www.facebook.com/donoevita
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Vanno inviate alle rispettive Avis Comunali 02
DONO&VITA
SOMMARIO EDITORIALE 04
/ Vanda Pradal /
Rapporti umani come l’acqua, senza arriva la siccità del cuore
PAGINA DIRETTORE 05
/ Beppe Castellano /
Salvando, in parte, l’ambiente “soffochiamo” la stampa
ATTUALITÀ TRASFUSIONALE / 06 Dono&Vita Anno XLIII- n° 2 - giugno 2022 Periodico di informazione e promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue TIRATURA E DIFFUSIONE: 90.000 copie Distribuzione gratuita ai soci Avis-Abvs del Veneto e alle 3.400 sedi Avis comunali, provinciali, regionali in Italia. Editore - Segreteria - Amministrazione AVIS Regionale via Ospedale, 1 - 31100 Treviso tel. 0422 405088 - avis.veneto@avis.it REDAZIONE Via Ospedale, 1 - 31100 TREVISO - tel. 0422 252892 Cell. 335 6804120 e-mail: redazione.dono-vita@avis.it
INCHIESTA - SANGUE SULLE STRADE 08 10 12 14 15 16 18
Direttore Responsabile: Beppe Castellano - b.castellano@avis.it
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Redattori responsabili per le provinciali AVIS-ABVS BELLUNO: Nicola De Toffol, PADOVA: Roberto Sartori; ROVIGO: Gianluca Munegato, Giovanni Chioldin; TREVISO: Andrea Nardo; VENEZIA: Fabio Reggio, Massimiliano Bonso, Giorgio Brunello VERONA: Paola Silvestri, VICENZA: Giovanni Vantin, Giuseppe Sciessere.
Guerra. Non si ferma lo sforzo Avis per ammalati e profughi Una donna su tre è vittima di violenza, mini guida per un aiuto Assemblea regionale: diaologo con la Regione, ma pochi i fatti Assemblea nazionale: “No a retribuzioni o rimborsi”, il punto irrinunciabile di tutte le Avis d’Italia.
GIORNATA MONDIALE DONATORE 20
In redazione: Valentina Calzavara
Estate: cresce ancora il numero di incidenti stradali Testimonianza di una madre: “Uno zaino messo via per sempre” Dalla provincia più “incidentata”: prevenire ed educare a Treviso
ATTUALITÀ
Presidente Avis Regionale Veneto e Direttore Editoriale: Vanda Pradal
Vice Direttore Esecutivo/Segreteria Redazione: Michela Rossato - m.rossato@avis.it
In un’estate molto calda, a rischio interventi chirurgici
“M’illumino del Dono”: e tutto il Veneto ricorda qual’è il colore della solidarietà Un occhio alla salvaguardia dell’Ambiente con Alì e TES
LA RUBRICA 27
I pericoli della rete e dei social: “Una foto resta per sempre”
GIOVANI IN AVIS 28 29
Il gruppo giovani Veneto è tornato! Primo evento. Avisiadi Squadra giovani di Verona in... formazione La Provinciale di Venezia “conquista” la Scuola Navale Morosini
Collaboratori redazione: Giorgia Chiaro, Dario Piccolo, Manuela Fossa, Silvano Vello; Nereo Marchi, Mario Lappa, Bernardino Spalivierio Domenico Rottari, Francesco Magarotto, Roberto Rondin.
PROGETTI REGIONALI
Hanno collaborato a questo numero: Paola Conte, Tiziano Graziottin, Dino Maurizio, Gruppo BUONE PRASSI Avis nazionale, Ufficio Stampa Avis nazionale, Stefano Pontello, Michela Saviane, Elena Fattorelli, Jawad Massaghri, Giovani Avis provinciale Verona, Bruno Cogo, Fabio Maitan, Daniela Moro,
CRONACHE ASSOCIATIVE
Contributi fotografici: Archivio Beppe Castellano, Giorgia Stocco, Leonardo Castellano, Daniele Maccagnan, Corpo nazionale Vigili del Fuoco, Alessando Filippi Idea Grafica: Elena Fattorelli - Luca Mirandola - Verona Impaginazione, ottimizzazione immagini: Art&Media-Castelfranco Veneto (TV) Stampa: Elcograf - Verona Diffusione Editoriale: Prontopack - Zevio (VR) Chiuso in redazione il 21 giugno 2022. Il prossimo numero uscirà a settembre 2022. IL MATERIALE VA INVIATO IN OGNI CASO ENTRO IL 10 agosto 2022. Lettere e interventi vanno inviati, firmati, a: REDAZIONE DONO&VITA, Via Ospedale, 1 31100 TREVISO - mail: redazione.dono-vita@avis.it
30 31 32
Disponibili i materiali di “Io Valgo” su Salute al lavoro e in casa “All of me”: Le storie dei testimonial pronte sui social Assemblee e attività Provinciali di Rovigo, Treviso, Belluno Abvs, SRC Mestre e dalle Comunali di: Maerne, Schio, Bassano, Taglio di Po, Mareno di Piave, Lonigo-Cornedo, Mestre, Caldiero, Caorle-San Stino, Mel, Rosà, Badia Polesine, Maserada, Asolo...
SPORT 43 44 45 46
Il Giro d’Italia finisce a Verona e Avis, in Veneto, fa festa La Reyer-Umans Venezia fa “canestro” donando in Avis Treviso: le “pantere” del volley “a rete” con la Provinciale Avis lungo la PadovaMarathon mentre per la VeniceMarathon il 23 ottobre “pettorali agevolatiE per i runner Avis I 20 anni della squadra di calcio giornalisti TvPressing che da 15 porta orgogliosamente sulle maglie il logo Avis. E a Rovigo il Bagnolo-Canda di calcio con la sua “terza maglia”
EDITORIALE
I rapporti umani sono come l’acqua, se assenti arriva la siccità del cuore di / Vanda Pradal / Presidente Avis Veneto
R
acconta un cronista vissuto ai tempi di Federico II di Svevia che il sovrano volesse scoprire che lingua potessero sviluppare i bambini crescendo, se non parlavano con nessuno. Si aspettava forse che avrebbero parlato il latino o il greco oppure l’ebraico. Diede cosi ordine ad alcune balie presenti a corte di procurare ad alcuni infanti latte, vestiti e tutto ciò di cui avessero bisogno, ma non dovevano in alcun modo parlare in loro presenza, né rivolgere loro lo sguardo. L’esito di questo esperimento fu, inaspettatamente, la morte precoce dei bambini. È questa un’immagine che rappresenta in modo straordinariamente efficace l’importanza vitale della relazione per l’essere umano. Ne va della sua stessa sopravvivenza fisica. Il lungo periodo che ci siamo lasciati alle spalle ha forzato in noi questa consapevolezza, proprio costringendoci ad abituarci ad uno stile di vita segnato dall’aridità. Ne è prova la titubanza con cui oggi abbracciamo un amico ritrovato, con cui ci scambiamo una stretta di mano. Abbiamo introdotto nelle nostre consuetudini la regola del distanziamento. Abbiamo imparato a salutarci con il pugno chiuso o con il gomito, abbiamo imparato a leggere le emozioni non da un volto, ma da uno sguardo mal celato da una mascherina.
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DONO&VITA
Abbiamo sostituito gli incontri con i “meet”. Abbiamo persino imparato a fare le assemblee via web. Ma più abbiamo praticato la distanza, più ci siamo resi conto dell’aridità degli incontri non-incontri. E ciò che vale per la relazione in ambito familiare o amicale vale per l’ambito associativo. Ci accorgiamo così che il nostro servizio non è fatto tanto di progetti da portare a termine, di cose da fare, di sacche da raccogliere, ma è principalmente costituito da legami umani e personali. La cui qualità, autenticità, solidità danno vero senso e valore al nostro operare. È la qualità di questi legami che dà l’anima allo spirito di squadra, che permette di trovare insieme le soluzioni di fronte alle tante difficoltà che incontriamo ogni giorno, che alimenta la nostra capacità di resilienza. L’immagine dell’aridità dei rapporti umani rende poi naturale un’associazione con quanto trasmesso in questi giorni di giugno dai notiziari che mostrano l’alveo del fiume Po. Un livello di acqua così basso come non si vedeva da decenni. È immediato pensare a come vita umana e ambiente siano strettamene connessi. Le pagine che seguono danno conto di una riflessione e di un impegno assunto da Avis insieme con alcuni compagni di strada: la Fondazione TES (per la ricerca sulle cellule staminali e la rigenerazione tissutale) e i supermercati Alì da molti anni impegnati sulle tematiche ambientali. L’etica del “prendersi cura” assume per Avis molte declinazioni: il prendersi cura delle relazioni, il nutrimento dei legami, ma anche il prendersi cura dell’alimentazione e di uno stile di vita sano. È quindi quasi logica conseguenza impegnarsi per la difesa dell’ambiente. È la casa della grande famiglia umana: si tratta dell’aria che respirano i nostri figli, dell’acqua che beviamo, delle piante e dei frutti che mangiamo. Più ancora: si tratta delle immagini che occupano la nostra mente con cui diamo alimento all’idea del bello, dell’infinito, della pacificazione, dello star bene.
PAGINA DEL DIRETTORE
Salvando, in parte, l’ambiente “soffochiamo” la carta stampata di / Beppe Castellano /
C
osì ci “Amazon”! Potrebbe sembrare una battuta, ma non lo è. La carta per stampare libri, giornali, riviste (anche questo Dono&Vita) sta subendo da un paio d’anni un continuo aumento di prezzo. Nell’ultima parte del 2021 e in questo semestre 2022 ha però fatto registrare aumenti di prezzo stratosferici. Le ragioni? Molteplici. Solo in parte dovuti alla pandemia Covid-19 che ha messo in ginocchio un sistema di commercio internazionale che sembrava “perfetto”. Una può essere ascritta al fatto che, in Italia, non esistono più cartiere che producono carta da stampa per giornali quotidiani. Le cartiere che le producono si trovano soltanto nel Nord Europa: Finlandia, Svezia, Irlanda. L’ u l t i m a che la produceva (Burgo a Mantova) si è riconvertita a fine 2020 alla produzione di imballaggi in cartone, sempre più richiesti dell’e-commerce, in particolare dal “colosso” Amazon. Produrre carta per imballaggi poi (anche per prodotti alimentari) è molto più redditizio che produrre carta per editoria. Le cartiere italiane producono quest’ultima, come la nostra, per una quota del 20%. Un altro 20% della produzione riguarda carta destinata a usi igienico-sanitari e ben il 56% riguarda, appunto, gli imballaggi. Altro motivo non di poco conto negli ultimi
mesi è l’aumento esponenziale dell’energia, dovuto in gran parte alla guerra ancora in atto in Ucraina e alla conseguente speculazione. Un altro problema ancora sottaciuto, anche se può avere i suoi risvolti positivi sull’ambiente, è che l’ormai quasi totalità di stoviglie “usa e getta” (piatti, bicchieri, ecc) di larghissimo uso quotidiano non sono più di plastica. Sono stati ormai sostituiti da corrispondenti oggetti di cellulosa. Carta, insomma, ma “compostabile”. Cioé da smaltire direttamente nell’umido e non più riciclabile, avendo contenuto materiale organico, come carta da recupero. Una produzione sempre più massiccia di stoviglie di carta, drena di pari passo la preziosa cellulosa che serviva per la carta stampata. Mentre la carta di giornali, riviste e pubblicazioni in genere detta “da macero” poteva essere riciclata e riconvertita - con particolari procedure di... maceratura e sbiancamento in “nuova” carta per editoria, nel caso di queste stoviglie - che pur ci libereranno, almeno si spera, dall’invasione di materie plastiche - ciò non è più possibile: diventano “compost”. Se va bene. In altri casi, per esempio i bicchieri di “carta” destinati a contenere liquidi, assieme alla cellulosa c’è anche una piccola parte di materie plastiche “impermeabilizzanti”. Il destino è quindi lo smaltimento nel... “secco”.
Zanzare? Tranquilli c’è la Nat, potete donare
C
on l’arrivo dell’estate, sono tornate anche le zanzare. Alcune specie, ormai presenti da tempo in Veneto, possono essere portatrici di virus, come il West Nile Virus e la Dengue. La diffusione di questi insetti è monitorata dai Servizi veterinari e dal sistema sangue regionale e nazionale, per intercettare con tempestività la presenza del virus. In Veneto, l’eventuale presenza del virus nel sangue dei donatori è rilevata dal test Nat, che viene aggiunto agli altri esami per la validazione di ogni sacca donata. Si può quindi continuare a donare, e ricevere, in serenità, senza alcuna sospensione.
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ATTUALITÀ TRASFUSIONALE
In un’estate molto calda, a rischio gli interventi chirurgici non urgenti di / Beppe Castellano e Bernardino Spaliviero /
Situazione italiana preoccupante, ma ancor più lo è nel nostro Veneto. Dai dati ufficiali dei primi 5 mesi dell’anno...
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L
‘allarme è arrivato direttamente dal Centro nazionale sangue. Il suo direttore, Vincenzo De Angelis, una settimana prima della Giornata mondiale del donatore di sangue (ma anche lo stesso 14 giugno in un convegno a roma) ha dichiarato alla stampa: “A meno di un imprevedibile cambio di tendenza, nei mesi di luglio e agosto andremo incontro a delle difficoltà che non si risolveranno, come spesso accade, grazie alla disponibilità di quelle regioni che hanno scorte eccedenti rispetto alla domanda di sangue e “compensano” le regioni in affanno. Non sarà quindi una sorpresa se il sangue disponibile servirà a garantire le terapie salvavita a pazienti affetti da malattie rare, come i talassemici, mentre gli interventi chirurgici non urgenti dovranno essere rimandati”. L’Italia trasfusionale ha quindi seri problemi a garantire le terapie trasfusionali agli Ammalati, sia per le trasfusioni di emazie concentrate, sia per i farmaci plasmaderivati a partire dalle Immunoglobuline. In questo scenario il Veneto brilla in negativo. Per quanto riguarda i kg di plasma conferiti all’Industria farmaceutica (senza vendere nulla!) i numeri dei primi 5 mesi degli anni 2017/2022 sono impietosi. Il Veneto aprì la strada anticipando con lungimiranza le scelte nazionali, inventando il conto-lavoro (1986), realizzando nel 1998 il primo accordo interregionale plasma, l’AIP, del quale era regione capofila. AIP che arrivò a gestire il 45% del plasma nazionale. Ora gli Accordi interregionali sono quattro e NAIP, il nuovo AIP, gestisce il 22,6% del plasma nazionale, in progressivo regresso.Ed è il Veneto, proprio regione capofila con un grave -9,4% (confronto primi 5 mesi 2017-2022) la causa
DONO&VITA
del regresso di NAIP. Anche per quanto riguarda le donazioni di sangue intero i numeri delle donazioni/trasfusioni dei primi 5 mesi degli anni 2019/2022 sono preoccupanti. Se nel resto dell’Italia le donazioni si sono ridotte del -3,7% nella nostra regione la riduzione è stata del -4,7%. Il Covid-19 ha accelerato e aggravato la situazione, ma non ne è la causa diretta che va cercata oltre le nebbie di chi vorrebbe minimizzare la situazione sempre più grave. L’impressione è di una sostanziale riduzione delle terapie trasfusionali, ridotte progressivamente al minimo. Lo sgradevole pensiero che potrebbe farsi strada è che l’importante non sia più offrire agli ammalati le migliori terapie trasfusionali, ma ridurre il più possibile le spese. Evitando però sia di finire in tribunale per rispondere in sede civile e penale delle conseguenze sulla salute degli ammalati, sia di perdere il consenso elettorale di donatori e ammalati. Avis non abbandona, ma continua ad essere determinata nella sua mission: nella tutela dei donatori e nell’offrire agli ammalati tutte le migliori terapie trasfusionali di cui hanno bisogno, in un rapporto sempre più stretto e collaborativo con il personale sanitario. È proprio sul sostegno all’attività professionale dei medici e degli infermieri coinvolti nel Sistema Trasfusionale che si sta focalizzando meglio l’attività di Avis. Principale causa del regresso donazionale è la mancanza del personale sanitario, in particolare dei medici trasfusionisti, con riduzione degli orari disponibili per donare o addirittura chiusure delle sale prelievo. Tanto c’è sempre chi ripete che è col-
pa dei donatori e del Volontariato!). Si sente la mancanza di una scuola di specializzazione universitaria in Medicina Trasfusionale, che rende difficile il ricambio professionale. Ancor peggio stiamo assistendo in alcuni casi al disimpegno professionale dei medici già in ruolo nei Centri Trasfusionali. Delusi o demotivati vanno in pensione appena possibile o, addirittura, passano ad altra attività, come medici sul territorio. Emerge, intanto, l’intenzione di lasciare in mano al “privato” la raccolta del dono, in particolare del plasma. C’è il tentativo di introdurre il “rimborso” ai donatori, espressione alquanto ipocrita per reintrodurre la donazione a pagamento Quei “datori” di sangue e plasma che furono cancellati in Italia con la legge 107/1990. Avis - come abbiamo scritto negli ultimi tre numeri ed è stato ribadito nelle nostre assemblee - non è affatto d’accordo.
Il nostro presidente nazionale Gianpietro Briola, con ripetuti interventi in sede parlamentare al Senato, ma ora anche alla Camera, si sta battendo con tutta l’Avis per evitare la deriva economica del dono etico dei Donatori Italiani, portata avanti con il DDL Concorrenza.
La gratuità e la non remunerazione “vince”. E il plasma è più di qualità Quel che è certo è che la gratuità del dono vince. Nel corso del convegno organizzato a Roma il 14 giugno da Avis nazionale è stata presentata l’indagine condotta dalla Scuola IMT Alti Studi di Lucca che tra il 2018 e il 2020 ha studiato 2 campioni di donatori: 1.052 donatori in Ungheria (dove la donazione viene pagata con un “rimborso”) e 1.882 donatori volontari in Italia (in collaborazione con Avis Nazionale e le Avis Regionali di Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia). “Abbiamo studiato le motivazioni intrinseche e “di carriera” dei donatori, comparando il sistema volontario e gratuito con quello in cui la donazione viene retribuita e quindi il sangue diventa un prodotto di mercato - ha spiegato il professor Emiliano Ricciardi. Attraverso la somministrazione di un questionario sono emersi dei dati estremamente interessanti. “Il donatore volontario si avvicina al dono per altruismo, con la voglia di aiutare gli altri, e poi riconosce il suo gesto come elemento identitario e parte di un sistema associativo che lo rende sensibile in maniera duratura nel tempo. Per il donatore rimborsato, invece, la motivazione altruistica viene a mancare molto presto, e l’aspetto economico non crea affiliazione, tanto che la sua permanenza nel sistema non supera i tre anni”. Ma c’è di più, oltre ad avere “vita breve”, il donatore pagato è meno resiliente a crisi ed emergenze rispetto a chi dona gratuitamente. La dimostrazione arriva guardando a quanto accaduto durante la pandemia: negli Stati Uniti, dove vige il pagamento, nel 2020 la donazione è crollata, nel nostro Paese invece i donatori, sopra i 30 anni, sono aumentati e per chi già lo era: impegno, sensibilità e spirito di servizio sono cresciuti ancor di più. E il plasma, tra l’altro, è di qualità superiore non essendo i donatori sottoposti a prelievi che possono arrivare anche a due a settimana. E la salute dei donatori pure (Valentina Calzavara)
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FOCUS: SANGUE SULLE STRADE
Estate: crescerà ancora il numero di incidenti stradali con... sangue di / Beppe Castellano /
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l 10% del sangue che si “consuma” in tutta Italia ogni anno serve a salvare la vita - o almeno a tentare di salvarla - ai feriti in incidenti stradali. Qualcosina di più del 10% si stima che occorra nella nostra Regione dove,
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DONO&VITA
con l’inizio della prima “estate libera” dopo due anni di pandemia, si prevede aumentino ancor più i sinistri lungo le strade e autostrade. Previsioni è sempre difficile farne, difficile incrociare i dati delle varie forze dell’Ordine, tutti parziali di questa prima metà del 2022. Una linea di tendenza è possibile evincerla dall’Annuario 2022 del Corpo nazionale Vigili del Fuoco che riporta i dati degli interventi a tutto il 2021. I Vigili del Fuoco sono i professionisti del soccorso che intervengono, in particolare, quando si verificano gli incidenti stradali più gravi. Laddove è necessario e vitale estrarre i corpi delle vittime, morti o feriti gravi, loro ci sono. Ebbene dopo il picco “storico” di interventi sulle strade e autostrade (vedi tabella a fianco) del 2019, il 2020 - anno del “confinamento in casa” causa pandemia è stato naturalmente meno tragico. Per mesi, tutti, abbiamo usato ben poco l’auto. Ciò che però non era prevedibile è che il 2021, nonostante le “chiusure” seppur più
blande, facesse segnare addirittura quasi 2000 interventi in più rispetto al “normale” 2019 per estrarre feriti, e purtroppo morti, dalle lamiere. Ciò che preoccupa in vista dell’imminente esodo estivo è che possa crescere ancor più verso l’alto la curva degli incidenti. Sono stati quasi 250mila nel nostro Paese nel 2019. 3500 i morti sulle strade e più di 25mila sono stati i feriti gravi rimasti invalidi permanenti. E si tratta perlopiù di giovani, costretti a reinventarsi una vita, magari solo per pochi secondi di disattenzione alla guida di un mezzo che da, un momento all’altro, può diventare un’arma mortale per sé e per gli altri. Distanze di sicurezza non rispettate, uso improprio del telefonino alla guida (vedi servizio nelle pagine successive), eccessiva velocità e non rispetto delle norme del Codice della strada, sopravvalutazione delle proprie capacità nel guidare, eccessiva fiducia nei sistemi di sicurezza dei veicoli più moderni, abuso di alcol o droghe... Tutto concorre, secondo i rapporti di Polizia stradale e Arma dei carabinieri a incrementare il numero dei disastri. Oltre il 90% dei sinistri sono imputabili al “fattore umano”. Non esistono le “strade o i platani killer” (come a volte leggiamo nei titoli dei giornali), ma solo l’Uomo che deve adeguarsi alle condizioni di strade e traffico. Altri dati, raccolti puntualmente dall’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), in particolare nei week end avidenziano come praticamente ogni WE di questo 2022 abbia fatto segnare un aumento medio del 30/40% dei morti e dei feriti sulle strade.
Oltre ai fine settimana dall’Asaps vengono raccolti i dati su morti e feriti lungo le autostrade italiane, mese per mese. Ebbene - per restare all’ultimo trimestre - a marzo 2022 sulle autostrade l’aumento degli incidenti è stato pari al 26,6% e dei feriti 92,8%; ad aprile (con le vacanze pasquali) 33,5% gli incidenti e +88,6% i feriti. I morti in autostrada sono stati 26 (+116,7%) rispetto alle 12 vittime di aprile 2021. E il mese di maggio non consola affatto: di quasi il 21% sono cresciuti gli incidenti autostradali, del 24% i feriti, e del 17,6% i morti. Sì, decisamente durante l’estate 2022 appena iniziata servirà molto sangue donato per salvare più vite possibili. Ricordando che può accadere ad ognuno di noi. Guidiamo con “la testa”.
Il protocollo della Regione Veneto per l’educazione stradale nelle scuole Per educare i giovani ad una maggiore responsabilità sulla strada, è nato il Protocollo d’Intesa per la sicurezza stradale sottoscritto da Regione Veneto, 6 concessionarie autostradali, Veneto Strade e Ufficio Scolastico Regionale. “La sicurezza stradale è una priorità assoluta e la scuola è il nostro punto di riferimento. Non sono le strade pericolose, ma è l’uomo a renderle tali con l’eccesso di velocità, la disattenzione, l’uso del cellulare, l’alcool…perciò serve educazione – ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia, presentando il progetto - I 560 mila studenti veneti di oggi percorrono già le nostre strade e dobbiamo investire sulla loro cultura, facendo crescere l’attitudine alla sicurezza”. Finora unica nel panorama nazionale, l’iniziativa dovrebbe partire già a settembre, con modi e tempi che ogni scuola sceglierà, ma sotto un’unica regia. Sarà una sorta di materia scolastica, perché è di fatto educazione civica. Sono previsti anche spot, campagne, testimonianze e il coinvolgimento dei locali da ballo. L’obiettivo è puntare a informare il più possibile, anche con campagne ed immagini ad effetto.
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FOCUS: SANGUE SULLE STRADE
La testimonianza di una madre: “Uno zaino messo via per sempre” di / Paola Conte / responsabile Aifvs provincia Treviso
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ndrea quella domenica era partito felice, in sella alla sua bici, per andare a trovare i nonni. “Io a casa avevo messo ad asciugare lo zaino che avevo appena lavato, dopo pochi giorni sarebbe tornato a scuola, in seconda media. La tranquillità di quel pomeriggio di fine estate viene improvvisamente interrotta dal rumore assordante di una moto, dai passanti che si chiedono a gran voce “dove vuole andare quel pazzo”. Il pazzo è un ragazzo che corre a forte velocità in sella alla sua moto, che crede di conoscere, di saper controllare. Compie un sorpasso azzardato, non riesce a rientrare e colpisce Andrea… Quella sera, quello zaino lo avrei messo via per sempre! Qualcuno si era messo in strada in modo irresponsabile, spezzando la
Il manifesto 3x2 usato dall’Aifs nelle proprie manifestazioni
vita di Andrea e stravolgendo la nostra! Quel ragazzo non sapeva che in strada non siamo soli e i nostri comportamenti possono fare una grande differenza? Così non ci sarebbero più state sere felici a ridere delle sue battute. Andrea non sarebbe più salito sul trattore con il papà, non avrebbe più tifato Juve con il fratello Filippo, non mi avrebbe più abbracciata forte dandomi carica ed energia, non avrebbe più corso con gli amici, non avrebbe più rivisto i compagi di scuola. Nulla sarebbe più stato come prima! La nostra famiglia è passata da un sereno pomeriggio a una telefonata dal Pronto soccorso, alla corsa disperata verso l’ospedale e alla domanda “Volete donare gli organi di Andrea?”. Le nostre vite distrutte per un comportamento irresponsabile!
AIFVS_Telone_3x2_2019.qxp 29/10/19 19:48 Pagina 1
DIAMO PRECEDENZA ALLA VITA! Ada, 47 anni Venezia
Camillo, 67 anni
Alberto, 17 anni
Alberto, 20 anni
Alessandro, 19 anni
Alessandro, 18 anni
Alfio, 47 anni
Andrea, 15 anni
Andrea, 19 anni Resana
Campigo di Castelfranco V.to
Treville di Castelfranco V.to
Belvedere di Tezze
Treviso
Bessica di Loria
Fossalunga
Cona
Andrea, 12 anni
f
Andrea, 31 anni
Andrea, 21 anni
Lovadina di Spresiano
Castelfranco Veneto
cerca il gruppo su Facebook:
ragazzi in strada
Andrej, 18 anni
Anna, 15 anni
Altivole
Padova
Treviso
San Zenone degli Ezzelini
Chiara, 23 anni
Christian, 19 anni
Christian, 18 anni
Cristiana, 31 anni
Daniel, 14 anni
Daniela, 45 anni
Dario, 22 anni
Davide, 20 anni Canizzano di Treviso
S. Andrea di Castelfranco V.to
Devis, 31 anni
Dhebora, 22 anni Albaredo di Vedelago
Salvarosa di Castelfranco V.to
Diego, 25 anni
Elton, 18 anni
Emanuel, 20 anni
Eros, 19 anni
Fabio, 19 anni
Fabio, 31 anni
Federico, 24 anni
Ferrante, 52 anni
Francesca, 8 anni
Gianluca, 20 anni
Gina, 74 anni
Giulia, 21 anni
Gregorio, 17 anni
Luciano, 10 anni
Lorenzo, 39 anni
Loris, 21 anni
Manuele, 19 anni
Maria, 15 anni
Mario, 37 anni
Mario, 16 anni
Matteo, 31 anni
Mattia, 20 anni
Marco, 24 anni
Melissa, 26 anni
Michele, 19 anni
Milko, 46 anni
Niccolò, 20 anni
Nicola, 31 anni
Altivole
San Zenone degli Ezzelini
Galliera V.ta
Resana
Trevignano
Fontaniva
Breganze
Tezze
Cona
Salvarosa di Castelfranco V.to
Treviso
S. Martino di Lupari
Galliera Veneta
Cona
Vidor
Castelfranco V.to
Nervesa della Battaglia
Treviso
Fonte
Volpago del Montello
Fanzolo di Vedelago
Castelfranco Veneto
Campigo
Salvarosa
S. Giustina in Colle
Resana
Sequals
Cona
Castione di Loria
Altivole
Castelfranco V.to
Crespano del Grappa
Limena
AIFVS Omar, 24 anni
S. Zenone degli Ezzelini
Omar, 17 anni Caerano S. Marco
Riccardo, 18 anni Oderzo
Riccardo, 16 anni Cà Rainati
Rita, 40 anni Salvarosa
Roberto, 24 anni Treviso
Sandro, 28 anni Campigo
Serena, 5 anni S. Pietro di Barbozza
Sileno, 9 anni Fanzolo di Vedelago
Silvia, 18 anni Villaverla
Stefano, 18 anni Salgareda
Vanni, 47 anni
Sant’Eulalia di Borso del Grappa
L'IMPEGNO DI TUTTI: RICORDARE PER CAMBIARE. 10
DONO&VITA
Associazione Italiana Familiari e Vittime della STRADA onlus
Paola Conte
La nostra era diventata improvvisamente una famiglia di adulti, di silenzi, di dolore indescrivibile. Una tragedia che cambia completamente gli equilibri, con Filippo che con i suoi soli 16 anni si ritrova di colpo grande, senza il fratellino con i quale condivideva tutto e che cerca di aiutare in qualche modo noi genitori sopraffatti dal dolore. Eventi tragici ed improvvisi come questo ti proiettano in una dimensione diversa. Non è più il tuo mondo, fatichi ad integrarti, ti senti compresa solo da chi ha
provato la tua stessa esperienza. Il mondo ti cade letteralmente addosso! La vita si sgretola assieme a quella di tuo marito e di tuo figlio... Nulla sarebbe stato più come prima, nulla si poteva cambiare. Decidemmo di farci forza l’un l’altro, di raccogliere i pezzi della nostra vita e di rimetterli insieme per farci forza con e per Filippo, tentando di trasformare questo immenso dolore in qualcosa di positivo, tentando di evitare che altri subissero una perdita come la nostra. Qualcosa si doveva pur fare su quella strada, dove tutti correvano troppo veloci. La prima cosa che ci venne in mente fu quella di far sistemare ed adeguare i segnali di pericolo esistenti e di posizionare su quella strada 20 manifesti con la foto di Andrea e le scritte “andate piano”, “per non dimenticare”. Ne sono rimasti due da allora (2003), ma mi dicono facciano ancora da deterrente. Il mio impegno mi ha portato successivamente ad aderire all’Aifvs, Associazione Familiari e Vittime della strada, di cui sono responsabile per la provincia di Treviso”. E proprio la provincia di Treviso, come vediamo nelle pagine che seguono, è quella in assoluto più “incidentata” d’Italia, in proporzione alla popolazione residente. (pagine a cura di Michela Rossato)
Che cos’è Associazione italiana familiari e vittime della strada L’Aifvs, nota anche per gli striscioni stradali con i volti delle vittime della strada, è presente su tutto il territorio nazionale e si pone l’obbiettivo di fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti. Sollecita le Istituzioni perché attuino la prevenzione necessaria, dà conforto umano e assistenza psicologica e legale. Si batte per la giustizia: la certezza della pena, la celerità ed il rigore nei processi affinché sia dato il giusto peso ai crimini sulla strada. Spesso le pene sono irrisorie e ci offendono. L’associazione, soprattutto, si impegna nella prevenzione, sensibilizza alla problematica attraverso incontri con la cittadinanza o con gli studenti, incontri nelle autoscuole, manifestazioni, promuove la Giornata mondiale Onu dedicata alle vittime della strada (la terza domenica di novembre) con eventi, flashmob degli studenti e una fiaccolata. Lo scopo è quello di dar luce simbolicamente alla strage stradale, perché venga affrontata con l’impegno che merita, ricordare i nostri cari sì, ma per arrivare a un cambiamento. Al cambiamento tutti devono partecipare, ognuno per il proprio ruolo, ma tutti. Bisogna essere cittadini attivi, segnalare le nostre istanze a chi di dovere, le criticità che rileviamo nelle strade, batterci per la mobilità sostenibile.
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FOCUS: SANGUE SULLE STRADE
I dati della provincia più “incidentata” come prevenire ed educare a Treviso di / Valentina Calzavara /
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l telefono che squilla, il bip insistente delle notifiche di un messaggio, quella voglia irrefrenabile di abbandonare lo sguardo fisso sulla strada sopra al volante, giusto per dare un’occhiata allo schermo che s’illumina. La distrazione. L’auto che sbanda… diventando un’arma per se stessi e per gli altri. È
questione di attimi che possono fare la differenza per sempre. La disattenzione è la prima causa di incidente stradale. Questo fenomeno sta caratterizzando un numero sempre maggiore di sinistri in tutto il nostro Paese. Il telefonino, maneggiato alla guida, si rivela spesso un’imprudenza pericolosa, se non fatale. Un altro rischio, soprattutto per i bambini, è dato dall’abitudine di non allacciare le cinture sui sedili anteriori e posteriori, in caso di brusca frenata le lesioni possono essere gravissime. I dati confermano: nel Trevigiano, la provincia “nera” d’Italia sono in aumento le contravvenzioni sia per utilizzo dello smartphone alla guida (+25%) sia per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza (+40%). Fare prevenzione, informare la cittadinanza sulle buone condotte alla guida, soffer-
Il 20% degli incidenti in Italia è da ascrivere all’uso degli smartphone L’articolo 173 comma 2 del Codice della Strada dispone che “è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante” o di usare cuffie sonore. Eccezioni: i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di polizia. È comunque consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani, purché il conducente abbia adeguata capacità uditiva a entrambe le orecchie. Con il veicolo in marcia l’uso di smartphone e dispositivi analoghi è permesso solo quando non si rende necessario distogliere anche UNA SOLA MANO dal volante (come specifica la circolare 28/12/2021 del Ministero dell’Interno), utilizzando la modalità in viva voce o cuffiette auricolari con volume ragionevole, ossia senza limitare la capacità uditiva del conducente. Chi viola il divieto di usare il cellulare alla guida di un veicolo, con allontanamento anche di una sola mano dal volante, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 165 a 660 euro e la perdita di 5 punti patente. In caso di recidiva nei due anni successivi alla prima infrazione si applica la sanzione accessoria della sospensione della patente da 1 a 3 mesi (art. 173 comma 3-bis CdS). In Parlamento si sta discutendo se triplicare le sanzioni previste.
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marsi sui fattori di rischio, rappresenta una priorità su cui istituzioni e scuola hanno deciso di investire tempo ed energie. PREVENZIONE “L’avevamo promesso, l’abbiamo realizzato: il Progetto sicurezza stradale della Provincia di Treviso è ricominciato dopo l’emergenza pandemica - ha detto Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - è necessario stare sempre attenti, la sicurezza sulla strada serve per salvare la nostra vita e quella degli altri. E rinunciamo al telefonino quando si guida perché, i dati ci dicono, è sempre più la causa di incidenti”. L’anno scorso l’ente provinciale si è rimesso in moto raggiungendo quindici scuole superiori della Marca Trevigiana, proponendo loro lezioni di Sicurezza stradale, un’offerta formativa e di educazione civica che - introdotta nei primi anni del Duemila e mantenuta con costanza nei programmi scolastici, salvo il fermo legato all’epidemia - ha portato a dimezzare gli incidenti stradali negli ultimi quindici anni. Ora che questa tendenza sembra invertirsi, specie a causa dell’uso scorretto del telefonino, urge correre ai ripari. E così, arrivate le risorse necessarie, sono ripartite le lezioni, coinvolgendo anche per l’anno scolastico che si è appena concluso, una quindicina di plessi del Trevigiano per sensibilizzare gli studenti sulla responsabilità nel mettersi alla guida mantenendo la concentrazione ed evitando l’uso di alcol e atteggiamenti rischiosi. QUALCHE DATO Nel 2019 - l’ultimo anno con rilevazioni complete da prendere in considerazione secondo l’Istat, (dato che il 2020 a causa del lockdown è da considerarsi anomalo) - erano stati 56 i decessi stradali e 3.085 i feriti, un dato che comunque poneva la Provincia di Treviso sulla buona strada per la riduzione dei decessi tra il 2010 e il 2020. Se nel 2017, dunque, si era toccata la quota minima di 53 decessi, da quel momento in poi è iniziata una lenta risalita. Per quanto concerne i dati 2019: sono gli automezzi nel 60% a essere oggetto di incidente con deceduti, seguono i motocicli (13%), gli autocarri (11%) e le biciclette (10%). Per gli incidenti con lesioni, invece, predomina l’auto privata: 72%. Il dato che più rende l’idea del periodo attuale è senza dubbio quello della natura dell’incidente mortale: la maggior parte sono fuoriuscite autonome, scontri frontali e scontri laterali. Inoltre, l’indice di mortalità è tornato
ad aumentare tra le 4 e le 7 di mattina, invertendo una tendenza che nell’ultimo decennio aveva visto le ore di punta di entrata e uscita al lavoro come le più pericolose. La distrazione alla guida è una delle cause predominanti. Nel 2019 sono state rilevate 310 fuoriuscite autonome, 12 delle quali sono state fatali per 15 persone (quasi il 27% dei decessi dell’intero anno), che non sempre erano i conducenti. In nessuna di queste è stato segnalato il mancato rispetto dei limiti di velocità, e nella maggior parte dei casi, le condizioni meteo erano di tempo sereno, il fondo stradale era asciutto e il tratto di strada era rettilineo; pertanto, le cause dei sinistri sono imputabili alla sola disattenzione. IL 2022 Dal 2020 ai primi mesi del 2022, complessivamente, sono stati oltre 100 gli incidenti mortali rilevati, quasi 4.000 le persone rimaste ferite e 2.900 i sinistri totali. Nel dettaglio: per l’anno in corso, alla Provincia risultano circa 60 incidenti, di cui 20 mortali, 70 i feriti (considerando i dati aggiornati al 10 maggio 2022). Ancora una volta la distrazioni alla guida, data dall’utilizzo dei device, è la causa principale degli incidenti con lesioni gravi. Per quanto riguarda gli anni precedenti: nel 2020: secondo l’Istat sono stati 1.581 gli incidenti totali, di cui 39 con esito fatale, 40 le persone decedute, 2.139 le persone rimaste ferite.
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ATTUALITÀ - UCRAINA
Non si ferma lo sforzo Avis per aiutare gli ammalati e i profughi di guerra di / Michela Rossato /
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ell’ambito dell’iniziativa “Donatori per la Pace”, prosegue la raccolta fondi di Avis in aiuto ai malati fuggiti dall’Ucraina in guerra, ma anche da altre zone del mondo. Lanciata a marzo, poche ore dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la raccolta ha permesso ad Avis di fornire aiuti concreti a malati in fuga da quel Paese, ma anche a due famiglie con bimbi emofilici scappate dall’Afghanistan (nuovamente caduto sotto il potere dei talebani) che da agosto del 2021 non ricevevano più farmaci emoderivati. Grazie a “Donatori per la Pace” (che ha permesso finora di raccogliere quasi 200.000 euro) sono state accolte in Italia diverse persone, soprattutto pazienti cronici, bisognose di cure e assistenza per le patologie da cui sono affette. In più, all’inizio di aprile, tra anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici e antagonisti dell’aldosterone, Avis nazionale ha spedito in Ucraina oltre 2mila confezioni di medicinali per adulti e bambini affetti da ipertensione polmonare e tre concentratori di ossigeno. Più di recente, in collaborazione con Tissuelab, sono stati inviati alla struttura sanitaria di Leopoli oltre 600 flaconi di albumina.
La richiesta era arrivata ad Avis direttamente dall’ospedale locale e Avis si è subito mobilitata per reperire i farmaci necessari alle terapie per adulti e bambini ricoverati e che là arrivano in condizioni di emergenza. Il direttore generale della struttura sanitaria di Leopoli, Oleg Samchuk ha inviato un ringraziamento, pubblicato sul sito di Avis il 1° giugno. A collaborare attivamente a questa operazione è stato anche un avisino veneto, ex dirigente associativo, che dopo aver accolto due fratelli ucraini, ha aiutato la loro madre, medico all’ospedale di Leopoli, interessando alcuni dirigenti di Avis Veneto prima, e Avis nazionale poi per l’invio di albumina e reagenti. Operazione andata a buon fine, non senza difficoltà, che prosegue e che racconteremo nel prossimo numero.
Alla raccolta fondi Avis si può contribuire tramite un bonifico bancario sul conto corrente: IBAN IT 49N 02008 01601 000100736058 intestato ad Avis Nazionale, con la causale “DONATORI PER LA PACE”.
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ATTUALITÀ
Una donna su tre è vittima di violenza, una piccola guida per chiedere aiuto di / Valentina Calzavara /
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el mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3. In Italia, i dati diffusi dall’Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale e che le forme più gravi di maltrattamento e abusi sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici, quindi all’interno della rete familiare e relazionale della vittima. Un motivo in più per tenere alta l’attenzione durante l’estate, uno dei momenti in cui i fenomeni di violenza si accentuano a causa del periodo di vacanze e quindi di maggiore convivenza e possibilità di contatto tra la vittima e il suo carnefice. Come chiedere aiuto? AL TELEFONO È importante diffondere il più possibile il numero 1522, gratuito e attivo 24 ore su 24, Contattandolo si viene prese in carico, dalla fase di accoglienza al contatto con i centri antiviolenza presenti sul proprio territorio. VIA CHAT Per molte donne può essere difficile anche fare una telefonata per paura di essere ascoltate dal proprio convivente, esiste quindi un altro strumento: l’app 1522 scaricabile sullo smartphone per chattare con le operatrici e chiedere aiuto. AL PRONTO SOCCORSO Il Codice Rosa è un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate. Quando è rivolto a donne che subiscono violenza di genere si parla del “Percorso per le donne che subiscono violenza”. La persona viene presta in carico dai medici per gli aspetti clinici e psicologici, ma il Codice Rosa attiva anche percorso in sinergia con enti, istituzioni ed in primis con la rete territoriale del Centri Antiviolenza. APP youPOL Una app pensata per segnalare alla polizia reati di spaccio, bullismo e violenza domestica che si stanno compiendo in tempo reale. La segnalazione può avvenire attraverso messaggio, ma anche invio di foto e video oppure una chiamata tramite l’app.
In tutti i casi si viene geolocalizzati e, nel caso, scatta l’intervento delle forze dell’ordine. Vi è comunque la possibilità di segnalare anche in forma anonima. IL SEGNALE DI AIUTO Basta piegare il pollice verso il palmo della mano, tenendo in altro le altre quattro dita, per poi chiuderle a pugno. Il “signal for help” (segnale di aiuto) è stato lanciato nel pieno del lockdown 2020 da Women’s Funding Network e Canadian Women’s Foundation, consiste in un gesto dinamico della mano che serve alle
donne vittime di violenza che non hanno la possibilità, per via del costante controllo da parte del maltrattante, di denunciare o chiamare i numeri ufficiali. Questo gesto è stato pensato per essere rivolto, principalmente in videochiamata, a persone in grado di contattare la rete antiviolenza. IN FARMACIA L’1 aprile 2020 il Ministero delle Pari Opportunità ha sottoscritto con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti, di Federfarma e di Assofarm un protocollo d’intesa per potenziare l’informazione riguardo ai servizi contro la violenza. Una donna vittima di violenza può quindi recarsi in farmacia e chiedere informazioni anche se l’iter di protezione della vittima non si attiva in automatico.
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ASSEMBLEA REGIONALE 2022
Dialogo costruttivo con la Regione, ma poche le risposte e i fatti concreti di / Michela Rossato /
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Sopra: Vanda Pradal; In basso: un momento della partecipata assemblea regionale 2022 svoltasi a Camposampiero (PD) il 23 aprile scorso; A lato: in alto l’assessora alla Sanità Regione Veneto, Manuela Lanzarin; sotto: il Presidente della Simti (Società scientifica Immunoematologi trasfusionisti), Francesco Fiorin, intervenuto in assemblea per i professionisti del settore
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ritta al punto, senza giri di parole: “Non è concepibile che ci si trovi con donatori idonei pronti a donare, ma che non possono essere prelevati per carenza di medici e per problemi organizzativi e gestionali. Abbiamo cercato più volte di avere un dialogo costruttivo con le strutture regionali e con i politici regionali. Siamo stati ascoltati, abbiamo portato proposte, ma purtroppo di fatti nel 2021 ne abbiamo visti pochi”. È entrata subito nel vivo dei problemi la presidente di Avis Veneto, Vanda Pradal, aprendo al Teatro Ferrari di Camposampiero (Pd) la 51ª assemblea dell’Avis regionale. La prima in presenza, ben organizzata dall’Avis locale in collaborazione con la Provinciale di Padova, dopo due anni segnati dalla pandemia. “Negli ultimi, difficili tempi, donatori e dirigenti non si sono risparmiati e hanno dato il massimo nonostante timori, restrizioni, distanziamenti e quant’altro per assicurare che mai mancasse il sangue agli ammalati - ha continuato la Pradal - Abbiamo chiesto flessibilità negli orari di apertura, rivalutazione dei trasporti e uniformità di trattamento per i donatori del territorio veneto, ma poco si è fatto”. Da dieci anni, inoltre, si attende la realizzazione di un database unico che possa essere consultato da qualsiasi presidio ospedaliero e territoriale del Veneto e che possa consentire la donazione in qualsiasi area della regione.
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“Riteniamo che creare condizioni che incoraggino e rendano più agevoli le donazioni debba essere obbiettivo di cui non solo l’associazione, ma l’intero sistema sanitario debba farsi carico. In Avis siamo concreti, lavoriamo, abbiamo idee per migliorare la situazione, siamo a contatto con i donatori e cogliamo le esigenze, vorremmo più ascolto e compartecipazione - ha quindi precisato rivolgendosi ai rappresentanti della Regione presenti in sala - ci sembra ormai maturo il tempo perché il prezioso dialogo con la sanità veneta possa condurci a risposte, in primis sul reperimento del personale sanitario. Avis ha un ruolo importante e non può essere considerata solo un fornitore, ma inclusa nei processi decisionali e di programmazione del nostro sistema sanitario”. Ha risposto l’assessora regionale alla sanità, Manuela Lanzarin, intervenuta dopo aver ascoltato anche gli interventi di alcuni presidenti provinciali che hanno ribadito la difficoltà a mantenere il trend delle donazioni. Dalla provincia di Rovigo, per esempio, come ha denunciato la presidente della Provinciale Rovigo Barbara Garbellini: “molti donatori residenti lungo il Po per donare vanno a Ferrara, dove si trovano meglio e senza dover attendere”. Ma sono donazioni perse per l’autosufficienza del Veneto... La Lanzarin: “Il problema della carenza dei medici investe tutti i settori, già da prima del Covid. Come Regione stiamo ragionando con le Università per l’inserimento degli specializzandi nel settore trasfusionale. Intanto abbiamo portato da 6mila a 17mila le borse di specializzazione ed è in partenza in alcune
province il sistema informatico sanitario unico, che dovrebbe entrare a regime regionale entro il 2023”. Per il presidente di Avis nazionale Gianpietro Briola, intervenuto a Camposampiero: “Stiamo pagando tutti gli errori di programmazione nazionale e regionale dei corsi di laurea in Medicina e del sistema dei test d’ingresso e dobbiamo fare i conti con il problema che nel nostro Paese manca anche una scuola di specialità in medicina trasfusionale, che invece è ormai fondamentale per il nostro settore”. L’assemblea regionale, alla quale hanno partecipato alcuni direttori di Dimt e medici trasfusionisti, è stata l’occasione per fare il punto della situazione pure sui “numeri”. Nel 2021 i donatori iscritti ad Avis/Abvs in Veneto hanno donato 176.078 sacche di sangue e 30.589 di plasma, per un totale di 206.667. Un risultato che ha superato in positivo quello del 2020 (con 199.347 sacche), l’anno terribile del Covid 19, ma che ha bisogno di essere sostenuto per arrivare ai numeri pre pandemia (212.899 sacche nel 2019). Nel corso dell’anno Avis è riuscita a soddisfare il fabbisogno degli ospedali e dei malati della regione: sono state utilizzate 234.211 unità di globuli rossi. Sono state cedute ad altre regioni (Sardegna e Lazio) 5.112 unità e importate 130 unità per carenza di alcuni gruppi. Se il Veneto e la sanità trasfusionale veneta hanno retto durante la pandemia è stato grazie all’attività dei Centri trasfusionali degli ospedali e ai centri di raccolta Avis presenti nelle tre province di Padova, Treviso e Venezia che non hanno mai smesso di effettuare la raccolta. La presidente ha, quindi, sottolineato come il sistema della prenotazione della donazione, ormai attivo in tutto il Veneto, stia dando frutti positivi: “Ottimo il lavoro fatto dai centri di
chiamata provinciale che ha consentito ai nostri donatori di poter donare in sicurezza, un servizio questo che spesso è gestito da personale volontario adeguatamente formato. Nonostante le difficoltà e i tempi lunghi i donatori hanno sempre risposto presente, con lo spirito che li e ci anima. Vanno agevolati nel loro dono perché sono un orgoglio della nostra regione”. In Veneto i soci iscritti all’Avis e Abvs Belluno sono 134.467 e un terzo sono donne. La provincia con più soci donatori è quella di Treviso (33.162), seguita da Venezia (27.154), Padova (26.575), Verona (20.904), Rovigo (10.659) e Vicenza (9.849). Abvs Belluno conta 6.164 donatori. Le province in cui aumentano i donatori sono Padova e Vicenza. I nuovi iscritti sono stati 9.739 nell’anno 2021, contro i 9.715 del 2020. Nella fascia tra i 18 e i 25 anni si avvicinano alla donazione più donne che uomini. Moltissimi i giovani e giovanissimi nuovi iscritti, grazie alla sensibilizzazione che Avis fa nelle scuole di ogni ordine e grado (20mila lo scorso anno gli studenti raggiunti) promuovendo la cultura del dono, la solidarietà e l’educazione alla cittadinanza attiva. Dopo lo stop imposto dalla pandemia, Avis Veneto ha dato nuovo slancio alle attività del Gruppo Giovani Avis regionale e ai progetti regionali di promozione al dono negli ambienti di lavoro e tra la cittadinanza (Io Valgo 3.0, All of Me…). L’obiettivo rimane sempre quello di incrementare donatori e donazioni, ma servono supporto forte e risposte precise. Dalla Regione e dal Crat, in primis.
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Sopra, I dottori Francesco Fiorin, Giustina De Silvestro e Giorgio Gandini, rispettivamente direttore del Dimt di Vicenza, direttrice fino a ottobre 2021 del Dimt di Padova e direttore del Dimt di Verona, sono il “cuore tecnico” del Crat.
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ASSEMBLEA NAZIONALE 2022
“No a retribuzioni o rimborsi!” Il punto irrinunciabile di tutte le Avis d’Italia di / Michela Rossato /
Crescono i donatori Avis attivi, nonostante tutto. E con la forza di quasi un milione e 300mila soci, l’Assemblea 2022 pone un limite invalicabile da tutti: “Il dono deve restare totalmente non remunerato”.
In basso: la delegazione di Avis Veneto con il presidente nazionale Briola; A destra: l’intervento di Vanda Pradal
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ati associativi incoraggianti, sia per l’aumento dei donatori che delle donazioni. Il ritorno in presenza dell’assemblea di Avis nazionale, a Perugia dal 20 al 22 maggio, è stato un po’ un ritorno anche alla speranza. Speranza che la raccolta di sangue e plasma incrementi sempre di più, che il Covid se ne vada una volta per tutte, che si possano recuperare i rapporti umani drasticamente interrotti due anni fa, che la nostra associazione possa tornare tra la gente e ritrovi la serenità nel suo impegno verso i malati. Perché occorre tutto questo, unito ad un forte spirito di squadra, per affrontare le nuove sfide e i pericoli che minano il sistema trasfusionale italiano e la donazione volontaria e gratuita che lo caratterizza. Nonostante la stanchezza di due anni molto difficili, che hanno stravolto le nostre vite, tutti gli interventi della tre giorni assembleare hanno chiaramente dimostrato che Avis non ha mai mollato e non molla, ad alcun livello. E nemmeno i donatori, visto che per la prima volta dal 2012, sia le donazioni sia il numero di soci donatori sono aumentati rispetto all’anno precedente, registrando lo scorso anno
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1.980.132 donazioni (pari a circa il 3% in più del 2020) e 1.248.145 donatori (pari a +5%). “Questi risultati, sebbene siano ancora inferiori a quelli pre-Covid, sono l’effetto dello straordinario impegno dei nostri donatori - ha detto il presidente Gianpietro Briola - Lo spirito di dedizione, cittadinanza attiva e solidarietà
Quanti siamo, dove siamo, quanto doniamo... di ciascuno ha permesso non solo ad Avis, ma all’intero sistema sanitario italiano, di contenere gli effetti della pandemia, aggravati ulteriormente dalle tante fake news che sono state diffuse, soprattutto in concomitanza dell’avvio della campagna vaccinale. Il monito è a continuare su questa strada, a donare più spesso e a intensificare il proprio impegno soprattutto durante la stagione estiva”. Se il 2021 è andato abbastanza bene, infatti, i dati dei primi mesi del 2022 (vedi da pagina 6, ndr) testimoniano che si fa fatica a mantenere il trend e che più che mai è fondamentale dare il proprio contributo per garantire sempre e ovunque delle terapie di qualità ai pazienti che ogni giorno necessitano di trasfusioni o farmaci plasmaderivati. Ma questa non è l’unica sfida: l’assemblea ha ribadito, infatti, “la necessità di preservare il valore gratuito della donazione in un contesto, come quello di alcuni Paesi europei, dove si sono fatte strada forme di retribuzione e rimborso nei confronti dei donatori che noi non possiamo assolutamente accettare”. L’altra importante sfida ribadita alla tre giorni di Perugia è la necessità di riformare il settore trasfusionale italiano, prima di tutto implementando il numero dei professionisti sanitari così da poter rispondere meglio alle esigenze del sistema e dei donatori che rappresentano una risorsa insostituibile. Tra gli altri temi affrontati, la gestione della comunicazione interna ed esterna durante la pandemia (del Gruppo Buone Prassi nazionale fanno parte anche professionisti della comunicazione di Avis Veneto), la collaborazione con altre associazioni (Telethon ad esempio), il sostegno ai popoli in difficoltà, afgani e ucraini in testa (tramite la raccolta fondi “Donatori per la Pace”)…
Al suo esordio in qualità di presidente di Avis regionale Veneto, Vanda Pradal ha catturato l’attenzione della platea con un forte intervento che ha passato in rassegna tutti i temi “caldi” di Avis, come la carenza di medici, l’utilizzo degli specializzandi, il Ddl concorrenza, lo statuto, la riforma del Terzo settore, la scuola, il servizio civile, i giovani, le convenzioni, le collaborazioni…
Il TEMPIO DEL DONATORE in Assemblea Nazionale 2022
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ella storia del Tempio e del suo restauro, reso possibile dal contributo di tante persone e realtà, ha parlato ai delegati il presidente del Tempio del donatore Odv Gino Foffano, che ha invitato le Avis a visitare il luogo simbolo della donazione a Pianezze di Valdobbiadene, a tenere vivo ciò che rappresenta e a farlo conoscere il più possibile. Il Tempio (www.tempiodonatore.it tel. 0422 405088 ed email tempiodonatore@gmail.com) rimarrà aperto per tutta l’estate, con l’appuntamento fisso della celebrazione religiosa ogni domenica. “Ma non è solo luogo di culto - ha precisato Foffano - quanto invece luogo d’incontro, di speranza e di solidarietà, al di là di qualsiasi credo”.
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GIORNATA MONDIALE DONATORE
‘M’illumino del Dono’: e tutto il Veneto ricorda qual’è il colore della Solidarietà
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er la “Giornata mondiale del donatore di sangue”, che si è celebrata il 14 giugno, l’Avis regionale Veneto, con Avbs, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “M’illumino del Dono”. Tutte le Avis comunali e provinciali del Veneto sono state invitate a partecipare illuminan-
Carmignano di Brenta (PD)
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do di rosso un luogo simbolico della propria città, sia esso la propria sede Avis oppure un monumento storico, un sito di interesse archeologico, artistico o culturale, oppure un luogo di cura, in accordo con Comuni, enti, Ulss, altre associazioni di volontariato. “L’iniziativa è stata pensata per segnare il passo del “ritorno alla vita” dopo due anni di pandemia - spiega Vanda Pradal, presidente di Avis Veneto - per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della nostra associazione e del dono di sangue e plasma”. Finalità dell’iniziativa era quindi porre una forte attenzione alla necessità di andare a doCaselle di Altivole (TV)
Castelfranco Veneto (TV)
Padova
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Vicenza Monte Berico Soave (VR)
nare, essendo tra l’altro l’estate il periodo più delicato dell’anno, il numero sempre alto di incidenti stradali e considerata anche la ripresa di tanti interventi chirurgici rinviati a causa del Covid. “Dobbiamo essere presenti come donatori consapevoli e responsabili, recuperando il forte spirito di solidarietà che ci contradMonastier (TV) distingue e traducendolo in un ancor maggior impegno verso il malato”. Buona la risposta delle Avis, che hanno coinvolto le Amministrazioni comunali e le parrocchie per illuminare municipi, palazzi storici, torri e mura cittadine, monumenti al dono, basiliche. Per essere la prima volta l’adesione è stata numerosa ed entusiasta sull’intero territorio regionale. Alcuni luoghi sono stati “accesi” già dal 13 giugno, altri il 14 e altri ancora per l’intera
Chioggia (VE)
Villanova di Camposampiero (PD)
Sernaglia della Battaglia (TV)
Rovigo
settimana. La giornata celebra il giorno della nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh. È stata istituita nel 2005 dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per ssottolineare l’importanza che i donatori di sangue, volontari, periodici, non retribuiti, rivestono per coloro che necessitano di trasfusioni sicure. In queste pagine solo alcune immagini giunteci in Avis regionale-Redazione. In copertina, invece, c’è Lazise (VR) con la Dogana.
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GIORNATA MONDIALE DONATORE
Un occhio alla salvaguardia dell’Ambiente con Alì e Tes di / Francesco Magarotto /
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ha distribuito 60mila depliant, in collaborazione con Avis e Tes l’11 giugno in 116 suoi punti vendita
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vis regionale Veneto, in collaborazione con la Fondazione Tes (per la Ricerca sulle cellule staminali e la rigenerazione tissutale) e Supermercati Alì, ha realizzato un pieghevole di facile lettura per sensibilizzare sulla salvaguardia dell’ambiente. È stato distribuito alle casse dei 116 tra supermercati e ipermercati Alì sabato 11 giugno. Il depliant, diffuso in 60 mila pezzi a ridosso della Giornata mondiale del donatore (14 giugno), è stato adattato come inserto staccabile, anche per questo numero di “Dono&Vita”, che arriva nelle case di 90 mila soci, e non solo. L’uomo fa parte di un sistema complesso, fatto di risorse e di equilibri che devono essere garantiti e salvaguardati affinché lo stesso possa avere un futuro prospero. Tutelare l’ambiente è importante perché le risorse come l’aria, l’acqua, le specie vegetali e animali non sono inesauribili, anche se spesso, purtroppo, sono considerate tali. La protezione dell’ambiente è una questione che riguarda il benessere e lo sviluppo della società, si tratta di un
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dovere di tutti gli uomini e di tutti i Paesi, senza alcuna esclusione. Oggi, quindi, è necessario imparare a considerare le conseguenze che le nostre azioni possono avere sull’ambiente. Ignoranza o indifferenza, a lungo andare, possono causare danni enormi e irreversibili. Al contrario, una conoscenza approfondita, piccole azioni e attenzioni quotidiane possono aiutare a preservare l’ambiente e la natura circostante, ottenendo così effetti enormemente benefici sulla vita di ognuno, migliorandone la qualità. Tutelare l’ambiente significa impegnarsi concretamente e costantemente per migliorare le condizioni di vita di ogni cittadino e di noi stessi. E se lo facciamo noi, cambieranno anche le iniziative e le offerte di prodotti da parte delle imprese e degli altri soggetti economici. I rischi ambientali sono una minaccia concreta per il futuro di tutti: eventi estremi, disastri naturali, mancanza di adattamento al cambiamento climatico, perdita della biodiversità, estinzione di specie vegetali e animali, inquinamento delle falde e dei fiumi, disastri provocati direttamente dall’uomo. Alcuni fattori mettono e metteranno più a rischio la salute dell’ambiente e la nostra, quali l’eccesso di azoto e suoi derivati, i detriti di plastica negli oceani, lo scioglimento dei ghiacciai, le minori piogge durante l’anno e così via. Ma molti piccoli gesti quotidiani possono fare la differenza. E lo abbiamo toccato con mano, anzi con il portafoglio, con alcuni cambiamenti che abbiamo messo in atto per esempio a causa dei rincari della bolletta energetica, del gas e del carburante. Ma possiamo agire anche sulla raccolta differenziata più spinta, far durare più a lungo i capi che indossiamo, spegnendo gli apparecchi elettronici che non utilizziamo, usando a pieno carico lavastoviglie o lavatrici, utilizzando lampadine a basso consumo energetico, acquistando cibo di stagione, consumando meno acqua potabile e piantando alberi (come da fa anni Alì con l’aiuto dei suoi clienti). Anche Avis si impegna a fare la sua parte!
Supplemento al periodico trimestrale Dono&Vita n.2/2022 dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue - Registrazione Tribunale di Treviso n° 494 del 25/06/1982
DIFENDIAMOLO INSIEME CON PICCOLI GESTI QUOTIDIANI
l’Ambiente
Stacca l’inser to!
in collaborazione con:
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L’uomo fa parte di un sistema complesso, fatto di risorse e di equilibri che devono essere garantiti e salvaguardati affinché lo stesso possa avere un futuro prospero. Tutelare l’ambiente è importante perché le risorse quali l’aria, l’acqua, le specie vegetali e le specie animali non sono inesauribili anche se spesso sono state considerate tali. La protezione dell’ambiente riguarda il benessere e lo sviluppo della società. Si tratta, dunque, di una questione che riguarda tutta l’umanità e tutti i Paesi, senza alcuna esclusione. Oggi, è necessario imparare a considerare le conseguenze che le nostre azioni possono avere sull’ambiente. Ignoranza o indifferenza, a lungo andare, causano danni enormi e irreversibili. Al contrario, una conoscenza approfondita, piccole azioni e attenzioni quotidiane aiutano a preservare l’ambiente e la natura, ottenendo effetti enormemente benefici sulla vita di ognuno. Tutelare l’ambiente significa impegnarsi concretamente e costantemente per migliorare le condizioni di vita di ogni cittadino e di noi stessi. E, se lo facciamo noi, cambieranno di conseguenza iniziative e offerte di prodotti da parte delle imprese e di altri soggetti economici.
RISCHI AMBIENTALI: cosa sta succedendo? La nostra vita ha ritmi frenetici, è vero. L’attuale momento storico ci mette davanti a talmente tante difficoltà che molto spesso non abbiamo la sensibilità giusta per guardare le cose da una prospettiva ampia e completa. Il problema dei rischi ambientali, che pare emerso solo negli ultimissimi anni, non è ancora totalmente sentito come qualcosa da combattere quotidianamente. I rischi ambientali sono una minaccia concreta per il futuro di tutti. Se c’è qualcosa di cui preoccuparsi al momento questa è la lista: • eventi estremi • disastri naturali • mancanza di adattamento al cambiamento climatico • perdita della biodiversità • estinzione stinzione di specie vegetali e animali • disastri stri provocati direttamente dall’uomo
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Vediamo nel dettaglio alcuni fattori che mettono più a rischio la salute dell’ambiente e la nostra.
Eccesso di azoto e suoi derivati
È un fenomeno che riguarda da vicino il mondo dell’agricoltura, dato l’eccessivo impiego in numerose pratiche di fertilizzazione. Puntare il dito solo contro il settore primario sarebbe erroneo perché l’azoto viene prodotto dalla combustione fossile e liquida (vedi carbone, gas e petrolio) impiegata in moltissimi cicli di produzione industriale e nei mezzi di trasporto. Un tema caldissimo, vediamo perché. L’azoto e i suoi derivati, prodotti in quantità eccessive, hanno un fortissimo impatto sull’ambiente, andando a creare numerose problematiche: • eutrofia o ipossia da azoto sull’habitat costiero (flora e fauna) • perdita di biodiversità nel sistema idrico marino, terrestre e lacustre • inquinamento delle falde • inquinamento di fiumi e laghi da eutrofia e acidificazione • danni alla salute dell’uomo da aerosol e ozono nella troposfera • deforestazione, diminuzione dei raccolti e della produttività del suolo, dovuti al deposito di azoto o abuso di fertilizzanti • cambiamento climatico globale e assottigliamento della stratosfera, • ovvero della parte di ozono che protegge dai raggi ultravioletti
Detriti e oceani: un binomio da evitare assolutamente
Non sono soltanto gli allevamenti intesivi ittici e le attività produttive industriali con i loro scarichi a mettere a dura prova le acque salate: un altro fattore di rischio sono i detriti i piccole dimensioni (micro e nano plastiche) che troppo spesso vengono rilasciati in mare. Piccoli detriti, grandi problemi per l’Oceano. Al contrario di quanto si possa pensare, sono proprio le modeste dimensioni a rendere pericolosi i detriti: infatti possono essere facilmente ingeriti dalla fauna, causando gravissimi scompensi ambientali in intere specie.
Pesticidi
I pesticidi, tra cui i biocidi, sono prodotti fitosanitari impiegati in agricoltura per combattere organismi e portatori di malattie come insetti, ratti e topi che arrecano danni e compromettono i raccolti. I pesticidi sono microrganismi o sostanze chimiche (naturali o della produzione industriale) che proteggono le coltivazioni, ma sono letali per l’uomo e l’ambiente.
Precisiamo che i fertilizzanti non sono pesticidi. I fertilizzanti sono sostanze utilizzate per l’arricchimento del terreno con l’apporto di elementi nutritivi tra i quali azoto, fosforo, potassio ecc., sostanze che svolgono un ruolo essenziale nella crescita dei prodotti vegetali. I pesticidi, oltre che tossici, sono inquinanti e l’inquinamento ambientale mette a rischio l’intero ecosistema. Penetrando nel suolo, i pesticidi contaminano le falde acquifere. Di conseguenza sono un pericolo per gli animali e per tutte le piccole forme di vita presenti nei corsi d’acqua e sottoterra. Sono dannosi anche perché contaminano frutta e verdura, quindi tossici per l’uomo e, in particolare, per i soggetti più deboli come i bambini. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) l’esposizione a livelli tossici di alcuni insetticidi può causare effetti dannosi sul sistema nervoso centrale, sul fegato e sulla fertilità.
Scioglimento dei ghiacciai perenni: una disfatta per tutti
Che la zona artica stia subendo un velocissimo cambiamento è un dato di fatto supportato da numerose prove: l’anomalo surriscaldamento del Pianeta, infatti, sta dando vita a un processo di scioglimento pericoloso che deve essere contrastato e invertito al più presto. I principali autori di questa mutazione sono, senza dubbio, i gas a effetto serra come azoto e metano. Le conseguenze possono essere disastrose sia per la terra (con la scomparsa di intere specie animali artiche) sia per il mare (con l’acidificazione degli oceani).
La salvaguardia del Pianeta non è una questione per pochi, ma una faccenda che riguarda tutti, ogni giorno. Basta davvero poco per fare la propria parte, prima che sia troppo tardi! QUALCHE ESEMPIO: Sviluppando la Raccolta differenziata Purtroppo solo il 52% circa di tutti i rifiuti urbani in Italia viene riciclato, con significative differenze tra Nord, Centro e Sud, con una produzione procapite annua di 500 kg. Fortunatamente sempre più comuni stanno adottando sistemi per la raccolta differenziata. Non dobbiamo fare altro che seguire le indicazioni che i diversi comuni ci forniscono, non costa alcuna fatica. Così si possono riciclare materiali e dare loro una seconda vita, senza consumare nuove risorse. Prestando attenzione al Risparmio Energetico Possiamo risparmiare spegnendo tutti gli apparecchi elettronici che non stiamo utilizzando (comprese le multiprese!), ricordandoci di spegnere sempre le luci che non servono. Possiamo utilizzare la lavastoviglie solo quando è veramente carica e far funzionare la lavatrice negli orari di minor consumo. E che dire delle prese dello smart phone che lasciamo collegato anche quando è già carico al 100%? Meglio adottare le lampadine a basso consumo energetico e regolare la temperatura dell’impianto di riscaldamento in casa (anche con termostati) in modo che non sia né troppo elevata in inverno, né troppo bassa quella dell’aria condizionata in estate. Teniamo conto anche dei vantaggi per il portafoglio! La produzione di elettricità proviene ancora per molta parte da combustibili fossili (petrolio, gas naturale, carbone) che non sono risorse rinnovabili e producono emissioni climalteranti di CO2. Utilizzando i detersivi naturali Per preservare gli scarichi dell’acqua, le condotte, i fiumi e quindi il mare, dobbiamo fare attenzione al detersivo che usiamo, si tratti della nostra casa, di indumenti o stoviglie. Meglio utilizzare detersivi naturali o almeno ecologici biodegradabili. Inoltre, per pulire in modo naturale, non devono mancare aceto di vino bianco, bicarbonato, limone e sale. Un aspetto positivo della pulizia “naturale” è quello di utilizzare sostanze economiche e che abbiamo già in casa. Acquistando e consumando cibo a km 0 Sappiamo che il trasporto su gomma è fonte di inquinamento. Spesso non ci sono alternative per lo spostamento delle merci, ma noi possiamo scegliere di limitare questo tipo di inquinamento. 2/2022 25
10 PICCOLE AZIONI QUOTIDIANE
che ognuno di noi può compiere per salvare il Pianeta, l’umanità e noi stessi 1. Utilizzare l’auto il meno possibile (guardando con sempre maggior attenzione alle auto elettriche o meno inquinanti) e preferire spostamenti con mezzi pubblici, con bicicletta o a piedi. 2. Ridurre l’utilizzo di elettrodomestici e acquistare quelli di classe A. Utilizzarli a pieno carico. Tenere il frigo a 5°C (o più) e il riscaldamento a non più di 21°C. Abbassare o spegnere il riscaldamento quando usciamo. Usare la luce solo se necessaria e sostituire le vecchie lampadine con quelle a led, spegnere gli standby.
Per cibo a km 0 spesso sottintendiamo frutta e verdura, ma può essere anche carne, pesce e pane. O viviamo in località dove certi prodotti alimentari vengono prodotti e possiamo consumarli direttamente oppure dobbiamo prendere la buona abitudine di comprare comunque prodotti stagionali e del territorio più vicino a noi. Prestando attenzione ai mezzi di trasporto Sappiamo che alcuni mezzi di trasporto (e alcuni carburanti) sono più inquinanti di altri. Nell’acquisto di un mezzo possiamo optare per auto a minor consumo o a minor impatto ambientale. Nel contempo dobbiamo chiedere che vengano sostituiti quei mezzi pubblici e privati più inquinanti (l’Italia è il secondo peggior paese della C.E. per anzianità dei camion: 14 anni di media!) e utilizzare, nelle grandi città, le soluzioni alternative presenti, ad esempio la condivisione dei mezzi, come ad esempio il car sharing, i mezzi pubblici e le biciclette. Ed infine il risparmio idrico Risparmiare acqua è forse la più facile delle azioni. Basta non distrarsi. Ricordiamo, al momento dell’acquisto, di scegliere elettrodomestici a basso consumo sia di acqua sia di energia elettrica. Sicuramente dobbiamo fare attenzione quando ci laviamo i denti, ci facciamo la barba o la doccia e ricordarci di chiudere sempre l’acqua quando non serve. Scegliere di fare la doccia invece del bagno corrisponde al risparmio di circa 100 litri di acqua! In alcuni casi si può anche riciclare: per esempio, l’acqua della pasta può essere usata per fare un pediluvio o lavare i piatti e, se fredda, per annaffiare le piante. Per l’annaffiatura possiamo anche raccogliere l’acqua piovana utilizzando una bacinella o un secchio. Quest’acqua non contiene calcare e quindi può essere usata anche per il ferro da stiro o per pulire i vetri.
3. Acquistare cibo locale (che non abbia percorso molti km per arrivare alla nostra tavola), usare sacchi in tela per fare la spesa e cucinare con pentole a pressione o con coperchio. Ricordiamoci che in molte zone possiamo trovare il commercio equo e solidale, che aggiunge un altro valore all’essere comunità. 4. Non sprecare l’acqua potabile (ridurre il consumo e applicare i vaporizzatori), applicare ai rubinetti il rompigetto, non utilizzare l’acqua in bottiglia e le stoviglie in plastica, anche se multiuso. 5. Ridurre i rifiuti e attuare la raccolta differenziata.
6. Se si possiede un pezzo di terreno, piantare alberi e piante. Usare carta riciclata, acquistare mobili di legno certificato e limitare l’arrivo di posta cartacea pubblicitaria. 7. Ridurre il consumo di carne e pesce, mangiare più frutta e verdura locali e stagionali. 8. Installare pannelli solari e fotovoltaici. Installare doppie finestre o rivestirle con materiali isolanti. 9. Convincere amici, parenti, conoscenti, amministratori e politici a fare lo stesso.
10. Se ce lo consentite, recarsi presso una delle tante sedi Avis del territorio per chiedere informazioni sulla donazione di sangue e suoi derivati. Diventare donatori: fare un gesto volontario e gratuito che salva vite umane e dà gusto alla nostra.
Inserto staccabile di Dono&Vita N.2/2022
ATTUALITÀ - LA RUBRICA
I pericoli della Rete e dei social: “Il post di una foto è per sempre” di / Maurizio Dino* / presidente di Informatici Senza Frontiere
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a quando Mark Zuckerberg nel 2004 lanciò Facebook sono passati quasi vent’anni. Nato inizialmente per essere utilizzato da gruppi di studenti universitari, è arrivato oggi ad avere quasi 2 miliardi di visitatori al giorno. Altri “social”, come vengono chiamate queste applicazioni disponibili su internet, sono nati nel tempo: Twitter, Instagram, TikTok… portando complessivamente il numero di utenti giornalieri a raggiungere quasi i 5 miliardi, più o meno il 60% della popolazione mondiale. È un fenomeno impressionante che ha diverse implicazioni sociologiche e nello stesso tempo economiche. Proviamo a vederle assieme. I social hanno avuto successo perché consentono a tutti, tramite internet, di scambiare facilmente notizie, fotografie, filmati con amici e parenti. Altro aspetto significativo è dovuto al fatto che, per scambiare queste informazioni, non serve che l’altra persona sia disponibile al momento in cui vengono inviate; questa le può leggere in un secondo momento, quando è libera e vuole farlo. È quindi uno strumento “facile” e “asincrono” per mandare e ricevere informazioni. Qualcuno, non so se considerarla una critica o un apprezzamento, dice che è diventato un bar virtuale dove scambiarsi chiacchere in libertà. Fermiamoci un momento a riflettere su cosa implichi fare un “post”, cioè “inviare” una notizia tramite i social. Supponiamo che io voglia “postare” una foto con un commento tipo: “Guardate che bella la mia casa”. Tutti i miei amici vedranno la foto e, volendo, potranno condividerla con i loro amici, e così via. Supponiamo che io abbia dieci amici e che ciascuno di essi abbia anche lui dieci amici con cui condividere la mia foto, e che anche questi la condividano, e così via. In meno di dieci passaggi di questo tipo, un miliardo di persone vedranno la mia casa: un numero impressionante! È questo che volevo fare? E se dalla foto si capisse che sono molto ricco, e com’è fatta casa mia, non sarebbe uno stimolo per attirare qualche malintenzionato?
Non parlo poi delle foto di bambini: in Italia solo lo scorso anno ci sono stati quasi 6mila casi di pedopornografia online denunciati alla Polizia Postale. E c’è poi lo scambio di foto intime (“sexting”) che avviene nel 10% dei ragazzi fra 14 e 19 anni. Ricordiamo sempre che una foto messa in rete è per sempre, non possiamo più riprendercela indietro. La rete, poi, sta amplificando un altro aspetto dei nostri comportamenti: mostrarsi per quello che non si è o per quello che vorremmo essere. Chi legge i nostri post, se non ci conosce bene, può essere ingannato da quello che diciamo e farsi un’idea che non corrisponde alla realtà. E quando siamo noi a leggere un post, siamo sicuri che la persona che l’ha inviato sia così come appare? In Italia abbiamo più di 800 reati informatici al giorno e molti di questi sono innescati attraverso i social. Ma non tutto è pericoloso. Se vogliamo divertirci, restando comunque nel falsificato, segnalo due filmati diffusi nei mesi scorsi attraverso TikTok o Twitter: https://www.youtube.com/shorts/86uuM26VHdg dove si vede Tom Cruise che fa un bellissimo (ma costruito) colpo di golf oppure https://twitter.com/Channel4/status/1342491540715802625 dove una falsa regina Elisabetta (in un falso messaggio d’auguri di Natale e di fine anno) si mette a ballare sul tavolo.
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*Informatici Senza Frontiere è una onlus nata nel 2005 con oltre 300 soci in tutta Italia che operano per promuovere un uso della tecnologia più intelligente, sostenibile e solidale, la cui rilevanza è riconosciuta dall’ONU.
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GIOVANI IN AVIS
Il Gruppo giovani Veneto è tornato! Primo evento: Avisiadi a settembre di / Jawad Massaghri / Referente Gruppo Giovani Avis Veneto
Ripartito di slancio il Gruppo giovani regionale Avis. La prima iniziativa di massa prevista a Sottomarina (VE) dal 9 all’11 settembre.
Alcuni animatori del nuovo Gruppo Giovani Avis che hanno partecipato all’ultima Assemblea nazionale Avis
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ssere utili agli altri facendo qualcosa di bello per noi stessi è lo spirito che guida il nuovo Gruppo Giovani di Avis Veneto, composto da donatori e volontari associati alle Comunali. Siamo una squadra variegata e carica di entusiasmo, abbiamo tra i 18 e i 30 anni, ma con qualche over 30 che è al nostro fianco per dare una mano. Siamo ragazzi e ragazze da tutte le province del Veneto, desiderosi di impegnarsi per una buona causa e mettere a disposizione tempo, capacità e idee per rendere l’Avis sempre più giovane! Al contempo, stiamo crescendo insieme ad Avis, facciamo tesoro di chi è da più tempo all’interno dell’associazione e siamo impegnati nella promozione della donazione in molti modi, facendo conoscere Avis e la donazione del sangue attraverso eventi, meeting, congressi e manifestazioni a livello regionale. Fare parte del Gruppo Giovani di Avis è
WE WANT YOU, TOO! COME CONTATTARCI. Facebook: www.facebook.com/Giovani-Avis-Veneto; Email: giovani.veneto@avis.it; Telefono: Segreteria Avis Veneto, 0422 405088; Sezione Giovani sito Avis Veneto: www.avisveneto.it
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un’esperienza che consiglio perché, oltre ad avere la possibilità di stare in compagnia e condividere esperienze, si ha l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo, di maturare a livello personale, di fare tesoro di competenze ed esperienze che potrebbero tornare utili nella vita lavorativa e arricchire il proprio curriculum. I giovani che vogliono unirsi a noi sono i benvenuti. Possono contattarci e insieme entrare a far parte della nostra grande famiglia, mettendosi a disposizione per la donazione e/o anche come volontari. L’email è giovani.veneto@avis.it e il recapito telefonico è la segreteria di Avis Regionale Veneto allo 0422 405088. A breve ci troverete anche alla sezione Giovani del sito www. avisveneto.it e saranno attivati i nostri social: Giovani Avis Veneto Il nostro impegno ci sta portando in queste settimane ad abbracciare una straordinaria avventura: l’organizzazione delle Avisiadi che si terranno il 9, 10 e 11 settembre a Sottomarina, località di Chioggia (Venezia). Si tratta del primo evento del nuovo mandato di questo Gruppo Giovani. Le nostre Avisiadi (che riprendono il termine Olimpiadi e sono nate nel 1998 come manifestazione sportiva di Avis nazionale con giovani provenienti da tutte le regioni) saranno un evento in spiaggia: una maratona di appuntamenti in riva al mare per promuovere la donazione tramite momenti di condivisione e divertimento. Abbiamo formato vari gruppi ai quali abbiamo chiesto di creare ciascuno una parte dell’evento: giochi, serata a tema, eventi post-giochi, premiazioni per coinvolgere chi è già in Avis, ma anche per conquistare qualche nuovo giovane donatore e donatrice. Far entrare nel mondo Avis un solo donatore è già una vittoria, farne entrare il più possibile è una grandissima soddisfazione per noi giovani. Le Avisiadi saranno un evento memorabile, confidando che il meteo sarà dalla nostra parte. Noi ce la stiamo mettendo tutta e naturalmente siete tutti invitati!
La squadra di Verona in... formazione
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opo alti e bassi, con inizio di mandato abbiamo cercato di far partire la squadra giovani di Avis provinciale Verona. Ragionando sulla nostra presenza in Avis, abbiamo pensato che per essere veramente utili all’associazione dobbiamo essere formati. L’entusiasmo dei giovani può portare nuovi stimoli, ma se non siamo preparati non siamo in grado di essere propositivi e incisivi nelle attività che proponiamo. Da qui la nostra idea di creare un cammino formativo aperto a tutti i giovani della Provinciale e ai dirigenti delle Comunali veronesi. Abbiamo pensato all’essere volontari a tutto tondo: cos’è l’Avis con il suo statuto e i suoi regolamenti, la donazione di sangue e la sua utilità in campo medico, le incombenze associative e cosa vuol dire essere volontari oggi partendo da noi stessi, dalla nostra voglia di fare e lavorare in squadra. Il 10 aprile, attraverso il gioco dell’Escape Room, siamo stati sollecitati a risolvere enigmi e tranelli lavorando in gruppo, con il fattore del disturbo e della competizione. Alla fine, abbiamo analizzato i nostri comportamenti, le nostre reazioni agli stimoli, l’attenzione che mettiamo in quello che ci succede intorno.
Abbiamo scoperto che molte cose le diamo per scontate, che in alcuni casi non facciamo niente per migliorare noi stessi e che, invece, ci aspettiamo siano gli altri a migliorarsi. Fermarsi ad analizzare noi stessi non è stato tempo perso, ma ha creato maggior consapevolezza dell’importanza di essere persone formate e non solo lanciate nel fare. Per questo invitiamo tutti a partecipare ai prossimi incontri di formazione, in autunno. Ringraziamo la dottoressa Marija Gostimir del Centro Camilliano di Formazione di Verona, competente, cortese, simpatica, per gli stimoli che ci ha dato che sicuramente ci aiuteranno a vivere l’Avis con entusiasmo e responsabilità.
“Primo: informarsi e formarsi”, dicono al Gruppo Giovani della Provinciale di Verona.
Squadra Giovani Avis provinciale Verona
La Provinciale di Venezia ‘conquista’ il Morosini
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l presidente e il vicepresidente della Provinciale di Venezia, Nevio Boscolo Cappon e Fabio Reggio, hanno incontrato per tre ore gli studenti delle classi quinte della scuola navale militare Francesco Morosini di Venezia per parlar loro del dono con due importanti testimonianze. Agathe Wakunga, al centro in rosso nella foto, ammalata di drepa-
nocitosi, con il suo “raccontarsi” ha toccato come sempre il cuore dei presenti. Il nostro direttore Beppe Castellano, invece, ha sottolineato come anche il dono del plasma sia “strategico” per la Sanità nazionale. Numerosissime e puntuali le domande degli allievi/e ufficiali, anche sulle modalità per diventare donatori volontari e non remunerati di sangue.
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Futuri ufficiali di Marina: molti già interessati e curiosi su come diventare donatori
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PROGETTI REGIONALI
Tutela Salute al lavoro e in casa, i materiali di ‘Io Valgo” disponibili di / Michela Rossato /
Si è conclusa la terza edizione di “Io Valgo”. Ha prodotto materiale informativo di prevenzione della Salute. È a disposizione, gratuitamente, per tutte le Avis.
STARE BENE A CASA E AL LAVORO Alcuni consigli per mantenere uno stato di efficienza fisica soddisfacente e vivere in armonia con se stessi e gli altri
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Sopra: la brochure informativa. In basso: il momento della firma del protocollo finale, il 30 aprile a Padova, presso la sede dei Lions.
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n cuoco, un’insegnante, un lavoratore edile e un medico. E lo slogan “Al lavoro come quando doni, fai del bene a te stesso e agli altri. Rispetta le regole, fai prevenzione, sensibilizza”. Si è chiuso con quattro nuove locandine di cittadini in abiti professionali il progetto “Io Valgo 3.0” di Avis regionale, presentate a Padova il 30 aprile, alla Fondazione Lions. Il fine è tutelare con semplici regole la propria e altrui salute, più che mai attuale con il virus che ha rivoluzionato le nostre vite, dalla sfera familiare a quella professionale. Il progetto rientra nella particolare attenzione che Avis Veneto dedica alla salute dei cittadini promuovendo, accanto alla donazione di sangue e plasma, sani stili di vita anche negli ambienti di lavoro. Partita come Io Valgo 1.0 nel 2019, con incontri nelle aziende, l’iniziativa si è rimodulata per la pandemia nel 2020 (Io Valgo 2.0) con interventi a distanza sulle piattaforme digitali, optando nella terza edizione 2021/22 per altre formule, come questionari, tavoli di confronto e una campagna visiva. Partner di Avis in “Io Valgo 3.0: il terzo settore e le imprese insieme per la salute della comunità” un’altra grande associazione del dono, Admo Veneto. Collaboratori: Cisl Veneto, Confcommercio Veneto, Centro di Medicina-Villa Maria e Lions Club International (Distretto 108 Ta3), riunitisi a Padova per la firma di un protocollo d’azione. Offre spunti di azione preventiva/correttiva sul tema salute da
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potersi attuare a livello aziendale e/o territoriale. Il protocollo unisce il terzo settore al mondo del lavoro, vi si è giunti in varie tappe. Un campione di donatori ha risposto a un questionario sulla percezione di salute nel proprio ambiente professionale. Sono emersi spunti che hanno alimentato tre tavoli di confronto provinciali e un tavolo di co-progettazione regionale con partecipanti di settori e ambiti diversi. Ne sono nate sei grafiche (in ultima di copertina una), la brochure “Star bene a casa e al lavoro” realizzata sia in cartaceo, sia in video e le quattro locandine. Chiara Manfrin, coordinatrice del progetto: “La firma del protocollo a base volontaria, che ci auguriamo possa trovare più ampia adesione, va verso la direzione di una maggiore sensibilizzazione da parte di tutti verso la salute di ciascuno e della collettività, partendo dal luogo di lavoro, in cui ognuno di noi passa la maggior parte del suo tempo”. Per Vanda Pradal, presidente Avis Veneto: “Lavorare in sicurezza è importante, il volontariato è fondamentale per dare un obiettivo in più a questa “società liquida” per riportare quei valori, quali la solidarietà, l’attenzione a quanti si trovano in momenti di difficoltà e ritrovare quella serenità che ti permette di lavorare con attenzione. Il progetto Io Valgo 3.0 ha il ruolo di unione tra il mondo del lavoro e il volontariato. Una collaborazione importante per avere dei cittadini responsabili verso l’altro e attento nello svolgere il proprio ruolo di lavoratore in armonia con le imprese”.
“All of me - Con tutto me stesso”: Grazie! Le storie pronte sui social di / Valentina Calzavara /
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uindici testimonial del dono che si raccontano attraverso foto, testi e video-testimonianze grazie al progetto “Con tutto me stesso-All of me”. La campagna di sensibilizzazione alla donazione di sangue, emocomponenti, organi, tessuti e cellule prosegue con un seguito sempre più ampio. Oltre alla pubblicazione delle storie del dono, a giugno è stato avviato un concorso per segnalare e votare la propria no profit del cuore, quindi il gran finale con la mostra del progetto intitolata “La comunità del dono” a partire da sabato 16 luglio al Tempio del donatore di Valdobbiadene (Tv). L’esposizione propone un grande manifesto collettivo della comunità del dono. Un mosaico della solidarietà che narra le diverse realtà del territorio, offrendo una panoramica del loro operato e delle persone che ne fanno parte. “Con tutto me stesso-All of me” punta così a promuovere la donazione e a diffondere la cultura del volontariato e del “dono di sé” in ogni sua forma. Tutti abbiamo molto da donare, recita la campagna: anche in termini di tempo, disponibilità, conoscenza, vicinanza al prossimo, e il progetto mira a rafforzare le relazioni interne al Terzo Settore e la conoscenza di esso, coinvolgendo la cittadinanza. Ogni storia è speciale con tutto il suo carico di speranza, fiducia e generosità nel dare, ma anche nell’essere riconoscenti verso il dono ricevuto. Come racconta Anna Bassani, 24 anni, di Asolo, che per descriversi ha scelto la parola fiducia. Il suo racconto è disponibile, insieme agli altri, sulla pagina Facebook https:// www.facebook.com/Allofmedonor. “A giugno del 2021 sono arrivata al Pronto soccorso con un collasso: avevo l’emoglobina molto bassa. In quel periodo avevo perso la mia fiducia verso gli ospedali e i medici, per questo sono arrivata contro la mia volontà in ospedale, ma le mie condizioni erano davvero gravi, necessitavo di un intervento urgente o avrei rischiato di morire. Sono arrivata timorosa, ma a differenza di ciò che credevo, sono stata accolta con grande umanità e comprensione. Ho trovato delle persone stupende che
Gran finale anche per “All of me”, con una mostra, dal 16 luglio fino a settembre, al Tempio del Donatore e le storie dei 15 testimonial.
mi hanno incoraggiato e aiutato. Quelle persone mi hanno salvato la vita grazie a una donazione di sangue che ricorderò per sempre. È stata una donazione velocissima, un’infusione immediata perché era necessario intervenire in pochi minuti. Fortunatamente sono AB positiva, quindi potevo ricevere da qualsiasi gruppo: particolare che mi ha probabilmente salvato la vita. Ho deciso di raccontare questa storia perché per me è stato importantissimo ritrovare la fiducia. So che specialmente in questo periodo, tante persone mettono in dubbio la medicina e il sistema sanitario. Ho avuto anch’io quest’esperienza e ora mi sento di dire che invece è importante crederci, è importante fidarsi, per avere una vita bella e in salute. Nel momento del bisogno più grande ho trovato disponibilità, saggezza, accoglienza e comprensione. Vorrei ringraziare di cuore tutti i donatori e un giorno spero di donare anch’io. Nel frattempo, hanno iniziato a farlo i miei genitori e il mio ragazzo e questo per me è motivo di grande felicità”. L’iniziativa è finanziata dalla Regione Veneto ed ha per ente capofila l’Avis regionale del Veneto, insieme ai partner Admo, Aido e Fidas Veneto, OdV Tempio internazionale del donatore, Avec Associazione veneta per l’Emofilia e le Coagulopatie, A.P.E. “Avis per il Progresso ematologico”, Avlt Associazione veneta per la lotta alla Talassemia.
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ASSEMBLEE PROVINCIALI: ROVIGO-TREVISO
Polesine a vele spiegate verso il futuro Gli impegni dell’assemblea provinciale di / Redazione Rovigo /
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l 26 marzo, al teatro “Ballarin” di Lendinara si è svolta l’assemblea dell’Avis provinciale Rovigo. A portare il saluto, il presidente di Avis Lendinara Matteo Piccolo e il sindaco Luigi Viaro: “Senza il volontariato tutte le Amministrazioni comunali si sarebbero trovate senza risorse umane nell’affrontare i momenti di criticità degli ultimi anni”. Tra gli ospiti i presidenti di Aido regionale Luca Cestaro e provinciale Tiziano Descrovi, e per la Fidas Polesana Luca Callegari e Roberta Paesante. L’ex presidente di Avis nazionale Andrea Tieghi, rappresentando la Provinciale e Comunale di Ferrara, ha ribadito la necessità di costruire ponti e non muri, intento del gemellaggio con Provinciale e Comunale di Rovigo, siglato a ottobre 2021 per scambio di esperienze e buone pratiche. La presidente di Avis provinciale Barbara Garbellini ha presentato nella sua relazione le linee di indirizzo per il funzionamento, il potenziamento e l’espansione dell’associazione. Ecco i numeri di Avis provinciale: al 31 dicembre 2021 contava 10.664 soci, di cui 10.319 donatori e 345 collaboratori, 507 nuovi soci, 13.264 donazioni di sangue intero e 1.842 di plasmaferesi per un totale di 15.106. Nella relazione anche proposte promozionali innovative, continuative ed efficaci per garantire una corretta informazione, un efficiente servizio e una sempre pronta accoglienza per
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tutti i donatori e gli aspiranti tali. Le donazioni hanno registrato, grazie ai donatori delle Avis territoriali, un 4% in più rispetto all’anno precedente, permettendo la completa operatività dei tre presidi ospedalieri della provincia, l’invio di 1.400 sacche in provincia di Cagliari e il supporto ai Dimt delle altre province venete. Tutte le sacche sono state utilizzate. È evidente quindi come la raccolta programmata e coordinata permetta di gestire al meglio le necessità senza sprechi. Mission di Avis provinciale è continuare a essere coordinamento per le Avis comunali/equiparate, con il massimo impegno nel gestire e nel riorganizzare al meglio, in base alle esigenze dipartimentali e/o di emergenza, l’Ufficio unico di chiamata donatori, di concerto con il Dipartimento di Medicina trasfusionale dell’Ulss5 Polesana. Le priorità del 2022: 1) far tornare a totale operatività il Ct di Trecenta, da quasi due anni - causa pandemia e problemi organizzativi interni del Dimt - è aperto solo tre giorni a settimana causando molti disagi ai donatori; 2) accorciare i tempi per l’idoneità degli aspiranti donatori e le prime donazioni; 3) affrontare con il Dimt il capitolo “donatori sospesi” dai Ct che per Avis sono importanti e non dimenticati. Tra gli obiettivi anche la riorganizzazione della chiamata attraverso un’App di prenotazione della donazione; la riattivazione del servizio di accoglienza nei tre Centri di raccolta; l’organizzazione di convegni tematici e di corrette informazioni e di stimolo di crescita associativa; la formazione dei dirigenti associativi; ampliare la promozione della cultura del dono in particolare nel mondo della scuola, dato il buon riscontro riferito dal responsabile Scuole di Avis provinciale Fabio Muraro. Ancora, occorre mantenere attive le relazioni con le altre associazioni e le istituzioni del territorio provinciale per essere espressione di un volontariato unito, preparato e propositivo, anche con l’operatività del Gruppo Giovani che, come ha spiegato il referente Matteo Celeghin, dopo due anni di fermo forzato, vuole essere “il vento che spinge le vele sciolte per andare verso il futuro”.
ASSEMBLEE PROVINCIALI: TREVISO
Aumentano i nuovi iscritti, ma anche le necessità di trasfusioni nel 2022
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ltre 2.300 nuovi iscritti all’Avis nel 2021, quasi 600 sacche di sangue raccolte in più rispetto all’anno precedente, l’impegno a rispondere alla maggiore richiesta di unità di plasma trovando con l’azienda sanitaria trevigiana una strategia condivisa per incrementare la raccolta. Il 26 marzo, alla palestra delle scuole medie di Resana, si è tenuta la 65ª assemblea di Avis provinciale Treviso, davanti a 300 soci delegati, in rappresentanza delle 89 Avis comunali della Marca trevigiana. A fare gli onori di casa la presidente dell’Avis resanese Fernanda Corredato e il sindaco, avisino, Stefano Bosa. “Durante questi due anni di pandemia, la filiera del dono non è mai venuta meno, riuscendo a soddisfare tutte le richieste dell’azienda sanitaria - ha sottolineato Stefano Pontello, presidente dell’Avis provinciale - Il volontariato ha “serrato i ranghi” e gli va reso merito di aver supportato, attraverso la donazione ai Centri trasfusionali e un crescente supporto della raccolta associativa, la sanità pubblica che ha visto gli ospedali e il personale impegnati nell’emergenza Covid”. Sostanzialmente in linea il numero dei donatori: un totale di 33.162 iscritti per il 2021, i nuovi sono stati 2.335 consolidando il trend degli anni precedenti. Il 2021 ha registrato una raccolta complessiva di 46.662 unità di sangue con un incremento dell’1,28% rispetto al 2020, pari a 591 donazioni in più. Nello specifico: la raccolta di sangue intero ha visto un +1,36%, quella delle piastrine +2,40% e il plasma un +0,64%. “Quello che dovrà assolutamente essere potenziato è la raccolta di sangue ed emoderivati il sabato e la domenica, i giorni più richiesti dai nostri donatori per esigenze di vita familiare e di lavoro - continua Pontello - Venir loro incontro deve essere una priorità”. Da notare che un impulso sempre più importante è rappresentato proprio dalla raccolta associativa del week-end che ha garantito 13.783 sacche di sangue con un incremento del 4,18% rispetto al 2020. Ed è proprio sulle modalità di approvvigionamento la prossi-
ma sfida. Per rispondere all’elevato numero di donazioni del sabato e della domenica, l’Avis provinciale si è impegnata a organizzare mediamente ogni sabato un punto per la raccolta delle idoneità e a incentivare la raccolta associativa. Ora quel che resta da fare riguarda l’aumento dei professionisti impegnati nella filiera di raccolta del sangue della sanità pubblica e una ripianificazione degli orari e della distribuzione dei servizi, alla luce di un significativo incremento della domanda di plasma per produrre i plasmaderivati, sempre più richiesti per la formulazione di numerose terapie. Per incentivarne la raccolta a livello locale, l’Avis provinciale ha lanciato anche in Assemblea una proposta all’Ulss2: “Aumentando di un’ora l’apertura dei Centri trasfusionali, trovando un’intesa con l’Ulss 2 Marca Trevigiana, potremmo aumentare del 50% la raccolta del plasma, arrivando a raccogliere circa 4.000 sacche in più rispetto alle 7.922 unità di plasma raccolte nel corso del 2021. Un notevole passo in avanti per soddisfare una domanda sempre maggiore che arriva dalle strutture sanitarie”.
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In alto, da sinistra: Stefano Bosa, sindaco Resana, Fernanda Corredato, presidente Avis Resana, Vanda Pradal, presidente Avis regionale; Stefano Pontello, presidente Avis provinciale.
Sotto. Un momento dell’assemblea 2022 (Foto: Valentina Calzavara)
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CRONACHE DALLE PROVINCIALI
Un’Abvs in piena attività sul territorio
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esi molto frenetici, questi primi del 2022, per l’Abvs Belluno. Due nuove poltroncine sono state consegnate al Centro trasfusionale di Belluno, il 26 aprile, alla presenza della dott.ssa Ersilia Barbone, direttore Uoc Medicina trasfusionale dell’Ulss 1 Dolomiti. Le poltroncine, collocate negli ambulatori delle terapie trasfusionali, sono state donate dall’Abvs, a supporto del contributo di una raccolta fondi in memoria di Egidio Della Vecchia. Il 6 maggio l’Abvs ha invitato le proprie donatrici, mamme e non, a prenotarsi per poter donare tutte insieme il sangue il 6 maggio, in prossimità della festa della mamma. Una giornata interamente dedicata a loro per ricordare la forza positiva delle donne e il valore della promozione attraverso il passaparola e il buon esempio. Una quarantina le volontarie che hanno aderito. Il 18 e 19 giugno Abvs ha programmato, a Belluno e in Cadore, i corsi di “public speaking” condotti dall’attore Davide Stefanato e rivolti a numerosi volontari dell’associazione perché apprendano i modi e gli strumenti per massimizzare le proprie
capacità comunicative nell’avvicinare nuovi potenziali donatori. Per sensibilizzare la popolazione al dono e incentivare la raccolta di “promesse di donazione”, ha invece organizzato la “Mongolfiere per donare” a Visome il 4 giugno, a Castion il 18 giugno, a Prapavei di Sedico il 13 agosto e ad Auronzo di Cadore il 2 ottobre. Lo slogan coniato per l’occasione recita “Non puntiamo alle stelle, ma a trovare tanti nuovi donatori”. La seconda iniziativa porterà in provincia di Belluno quattro rappresentazioni dello spettacolo di teatro “Era tutta campagna” di Davide Stefanato e Jgor Barbazza: un racconto sulla storia del Veneto e sul suo sviluppo negli ultimi decenni, con un breve inciso sul tema del dono del sangue. Lo spettacolo andrà in scena a Puos d’Alpago l’8 luglio, a Bribano il 10 settembre, a Longarone il 22 ottobre e a Castion il 27 novembre. Per tutti gli aggiornamenti su questi e altri appuntamenti, l’Abvs invita a seguire la pagina Facebook “Abvs Provinciale”, a telefonare allo 0437 27700 oppure a scrivere a info@abvs.it.
Cadore: Fiera di San Marco con il gazebo dei volontari Abvs in piazza
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ALLE DI CADORE (BL). Il 25 aprile si è svolta la fiera di San Marco, patrono di Venas di Cadore. Per tale evento, i soci del Comitato della sezione locale dell’Abvs hanno allestito un gazebo e distribuito del materiale informativo sull’attività dell’associazione. Allo stand gastronomico della Pro Loco di Ve-
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nas sono stati utilizzati i bicchieri donati dell’Abvs provinciale. “Con il solito entusiasmo - dicono i volontari di Valle - ci siamo impegnati per portare a conoscenza la nostra attività e diffondere l’importanza della donazione del sangue, specialmente tra i giovani. Con soddisfazione possiamo dire che la giornata è stata proficua.”
Mesi di fuoco anche per la provinciale di Treviso, per far fronte alle necessità
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a primavera che ci siamo lasciati alle spalle e l’estate in corso rappresentano la tanto auspicata stagione della ripresa. Il ritorno delle attività di promozione del dono nelle Avis comunali, le celebrazioni degli anniversari associativi, non da ultimo la partecipazione alla “Corri in Rosa” che ha visto l’Avis provinciale di Treviso in qualità di partner della manifestazione, sono la conferma della ripartenza delle attività in presenza che tanto ci sono mancate nei due anni di pandemia. La “Corri in Rosa”, in particolare, caduta proprio nel giorno della Festa della Mamma, ha chiamato a raccolta numerosi volontari e simpatizzanti di Avis in una partecipazione accorata, quanto allegra e festosa, che ha portato per le vie della città di Treviso il messaggio dell’importanza della donazione di sangue. Un concetto reso ancor più forte dalla ricorrenza, poiché madre è colei che dona la vita, così come non possiamo che essere grati a tutti i nostri donatori e in particolare alle donne che rappresentano un terzo degli aderenti. Accanto a questa nostra partecipazione che ha unito sport e solidarietà, c’è poi stato l’appuntamento con i giovani di H-Farm, l’incubatore di talenti, studenti e imprese start-up a Roncade. Grazie alla condivisione dell’evento Rosso H-Farm abbiamo potuto incontrare i giovani del campus, spiegare loro l’attività di Avis e raccogliere una decina di adesioni da giovani provenienti da tutta Italia, che hanno effettuato l’idoneità alla donazione, un bellissimo segnale. Il mese di giugno ci ha visto, invece, impegnati negli incontri di zona con i presidenti delle Comunali, un momento significativo per recepire le istanze che provengono dal territorio e condividerne gli sviluppi e gli approcci. Quindi guardiamo all’autunno, ai nostri giovani e alle Comunali che stanno mettendo in cantiere nuovi avvenimenti, quali fiere e sagre in cui portare la testimonianza del nostro dono. Soffermandoci sull’andamento delle donazioni, nei mesi di marzo e aprile 2022 abbiamo registrato un incremento del 10% della richiesta di sangue da parte dell’azienda sanitaria, legato alla ripresa delle attività operatorie e
chirurgiche. Questo richiede una sinergia ancora maggiore con i datori di lavoro dei nostri donatori, per questo desidero rivolgere il mio appello agli imprenditori della Marca Trevigiana affinché riescano a garantire una maggiore flessibilità e disponibilità nella concessione dei permessi, peraltro previsti per legge, per consentire ai lavoratori-donatori di andare a donare il sangue. Capiamo le necessità legate alla ripresa economica e produttiva dopo i duri mesi della pandemia, ma confidiamo nel cuore grande di chi è al timone delle aziende locali e caldeggiamo comprensione, sensibilità e attenzione verso il dono del sangue, che tramite i donatori si rivolge ai più fragili e agli ammalati.
In alto. Anche Treviso punta sulle donne, sono un terzo della “forza-dono”. Tre immagini della non competitiva “Corri in Rosa” con anche Avis protagonista fra migliaia di partecipanti. Anche il sindaco di Treviso, Mario Conte, non si sottrae al selfie “incorniciato” da Avis.
Stefano Pontello, presidente Avis provinciale di Treviso
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CRONACHE ASSOCIATIVE
Novità all’SRC di Mestre, però... Si soffre ancora per il personale. Da maggio i nuovi orari
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ESTRE VENEZIA. Come anticipato nel numero scorso di “Dono&Vita”, continuano le difficoltà nel reperire personale sanitario disposto a collaborare per la raccolta associativa. Così, per la prima volta dalla sua costituzione nel 1987, l’SRC (Servizio di raccolta associativo) Avis di Venezia è costretto a chiudere. Per il momento si tratta solo di un giorno a settimana: dal mese di maggio, il giovedì il Centro raccolta dell’ospedale all’Angelo di Mestre rimane chiuso alle donazioni. Nonostante le difficoltà, il Direttivo di SRC Avis sta facendo di tutto sia per sostenere la raccolta associativa sia per ridurre il disagio per chi dona. Siamo riusciti a introdurre, infatti, due nuove fasce di donazione (alle ore 7.30 e alle 7.45), venendo così incontro a quanto molti donatori ci chiedevano da tempo. Questo dovrebbe anche ri-
durre i tempi di attesa. Inoltre, nel 2022 sono state programmate 10 domeniche di apertura (circa una al mese, ma le date sono confermate di mese in mese in base alla disponibilità del personale) e da maggio è stata introdotta l’opportunità di donare il plasma il pomeriggio con un’apertura del Centro raccolta dell’Angelo a settimana (in questo caso la prenotazione può avvenire solo telefonicamente). Nelle prime date di mercoledì 18 e lunedì 23 maggio, i posti disponibili sono andati tutti esauriti, a dimostrare che l’opportunità offerta è gradita ai nostri donatori. Siamo consapevoli del disagio arrecato ma, come detto, è importante che si sappia che queste scelte organizzative sono dovute esclusivamente alla carenza di personale medico che, peraltro, non riguarda solo la donazione del sangue e non solo il veneziano. Facciamo, quindi, appello a tutti i donatori affinché comprendano il momento di difficoltà associativa e, alla generosità del loro dono gratuito, aggiungano un pizzico di sopportazione per il disagio subito, sperando che questa situazione possa migliorare al più presto. Dario Piccolo
50° senza monumenti, ma con “cuore fiorito” Maerne-Olmo festeggia il 50° con un’aiuola colorata e sempre fiorita.
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AERNE-OLMO (VE). Avis comunale Maerne Olmo “adotta” un’aiuola per festeggiare i suoi primi 50 anni di vita. La presidente Gianna Moras e il Consiglio direttivo hanno deciso, infatti, di tagliare
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l’importante traguardo facendo un regalo anche alla cittadinanza, aderendo al progetto del Comune “adotta un’aiuola”. Il risultato è un bellissimo pezzo di verde, davanti alla sede che ospita l’Avis a Olmo di Martellago, abbellito da stupendi fiori che tratteggiano una goccia rossa in mezzo ad un profumato mare bianco. A mantenere sempre ben tenuta l’aiuola saranno i volontari della Comunale, che dai 73 donatori e 130 donazioni di fine 1972, conta oggi oltre mille donazioni l’anno garantite da 560 donatori affezionati e una sede con ambulatori all’avanguardia per la donazione di sangue. Alla festa del 22 maggio hanno partecipato tanti donatori, amici e consorelle, le istituzioni da sempre vicine all’Avis, il sindaco del comune di Martellago Andrea Saccarola. Invitati i sindaci e gli ex presidenti che si sono succeduti dal 1972.
Schio viaggia ormai oltre quota 4000
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CHIO (VI). L’Avis Schio-Altovicentino ha raggiunto quota 4mila donatori attivi e si conferma tra le Comunali più grosse d’Italia. Un traguardo tagliato grazie al gesto generoso ed altruista di Alessia Taldo, ventunenne scledense, diplomata al liceo classico e studentessa di economia all’Università di Venezia. “Ho maturato la consapevolezza di diventare donatrice alcuni mesi fa, quando è mancato il nonno che, nel suo ultimo periodo di malattia, è rimasto in vita grazie a numerose trasfusioni di sangue - ci confida Alessia - In quei momenti ho capito l’importanza di questo gesto concreto di solidarietà che mi consentirà di dare anche ad altre persone che stanno soffrendo la stessa possibilità di vita che ha avuto il nonno”. La pandemia ha messo a dura prova la rete trasfusionale, ma il costante impegno dell’Avis e il sostegno dei donatori hanno contribuito a contenere le difficoltà. Nel primo trimestre 2022 i soci attivi dell’Avis Schio-Altovicentino sono aumentati del 30 per cento. Incrementate della stessa percentuale le donatrici. La fascia più numerosa di donatori rimane quella tra i 46 ed i 55 anni, seguita da quella fino ai settanta per i maschi e quella tra i 26 ed i 35 per le femmine. Purtroppo, nei primi tre mesi dell’anno c’è stata una leggera flessione del numero di donazioni (1610 rispetto alle 1711 nello stesso periodo del 2021) dovuta principalmente ai cinque giorni di chiusura del Centro trasfusionale per la carenza di personale. Si stima che questa situazione possa determinare un calo annuo delle donazioni del 6/7 per cento. “Sono davvero felice ed orgoglioso di aver consegnato ad Alessia la tessera numero 11.636 - conclude Silvano Destro, presidente dell’Avis comunale - che la rende ad oggi la nostra 4millesima socia effettiva. Non considero il raggiungimento di questa meta un punto di arrivo, ma una partenza. Uno stimolo per intensificare l’impegno associativo nel promuovere il dono del sangue nel territorio e per avvicinare i giovani”. Finalità di molte iniziative, soprattutto sportive, è proprio avvicinare le nuove generazioni, ma anche le loro famiglie e gli adulti che vi gravitano intorno. La collaborazione con lo
Sci club Tonezza, ad esempio, ha portato a diventare donatori genitori di ragazzi, maestri di sci e allenatori. Risultato che ci si augura di raccogliere anche grazie alla presenza al campionato provinciale di sci alpino Fisi, svoltosi sulle piste di Fondo Grande, a Folgaria, con oltre 300 atleti partecipanti. Bruno Cogo
In alto. La consegna della pergamena di 4000ª alla giovanissima Alessia.
Sotto. Al Centro trasfusionale di Bassano si festeggia un’altra donatrice: Adelina Fantinato.
E Adelina, a Bassano, supera quota 50 donazioni Traguardo delle 50 donazioni per Adelina Fantinato, consigliere di Avis regionale, vice presidente della Provinciale di Vicenza e segretaria della Comunale di Bassano del Grappa. Figlia di donatori, ha a sua volta marito e tre figli donatori assidui. Complimenti e festa al Ct di Bassano dal personale sanitario e dal presidente della Comunale Giuseppe Sciessere.
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Serata di promozione stile Scout
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AGLIO DI PO (RO). Avis ha organizzato il 6 maggio, al centro parrocchiale, una serata informativa sulla donazione di sangue, plasma e sangue midollare con la presidente Avis provinciale Rovigo Barbara Garbellini, l’ex primario del servizio trasfusionale dell’Aulss 5 Polesana dott. Francesco Chiavilli, la referente Admo provinciale Laura Ravara e regionale Mara Rosolen, il capo clan degli scout Matteo Fabbri e il presidente Avis Martino Ponzetto. L’incontro si è svolto in puro
stile scout, con giochi a tema preparati dai ragazzi alternati agli interventi dei relatori. Voluta dai ragazzi scout e promosso dal Clan Fe-Bo, in collaborazione con i gruppi scout “Isole Delta del Po 1”, colpiti da un evento drammatico, alla serata si sono cercate risposte su come affrontare malattie del sangue, quali la talassemia e la leucemia. Il presidente Ponzetto ha spiegato le attività di Avis Taglio di Po, e la Garbellini le origini di Avis. Il dottor Chiavilli ha portato la propria esperienza di medico trasfusionista a contatto con i donatori e con i riceventi, con la loro forte carica emotiva. Toccanti l’esperienza di un’infermiera del reparto oncologico pediatrico dell’ospedale di Schiavonia (Pd), dove le trasfusioni ai piccoli pazienti sono all’ordine del giorno, e di una ragazza che ha ricevuto il trapianto di midollo osseo da donatore tipizzato all’estero (Israele). Oltre 50 i partecipanti arrivati anche da Ariano nel Polesine e Porto Tolle. Un grazie particolare a Serena Pattaro, Federica Camisotti e Maria Temporin del locale gruppo scout.
Un 60° festeggiato con il raddoppio dei nuovi donatori
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ARENO DI PIAVE (TV). Avis Mareno di Piave ha festeggiato il 60° anniversario con la ripresa delle sue attività di promozione del dono. Oltre 30 le Avis comunali giunte da tutta la Marca trevigiana il 3 aprile, oltre a tanti donatori e cittadini. Il presidente Davide De Blasi ha detto, soddisfatto: “L’emergenza sanitaria ha condizionato le
nostre attività, ma non ha frenato le donazioni di sangue ed emocomponenti dei nostri 430 soci. Nel 2021 abbiamo raddoppiato il numero dei nuovi donatori, un dato che ci fa ben sperare per il futuro della nostra associazione”. Il sindaco Gianpietro Cattai, a nome di tutta l’amministrazione comunale, ha consegnato una medaglia d’oro ad Avis ringraziandola per il suo fondamentale ruolo sociale nel territorio. Durante la giornata sono stati premiati 60 donatori marenesi per i loro traguardi di donazione raggiunti. (Foto: Michele Battistin)
Lonigo e Cornedo Vicentino tornano ad “agire” in eventi pubblici
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ONIGO-CORNEDO (VI). Anche nel vicentino Avis sta tornando tra la gente, dopo due anni difficili e di isolamento per la pandemia. In primavera, Avis di Lonigo ha partecipato alla storica “Fiera di marzo”, nata nel 1486 e che coinvolge diversi settori: da quello tradizionale agricolo a quello edile, da quello commerciale-artigianale dei veicoli industriali e autovetture a quello di prodotti tipici locali e nazionali. Sempre a marzo, Avis Cornedo ha presenziato alla giornata di commemorazione delle 28 vittime da Covid del Comune di Cornedo. Un momento molto toccante, che nel ricordo di chi è rimasto vittima del virus, ha anche evidenziato il ruolo importante del volontariato.
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Alla ‘Festa del secolo’ dell’Agesci
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MESTRE VENEZIA. Il 2022 è l’anno del centenario dalla fondazione di Agesci Mestre e sabato 21 maggio sono iniziati i festeggiamenti con “La festa del secolo” presso gli spazi verdi dei Campi del Sole a Mestre. Avis comunale Mestre Marghera, insieme agli amici di Admo Venezia, non poteva mancare a questo primo appuntamento con uno stand informativo nel campo dove si sono tenute il rinnovo della promessa degli scout, la messa presieduta dal patriarca Francesco Moraglia, la festa con lo spettacolo “Siamo solo Noi” di Tonni Marra e il fuoco serale con l’Ostile Scout. Centinaia di ragazzi e di fazzolettoni sventolati con entusiasmo in una bella ricorrenza per i giovani, ma anche per rivedersi fra chi scout lo è stato in passato
e lo resta a vita. Da sempre in Agesci anche il presidente della Comunale Giorgio Brunello. Un ricordo va al nostro collaboratore scomparso, Giancarlo Canziani, che fu colonna dell’associazione e lo scout che condusse il primo gruppo di lupetti a Mestre. Negli ultimi anni Avis Mestre Marghera è impegnata a essere sempre più presente nel territorio e a rinnovare il proprio gruppo giovani. Un altro passo in questa direzione. Manuela Fossa
Avis in tour alle ‘Isole sacre’
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REGANZIOL (TV). Prime uscite in compagnia per le Avis, dopo lo stop forzato da pandemia. Dall’Avis comunale di Preganziol ci arriva la bella foto di gruppo della gita a Venezia (Tour in battello per le “Isole Sacre” della laguna), a maggio, con il coinvolgimento di intere famiglie. Un modo per tornare alla normalità e ritrovarsi, rinsaldando i valori portanti di un’associazione come la nostra, che vive soprattutto di rapporti interpersonali e di amicizia.
Dagli aquiloni alla ‘Festa della Famiglia’...
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ALDIERO (VR). Dopo un paio di anni di stop, la “Festa degli aquiloni” ha una veste ancor più nobile. Ora è “Festa della famiglia”, durante la quale mamme e papà insegnano ai figli come costruire e far volare un aquilone. Metafora dei genitori che insegnino “a volare” nella vita. La manifestazione nacque nel 2016 da Avis comunale di Caldierino e Caldiero in supporto al progetto “Mamme di Cielo Elisa e Angelina” con altre mamme unite nella dolorosa esperienza della perdita di un neonato. Obiettivo: raccogliere fondi per donare strumenti al reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio, raggiunto nel 2017. L’iniziativa non si è fermata, anzi è cresciuta nel tempo, coinvolgendo il Gruppo Donare Est Veronese,
Avis provinciale e con la Consulta per la famiglia del Comune di Caldiero si è trasformata nella “Festa della famiglia”. Ora partecipano, accanto ad Avis, anche molte associazioni di volontariato, enti del terzo settore, la Pro loco, le parrocchie. “È diventata un progetto più ampio - spiega Angelina Lonido, presidente Avis Caldierino e Caldiero - che è quello di aiutare le nostre famiglie non solo ad alzare lo sguardo, proprio come si fa guardando un aquilone, ma a guardare in tutte le direzioni, creando relazioni, tessendo reti e abbattendo muri”. La festa del 15 maggio si è svolta alle terme di Giunone di Caldiero. Nell’occasione Avis ha premiato anche i vincitori del concorso pittorico indetto per le classi quinte della scuola primaria sul tema “Donatori per la pace”.
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Grande successo, dopo due anni di forzato stop, per la Festa della Famiglia presso le Terme di Giunone a Caldiero (VR) 39
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Capillare ritorno sul territorio metropolitano
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ESTRE (VE). Avis Mestre Marghera copre un’area ampia che comprende Favaro, Dese, Campalto Chirignago fino a Marghera a sud. Per questo, uno degli obiettivi del nuovo Direttivo è una maggiore presenza di Avis in tutte le Municipalità. La prima occasione si è avuta il 6 maggio, su spinta della consigliera della Municipalità di Favaro e presidente delle elette, Rosanna Rado, con la rappresentazione teatrale “Centottanta giorni”, tratta dal libro di Manuela Campalto e messa in scena dalla compagnia Barbamoccolo a Favaro. “Per noi è momento di visibilità - ha detto il presidente Avis Giorgio Brunello - di promozione della salute, di prevenzione e di creazione di una rete con le realtà amministrative e
associative del territorio”. La consigliera Rado ha raccontato che le sacche ricevute durante il parto le hanno salvato la vita, dimostrando il grande potere della testimonianza: trasforma un gesto generoso, ma spesso “automatico” in un volto, una parola. Lo spettacolo ha emozionato tutti, trasmettendo il messaggio per cui la vita merita di essere vissuta ogni giorno, perché ogni caduta può essere un’opportunità di ripartenza. Per Avis si sono inoltre aperti canali diretti di incontro con gli esponenti politici delle diverse Municipalità del territorio. “Quando si lavora per cercare gli elementi di comunione anziché quelli di divisione - ha concluso Brunello - si costruiscono quei ponti che arricchiscono il territorio con segni tangibili”. D.P.
Alle Avis di Caorle e San Stino il premio “San Marco”
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ORLE-SAN STINO (VE). Palazzo Ducale ha ospitato il 25 aprile la quarta edizione del “Premio San Marco”. Onora quei cittadini o enti che, con dedizione, hanno saputo portare prestigio alla città di Venezia e a tutto il territorio metropolitano, con opere concrete nelle scienze, arti, industria e artigianato, lavoro, sport, scuola, nel campo della sicurezza o con iniziative sociali, assistenziali, filantropiche. I Comuni di San Stino di Livenza e di Caorle hanno condiviso la scelta di premiare quest’anno l’impegno delle Avis nel territorio. Queste le motivazioni: “Le Avis di Caorle e San
ABVS di Villa Di Villa e la caccia al TESORO VILLA DI VILLA MEL (BL). “Ogni goccia vale, dona il tuo sangue” è il messaggio portato al polso da tutti i partecipanti alla caccia al tesoro organizzata dall’Abvs di Villa di Villa. Ha visto coinvolti bambini e genitori fra le varie tappe distribuite per tutto il paese. Giorgio Dell’Osta e Giulia Fretuti del Duo G&G, di rosso vestiti per l’occasione, con la loro “Caccia alla goc-
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Giorgio-La Salute operano dagli anni ‘60/70 sul territorio di Caorle e San Stino, raggiungendo complessivamente un totale di circa 600 donazioni annue. La solidarietà, la cooperazione e il volontariato sono i loro valori fondanti e, attraverso il proprio operato, si prodigano a diffondere un unico messaggio: dono è vita. L’Avis di San Stino vanta un ineguagliabile radicamento nella comunità sanstinese avendo celebrato nel 2018 il suo 50° anno di attività, e ha consentito di promuovere e ampliare la vastissima platea di donatori attraverso un’assidua opera d’informazione e persuasione. Anche nel corso della pandemia, l’associazione ha mantenuto viva la sua presenza pubblica, nell’intento di non disperdere il patrimonio di relazioni, contributi e solidarietà che ne ha da sempre contraddistinto l’operato”. Un premio che vuole essere condiviso con tutti i volontari e tutti i donatori. Fabio Maitan
I 40 anni di Rosà, con assessora
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AN PIETRO ROSA’ (VI). Avis San Pietro di Rosà taglia il traguardo dei 40 anni di vita con 125 donatori e 213 donazioni nell’anno 2021. È attiva nelle scuole superiori del Bassanese con incontri formativi sul dono e nelle scuole primarie di Rosà, con giochi interattivi sul tema del dono per coinvolgere gli adulti di domani. Collabora con la squadra di calcio del paese per sensibilizzare i giovani alla donazione. Il 22 maggio ha festeggiato l’anniversario, presenti l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin (ex sindaco di Rosà), il sindaco Paolo Bordignon, tanti soci e alcuni dei presidenti di questi 40 anni: Lorenzo Signori, Adriano Cervellin, Claudio Battilana, Valerio Geremia, Luca Pegoraro e l’attuale Andrea Marzola. Il gruppo fu fondato il 21 gennaio 1982, grazie a una quarantina di persone ritrovatesi con l’allora presidente provinciale Eugenio Pielli, il presidente di Avis Recoaro Rocco Sgarbati, il prof. Claudio Gattera e il presidente dell’Avis
regionale Veneto Franco Vettoretti. Presidente fu eletto Lorenzo Signori, vice Valerio Geremia e segretaria Daniela Martinello. Il 2 maggio ci furono le prime donazioni. L’autunno successivo, presso il patronato e con l’aiuto del dott. Giorgio Segafredo, venne allestita la sala donazioni e si raccolsero 50 sacche di sangue.
In alto. Alcuni presenti alla festa dei 40 di Rosà “all’ombra” dell’arco Avis.
E Badia festeggia due anniversari “tondi”
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ADIA POLESINE (RO). Avis Badia ha celebrato i 70 anni di fondazione e i 10 di gemellaggio con l’Afds, l’Associazione friulana donatori sangue di Cavazzo Carnico (Ud). Dopo l’incontro in Municipio il 14 maggio, è stata scoperta una targa accanto ad un nuovo ulivo, simbolo di pace, vicino al busto di Vittorio Formentano. All’abbazia della Vangadizza si sono consegnate le benemerenze e si è celebrata la messa. Il presidente Avis Carlo Masatti, accogliendo le numerose delegazioni anche da fuori provincia, ha illustrato l’attività della Comunale badiese e ricordato la nascita casuale nel 2010 (formaliz-
cia” hanno accompagnato i bambini alla ricerca del tesoro, inserendo in ogni tappa informazioni relative all’associazione e all’importanza di donare il sangue. Al ritrovamento del tesoro presso la scuola dell’infanzia è seguito un piccolo rinfresco, momento di condivisione e occasione per parlare del valore di ogni donazione. Perché è proprio vero: ogni goccia vale!
zata nel 2012) dell’amicizia fra Badia e Cavazzo Carnico, per iniziativa di Vinicio Ferrigato. La presidente provinciale, Barbara Garbellini, ha fatto memoria della visionaria intuizione del dottor Formentano che nel 1929 fondò Avis, soffermandosi sulle attuali criticità e sull’importanza della collaborazione fra associazioni. L’esibizione del gruppo “Molinella ocarina”, diretto dal m° Emiliano Bernagozzi ha chiuso la due giorni di festa, alla quale hanno partecipato il sindaco di Badia Giovanni Rossi e di Cavazzo Carnico Gianni Borghi, gli assessori Valeria Targa e Stefano Segantin, e il presidente di Afds di Cavazzo Dennis Iob.
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CRONACHE ASSOCIATIVE
Due ruote e 70 bikers per donare
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en otto Comunali, più la Provinciale, 70 bikers più “zavorrine o zavorrini” (in sella a tutti i tipi di moto: dalla vespa d’annata alla Harley ElectraGlide). Una ventina i volontari avisini alla partenza (da
Maserada), una dozzina all’arrivo (a Caerano), numerosi anche lungo i 60 km percorsi fra la sinistra e la destra Piave. Con i preziosissimi volontari, sanitari e paramedici di Protezione civile e Suem e la “scor-
ta” dell’Associazione nazionale Carabinieri hanno permesso - domenica 19 giugno, in occasione della Giornata mondiale del Donatore del 14 - una kermesse finora unica in Veneto: “2Ruote per Avis”. È stata organizzata, con il patrocinio della Provinciale, dalle Avis comunali di Maserada, Carbonera, Asolo, Caerano di San Marco, Cimadolmo, Montebelluna, Preganziol, Mareno di Piave. Il “via” è stato dato dal sindaco di Maserada Lamberto Marini e il corteo si è snodato, a velocità “turistica” per gustare meglio le bellezze naturali fra sponda sinistra e destra del Fiume. Dopo una trentina di chilometri la tappa di “rinfresco” a Giavera del Montello. Pausa quanto mai opportuna per reidratarsi, visto il sole quasi “africano”. La seconda tappa ha unito Giavera a Caerano (dove al Valery84, RidersDistrict si è svolta la grigliata-bikers), attraversando i boschi del Montello, Nogaré, Crocetta, Onigo, Cornuda, Maser. Qui erano attesi con il materiale promozionale comune, dal gazebo allestito dalle Avis, Asolo in testa. Una grande festa non solo per gli appassionati delle due ruote motorizzate, ma anche per gli stessi avisini che hanno svolto ogni tipo di servizio logistico. Non ultimo, quello di passare fra i tavoli dei Bikers con un depliant ad hoc spiegando la bellezza del Dono, il perché e il come, dove e quando donare. Poi il saluto per - forse- la seconda edizione 2023. (b.c.)
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DONO&VITA
SPORT & AVIS
Giro d’Italia: Avis, in Veneto, c’era!
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Verona si è concluso il Giro d’Italia 2022 con la cronometro vinta dall’italiano Matteo Sobrero e la maglia rosa assegnata all’australiano Jai Hindley. Il percorso, come già nel 2020, è passato proprio davanti alla sede dell’Avis comunale di Verona OdV che ha colto l’occasione per allestire palloncini e striscioni con il logo Avis per salutare gli atleti e tutti i curiosi che assistevano alla gara. Una quindicina di volontari, provenienti anche da altre Avis Consorelle e dal Ciclo Club di Sandrà, hanno distribuito ben 2000 capellini celebrativi della giornata conclusiva del Giro agli spettatori che gravitavano lungo il percorso. “Come sempre, è stata l’occasione per fare nuove amicizie e condividere piacevolmente e in amicizia il nostro essere avisini con persone provenienti da ogni angolo d’Italia fra cui semplici spettatori, persone dello staff del Giro… Fra i tanti, abbiamo conosciuto anche Jacopo, motociclista della Polizia stradale di Bergamo e staffetta del Giro, ma soprattutto donatore Avis, che ha acconsenti-
to a posare con una delle volontarie in maglia “giallo plasma”, ci hanno scritto da Verona. Prima di arrivare a Verona, il Giro rosa ha fatto varie tappe e passaggi in Veneto, trovando l’accoglienza di altre Avis. A Treviso Provinciale e Comunale hanno allestito un frequentatissimo gazebo a Porta San Tomaso, dentro le mura, a pochi metri dall’arrivo di tappa, con distribuito materiale informativo/promozionale. Accanto ad Avis, il gazebo di DonatoriNati, l’associazione dei donatori di sangue e volontari personale Polizia di Stato. Spettacolare la posizione dell’arco Avis all’imbocco di Viale della Repubblica a Treviso, proprio al passaggio in curva dei ciclisti, allestito dall’Avis comunale di Villorba che ha curato anche un punto informativo sul dono del sangue con i suoi volontari.
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SPORT & AVIS
La Reyer Venezia a ‘canestro’ in Avis Playmaker, guardia e ala dello storico team quattro volte campione d’Italia all’ospedale dell’Angelo di Mestre per l’idoneità alla donazione.
Nelle foto di Alessandro Scarpa, in basso Bramos e Brooks assieme ad Antonio Dell’Anna e Fabio Zennaro (tesoriere e segretario Avis provinciale), Luciano Zennaro, consigliere Comunale Mestre e Src. A ingentilire il tutto le tre sorridenti collaboratrici Avis. Da sinistra: Enrica Ester (infermiera), Giusy Sorrenti, (addetta all’accoglienza), Sara Pelizza (infermiera)
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uando sono arrivati all’ospedale dell’Angelo di Mestre (Ve), erano già pronti per loro tre questionari da compilare. Un primo step che li porterà a inaugurare il percorso di idoneità, per poi diventare donatori. Michael Bramos, Jeff Brooks e Andrea De Nicolao, giocatori della squadra di basket Reyer, sono stati accolti il 27 maggio al Centro trasfusionale Avis da infermieri, medici e rappresentanti di Avis provinciale Venezia, di Avis Mestre e Marghera e di Avis Scr. “Questo gesto significativo dei “nostri” sportivi è un punto di partenza davvero importante - ha detto Nevio Boscolo, presidente della Provinciale di Venezia - Avis funziona e può funzionare bene solo con il sostegno di tutte le sue Comunali, ma soprattutto di tutta la cittadinanza e in questo senso la Reyer Venezia è al nostro fianco da tempo. Questo nuovo impegno da parte della squadra anche sul fronte della donazione ci rende orgogliosi”. “Ed è un orgoglio per noi essere partner di Avis e sensibilizzare sulla donazione del sangue, un piccolo gesto che può essere fondamentale per la vita di un’altra persona - ha detto il presidente Federico Casarin - il Progetto Reyer non è solo sportivo, ma anche sociale e culturale, e iniziative come questa sono perfettamente coerenti con la nostra idea di fare squadra nel senso più ampio del termine e di
mandare messaggi positivi, soprattutto ai giovani”. Bramos, Brooks e De Nicolao hanno rappresentato tutti i loro colleghi e il percorso da oggi segna un ulteriore passo in avanti nella partnership siglata a settembre 2020 e che aveva portato il logo Avis nei maxi schermi del Taliercio. Da testimonial a possibili donatori, insomma, nei prossimi mesi molti dei campioni potrebbero diventare donatori a tutti gli effetti, visto che l’Umana Reyer a settembre offrirà ad atlete ed atleti questa possibilità. “Avis e lo sport sono un connubio importante, i donatori sono persone sane come gli sportivi e sono molte le iniziative dove Avis è vicina a chi fa sport - ha sottolineato Giorgio Brunello, presidente di Avis Mestre e Marghera - per Venezia la Reyer è quasi un’istituzione. Tra 3 anni festeggerà i 100 anni di fondazione, Avis li festeggerà nel 2027 e la nostra Comunale tra poco festeggerà i 70. Storie che si intrecciano. Siamo certi che la Reyer sarà di esempio per tutti gli altri sportivi”.
Torna dopo due anni la VeniceMarathon, corri con Avis Veneto! 44
DONO&VITA
Treviso: le ‘pantere’ del Volley “a rete”
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vis provinciale Treviso e Imoco Volley unite nel segno dello sport, di nuovo insieme per rilanciare il messaggio sull’importanza della donazione di sangue. Domenica 27 marzo al Palaverde di Villorba (Tv) è tornato l’appuntamento “Dono&Sport”, con cinquecento avisini sugli spalti a fare il tifo per le Pantere della Prosecco Doc Imoco Volley che sfidavano il Chieri Torino. L’Imoco Volley milita nel campionato di Serie A ed è campione d’Europa in carica e d’Italia in carica, detentore della Coppa Italia e SuperCoppa italiana. A testimoniare la vicinanza tra dono e sport c’è stato lo scambio di maglie tra Piero Garbellotto, presidente di Imoco Volley Conegliano e Stefano Pontello, presidente dell’Avis provinciale. Al loro fianco la mascotte “Oscar” che, con le fattezze di una goccia di sangue, incarna la celebre statuetta simbolicamente rivolta a tutti i donatori. In campo, le giocatrici delle due squadre hanno indossato per
qualche minuto la maglia Avis e applaudito i donatori, con i volontari schierati con tanto di striscione. Una straordinaria domenica e una partita con il fiato sospeso, vinta dalle Pantere.
PadovaMarathon 2022 con “arco” Avis
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tleti di ben 44 Nazioni diverse hanno partecipato il 24 aprile alla “Padova Marathon”, tornata col suo programma completo dopo due edizioni condizionate e ridotte dalla pandemia. Accanto alla Maratona vera e propria con i percorsi agonistici da 42 e 21 chilometri e 3.300 partecipanti, sono tornate le Stracittadine con percorsi di 1, 5 e 10 chilometri che sono diventate una grande festa popolare per diecimila persone. Una grande ripartenza per la provincia, oltre che di promozione della città e del suo territorio. Una manifestazione attesissima, che ha permesso anche ad Avis di tornare a farsi vedere lungo i percorsi, come a Caselle di Selvazzano, dove sono tornati arco e manifesti.
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ENEZIA. Anche quest’anno Avis Veneto ha aderito al Charity Program di Venicemarathon, che quest’anno si terrà il 23 ottobre. Come nelle passate edizioni, la partecipazione è finalizzata al sostegno dell’attività di ricerca di Fondazione TES. Gli atleti, ma anche semplici avisini appassionati interessati potranno acquistare il pettorale a un prezzo agevolato (20 euro per la 10km e 45 per la 42km).
Alla gara sportiva si unisce la gara solidale: i runner potranno attivarsi per la raccolta fondi a sostegno del progetto “RUN for TES” e Avis regionale rimborserà il pettorale a quanti riusciranno a raccogliere almeno 200,00 euro.Termine per le iscrizioni: 15 settembre 2022.Per informazioni sulle modalità di iscrizione: run4tes@gmail.com; tel. 0422 405088. Vi aspettiamo numerosi!
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Vent’anni di giornalisti-calciatori, TvPressing “vince” con Avis da 15 di / Tiziano Graziottin /
Ventennale di fondazione di TvPressing, la squadra di giornalisti impegnata a sostenere il volontariato.
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ravamo tre amici al bar. Anzi, quella sera eravamo al ristorante, a Oderzo. Appena mi sedetti (col lavoro in redazione avevo fatto tardi come al solito) Fabio guardò Gianni con un sorrisino e mi disse: “Bon, è deciso: facciamo la squadra. E tu fai il presidente, non puoi dire di no”. TvPressing è nata così. In una serata nebbiosa di novembre 2001 con i colleghi giornalisti Gianni Favero e Fabio Scepi si concordò
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di chiudere l’esperienza della selezione regionale e dar vita a una rappresentativa di giornalisti-calciatori (buona la prima, la seconda è una parola grossa) tutta trevigiana. Per fare il piccolo, ma impegnativo percorso per “fondare” la squadra (reclutamento, atto notarile, scelta dell’abbigliamento...) arrivammo all’inizio dell’estate 2002 quando fu presentato il team a Refrontolo (Tv), nella sede di Astoria Vini dei fratelli Polegato, amici e sostenitori come il ristoratore Celeste Tonon, di cui ancora portiamo il logo sulle maglie. Vent’anni dopo, citando Dumas, siamo ancora qui (e questo è Vasco) incredibile, ma vero! Con TvPressing abbiamo partecipato a oltre 200 eventi, mettendo in campo negli anni 60 giornalisti di tutte le testate venete, con una presenza sempre più massiccia di colleghi veneziani con quelli trevigiani. E ora vediamo “perché”. TvPressing “esiste” ed è in ottima salute perché ci sono giornalisti che si divertono a dare due calci al pallone e a ritrovarsi, in spogliatoio e poi a tavola, a condividere momenti di amicizia e svago tra colleghi. Cosa che non sempre una professione competitiva come la nostra consente. Col tempo si è andato però rafforzando un ruolo per così dire “sociale”, che certo era nel nostro imprinting fondativo, ma che non pensavamo si sarebbe imposto con questa evidenza. Siamo diventati il megafono di tante
associazioni che, tramite i giornalisti di TvPressing e le loro testate, sono uscite dall’anonimato facendo parlare del loro impegno e delle loro necessità. Insieme a loro e per loro abbiamo avuto tanti eventi che hanno determinato una buona raccolta fondi (circa 110mila euro). Ma si è data soprattutto visibilità a volontari impegnati nel Sociale o nella Sanità, spesso con scarsi mezzi e tanta buona volontà. Lungo sarebbe l’elenco di associazioni che hanno avuto un assist da TvPressing. Meglio citare solo le ultime due esperienze post pandemia, come cartina al tornasole del nostro impegno. Il 25 aprile abbiamo giocato a San Biagio di Callalta la “partita del dono” per Aido (con qualche giocatore avisino in campo). Il 4 giugno eravamo a Pieve di Soligo per l’associazione coneglianese “Oltre il labirinto” che segue ragazzi con seri problemi di autismo. Per l’occasione, come tante altre volte, abbiamo fatto squadra con gli Alpini: con loro abbiamo siglato - con i fatti, non le parole - un patto nel segno della solidarietà e dell’aiuto.
Infine una curiosità (ce lo chiedono spesso): cosa sta a significare TvPressing? Tv sta per Treviso, ma anche per televisione; press è il passpartout internazionale dei giornalisti; pressing è la fase sportivamente più intensa nel calcio (anche se per noi è solo un’aspirazione, più che un momento di gioco...). Sul petto portiamo anche un logo di cui siamo particolarmente orgogliosi: è quello dell’Avis. Da 15 anni “scende in campo” con TvPressing grazie alla proposta che ci fecero i colleghi di “Dono&Vita” e che accettammo con entusiasmo. Perché Avis non è solo un logo, per noi. Alcuni giocatori sono già donatori, altri lo diventeranno e qualcuno, di sangue, ne ha avuto anche bisogno. Grazie.
Nella pagina accanto in alto: la squadra TVPressing a San Biagio di Callalta. In basso: in occasione della Festa dell’Avis provinciale di Treviso al Tempio del Donatore, settembre 2017 Qui sopra: Capitan Graziottin in... Pressing
E c’è pure chi ci porta sulla “terza maglia”
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OVIGO. ll logo Avis sulla “terza maglia” dell’Audace Bagnolo Canda. È il frutto del gemellaggio tra Avis di Bagnolo di Po, Canda, Castelguglielmo e la squadra di calcio che, pur avendo la denominazione Bagnolo-Canda, include anche Castelguglielmo. Il 24 aprile, nella disputa avvenuta in casa contro l’Abbazia, c’è stato l’esordio del logo, a simboleggiare un gioco di squadra che ha l’obiettivo di diffondere la cultura del dono assieme ai valori sani dello sport. Il presidente della squadra ha spiegato che questo gesto rappresenta la cultura della reciprocità attraverso la scelta del colore rosso da subito associato al sangue, ai donatori e di conseguenza alle Avis sul territorio. Alla breve cerimonia che si è tenuta prima del fischio d’inizio, hanno partecipato il presidente Avis di Bagnolo Giovanni Chioldin e Aido Bagnolo/Canda Lino Negri, oltre ai donatori di Canda Giovanni Casarotto e di Castelguglielmo Matteo Bin. A rappresentare le amministrazioni comunali c’erano Chiara Magaraggia per Bagnolo,
Claudio Rasente per Castelguglielmo, Simone Ghirelli e Fabio Duò per Canda. Tramite un messaggio, la presidente dell’Avis provinciale di Rovigo Barbara Garbellini ha manifestato vicinanza, partecipazione, orgoglio e gratitudine per l’iniziativa atta a promuovere Avis nei valori fondanti di amore, dono, amicizia e di gratitudine verso ai giovani sportivi che porteranno sui vari campi di calcio il messaggio di solidarietà e invito al dono del sangue.
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L’ Audace Bagnolo Canda, in terza categoria, porta Avis sulla maglia di “rappresentanza” La squadra di Bagnolo Canda (RO), con la “terza maglia” rossa.
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