PAGINA DEL DIRETTORE
Salvando, in parte, l’ambiente “soffochiamo” la carta stampata di / Beppe Castellano /
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osì ci “Amazon”! Potrebbe sembrare una battuta, ma non lo è. La carta per stampare libri, giornali, riviste (anche questo Dono&Vita) sta subendo da un paio d’anni un continuo aumento di prezzo. Nell’ultima parte del 2021 e in questo semestre 2022 ha però fatto registrare aumenti di prezzo stratosferici. Le ragioni? Molteplici. Solo in parte dovuti alla pandemia Covid-19 che ha messo in ginocchio un sistema di commercio internazionale che sembrava “perfetto”. Una può essere ascritta al fatto che, in Italia, non esistono più cartiere che producono carta da stampa per giornali quotidiani. Le cartiere che le producono si trovano soltanto nel Nord Europa: Finlandia, Svezia, Irlanda. L’ u l t i m a che la produceva (Burgo a Mantova) si è riconvertita a fine 2020 alla produzione di imballaggi in cartone, sempre più richiesti dell’e-commerce, in particolare dal “colosso” Amazon. Produrre carta per imballaggi poi (anche per prodotti alimentari) è molto più redditizio che produrre carta per editoria. Le cartiere italiane producono quest’ultima, come la nostra, per una quota del 20%. Un altro 20% della produzione riguarda carta destinata a usi igienico-sanitari e ben il 56% riguarda, appunto, gli imballaggi. Altro motivo non di poco conto negli ultimi
mesi è l’aumento esponenziale dell’energia, dovuto in gran parte alla guerra ancora in atto in Ucraina e alla conseguente speculazione. Un altro problema ancora sottaciuto, anche se può avere i suoi risvolti positivi sull’ambiente, è che l’ormai quasi totalità di stoviglie “usa e getta” (piatti, bicchieri, ecc) di larghissimo uso quotidiano non sono più di plastica. Sono stati ormai sostituiti da corrispondenti oggetti di cellulosa. Carta, insomma, ma “compostabile”. Cioé da smaltire direttamente nell’umido e non più riciclabile, avendo contenuto materiale organico, come carta da recupero. Una produzione sempre più massiccia di stoviglie di carta, drena di pari passo la preziosa cellulosa che serviva per la carta stampata. Mentre la carta di giornali, riviste e pubblicazioni in genere detta “da macero” poteva essere riciclata e riconvertita - con particolari procedure di... maceratura e sbiancamento in “nuova” carta per editoria, nel caso di queste stoviglie - che pur ci libereranno, almeno si spera, dall’invasione di materie plastiche - ciò non è più possibile: diventano “compost”. Se va bene. In altri casi, per esempio i bicchieri di “carta” destinati a contenere liquidi, assieme alla cellulosa c’è anche una piccola parte di materie plastiche “impermeabilizzanti”. Il destino è quindi lo smaltimento nel... “secco”.
Zanzare? Tranquilli c’è la Nat, potete donare
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on l’arrivo dell’estate, sono tornate anche le zanzare. Alcune specie, ormai presenti da tempo in Veneto, possono essere portatrici di virus, come il West Nile Virus e la Dengue. La diffusione di questi insetti è monitorata dai Servizi veterinari e dal sistema sangue regionale e nazionale, per intercettare con tempestività la presenza del virus. In Veneto, l’eventuale presenza del virus nel sangue dei donatori è rilevata dal test Nat, che viene aggiunto agli altri esami per la validazione di ogni sacca donata. Si può quindi continuare a donare, e ricevere, in serenità, senza alcuna sospensione.
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