IL MERCATO NEL 2022
CYBERSECURITY
INCHIESTA MACCHINE
INCHIESTA MACCHINE
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Gennaio/Febbraio 2023
Siamo produttori di macchine per lo stampaggio ad iniezione altamente performanti, soluzioni ad hoc e sistemi innovativi che coprono l’intero settore dello stampaggio degli elastomeri e termoindurenti.
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Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it
pubbliCità dircom@edifis.it
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Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00
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Abbiamo letto
10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Mondogomma
16 AVANTI CON PRUDENZA
Il preconsuntivo elaborato dal Centro Studi Amaplast-MECS e gli ultimi dati di Euromap (ottobre 2022) indicano un bilancio sostanzialmente favorevole per i produttori di macchine per materie plastiche e gomma anche per il 2022, a conferma della capacità del comparto di assorbire i contraccolpi delle gravi criticità che si sono manifestate e sovrapposte nell’ultimo triennio
24 MERCATO DELL’AUTO IN RIPRESA: +21% A DICEMBRE
Dopo l’inversione di tendenza iniziata ad agosto, i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili mostrano a dicembre un incremento delle vendite rispetto allo stesso mese del 2021: 104.915 registrazioni di vetture nuove contro 86.718 di dicembre dell’anno prima (+21,0%)
28 PNEUMATICI DI RICAMBIO: UN MERCATO IN SOFFERENZA
A fronte di un primo semestre del 2022, nel quale il mercato del settore auto è aumentato del 7,4% e quello degli autocarri e autobus del 10,3% rispetto al 2021, complessivamente il mercato degli pneumatici di ricambio ha risentito pesantemente del conflitto in Ucraina
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L’Industria della Gomma una rivista edita da:
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Secondo i dati del Rapporto Clusit 2022 sulla cybersecurity, ci troviamo in uno scenario di guerra cibernetica globale: oltre un terzo degli attacchi ha impatto critico e più di un quarto colpisce l’Europa. Per colmare le proprie lacune sulla sicurezza informatica, l’Italia dovrebbe cogliere l’opportunità della transizione digitale
FOCUS STAMPI
Nonostante un quadro macro-economico complesso, caratterizzato dai rincari vertiginosi dei prezzi dell’energia, che si sono aggiunti alla carenza di componentistica e materie prime e alle incertezze conseguenti al conflitto in Ucraina, le aziende che producono macchinari per lo stampaggio della gomma hanno chiuso il 2022 con risultati di segno positivo. Per l’anno appena iniziato c’è la volontà di continuare a investire per offrire macchinari sempre più innovativi, di qualità e con una ormai chiara e consolidata attenzione nei confronti delle prestazioni energetiche, della riduzione dei consumi e di una maggiore sostenibilità
u CDG
u Desma
u Engel Italia
u Gamma Stampi
u IMG
u REP Italiana
u RPM
u ST.A.TE Technologies
u Suprema
u UTPVision
46 SCARICHI GASSOSI NELL’INDUSTRIA CHIMICA: PUBBLICATE LE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI
La Commissione UE ha stabilito le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT), relativa alle emissioni industriali, per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica soggetti ad autorizzazione integrata ambientale
56 PMI E MICROIMPRESE NEL MIRINO DEL CYBER CRIME
Proteggere reti, sistemi informatici e dati è una priorità sia a livello nazionale sia europeo. Eppure per molte Pmi e microimprese la percezione della cybersecurity varia fra due estremi: quello del costo esoso e incomprensibile o quello del problema “tecnico” riservato ai nerd dell’ufficio IT
Dalle aziende
58 INTERCONNESSIONE 4.0: L'ESEMPIO DI Z-IOT CON PRESSA IMG
Come si fa a interconnettere una pressa secondo i requisiti di Transizione 4.0? Ce lo racconta Z-Lab, che insieme a IMG e ORP Stampi ha ripercorso dal vivo gli aspetti pratici del collegamento di una pressa al sistema informativo aziendale
64 NUOVA ESPANSIONE ALLA COLMEC. LARGO AL FUTURO
Alle soglie del cinquantesimo anniversario della sua nascita, Colmec amplia ulteriormente il suo complesso, per una organizzazione della produzione ancora più efficiente e ai fini di una più agevole e pronta risposta alle esigenze della clientela
68 ALL FROM ONE: I VANTAGGI DI SCEGLIERE UN FORNITORE UNICO
Nel corso dell’appuntamento organizzato presso la sede di ST.A.TE Technologies, il produttore austriaco Maplan – che nel 2022 ha festeggiato i 50 anni di attività - ha illustrato le sue proposte in risposta a due temi “caldi” per il settore della gomma: il risparmio energetico e la carenza di manodopera. Ecco quali sono i vantaggi di affidarsi a un unico interlocutore qualificato
72 COMERIO ERCOLE-SASPOL, UN ACCORDO WIN-WIN
Dopo l’annuncio dato al K, abbiamo incontrato i protagonisti dell’operazione che ha portato all’alleanza industriale tra le due aziende: Riccardo Comerio, amministratore delegato della Comerio Ercole Spa e Davide Dondena, Direttore Commerciale di Sasmac International
74 MACCHINE DI QUALITÀ SULL’ASSE ITALIA-INDIA
Dopo la partnership siglata tra JP-Tech e il costruttore Bharaj Machineries Pvt Ltd di Mumbai, l’azienda di Legnano amplia la sua gamma di mescolatori a cilindri, calandre, presse, Kneider, trafile, estrusori, pompe a ingranaggi, sistemi di raffreddamento per gomma, sistemi di taglio, oltre alle macchine create ad hoc sulle esigenze e richieste del cliente
77 IL TACCUINO
u Gomma riciclata da PFU: mercato in costante crescita
u Cambio al vertice di Etrma
u Lo stampaggio virtuale Sigmasoft arriva alla versione 6.0
u Una seconda vita per gli zerbini in gomma
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MISCELAZIONE AD IMPASTO PER UNA DISPERSIONE UNIFORME DI NANOTUBI DI CARBONIO IN COMPOSITI DI GOMMA NATURALE
J-S. Gao, Z. Liu, Z. Yan, Y. He, College of Electromechanical Engineering, Shandong Engineering Laboratory for Preparation and Application of High-Performance Carbon Materials, Qingdao University of Science and Technology, Qingdao (China) - RESULTS IN PHYSICS 15, 2019, pag. 1-6
Inanotubi di carbonio (CNT) sono ormai da tempo oggetto di studi per le loro eccellenti prestazioni di alte proprietà meccaniche ed elevata conducibilità termica ed elettrica, caratteristiche che si cerca di introdurre nella gomma con il loro utilizzo in mescola. Il punto chiave per ottenere le proprietà citate e un desiderabile effetto di rinforzo è una buona dispersione dei CNT, per la quale è importante il processo di miscelazione di CNT e gomma. Purtroppo i sistemi in uso (miscelazione meccanica, in lattice, in soluzione, per spruzzatura e per fusione, tutti metodi illustrati brevemente nell’introduzione dello studio) presentano criticità di utilizzo a causa della facilità di aggrovigliamento dei CNT fra di loro, per i grandi rapporto dimensionale e forza di Van der Waals esistenti.
In questo studio viene adottato un semplice metodo di miscelazione a impasto per preparare CNT ben dispersi in compositi di gomma: il processo si compone di due fasi, la prima con la preparazione di una dispersione uniforme di CNT in un impasto di gomma naturale aggiungendo sodio dodecil solfato (SDS), la seconda con la miscelazione della gomma essiccata con carbon black e zolfo su mescolatore aperto e con successiva vulcanizzazione.
Il metodo presentato viene confrontato con il metodo Peng di miscelazione in lattice, esaminando morfologia, proprietà meccaniche, conducibilità termica etc. dei relativi compositi ottenuti, al fine di dimostrarne l’efficacia in termini di uniformità della miscela.
La preparazione della pasta di CNT/ gomma naturale viene fatta sulla base di una semplice formulazione con accelerazione a zolfo, con aggiunta di SDS ad una miscela iniziale di ossido di zinco, accelerante e antiossidante, tutti in polvere, che viene poi introdotta nel lattice di gomma naturale: il procedimento viene illustrato con alcune fotografie, che ne esplicitano la facilità di esecuzione. Dedicando un paragrafo a ciascuna delle proprietà verificate per le due miscele messe a confronto (morfologia, effetto Payne, proprietà meccaniche, conducibilità termica ed elettrica)
con l’ausilio di immagini TEM (Transmission Electron Microscopy) e grafici opportuni, lo studio arriva infine alla conclusione che il nuovo metodo consente una dispersione uniforme dei CNT grazie al fatto che: SDS migliora l’attrazione fra gomma naturale e CNT, diminuendo la tensione interfacciale della gomma naturale e rafforzando la forza repulsiva elettrostatica fra i CNT; gli additivi mescolati aumentano la viscosità del lattice, che diventa pasta con una bassa tensione interfacciale; la posizione dei CNT si fissa nella gomma naturale dopo la loro miscelazione ed evita anche l’agglomeramento secondario.
RICICLO DELLA GOMMA
UTILIZZARE LA VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA PER COMPRENDERE
GLI IMPATTI AMBIENTALI DELL’INDUSTRIA DELLA GOMMABENEFICI, SFIDE E PROSSIMI PASSI
L. Stellner, R. Meys, Carbon Minds, Köln (Germany), R. Dahlmann, A. Limper, Institute of Plastics Processing (IKV) in Industry and the Skilled Crafts at RWTH Aachen University, Aachen (Germany) - RFP, Volume 17/2022, pag. 24-27
ell’industria della gomma l’analisi del ciclo di vita dei manufatti è considerata complessa e dispendiosa, a causa delle sue diverse materie prime e filiere globali, così che appare una sfida superare gli ostacoli per
I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti
una valutazione degli impatti ambientali che porti a forti decisioni in merito. Questo articolo offre una prospettiva di come l’industria della gomma può beneficiare dell’utilizzo e dell’applicazione dell’analisi del ciclo di vita e individuare le maggiori rilevanti sfide che devono essere vinte. A questo scopo vengono presi in esame pneumatici e articoli tecnici per autoveicoli, in relazione ad una produzione e una filiera di utilizzo semplificate, che comprendono la produzione delle materie prime, la produzione dei manufatti, la fase d’uso del manufatto e della fine del suo ciclo di vita. Per quanto riguarda la produzione della materia prima, mentre sono disponibili i dati sull’impatto ambientale, nel caso per esempio di emissione di gas serra, delle principali materie prime quali SBR, carbon black e olio di processo, poco si conosce nel caso di molti additivi. Sarebbe tuttavia già un buon risultato sfruttare i dati esistenti, per prendere decisioni su componenti che riducano i relativi impatti ambientali.
Nell’ambito della produzione dei manufatti, la valutazione dell’impatto ambientale deve basarsi sulle varie fasi del processo, dalla mescola alle lavorazioni successive alla produzione del manufatto: gli impatti ambientali dipendono principalmente dai consumi di energia elettrica e termica, per i quali rimane un problema la conoscenza dei dati relativi alla singola macchina utilizzata. Occorrerebbe quindi raccogliere questi dati delle macchine in modo più dettagliato, preciso e consistente, con una metodologia che consentisse di convertirli agli impatti ambientali del manufatto. Occorre poi tener conto della crescente richiesta dell’impronta di carbonio dello specifico manufatto da parte dei clienti finali: soddisfarla sarà essenziale per mantenere vendite e fatturati.
L’analisi del ciclo di vita, inoltre, aumenta la comprensione degli impatti ambientali del processo produttivo dei manufatti, in relazione all’interazione fra scelte dei componenti e successiva produzione, e consente di bilancia-
re vantaggi di processo e potenziali impatti ambientali di componenti aggiuntivi.
L’industria della gomma può anche adottare un approccio più propositivo verso l’analisi di fase d’uso e la fine del ciclo di vita, dal momento che calcolare l’impatto ambientale lungo la filiera fino al consumatore può identificare potenziali benefici per i clienti della gomma.
In questo modo essa può mostrare ai suoi partner industriali come certi manufatti di gomma siano in grado di ridurre l’impatto ambientale e giustificarne quindi l’utilizzo.
Al tempo stesso si può scoprire il peso ambientale dei manufatti, per evitare che la soluzione di un problema ne crei in realtà altri. Il seguito del paragrafo è particolarmente interessante e introduce il paragrafo conclusivo dell’articolo, incentrato sui passi successivi da intraprendere.
Per proseguire nella direzione indicata nel titolo dell’articolo, è necessa -
rio che l’industria della gomma calcoli in primo luogo gli impatti ambientali dei suoi manufatti, focalizzandosi sulla comprensione di principi e benefici dell’analisi del ciclo di vita: per ottenere questi risultati si devono sviluppare le competenze di tutte le persone coinvolte (manager, tecnici, personale di marketing e di vendita) con l’attenzione rivolta soprattutto alla realtà quotidiana delle applicazioni. Si potranno così sviluppare metodologie per raccogliere i dati di materie prime e processi produttivi in funzione di alternative e scenari realistici, valutati da una prospettiva ambientale che mostri i potenziali benefici dei manufatti.
MACCHINARI E ATTREZZATURE
PROCESSO DI DEVULCANIZZAZIONE
HSM (HIGH SHEAR MIXING): UNO STUDIO PRATICO
R. Diaz, Rep International, Corbas (France) - email: rdiaz@repinjection.com - RFP, Volume 17/2022, pag. 30-33
Da alcuni anni il trattamento dei rifiuti di gomma è diventata una sfida impostata su criteri di fattibilità, che stanno dando risultati pratici. Anche se la quantità smaltita in discarica rimane notevole, così come quella destinata all’utilizzo come combustibile, il riciclo dei rifiuti di gomma nell’ambito di un’economia circolare sta diventando una realtà concreta.
Sulla scorta di ragioni di marketing, di consapevolezza ambientale o di adeguamento a nuove normative in merito, le aziende trasformatrici della gomma stanno finalmente lavorando per trovare soluzioni, che portino alla diminuzione dei rifiuti e al riciclo dei manufatti giunti a fine vita.
Tutti sanno ormai che il riciclo ideale della gomma consiste nella sua devulcanizzazione, ossia nella rottura dei legami formatisi durante la vulcanizzazione, così che le catene polimeriche tornino ad essere libere e quindi disponibili per una nuova vulcanizzazione: oggetto di questo studio è il processo di devulcanizzazione termomeccanica HSM (High Shear Mixing), sviluppata da REP International.
Posto che i legami esistenti nelle gomme vulcanizzate sono di tre tipi (C-C,
C-S e S-S, con energia di legame decrescente), la devulcanizzazione dovrebbe consistere solo nella scissione dei legami C-S e S-S fra le catene polimeriche. I processi di devulcanizzazione fisica, come quello illustrato in questo lavoro, sono progettati proprio per sfruttare le differenti energie dei legami fra le molecole della gomma vulcanizzata, fornendo alla gomma energia sufficiente per rompere i legami C-S e S-S. Il trattamento HSM (un semplice schema ne illustra le varie parti) consiste nel sottoporre la gomma ad una serie di alti livelli di sollecitazioni di taglio e di estensione, che siano in grado di selezionare efficacemente i legami da rompere: questo viene realizzato per mezzo di due coni metallici coassiali con superficie scanalata, tra i quali viene inserita la gomma da trattare. La combinazione di diversi parametri (distanza fra i due coni, velocità di rotazione e direzione di rotazione) fa sì che la gomma si muova nelle scanalature dei coni e venga sottoposta a sforzo e rilassamento in modo continuo e rapido. Trattata in continuo, la gomma si autoriscalda, con la temperatura controllata da un sistema di raffreddamento che dissipa il calore, in modo che non si superino gli 80 °C in nessuna zona della macchina. In questo studio la distanza fra i due coni è 0.5 mm e la velocità è impostata a 50 min -1. Lo studio prende in esame tre diverse formulazioni a base gomma poliacrilica AEM, fluoroelastomero FKM e gomma naturale, con le quali si producono alcune mescole, sempre con una mescola di riferimento senza gomma trattata con HSM e altre con diverse percentuali di polvere di gomma trattata con HSM di granulometria 200 e 500 μm, con trattamento di post-vulcanizzazione se previsto.
Condotte le prove di viscosità Mooney e di vulcanizzazione sulle gomme non vulcanizzate, si procede poi a determinare le proprietà tensili, di lacerazione e durezza sui campioni vulcanizzati.
Le conclusioni a cui portano i risultati delle prove sono le seguenti: tutti i campioni non vulcanizzati mostrano un aumento di viscosità; le percentuali di gomma trattata con HSM influenzano il carico di rottura della gomma naturale,
ma non di AEM e FKM; a parità di percentuale di gomma trattata con HSM, i campioni con granulometria più fine mostrano proprietà più vicine a quelle della gomma vergine; la post-vulcanizzazione ha un effetto negativo sulle proprietà finali e occorre condurre altre prove per scoprirne la causa; per tutte le mescole con gomma trattata con HSM, le variazioni riscontrate sono tali da soddisfare comunque i requisiti richiesti per la maggior parte dei manufatti considerando che, nei casi in cui questo non si verificasse, una variazione di formulazione per alcuni ingredienti della mescola (plastificanti, acceleranti etc.) dovrebbe risolvere quasi tutti i problemi.
PROPRIETÀ TENSILI MULTIASSIALI DI ELASTOMERI
V.A. Kolupaev, A. Nierbauer, Fraunhofer Institute for Structural Durability and System Reliability (LBF), Department Mechanics & Simulation, Darmstadt (Germany) - email: vladimir.kolupaev@lbf.fraunhofer.de - RFP, Volume 17/2022, pag. 34-37
Simulazione virtuale di componenti elastomerici e comportamento reale sono spesso sensibilmente diversi, probabilmente perché vengono presi in considerazione solo i dati di prova tensile unidirezionale. Lo scopo di questo studio è quello di fornire informazioni utili sul comportamento meccanico di elastomeri sotto carico multiassiale, sulla base del fatto che la prova di rigonfiamento è il modo più semplice per realizzare un carico tensile biassiale su questi materiali.
Sulla scorta della rivisitazione critica di molti studi precedenti, questo studio migliora notevolmente le specifiche di prova conosciute per la prova tensile biassiale, dal momento che la misurazione ottica 3D, adottata per le deformazioni durante il carico, consente la precisa acquisizione della risposta meccanica dei fogli elastomerici fino alla rottura.
L’equazione di Rivlin, opportunamente modificata, può essere adattata ai dati misurati con carico tensile uniassiale, biassiale e di sollecitazione piana, così che risulta chiaro l’impatto di ciascun termine nell’equazione.
L’esposizione delle fasi dello studio, illustrate da figure e da un breve filmato con accesso tramite codice QR, risulta senz’altro comprensibile a tutti i lettori, mentre la parte specifica della modellazione richiede familiarità concettuale e pratica con l’argomento. Considerando che le prove esposte nello studio sono state accettate a livello industriale e di ricerca (il metodo può essere applicato a film, tessuti biologici morbidi e, in generale, ad altri materiali in forma di fogli), viene sottolineato il fatto che gli scienziati dell’Istituto Fraunhofer LBF analizzano le sfide individuali della modellazione di materiali elastomerici e forniscono competenza a tutti i livelli del processo di progettazione.
ELASTOMERI E LAVORAZIONE
OTTIMIZZAZIONE DELLA PRECISIONE
DIMENSIONALE DI ESTRUSI DI GOMMA PER MEZZO DEL CONTROLLO DELLA VELOCITÀ DEL RULLO DI ALIMENTAZIONE
C. Hopmann, U. Nillius, M. Schön, A. Limper, Institute for Plastics Processing (IKV) in Industry and Craft at RWTH Aachen University, Aachen (Germany) - email: uwe.nillius@ikv.rwth-aachen.de - RFP, Volume 17/2022, pag. 38-43
Iprodotti di gomma estrusi semilavorati devono soddisfare elevati requisiti di accuratezza dimensionale per soddisfare l’alta automazione delle lavorazioni successive. La presenza, infatti, di zone con accumulo o carenza di materiale influiscono sull’alimentazione della macchina, causando anomali pressioni o portate, che possono rovinare la geometria dell’estruso.
Il rullo, che porta le strisce di gomma nella zona di alimentazione dell’estrusore, nella maggior parte dei casi è connesso alla vite da un ingranaggio con rapporto di trasmissione fisso, il che elimina la possibilità di controllare il flusso della massa di gomma cambiando la sua velocità. Per superare questa difficoltà bisogna ricorrere a un dispositivo separato che gestisca il rullo, integrazione della macchina che dovrebbe essere possibile attuare per quasi tutti gli estrusori esistenti, posto che si possa disaccoppiare il dispositivo dalla vite e che ci sia spazio sufficiente per inserire trasmissione e motore elettrico nuovi.
Quanto sopra esposto può sembrare a prima vista semplice, ma in realtà è complicato, prima di una attuazione pratica, da tutte le indagini preliminari, intese a stabilire adeguati parametri di controllo: questo è l’argomento del più lungo paragrafo della ricerca, che valuta l’opportunità di controllare la velocità del rullo per mezzo di misurazioni della pressione nel cilindro o della coppia di trasmissione sia della vite che del rullo.
La trattazione è molto accurata e comprensibile anche per chi non ha grande dimestichezza con il processo di estrusione ed aiuta anzi a rendersi conto, in questo caso, di come siano in relazione pressioni e portate della macchina con velocità e temperatura del rullo nella sua attività di alimentazione ed eventuali sovra e sot-
toalimentazione. Descritti gli approcci per un controllo della velocità del rullo e per una ulteriore comprensione della zona di alimentazione, la ricerca arriva alla conclusione, che si articola essenzialmente in valide considerazioni: le prove preliminari mostrano che le coppie di trasmissione della vite e del rullo reagiscono in modo molto sensibile alle alterazioni nell’alimentazione e sono quindi adatte al controllo; le pressioni del materiale fuso, in ogni zona del cilindro, reagiscono lentamente alle alterazioni nella zona di alimentazione e di conseguenza sono idonee solo per monitorare il processo; le prove preliminari mostrano anche che la velocità del rullo può influenzare la portata dell’estrusore, per cui è possibile regolare l’alimentazione del materiale con il rullo nel caso in cui l’estrusore non funzioni al massimo della capacità; dove è possibile regolare la temperatura del rullo, questa regolazione non si può utilizzare per il controllo, ma solo per ottimizzare i valori di frizione e massimizzare così il flusso di massa fornito dal rullo.
MACCHINARI E ATTREZZATURE
L’ANALISI SMARTFLOW OTTIMIZZA LA PROGETTAZIONE DELLE ATTREZZATURE PER GOMMA E SILICONE
S. Early, D. Hart, Klockner Desma Elastomertechnik, Fridingen (Germany)RUBBER&TIRE, giugno/luglio 2022, pag. 16-18
Klöckner Desma Elastomerictechnik di Friding (Germania) produce macchinari e stampi e sviluppa celle di produzione per la lavorazione di gomma e silicone: fondata nel 1965, l’azienda è specializzata nello sviluppo di stampi e canali freddi.
Oggigiorno i processi di progettazione di una stampo beneficiano di software sofisticati, che creano modelli 3D facilmente trasferibili alla produzione, alla programmazione CAM e al taglio del metallo. Tuttavia le decisioni di base, che comprendono la posizione della linea di divisione, i tipi di ingresso, il previsto comportamento di riempimento del materiale e portano al concetto di stampo finale e alle conseguenti fasi di progettazione, sono guidate da conoscenza pratica ed esperienza dell’e -
lastomero. Anche se Desma è in grado di sfruttare l’esperienza collettiva dei suoi team globali per i progetti di stampi, occorre considerare che la progettazione ideale di uno stampo non si realizza sempre al primo passaggio, vuoi per le caratteristiche dei polimeri o altri fattori imprevisti, ma richiede ottimizzazione, prove di produzione e modifiche dello stampo per ottenere un processo stabile.
Tutto questo richiede tempo e risorse: per valorizzare la situazione, Desma ha creato un processo di analisi di flusso chiamato SmartFlow.
L’articolo illustra il funzionamento del software SmartFlow molto dettagliatamente nelle sue varie fasi, unitamente all’unità di controllo Desma DRC2030
TBM, a partire dall’analisi dei clienti della mescola e dei dati CAD della geometria dell’articolo stampato, per passare poi all’unità di iniezione, ai parametri di stampaggio etc.
Viene esposto anche un caso pratico di applicazione dell’analisi SmartFlow ad uno stampo a cavità multiple per guarnizioni motore, evidenziando i vantaggi della sua simulazione in confronto ai metodi tradizionali di progettazione. Tanti sono comunque i benefici di SmartFlow citati nell’articolo, dalla verifica degli ingressi nello stampo alla determinazione delle zone di sfiato, dalla individuazione tempestiva dei difetti di stampaggio alla definizione dei parametri dello stampaggio a iniezione.
MACCHINARI E ATTREZZATURE
MIGLIORARE LA REDDITIVITÀ PER MEZZO DI TECNOLOGIE E PROCESSI INMNOVATIVI
G. Veit, C.D. Tittensor, Zeppelin Systems, Friedrichschafen (Germany), S. Liébana Viñas, Evonik Industries, Essen (Germany)RUBBER&TIRE, giugno/luglio 2022, pag. 19-21
Nell’ambito della produzione di pneumatici esistono oggi due situazioni antitetiche: aumenta infatti l’utilizzo di materiali ad alte prestazioni ma, contemporaneamente, aumentano anche le richieste di prodotti economici. Il gruppo Evonik, produttore di specialità chimiche, e Zeppelin Systems, fornitore di automazione di stabilimenti, stanno lavorando insieme per
dimostrare come l’utilizzo di prodotti e processi innovativi possa migliorare le prestazioni dei pneumatici, rendendo allo stesso tempo perfino più economica la loro produzione.
Un’interessante parte dell’introduzione dell’articolo, prendendo come riferimento una tipica formulazione per pneumatici green, parla dei vantaggi dell’utilizzo di prodotti liquidi, che riducono la viscosità della mescola o migliorano, come additivi funzionali, le proprietà del pneumatico, mettendo però in rilievo che essi vengono impiegati per lo più come plastificanti, che migliorano le proprietà di processo della mescola ma possono peggiorare alcune proprietà di prestazione e sicurezza come l’aderenza di frenata. Viene così presentata la gomma butadiene liquida (LBR), che può essere incorporata in modo reattivo nella mescola durante la vulcanizzazione con formazione di legami chimici covalenti solidi e permanenti, continuando comunque ad offrire vantaggi di mescolazione.
Delle due aziende citate viene presentata prima la Zeppelin, che ha sviluppato la soluzione innovativa Liquid Dosing System, sistema completamente automatico e sigillato, che garantisce un dosaggio esatto delle materie prime liquide usate e proprietà consistenti delle mescole.
Spiegato il funzionamento e i vantaggi del sistema Zeppelin, l’articolo passa a presentare il polibutadiene, funzionalizzato silano, PolyVest ST di Evonik, illustrandone il comportamento in mescola con silice e matrice gomma ed evidenziandone gli effetti positivi sulle prestazioni del pneumatico e i vantaggi nel processo di mescolazione.
M ettendo l’accento sulle elevate esigenze di gestione delle gomme liquide, l’articolo, precisando che il sistema Zeppelin funziona con oli, cere e additivi chimici, spiega il suo funzionamento in rapporto anche con l’analisi di capacità di processo.
L a conclusione dell’articolo conferma che Zeppelin si concentra sull’ottimizzazione del processo ed informa che la società ha finora realizzato più di 80 progetti di impianti di produzione di pneumatici nel mondo ed offre la pos-
sibilità di testare il suo Liquid Dosing System nello stabilimento delle aziende interessate, perché si rendano conto della sua validità in un reale ambiente di produzione.
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI NANOTUBI DI CARBONIO CON FUNZIONALIZZAZIONE DI ORGANOSILANO MIGLIORANO ABRASIONE E RESISTENZA AL ROTOLAMENTO DI MESCOLE BATTISTRADA PNEUMATICO CON SILICE-SILANO
A. Krupp, K. Swogger, Molecular Rebar Design, Austin, Texas (USA) - RUBBERWORLD, ottobre 2022, pag. 14-16
Iveicoli elettrici consumano i pneumatici molto più velocemente dei tradizionali veicoli con motore a combustione interna ICE (Internal Combustion Engine), soprattutto per il loro peso più elevato, per la coppia quasi istantanea e per la guida essenzialmente urbana. Di solito i pneumatici automobile sono
prodotti con una mescola battistrada a base SSBR-BR e silice silanizzata, che assicura migliori risparmi di carburante e tenuta sul bagnato. Attualmente i CNT commerciali di Molecular Rebar per l’industria del pneumatico sono separati (ben dispersi e individualizzati) ma solo leggermente funzionalizzati con ossidazione < 0.5 wt.%. Si è perciò ipotizzata la necessità di un’ulteriore ossidazione della superficie dei CNT, che consentisse a sua volta un’ulteriore modifica chimica con un organosilano. Scelto il silano Si69, lo studio spiega come i suoi gruppi reattivi formino dapprima legami -OH e -COOH con i CNT e successivamente legami S-S col polimero durante la vulcanizzazione.
Lo scopo di questo nuovo prodotto di Molecular Rebar è quello di sostituire parzialmente la silice nella mescola di un pneumatico green e offrire migliore resistenza all’abrasione e al rotolamento, con conseguente più lunga durata e maggiore risparmio di energia motrice.
Per ottenere questi risultati gli autori dello studio hanno compiuto molti studi su metodologie di processo e di inserimento dei CNT modificati nella matrice gomma, giungendo alla ottimizzazione di due formulazioni, sulla base di una formulazione originaria per mescola battistrada green, in cui il contenuto di silice è stato ridotto da 90 a 40 e 60 phr con la presenza di 13 e 5 phr rispettivamente di CNT, modificando anche la quantità di olio e silano Si69 originali. I risultati ottenuti sono notevoli: il CNT modificato silano di Molecular Rebar ha migliorato drasticamente del 25 % la resistenza all’abrasione, riducendo il peso del pneumatico del 6-7 % e la resistenza al rotolamento del 20 %. Di conseguenza lo studio dimostra che si possono progettare nuove mescole per battistrada pneumatico, che migliorano il risparmio energetico (carburante ed energia elettrica), riducono il peso del pneumatico e aumentano la vita dei pneumatici per veicoli elettrici.
Il preconsuntivo elaborato dal Centro Studi Amaplast-MECS e gli ultimi dati di Euromap (ottobre 2022) indicano un bilancio sostanzialmente favorevole per i produttori di macchine per materie plastiche e gomma anche per il 2022, a conferma della capacità del comparto di assorbire i contraccolpi delle gravi criticità che si sono manifestate e sovrapposte nell’ultimo triennio
Dopo il rimbalzo registrato nel 2021 – anno archiviato con incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori – l’Associazione di categoria Amaplast stima un bilancio sostanzialmente favorevole anche per il 2022, a conferma della capacità del comparto di assorbire i contraccolpi delle gravi criticità che si sono mani -
festate e sovrapposte nell’ultimo triennio.
I nfatti, secondo il preconsuntivo elaborato dal Centro Studi AmaplastMECS, la produzione complessiva dovrebbe raggiungere la soglia dei 4,5 miliardi di euro, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2021: si tratta di una variazione contenuta,
che però consolida il recupero messo a segno lo scorso anno, superando anche di due punti il valore del 2019 (prepandemia).
UNA CRESCITA CONTENUTA
Risultano ancora in crescita, seppure di misura, entrambe le componenti della domanda: da un lato le esportazioni –
che assorbono il 70% circa della produzione – mostrano un aumento del 2% circa, fino a superare nuovamente i 3 miliardi, dall’altro il mercato interno segna un +1%, anche in funzione di importazioni in progressione del 5%. P er quanto riguarda la geografia dell’export, secondo i dati Istat riferiti ai primi nove mesi del 2022, si osserva un’intensificazione verso i mercati asiatici (con l’India a fare da traino), il continente americano (in particolare la parte meridionale, Colombia in testa), l’Europa (soprattutto quella extra UE, esclusa la CSI per ovvi motivi). Al contrario, frenano i flussi verso l’Africa, sia per quanto riguarda i Paesi della costa mediterranea sia i mercati del sub-Sahara. S ul fronte Europeo, i dati Euromap indicano che il valore di produzione previsto nel 2022 sarà – come nel 2021 – di circa 15 miliardi di euro. Per il periodo 2021-2026, le previsioni indicano un aumento del 21%. Le esportazioni mondiali di macchinari per materie plastiche e gomma sono state pari a 24 miliardi di euro nel 2021, con la quota cinese che è passata da meno del 10 al 24% in dieci anni. L’Europa continua a essere in testa con una quota del 47% delle consegne.
PAROLA D’ORDINE
PER IL 2023: CAUTELA
I n base alla più recente indagine congiunturale svolta tra gli associati Amaplast, si è verificata una progressiva attenuazione della crescit a nel corso di quest’anno. Sia sul mercato interno sia all’estero si è osservato un rallentamento più marcato per i macchinari, mentre le vendite e le commesse in entrata di ricambistica hanno mantenuto una crescita. I costruttori italiani auspicano che in chiusura di periodo la raccolta ordini torni più sostenuta, anche grazie all’“effetto-K”, con la mostra di Düsseldorf che potrebbe contribuire a sbloccare investimenti rimasti precedentemente in stand-by. Gli imprenditori sono però cauti, alla luce dei venti di guerra e delle turbolenze economiche che caratterizzano lo scenario globale. Volgendo lo sguardo al 2023, è verosimile attendersi un ripiego di tutti gli indicatori di settore, con una flessione peraltro contenuta a pochi punti percentuali. Del resto, anche le previsioni di Confindustria sull’andamento dell’economia italiana nel suo complesso indicano una crescita bassa o negativa, a fronte di un tasso di inflazione ancora elevato, soprattutto a causa degli alti costi energetici.
“Le aziende italiane costruttrici di macchine per plastica e gomma”, sottolinea in una nota il Presidente Amaplast Dario Previero, “hanno sempre dimostrato flessibilità e capacità di sviluppare soluzioni organizzative e tecnologiche per far fronte alle sfide del contesto e dei mercati, ma è anche vero che le problematiche che si sono susseguite da tre anni a questa parte frenano la propensione agli investimenti”.
“Sarà necessario un grande sforzo di innovazione da parte delle imprese”, continua Previero, “per migliorare ulteriormente i contenuti tecnologici dei propri macchinari e mantenerli al passo con una domanda sempre più qualificata soprattutto in termini di sostenibilità ed efficienza energetica”.
Le aziende produttrici di macchine per lo stampaggio della gomma che hanno risposto alla nostra indagine (che trovate a pagina 35) confermano questi trend: per l’anno appena iniziato c’è la volontà di continuare a investire per offrire macchinari sempre più innovativi, di qualità e con una ormai chiara e consolidata attenzione nei confronti delle prestazioni energetiche, della riduzione dei consumi e di una maggiore sostenibilità complessiva dei processi produttivi.u
Macchine e stampi per plastica
Macchine e stampi per gomma
Ausiliari plastica e gomma
Fonte: Amplast - Seconda indagine statistica nazionale 2021
Fonte: Amplast - Seconda indagine statistica nazionale 2021
23,713
ITALIA:
fatturato +16%
ordini +10%
GERMANIA:
fatturato +3%
ordini -27%
Dopo l’inversione di tendenza iniziata ad agosto, i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili mostrano a dicembre un incremento delle vendite rispetto allo stesso mese del 2021: 104.915 registrazioni di vetture nuove contro 86.718 di dicembre dell’anno prima (+21,0%).
Segnali di ripresa, perciò, nonostante un calo complessivo annuale del 9,7%
Statistiche col segno più nelle immatricolazioni delle auto di dicembre 2022.
Lo dicono i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che mostrano una chiusura dell’anno con un incremento delle vendite rispetto allo stesso mese del 2021: 104.915 registrazioni di vetture nuove
contro 86.718 di dicembre dell’anno prima (+21,0%).
Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), ha sottolineato che si è trattato della terza crescita mensile consecutiva a due cifre. Crescita certamente esaltata dalla forte flessione delle vendite registrata a dicem-
bre 2021 (-27,5%) ma che rappresenta pur sempre, secondo il Centro Studi Promotor (CSP), la conferma di una ripresa del mercato dell’auto iniziata con l’inversione di tendenza verificatasi in agosto, favorita soprattutto dalla maggiore disponibilità dei semiconduttori e di altri componenti essenziali per la fabbricazione degli autoveicoli in generale.
ITALIA - IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE
ITALY - NEW CAR REGISTRATIONS
dati provvisori /provisional data
Le immatricolazioni di autovetture del gruppo Stellantis in Italia a dicembre e nell’intero 2022. Fonte: CED - Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
ITALIA - IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE - Top ten
ITALY - NEW CAR REGISTRATIONS - Top ten
delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili
risultanze dell'archivio nazionale dei veicoli al 31/12/2022
versione Elettrica e marchio Abarth
Venendo alle immatricolazioni, il Gruppo Stellantis, nato il 16 gennaio 2021 dalla fusione di FCA e PSA e proprietario, complessivamente, dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Citroen, DS, Opel e Peugeot, ha chiuso dicembre 2022 con un aumento e l’anno con una flessione: a dicembre ha totalizzato 32.952 immatricolazioni contro 31.841 dello stesso mese del 2021 (+3,5%), ma con la quota di mercato in discesa dal 36,7% al 31,4%; nei dodici mesi ha registrato 463.804 nuove vendite a fronte di 551.440 dell’anno prima (-15, 9%), con la quota pure in calo, dal 37,8% al 35,2%. Per quanto riguarda le marche nazionali, in particolare, queste presentano a dicembre tutte il segno più, ad eccezione della Fiat; nei dodici mesi, invece, situazione ribaltata con i marchi che hanno tutti il segno meno, ad eccezione dell’Alfa Romeo e della Maserati. Nella tabella si vede il riepilogo dei dettagli relativi ai due periodi a confronto, dicembre e gennaio-dicembre, degli anni 2022 e 2021.
Elettrica e marchio Abarth
dati provvisori/ provisional data
TOP 10
Nel settore dei veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra, ptt, fino a 3,5 t), i dati attualmente disponibili elaborati dal Centro Studi e Statistiche di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Auto-
Secondo i dati del CED - Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, anche nel 2022 la Fiat Panda è al primo posto nella top ten delle immatricolazioni di autovetture in Italia, con 103.835 unità, più del doppio della seconda vettura in classifica.
I
Fonte: CED - Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili
I dati rappresentano le risultanze dell'archivio nazionale dei veicoli al 31/12/2022
* Fino al 2020 Alfa Romeo, Fiat, Jeep e Lancia erano conteggiati nel Gruppo FCA, Citroen, DS, Opel e Peugeot
veicoli Esteri) su dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili si riferiscono al mese di novembre e mostrano, a confronto col 2021, un calo del mercato sia in questo mese che nel cumulato del periodo gennaionovembre. Solo a gennaio è stato registrato un aumento delle immatricolazio-
ni (+1,6%) con 12.138 vendite su 11.949 del gennaio 2021. Poi, flessione continua con un picco negativo a giugno (-23,7%; 13.143/17.217 il rapporto delle vendite).
Secondo stime del Centro Studi Unrae, le immatricolazioni di novembre arriverebbero a 12.643 unità a fronte di 15.443 dello stesso mese 2021 (-18,1%) portan-
do il progressivo dei primi undici mesi dell’anno a 146.709 immatricolazioni contro 168.345 dello stesso periodo 2021: una flessione del 12,9% che in termini di mercato significherebbe una perdita di 21.600 veicoli rispetto a gennaio-novembre 2021.
Sempre secondo il Centro Studi dell’associazione, il cumulato delle immatricolazioni a dicembre farebbe registrare un calo del 12,7% sul 2021 con 161.500 unità vendute.
Le previsioni per il 2023 sono per una diminuzione delle vendite nella prima parte dell’anno alla quale seguirebbe una crescita che porterebbe ad una chiusura dell’anno con 170.000 immatricolazioni (+5,3% sul 2022): un livello ancora lontano dalla quota pre-covid di 188.000 unità nel 2019.
Anche per i veicoli industriali (VI) i dati disponibili, elaborati dall’Anfia, arrivano a novembre.
I dati del comparto autocarri medi e pesanti (medi, quelli con ptt maggiore di 3,5 t e minore di 16,0 t; pesanti, quelli con ptt uguale o superiore a 16,0 t) mostrano un aumento complessivo del mercato sia a novembre che negli undici mesi: a novembre sono stati rilasciati 2.125 libretti di circolazione contro 1.939 dello stesso mese 2021 (+9,6%); nel periodo gennaio-novembre le immatricolazioni dei nuovi autocarri sono state 22.788 a fronte di 22.494 dei primi undici mesi del 2021 (+1,3%).
Andamento in fotocopia quello del comparto rimorchi e semirimorchi pesanti (ptt maggiore di 3,5 t): aumento nel mese e negli undici mesi. A novembre i nuovi documenti rilasciati sono stati 1.317 (+8,8% rispetto allo stesso mese dell’anno prima, quando ne furono rilasciati 1.211); negli undici mesi sono stati registrati 15.510 libretti di circolazione a fronte di 13.652 dello stesso periodo del 2021 (+13,6%).
A differenza dei comparti precedenti, quello del trasporto passeggeri (autobus con ptt maggiore di 3,5 t) continua ad essere in calo sia a novembre che nei primi undici mesi del 2022. A novembre le im-
matricolazioni sono diminuite, complessivamente, del 13,3% rispetto allo stesso mese del 2021 (274 nuove unità vendute contro 316). Nell’ambito di questo comparto, gli autobus adibiti al trasporto pubblico locale (TPL) sono gli unici a chiudere in crescita, con 211 vendite su 159 (+32,7%); gli autobus e midibus turistici sono diminuiti del 73,6% (14 e 53 le vendite delle nuove unità nel 2022 e nel 2021); i minibus sono diminuiti del 58,5% (17 unità vendute contro 41) e gli scuolabus del 49,2% (32 nuove immatricolazioni su 63).
Negli undici mesi, tutti i comparti hanno accusato una flessione: gli autobus per il TPL sono calati del 4,1%, da 1.740 a 1.669 veicoli immatricolati, nonostante le categorie degli autobus e dei midibus interurbani abbiano registrato un incremento del 30,8%, con 960 vendite su 734; gli autobus e midibus turistici sono diminuiti del 7,4%, con le immatricolazioni scese da 350 a 324; i minibus sono la categoria che ha riportato la flessione maggiore: -30,4%, con 327 vendite contro 470; gli scuolabus sono diminuiti dell’8,4%, con 504 immatricolazioni su 550. Complessivamente, il comparto degli autobus con ptt superiore a 3,5 t ha chiuso
il periodo gennaio-novembre 2022 con una flessione del 9,2%, con 2.824 libretti rilasciati a fronte dei 3.110 dello stesso periodo del 2021.
A un dicembre positivo ha fatto riscontro un intero 2022 negativo. Nel periodo gennaio-dicembre, infatti, le immatricolazioni sono scese a 1.316.702 da 1.458.032 registrate nel 2021, con un calo del 9,7%. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del CSP, le prospettive per il 2023 sono, tuttavia, moderatamente positive, e la ripresa dell’industria automobilistica potrebbe consolidarsi nella seconda metà dell’anno. È più che mai avvertita in questo contesto, sempre secondo Quagliano, l’esigenza di efficaci incentivi pubblici che favoriscano e sostengano la ripresa delle immatricolazioni sia delle auto ad alimentazione tradizionale che delle auto elettriche. I dati Istat di dicembre riportati da Anfia dicono che è migliorato l’indice di fiducia dei consumatori da 98,1 a 102,5 (base 2010=100), ed è migliorato anche l’indice del clima di fiducia delle imprese (Iesi – Istat economic sentiment indicator), salito da 106,5 a 107,8. u
Durata
Estrazione
A fronte di un primo semestre del 2022, nel quale il mercato del settore auto è aumentato del 7,4% e quello degli autocarri e autobus del 10,3% rispetto al 2021, complessivamente il mercato degli pneumatici di ricambio ha risentito pesantemente del conflitto in Ucraina e del conseguente aumento del costo dell’energia e del costo della vita
Sono stati pubblicati da Etrma (European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association) i dati sulle vendite in Europa degli pneumatici di ricambio per autovetture, autocarri e autobus, macchine agricole e moto e scooter da parte dei suoi associati nel quarto trimestre e nell’intero 2022. Adam McCarthy, che con l’inizio del
2023 è subentrato a Facilet Cinaralp nella funzione di Secretary General dell’associazione, sottolinea che a fronte di un primo semestre del 2022 nel quale il mercato degli pneumatici di ricambio del settore auto è aumentato del 7,4% e quello degli autocarri e autobus del 10,3% rispetto al 2021, il secondo semestre è risultato particolarmente difficile
per i produttori europei di pneumatici e ha chiuso col segno meno. Le vendite dell’anno scorso hanno registrato una flessione in tutti i comparti e in tutti e due i periodi considerati, trimestre e anno, con la sola eccezione di quello degli autocarri e autobus e di quello delle moto e scooter nei dodici mesi.
Nel trimestre ottobre-dicembre il mercato degli pneumatici di ricambio del settore auto, che comprende autovetture, SUV e veicoli commerciali leggeri, ha registrato 49.933 migliaia di vendite a fronte di 57.709 migliaia dello stesso periodo del 2021, accusando, quindi, una perdita complessiva del 13% suddivisa tra pneumatici estivi (-14%), pneumatici quattro stagioni (-10%) e pneumatici invernali (-17%).
Il comparto degli autocarri e autobus è diminuito dell’8%, con 3.169 migliaia di vendite contro 3.430 migliaia, mentre appare inarrestabile la discesa dei veicoli agricoli, con 159mila gomme vendute contro 249mila (-36%).
I l comparto moto e scooter è calato dell’11%, con 1,291 milioni di vendite a fronte di 1,454 milioni del quarto trimestre 2021.
Segno meno anche nell’intero 2022 in tutti i comparti tranne che in quello degli autocarri e autobus e in quello delle moto e scooter. Nel settore auto le vendite dei pneumatici di secondo equipaggiamento sono scese da 231.253 migliaia del 2021 a 225.838 migliaia registrando, quindi, una flessione del 2% risultante da una diminuzione del 6% degli pneumatici estivi, del 6% an-
che degli pneumatici invernali e da un aumento, invece, del 6% degli pneumatici all Season. Pesante segno meno delle vendite nel comparto veicoli agricoli, con 950mila pneumatici venduti contro 1,220 milioni del 2021 (-22%). Aumento delle vendite, invece, nel ricambio per autocarri e autobus, con 13,654 milioni di pezzi contro 13,551 milioni dell’anno prima (+1%), mentre rimane sostanzialmente stabile il mercato del ricambio nel segmento moto e scooter, con 9,736 milioni di gomme contro 9,705 milioni del 2021 (+0,3%). Secondo McCarthy, non c’è dubbio che il mercato degli pneu-
matici di ricambio ha risentito pesantemente del conflitto in Ucraina e del conseguente aumento del costo dell’energia e del costo della vita. Per quanto riguarda le vendite degli pneumatici di primo equipaggiamento (OE, Original Equipment) nel 2022, i comparti auto e autocarri e autobus hanno messo a segno, rispettivamente, un aumento del 3,4% e del 4,7%. Confrontati con quelli del 2019, questi dati indicano un incremento del 6,8% delle vendite nella categoria autocarri e autobus, mentre le vendite degli pneumatici nel settore auto rimangono ancora ben al disotto dei volumi pre-covid (-26%). u
MONDOGOMMA
di Gabriella OldaniSecondo i dati del Rapporto Clusit 2022 sulla cybersecurity, ci troviamo in uno scenario di guerra cibernetica globale: oltre un terzo degli attacchi ha impatto critico e più di un quarto colpisce l’Europa. Per colmare le proprie lacune sulla sicurezza informatica, l’Italia dovrebbe cogliere l’opportunità della transizione digitale
Nei primi sei mesi del 2022 sono stati 1.141 gli attacchi cyber gravi, ovvero con un impatto sistemico in diversi aspetti della società, della politica, dell’economia e della geopolitica: nel dettaglio, si è registrata una crescita dell’8,4% rispetto al primo semestre 2021, per una media complessiva di 190 attacchi al mese, con un picco di 225 at-
tacchi a marzo 2022, il valore più alto mai verificato.
I dati sono contenuti nell’edizione di fine anno del Rapporto Clusit 2022 curato dall’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. Nelle pagine del Rapporto, i ricercatori raccolgono e analizzano i dati relativi agli incidenti informatici su scala globale degli ultimi 12 mesi, proponen-
do un confronto critico con gli anni precedenti, al fine di fornire una fotografia dei rischi attuali e futuri su cui sviluppare threat modeling, studio e gestione del rischio cyber e impostazione di una strategia di difesa a livello aziendale e istituzionale.
Per dare un’idea in prospettiva, i ricercato-
ri di Clusit hanno identificato, classificato e valutato dal 2011 - data della prima pubblicazione del Rapporto Clusit - ad oggi oltre 15.000 attacchi informatici gravi. Di questi, più della metà (8.285) si sono verificati negli ultimi 4 anni e mezzo, a causa di una accelerazione smisurata delle minacce cibernetiche. Se confrontati con il primo semestre 2018, gli attacchi da gennaio a giugno 2022 hanno fatto registrare una crescita del 53%. In 4 anni e mezzo la media mensile di attacchi gravi a livello globale è passata da 124 a 190. Negli ultimi quattro anni è avvenuto un vero e proprio cambiamento epocale nei livelli globali di cyber-insicurezza, secondo gli esperti di Clusit, al quale tuttavia non è corrisposto un incremento sufficiente delle contromisure difensive.
Secondo il presidente di Clusit, Gabriele Faggioli, “l’Italia deve cogliere l’opportunità della transizione digitale per colmare le proprie lacune in materia di sicurezza informatica”, mentre la co-autrice del rapporto e membro del Comitato Scientifico di Clusit, Sofia Scozzari, mette in guardia le aziende: “il conflitto tra Russia e Ucraina ha
messo in campo strumenti cyber-offensivi altamente sofisticati a supporto di attività di cyber-intelligence e di cyber-warfare: temiamo che questo processo sia difficilmente reversibile e che in prospettiva potrebbe causare conseguenze di inaudita gravità”, ha affermato.
I ricercatori di Clusit hanno valutato e classificato anche i livelli di impatto dei singoli incidenti, sulla base di aspetti economici, sociali e relativi all’immagine e alle ripercussioni dal punto di vista geopolitico e hanno evidenziato che il trend di crescita degli attacchi riguarda anche la “qualità” degli stessi messa a punto dai cyber criminali, che agisce da moltiplicatore dei danni. Confermando una tendenza già evidente nel 2021, gli attacchi gravi con effetti molto importanti sono stati nel primo semestre 2022 il 45% del totale, mentre quelli con impatto “critico” arrivano nei primi sei mesi di quest’anno a rappresentare un terzo di tutti gli attacchi. Nel complesso, gli attacchi con impatto Critical e High sono stati il 78% del totale.
LE VITTIME PER CATEGORIA:
AZIENDE MANIFATTURIERE +34% I ricercatori di Clusit hanno classificato le vittime di attacchi nel primo semestre del 2022 secondo una tassonomia derivata da standard internazionali: tenendo come base di raffronto il primo semestre 2021, nel primo semestre 2022 la crescita maggiore nel numero di attacchi gravi si osserva verso le categorie “Multiple targets” (+108,3%): significa, secondo gli autori del Rapporto Clusit, che i cyber criminali tendono ora a colpire in maniera indifferenziata obiettivi molteplici, piuttosto che bersagli specifici.
Questa crescita a tre cifre porta nel primo semestre 2022 la categoria “Multiple Targets” in testa alla classifica delle vittime anche in termini percentuali, rappresentando il 22% del totale.
I n termini di crescita percentuale seguono le categorie “Telecommunication” (+77,8%), “Financial/ Insurance” (+76,7%), “News/Multimedia” (+50%), “Manufacturing” (+34%), “Other Services” (+30,8%) ed “ICT” (+11,5%), “Energy/ Utilities” (+5,3%) ed “Healthcare” (+2,2%).
Per quanto riguarda la distribuzione delle vittime, le categorie più colpite dopo i “Multiple targets” sono “Healthcare” e “Gov/Mil/Law Enforcement”, ciascuna con circa il 12% degli attacchi totali. Al quarto posto segue Information Technology - “ICT” (11%) e “Financial/Insurance” (9%). Le successive sei categorie merceologiche (che sommate rappresentano il 23% degli attacchi rilevati) sono comprese tra il 6% e il 2% degli attacchi: secondo i ricercatori di Clusit, questo conferma che gli attaccanti si muovono sempre più a tutto campo, e che tutti sono potenziali bersagli.
Il primo semestre 2022 ha visto un’impennata del 414% le attività riferibili agli attacchi della categoria “Hacktivism”; quelli relativi all’“Information Warfare” sono cresciuti del 119%. Questi incrementi a tre cifre vanno ricondotti, secondo i ricercatori di Clusit, in primo luogo alla guerra in Ucraina.
Per la stessa motivazione, rispetto al primo semestre del 2021, sono aumentate del 62% rispetto allo stesso periodo del 2021 degli attacchi con finalità di
“Espionage”. Dopo il picco straordinario del 2021, nel primo semestre 2022 sono invece diminuiti del 3,4% gli attacchi classificati come attività di “Cybercrime”, che rimane tuttavia la principale motivazione di attacco a livello globale, rappresentando il 78,4% degli attacchi globali.
LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
DELLE VITTIME
Sono aumentati nel 2022 gli attacchi verso realtà basate in Europa, che raggiungono il valore più alto di sempre, con il 26% degli attacchi complessivi (in crescita dal 21% del 2021). Contestualmente, diminuiscono per la prima volta dal 2011 le vittime di area americana (dal 45% al 38%) e scendono leggermente anche quelli rilevati contro organizzazioni asiatiche (dal 12% all’8%). Percentualmente aumentano gli attacchi gravi verso bersagli con sedi distribuite in diversi Paesi (categoria “Several/Multiple”), che dal 19% del 2021 salgono al 27%.
Sono 8 le macrocategorie analizzate dai ricercatori di Clusit, sulla base di classificazioni internazionali: nel primo semestre di quest’anno hanno prevalso in ma-
niera assoluta gli attacchi perpetrati attraverso “Malware” che, pur registrando una leggera flessione dal primo semestre 2021 (-4,6%), rappresenta il 38% del totale. Le tecniche sconosciute (categoria “Unknown”) sono al secondo posto, con un aumento del 10% rispetto al primo semestre 2021, superando la categoria “Vulnerabilità” (-26,8%) e “Phishing/ Social Engineering”, che però crescono del 63,8%. In conseguenza della natura sempre più complessa degli attacchi, la categoria “Tecniche Multiple” sale del +93,8%. In concomitanza con l’aumento di attività riferibili ad Hacktivism ed Information Warfare, rispetto al totale gli attacchi gravi con finalità di “Distributed Denial of Service”, pur pochi in valori assoluti, crescono di un significativo 308,8%, così come quelli realizzati tramite “Identity Thef/Account Hacking” (+12,9%). Il 22% di “tecniche sconosciute” è principalmente dovuto al fatto che molti attacchi analizzati (oltre un quinto del totale) diventano di dominio pubblico a seguito di un “data breach”, nel qual caso le normative impongono una notifica agli interessati, ma non di fornire una descrizione precisa delle modalità dell’attacco.
A conferma della portata del problema, secondo l’Allianz Risk Barometer 2023 per il secondo anno consecutivo i rischi informatici e l’interruzione di attività rappresentano i principali timori delle aziende (entrambi con il 34% delle risposte). Rappresentano, in particolare, il rischio principale in 19 paesi diversi, tra cui Canada, Francia, Giappone, India e Regno Unito. È questo il rischio che preoccupa maggiormente le piccole e medie imprese (con un fatturato annuo inferiore ai 250 milioni di $).
Secondo Shanil Williams, membro del Consiglio di Amministrazione di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) e Chief Underwriting Officer Corporate, responsabile della sottoscrizione cyber,“per molte aziende la minaccia nel cyber-spazio è più forte che mai e le richieste di risarcimento assicurativo rimangono a un livello elevato. Le grandi aziende sono ormai abituate a essere prese di mira e a respingere la maggior parte degli attacchi mentre assistiamo sempre più spesso alle conseguenze per le piccole e medie imprese, che spesso tendono a sottovalutare la loro esposizione. Tutte devono investire costantemente nel rafforzamento dei loro controlli informatici”.
L’Allianz Risk Barometer è una classifica an-
nuale sulla percezione dei rischi d’impresa stilata a cura di AGCS, compagnia assicurativa del Gruppo Allianz, insieme ad altre entità del Gruppo; raccoglie le opinioni di 2.712 esperti provenienti da 94 paesi, tra cui amministratori delegati, risk manager, broker ed esperti assicurativi. Secondo il Cyber Center of Competence di Allianz, la frequenza degli attacchi ransomware rimarrà elevata anche nel 2023, e il costo medio di una violazione dei dati è ai massimi storici con 4,35 milioni di dollari che si prevede supererà i 5 milioni di dollari nel 2023. Il conflitto in Ucraina e le più ampie tensioni geopolitiche stanno aumentando il rischio di un attacco informatico su larga scala da parte di soggetti supportati dagli Stati. A ciò si aggiunge una crescente carenza di professionisti di cyber security, che genera problemi quando si tratta di migliorare la sicurezza.
GLI ALTRI RISCHI GLOBALI
Secondo l’Allianz Risk Barometer 2023, i cambiamenti macroeconomici come l’inflazione, la volatilità dei mercati finanziari e l’incombenza di una recessione (che passa dal 10° al 3° posto rispetto all’anno precedente), nonché l’impatto della crisi energetica (new entry al 4° posto) salgono nella classifica dei rischi aziendali globali, così co-
Fonte: Allianz Global Corporate & Specialty
me si fanno sentire le conseguenze economiche e politiche del mondo in seguito al Covid-19 e alla guerra in Ucraina. Inquietudini così pressanti richiedono una reazione immediata da parte delle aziende e si spiega perché sia le catastrofi naturali (dal 3° al 6° posto) che i cambiamenti climatici (dal 6° al 7°) scendono nella classifica annuale, così come la pandemia (dal 4° al 13° posto), dato che i vaccini hanno messo fine alle chiusure e alle restrizioni e molte aziende hanno migliorato la resilienza della loro supply chain. I rischi politici sono un’altra new entry nella top 10 dei rischi globali, al 10° posto, mentre la carenza di manodopera qualificata sale all’8° posto. I cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare rimangono un rischio importante al 5° posto, con gli incendi, esplosioni che scendono di due posizioni al 9° posto.
Nel 2023, i quattro rischi principali dell’Allianz Risk Barometer sono sostanzialmente coerenti con le dimensioni delle aziende a livello globale (grandi, medie e piccole) e con le principali economie europee e statunitensi (ad eccezione della crisi energetica). Le preoccupazioni delle aziende nei paesi dell’Asia Pacifico e dell’Africa mostrano un certo scarto, che riflette il diverso impatto della guerra in corso in Ucraina e delle sue ripercussioni economiche e politiche. u
Le cifre rappresentano la frequenza con cui un rischio è stato selezionato come percentuale di tutte le risposte per un determinato Paese.
Rispondenti: 38. Le cifre non raggiungono il 100% perché si possono selezionare fino a tre rischi.
1 Rischi informatici (crimine informatico, malware/ransomware, violazione dei dati, guasti IT)
2 Interruzione di attività (anche della supply chain)
3 Crisi energetica (carenza/interruzione della fornitura, fluttuazioni dei prezzi)
4 Cambiamenti nello scenario macro economico (programmi di « austerity », aumento del prezzo dei beni di consumo primari, inflazione/deflazione)
5 Cambiamento climatico (rischi fisici, operativi, finanziari e di reputazione derivanti dal riscaldamento mondiale
6 Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (sanzioni economiche, protezionismo, disgregazione dell’Eurozona) 16%
7 Catastrofi naturali (tempeste, inondazioni, terremoti)
8 Incendio, esplosioni
8 Cambiamenti nei mercati (aumento della competizione/arrivo di nuovi operatori, fusioni e acquisizioni, stagnazione e fluttuazione del mercato) 11%
8 Rischi politici (guerra, terrorismo, sommosse)
1.
Secondo i dati di Amaplast, per l’industria italiana costruttrice di macchine per plastica e gomma il primo semestre 2022 si è chiuso con un incremento del +10% nel portafoglio ordini rispetto allo stesso periodo del 2021 e le stime per il terzo trimestre sono ancora di segno positivo, grazie soprattutto alle vendite e alle commesse realizzate all’estero (+3%). Per voi è andata così?
2.
Il 2022 è stato l'anno del ritorno alle manifestazioni fieristiche in presenza, dopo due anni di pandemia. Quali sono state quelle di maggior successo alle quali avete partecipato? Su quali eventi contate di investire nel 2023?
3.
Il tema caldo degli ultimi mesi è stato sicuramente quello dell'aumento dei rincari vertiginosi dei prezzi dell’energia, che si vanno ad aggiungere allo shortage di componentistica e materie prime manifestatosi nei mesi precedenti. Quali sono state le conseguenze, per la vostra azienda? Come vi state muovendo, al riguardo, per limitare o ridurre l'impatto di questi aumenti?
4.
Quali sono i vostri progetti per il 2023? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Se sì, quali?
5.
Tutto il mondo industriale si trova nel pieno del processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare, argomenti ai quali dedicheremo l'edizione 2023 del nostro fascicolo speciale Green Rubber. L’attuale quadro macro-economico e congiunturale rappresenta certamente un ostacolo, ma anche una conferma per proseguire coerentemente su questa strada: quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?
Nonostante un quadro macro-economico complesso, caratterizzato dai rincari vertiginosi dei prezzi dell’energia, che si sono aggiunti alla carenza di componentistica e materie prime e alle incertezze conseguenti al conflitto in Ucraina, le aziende che producono macchinari per lo stampaggio della gomma hanno chiuso il 2022 con risultati di segno positivo. Per l’anno appena iniziato c’è la volontà di continuare a investire per offrire macchinari sempre più innovativi, di qualità e con una ormai chiara e consolidata attenzione nei confronti delle prestazioni energetiche, della riduzione dei consumi e di una maggiore sostenibilità.
“A bbiamo in programma una evoluzione della gamma delle iniezioni con campana del vuoto e anche l’introduzione di una nuova pressa orizzontale”
C DG Marco Dalla Guarda Titolare1.
Sì, anche per CDG l’andamento delle vendite è stato positivo nel 2022; nel secondo semestre abbiamo ricevuto molti ordini, grazie anche agli incentivi di Industria 4.0. Abbiamo quindi chiuso il 2022 con un ottimo livello di vendite, sia in Italia che all’estero, e stiamo lavorando all’acquisizione ordini per il secondo semestre 2023. Possiamo dirci ottimisti perché abbiamo lavorato bene con i nostri clienti “storici” ma acquisito anche clienti in aree dove eravamo meno presenti.
2.
Nel 2022 il ritorno alla normalità è stato significativo anche per il business di CDG perché, oltre alle fiere in presenza, come il Simac di Milano, abbiamo potuto riprendere “a pieno regime” gli inviti ai clienti a visitare il nostro show-room interno e a fare delle prove insieme. Questo è sicuramente un valore aggiunto per toccare con mano la qualità delle macchine e anche per mantenere e creare relazioni solide e personali. Per il 2023 saremo presenti al Plast che consideriamo come un’ottima vetrina della nostra attività e dove esporremo anche una nostra pressa.
3.
I rincari sono stati considerevoli e hanno reso necessario da un lato una riduzione degli utili e dall’altra un inevitabile aumento, anche se contenuto, dei prezzi delle nostre macchine. Nella strategia degli acquisti di CDG c’è sempre molta attenzione al mantenimento di un magazzino con buona disponibilità di componentistica che ci ha permesso di consegnare sempre puntualmente le presse. Anche il buon rapporto fidelizzato con i fornitori ha dato un ottimo contributo in questo senso.
4.
Per CDG il 2023 sarà un anno molto intenso: abbiamo in programma una evoluzione della gamma delle iniezioni con campana del vuoto e anche l’introduzione di una nuova pressa orizzontale con forza di chiusura da 50 tonnellate, la IF50, una pressa veloce e dalle dimensioni molto contenute.
Per portare avanti bene i progetti in corso stiamo già lavorando a un ampliamento dell’ufficio tecnico e un potenziamento della capacità produttiva.
5.
CDG è stata la prima azienda a concepire una campana del vuoto integrale con l’obiettivo “green” di azzerare gli scarti e ridurre i tempi di ciclo.
Ma non ci siamo fermati lì: i motori brushless hanno un consumo energetico ridotto e anche le pompe del vuoto sono ad alta efficienza energetica. Sicuramente il tema della sostenibilità e della riduzione dei consumi sarà sempre considerato nei nostri prossimi sviluppi. u
“Si nota un notevole arretramento del settore automotive tradizionale e un’enorme ascesa del settore delle nuove tecnologie e delle energie rinnovabili”
Desma Sergio Lunari Rappresentante esclusivo per l’Italia1.
Nonostante le numerose perturbazioni che destabilizzano i mercati, l’anno 2022 si è chiuso per Desma con un risultato positivo. Il flusso degli ordinativi in Europa è risultato piuttosto irregolare, con alternate fasi di progresso e rallentamento, lungo tutto il corso del 2022.
Nel resto del mondo, invece, l’andamento delle vendite è stato nel complesso in forte crescita, con punte di eccezionalità, in particolare in India e in Cina.
Rispetto al passato, si nota una marcata variazione delle quote relative ai vari settori, con un notevole arretramento del settore automotive tradizionale e un enorme ascesa del settore delle nuove tecnologie e delle energie rinnovabili.
Molto rilevante è risultata la percentuale di nuovi clienti acquisiti.
2.
L’attività fieristica è ripartita con le due manifestazioni europee più importanti nel settore della gomma: la “DKT” di Norimberga e la “K” di Düsseldorf. Indubbiamente esse hanno come al solito rappresentato un ottimo strumento per contattare e informare i clienti riguardo alle numerose novità che sono state presentate da Desma. Grande successo ha riscosso in particolare la nuova generazione di macchine orizzontali Sealmaster + (da 300 e 400 tonnellate).
Nel complesso, si è però notata una affluenza inferiore di circa un terzo rispetto alle ultime edizioni pre-pandemia. In particolare erano completamente assenti i clienti Russi (per ovvi motivi) e i clienti Cinesi, a causa delle perduranti restrizioni
3.
Si tratta di problemi comuni, che hanno generato difficoltà per tutta la filiera produttiva. I rincari dell’energia hanno avuto senz’altro un impatto rilevante sulle produzioni maggiormente energivore, come è il caso dei produttori di articoli in gomma.
Sembra però che dopo lo shock iniziale la maggioranza dei clienti sia stata in grado di mettere in atto strategie per limitare i consumi e sia riuscita a trasferire almeno in parte il rincaro dell’energia sui prezzi. Come player a livello globale, Desma ha risentito di fatto solo in Europa degli enormi aumenti dei costi energetici. Lo shortage della componentistica è invece stato assorbito quasi senza conseguenze sui termini di consegna, grazie a una programmazione degli approvvigionamenti effettuata con largo anticipo, in grado di soddisfare le future necessità, calcolate sulla base di accurate previsioni statistiche.
4.
Come da tradizione, Desma utilizza la capacità produttiva non sfruttata durante i momenti di crisi per sviluppare le nuove tecnologie e i nuovi prodotti, in modo da essere già pronta per le sfide che si presentano alla ripresa dei mercati.
Anche in questo frangente, già durante le fasi acute della pandemia, nel 2020 e nel 2021, Desma ha sviluppato numerose novità tecniche che ha poi presentato ai mercati quest’anno con la nuova generazione di macchine orizzontali Sealmaster + da 300 e 400 tonnellate, le macchine verticali per la produzione delle membrane e delle guarnizioni di grandi dimensioni, richieste nel settore delle energie rinnovabili dell’e-mobility.
Nelle prossimi mesi le nuove tecnologie verranno implementate sulle altre taglie di macchina e verrà avviata una intensa attività di informazione alla clientela, di cui faranno parte integrante la partecipazione alla fiera Plast 2023 di Milano e la Open House at Desma, prevista nel mese di ottobre 2023.
Come accennato nelle precedenti risposte, i nuovi orizzonti sono già una realtà per Desma.
Le sfide della conversione all’energia rinnovabile e alla e-mobility sono già partite con enormi investimenti, che rappresentano una grande opportunità di crescita per Desma e per i suoi partner più lungimiranti. I grandi player di questi nuovi settori negli ultimi anni hanno selezionato accuratamente i migliori fornitori di tecnologia e di strumenti di produzione che li potessero supportare nello sviluppo dei grandi progetti in corso.
Grazie alle innovazioni sviluppate, Desma si è fatta trovare pronta ed è quindi stata subito coinvolta nell’enorme espansione dei nuovi settori, quale affidabile fornitore di macchine, termoregolati e stampi, adatti alle nuove esigenze. u
1.
Secondo i dati di Amaplast, per l’industria italiana costruttrice di macchine per plastica e gomma il primo semestre 2022 si è chiuso con un incremento del +10% nel portafoglio ordini rispetto allo stesso periodo del 2021 e le stime per il terzo trimestre sono ancora di segno positivo, grazie soprattutto alle vendite e alle commesse realizzate all’estero (+3%). Per voi è andata così?
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Il 2022 è stato l'anno del ritorno alle manifestazioni fieristiche in presenza, dopo due anni di pandemia. Quali sono state quelle di maggior successo alle quali avete partecipato? Su quali eventi contate di investire nel 2023?
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Il tema caldo degli ultimi mesi è stato sicuramente quello dell'aumento dei rincari vertiginosi dei prezzi dell’energia, che si vanno ad aggiungere allo shortage di componentistica e materie prime manifestatosi nei mesi precedenti. Quali sono state le conseguenze, per la vostra azienda? Come vi state muovendo, al riguardo, per limitare o ridurre l'impatto di questi aumenti?
4. Quali sono i vostri progetti per il 2023? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Se sì, quali?
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Tutto il mondo industriale si trova nel pieno del processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare, argomenti ai quali dedicheremo l'edizione 2023 del nostro fascicolo speciale Green Rubber. L’attuale quadro macro-economico e congiunturale rappresenta certamente un ostacolo, ma anche una conferma per proseguire coerentemente su questa strada: quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?
“Il recente conferimento del Gold Ranking da parte di EcoVadis, è motivo di orgoglio perché oggi siamo l’unico costruttore di presse a iniezione ad aver raggiunto questo traguardo”
Engel Italia
Matteo Terragni Managing director1.
D opo aver registrato un 2021 brillante, il 2022 ha confermato l’andamento di crescita di Engel Italia che ha raggiunto risultati da record per fatturato, ordini e macchine consegnate. Si tratta di una performance sopra le aspettative a cui hanno indubbiamente contribuito gli incentivi fiscali per l’acquisto di beni strumentali innovativi, ma anche la ripresa dei progetti nel settore automobilistico.
2.
Il K2022 di Düsseldorf si è dimostrato, ancora una volta, una delle fiere più innovative del panorama internazionale della plastica e della gomma. Nell’occasione abbiamo ritrovato il piacere di incontrare vis-à-vis un elevato numero di clienti, che hanno apprezzato il nostro portafoglio innovativo di macchine a iniezione ad alta efficienza energetica, le tecnologie integrate per il risparmio energetico e gli assistenti intelligenti della famiglia iQ. Coerenti con la nostra strategia di partecipare alle manifestazioni più importanti per i mercati di riferimento, in Italia nel 2023 saremo presenti al Plast di Milano, dove esporremo nuovi
sviluppi nella lavorazione del silicone liquido, e a diversi eventi a elevato contenuto tecnico.
3.
Nel corso del 2022 le tensioni nell’approvvigionamento di materie prime e componenti elettronici si sono leggermente alleggerite, ma la situazione non si è ancora stabilizzata. Per eliminare colli di bottiglia, Engel ha consolidato ancor di più la partnership con i fornitori abituali, implementato una strategia multisourcing efficace e investito per compensare l’aumento dei prezzi di alcuni componenti essenziali per la costruzione di presse a iniezione e robot, pur di rispettare gli obblighi nelle consegne.
4.
D a sempre orientata all’innovazione e alla tecnologia, Engel è attiva nello sviluppo di nuove soluzioni capaci di rispondere in modo concreto alle sfide del momento – risparmio energetico, digitalizzazione e sostenibilità – fondamentali per la sopravvivenza dell’Europa. Il nostro obiettivo è di supportare la loro crescita con tecnologie efficienti ed efficaci. Pertanto, oggi gli investimenti sono concentrati sull’efficienza, nella convinzione che la digitalizzazione e l’economia circolare contribuiscono in modo determinante alla riduzione dei consumi delle risorse e alla tutela del clima. Nel medio e lungo termine, la lavorazione delle materie plastiche resterà un mercato in crescita, ma per essere competitive le aziende del Vecchio Continente devono cambiare il modo di produrre e di affrontare i processi complessi.
5.
In questi anni, non abbiamo investito solo sullo sviluppo di tecnologie, ma anche sul miglioramento della sostenibilità a 360°. Il nostro impegno è confermato sia dalle dichiarazioni e dagli obiettivi inseriti nel nuovo Rapporto di sostenibilità 2022, sia dal recente conferimento ad Engel del “Gold Ranking” da parte di EcoVadis, una delle più importanti piattaforme internazionali di rating della sostenibilità. Il riconoscimento è motivo di orgoglio non solo perché ci colloca sul podio delle imprese industriali più sostenibili al mondo, ma soprattutto perché oggi siamo l’unico costruttore di presse a iniezione ad aver raggiunto questo traguardo. u
“Progetti per il 2023 riguardano innovazioni per progettazione e costruzione di macchine di sbavatura di particolari in gomma”
Gamma Stampi
A ntonio Archetti
Titolare
1.
Per quanto concerne la nostra azienda possiamo confermare una crescita a livello di fatturato intorno al 15% rispetto al 2021, crescita relativa soprattutto al comparto macchine per settore gomma. Per quanto riguarda l’estero abbiamo registrato un +15% di fatturato relativamente al comparto automotive.
2.
Nonostante il ritorno in presenza agli eventi fieristici abbiamo partecipato solo come visitatori al DKT di Norimberga e al K di Dusserdorf. Per l’anno 2023 non abbiamo in programma partecipazioni ad eventi fieristici, ma se riusciamo a portare a termine un importante progetto attualmente in cantiere sarebbe nostra intenzione fare una Open House mirata.
3.
I rincari energetici non hanno avuto un notevole impatto grazie anche a contratti a prezzi bloccati validi fino ad agosto 2022, mentre per gli incrementi relativi alle materie prime e componentistica elettronica purtroppo abbiamo dovuto in parte sostenere gli aumenti in quanto non sempre riconosciuti dai clienti.
4.
Progetti per il 2023 ci sono e riguardano innovazioni per progettazione e costruzione di macchine di sbavatura di particolari in gomma. Diversamente non sono in programma investimenti in tecnologia.
5.
L’efficientamento energetico è un tema di grande attualità che sembra sia diventato il termine cardine delle grandi aziende. I costi per approvvigionamento per la nostra azienda influiscono al max per il 2% del fatturato. Comunque faremo anche noi la nostra parte, infatti stiamo valutando la sostituzione della centrale termica ormai obsoleta e interventi relativi ai consumi elettrici sostituendo il sistema di illuminazione in azienda. u
“L’azienda si sta rendendo autonoma dal punto di vista energetico e nel 2023 otterremo la certificazione ISO 14001”
Fabrizio Piovanelli
Responsabile Ufficio Commerciale
1.
Per IMG il 2022 è stato un anno più che positivo per la raccolta ordini, trend che è perdurato per tutto l’anno. Per noi il mercato domestico la fa da padrone, con percentuali pari all’80% del venduto.
2.
IMG ha preso parte, per la prima volta, al K di Duesseldorf, dove le affluenze non sono state entusiasmanti nei numeri, ma a nostro avviso di ottima qualità. La quasi totalità dei visitatori sono stati reali “addetti al settore” e non semplici curiosi.
L’attenzione da parte dei visitatori verso il nostro nuovissimo macchinario full-electric, la REM, è stata molto buona e ci riteniamo soddisfatti. Nel mese di giugno abbiamo inoltre esposto al DKT di Norimberga, anche in questo caso ci riteniamo soddisfatti.
Nel 2023 il nostro focus sarà il Plast, dove nel settore Rubber avremo uno stand di metratura importante con esposizione di due modelli di presse.
3.
L’impatto dei costi energetici è stato sicuramente importante nonostante rientriamo fra le aziende non energivore. Abbiamo dovuto ritoccare i prezzi di listino, non potendo intervenire molto sui costi di approvvigionamento che sono generalizzati sul mercato. Sono stati introdotti nuovi fornitori al fine di differenziare le fonti di approvvigionamento, e la storicità importante maturata con quelli con cui collaboriamo da anni ci ha permesso di avere un canale preferenziale nelle forniture, anche se con ritardi notevoli.
4.
L’azienda nel 2022 ha attuato un cambio di paradigma, vogliamo manifestare ancora di più nei nostri prodotti e nel nostro processo produttivo la sensibilità verso la sostenibilità, fosse questa ambientale e di tutela delle nostre maestranze, del territorio e dei nostri clienti. Oltre a questo la nostra ricerca e sviluppo è costantemente attenzionata verso soluzioni tecniche innovative.
5.
Per noi la sostenibilità nel lungo termine è un opportunità di sviluppo che sicuramente nel breve genera costi, ma che garantisce una visione puntuale di quanto avverrà in futuro.
L’azienda si sta rendendo autonoma dal punto di vista energetico grazie all’installazione di un importante impianto fotovoltaico, così come stiamo andando verso una dichiarazione EDP (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) dei nostri macchinari. Oltre a questo nel 2023 otterremo la certificazione ISO 14001. u
1. Secondo i dati di Amaplast, per l’industria italiana costruttrice di macchine per plastica e gomma il primo semestre 2022 si è chiuso con un incremento del +10% nel portafoglio ordini rispetto allo stesso periodo del 2021 e le stime per il terzo trimestre sono ancora di segno positivo, grazie soprattutto alle vendite e alle commesse realizzate all’estero (+3%). Per voi è andata così?
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Il 2022 è stato l'anno del ritorno alle manifestazioni fieristiche in presenza, dopo due anni di pandemia. Quali sono state quelle di maggior successo alle quali avete partecipato? Su quali eventi contate di investire nel 2023?
3.
Il tema caldo degli ultimi mesi è stato sicuramente quello dell'aumento dei rincari vertiginosi dei prezzi dell’energia, che si vanno ad aggiungere allo shortage di componentistica e materie prime manifestatosi nei mesi precedenti. Quali sono state le conseguenze, per la vostra azienda? Come vi state muovendo, al riguardo, per limitare o ridurre l'impatto di questi aumenti?
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Quali sono i vostri progetti per il 2023? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Se sì, quali?
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Tutto il mondo industriale si trova nel pieno del processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare, argomenti ai quali dedicheremo l'edizione 2023 del nostro fascicolo speciale Green Rubber. L’attuale quadro macro-economico e congiunturale rappresenta certamente un ostacolo, ma anche una conferma per proseguire coerentemente su questa strada: quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?
“Puntiamo all’aumento delle prestazioni energetiche, con riduzione del 30% dei consumi e una migliore combinazione elettrica e idraulica”
1.
I l 2022 per REP International ha segnato un trend che è stato nella continuità del 2021 un anno record per la nostra controllata REP Italiana S.r.l. e per il mercato italiano. Abbiamo avuto impatti inferiori, assorbiti dalla nostra presenza globale nei 5 continenti, meno soggetti a variazioni grazie alla presenza di 8 filiali nel mondo e circa 30 agenzie di vendita. Il fatturato di REP International nel 2022 è stato suddiviso come segue: 51% Europa, 23% America, 21% Asia, 5% Africa e Medio Oriente. Abbiamo una grande opportunità di espansione nell’economia italiana, con l'integrazione di RPM nel gruppo, che consentirà una sinergia positiva in termini di know-how e di sviluppo tecnologico con il leader sul mercato, beneficiando della nostra rete di vendita globale e quindi relativa assistenza post-vendita in tutto il mondo
2.
I l più grande successo è stato la nostra partecipazione al salone K2022 di Düsseldorf lo scorso ottobre, la più grande fiera triennale come tradizione e punto di incontro imperdibile da molti anni. Abbiamo inoltre partecipato attivamente al DKT di Norimberga, all’Expobor di San Paolo (Brasile), a Elmia Polymer di Jonkoping (Svezia), a IEC di Knoxville (USA) e infine al Global Industrie di Lione (Francia). Da segnalare che nel 2023, avremo appuntamento a Plast di Milano, dove abbiamo ampliato la nostra area espositiva e di accoglienza agli stand. Per la prima volta potremo vedere sul territorio italiano un raggruppamento delle entità REP International e RPM. Sarà l’occasione per presentare le nostre nuove e ultime soluzioni sviluppate, come la nostra gamma EPG elettrica e super compatta con 2 macchine esposte (EPG140 e EPG400) e la nostra W510, una pressa verticale intelligente dotata di una cella automatica, progettata per la produzione di articoli medicali e configurata per ambienti di lavoro particolari come le camere bianche. Aggiungo che la nostra filiale italiana ha compiuto nel 2022 i 50 anni di presenza sul territorio nazionale e sicuramente organizzeremo in concomitanza al Plast un evento dedicato con i nostri clienti.
3.
Puntiamo sulla ricerca di diversificazione e ampliamento del panel di fornitori e sulle strategie per limitare gli impatti per i clienti. Non abbiamo nessuna impressione di imminente ritorno alla normalità, quindi puntiamo su un’organizzazione in costante miglioramento per adattarsi a situazioni che possono durare o diventare il nuovo riferimento. Chiaramente la nostra presenza internazionale riduce i rischi, ma soprattutto consente un approvvigionamento diversificato e una gamma
Le nostre domande
1. Secondo i dati di Amaplast, per l’industria italiana costruttrice di macchine per plastica e gomma il primo semestre 2022 si è chiuso con un incremento del +10% nel portafoglio ordini rispetto allo stesso periodo del 2021 e le stime per il terzo trimestre sono ancora di segno positivo, grazie soprattutto alle vendite e alle commesse realizzate all’estero (+3%). Per voi è andata così?
2. Il 2022 è stato l'anno del ritorno alle manifestazioni fieristiche in presenza, dopo due anni di pandemia. Quali sono state quelle di maggior successo alle quali avete partecipato? Su quali eventi contate di investire nel 2023?
3.
Il tema caldo degli ultimi mesi è stato sicuramente quello dell'aumento dei rincari vertiginosi dei prezzi dell’energia, che si vanno ad aggiungere allo shortage di componentistica e materie prime manifestatosi nei mesi precedenti. Quali sono state le conseguenze, per la vostra azienda? Come vi state muovendo, al riguardo, per limitare o ridurre l'impatto di questi aumenti?
4.
Quali sono i vostri progetti per il 2023? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Se sì, quali?
5.
Tutto il mondo industriale si trova nel pieno del processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare, argomenti ai quali dedicheremo l'edizione 2023 del nostro fascicolo speciale Green Rubber. L’attuale quadro macro-economico e congiunturale rappresenta certamente un ostacolo, ma anche una conferma per proseguire coerentemente su questa strada: quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?
più ampia di possibilità. Innoviamo sempre con una proposta costante ai clienti per il supporto e il follow-up, ad esempio REP Pack 4.0, le nuove funzioni come REP Wattmeter che ottimizza l'utilizzo delle nostre macchine consentendo la riduzione di costi di gestione con una misurazione dei consumi.
4.
U n importante progetto per il 2023 è quello di continuare e assicurare un’integrazione di successo di RPM con la conseguenza di offrire ai nostri clienti soluzioni orizzontali compatte e con tecnologia elettrica. Ovviamente REP ha anche delle strategie che puntano al miglioramento e la relativa evoluzione continua per nuove soluzioni produttive con l’obiettivo di evidenziare le nostre soluzioni in termini di risparmio energetico supportando i nostri clienti nelle loro trasformazioni o ricerche di ottimizzazione. Continueremo allo sviluppo di REP 4.0, che permette di ottimizzare la connettività all’interno dello stabilimento produttivo e offrire una gamma prodotti completa ed efficiente, dall’assistenza tecnica fino alla gestione degli stampi. Infine in tema Eco Energia REP offre dei servizi come il “Turbo cure” che permette una riduzione del tempo di vulcanizzazione fino al 30% e una riduzione del 15% del consumo energetico, oppure il sistema Isothermould che permette di migliorare l'omogeneità termica sulle piastre riscaldanti.
5.
S icuramente grazie alla nostra gamma EPG puntiamo all’aumento delle prestazioni energetiche, con riduzione del 30%
Acceleranti
Adesivi gomma metallo
Adesivizzanti per mescole
Agenti vulcanizzanti
Additivi per mescole
Antiossidanti
Cariche bianche
Cariche speciali
Cere polietileniche
Cere microcristalline
Coagenti
Distaccanti semipermanenti
Fatturati
Mescole per pulizia stampi
Oli vegetali vulcanizzati
Paraffine
Petrolati per cavi
Plastificanti
PVB da riciclo
Eico Novachem Srl www.eiconovachem.it
Reticolanti Silanizzanti
dei consumi e una migliore combinazione elettrica e idraulica sul mercato. Un altro tema è la Devulcanizzazione che punta alla riduzione dei costi dei composti ed eliminazione dei costi di smaltimento dei rifiuti, cioè niente più costi logistici e di raccolta dei rifiuti, per una politica ambientale ed ecologica. Con questa tecnologia si punta all’ottimizzazione della gestione interna del ciclo produttivo con maggiore flessibilità e infine una riduzione del costo per kg del materiale utilizzato. u
“I l processo di trasformazione verso la sostenibilità è iniziato da anni, con le nostre presse elettriche orizzontali Ecotronic ”
R PM Marco Inverardi D irettore generale1.
S i anche per RPM il 2022 è stato l’ennesimo anno buono, che nel secondo semestre ha visto un notevole incremento degli ordini in Italia ma soprattutto all’estero. In Italia l’incremento è stato dovuto principalmente al credito d’imposta, mentre all’estero grazie alle sinergie dei primi otto mesi di collaborazione con REP e alla gamma di presse elettriche orizzontali per elastomeri Ecotronic Short, con l’acquisizione di nuove quote di mercato.
2.
A bbiamo partecipato sia al DKT di Norimberga che al K di Düsseldorf. Entrambe le fiere sono andate molto bene. Abbiamo avuto moltissimi contatti di qualità, un grande interesse per la nostra pressa elettrica compatta Ecotronic Short e la conferma che essere entrati nel gruppo REP ha cambiato la percezione della nostra azienda sia agli occhi dei clienti che dei competitor. Per quanto concerne il 2023, oltre che partecipare al Rubber-Plast, considerato il successo internazionale riscontrato stiamo allestendo 3 nuove presse elettriche Ecotronic Short che verranno fornite a breve presso le showroom REP Francia, REP Germania e REP Usa per una serie di Open-House specifici.
3.
A bbiamo dovuto affrontare rincari generali a volte anche inaccettabili. Mancanza di componentistica e di previsioni certe di reperibilità, ma a nche e soprattutto difficolta nell’organizzare e pianificare la produzione. Nonostante tutto, grazie alla nostra caparbietà, al consolidato rapporto di stima e fiducia sia con i nostri clienti che con i nostri fornitori e a un cospicuo aumento del magazzino, siamo riusciti a ridurre al minimo le conseguenze. Considerato che queste problematiche non sono finite e nessuno può prevedere quando finiranno, per ridurre il più possibile i tempi stiamo continuando a incrementare il magazzino e grazie alle sinergie con REP a diversificare gli approvvigionamenti al fine di contenere il più possibile i rincari
4.
A d inizio anno consegneremo la prima elettrica Ecotronic Short da 140 ton che completerà la gamma delle presse orizzontali per elastomeri, EPG 140-EPG 200-EPG 300 ed EPG 400. In primavera consegneremo una EPG 400 con una capacità di iniezione da 4 000 CC ed entro l’estate una EPG 200 per silicone liquido.
5.
Per RPM efficientamento energetico ed economia circolare non sono mai state e non sono un ostacolo ma una realtà che perseguiamo da tempo. Processo di trasformazione verso la sostenibilità iniziato da anni con le nostre presse elettriche orizzontali Ecotronic. La tecnologia ed il know-how della nostra serie di presse elettriche orizzontali Ecotronic sono oggi in grado di ridurre il 50% dello spazio, il 70% dei consumi energetici, il 90% di inquinamento, il 100% della contaminazione degli articoli stampati e di aumentare la produttività complessiva del 50%. Processo di trasformazione che nonostante l’attuale quadro macro-economico abbiamo continuato e continuiamo a perseguire con la serie di presse user friendly Smart-Wire. Presse senza cablaggi con un'unica rete di informazione, con intelligenza artificiale, ispezione dei processi, autocontrollo, autodiagnosi preventiva e aperte al mondo esterno tramite cloud cybersecurity, in grado di migliorare sensibilmente la qualità di lavoro e di vita di tutto lo staff aziendale.
“I l 2023 sarà un anno di consolidamento delle varie attività, e in particolare quella rivolta all’automazione e ai pacchetti chiavi in mano
Andrea Bugini
Amministratore - Responsabile vendite
1.
Per noi il 2022 ha segnato un leggero calo rispetto al ricevi mento ordini del 2021, ma devo dire che il 2021 aveva segnato una crescita del 250% pertanto era legittimo aspettarsi una flessione. Tale flessione è stata in ogni caso lieve, inferiore al 10%, ma in compenso si sono aperti nuovi contratti mantenendo quindi la percentuale di nuovi clienti in linea con l’anno precedente . Lavorando solo sul mercato italiano non abbiamo riscontri sul mercato estero.
2.
L a manifestazione con più successo è stata quella di Norimberga DKT, in particolare per la peculiarità di essere in un ambiente esclusivamente dedicato alla gomma e mediamente molto costruttivo. Nel 2023 parteciperemo alla fiera Plast, e ci sarà l’anniversario dei 50 anni di Maplan in Austria.
3.
M aplan è stata molto lungimirante, facendosi trovare preparata di fronte all’emergenza. In pratica non abbiamo avuto
ritardi di consegna, se non legati alla limitata capacità produttiva legata a problemi di contagi Covid negli stabilimenti produttivi.
G li aumenti dei pr ezzi sono stati solo in parte trasferiti sul prodotto, e pertanto non ci sono state particolari ricadute a livello di vendite. Per quanto riguarda i costi energetici, è da anni che le nostre macchine sono all’avanguardia, e i recenti studi che ormai tutte le aziende di stampaggio portano avanti lo confermano
4.
I l 2023 sarà principalmente un anno di consolidamento delle varie attività iniziate negli ultimi 3 anni, ed in particolare quella rivolta all’automazione e ai pacchetti chiavi in mano, secondo il motto “all from one”.
5.
Le iniziative verso la sostenibilità possono essere citate veramente come uno dei punti cardine della strategia di Maplan. Possiamo dire a fronte di numerosi rilevamenti fatti che il risparmio energetico a pari condizioni rispetto a una macchina senza servomotore (anche se con inverter) è molto sensibile.
S ono state inoltre implementate migliorie software per la gestione dei picchi di assorbimento energetico, consentendo alle aziende di ampliare il parco riducendo sia i picchi di assorbimento di corrente che i consumi stessi. u
Le nostre domande
1. Secondo i dati di Amaplast, per l’industria italiana costruttrice di macchine per plastica e gomma il primo semestre 2022 si è chiuso con un incremento del +10% nel portafoglio ordini rispetto allo stesso periodo del 2021 e le stime per il terzo trimestre sono ancora di segno positivo, grazie soprattutto alle vendite e alle commesse realizzate all’estero (+3%). Per voi è andata così?
2. Il 2022 è stato l'anno del ritorno alle manifestazioni fieristiche in presenza, dopo due anni di pandemia. Quali sono state quelle di maggior successo alle quali avete partecipato? Su quali eventi contate di investire nel 2023?
3. Il tema caldo degli ultimi mesi è stato sicuramente quello dell'aumento dei rincari vertiginosi dei prezzi dell’energia, che si vanno ad aggiungere allo shortage di componentistica e materie prime manifestatosi nei mesi precedenti. Quali sono state le conseguenze, per la vostra azienda? Come vi state muovendo, al riguardo, per limitare o ridurre l'impatto di questi aumenti?
4.
Quali sono i vostri progetti per il 2023? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Se sì, quali?
5. Tutto il mondo industriale si trova nel pieno del processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare, argomenti ai quali dedicheremo l'edizione 2023 del nostro fascicolo speciale Green Rubber. L’attuale quadro macro-economico e congiunturale rappresenta certamente un ostacolo, ma anche una conferma per proseguire coerentemente su questa strada: quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?
“Continueremo l’attività di costruzione di macchine stampaggio gomma, ma contiamo di focalizzarci sempre più nelle diverse applicazioni delle pompe a ingranaggi”
S uprema
Maurizio Coscia
Responsabile commerciale
Confermo di massima i trend, sebbene i nostri modesti numeri facciano poco testo; stiamo fornendo tuttora, se pur indirettamente, soprattutto mercati esteri, che nel complesso proseguono in un andamento positivo.
Abbiamo indirettamente partecipato al DKT che complessivamente per l’industria gomma è stato per il 2022 l’evento meglio focalizzato; oltre all’Italia stiamo considerando alcuni eventi di fiera congresso negli Usa, in Cina e Indonesia.
Per la nostra attività di assemblaggio meccanico ed elettrico il fattore energia è poco influente; la problematica maggiore è invece dovuta alla mancanza di componentistica nell’automazione industriale, in particolare nei PLC; abbiamo ovviato con soluzioni tampone (tipologie e brand diversi ma con funzionalità comparabili) e ci siamo finalmente allineati in produzione da poco, grazie a una programmazione anticipata degli ordini avviata a fine 2021.
4.
Continueremo l’attività di costruzione di macchine stampaggio gomma, ma contiamo di focalizzarci sempre più nelle diverse applicazioni delle pompe a ingranaggi; inoltre contiamo di sviluppare l’area di machinery & system integrator, ovvero svilupperemo l’attività di completamento e finitura di quasi macchine prodotte da altri costruttori o per conto degli stessi, tra le quali estrusori di varie tipologie, in particolare bivite corotanti e linee per tubi.
Corre l’obbligo di risparmiare e adeguare tutta la attività industriale a canoni ecologici e in tale senso orientiamo tutta la vita aziendale. Non ultimo cerchiamo di fare la nostra parte collaborando con altri costruttori nel campo delle macchine per la rigenerazione gomma. u
“Abbiamo recentemente introdotto una nuova tecnologia a raggi X che permette un controllo continuo senza alcuna interruzione della linea di produzione”
U TPVision Mario Regazzoni Managing Director1.
U TPVision chiude l’esercizio in segno positivo, anche grazie agli incentivi di ammortamento tecnologico legati all’Industria 4.0. Ormai da diversi anni il nostro fatturato è principalmente collocato all’estero, con un rapporto di 1/3 nel mercato Italiano e 2/3 nei mercati internazionali. Per queste ragioni ci sentiamo di confermare parzialmente i dati di Amaplast: l’estero mantiene una rilevanza importante nella nostra realtà e traina, perciò, gran parte dei nostri sviluppi futuri; tuttavia è anche grazie agli incentivi che abbiamo potuto mantenere un percorso di crescita continua.
2.
U TPVision ha già confermato la propria partecipazione sia al Plast di Milano che Equiplast a Barcellona. Come ogni anno, però, sono diversi gli appuntamenti internazionali a cui partecipiamo. Il valore di questi incontri è tangibile: durante il 2022 siamo stati presenti in 7 manifestazioni fieristiche e nel 2023 la tendenza sarà certamente confermata, anche alla luce delle opportunità di business che abbiamo registrato tanto al K di Dusseldorf quanto al DKT di Norimberga, o al CPhI di Francoforte.
3.
Fortunatamente UTPVision non è un’azienda energivora: la nostra linea di produzione e le nostre infrastrutture non richiedono un’eccessivo consumo energetico. Pertanto, abbiamo subito una lievitazione dei costi, come naturalmente è avvenuto in molte aziende della nostra realtà, ma siamo stati capaci di controbilanciarli grazie a una struttura aziendale snella, a una progressiva ottimizzazione dei consumi all’insegna del risparmio energetico e alla crescita di fatturato. Viceversa, gli approvvigionamenti di componenti chiave non è sempre stata semplice e abbiamo affrontato con determinazione e oculatezza nella pianificazione l’aumento della domanda e il corrispondente aumento dei costi legati alla scarsa reperibilità di alcuni materiali.
4.
A bbiamo recent emente introdotto una nuova tecnologia a raggi X che permette di controllare in tempo reale tutti i pezzi di un lotto di produzione e verificare che siano stati realizzati con lo stesso materiale.
I l nuovo sensore permette un controllo continuo senza alcuna interruzione della linea di produzione, garantendo alti ritmi produttivi e la massima operatività, per un sistema d’ispezione progettato appositamente per i produttori di O-ring e altri articoli in gomma.
G razie al design modulare che caratterizza l’intera gamma prodotto UTPVision, pensiamo che questa nuova tecnologia possa essere integrata potenzialmente su tutte le macchine d’ispezione offerte ed è certamente l’innovazione su cui punteremo nel corso del prossimo anno.
5.
S otto il profilo della sostenibilità ambientale, le macchine UTPVision contribuiscono alla riduzione dei consumi, un aspetto su cui possiamo contribuire e sul quale la nostra ricerca e sviluppo pone l’accento per tutte le progettazioni future.
P er questo il miglioramento sotto il profilo dei consumi è sempre più efficiente.
B asti pensare che ogni nostra macchina ha un consumo medio ridottissimo, inferiore a quello di alcune apparecchiature domestiche. u
1. Secondo i dati di Amaplast, per l’industria italiana costruttrice di macchine per plastica e gomma il primo semestre 2022 si è chiuso con un incremento del +10% nel portafoglio ordini rispetto allo stesso periodo del 2021 e le stime per il terzo trimestre sono ancora di segno positivo, grazie soprattutto alle vendite e alle commesse realizzate all’estero (+3%). Per voi è andata così?
2.
Il 2022 è stato l'anno del ritorno alle manifestazioni fieristiche in presenza, dopo due anni di pandemia. Quali sono state quelle di maggior successo alle quali avete partecipato? Su quali eventi contate di investire nel 2023?
3.
Il tema caldo degli ultimi mesi è stato sicuramente quello dell'aumento dei rincari vertiginosi dei prezzi dell’energia, che si vanno ad aggiungere allo shortage di componentistica e materie prime manifestatosi nei mesi precedenti. Quali sono state le conseguenze, per la vostra azienda? Come vi state muovendo, al riguardo, per limitare o ridurre l'impatto di questi aumenti?
4. Quali sono i vostri progetti per il 2023? Avete in programma investimenti in nuove tecnologie/prodotti? Se sì, quali?
5. Tutto il mondo industriale si trova nel pieno del processo di trasformazione verso la sostenibilità, l'efficientamento energetico e verso un’economia circolare, argomenti ai quali dedicheremo l'edizione 2023 del nostro fascicolo speciale Green Rubber. L’attuale quadro macro-economico e congiunturale rappresenta certamente un ostacolo, ma anche una conferma per proseguire coerentemente su questa strada: quali sono, da questo punto di vista, le iniziative messe in campo dalla vostra azienda?
La Commissione UE ha stabilito le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT), relativa alle emissioni industriali, per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica soggetti ad autorizzazione integrata ambientale. In questa prima parte vediamo gli ambiti di applicazione e i casi di esclusione. Nel prossimo numero analizzeremo nel dettaglio le conclusioni riguardanti la produzione di alcuni polimeri e gomme sintetiche
Con decisione d’esecuzione (UE) 2022/2427 (G.U.UE del 12 dicembre 2022) la Commissione UE ha stabilito le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT), a norma della direttiva 2010/75/UE (c.d. direttiva IED) relativa alle emissioni industriali, per i sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi nell’industria chimica soggetti ad autorizzazione integrata ambientale.
Le conclusioni sulle BAT (Best Available Techiniques) servono da riferimento per stabilire le condizioni di autorizzazione per le installazioni di cui al capo II della direttiva 2010/75/UE e le autorità competenti dovrebbero fissare valori limite di esposizione tali da garantire che, in condi -
zioni di esercizio normali, non si superino i livelli d’emissione associati alle migliori tecniche disponibili indicati nelle conclusioni sulle BAT.
Conclusioni sulle migliori tecniche disponibili
Le conclusioni di cui si tratta sono riportate dalla parte 1 dell’allegato alla decisione in oggetto. Le sintetizziamo qui di seguito.
A mbito d’applicazione
L e conclusioni sulle BAT, adottate dalla decisione (UE) 2022/2427, si riferiscono esclusivamente ai sistemi comuni di gestione e trattamento degli scarichi gassosi della se -
NORMATIVE di Beatrice Garlandaguente attività di cui all’allegato I della direttiva 2010/75/
UE:
i ndustria chimica, ovvero tutti i processi di produzione inclusi nelle categorie di attività di cui ai punti da 4.1 a 4.6 dell’allegato I, salvo diversa indicazione. Si tratta di fabbricazione di:
- 4.1 p rodotti chimici organici
- 4.2 p rodotti chimici inorganici
- 4.3 fertilizzanti
- 4.4 p rodotti fitosanitari e di biocidi
- 4.5 p rodotti farmaceutici
- 4.6 e splosivi.
Casi di esclusioni
Le conclusioni sule BAT non riguardano, tra l’altro:
1) le emissioni nell’atmosfera provenienti dalla produzione di cloro, idrogeno, e idrossido di sodio/potassio mediante elettrolisi della salamoia. Queste emissioni rientrano nelle conclusioni sulle BAT per la produzione di cloro- alcali (CAK)
2) le emissioni convogliate nell’atmosfera provenienti dalla fabbricazione, in processi continui con capacità totale di produzione superiore a 20 kt/anno, di determinati prodotti chimici elencati dalla decisione in oggetto
3) l e emissioni nell’atmosfera provenienti dalla fabbricazione di determinati prodotti chimici inorganici elencati
4) l e emissioni nell’atmosfera provenienti dagli impianti di incenerimento dei rifiuti. Queste emissioni potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per l’incenerimento dei rifiuti
5) l e emissioni in atmosfera provenienti dallo stoccaggio, dal trasferimento e dalla manipolazione di liquidi, gas liquefatti e solidi, se non direttamente associati alle attività di cui all’allegato I della direttiva 2010/75/UE. Queste emissioni potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per le emissioni prodotte dallo stoccaggio.
6) Le emissioni in atmosfera provenienti dai sistemi di raffreddamento indiretto. Queste emissioni potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per i sistemi di raffreddamento industriali (ICS).
L a decisione prosegue riportando un lungo elenco di definizioni e la spiegazione degli acronimi utilizzati.
C onsiderazioni generali
S i precisa che le tecniche elencate e descritte nelle conclusioni sulle BAT di cui alla decisione in oggetto non sono né prescrittive né esaustive. Sono utilizzabili altre tecniche, purché assicurino un livello di protezione ambientale almeno equivalente..
S alvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT sono generalmente applicabili.
I BAT-AEL (livelli di emissione associati alle migliori tec -
niche disponibili) e i livelli di emissione indicativi per le emissioni convogliate nell’atmosfera riportati nelle conclusioni sulle BAT della decisione in oggetto si riferiscono alla concentrazione espressa, in mg/Nm3, µg/Nm3 o ng ITEQ/Nm3, come massa della sostanza emessa per volume di scarico gassoso alle condizioni standard (gas secco a una temperatura di 273,15K e una pressione di 101,3KPa). S i specifica che le emissioni convogliate nell’atmosfera sono definite come “le emissioni nell’atmosfera di inquinanti attraverso un punto di emissione come un camino” e che per I-TEQ s’intende l’equivalenza di tossicità internazionale, ricavata applicando i fattori di equivalenza di cui all’allegato VI, parte 2, della direttiva 2010/75/UE.
Per quanto riguarda i BAT-AEL delle emissioni totali nell’atmosfera nella produzione di polimeri o gomme sintetiche, si dispone quanto segue:
“per le emissioni totali (somma delle emissioni convogliate e diffuse) di COV (composti organici volatili) provenienti
dalla produzione di poliolefine o gomme sintetiche, i BATAEL riportati nelle conclusioni sulle BAT di cui alla decisione in oggetto sono indicati come emissioni specifiche calcolate su base annua dividendo le emissioni totali di COV per un tasso di produzione in funzione del settore, espressi nell’unità g C/kg di prodotto”.
O ra vogliamo offrire ai lettori una panoramica delle singole BAT.
C onclusioni generali sulle BAT
S istemi di gestione ambientale
L a BAT1 consiste nell’istituzione e nell’attuazione di un sistema di gestione ambientale (EMS) avente tutte le caratteristiche che riportiamo nella tabella 1.
S i segnala che, per favorire la riduzione delle emissioni nell’atmosfera, la BAT 2 prevede di istituire, mantenere e riesaminare regolarmente nell’ambito del sistema di gestione ambientale (BAT1) un inventario delle emissioni
i. Impegno, governo e responsabilità da parte dei dirigenti, compresa l’alta dirigenza, per attuare un sistema di gestione ambientale efficace
ii. Un’analisi che comprenda la determinazione del contesto dell’organizzazione, l’individuazione delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate e l’identificazione delle caratteristiche dell’installazione collegate a possibili rischi per l’ambiente (o la salute umana) delle disposizioni giuridiche applicabili in materia di ambiente
iii. Sviluppo di una politica ambientale che preveda anche il miglioramento continuo della prestazione ambientale dell’installazione
iv. D efinizione di obiettivi e indicatori di prestazione relativi ad aspetti ambientali significativi, anche per garantire la conformità alle disposizioni applicabili
v. Pianificazione e attuazione delle procedure e delle azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi ambientali e evitare i rischi ambientali
vi. D eterminazione delle strutture, dei ruoli e delle responsabilità concernenti gli obiettivi e gli aspetti ambientali e la messa a disposizione delle risorse umane e finanziarie necessarie
vii. G aranzia delle competenze e della consapevolezza necessarie del personale le cui attività potrebbero incidere sulla prestazione ambientale dell’installazione (ad esempio fornendo formazione e informazione)
viii. Comunicazione interna ed esterna
ix. Promozione del coinvolgimento del personale nelle buone pratiche di gestione ambientale
x. Relazione e aggiornamento di un manuale di gestione e di procedure scritte per controllare le attività che hanno un impatto ambientale significativo nonché dei registri pertinenti xi. Controllo dei processi e programmazione operativa efficaci
xii. Attuazione di adeguati programmi di manutenzione
xiii. Preparazione delle emergenze e protocolli di intervento, comprese la prevenzione e/o la migrazione degli impatti (ambientali) negativi durante le situazioni d’emergenza
xiv. Valutazione durante la (ri) progettazione di un (nuovo) impianto o di una sua parte, dei sui impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita, che comprende la costruzione, la manutenzione, l’esercizio e lo smaltimento xv Attuazione di un programma di monitoraggio e misurazione, ove necessario è possibile reperire le informazioni nella relazione di riferimento sul monitoraggio delle emissioni nell’atmosfera e nell’acqua da installazioni IED
xvi. A pplicazione periodica di analisi comparative e settoriali
xvii. Verifiche periodiche indipendenti (ove praticabili) esterne e interne, al fine di valutare la prestazione ambientale e determinare se il sistema di gestione ambientale sia conforme alle modalità previste e se sia stato attuato e aggiornato correttamente
xviii. Valutazione delle cause di non conformità, attuazioni di azioni correttive per far fronte alla non conformità, riesame dell’efficacia delle azioni correttive e accertamento dell’esistenza o del possibile verificarsi di non conformità analoghe
xix. Riesame periodico del sistema di gestione ambientale da parte dell’alta dirigenza, al fine di accertarsi che continui ad essere idoneo, adeguato ed efficace
xx. Cognizione e considerazione dello sviluppo di tecniche più pulite
In particolare per il settore chimico, la BAT consiste anche nell’includere gli elementi seguenti del sistema di gestione ambientale:
xxi. Un inventario delle emissioni convogliate e diffuse nell’atmosfera (cfr. BAT 2)
xxii. Un piano di gestione delle OTNOC (condizioni di esercizio diverse da quelli normali) (CFR. BAT 3)
xxiii. Una strategia integrata di gestione e trattamento degli scarichi gassosi per le emissioni convogliate nell’atmosfera (cfr. BAT 4)
xxiv. Un sistema di gestione per le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera (cfr. BAT 19)
xxv.
Un sistema di gestione delle sostanze chimiche comprendente un inventario delle sostanze pericolose e delle sostanze estremamente preoccupanti utilizzate nei processi; il potenziale di sostituzione delle sostanze elencate nell’inventario, con particolare riguardo per le sostanze diverse dalle materie prime, è analizzato periodicamente al fine di individuare possibili nuove alternative disponibili e più sicure, con un impatto ambientale nullo o ridotto
Il sistema Automatico di Dosaggio Color Service dosa qualsiasi tipo di materia prima indipendentemente dalla forma fisica con dispositivi di dosaggio ad alta precisione, garantendo una ricetta sicura e priva di
convogliate e diffuse nell’atmosfera con le caratteristiche seguenti:
i ) informazioni, quanto più complete possibili, sui processi di produzione chimica, tra cui:
a ) equazioni di reazioni chimiche, che indichino anche i sottoprodotti
b ) schemi semplificati di flussi di processo che indichino l’origine delle emissioni
i i) informazioni, quanto più possibile complete, riguardo alle emissioni convogliate nell’atmosfera, tra cui:
a ) punto/i di emissione
b) valori medi e variabilità della portata e della temperatura
c ) concentrazione media e valori della portata massica delle sostanze/dei parametri pertinenti e loro variabilità. La portata massica è definita come “la massa di una determinata sostanza o di un determinato parametro emessa in un determinato periodo di tempo”.
d ) presenza di altre sostanze che possono incidere sul o sui sistemi di trattamento degli scarichi gassosi o sulla sicurezza dell’impianto
e ) tecniche utilizzate per prevenire e/o ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera
f ) infiammabilità, limiti di esplosività inferiori o superiori, reattività
g ) metodi di monitoraggio
h ) sostanze classificate come CMR 1A, CMR1B o CMR2, la cui presenza può, ad esempio, essere valutata in base ai criteri del regolamento CLP
i ii) informazioni quanto più possibile complete, riguardo alle emissioni diffuse, tra cui:
a ) individuazione della o delle fonti di emissioni
b ) caratteristiche di ciascuna fonte di emissione (es. fonte statica o mobile)
c ) caratteristiche del gas o del liquido a contatto con la/le fonti di emissione
d ) tecniche utilizzate per prevenire e/o ridurre le emissioni diffuse nell’atmosfera
e ) monitoraggio
C ondizioni di esercizio diverse da quelle normali
Per ridurre la frequenza con cui si verificano condizioni di esercizio diverse da quelle normali (OTNOC) e per ridurre le emissioni in atmosfera delle stesse, la BAT 3 elenca le caratteristiche del piano di gestione, basato sul rischio, da istituire e adottare. Tra tali caratteristiche citiamo:
- l ’individuazione delle OTNOC potenziali
- l a progettazione adeguata delle apparecchiature critiche (ad es. modularità e compartimentazione delle apparecchiature, sistemi di backup)
- l a predisposizione e attuazione di un piano di manutenzione preventiva delle apparecchiature critiche
E missioni convogliate nell’atmosfera: tecniche generali
Per ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera, la BAT 4 consiste nell’utilizzare una strategia integrata di gestione e trattamento degli scarichi gassosi che include, in ordine di priorità, tecniche di recupero e abbattimento integrate con il processo. Tale strategia si basa sull’inventario di cui alla BAT 2 e tiene conto di fattori quali l’emissione di gas a effetto serra e il consumo o riutilizzo di energia, acqua e materiali associati all’uso delle diverse tecniche. Si specifica che per processo s’intende “ il processo in cui il reattore è alimentato con le materie prime e i prodotti della reazione a loro volta alimentano le unità di separazione e/o recupero a valle del reattore e ad esso collegate”.
Per agevolare il recupero dei materiali e la riduzione delle emissioni convogliate nell’atmosfera, nonché aumentare l’efficienza energetica, la BAT5 consiste nel combinare flussi di scarichi gassosi con caratteristiche simili, riducendo così al minimo il numero di punti di emissione.
S i sottolinea che il trattamento combinato degli scarichi gassosi con caratteristiche simili garantisce un trattamento più efficace/efficiente rispetto al trattamento separato dei singoli flussi di scarichi gassosi.
I nfine, per ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera, la BAT6 consiste nel garantire che i sistemi di trattamento degli scarichi gassosi siano progettati adeguatamente, fun-
1.4.1
Cfr. sezione 1.4.1
e O ssidazione termica
f Bioprocesso
Cfr. sezione 1.4.1
Tabella 2
L’applicabilità può essere limitata dalla presenza di veleni del catalizzatore negli scarichi gassosi
G eneralmente applicabile
L’applicabilità dell’ossidazione termica recuperativa e rigenerativa agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione e/o da vincoli operativi.
L’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo
A pplicabile unicamente al trattamento dei composti biodegradabili
zionino entro i rispettivi intervalli di progetto e siano sottoposti a manutenzione in modo da garantire la disponibilità, l’efficacia e l’efficienza ottimali delle apparecchiature.
E missioni convogliate nell’atmosfera (monitoraggio)
L a BAT 7 monitora costantemente i parametri principali di processo (ad es la portata e la temperatura degli scarichi gassosi) dei flussi degli scarichi gassosi inviati al pretrattamento e al trattamento finale.
L a BAT 8 consiste, invece, nel monitorare le emissioni convogliate nell’atmosfera almeno alla frequenza indicata dalla decisione in oggetto e in conformità alle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT applica norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità equivalente.
E missioni convogliate nell’atmosfera: composti organici
L e BAT 9 stabilisce che, per aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre la portata massica dei composti organici inviati al trattamento finale degli scarichi gassosi, si debbano recuperare i composti organici dagli scarichi gassosi di processo, applicando una delle seguenti tecniche o una loro combinazione:
-a ssorbimento rigenerativo
-a dsorbimento rigenerativo
-c ondensazione.
I composti organici di cui si tratta, inoltre, vanno riutilizzati. Precisiamo che il gas di scarico di processo è definito dalla decisione in esame come il gas generato da un processo che è ulteriormente trattato ai fini di recupero e /o abbattimento.
Con le stesse finalità della BAT9, la BAT10 consiste nell’inviare gli scarichi gassosi di processo con un potere calorifico sufficiente ad un’unità di combustione che, se tecnicamente possibile, è combinata con il recupero del calore. La BAT 9 ha tuttavia priorità sull’invio dei gas di scarico di processo ad un’unità di combustione.
Per ridurre le emissioni di composti organici convogliate nell’atmosfera, la BAT11 consiste nell’applicare una delle tecniche indicate nella tabella 2 o una loro combinazione. Per tali emissioni sono pubblicati i livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) (tabella 3).
L a BAT 12 indica le tecniche da utilizzare per ridurre le emissioni di Policlorodibenzo-p-diossine e furani convogliate nell’atmosfera provenienti dal trattamento termico degli scarichi gassosi contenenti cloro e/o composti clorurati.
E missioni convogliate nell’atmosfera: polveri (compresi PM10 e PM 2,5) e metalli inglobati nel particolato
Per aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre la portata massica delle polveri e dei metalli inglobati nel particolato inviati al trattamento finale del gas di scarico, la BAT 13
consiste nel recupero dei materiali dagli scarichi gassosi di processo applicando le tecniche del “ciclone”, del “filtro a tessuto” o dell’ “assorbimento” o una loro combinazione.
L a BAT 14, per ridurre le emissioni di polveri e metalli inglobati nel particolato convogliate nell’atmosfera, applica una delle seguenti tecniche: filtro assoluto, assorbimento, filtro a tessuto, filtro dell’aria ad alta efficienza, ciclone, precipitatore elettrostatico.
E missioni convogliate nell’atmosfera: composti inorganici Per aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre la portata massica dei composti inorganici inviati al trattamento finale degli scarichi gassosi, la BAT consiste nel recupero dei composti inorganici dagli scarichi gassosi di processo mediante assorbimento e nel riutilizzarli (BAT 15). La BAT 16 elenca le tecniche da utilizzare per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, di NOX (somma di monossido di azoto e del diossido di azoto) e di SOX (somma del
diossido di zolfo, del triossido di zolfo e degli aerosol di acido solforico).
L a BAT17 concerne le modalità di riduzione delle emissioni di ammoniaca convogliate nell’atmosfera derivanti dalla riduzione catalitica selettiva o non selettiva per abbattere le emissioni di NOX.. La BAT 18 elenca le tecniche da applicare per la riduzione delle emissioni di composti inorganici convogliate nell’atmosfera diverse dalle emissioni di ammoniaca convogliate nell’atmosfera derivanti dall’uso della riduzione selettiva catalitica o non catalitica per le emissioni di NOX, diverse dalle emissioni di CO, NOX e SOX convogliate nell’atmosfera derivanti dal trattamento termico e diverse dalle emissioni di NOX convogliate nell ’atmosfera provenienti da forni/riscaldatori di processo.
E missioni diffuse di COV nell’atmosfera: sistema di gestione delle emissioni diffuse di COV Con lo scopo di prevenire (o almeno ridurre) le emissioni
(19) Per le attività di cui all’allegato VII, parte 1, punti 8 e 10, della IED, gli intervalli dei BAT-AEL si applicano nella misura in cui determinano livelli di emissione inferiori ai valori limite di emissione di cui all’allegato VII, parti 2 e 4, della IED (direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali
(20) il TCOV è espresso in mg C/Nm3
(21) Nel caso della produzione di polimeri, il BAT-AEL non si può applicare alle emissioni provenienti dalle fasi di finitura (ad es. estrusione, essiccazione, miscelazione) e dallo stoccaggio dei polimeri
(22) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità se non vi sono sostanze CMR ritenute pertinenti nel flusso degli scarichi gassosi sulla base dell’inventario di cui alla BAT 2
(23) i limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 30 mg C/Nm3 quando si usano tecniche di recupero dei materiali, se sono soddisfatte entrambe le condizioni seguenti:
- la presenza di sostanze classificate come CMR 1A/1B o CMR2 è ritenuta non pertinente
- l’efficienza di abbattimento del TCOV del sistema di trattamento degli scarichi gassosi è ≥95%
(24) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della somma dei COV classificati come CMR 1A o 1B è inferiore, ad esempio, a 1 g/h)
(25) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della somma dei COV classificati come CMR 2 è inferiore, ad esempio, a 50 g/h)
(26) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della sostanza è inferiore, ad esempio, a 1 g/h)
(27) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della sostanza è inferiore, ad esempio, a 50g/h)
(28) il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 15 mg /Nm3 quando si usano tecniche di recupero dei materiali, se l’efficienza di abbattimento del sistema di trattamento
degli scarichi gassosi è ≥ 95%
(29) il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 20 mg /Nm3 quando si usano tecniche di recupero del toluene, se l’efficienza di abbattimento del sistema di trattamento degli scarichi gassosi è ≥ 95%
Livelli di emissione associati
emissioni diffuse di COV (51) (52) Tipo di COV
COV classificati come CMR 1A o 1B EN 15446 (58)
Tabella 4
Frequenza minima di monitoraggio
Una volta l’anno (53) (54) (55)
Fonti di emissioni fuggitive
Fonti di emissioni non fuggitive
COV non classificati come CMR 1A o 1B
COV classificati come CMR 1A o 1B
COV non classificati come CMR 1A o 1B
EN 17628
(51) Il,monitoraggio si applica solo alle fonti di emissioni che sono ritenute pertinenti secondo l’inventario di cui alla BAT 2
(52) il monitoraggio non si applica alle apparecchiature che funzionano a pressione subatmosferica
Una volta durante il periodo coperto da ciascun programma LDAR (c fr..BAT 19) (56)
Una volta l’anno
Una volta l’anno (57)
(53) nel caso di fonti inaccessibili di emissioni fuggitive di COV, la frequenza di monitoraggio può essere ridotta ad una sola volta durante il periodo coperto da ciascun programma LDAR
(54) Per la produzione di PVC, la frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta ad una volta ogni cinque anni se l’impianto utilizza rilevatori di gas VCM per monitorare costantemente e emissioni di VCM in modo da consentire un livello equivalente di riferimento delle perdite di VCM
(55) Nel caso di apparecchiature ad alta integrità a contatto con COV classificati come CMR 1A o 1B, può essere adottata una frequenza minima di monitoraggio inferiore, ma in ogni caso almeno una volta ogni cinque anni
(56) Nel caso di apparecchiature ad alta integrità a contatto con COV diversi dai classificati come CMR 1A o 1B, può essere adottata una frequenza minima di monitoraggio inferiore, ma in ogni caso almeno una volta ogni otto anni
(57) la frequenza minima può essere ridotta ad una volta ogni cinque anni se le emissioni non fuggitive sono quantificate per mezzo di misurazioni
diffuse di COV nell’atmosfera, la BAT 19 consiste nell’elaborare e attuare un sistema di gestione per le emissioni diffuse di COV, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), avente tutte le caratteristiche seguenti: i . stima della quantità annua di emissioni diffuse di COV i i. monitoraggio delle emissioni diffuse di COV provenienti dall’uso di solventi mediante la compilazione di un bilancio di massa dei solventi, se del caso
i ii. istituzione e attuazione di un programma di rilevamento e riparazione delle perdite di trafilamento (LDAR) per le emissioni fuggitive di COV, cioè emissioni nell’atmosfera non convogliate causate dalla perdita di tenuta di apparecchiature progettate o assemblate per essere ermetiche. Il programma LDAR dura generalmente da uno a cinque anni, in base alla natura, alla portata e alla complessità dell’impianto (5 anni per impianti di grandi dimensioni con un numero elevato di fonti di emissione).
I l programma LDAR comprende gli elementi seguenti:
a ) elenco delle apparecchiature considerate fonti di emissioni fuggitive di COV pertinenti secondo l’inventario delle emissioni diffuse di COV
b ) definizione dei criteri associati a:
- apparecchiature che presentano problemi di trafilamento
- i nterventi di manutenzione e/o riparazione da effettuare
c) misurazione delle emissioni fuggitive di COV provenienti dalle apparecchiature di cui al precedente punto a)
d ) esecuzione di interventi di manutenzione e/o riparazione, non appena possibile e ove necessario secondo i criteri di cui al punto iii
iv. istituzione e attuazione di un programma di rilevamento
e riduzione delle emissioni non fuggitive di COV che comprenda tutti gli elementi seguenti:
a ) elenco delle apparecchiature considerate fonti di emissione non fuggitive di COV pertinenti secondo l’inventario delle emissioni diffuse di COV
b ) monitoraggio delle emissioni non fuggitive di COV pro -
veniente dalle apparecchiature elencate al punto a) di cui sopra
c ) pianificazione e attuazione di tecniche per ridurre le emissioni non fuggitive di COV
d ) compilazione della banca dati di cui al punto v v. creazione e gestione di una banca dati per le fonti di emissioni diffuse di COV individuate nell’inventario di cui alla BAT 2 per registrare:
a ) le specifiche di progettazione delle apparecchiature
b ) gli interventi di manutenzione, riparazione, ammodernamento o sostituzione delle apparecchiature, eseguiti o pianificati, e la relativa data di attuazione
c ) le apparecchiature che non hanno potuto essere sottoposte a manutenzione, riparazione , ammodernamento o sostituzione a causa di vincoli operativi
d ) i risultati delle misurazioni e del monitoraggio
e ) la quantità annua delle emissioni diffuse di COV
v i. riesame e aggiornamento periodico del programma LDAR v ii. riesame e aggiornamento del programma di rilevamento e riduzione per le emissioni non fuggitive d COV
E missioni diffuse di COV nell’atmosfera: monitoraggio La BAT 20 consiste nello stimare separatamente le emissioni fuggitive e non fuggitive di COV nell’atmosfera, almeno una volta l’anno, applicando una delle tecniche indicate (ovvero uso di fattori di emissione, uso di un bilancio di massa, uso di modelli termodinamici) o una loro combinazione, oltre che a determinare l’incertezza di tale stima. La stima distingue tra i COV che sono classificati come CMR 1A o 1B e quelli che non lo sono.
L a BAT 21 consiste nel monitorare le emissioni diffuse di COV provenienti dall’uso di solventi mediante la compilazione, almeno una volta l’anno, di un bilancio di massa degli input e degli output di solventi dell’impianto di cui all’allegato VII, parte 7 (disposizioni tecniche relative a installazioni e attività che utilizzano solventi organici -piano
di gestione dei solventi) della direttiva 2010/75/UE, e di ridurre al minimo l’incertezza di dati relativi al bilancio di massa dei solventi applicando tutte le tecniche seguenti: - i dentificazione e quantificazione complete degli input e degli output dei solventi, ivi compresa la relativa incertezza - a ttuazione di un sistema di tracciamento del solvente - m onitoraggio delle modifiche che possono incidere sull’incertezza dei dati relativi al bilancio di massa dei solventi.
La BAT 21 non si applica alla produzione di poliolefine, PVC o gomme sintetiche.
L a BAT 22 consiste nel mo nitorare le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera almeno alla frequenza indicata (tabella 4) e in conformità alle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità scientifica equivalente.
L a BAT 22 si applica solo se la quantità annua di emissio -
ni diffuse di COV provenienti dall’impianto stimata secondo la BAT20 è superiore a quanto indicato di seguito:
1 t onnellata di COV/anno nel caso di COV classificati come CMR 1A o 1B oppure 5 tonnellate di COV/anno per gli altri COV, sia che si tratti di emissioni fuggitive che non fuggitive.
E missioni diffuse di COV nell’atmosfera: prevenzione e riduzione delle emissioni diffuse di COV
Per prevenire, o almeno ridurre, le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera, la BAT 23 applica una delle tecniche riportate dalla decisione in oggetto. Rimandiamo sul punto alla lettura del testo originale (punto 1.1.4.3)
E missioni diffuse di COV nell’atmosfera: conclusioni sulle BAT per l’uso di solventi o il riutilizzo di solventi recuperati S egnaliamo il livello di emissione associato alle BAT (BATAEL) per le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera provenienti dall’uso di solventi o dal riutilizzo di so lventi recuperati (tabella 5). u
il cui consumo totale annuo di solventi è inferiore a 50 tonnellate
Proteggere reti, sistemi informatici e dati è una priorità sia a livello nazionale sia europeo. Eppure per molte Pmi e microimprese la percezione della cybersecurity varia fra due estremi: quello del costo esoso e incomprensibile o quello del problema “tecnico” riservato ai nerd dell’ufficio IT. Vediamo perché è importante acquisire consapevolezza delle conseguenze di un attacco informatico sul proprio business
La sicurezza informatica rappresenta ancora il tallone di Achille di molte imprese italiane. Se le grandi imprese - in virtù della maggiore capacità di spesa – negli ultimi anni hanno creato infrastrutture in grado di elevare gli standard di sicurezza e di presidiare le possibili variabili rilevanti, la questione rimane aperta per Pmi e microimprese, nelle quali la percezione della cybersecurity si colloca essenzialmente fra due estremi: quello del costo esoso e incomprensibile o quello del problema “tecnico” riservato ai nerd dell’ufficio IT. La pandemia ha accelerato l’evoluzione digitale e lo smart working, oltre a ridisegnare gli spazi fisici e promuovere forme di lavoro flessibile, ha moltiplicato le condizioni di vulnerabilità delle imprese, specie di quelle di minori dimensioni, che non sempre hanno la piena consapevolezza del rischio rappresentato dal cyber crime.
Le conseguenze di un attacco informatico a una microimpresa sono molteplici:
- interruzione del business: tanto più piccolo e competitivo è il business, tanto più problematiche ne risultano la situazione
competitiva e la conduzione; l’interruzione causata da un ransomware, ad esempio, può portare al fallimento dell’azienda a causa della impossibilità di pagare il riscatto richiesto;
- perdite di dati sensibili e personali di utenti, collaboratori e clienti, possono portare pesanti sanzioni amministrative;
- perdita della proprietà intellettuale: spesso la proprietà intellettuale rappresenta l’asset più importante delle Pmi; nelle microimprese esso consiste nell’esperienza e nel know-how di professionisti che sono custodi di competenze molto specifiche e preziose;
- danno reputazionale: la reputazione di una microimpresa è un altro asset strategico, il cui danneggiamento (ad esempio tramite attacchi di crowdturfing o astroturfing) è idoneo a minarne la rete di rapporti professionali;
- scardinamento di supply chain non strutturate: spesso le microimprese sono il primo anello di una supply-chain, la cui sicurezza potrebbe essere compromessa se l’anello risultasse “debole” rispetto alle minacce del cyber crime (ad esempio, per l’assenza di norme di gestione dei servizi IT, come nel caso di terminali mobili usati per lavoro e uso privato).
L’interesse per la cybersecurity è ai massimi storici, così come l’attenzione delle istituzioni, che hanno introdotto importanti misure in tale ambito. Il PNRR ha destinato una parte consistente dei fondi (40,32 su 191,5 miliardi di euro) all’area“Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”. Nella Missione 1, esso prevede di investire 623 milioni di euro in presidi e competenze di cybersecurity per la PA, mentre nella Missione 4 stanzia fondi per la ricerca e la creazione di partenariati su temi innovativi, come la sicurezza informatica. Le imprese hanno accolto con favore la creazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN): il 53% è in attesa di linee guida e indicazioni, mentre il 22% è pronta ad approfondire il ruolo dell’Agenzia nell’ottica di individuare opportunità future. L’allegato B del Piano Transizione 4.0 regola l’accesso delle aziende private ai fondi del PNRR, ottenuti come credito d’imposta, per beneficiare dei servizi di cyber security. Il credito d’imposta viene restituito in tre quote annuali e prevede il recuperare del 20% dell’investimento in beni immateriali se questo viene effettuato entro il 2023; la percentuale scende al 15% nel 2024 e al 10% nel 2025. Senz’altro un’opportunità da cogliere per introdurre le necessarie strategie di cybersecurity o rafforzare quelle già in atto. Il risultato sarà quello di creare valore per l’azienda, assicurando la continuità del business.
Proteggere reti, sistemi informatici e dati è una priorità urgente, che richiede un approccio consapevole, sistematico e coeso a livello nazionale come europeo. Per tale ragione, lo scorso ottobre, nell’ottica di contrastare efficacemente il cyber crime e favorire una transizione digitale sicura, Confindustria, Assicurazioni Generali e ACN hanno stipulato un Protocollo d’Intesa per diffondere la cultura della protezione digitale e contribuire a innalzare la soglia di attenzione delle PMI verso la sicurezza informatica.
L’accordo prevede lo sviluppo di un Rapporto “Cyber Index PMI”, con il contributo dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano. La finalità è di accrescere il livello di conoscenza delle Pmi riguardo ai rischi “cyber”, mapparne le modalità di approccio verso questo tipo di minaccia e diffondere una loro maggiore consapevolezza sul possibile impatto sul business. Sono le Pmi, ora, a essere chiamate a cogliere gli impulsi che l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale saprà diffondere e a fare propria la cultura della protezione cibernetica. Una sfida indubbiamente alla portata del loro dinamismo e della loro competitività.
Lo Studio Legale Gealex – Guardamagna e associati (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale con sedi in tutta Italia e un network di studi legali affermati in tutto il mondo. Con sede a Milano (Italia), è uno studio di prima scelta per i clienti che cercano una consulenza legale con una vasta esperienza e competenza in pratiche multidisciplinari come il diritto commerciale e societario, il contenzioso civile, l’M&A, il diritto del lavoro, le questioni di proprietà intellettuale, il real estate, il recupero crediti, i rapporti bancari e, persino, il diritto dello sport. Gli autori dell’approfondimento sono il partner Alessandro Facchino (afacchino@gealex.eu), avvocato con pluriennale esperienza nel campo del diritto del lavoro, ed Enzo Cardone (ecardone@gealex.eu), avvocato esperto di questioni legate alle nuove tecnologie.
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Come si fa a interconnettere una pressa secondo i requisiti di Transizione 4.0? Ce lo racconta Z-Lab, che insieme a IMG e ORP Stampi ha ripercorso dal vivo gli aspetti pratici del collegamento di una pressa al sistema informativo aziendale, fornendo indicazioni utili per affrontarla al meglio nella propria azienda
Il tema della transizione 4.0 e dell’interconnessione delle macchine è sempre più centrale, ma ci sono poche indicazioni su come effettuarla concretamente. Sicuramente trattare questo argomento è più impegnativo rispetto alla semplice esposizione dei vantaggi di Industria 4.0, ma ne vale la pena, soprattutto perché, al di là dei requisiti
normativi, una corretta connessione delle macchine al sistema informativo aziendale può portare importanti benefici tecnologici, qualitativi ed economici.
I componenti che influenzano il risultato dell’interconnessione sono diversi: il PLC a bordo macchina, il protocollo utilizzato, la soluzione scelta per l’interfaccia. Prima di
analizzarli in dettaglio, vediamo quali sono le aziende coinvolte e i prodotti utilizzati in questa esperienza pratica.
Per quanto riguarda la pressa, è stata scelta IMG, che è leader nel distretto della gomma del Sebino.
L a pressa utilizzata per l’intercon -
nessione era disponibile nella sede di ORP Stampi, a Viadanica (BG), che ha supportato Z-Lab in tutte le operazioni preliminari, dal cablaggio al montaggio dello stampo, per poi seguire direttamente le fasi dello stampaggio.
I l protocollo utilizzato per il collegamento è l’OPC-UA, supportato in maniera nativa dalle presse IMG. P er realizzare l’interfaccia con l’ambiente gestionale, è stata utilizzata la soluzione Z-IoT di Z-Lab, flessibile e completa, ideale per connettere macchine diverse a sistemi informativi eterogenei.
LA PROVA, STEP BY STEP
I l primo passo è stato il cablaggio, effettuato simulando una rete aziendale con il server su cui è installato Z-IoT e un PC. La pressa, una GUM da 300 ton, dispone di una porta Ethernet dedicata: per raggiungerla è bastato connetterla e verificare
l’indirizzo indirizzo IP assegnatole. Successivamente, è stata interrogata utilizzando il protocollo OPC-UA. La prima richiesta è stata l’elenco delle variabili disponibili. Questo è un grande vantaggio legato all’OPC-UA: si richiede alla macchina l’elenco e poi si scelgono i parametri rilevanti
da gestire, con la possibilità di aggiungerne in futuro, con il sorgere di nuove esigenze (ad esempio la tracciatura al 100% dei parametri di produzione).
L a pressa IMG rende disponibili tutti i principali parametri relativi a temperature e tempi di ciclo, sia quelli
impostati sia quelli rilevati in tempo reale. Dopo aver scelto le variabili significative per il nostro test, Z-IoT è stato configurato per leggerle e memorizzarle nel suo database NO-SQL, adatto a gestire le enormi quantità di dati generati dal processo di stampaggio.
D a quel momento, tutte le grandezze sono visibili nei grafici di Z-IoT, facilmente interpretabili dagli operatori. In questo modo è possibile verificare e confermare la coerenza dei valori letti.
I noltre, dato che Z-IoT registra in continuo i dati, è semplice rilevare il tempo necessario a riscaldare lo stampo. D opo aver definito i parametri da gestire, è stata predisposta la dashboard per visualizzare lo stato della pressa in modo chiaro e intuitivo. Z-IoT consente di realizzare facilmente schermate personalizzate per mostrare le informazioni relative a una o più macchine su un PC o su un grande schermo Andon, con l’indicazione visiva e sonora di allarmi, fermi macchina e altre situazioni anomale. Poiché Z-IoT si connette anche al database di magazzino e produzione tramite i propri connettori SQL, può accedere ai dati degli ordini di lavorazione e utilizzarli per indicare l’avanzamento della produzione, con il numero di pezzi già prodotti e quelli ancora da
produrre. Se i dati sono disponibili nel sistema gestionale, la dashboard può indicare anche eventuali ritardi o rallentamenti nella produzione. U n esempio tipico di Andon è la visualizzazione dell’OEE (Overall Equipment Efficiency), che si può ottenere correlando i dati relativi al calendario di produzione con quelli relativi all’operatività e ai fermi macchina e mostrandoli nella dashboard di Z-IoT.
REQUISITI PER LE AGEVOLAZIONI TRANSIZIONE 4.0 RISPETTATI
C ome già accennato, Z-IoT si connette ai più diffusi database SQL: Microsoft SQL Server, PostgreSQL e MySQL, per trasferire dati da OPCUA a database e viceversa. In questo modo è possibile soddisfare i requisiti di bidirezionalità per accedere alle agevolazioni previste dalla Transizione 4.0.
N el caso specifico della pressa IMG,
si possono trasmettere i dati relativi all’ordine di lavoro, alle quantità da produrre e ad altri parametri. I dati, provenienti dal gestionale aziendale o inseriti direttamente in Z-IoT, sono visualizzati sul pannello operatore della pressa e vengono utilizzati nel conteggio dei pezzi da produrre.
D opo le fasi preparatorie, è iniziato lo stampaggio: è stato utilizzato uno stampo a 32 impronte abbinato ad un canale freddo con 4 ugelli, prodotto da ORP Stampi specificamente per prove, valutazioni e dimostrazioni.
L a pressa ha eseguito oltre 300 stampate in automatico e Z-IoT ha registrato le temperature e i tempi di ognuna di esse. Il sistema registra in continuo i parametri della pressa durante le fasi di attrezzaggio, di riscaldamento, di messa a punto e di stampaggio in produzione, il tutto senza intervento dell’operatore.
È possibile rivedere in seguito i dati registrati, con una sorta di “replay” delle operazioni svolte in un intervallo di tempo, per valutare e verificare gli effetti che la variazione di impostazioni e settaggi ha sulla qualità dei prodotti stampati.
CONCLUSIONI
I n conclusione, da questa esperien -
za sono emerse indicazioni utili per effettuare l’interconnessione:
• L a pressa (IMG)
L a normativa di “Transizione 4.0” prevede che al fine della deducibilità il bene sia interconnettibile e interconnesso mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es. indiriz -
zo IP). È fondamentale quindi chiarire con il produttore, al momento dell’ordine, tutti i dettagli relativi alle modalità di interconnessione al proprio sistema informativo. Ad esempio: la pressa supporta nativamente i protocolli necessari oppure ha bisogno di hardware e/o software aggiuntivo? Questo per evitare im -
previsti al momento della messa in servizio.
• I l protocollo (OPC-UA)
I ndiscutibilmente, l’OPC-UA è uno tra i migliori protocolli per l’interconnessione di una pressa: non vincola il cliente all’acquisto di software specifico del produttore, consente di connettere macchine eterogenee e, se il partner prescelto per il progetto ha una competenza specifica, la sua implementazione è semplice e immediata. È il protocollo consigliato da richiedere al momento dell’ordine di una nuova macchina o in fase di revamping di una macchina esistente. È importante richiedere che sia effettivamente installato e attivo sulla macchina e non ci siano parti opzionali o da acquistare in seguito
• L a soluzione per l’interconnessione (Z-IoT)
L’interconnessione è da considerare un progetto che dovrebbe com -
prendere tutte le macchine, affrontando le difficoltà legate alle loro differenze tecnologiche. In questo scenario, molto comune nelle PMI del settore, Z-IoT si candida ad essere l’hub che raccoglie e rende disponibili i dati di tutte le macchine vecchie e nuove, grazie alla sua flessibilità e al supporto di molti protocolli, come MODBUS, MQTT e OPC-UA. • I l partner per la digitalizzazione (ZLab)
L’approccio tradizionale all’interconnessione ha un grande limite legato alla frammentazione delle competenze: di solito, gli esperti di automazione sono diversi da quelli dei sistemi informativi, quindi il dialogo tra il mondo dei PLC e quello dei sistemi gestionali non è scontato: spesso è necessa rio il supporto di un terzo soggetto con la funzione di mediatore, con il rischio di possibili difficoltà e incomprensioni che inevitabilmente si traducono in aumento
dei costi, delusione delle aspettative e ritardi nell’implementazione.
P er superare questa situazione, ZLab ha arricchito la propria consolidata esperienza gestionale, sviluppando le competenze necessarie ad affrontare autonomamente i progetti di interconnessione, dialogando direttamente con i fornitori delle macchine e accompagnando il cliente in tutte le fasi del progetto, sin da quelle iniziali.
Z -Lab si propone quindi come partner per la digitalizzazione dell’azienda, dalla gestione del magazzino alla contabilità, dalla vendita alla produzione, fino all’interconnessione 4.0 tra le macchine e il sistema informativo aziendale.
Q uesta esperienza è stata possibile grazie alle relazioni create e sviluppate tra le aziende che hanno partecipato. Z-Lab è a disposizione di tutte le aziende del settore interessate a ripetere l’esperienza. u
Alle soglie del cinquantesimo anniversario della sua nascita, Colmec amplia ulteriormente il suo complesso, per una organizzazione della produzione ancora più efficiente e ai fini di una più agevole e pronta risposta alle esigenze della clientela
Quando si va alla Colmec di Busto Arsizio, azienda leader su scala mondiale nel settore della costruzione di linee di estrusione e vulcanizzazione della gomma sintetica e della gomma naturale, capita quasi sempre di trovare qualche novità, o già realizzata o in via di realizzazione.
È stato così, per citare qualche caso, nel 2009 quando l’ingegner Ubaldo Colombo, titolare e direttore generale della società, ci ha parlato dell’innovativa tecnologia progettata e realizzata dalla sua azienda grazie alla quale il filtraggio della mescola diventa un processo continuo, e quindi economicamente più vantaggioso, con l’estrusore bivite conico CTE
(Conical Twin Extruder) collocato a valle del mescolatore interno[1].
Due anni dopo abbiamo parlato della messa a punto, sempre nella sala mescole, di un’altra nuova tecnologia che permette di condurre la compoundazione della gomma e la filtratura della mescola in un unico processo continuo completamente automatizzato[2].
Nello stesso anno, il 2011, siamo di nuovo in Colmec e Colombo ci guida nella visita al CTC (Colmec Technology Center): una struttura che era appena sorta nelle immediate vicinanze della sede dell’azienda, interamente dedicata alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie innovative[3].
Nel 2014 troviamo che l’azienda ha am-
pliato la sua sede “prolungando” l’edificio esistente per una migliore organizzazione della produzione e dell’area amministrativa e progettuale[4].
Siamo ritornati di recente in Colmec e vi abbiamo trovato un nuovo un cantiere in piena attività: erano in corso i lavori per un nuovo ampliamento del complesso esistente.
Dopo questi e tanti altri cambiamenti e innovazioni tecnologiche realizzate nel tempo – opere di non trascurabile portata sul piano economico e di rilevante significato su quello dell’immagine aziendale – poteva essere difficile pensare
che il management progettasse ancora un’altra espansione. E invece, i lavori in corso dimostrano che la società di Busto Arsizio non si ferma mai. Realizzato un progetto, nel giro di pochi anni ne ha già pronto un altro a cui dare esecuzione. Abbiamo chiesto a Colombo come è nata l’idea dell’ulteriore ampliamento dell’azienda.
«Negli ultimi anni – ci spiega il direttore – abbiamo realizzato alcune importanti modifiche nell’area della produzione dettate soprattutto dalla scelta strategica di progettare e costruire al nostro interno anche i pezzi dei nostri macchinari, e questo ha comportato la necessità di un rinnovo e conseguente aumento del parco macchine utensili di cui disponevamo: tutte macchine a controllo numerico computerizzato (CNC), capaci, cioè, di produrre pezzi anche complessi tutti assolutamente identici, senza alcun bisogno dell’assistenza di un operatore e, soprattutto, in tempi molto ridotti, di gran lunga inferiori a quelli richiesti dalle macchine a controllo manuale».
«Tutto ciò – prosegue – ci ha permesso di migliorare notevolmente l’organizzazione del nostro lavoro, ma avvertiamo, tuttavia, la necessità di disporre di più spazio principalmente per ampliare l’area riservata alle macchine utensili e quella del controllo qualità, e creare isole di montaggio più spaziose che ci consentano di montare più impianti senza intralci tra gli addetti ai lavori».
Il complesso attuale sorge su un’area di
45.000 metri quadrati, di cui 25.000 coperti (9.000 il blocco iniziale sorto nel 2004 + 3.000 il Centro Tecnologico sorto nel 2011+ 5.000 l’espansione del 2013 + 8.000 l’espansione appena completata che fa corpo unico con la struttura preesistente alla quale è stata affiancata). I più ampi spazi ora disponibili renderanno possibili una più efficiente collocazione delle apparecchiature attuali e l’installazione di altre nuove. Ne conseguirà un assetto produttivo così configurato: un’area sarà destinata alle macchine utensili, che produrranno i pezzi previsti dai progetti costruttivi; un’altra area sarà riservata all’assemblaggio e al collaudo; in un’altra, infine, troverà sistemazione il controllo qualità. «Penso proprio che ce ne sarà di spazio, ora, per una
migliore organizzazione del lavoro e per lavorare più agevolmente e in condizioni di maggior sicurezza», sottolinea compiaciuto Colombo.
LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO Avvertire l’esigenza di una più efficiente organizzazione della produzione in spazi più ampi è chiaramente il riflesso di una gestione aziendale accorta e lungimirante e anche disponibile al cambiamento. Perché cambiare in meglio non solo influisce sul presente, ma crea anche le premesse per andare incontro a un futuro con meno sorprese e con un passo più sicuro.
È in questo contesto che Colombo guarda al futuro della sua azienda. Un futuro nel quale proietta con soddisfazione la
continuità della gestione della Colmec, con i figli Giovanni, Marco e Riccardo sulla tolda di comando. Nel progettare la loro futura professione, i giovani Colombo hanno seguito le orme paterne: Giovanni e Marco sono entrambi ingegneri meccanici, come il padre, e tutti e due attualmente operativi nell’azienda di famiglia. Riccardo è al 5° anno di ingegneria gestionale. Giovanni è in azienda da oltre dieci anni e, dopo un periodo iniziale di lavoro in ricerca e sviluppo e nelle vendite al seguito del padre, è oggi Direttore Commerciale della società.
Marco, in azienda da più di sei anni, ha esordito anche lui con un tirocinio in ricerca e sviluppo, orientandosi poi verso l’Ufficio Industrializzazione, dove ricopre l’incarico di Direttore Progetti per la realizzazione di nuove tecnologie. «Innovare è importante – commenta con convinzione Colombo – perché l’innovazione consolida il presente e apre le porte al futuro».
Riccardo si occuperà dell’organizzazione dell’operatività aziendale. «È molto importante la disponibilità di questa specializzazione – sottolinea il direttore della società – , perché questa permette di avere la visione globale del lavoro nell’azienda, dall’approvvigionamento dei materiali fino al montaggio completo di una macchina, e quindi consente di gestire con competenza l’organizzazione della produzione rendendo, in tal modo, la società sempre più efficiente dal punto di vista non solo economico
e amministrativo, ma anche tecnico e gestionale».
Tre figli, ognuno dei quali al posto giusto, accrescono la soddisfazione di Colombo, che vede in famiglia la prospettiva concreta della prosecuzione dell’attività della sua azienda nel futuro con le energie fresche di una gioventù consapevole delle proprie capacità.
Una prospettiva, questa, dalla portata non indifferente sul fronte degli impegni che la gestione della società comporterà per i tre fratelli non solo in Italia, ma anche all’estero, perché, come ha affermato Colombo, «Colmec è da anni un nome che non identifica più un’azienda singola, bensì un gruppo, il Gruppo Colmec, appunto, frutto di un’espansione progressiva della società iniziale sia in Italia che fuori dell’Italia. «Oltre a questa sede – continua – abbiamo, infatti, la Colmec USA (nel Connecticut), per la commercializzazione dei nostri prodotti e la relativa attività di assistenza nel Nord America; la Tima a Sant’Agata sul Santerno (Ravenna), dove fabbrichiamo macchinari di completamento di nostri impianti; la Welmec a Vanzaghello (Milano), dove costruiamo le grandi carpen-
terie; e il CTC, Colmec Technology Center, per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie».
Tutto questo a riprova del dinamismo mentale e progettuale che ha consentito al management di organizzare sempre al meglio la gestione delle sue aziende, affinché «le cose vadano bene», come ha detto Colombo. «E le cose vanno bene se si ha la voglia di farle andar bene» ha poi aggiunto il direttore, coerentemente col criterio della praticità al quale ha sempre improntato la sua attività dirigenziale e grazie al quale la Colmec è riconosciuta come fornitore qualificato e affidabile in Europa e nel resto del mondo.
Note:
[1]Una tecnologia innovativa nel filtraggio della mescola, IdG, n. 569 (giugno 2009), p. 23.
[2]Ancora un’innovazione in sala mescole (e la serie continua), IdG, n. 588 (maggio 2011), p. 41.
[3]Un centro tecnologico per la ricerca e le nuove tecnologie, IdG, n. 592 (ottobre 2011), p. 54.
[4]Ancora in espansione, IdG, n. 620 (luglio/agosto 2014), p. 70. u
Nel corso dell’appuntamento organizzato presso la sede di ST.A.TE Technologies, il produttore austriaco Maplan – che nel 2022 ha festeggiato i 50 anni di attività - ha illustrato le sue proposte in risposta a due temi “caldi” per il settore della gomma: il risparmio energetico e la carenza di manodopera. Ecco quali sono i vantaggi di affidarsi a un unico interlocutore qualificato
Si è svolto a metà novembre scorso l’incontro organizzato da Maplan presso la sede di ST.A.TE Technologies, a Calvenzano (BG), nel corso del quale il produttore austriaco ha illustrato le sue proposte in risposta a due temi “caldi” per il settore della gomma, sottolineando tutti i vantaggi di affidarsi a un unico interlocutore qualificato. L'aumento dei costi energetici rende necessario considerare tutte le possibilità di risparmio energetico. Per il team di sviluppo Maplan, questo significa sfruttare tutte le possibilità tecniche.
L'uso di attrezzature efficienti consente di generare una produttività aggiuntiva.
Tuttavia, secondo il produttore austriaco, anche la crescente carenza di manodopera è una delle principali sfide del nostro tempo.
M aplan, quindi, si propone come fornitore di un'ampia gamma di soluzioni di automazione per l'ottimizzazione dei processi, l'aumento dell'efficienza e la riduzione dei tempi di ciclo durante il processo produttivo.
N el corso della giornata, in particolare, sono state illustrare le caratteristiche della nuova pressa orizzontale Rapid+ 300 e della cella di produzione “all in one” MAP.autocell.
di Daniela Garbillo DALLE AZIENDEP otenti e veloci: le presse a iniezione orizzontali Rapid+ di Maplan sono progettate per velocità elevate e processi automatizzati. Supportano tutti i più comuni concetti di sformatura e automazione per una produzione completamente automatica, riducendo così in modo significativo i costi del personale.
“P resentiamo questa macchina perché in Italia il mercato principale è quello delle presse orizzontali per la produzione di o-ring”, ci ha raccontato il Ceo di Maplan Wolfgang Meyer. “La sua particolarità è che ha tutto ciò che si combina con il risparmio energetico: Maplan ha sempre prodotto macchine molto efficienti, ma ora abbiamo ulteriormente ampliato le prestazioni. Abbiamo azionamenti ad olio servoassistiti per l'impianto idraulico principale della macchina, che consentono di risparmiare molto denaro. Ci sono estrattori elettrici, che normalmente funzionano con gli idrolizzatori; il vantaggio è che tutto si muove contemporaneamente, insieme. L'elettrico può muoversi parallelamente al sistema idraulico. Il risparmio di tempo che si ottiene è di 3 secondi per ogni ciclo”.
Tempi di ciclo più brevi nell’ordine del 31% significano 72.400 cicli macchina in più all'anno rispetto a quelli effettuati da macchine con più di 20 anni; il tutto si traduce, dal punto di vista economico, in un risparmio annuale che va dai 12.000 ai 24.000 euro rispetto alle macchine in funzione da 10 o 20 anni, che hanno motori che consumano molta più energia.
P er fare un confronto, ci spiega ancora Meyer, “Sette presse Rapid+ di Maplan possono fare il lavoro di dieci macchine vecchie, per le quali la sola connessione in rete non è sufficiente a cambiarne le prestazioni. Perché sia efficiente dal punto di vista energetico, è necessaria una macchina completamente nuova”.
A ltre caratteristiche della Rapid+ includono servoidraulica MAP.cooldrive, estratttori servoelettrici, guide
lineari per movimenti fluidi e veloci, design molto rigido per una migliore distribuzione della forza di serraggio. La velocità di apertura risulta così aumentata del 20% e quella di chiusura addirittura del 75%.
LA CELLA DI PRODUZIONE ALL-IN-ONE
I n mostra presso la sede di ST.A.TE Technologies anche MAP.autocell, la cella di produzione all in one di Maplan in grado di occuparsi dell'intero processo produttivo di un prodotto, dall'alimentazione dei componenti alla produzione, fino alla lavorazione successiva.
“O ggi non si trova più gente disposta a lavorare in una fabbrica di gomma”, ci ha detto Meyer, “non è una questione di costi, le persone non vogliono lavorare su turni, durante la notte o il fine settimana. I robot possono farlo. Chi lavora di notte, inoltre, può commettere er -
rori, il robot no. Le aziende che hanno bisogno di automatizzare il processo, di solito hanno bisogno di un robot, di una macchina, di alcune attrezzature e poi di 2/3 unità di controllo. E non c'è un linguaggio comune, solo interfacce. MAP.autocell, invece, è un sistema di automazione modulare composto da un’unità di controllo autonoma che garantisce la comunicazione intelligente tra dispositivi esterni e macchina. Con la nostra soluzione il cliente deve gestire una sola unità di controllo e non tre sistemi diversi”.
G razie alle sue caratteristiche, MAP. autocell risulta ideale per sformatura, caricamento degli inserti, estrazione delle materozze, marcatura laser, ispezione, imballaggio.
N el 2022 Maplan ha festeggiato i primi 50 anni di attività con l’am -
pliamento dello stabilimento di Kottingbrun, nel distretto austriaco di Baden, di circa 2.000 metri quadrati, distribuiti tra spazio produttivo (+40%), spazio logistico (+30%) e un nuovo centro tecnico per le prove e
gli sviluppi dei clienti. Il produttore si pone quindi sempre più come un partner tecnologico competente per le aziende del settore della gomma, alle quali può garantire tutti i vantaggi in termini di efficienza e rispar -
mio dati da un'interazione coordinata di presse a iniezione, componenti di automazione (dai sistemi di movimentazione delle piastre di riscaldamento ai robot lineari o multiasse) e un unico controllo. u
L’Industria della gomma con Amani per garantire casa, scuola e salute ai bambini e alle bambine di strada di Nairobi, in Kenya, e Lusaka, in Zambia. Una raccolta fotografica che ci offre uno sguardo sull’Africa ma che allo stesso tempo ce lo restituisce, a ricordarci che uno scambio, in quanto tale, prevede sempre almeno due direzioni.
Dopo l’annuncio dato al K, lo scorso mese di ottobre, abbiamo incontrato i protagonisti dell’operazione che ha portato all’alleanza industriale tra le due aziende: Riccardo Comerio, amministratore delegato della Comerio Ercole Spa e Davide Dondena, Direttore Commerciale di Sasmac International. Ecco cosa ci hanno raccontato in merito alla partnership
Lo scorso 24 ottobre, nel corso della fiera K 2022 di Düsseldorf, il costruttore di impianti completi per la mescolazione e la calandratura della gomma Comerio Ercole ha annunciato l’ampliamento della sua presenza nel mondo della gomma diventando azionista di Sasmac International, titolare di Saspol Group, azienda a gestione familiare fondata nel 1961 come costruttrice di presse a compressione per lo stamp aggio della gomma e della plastica, alle quali hanno fatto poi seguito macchine di dimensioni via via crescenti e con pressioni sempre più alte. D opo la stipula dell’accordo abbiamo incontrato Riccardo Comerio, amministratore delegato della Comerio Ercole Spa e Davide Dondena, Direttore Commerciale di Sasmac International, per approfondire i dettagli e gli obiettivi di questa alleanza e i vantaggi per i clienti. Ecco cosa ci hanno raccontato.
D.G.: Come nasce l'accordo tra Comerio Ercole e Saspol? Ci saranno cambiamenti sostanziali rispetto alla collaborazione già in essere?
R .C. e D.D.: L’accordo di ottobre è la logica evoluzione di una storia che parte da lontano. La Comerio Ercole ha sempre avuto ottimi rapporti di collaborazione industriale, sin dal -
la metà degli anni Sessanta, con Saspol; all’epoca gli interlocutori erano mio zio e mio padre e la mamma di Davide.
I l modello industriale della Comerio Ercole prevede la collaborazione con più aziende, siamo un gruppo con all’attivo una quindicina di partecipazioni in aziende legate al nostro settore. All’interno di questa politica, che va avanti da 15 anni, e che è basata su partecipazioni non di natura finanziaria, ma di tipo industriale, si è aperta la possibilità di fare un ragionamento comune, nell’ottica del win-win, che porta valore all’operazione in senso lato.
N oi abbiamo una presenza prevalentemente internazionale nel settore in cui utilizziamo tutta la tecnologia basata sui cilindri, ovvero il processo è incentrato sul rotolamento del cilindro che è il componente base praticamente di tutte le macchine. Nelle presse, invece, il processo è istantaneo e avviene per compressione. Entrambe risultano integrabili nella filiera del cliente, che dispone di ambo le tecnologie. Quasi tutti i prodotti che hanno necessità di essere realizzati come manufatti avvolti, (tele gommate, nastri trasportatori) necessitano poi di venire vulcanizzati a compressione. Le due tecnologie vanno quindi sullo stesso cliente finale e possono essere ottimizzate, dando così un plusvalore grazie all’integrazione generale dal punto di vista ingegneristico e dell’assistenza.
D.G.: Cosa vi aspettate da questa alleanza in termini tecnologici e di mercato?
R .C. e D.D.: Tenendo conto che il mondo Saspol è molto ampio e che il core di Comerio Ercole sono gli impianti, abbiamo identificato come spunto di focalizzazione 4 linee di prodotto:
- i cingoli in gomma;
- l a tyre building machine per gli pneumatici solidi, che rappresenta un mondo di nicchia differenziato rispetto agli pneumatici per autovetture o per track: qui c’è un’opportunità di sviluppare maggiormente la tecnologia basata sulla costruzione
del pneumatico;
- l a ricostruzione degli pneumatici, ovvero il mondo che attiene alla sostenibilità in senso lato; ad oggi questo avviene prevalentemente sul track, ma siamo convinti che il futuro riguarderà in alcuni segmenti di mercato anche le autovetture;
- i nastri trasportatori tessili e metallici, ambito in cui abbiamo già fatto delle realizzazioni congiunte su clienti comuni.
I l leit motiv, oggi, è garantire un servizio a 360°. Integrare una tecnologia che non è quella “usuale” per completare le esigenze del cliente. Le quattro linee di prodotto che abbiamo elencato sono complesse dal punto di vista ingegneristico e necessitano di un’integrazione.
D.G.: Come si colloca questa alleanza nell’ambito di Industria 4.0?
R .C. e D.D.: Q uesto è un altro punto fondamentale dell’alleanza. Comerio Ercole, da qualche anno, ha avviato un dipartimento specifico al riguardo e oggi siamo sufficientemente competenti sul tema delle tecnologie abilitanti nel cosiddetto mondo
Industry 4.0. Nello specifico abbiamo fortemente investito su una nostra piattaforma IoT e che abbiamo denominato Hercules40® e che abbiamo lanciato in anteprima mondiale al K di Dusseldorf nel mese di ottobre 2022. Hercules40® sostanzialmente è una piattaforma digitale aperta, pensata per dare un servizio al cliente; la adattiamo già sui nostri prodotti e la renderemo disponibile anche sui prodotti Saspol. Si basa su 10 modelli di integrazione, a partire dalla gestione dei dati per dare loro valore, che è il punto cruciale. Tutte le macchine, infatti, ne forniscono in quantità, ma sostanzialmente vengono utilizzati per il controllo di processo. Hercules40® dà valore ai dati esistenti e con la sensoristica adeguata può arrivare fino alla manutenzione predittiva.
N ell’ultimo anno abbiamo investito oltre mezzo milione di euro su questa piattaforma digitale. Al prossimo Tire2023 ad Hannover e poi al Plast2023, in settembre, la presenteremo in forma dimostrativa installata su macchine industriali sia di mescolazione che di calandratura. u
Dopo la partnership siglata tra JP-Tech e il costruttore Bharaj Machineries Pvt Ltd di Mumbai, l’azienda di Legnano amplia la sua gamma di mescolatori a cilindri, calandre, presse, Kneider, trafile, estrusori, pompe a ingranaggi, sistemi di raffreddamento per gomma, sistemi di taglio, oltre alle macchine create ad hoc sulle esigenze e richieste del cliente
Per inserirsi in un mercato e creare un business che sia profittevole e duraturo nel tempo bisogna fare partnership e circondarsi di professionisti specializzati, competenti e di fiducia.
Ne è convinta, sin dalla sua nascita avvenuta nel 2016, JP-Tech, azienda di Abbiategrasso con a cuore progetti
green, ecosostenibili e innovativi, che da sempre ha sposato la politica delle partnership, stringendo vere e proprie collaborazioni con professionisti e aziende in grado, insieme al proprio team tecnico, di migliorare i propri prodotti a livello di qualità, affidabilità, praticità, sicurezza ed estetica. N egli anni la JP-Tech ha stretto colla -
borazioni con leader nel mercato italiano ed europeo nell’automazione industriale, con aziende leader nella progettazione e sviluppo di nuove tecnologie green applicabili nell’industria, con esperti nel campo della termoregolazione, con professionisti nel campo della sicurezza sul lavoro e sui macchinari e con marchi tra i più importanti
per la fornitura della componentistica di qualità necessaria a completare i propri progetti.
L’ASSE ITALIA-INDIA
È del 2022 la firma del contratto di partnership tra JP-Tech e Bharaj Machineries Pvt Ltd, uno dei migliori costruttori dell’India, con sede a Mumbai, che garantisce all’azienda milanese la fornitura di macchine nuove ancor più di massima qualità. Le due aziende sono accomunate dagli stessi principi fondanti, che oltre alla progettazione di macchinari di qualità includono la ricerca del benessere dei propri collaboratori e la passione per lo sport e per il sociale; infatti sia JP-Tech che Bharaj Machineries, sostengono ogni anno e lo faranno anche nel 2023, associazioni e società legate allo sport e al volontariato, schierandosi in prima linea per aiutare la comunità.
Con e grazie a questa partnership JPTech è stata in grado di ampliare la gamma di macchinari fornibili, che a oggi include mescolatori a cilindri, calandre, presse, kneider, trafile, estru -
sori, pompe a ingranaggi, sistemi di raffreddamento per gomma, sistemi di taglio. Tutte le macchine di JP-Tech,
inoltre, sono progettate e customizzate su misura e in base alle richieste dei propri clienti.
N el 2023 saranno introdotte nuove tecnologie applicabili su macchine di nuova costruzione e su macchine revisionate a nuovo, così da migliorare ancor di più la qualità della lavorazione, la qualità del lavoro degli operatori e rendere le macchine sempre più “performanti”, nell’ottica di sfruttare ancor di più le tecnologie che offre il mercato e cercare di ridurre scarti di lavorazione e perdite di fatturato, oltre che ridurre i consumi nella piena ottica della sostenibilità. Gli studi e i progetti portati a termine da JP-Tech sono in parte il frutto di una proficua collaborazione con i propri clienti.
Nei settori della gomma e del silicone ogni giorno si presentano nuove problematiche di lavorazione dovute alle nuove tipologie di prodotto richieste dal mercato: questo è un continuo stimolo per JP-Tech nel dare supporto e collaborazione alle aziende interessate ad affrontare lo studio di queste problematiche per trovare soluzioni innovative.
Anche nel 2022 il sistema di gestione degli Pneumatici Fuori Uso di Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione degli PFU in Italia, si conferma un’eccellenza nel panorama nazionale. Nonostante il perdurare della crisi sanitaria e le difficoltà sul fronte economico legato alla crisi internazionale, anche nel 2022 Ecopneus ha garantito una raccolta efficiente e capillare raccogliendo oltre 230.000 tonnellate di PFU e dando un importante contributo allo sviluppo del mercato della gomma riciclata e della filiera industriale del riciclo dei PFU. E copneus gestisce circa il 60% d egli Pneumatici Fuori Uso generati nel nostro Paese, raccogliendo mediamente 200.000 tonnellate ogni anno, rintracciate capillarmente in tutti i Comuni d’Italia, dai grandi centri ai borghi, dai piccoli comuni montani alle isole minori. Un impegno che non si ferma alla raccolta e al recupero dei PFU ma si spinge oltre, per ampliare le possibilità di impiego della gomma riciclata, stimolando e incentivando il miglioramento continuo dei processi e dei prodotti del trattamento. Solo nel 2021 Ecopneus ha destinato circa 2 milioni euro in progetti di R&D per favorire lo sviluppo del mercato delle applicazioni della gomma riciclata, in termini di qualità dei materiali e di ampliamento dei settori applicativi.
Rispetto agli obiettivi di raccolta previ-
sti dalla legge, calcolati sui quantitativi di pneumatici immessi nel mercato dalle aziende socie nell’anno solare precedente, nel 2022 Ecopneus ha raccolto il 119% del proprio target di legge, andando incontro al mandato ministeriale del +20% richiesto. Complessivamente, nel 2022 Ecopneus ha esaudito oltre 80 mila richieste di prelievo degli Pneumatici Fuori Uso presso oltre 27.500 gommisti, stazioni di servizio e autofficine in tutte le Province Italiane.
I l sistema di riciclo dei PFU gestito da Ecopneus rappresenta un caso di eccellenza nel panorama nazionale che negli anni ha portato un beneficio concreto alla collettività e all’ambiente promuovendo con forza un sempre maggiore l’impiego della gomma riciclata in tante applicazioni utili nella vita quotidiana. La gomma che si ottiene dal riciclo PFU è infatti un materiale prezioso ed ampiamente utilizzato in tutto il mondo per la realizzazione di superfici sportive, campi da calcio, per asfalti silenziosi, sicuri e duraturi, isolanti acustici, arredi urbani o impiegata per il recupero energetico. Ad oggi il mercato della gomma riciclata è in costante crescita, Ecopneus si sta dedicando fattivamente a nuovi filoni e settori applicativi attraverso un costante lavoro di Ricerca e Sviluppo, come il riciclo chimico e le applicazioni in ambito industriale, distinguendosi inoltre per l’impegno profuso nel fornire supporto
e consulenza alle Amministrazioni locali sulle soluzioni innovative ed ecosostenibili offerte dalla gomma riciclata da PFU per le città italiane. Solo nel 2021, grazie all’attività di riciclo di Ecopneus, è stata evitata l’emissione di 310 mila tonnellate di CO2 equivalenti (un quantitativo pari a quelle di 185 mila autovetture che percorrono 10.000 km in un anno), un consumo di acqua di quasi 1,23 milioni di m3 (la quantità di acqua necessaria per riempire 495 piscine olimpioniche) e un prelievo di materie prime di 282 mila tonnellate (quantità pari al peso di 575 treni Frecciarossa 1000 composti di otto carrozze più locomotore). Benefici a cui si aggiunge il risparmio per il Paese legato alla riduzione delle importazioni di materiale vergine che complessivamente si attesta a circa 79 milioni di euro. u
L’Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Gomma (Etrma) ha annunciato un cambiamento nella gestione strategica e operativa dell’Associazione, con l’ingresso di Adam McCarthy come Segretario Generale, a partire dal 1° gennaio 2023. M cCarthy subentra a Fazilet Cinaralp, che ha guidato la nascita dell’Associazione e in 17 anni l’ha costruita fino a farla diventare la voce dell’industria eu-
ropea del pneumatico e della gomma. Cinaralp ha contribuito in modo significativo al dibattito e ha garantito che le politiche e le normative fossero basate su dati scientifici e applicate in modo efficace. I contributi dell’Etrma alla promozione della sostenibilità, della sicurezza e dell’efficienza del settore europeo della mobilità hanno contribuito al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi globali di sostenibilità. Adam
McCarthy ha oltre 20 anni di esperienza nel campo delle politiche pubbliche e degli affari governativi, avendo ricoperto incarichi sia nel settore pubblico che in quello privato, ed entra a far parte di Etrma dal Cobalt Institute, di cui è stato Presidente. Per garantire una transizione senza intoppi, Cinaralp rimarrà come consulente senior del Consiglio di amministrazione per il primo trimestre del 2023. u
Nel corso della prima fiera Silicone Expo Europe, svoltasi ad Amsterdam in gennaio, Sigma Engineering ha presentato la nuova versione 6.0 dello Stampaggio Virtuale Sigmasoft. La novità del software consiste nell'interfaccia utente, completamente riprogettata, che risulta di più semplice utilizzo, sia per principianti che per esperti, e nell'analisi del tradizionale stampaggio a compressione.
25 anni dopo la fondazione dell'azienda, il software Sigmasoft è ormai normalmente utilizzato in tutto il mondo dai principali produttori di manufatti e di stampi nel settore delle gomme siliconiche. La spinta a tempi di consegna più brevi, alla valutazione dei rischi e alla sostenibilità sono argomenti importanti per ottimizzare nuovi sviluppi tramite la simulazione e per evitare errori prima che si verifichino: la continua ottimizzazione della tecnologia Virtual Molding è il valido supporto che Sigma offre ai suoi clienti e partner di progetto nell’ambito dello stampaggio di LSR completamente automatizzato, in cui anche secondi di durata del ciclo possono influire sull’economia del processo ed eventuali errori devono rimanere nell’ordine di ppm. Negli ultimi anni la precisa conformità fra simulazione e realtà è stata presentata dal vivo per mezzo di prove di stampaggio effettuate in fiere quali Fakuma, K e DKT e la fotografia esemplifica alcuni articoli in silicone LSR e ACR, frutto della progettazione di stampi singoli e multicomponenti. I risultati ottenuti sono dovuti alla collaborazione con importanti aziende di settore, produttori di stampi ed equipaggiamento e fornitori della materia prima: la maggior parte dei
partner coinvolti utilizzano con successo Sigmasoft nelle loro aziende. Con il supporto dei fornitori della materia prima è stata costituita nel corso degli anni una vasta banca dati di materiali siliconici, che rende le previsioni ancora più precise e consente rapidi cambiamenti virtuali dei materiali. u
Esperienza trentennale con funzione direttiva in ambito commerciale-tecnico nel settore gomma e modifica dei bitumi, specializzato nelle materie prime e relative applicazioni, contatti diretti con clienti e fornitori in ambito Nazionale e Internazionale. Capacità proattiva di analisi dell’andamento e della proiezione dei mercati, benchmarking, preparazione di Budgets e analisi dei costi. Completano il profilo professionale, attitudine nella gestione degli ordini, della logistica, qualità (documentazione tecnica e reclami), Team Leading.
Sono interessato a proposte di collaborazione diretta o indiretta con Aziende del settore, sia che esse siano Produttori o Distributori di materie prime, Compounders e/o Industrie Manifatturiere.
Contatto
Thirty years of experience with managerial function in the commercial-technical field in the rubber and bitumen modification sectors, specialized in raw materials and related applications, direct contacts with customers and suppliers at national and international level. Proactive ability to analyze market trends and projections, benchmarking, preparation of budgets and cost analysis.
The professional profile is completed by aptitude in order management, logistics, quality (technical documentation and complaints), Team Leading.
I am interested in direct or indirect collaboration proposals with companies in above sectors, whether they are producers or distributors of raw materials, compounders and/or manufacturing industries.
Contact me through Tel. +39 380 1331503
Il riciclo della gomma è un processo già complesso di per sé, che si complica ulteriormente nel momento in cui al materiale da riciclare vengono aggiunte altre sostanze. Lindstrom, produttore di indumenti protettivi per gli addetti del processo produttivo, realizza anche grandi quantità di zerbini in gomma, che ritirano ai propri clienti una volta giunti al fine vita. Il flusso di questo genere di rifiuti è molto consistente, dal momento che include gli zerbini venduti e ritirati, quelli utilizzati internamente dall’azienda e il materiale di scarto che si forma durante la produzione. A causa della loro composizione, formata prevalentemente da gomma e una fibra sintetica, il nitrile, il trattamento del rifiuto non è dei più semplici e rende la discarica una soluzione più frequente; questo perché la separazione tra questi due elementi rende il loro riciclo molto complesso. Lindstrom ha così deciso di affidarsi a Cyrkl, azienda internazionale la cui mission è applicare i principi dell’e conomia circolare alla gestione dei rifiu ti attraverso tecnologie innovative, per trovare una soluzione alternativa più so stenibile dal punto di vista ambientale. Nel marketplace B2B di Cyrkl le aziende possono caricare online i propri mate riali di scarto per trovare controparti in teressate a riciclare o riutilizzare i mate riali risultando in soluzioni più efficien ti dal punto di vista economico ed am bientale. Una volta caricato l’annuncio online, grazie alla rete del marketplace di oltre 17.000 aziende, è stato trovato un riciclatore in grado di estrarre le fibre sintetiche di nitrile, producendo così un granulato di gomma che è caratterizza to da un prezzo positivo. Su Cyrkl infatti questi granulati sono valutati per circa 150 euro a tonnellata. Una volta sepa rati, questi due materiali hanno preso strade diverse. Nel primo caso, il granu lato di gomma è stato processato inter namente dal riciclatore per la formazio ne di mattonelle in gomma ed è stato inoltre rivenduto come rigranulato. Ma non è l’unico utilizzo di questo materiale riciclato, infatti i granuli in gomma pos
sono rientrare in circolo anche tramite altre produzioni come ad esempio quella della segnaletica stradale realizzando dossi o paletti segnaletici. Le piastrelle e i granuli di gomma sono stati entrambi caricati su Cyrkl, in modo tale da poter trovare nuovi potenziali utilizzi per questi materiali. Per quanto riguarda il nitrile invece, è possibile impiegare le fibre estratte, ad esempio, per la produzione di guanti in nitrile, che risultano molto resistenti e preferibili per chi presenta allergie al lattice. Grazie a questa simbiosi industriale, Lindstrom ha ridotto il
circolo dei materiali che non avrebbero trovato una seconda vita. Grazie a Cyrkl, che tra i suoi clienti vanta anche LIDL e Škoda Auto, le aziende possono risparmiare centinaia di migliaia di tonnellate di emissioni di CO2 che verrebbero rilasciate nell’atmosfera. Come parte delle sue attività di consulenza, il suo team di esperti di rifiuti si occupa inoltre delle Scansioni Circolari sui Rifiuti offrendo risparmi finanziari alle aziende in termini di gestione dei rifiuti. Le consulenze contengono analisi di mercato e assistenza nell’implementazione delle nuove tec
Una seconda vita per gli zerbini in gomma
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REVOL-SIL! E' PROGETTATO PER DIMINUIRE IL COEFFICIENTE DI ATTRITO DEGLI ARTICOLI IN GOMMA SILICONICA LIQUIDA (LSR), E IDONEO ALLA MAGGIOR PARTE DELLE MESCOLE QUESTO TRATTAMENTO INNOVATIVO AUMENTA LA SCORREVOLEZZA, FACILITA IL MONTAGGIO E RIDUCE L'ELETTRO-STATICITA' SENZA DEPOSITO DI LUBRIFICANTI!
HO DEI REQUISITI DI CLEANLINESS, RIUSCITE A SODDISFARLI?
CON IL NOSTRO PROCESSO DI PULIZIA TECNICA AD ALTA PRESSIONE RAGGIUNGIAMO I REQUISITI CLEANLINESS DEL SETTORE AUTOMOTIVE, MEDICALE E FARMACEUTICO.
AVETE SOTTO CONTROLLO IL PROCESSO?
QUALI PROVE ESEGUITE PER CERTIFICARE I VOSTRI TRATTAMENTI?
IL NOSTRO LABORATORIO E' ATTREZZATO PER:
ANALISI DI CONTAMINAZIONE PARTICELLARE VDA19
STRUMENTO FT-IR
STRUMENTO PER LA MISURA DELLO SPESSORE DEL COATING
STRUMENTO PER LA DETERMINAZIONE DEL COEFFICIENTE DI ATTRITO