retail&food 06 2022

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Osservatorio prezzi f&b

AUTOGRILL SBANDA IN AUTOSTRADA, GLI ALTRI RISCHIANO

A.A.

Dopo quasi tre anni di assenza, siamo tornati a percorrere l’asfalto bollente della A1 nel tratto tra Milano e Reggio Emilia, per rilevare i prezzi di alcuni articoli nelle aree di servizio. Escludendo per scelta gli “operatori oil” e i loro market, dove non è concessa la somministrazione f&b ma sono consentiti solo prodotti confezionati. Il confronto con il 2019 (vedi QR code) è pesante, sono aumentati sensibilmente i prezzi di quasi tutti gli articoli, presso quasi tutti gli operatori. Inutile dire che l’aumento non corrisponde a quello degli stipendi nazionali. Sarà per questo che in un’assolata giornata di metà maggio, nonostante il traffico in autostrada sia sostenuto, le auto in sosta nelle aree di servizio siano davvero poche? Il tema è tutt’altro che semplice o leggero: il Covid ha spesso acuito le “distanze” tra le concessionarie autostradali e gli operatori non-oil e oil.

Metodo, varie e generali

Non anticipiamo le conclusioni di questo veloce ma interessante tour automobilistico ma diamo qualche nota metodologica prima di entrare nel dettaglio dei prezzi. Le rilevazioni sono state svolte mercoledì 11 maggio, tra le 11.00 e le 13.30 circa, interessando la fascia tra la colazione e il pranzo. I prezzi sono stati presi direttamente, osservando l’assortimento presente al momento della visita. Non hanno un carattere scientifico ma si basano sulla disponibilità di quel momento specifico. Purtroppo abbiamo notato l’assenza di numerose etichette prezzo dagli scaffali, dalle vetrine o dai frigoriferi: un elemento di pag. 46 | retail&food | Giugno 2022

scarsa chiarezza verso i clienti. Speriamo sia stato incidentale e non voluto anche perché queste “assenze” si risolvono spesso in boomerang per gli esercenti. Anche se in tutti i punti vendita è reperibile il listino prezzi ufficiale dell’azienda, non sempre evidente o affidabile rispetto all’assortimento presente. Quindi per alcuni articoli abbiamo chiesto riscontro diretto in cassa (la visita è stata svolta presentandosi, varcata la soglia del punto vendita e non in anonimato). Tutti i punti vendita, ad eccezione di quello di Sarni ad Arda Est, sono risultati ordinati, ben riforniti, puliti e con un ampio assortimento. Chef Express a San Martino Ovest spicca per la presenza di tecnologia intelligente (telecamere di sicurezza parking, chioschi di pagamento evoluti ecc.) mentre di fronte, My Chef – Areas, dispiega l’assortimento (ristorante e market) più interessante in termini di tipicità e territorio. Molto ricca ma più standard l’offerta di Autogrill.

I prezzi

I prezzi in tabella parlano da sé, possiamo evidenziare che quelli di caffetteria e colazione sono più elevati da Autogrill e Chef Express benché il prodotto di punta, il caffè espresso costi € 1,3 dappertutto. Su croissant e muffin gli scostamenti più ampi. Per quanto concerne il pranzo, dai panini alla macedonia, si assiste invece a un forte incremento dei valori nella cucina di Autogrill che, nel menù del giorno, quello disponibile al momento della visita, fa evidenziare cifre astronomiche per le aree di servizio, come la macedonia da My Chef-Areas. Mentre da Chef Express i prezzi s’impenna-

no sulle bevande, tutte ai massimi. Infine forti differenze anche sui prodotti d’impulso scelti, attorno alla cassa, cornetto gelato e chewing gum, dove Sarni si distingue per i prezzi più bassi.

Conclusioni

Volendo farla grezza, abbiamo sommato il valore di tutti gli articoli, per ogni operatore (vedi tabella). Autogrill risulta decisamente il più caro di tutti. Inspiegabilmente caro secondo chi scrive. Se per gli articoli non disponibili (n.d.) da Chef Express e Sarni, calcolassimo il prezzo medio degli altri operatori, quella di MyChef-Areas risulterebbe l’area più economica ma sostanzialmente tutti – tranne Autogrill – sarebbero attestati nella stessa fascia. Considerando anche lo stato di ordine, presentazione, assortimento, comunicazione all’interno dei punti vendita, Chef Express e MyChef-Areas risultano le aree vincenti da questo confronto. Ciò detto, il rapporto qualità/prezzo delle aree di servizio, ci sembra sensibilmente peggiorato rispetto alla rilevazione eseguita nell’estate 2019: i prezzi sono lievitati eccessivamente. Delle tensioni in pandemia tra concessionarie e operatori f&b abbiamo già accennato, quello che non vorremmo è che queste più l’inflazione galoppante venissero scaricate in basso, sui clienti/viaggiatori. Continuando così si assisterebbe a una ulteriore, progressiva, disaffezione per la sosta in autostrada, un rischio che né i gestori autostradali né le aziende di ristorazione in viaggio si possono permettere.


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