TIMANZO, dall’on-line alla fidelizzazione “Non abbiamo mai pensato di reinventare il mercato della carne. Abbiamo semplicemente voluto mantenere la qualità del nostro modo di allevare ai livelli più alti possibili. Ogni giorno che passa cerchiamo di migliorare in ogni aspetto del nostro lavoro, dal benessere degli animali fino all’assistenza per i nostri clienti che ricevono la nostra carne a casa. Controlliamo tutto ciò che accade lungo la filiera, partendo dal nostro ranch fino all’ultimo chilometro che la box di TIMANZO percorre per arrivare alla porta di casa tua”. Così si presenta TIMANZO sulla homepage del proprio sito web e e-shop di carne allevata e venduta direttamente. Un lavoro complesso che attraverso il canale dell’e-commerce mette a contatto l’azienda e la propria idea di business con il consumatore finale, creando un legame davvero speciale. Abbiamo fatto qualche domanda a Filippo Avidano, il suo estore manager, per meglio comprendere l’evoluzione di questa attività, che a tanti pare ancora “pionieristica” nel comparto carni ma che è già una realtà consolidata. Da quando è operativo l’e-shop TIMANZO? «L’e-shop di TIMANZO è operativo da aprile 2017». Qual è il vostro bilancio dell’attività? «Il bilancio del reparto e-commerce è attorno ai 200K euro». Avete notato cambiamenti nella raccolta ordini prima – durante – dopo la pandemia? «La pandemia ha enormemente aperto il mercato perché ha accelerato il processo di abbattimento della diffidenza delle persone verso l’acquisto di prodotti freschi su internet. Ad oggi la base di possibili clienti sicuramente è aumentata, ma ci sono anche molte più persone con esperienze negative alle spalle perché scottati da acquisti di bassa qualità da venditori on-line non specializzati. In pratica con l’apertura del mercato on-line è aumentata enormemente ma anche la concorrenza che comprende purtroppo anche e-commerce improvvisati». C’è un livello di fidelizzazione del cliente? Sono abituali gli acquisti ripetuti? «L’e-commerce, dal mio punto di vista, può funzionare solo se c’è la fidelizzazione del cliente. Per fidelizzare serve un prodotto di altissima qualità, ma non basta. Il servizio e l'assistenza al cliente ormai contano il 50% del valore percepito».
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Eurocarni, 7/22