MI ALLENO PER IMPARARE
�a volare �con �le mie �ali IL REGALO DI MAYA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
– Scommettiamo che vinco io? – disse Roberta. Roberta stava già correndo via veloce come una scheggia, facendo schizzare un po’ di sassolini e mostrando le suole di gomma delle sue nuovissime scarpe. Maya non se lo fece ripetere e saettò all’inseguimento della sua amica. Mentre correva, Maya sbirciò la faccia di Roberta e la vide così concentrata e determinata che provò dispiacere a sorpassarla e ad arrivare per prima in fondo al viale alberato, alla giostra che era la loro meta. Sapeva che avrebbe potuto vincere facilmente, quindi rallentò il passo e lasciò che la sua amica guadagnasse un po’ di terreno. Roberta mise ancora più impegno nella corsa e si concentrò sulla giostra che si stava facendo sempre più vicina. Maya fu contenta di sapere che Roberta non si era accorta di nulla. E, infatti, Roberta gridò a squarciagola: – Primaaaaa! – appoggiando la mano sulla panchina. Maya, che l’aveva lasciata vincere, una frazione di secondo più tardi gridò: – Arrivata! Anch’io! – e scoppiò a ridere. Maya era così: generosa. Le piaceva regalare agli altri le cose che sapeva li avrebbero fatti felici. A. Strada, Ti faccio un regalo, San Paolo
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