UN GIRO IN MACCHINA 2020
RISOLLEVARE L’AUTO PER DARE UN MESSAGGIO DI FIDUCIA A TUTTI I CONSUMI La crisi del coronavirus ha devastato il mercato automotive e occorre un rilancio per “riavviare la macchina” più velocemente possibile prima che sia troppo tardi.
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8.500 immatricolazioni, meno 85%. Come mai la cifra confermata dai dati ufficiali è la stessa che ormai circolava da giorni? Perché se fino a metà marzo qualche immatricolazione è stata fatta, sulla base delle auto ordinate e arrivate e grazie al fatto che in molte zone ancora si potevano consegnare e ritirare, dopo c’è stato il blocco totale, delle immatricolazioni e soprattutto degli ordini. Il settore è in ginocchio e questo ha delle forme ben precise. Le fabbriche sono chiuse e i dipendenti in cassa integrazione. Anche le concessionarie sono chiuse e i dipendenti in cassa integrazione. Pure tutti i servizi che ruotano attorno alla vendita e all’assistenza delle macchine sono fermi, con la differenza che non tutti i lavoratori sono dipendenti e in cassa integrazione. Centinaia di migliaia di famiglie, che adesso sono assistite. Ma nessun sistema economico regge a lungo assistendo le persone invece di metterle nella condizione più favorevole per produrre, indipendentemente dalla capacità di debito del suo Governo – e la nostra è piuttosto limitata, Europa o non Europa. Presto, appena possibile, meglio prima che poi, dovranno tornare a essere operative, con tutta l’energia di cui dispongono. Il settore deve essere aiutato, nell’interesse delle imprese che operano sul territorio e dei loro occupati, ma soprattutto dell’economia in generale. Non è un mistero che l’auto faccia notizia. Quando i mercati riapriranno, farà differenza se le famiglie a cena sentiranno al TG che le vendite di macchine sono in fortissima crescita op42