AUTO, LA DOMANDA È DEBOLE. ANCHE PERCHÉ NON SI SA COSA COMPRARE Nel mercato domina l’incertezza anche sul fronte della scelta della motorizzazione: termica, ibrida o elettrica.
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ilanciare le vendite di automobili è cruciale per la ripresa veloce e frizzante dei consumi, lo diciamo da mesi. Probabilmente, serve un intervento congiunto del Governo e degli stessi operatori, non solo di natura economica ma pure di chiarezza su cosa acquistare. L’analisi delle vendite di giugno, confrontate con quelle pre-Covid di gennaio/febbraio, mostra alcuni dati interessanti. Le vendite a società di rent-a-car e le auto-immatricolazioni fatte dal sistema, anche in forma di noleggio, sono in grandissima sofferenza. Questo è fisiologico, visto che la capacità di questi operatori di assorbire nuove macchine è ridotta al lumicino. Anzi, è sorprendente in positivo che siano già sul mercato, sebbene a volumi molto ridotti. Questa è una parte del problema e la soluzione sta nella ripresa degli altri canali, che dovrebbero fare molto di più, se vogliamo che l’intero sistema distributivo tenga, senza provocare ulteriori danni a un tessuto economico abbondantemente in affanno. Questo è il momento in cui chi è in grado di produrre ricchezza e guadagnarsi da vivere sia messo in condizioni di farlo. Veniamo dunque agli altri canali, quelli che risentono direttamente della domanda dei clienti e che dunque con qualche approssimazione possiamo definire pull: i privati innanzitutto e poi anche le società, sia che acquistino direttamente sia che ricorrano alla formula del noleggio a lungo termine. Qui, bisogna ammetterlo, il mese di giugno ha sorpreso un po’ tutti, segnando un meno 12% che fa il paio col meno 11% del primo bimestre. Un risultato frutto principalmente della flessione del 22% dei noleggiatori, a fronte di una 79