UN GIRO IN MACCHINA 2020
INCENTIVI AUTO ESAURITI, ECCO PERCHÉ SONO STATI INCAPACI DI RILANCIARE IL MERCATO E SVECCHIARE IL PARCO Gli operatori di settore lanciano l’allarme sulla situazione del mercato automobilistico italiano.
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enerdì 11 settembre sono finiti gli incentivi all’acquisto di macchine tra 91 e 100 gr/km di CO2. Cosa significa questa notizia?
Primo. Una promozione che finisce dopo poche settimane ha il sapore della presa in giro. La stima è che circa 100.000 vendite abbiano beneficiato degli incentivi di quarta fascia: quante di queste sarebbero state fatte lo stesso è la domanda del secolo, nel marketing. Ora, un mercato che perde 600.000 auto non lo risollevi aggiungendo 50/60mila unità, nei segmenti di prezzo intorno ai 20.000 euro dove i margini sono risicati e imponendo agli operatori un contributo medio di 1350 euro, con/senza rottamazione. Secondo. Non si può andare contro la volontà dei consumatori. Pochissimi scelgono le vetture elettriche o ibride plug-in, le fasce fino a 20 e da 21 a 60 gr/km, nonostante per queste gli incentivi vadano da un minimo di 3.500 a un massimo di 10.000 euro. Infatti, i fondi stanziati ci sono ancora e lì resteranno. Michele Crisci, presidente di Unrae, sostiene che “l’impossibilità di travasare le risorse da una fascia di emissioni all’altra rende l’incentivo incoerente rispetto alle sue finalità di ripresa del mercato e rinnovo del parco circolante”. Terzo. I limiti alle emissioni di CO2 non sono dei numeretti con cui giocare ma l’oggetto di ingenti investimenti. Da anni l’UE ha fissato un limite a 95 gr/km che, come spiega Fabrizio Faltoni, 90