Comitato "San Leonardo" di Cesiominore, Comitato Pullir. Numerose le autorità presenti, come il Vescovo Renato Marangoni e vari rappresentanti politici. --Gianluca Da Poian© RIPRODUZIONE RISERVATA
ESTATE 2021: CONTROLLI E SCARSA CONSAPEVOLEZZA Corriere delle Alpi | 3 Luglio 2021 p. 19 Intensificati i controlli estivi contro il turismo "cafone" Alessia Forzin Belluno Pugno di ferro contro il turismo cafone. Quello che lascia rifiuti lungo i sentieri, che si immerge nei laghi anche in presenza di un divieto, che non tiene i cani al guinzaglio: in una parola, che non rispetta l'ambiente. E se l'ecosistema è fragile, come quello dolomitico, l'azione di tutela non può che essere incisiva.Sessanta carabinieri forestali saranno in azione quest'estate sui sentieri e nelle zone dolomitiche maggiormente frequentate dagli escursionisti. Dal lago del Sorapis, dove si avventurano centinaia di persone al giorno, che spesso concludono l'escursione immergendosi nelle acque cristalline nonostante il divieto stabilito da un'ordinanza del 2019, alla Val Visdende, dalla conca Ampezzana al Nevegal, dalle Tre Cime di Lavaredo e fino alla Val Zoldana. LAGO DEL SORAPIS Si annuncia l'ennesimo boom di turisti sulle montagne bellunesi, e anche quest'anno i carabinieri forestali intensificheranno i controlli non solo per vigilare sul rispetto delle norme e delle ordinanze dei sindaci, ma anche per tutelare il delicato ecosistema alpino. Grande attenzione sarà posta al lago del Sorapis, dove vige il divieto di balneazione previsto dall'ordinanza del 1° agosto 2019 del Comune di Cortina. Il divieto mira a tutelare da un lato l'integrità del delicato circo glaciale e dall'altro l'incolumità pubblica, non essendo previsto alcun sistema di soccorso. Per gli inadempienti sono previste sanzioni fino a 500 euro. TUTTI I DIVIETI I carabinieri forestali vigileranno anche sul divieto di abbandono di rifiuti, il divieto di campeggio e di accensione fuochi e sull'obbligo di passeggio con cani al guinzaglio per evitare eccessivi disturbi alla fauna selvatica.Molte delle aree che saranno controllate in tutta la provincia di Belluno godono di regimi di tutela anche internazionale. Gran parte sono ricomprese nel perimetro del Patrimonio Unesco, e numerose di esse sono inserite nella Rete Natura 2000. Aree da tutelare e proteggere, con comportamenti responsabili e di buon senso da parte di tutti i frequentatori della montagna. CONTROLLI SERRATI Anche lo scorso anno i carabinieri forestali intensificarono i controlli sulle montagne bellunesi, elevando sanzioni a chi campeggiava in luoghi dove è vietato farlo, a chi transitava con l'auto lungo strade forestali senza autorizzazione, a chi abbandonava rifiuti o non teneva il cane al guinzaglio. I controlli saranno effettuati tutti i giorni fino almeno alla metà di settembre, in base all'andamento dei flussi turistici. --© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 31 luglio 2021 p. 11 In bermuda e felpa sul ghiacciaio L'allarme: «Così si rischia di morire» Francesco Dal Mas BELLUNO Si può andare in quota e rischiare di morire? Sì, anche se non si cade dalla parete verticale. A lanciare l'allarme è ilsoccorso alpino aostano, ma anche sulle Dolomiti il pericolo è incombente: «È successo, poco più di un mese fa, quassù sul ghiacciaio della Marmolada. Una giovane escursionista di nazionalità rumena è caduta con un compagno in un crepaccio per oltre 30 metri. Lei è morta», racconta Carlo Budel, che gestisce Capanna Penia sulla vetta, «lui si è salvato. Non erano legati». L'allarme in reteIeri il Soccorso alpino valdostano ha lanciato un severo monito: si rischia di morire se si cade sul ghiacciaio, soprattutto nei crepacci, senza scarponi, ramponi, casco e corda. E ha diffuso la foto di un escursionista sulla via normale del Breithorn, nel massiccio del Monte Rosa, a quota 4. 000 metri. Procedeva da solo, in una zona, senza abbigliamento tecnico adeguato. "In caso di caduta in crepaccio",