Rassegna Stampa Dolomiti UNESCO | Luglio 2021

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Nemela: «Lavorare assieme agli altri territori consente alle popolazioni di montagna di uscire da una certa marginalità».Ma la serata di Valdobbiadene ha vissuto anche (e soprattutto) di suggestioni, dal primo bacio della storia dell'arte, nella Cappella degli Scrovegni, evocato dall'assessore Colasio, alla più prosaica Villa Carlotta sul lago di Como, ricordato da Montedoro come la più recente «bellezza» vista di persona. E di bellezza s'intende Mara Nemela, dal privilegiato osservatorio sulle Dolomiti. È il sito, fra i tre sul palco, che da più tempo gode del marchio Unesco; cos'ha insegnato finora questa esperienza? «Che la bellezza passa per il filtro della conoscenza dei luoghi e l'importanza scientifica» risponde Nemela, «il paesaggio non è una cartolina ma un'entità da proteggere con un incessante lavoro delle popolazioni, che devono trasmetterne la vera essenza. Essere patrimonio Unesco vuol dire svelare bellezza ma soprattutto rendere il proprio territorio riconoscibile anche per le popolazioni locali. La cura dei luoghi è un cardine per le Dolomiti e per qualsiasi altro sito». --a.d.p.© RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTIZIE DAI RIFUGI Corriere delle Alpi | 4 Luglio 2021 p. 19 Stenta a decollare l'estate del VII Alpini «Pochi escursionisti» Fabrizio Ruffini BELLUNO Rinnovato e attivissimo, ma ancora con troppi pochi visitatori. Stenta a decollare la stagione al rifugio VII Alpini di proprietà del Cai di Belluno: i sentieri sono ancora poco battuti dagli escursionisti, per lo più italiani, e molto raramente si incontra qualcuno interessato a fermarsi per la notte. «Parliamo di un fondamentale presidio territoriale ai piedi della Schiara, una zona che sarebbe estremamente selvaggia senza la presenza e la passione dei gestori del VII Alpini», commentano dal Cai, «dobbiamo essere tutti vicini a questo luogo, terminando qui una bella passeggiata e sostenendolo al meglio per la stagione».A gestire il rifugio ci sono Lara Forcellini e il suo staff, che negli ultimi mesi hanno visto trasformarsi l'edificio, con gli importanti ammodernamenti portati dal Cai di Belluno grazie al contributo dell'Ente Parco. Da poche settimane, infatti, sono stati sostituiti tutti gli infissi con modelli di uguale colore, ma tenuta ben maggiore, in modo da migliorare il confort degli ospiti; inoltre sono stati ripensati anche gli spazi interni del rifugio, con lo spostamento del bancone e una miglior disposizione dei servizi, in modo da far sentire subito a casa anche l'escursionista che per la prima volta si trovi a varcare la soglia in cerca di riparo o di un pasto caldo.«Purtroppo però, per il momento non c'è ancora un gran movimento su sentieri e ferrate», spiega Forcellini, «chi è abituato ad andare in montagna si porta il pranzo da casa, ma soprattutto ce ne sono pochissimi che si fermano a dormire, cosa che per noi rappresenta il grosso del lavoro».Il rifugio può ospitare oltre cinquanta persone, ma le camerate al momento sono semi-deserte e il problema non sembra proprio essere il Covid: «L'idea che ci siamo fatti», continua la titolare, «è che la gente preferisca sempre di più i posti comodi da raggiungere. Il VII Alpini è il premio per chi fa la fatica di arrivare fin quassù ed evidentemente ci sono sempre meno persone disposte ad affrontare questo tipo di escursioni».La speranza, però, è sempre l'ultima a morire. Il rifugio quest'anno ha aperto leggermente in anticipo rispetto all'anno scorso, che comunque aveva fatto registrare un'ottima affluenza, anche se distribuita quasi esclusivamente nei weekend: «In passato l'80% dei nostri clienti era straniero, che per il momento si vedono ancora raramente. Le previsioni che facciamo è che si possa vivere qualcosa di simile anche quest'anno, magari da metà luglio in poi, anche se con numeri più ridotti», conclude Forcellini, «se andrà meglio sarò ben contenta di essere smentita». --© RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere delle Alpi | 4 Luglio 2021 p. 19 Il nuovo bivacco Sperti pronto a volare fino alla Pala Belluna BELLUNO È pronto a volare in vetta il nuovissimo bivacco Sperti, appena consegnato alla sezione Cai di Belluno dalla ditta Bortoluzzi di Alpago.La sostituzione della vecchia struttura con una più moderna e sicura avverrà nei prossimi giorni, grazie all'utilizzo dell'elicottero, sancendo così l'ultimo atto di un lungo lavoro portato avanti dal club alpino nell'ultimo anno per migliorare lo stato di uno dei suoi gioielli storici. Il rifugio d'emergenza, posizionato sullo zoccolo della Pala Belluna della Schiara, è da sempre tra i più amati dagli scalatori dolomitici, grazie alla vista spettacolare che offre, e attendeva da tempo un restyling che ne migliorasse la tenuta termica e la sicurezza. «Il


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