Corriere delle Alpi | 21 Ottobre 2020 p. 31 Olimpiadi-Industriali, alleanza per il futuro «Tante opportunità per le nostre aziende» Francesco Dal Mas CORTINA Per rendere più sostenibili le Olimpiadi 2026 gli imprenditori schierano le loro eccellenze. Sostenendo con orgoglio prima le imprese bellunesi e venete (o lombarde), poi le altre. È quanto prevedono due protocolli d'intesa sottoscritti da Confindustria Veneto, Confindustria Dolomiti, Confindustria Lombardia, Assolombarda, Confindustria Lecco e Sondrio. Le due Regioni producono il 30% del Pil in Italia, dispongono del meglio della creatività, quindi possono dare un contributo perfino originale a dei Giochi che vogliono essere risparmiosi, ma al tempo stesso segnare la svolta nel "circo bianco" e, più in generale, nel mondo dello sport.I protocolli, in vigore fino a luglio 2026, stabiliscono una collaborazione finalizzata a diffondere e a promuovere le opportunità derivanti dalla partecipazione alle selezioni di prodotti, servizi e forniture indette dalla Fondazione per assicurare l'efficiente ed efficace riuscita dell'evento.«Il protocollo siglato tra Fondazione e Confindustria è strategico per le nostre imprese: trasparenza e massimo coinvolgimento del territorio sono i punti chiave di questo accordo che mira a costruire un futuro di sviluppo integrato e sostenibile», afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, «le Olimpiadi, per il Bellunese, non sono un fine ma il mezzo per trattenere sul territorio le migliori energie possibili, dare certezze ai giovani e fare una seria programmazione».Berton è sicura che in tutto questo il mondo dell'impresa - che in provincia ha sempre fatto la differenza - deve continuare ad avere voce.«Non solo le nostre aziende, conoscendo bene il territorio, sanno dove, quando e come agire nel migliore dei modi con rispetto e grande senso di responsabilità sociale. Nel Tavolo istituito dal protocollo, faremo da raccordo con le nostre aziende: oggi più che mai, anche a causa della crisi innescata dal Covid, gli imprenditori non possono perdere nessuna opportunità di crescita. Coinvolgere le imprese del territorio fa bene al territorio. Solo così si può davvero crescere insieme».La grande paura dell'imprenditoria bellunese è di un assalto dall'esterno, magari con sorprese come quelle verificatesi in via Uberti a Longarone. Ditte bellunesi ma, ovviamente, anche venete.«Oggi iniziamo un percorso olimpico grazie al quale il nostro territorio potrà contare su investimenti reali, attivare nuove sinergie, mettere a fattor comune competenze, beneficiare di grande visibilità», afferma Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, « dobbiamo essere bravi a valorizzare e ottimizzare tutte le opportunità che questi grandi eventi possono innescare».Gli imprenditori stanno realizzando una piattaforma che ha l'obiettivo di facilitare contatti diretti tra la Fondazione Milano Cortina 2026 e il sistema produttivo veneto, facendo sì che le imprese non siano solo semplici spettatori ma possano partecipare concretamente all'organizzazione, fornendo beni e servizi che abbiano un valore aggiunto.Perfettamente d'accordo Giovanni Malagò, presidente del Coni. «Ho sempre sostenuto», spiega, «che la sinergia tra i territori fosse una delle chiavi vincenti dei Giochi di Milano Cortina 2026».In queste settimane a Cortina e in provincia di Belluno ci si è manifestatamente preoccupati dei possibili ritardi dei lavori. Fino a sollecitare la nomina di un commissario, come auspicato da Roberto Padrin, presidente della Provincia.«Le intese che annunciamo dimostrano che i Giochi di Milano Cortina non possono aspettare il 2026 e devono cominciare subito», dice Vincenzo Novari, Ad della Fondazione, «la nostra sfida è organizzare un grande evento sportivo globale valorizzando le eccellenze locali in un quadro di sostenibilità economica, ambientale, sociale. E senza pesare sulle tasche dei cittadini». Novari assicura che i Giochi 2026 saranno un'occasione di sviluppo imperdibile per i territori Olimpici e una vetrina per l'intero Paese: «Mostreremo che, oltre a creatività e genio, siamo capaci di mettere in campo una solida cultura dell'innovazione e un'organizzazione impeccabile». --© RIPRODUZIONE RISERVATA
MOBILITA’ Corriere delle Alpi | 7 Ottobre 2020 p. 27 Il sogno dei ladini: sotto il monte Sella due gallerie unite da una rotonda LIVINALLONGO Provate a immaginare di attraversare il gruppo del Sella lungo un tunnel: da Arabba a Plan de Gralba, alla periferia della Val Gardena, e da Corvara a Pian de Schiaveneis, sopra Canazei. Due gallerie, dunque, che s'incrociano a metà strada, con una grande rotatoria a distribuire il traffico. I pendolari quotidiani tra le varie valli, per motivi di lavoro, impiegherebbero 5, al massimo 10 minuti per