Rassegna Stampa Dolomiti UNESCO | Ottobre 2020

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giustificato dai nostri politici come necessario supporto alla viabilità estiva, per ridurre il traffico sui Passi. Chi fa queste considerazioni non ha mai vissuto in montagna. E siamo al massimo del paradosso quando si dice che questo progetto permetterebbe di fermare lo spopolamento: è ora che le decisioni che riguardano la montagna vengano prese da chi in montagna vive».Gli impianti esistenti sono più che sufficienti a garantire l'economia del territorio, sostiene De Zaiacomo. L'alternativa, per tutelare le terre alte e garantire loro un futuro, esiste: «Usare le risorse per costruire, insieme ad altri finanziamenti, un tunnel da Cernadoi a Pocol - Cortina». De Zaiacomo parte da un presupposto: quello che crea spopolamento in montagna non è la mancanza di lavoro, ma l'assenza di servizi. E un tunnel sotto il Falzarego permetterebbe di avvicinare quei servizi alla popolazione dell'alto Agordino, costretta a lunghi spostamenti per raggiungere l'ospedale, ma anche le scuole. «Con il tunnel l'ospedale di Cortina sarebbe raggiungibile in mezz'ora dai comuni di Livinallongo, Selva di Cadore, Colle Santa Lucia e Rocca Pietore», continua l'uomo. E sarebbero più vicine le scuole, per i ragazzi che vivono in alto Agordino, e che non sarebbero più costretti a lunghi viaggi con i mezzi pubblici o a rimanere lontani da casa molte ore al giorno. «Questo dovrebbe lasciare in eredità una manifestazione internazionale come le Olimpiadi», conclude De Zaiacomo, che auspica che le necessità delle terre alte vengano portate avanti anche dalla neo consigliera regionale, Silvia Cestaro, sindaco di Selva. «Ora sta alla nostra consapevolezza fare scelte lungimiranti e di buon senso». --A.F.

COLLEGAMENTO CORTINA – ARABBA – CIVETTA Corriere delle Alpi | 18 Ottobre 2020 p. 28 Arabba, il collegamento tra hub «priorità per la Regione Veneto» AGORDINO Luca Zaia, presidente del Veneto, presentando ieri la giunta regionale e, più specificatamente, l'assessore Federico Caner, ha dato a quest'ultimo una missione, anzi una priorità: realizzare, da titolare del turismo, il collegamento da Cortina con il Civetta da una parte e con Arabba dall'altra. Caner, si sa, è il primo fautore di questa nuova prospettiva, già motivata come possibile alternativa all'assalto automobilistico dei passi di montagna. A capo della cordata di investitori c'è Mario Vascellari, titolare della "Funivia Marmolada" e di altri impianti a Cortina. Vascellari s'è fatto molto apprezzare dal mondo ambientalista per come ha riqualificato i tre tronchi funiviari da Malga Ciapela verso il grande ghiacciaio. Sa bene, però, che la prospettiva del collegamento è osteggiata dagli stessi suoi amici ambientalisti, quindi mantiene il massimo riserbo sul progetto. Stefano Illing, titolare della funivia per il Lagazuoi, è della partita: si dice entusiasta, ma ammette che ci sono difficoltà crescenti. «Siamo particolarmente soddisfatti della priorità assegnata dal presidente Zaia all'assessore Caner. Si tratta», sottolinea Illing, «del progetto più strategico e ambito sulle Dolomiti. Il collegamento tra hub diversi diventa la sfida del futuro, anche per garantire la massima sostenibilità ai fini della mobilità. Però...». Però? Illing si trattiene e poi ammette: «Però esistono delle difficoltà. Ci sono delle contrarietà che per me sono ingiustificate ma con le quali dobbiamo fare i conti». L'ingegner Illing non è uomo che si ferma davanti ai primi ostacoli. Ha trasformato la sua funivia in un modello per i diversamente abili quando in molti lo sconsigliavano a farlo, considerate appunto le difficoltà. «Sono sicuro che Vascellari troverà la soluzione», dice. Il progetto è da 80 milioni di euro e, secondo il presidente Zaia, va concluso prima delle Olimpiadi. Sulla direttrice per il Civetta non ci sono problemi. Il sindaco di Selva di Cadore, Silvia Cestaro, non nasconde l'entusiasmo. Il suo collega di Colle Santa Lucia, Frena, desidererebbe che il collegamento facesse tappa, dopo il passo Giau, in territorio di Colle, per poi riprendere la corsa verso valle. Ma è difficile che accada. In ogni caso non ci saranno barricate. Barricate che, invece, ci sono ad Arabba, contro l'altro tronco, dal Falzarego ad Andraz e da qui fino all'altopiano di Cherz. Il sindaco Leandro Grones continua a definirlo un progetto improponibile perché troppo impattante e di questo parere è anche un comitato locale assai battagliero. «Assolutamente è meglio investire nel collegamento tra Arabba e Rocca Pietore, la Val Pettorina, perché questa diventi la porta d'ingresso del Superski Dolomiti». Un investimento, secondo Grones, da 60 milioni di euro, che non sarebbe difficile trovare. E che sarebbe il presupposto anche per valorizzare la Marmolada. Però l'insistenza di ieri del governatore Zaia è stata così determinata che il progetto andrà avanti proprio com'è stato ipotizzato. Senza se e senza ma. L'assessore Caner ha ricevuto questo compito ancora nel precedente mandato ed ha ripetutamente assicurato l'Alto Agordino che non farà passi indietro. Proprio perché ha trovato - ha spiegato - molta attesa al riguardo. «Ad Alleghe e nell'area del Civetta siamo estremamente interessati al collegamento con il passo Giau e le Cinque Torri, quindi con Cortina», fa sapere Sergio Pra, albergatore e presidente degli impianti, «gli sciatori sono sempre più attratti dai lunghi percorsi, quindi il progetto è strategico. Sia chiaro, però, che va realizzato a precise condizioni, di massimo rispetto dell'ambiente, quindi concordando con tutti i soggetti interessati le modalità di costruzione. E possibilmente senza conflittualità». --francesco dal mas© RIPRODUZIONE RISERVATA


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