Rassegna Stampa Dolomiti UNESCO | Ottobre 2020

Page 30

Faccio un esempio: vigeva la regola del portarsi il proprio sacco a pelo per pernottare, perché noi non abbiamo la lavanderia e dunque non siamo in grado di garantire l'igienizzazione delle coperte. Questo è stato un concetto molto difficile da far comprendere ai clienti. Per quanto mi riguarda lo ritengo un anno davvero complicato». Rifugio PedrottiAnaloghe difficoltà le ha rilevate anche Franco Nicolini, guida alpina e gestore del rifugio Pedrotti: «Le dico che abbiamo salvato la pelle, siamo sani, e questo non è poco. Siamo anche contenti, per carità. Grazie alla Sat e ai tavoli provinciali abbiamo aperto nonostante l'annata particolare. Però devo anche ammettere che la mancanza degli stranieri si è fatta molto sentire, e che a fronte di questo abbiamo avuto ondate di italiani fai-da-te che di montagna sanno davvero poco. Per fortuna quasi nessuno si è fatto male, e da parte nostra abbiamo cercato di insegnare anche qualcosa, però questo, in un contesto in cui abbiamo avuto un bel da fare tra restrizioni e sanificazioni, lo abbiamo avvertito parecchio. Cerchiamo di essere ottimisti per la prossima stagione».Rifugio Passo Principe Daniele Rosi, titolare del rifugio Passo Principe, sul Catinaccio, va subito al sodo: «Lavoriamo al 65% rispetto agli anni scorsi, certo poteva andare peggio rispetto alle previsioni iniziali ma non è andata bene. Questo nonostante ci sia stato un afflusso importante di italiani, che però non hanno chiuso i buchi lasciati dal turismo internazionale. Noi di solito abbiamo gente da tutto il mondo e quest'anno anche il turismo europeo è calato. Quello che ha penalizzato di più è stata la possibilità di ospitare meno gente a dormire. In una camerata da 9 posti, ad esempio, mi stavano dentro 6 persone al massimo. Abbiamo lavorato con meno dei 2/3 dei posti disponibili e questo ha influito. Poi confermo che abbiamo visto, rispetto agli altri anni, gente molto meno esperta, poco preparata rispetto all'ambiente della montagna e ci sono state situazioni anche pericolose che abbiamo fatto fatica a gestire. Da una parte il nostro lavoro ha acquisito importanza, perché abbiamo dato tanti consigli e fatto da punto di riferimento, dall'altra in un anno in cui c'erano già tante criticità è stato molto pesante. Tanti fanno fatica a capire che si deve partire la mattina presto e concludere la gita nel pomeriggio, tenendosi delle ore di sicurezza. Mai come quest'anno ho visto passare da qui, che siamo a 2.600 metri, gruppi di escursionisti anche alle 19.30 di sera, quindi con ancora almeno tre ore di cammino davanti».

Corriere delle Alpi | 19 Ottobre 2020 p. 15 In tanti arrivano al Dal Piaz in mezzo a nuvole e neve Feltre Le nuvole che per tutta la domenica hanno sormontato le vette feltrine e la neve caduta lo scorso fine settimana non hanno fermato il popolo della montagna. Ieri, un lungo serpentone di escursionisti ha solcato il sentiero che da Croce d'Aune porta fino al rifugio Dal Piaz, dopo una salita di circa 950 metri. Tanti, come sempre, gli amanti della montagna del Feltrino che hanno lasciato l'auto a Croce d'Aune per avventurarsi nella salita verso il rifugio lungo il sentiero segnato dal Cai o la mulattiera dalle pendenze più dolci. Un'escursione quasi invernale, visto che nella parte conclusiva la neve ha reso un po' più problematica l'ascesa.Una volta arrivati a destinazione i più non si sono lasciati sfuggire l'occasione per gustare quella che è diventata un appuntamento irrinunciabile per tutti: la focaccia preparata da Mirco Gorza. –

NOTIZIE DAL CLUB ALPINO ITALIANO L’Adige | 2 Ottobre 2020 p. 7 Sentieri da potenziare È stato firmato dal Ministro beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, e dal presidente generale Club alpino italiano, Vincenzo Torti, il protocollo d'intesa per la valorizzazione del turismo montano sostenibile. Il protocollo rinnova l'accordo firmato il 30 ottobre 2015, centrato sulla potenziamento della rete sentieristica e dei rifugi montani. Il protocollo prevede una serie di azioni condivise tra il MiBact e il Cai per la promozione, in ambito nazionale e internazionale, dell'offerta turistica, nello specifico di quella montana, attraverso la valorizzazione dei percorsi escursionistici. «La nuova intesa con il Club Alpino Italiano metterà a disposizione molti strumenti innovativi agli escursionisti italiani e stranieri che scelgono le nostre montagne, favorendo un turismo pienamente consapevole, sostenibile e intelligente. Da antico iscritto al Cai, sono orgoglioso di aver firmato questo accordo, che continua a perseguire uno degli obiettivi principali del MiBact: la promozione del patrimonio diffuso del nostro Paese», così il ministro Dario Franceschini. Tra le altre cose il protocollo prevede il completamento entro il 2021 del Catasto nazionale dei Sentieri (Infomont) e l'uniformazione della segnaletica orizzontale e verticale in tutta Italia.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.