inchiesta politica PH. STEVEN WRIGHT, UNSPLASH
Chiarezza e certezza i capisaldi di una riforma Il riordino del gioco pubblico, il superamento della questione territoriale e la proroga delle concessioni rappresentano temi centrali per il futuro dell’industria e di interesse costituzionale: Gioco News ne parla con il professore Alfonso Celotto, cultore della materia.
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nno nuovo, problemi vecchi per il settore del gioco, a cominciare dalla perdurante esistenza di norme regionali che fissano limiti orari e/o distanziometri, e dalla concomitante mancanza di una legge nazionale che lo regoli in maniera univoca e unitaria. Uno scenario quanto mai di stretta attualità, che esaminiamo con il professore Alfonso Celotto, esperto di diritto costituzionale. Come si potrebbe intervenire, a suo giudizio, per risolvere la “Questione territoriale” e superare le attuali leggi regionali? Il Governo e/o il Parlamento potrebbero - costituzionalmente parlando - attuare una riforma che “cancelli” (direttamente o indirettamente) le restrizioni regionali? “Il gioco presenta aspetti di competenza statale, regionale e anche comunale, per cui – salvo una non pen-
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GIOCONEWS #01 GENNAIO 2022
di Alessio Crisantemi
sabile modifica costituzionale – si deve pensare a una normativa differenziata, ma al tempo stesso concordata e coordinata dallo stato, per indirizzare gli interventi degli enti locali. Ovviamente va evitato quello che è successo negli ultimi 10 anni, con una normativa a macchia di leopardo, che crea disomogeneità e confusione. Occorrono linee guida chiare che fissino su tutto il territorio nazionale fissi delle regole omogenee, regole chiare: non è plausibile che in un comune si può giocare dalle 12 alle 16 mentre nel comune accanto si può giocare soltanto dalle 16 alle 20, nell’uno a distanza da 300 metri dai luoghi di culto e nell’altro a 500 metri dalle scuole. La grande incertezza e confusione non è soltanto per i giocatori, ma anche per i gestori. Sappiamo bene che lo Stato deve saper gestire in maniera