pratoreview n. 56 primavera 2023 SPRING FLAIR Liliana Moro LA SUA ARTE E LA PRIMA MOSTRA A PRATO Eccentrica LA NUOVA COLLEZIONE PERMANENTE DEL CENTRO PECCI Voci di strada LA STREET ART CHE FA VIBRARE I MURI DI PRATO Sandro Veronesi LA STORIA DEL COMANDANTE TODARO Il Cacio con le Pere LUCA CALVANI, FRANCESCO CIAMPI E GIUSI MERLI CI RACCONTANO IL LORO NUOVO FILM
VIA F. FERRUCCI, 240 - 59100 PRATO MAURIZIO 335/6697807
11 EDITORIALE
Unconventional
12 AGENDA MOSTRE
14 AGENDA SPETTACOLO
16 LO SGUARDO DA DENTRO
Costanza Pugi e Marco Basso
Una questione di equilibrio
18 VOCI DI STRADA
La street art che fa vibrare
i muri di Prato
28 FARE IL PUNTO... PER POI SPOSTARLO
L’arte di Liliana Moro al Centro Pecci di Prato di Stefano Collicelli Cagol
32 ECCENTRICA… E PERMANENTE
che raccoglie le opere più importanti con un allestimento pensato dallo studio
Formafantasma di Francesca Lombardi
38 L’ARTE AI TEMPI DEI SOCIAL
Una città tutta da riscoprire tra luoghi del cuore e ricordi d’infanzia di Rachele Borotto Dalla Vecchia
56
pratoreview n.
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46 MODA
di Francesca Lombardi
54 RISATE CHE LASCIANO IL SEGNO
La nostra intervista a Luca Calvani, Francesco Ciampi e Giusi Merli
di Virginia Mammoli
60 LA POTENZA UMANA
Sandro Veronesi ci racconta la straordinaria
storia del comandante Todaro
di Virginia Mammoli
64 TENDENTE ALL’INFINITO
lo sguardo verso un futuro già iniziato: Gruppo Colle pensa a una nuova dimensione
di Matteo Grazzini
70 UN ANGOLO DI GIAPPONE A PRATO
Lo chef imprenditore Francesco Preite ci apre le porte del suo Moi Omakase
di Martina Olivieri
74 UN MORBIDO ABBRACCIO
Papini Cashmere, la nuova frontiera per un abbigliamento ecosostenibile, rigenerato e di alta qualità
76 SHOT ON SITE
81 PRATO ESSENTIAL GUIDE
82 MESSAGGI DALLE STELLE
56
pratoreview n.
pratoreview
DIRETTORE RESPONSABILE
Matteo Parigi Bini
MODA
Francesca Lombardi
REDAZIONE
Teresa Favi, Matteo Grazzini, Francesca Lombardi, Virginia Mammoli, Martina Olivieri
CONTRIBUTORS
Rachele Borotto Dalla Vecchia, Stefano Collicelli Cagol, Claudio Cannistrà
FOTO COVER
Sebastian Cortés
FOTOGRAFI
Marco Delogu, Dario Garofalo, Serena Gallorini, Francesco Giannella, Lorenzo Marzano, Pasquale Paradiso, Ottavia Poli
GRAFICA
Martina Alessi, Melania Branca
DIRETTORE COMMERCIALE
Alex Vittorio Lana
PUBBLICITÀ
SOCIETÀ EDITRICE
Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini
tel +39.055.0498097
redazione@gruppoeditoriale.com
Registrazione Tribunale di Prato - n° 5/2009 del 10.03.2009
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STAMPA Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
PRATO Via Garibaldi, 117 Tel. 0574.607.575 AGLIANA (PT) Via Roma, 76 Tel. 0574.673.393 PRATO DRY OUTLET Via Garibaldi, 72 Tel. 0574.25.838 WWW.DANIELARIGHI.IT | OTTICA.RIGHI@GREENVISION.IT OTTICA
MOSTRE E NOVITÀ IN CITTÀ. ECCO DOVE E QUANDO ARTE
CENTRO PECCI
È stata prorogata Hagoromo, la grande mostra monogra--
NON-STOP
.Eccentrica
negli occhi-
PALAZZO PRETORIO -
In là,
MUSEO DEL TESSUTO -
Due Secoli di Textile e Fashion Design -
poeta pratese, la mostra Gli amici pittori di Cesare Guasti nelle collezioni comunali -
Volevo vedermi
og-
12 PRATOREVIEW AGENDA MOSTRE
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MUSEO DEL TESSUTO
PALAZZO PRETORIO
TRA PROSA E MUSICA
LE DATE TOP DI SPETTACOLI, CONCERTI, FESTIVAL IN CITTÀ DURANTE LA PRIMAVERA
APRILE, al teatropropone
Cyrano de Bergerac, a-
, al teatro -
Zio Vanja -
-do, -
-
, al teatro alle -
Politeama Spring Dance -
Solo quando lavoro sono felice e 6° (Sei gradi) -
, al teatroalle , non-
alla -
14 PRATOREVIEW AGENDA SPETTACOLO
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Concerto -
TIPO FESTIVAL
In un mondo che insegue la produzione di massa di capi tutti uguali, di superficiale lavorazione e scarsa qualità dei materiali, la nostra idea è stata quella di realizzare un prodotto che andasse ad unire la storia e la tradizione della lavorazione artigianale di Prato su tessuti pregiati , e l’ alta qualità della maglieria Made in Italy , tutto questo attraverso l’Eco-Cashmere. Il nostro ECO-CASHMERE , o cashmere rigenerato, è un filato in puro cashmere, a basso impatto ambientale, realizzato seguendo i principi dell’economia circolare.
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UNA QUESTIONE DI EQUILIBRIO
LA COPPIA PIÙ FAMOSA D’ITALIA IN TEMA DI FORMA FISICA
E BENESSERE È PRATESE: COSTANZA PUGI E MARCO BASSO
16 PRATOREVIEW LO SGUARDO DA DENTRO
DI FRANCESCA LOMBARDI
COSTANZA E MARCO INSIEME A MICHELLE HUNZIKER DURANTE UN IRON BOOT CAMP (PH. MESCHINA)
Costanza Pugi e Marco Basso, pratesi ma sempre in viaggio per l’Italia, sono due personal trainer preparatissimi che lavorano da anni sulla forma
Marcoto all’attività di trainer la preparazione di atleti
una alimentazione a carico glicemico decrescen-
pronti a creare un piano alimentare costruito sul-
Nel 2014, alla palestra del Bagno trasformata in una amicizia che andava oltre il la-
nuale No stress è stato un successo editoriale sul-
Costanza-
ti del loro lavoro: alcuni anni fa sono diventati i personal trainer di Michelle Hunziker e di Tomaso
in amicizia e ha poi dato vita a un progetto che ha preso il volo nei mesi del lockdown: Iron Ciapet,
Michelle Hunziker, persone a puntata che due volte la settimana fatitutti -
e Costanza che da anni aggiornano e approfondiscono le loro conoscenze su un tema vasto e com-
Marco Basso -
stema più complesso dove si valuta la persona a-
MB Noi lavoriamo sempre con una diagnosi iniziale che è il punto di partenza per costruire un di allenamento più noti, come ad esempio HIIT, High Intensity Interval Training, letteralmente allenamento intervallato ad alta intensità MB
tangente perché non è il nostro settore: ad esempio anche nel manuale Nostress si fa riferimento a
CP È iniziato con un messaggio di Michelle nel marzo -
seguiti 2 appuntamenti set-Live a Cervia hanno confermato il successo e
dove continuano ancora oggi le dirette settimanali di Iron Chapet iniziale di Iron Chapet è stato integrato da Iron Fitness Culture, una vera e propria palestra virtuale creata da Marco e me dove potete costruire con noi il vostro programma di remise en forme e mantenisua creazione, siamo molto
tanti iscritti che rinnovano di -
CP Sono partita dalle posizioni dello Yoga, sia Ashtanga, Iyengar, Vinyasa che Hatha, per laMB
17 PRATOREVIEW LO SGUARDO DA DENTRO
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COSTANZA PUGI E MARCO BASSO, A MICHELLE HUNZIKER
OFFICINA GIOVANI: MURALES DI RICHARD BIANCALANI
VOCI DI STRADA
LA STREET ART CHE FA VIBRARE I MURI DI PRATO
DI VIRGINIA MAMMOLI PHOTO FRANCESCO GIANNELLA
È l’arte che invade la città, che urla, e a Prato sono tanti i luoghi dove si sente la sua voce. Il murales più celebre è sicuramente A Very Long Story, di Blu, street artist di fama internazionale - qualche anno fa segnalato dal quotidiano britannico The Guardian tra i
ricorrenti: la violenza dell’evoluzione umana. A Prato Blu è tornato più volte, collaborando anche con Ericailcane pareti in tutto il mondo. Ci sono poi artisti pratesi, come Gnob, alias Edoardo Buccianti, con i suoi murales riconoscibili dall’immancabile uccellino e i tre puntini di sospensione, che
19 PRATOREVIEW ARTE LUOGHI
AAA OFFICINA GIOVANI: IN ALTO DUE MURALES DI ETNIK (A SINISTRA A STEP INTO THE WORDS ), IN BASSO UNO DI RUN
OFFICINA GIOVANI
GNOB, IN VIA FLAMINIO RAI
AAA SOPRA: LA FABBRICA DEI PEDALI DI YURI ROMAGNOLI (PORTA AL SERRAGLIO); SOTTO: A VERY LONG STORY DI BLU (VIALE GALILEI)
25 PRATOREVIEW
ALTRE DUE OPERE DI GNOB: UNA NEL SOTTOPASSO DI VIALE GALILEI, L’ALTRA IN VIA GALCIANESE
INTERNAZIONALE HANNO LASCIATO LA LORO
IMPRONTA SULLE PARETI DI PRATO
1. UN MURALES DI BLU E ERICAILCANE (ZONA PIAZZALE NENNI)
2. L’OPERA DI DEM AL LANIFICIO CALAMAI
3. LO SKATEPARK PLAYGROUND
4. TESS DI BARBARA PICCI IN VIALE FERRARIS 4
3
2
1
STREET ARTIST DI FAMA
BACK TO SCHOOL DI ERICAILCANE E DAVIDE ZUCCO ALL’ICS DON MILANI
FARE IL PUNTO... PER POI SPOSTARLO
Abbiamo deciso di raccontare Eccentrica, la nuova collezione permanente del Centro Pecci, anche dal punto di vista di chi ha vissuto i primi entusiasmanti anni del Centro.
Stefano Collicelli Cagol, oggi direttore del Centro, ha intervistato per noi Liliana Moro che partecipò a una mostra collettiva curata da Amnon Barzel, geniale direttore del Pecci degli esordi. Allora come oggi la voglia di sondare e scoprire i territori incontaminati del contemparaneo.
Stefano Collicelli Cagol: Nel 1991, lei è tra i giovani artisti che partecipano alla mostra Una Scena Emergente. Artisti Italiani Contemporanei, ci racconta la sua prima volta al Centro Pecci?
Liliana Moro La prima volta che ho esposto lì fu una grande emozione perché si trattava della mia prima mostra in un’istituzione artistica e fu un’ottima esperienza. Il museo era diretto da Amnon Barzel, che ho sempre stimato molto, credo abbia avuto un’idea molto avanzata per quegli anni in un momento in cui si avvertiva un cambio nell’arte, si emergeva dalla Transavanguardia e esplodeva nuovamente l’Arte Povera. L’allora direttore decise di organizzare una mostra con i giovani che avevano poche esperienze, ma con un’idea di grande rispetto per il loro lavoro. Diede a ognuno la stessa cifra di produzione, le opere entrarono poi in collezione, dando modo così di testimoniare l’arte che si faceva in quel momento. La mostra aveva il numero
11 che ritornava: 11 artisti per 11 stanze di 11x11 metri. Io ero stata coinvolta da Adriano Trovato; facevamo entrambi parte del gruppo di Lazzaro Palazzi, un collettivo di artisti che vivevano a Milano e avevano studiato con Luciano Fabro. Avevamo la regola che qualora qualcuno di noi fosse stato invitato a una mostra avrebbe coinvolto gli altri a cui si faceva estendere l’invito. Io condivisi la sala con Stefano Arienti, che sebbene non fosse parte del collettivo era comunque un artista con cui c’era un forte dialogo. SCC: Può raccontare le tre opere che ha presentato in quella occasione? Una di queFavilla Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci, l’allestimento permanenprogetto dello studio di design Formafanta-
LM
di uno spazio grande come quello delle sale
Favilla
gommaspugna chiuso in una rete metallica
da 8 carrelli elevatori usati dai meccanici per lavorare con la gommaspugna per la sua capacità di assorbimento: della luce, dei suoni, degli odori, di tutto quanto le succede intorno, un materiale che si trasforma. Il secondo
Che idea!no con manico di metallo per raccogliere la polvere ciascuna con una lampadina che si
28 PRATOREVIEW
L’ARTE DI LILIANA MORO AL CENTRO PECCI DI PRATO DI STEFANO COLLICELLI CAGOL PHOTO SEBASTIAN CORTÉS
COVER INTERVISTA
IN
QUESTA IMMAGINE LILIANA MORO, ARTISTA ITALIANA CHE VIVE E LAVORA A MILANO
accende a illuminare il niente, il terzo lavoro di animali simili a quelli che ci facevano usare alle elementari negli anni Sessanta, con sotto un mangianastri portatile appoggiato a uno sgabello che riproduceva il sonoro del Mr Smith va a Washington, una pellicola sulla capacità di accettare
SCC: Che ricordi ha del Centro e della sua esperienza?
LM Ne sentivo l’energia, vedevo sempre delle bellissime mostre, era un nuovo museo in una città non così centrale rispetto alla tradizione del mondo dell’arte contemporanea. L’esperienza fu estremamente positiva, anche perché fu fondamentale per conoscere altre artiste e artisti come
Daniela De Lorenzo, Paolo Canevari. Mi ha permesso di incontrare la comunità artistica toscana. Grazie a questa mia esperienza al Centro Pecci ho conosciuto il grandissimo Pier Luigi
Tazzi e un giovane Sergio
Risaliti. Venni poi invitata dal critico Saretto Cincinelli che scrisse uno dei testi più belli sulla mia ricerca. Ritornai poi per la chiusura della Galleria Schema a Firenze, nel 1994, che fu per me un grandissimo onore.
raccontare?
LM Mi ricordo che mi chiedevano spesso Era il nome di una spugna per grattare che penso esista ancora. Mi piaceva questa analogia con la gommaspugna che usavo nell’opera. Ci fu molta curiosità relativa alla mostra, visto che raccoglieva una generazione nata negli anni Sessanta ancora poco conosciuta, mi capitò di conoscere critici milanesi a Prato, nonostante venissero dalla città dove vivevo. Il CID/Arti visive, l’archivio dedicato al contemporaneo, poi, era importantissimo, assieme alla prima scuola per curatori, furo-
no due innovazioni, di cui Prato si dotò. Un
giovane artista che ero, mi capitò di ascoltare una conversazione in mostra senza essere riconosciuta tra due collezionisti, proprio are il costo partendo da una stima dei materiali.
SCC: Finalmente oggi un’ala del Centro Pecci è dedicata in modo permanente alla
per lei questa presenza all’interno degli spazi di un’istituzione che quest’anno com-
LM La collezione, per un’istituzione che ha delle ricerche di più di trent’anni, e quindi recente (anche se artisti come me stanno venen-
punti fermi su una narra-
eventi per un nuovo pubblico che devono tenere in vita un museo. Prima vivevamo in un mondo più lento, e si aveva modo di osservarlo meglio, a volte le cose vanno sedimentate anche attraverso lo scorrere del tempo. Alla mostra del Pecci seguì quella del 1994 al Castello di Rivoli SOGGETTO-SOGGETTO a cura di Ida Gianelli, Giorgio Verzotti e Francesca Pasini, che svolse un ruolo di ricognizione su una generazione, ma che non fu poi seguita nel decennio successivo da un’attività che registrasse i cambiamenti come avvenne in Francia o nel Regno Unito per gli artisti e le artiste della mia
dell’arte ma anche aiutarli a crescere attraverso critiche costruttive. La ricerca, sia di -
tale. Serve fare il punto... per poi poterlo spostare!
31 PRATOREVIEW COVER INTERVISTA
‘FAVILLA’ DI LILIANA MORO FA PARTE DELLA NUOVA COLLEZIONE PERMANENTE DEL CENTRO
PECCI
SILVIE FLEURY CONCETTO SPAZIALE JEANS , 1992
ECCENTRICA… E PERMANENTE
AL CENTRO PECCI FINALMENTE LA COLLEZIONE CHE RACCOGLIE LE OPERE PIÙ IMPORTANTI CON UN ALLESTIMENTO PENSATO DALLO STUDIO FORMAFANTASMA
DI FRANCESCA LOMBARDI
33 PRATOREVIEW
ARTE MOSTRE
AL CENTRO PECCI DAL 6 MAGGIO FINALMENTE LA COLLEZIONE PERMANENTE
READS VALERIE SOLANAS, 2013
WEST (PARIS,
AMSTERDAM, WIEN, ATHINA, BERLIN, BRUXELLES, LONDON,
PRAHA, TOKYO, NEW YORK), 2002-2008
BARTOLINI AIUOLE , 2000
SUPERSTUDIO, IL MONUMENTO CONTINUO – NEW NEW YORK, 1969
KAPOOR
AND
, 1987
1. CHIARA FUMAI
2. KINKALERI
ROMA,
BEIJING,
3. MASSIMO
4.
5. ANISH
HERE
THERE
3 5
4
1 2
Eccentrica è una storia che inizia qualche anno fa. Per la precisione sette, quando una navicella spaziale atterra su Prato per captare e divulgare le vibrazioni del tempo presente. Al comando della straordinaria operazione di allora, Maurice Nio, visionario architetto olandese incaricato dell’ampliamento del Centro per l’Arte Contemporanea della nostra città fondato nel -
te viene integralmente conservato e lasciato intatto in tutti i suoi aspetti. A esso si accosta, in forma di anello, un nuovo volume che, riprendendo il disegno dell’originario parco circostante, si orienta verso la dimensione pubblica. Una sorta di piercing che termina con una antenna capace di captare nuove energie. Lo spazio appare da subito perfetto per ospitare la collezione permanente del Centro: un motivo in più per visitare questo luogo, avam-
posto del sentire contemporaneo unico in Italia.
Ci sono volute diverse primavere per avere la collezione permanente, ma oggi Eccentrica si presenta al pubblico con un originale allestimento pensato dal celebre duo di designer Formafantasma, cresciuti in Olanda e arrivati da qualche anno a Milano, dove oggi vivono e lavorano. Ospiti del Pecci due anni fa con una mostra legata all’industria del legno dal titolo Cambio, la collaborazione con Formafantasma è stata fortemente voluta dal direttore del Centro, Stefano Connicelli Cagol che, a un anno dal suo insediamento, mette a segno un importante traguardo: un nuovo e sorprendente percorso che rilegge le opere raccolte dal Centro selezionando - attraverso una visione laterale - 55 tra le oltre 1200 opere acquisite o donate dal 1988 ad oggi.
35 PRATOREVIEW
LILIANA MORO
, 1991
FAVILLA
IMPORTANTE
A LINA
MOSTRE
SEMPRE A MAGGIO UNA
PERSONALE DEDICATA
PALLOTTA ARTE
DUE
IMMAGINI DELLA PERSONALE DEDICATA A LINA PALLOTTA, VOLEVO VEDERMI NEGLI OCCHI
Per la prima volta un’ala degli spazi espositivi viene dedicata in modo permanente all’esposizione delle collezioni. Il progetto studio di Milano e Rotterdam si ispira al tessuto, parte importante del Dna pratese, e si muove secondo criteri di sostenibilità e accessibilità, che condivide con il Centro. L’Ala grande Nio che accoglie la nuova collezione, si trasforma così in un luogo ancora più iconico volto a trasmettere al pubblico l’essenza stessa del Centro, raccontare Prato e conoscere l’arte contemporanea dal dopoguerra a oggi. Perché il nome Eccentrica? Come ci spiega il direttore: “È una parola che rimanda al porsi fuori dal centro. Vicino al casello autostradale, la posizione del Centro Pecci è di un punto di snodo e di passaggio. Le sue collezioni restituiscono una varietà di produzioni artistiche che aprono percorsi eccentrici tra le discipline, contaminando i discorsi e le pratiche. Eccentrica vuole celebrare questo potenziale attraverso un allestimento che trae la sua forza dai cortocircuiti temporali e spaziali tra opere e materiali d’archivio d’arte”. Sin dagli inizi, l’attività di collezionismo del Centro ha voluto testimoniare la storia dell’istituzione e il suo cultura contemporanea. Con il sostegno dell’imprenditoria, le collezioni si sono formate in risposta alle esposizioni, ai lasciti di privati e alle scelte delle varie direzioni. L’attenzione alla produzione artistica del territorio toscano, italiano e internaziona-
stanza, Il taglio è una macchina del tempo, Italia Novanta e Futuro Radicale.
Tra gli artisti: Liliana Moro (cover di questo numero, NDR), Sylvie Fleury, Lucia Marcucci, Chiara Fumai, Lucio Fontana, Anish Kapoor, Jannis Kounellis, Julian Schnabel, Massimo Bartolini, Francesco Torrini, Superstudio.
Per celebrare questo nuovo inizio, accanto a Eccentrica il Centro Pecci ha scelto una donna, la fotografa Lina Pallotta.
Fotografa documentaria nata in provincia di Benevento, si trasferisce a New York
DUO DI DESIGNER
FORMAFANTASMA
cultura underground, dalle sottoculture, dalle storie meno gridate, dalle donne del Messico, dalle persone che hanno storie di rivalsa da raccontare, i suoi lavori più conosciuti sono: Porpora e Valerie (2013); BASTA – to Work and Die on the Mexican Border (1999), sulla vita delle lavoratrici messicane nelle fabbriche di frontiera. Ha esposto in mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti, e pubblicato in riviste nazionali e internazionali. Al Pecci inaugura la sua prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana Volevo vedermi negli occhi. Curata da Michele Bertolino e Elena Magini, l’esposizione presenta una selezione delle
caduta del muro di Berlino nel 1989; l’impulso all’interdisciplinarietà sono le principali linee lungo le quali sono cresciute le collezioni dell’istituzione. Il percorso si articola in quattro sezioni: Il Centro in una
te a Porpora Marcasciano, attivista trans, incontrata dalla fotografa campana negli anni’70 con cui nasce un profondo legame. Le immagini, sfocate e in bianco e nero,moniano scene quotidiane che attraversano il personale, i contesti politici e di mo-
loro incontri, dall’East Village a Roma, da Bologna, alla campagna napoletana. Fino al prossimo 1° ottobre.
37 PRATOREVIEW
-
ECCENTRICA SI PRESENTA AL PUBBLICO CON UN ORIGINALE ALLESTIMENTO PENSATO DAL CELEBRE
ARTE MOSTRE
PIAZZA SANTA MARIA DELLE CARCERI (PH. LORENZO MARZANO)
L’ARTE AI TEMPI DEI SOCIAL
UNA CITTÀ TUTTA DA RISCOPRIRE TRA LUOGHI DEL CUORE E RICORDI D’INFANZIA DI RACHELE BOROTTO DALLA VECCHIA
RACHELE BOROTTO, CONTENT CREATOR CONOSCIUTA SUI
SOCIAL COME BLONDE WITH STENDHAL
1. DETTAGLIO DUOMO
2. HENRY MOORE IN PIAZZA SAN MARCO (PH. PASQUALE PARADISO)
3. LUNGO IL BISENZIO (PH. PASQUALE PARADISO)
4. CHIESA DI SAN FRANCESCO ( PH. LORENZO MARZANO)
5. VILLA DI POGGIO A CAIANO
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1
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Fin da bambina la mia passione era disegnare, durante le scuole medie il professore di arte mi motivò moltissimo a proseguire i miei studi in ambito artistico e culturale. Per l’esame di terza media ricordo che mi fece dipingere un dipinto di Tamara De Lempicka. È così che mi sono appassionata alla pittura e alla storia di questa importante
piccoli sia fondamentale per costruire una passione, Prato è una città ricca di ambienti culturali che possono spronare i bambini ad avvicinarsi ad un mondo così bello. Durante gli anni al Liceo Artistico e all’università di Scienze dei Beni Culturali di Pisa il -
lito, ma dopo la pandemia sono tornata a vivere Prato e mi ci sono legata sempre di più, tanto che ho scelto di fare il tirocinio universitario magistrale al Museo dell’Opera del Duomo. Sono molto contenta della mia scelta, ogni relazione ed evento passato mi è servito per arrivare alla persona che sono
Instagram, e l’ho fatto soprattutto per due motivi: il
poteva accedere a musei ed archivi. Il mio obiettivo era quello di cercare di sensibilizzare su questa tematica così importante. Il secondo motivo che mi ha spinta ad aprire un canale interamente dedicato all’arte è stato l’assenza di qualcuno sui social che mi informasse sulle novità artistiche del territorio e su cosa visitare in ambito culturale in una determinata città; quindi, ho deciso di Instagram e TikTok che tanto avrei voluto iniziare a seguire. Prato mi ha aiutato e continua a ispirarmi ogni giorno nel mio lavoro come content creator. È un concentrato di bellezza senza tempo, la mia parte preferita è quella del centro storico con il Duomo, piazza del Comune e Palazzo Pretorio, la Chiesa di San Francesco e il Castello dell’Imperatore Qualche anno fa quando ho portato alcune mie amiche dell’università in visita a Prato, mi sono stupita che non sapessero dell’esistenza del Castello dell’Imperatore. Da quel momento a chi viene per la prima volta in
di apertura e di visitarlo, è gratuito e assolutamente da non perdere. Tra le bellezze di Prato che, invece, ho scoperto crescendo c’è senza dubbio Forma squadrata con taglio di
41 PRATOREVIEW ITINERARI LA MIA PRATO
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA PECCI
Henry Moore in piazza San Marco, un’opera che ho iniziato ad apprezzare maggiormente crescendo e che ho approfondito soprattutto grazie alla mostra dedicata a Moore al Museo Novecento di Firenze. Di recente ho scoperto che fortunatamente il comune vuole restaurarla ed io spero che, oltre al restauro, venga aggiunta anche una didascalia che informi i cittadini di cosa guardano ogni giorno passando per quella piazza. Nonostante il mio amore per il centro storico, che frequento abitualmente, rimango
trascorso l’infanzia e ho tantissimi ricordi legati a quei luoghi, partendo dalla gelateria Da Marco dove facevo merenda con i miei amichetti, alla mia scuola elementare Claudio Puddu, arrivando al campo sportivo e ai Giardini Rossi da cui parte la ciclabile per raggiungere il Parco di Galceti. Maliseti mi ha cresciuta ed ospitata per tutti i pomerig-
Spostandoci, invece, verso la provincia una chicca da non perdere è la Villa Medicea di Poggio a Caiano, progettata da Giuliano
esempio di architettura rinascimentale. Per me merita assolutamente una visita, possi-
bilmente con una guida turistica per capirne a pieno tutta la sua eccezionale meraviglia. Una meraviglia che a Prato ricorre spesso, nelle piazze imponenti, nei giardini rigogliosi, nel pulpito esterno del Duomo realizzato da Donatello. Non penso che ci siano altri simboli di Prato paragonabili al Pulpito per meglio descrivere la città. L’originale si può ammirare all’interno del Museo dell’Opera del Duomo accompagnato al grande capitello bronzeo dell’artista, mentre il Pulpito posizionato sull’esterno della chiesa è una copia ben fedele. Le opere di Donatello che custodiamo a Prato, data la loro rilevanza nella storia dell’arte italiana del Quattrocento, spesso si trovano in giro per il mon-
la città nella sua interezza, spesso infatti viene prestato solo parzialmente. Oltre alla sua importanza artistica, il Pulpito è un vero e proprio simbolo di storia e cultura della città: ogni 8 settembre, infatti, in occasione del Corteggio storico viene ostentata la Sacra Cintola dal Vescovo e dal Sindaco. In pochi sanno che la Sacra Cintola appartiene
città e ai cittadini, un aspetto che da sempre
42 PRATOREVIEW ITINERARI LA MIA PRATO
FORMA SQUADRATA CON TAGLIO DI HENRY MOORE IN PIAZZA SAN MARCO
IL PULPITO DEL DUOMO DI PRATO
PALAZZO PRETORIO E PIAZZA DEL COMUNE
le attività museali di raccolta, conservazione e valorizzazione di opere d’arte contemporanea, l’organizzazione di esposizioni temporanee, rassegne ed eventi.
BANCHETTO DI ERODE
Le Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista sono un bellissimo ciclo
nella cappella Maggiore del Duomo di Prato, eseguiti da Filippo Lippi e aiuti
VILLA MEDICEA
DI POGGIO A CAIANO
Progettata da Giuliano da Sangallo per Lorenzo
esempio di architettura rinascimentale.
Un simbolo dell’opera ordinatrice dell’uomo sulla natura.
CIRIBÈ
Adoro i piatti tipici pratesi, soprattutto le polpette di sedano dell’Osteria Ciribè in piazza Mercatale, una versa delizia a cui non so proprio rinunciare.
GIARDINO DEL TÈ
Si può trovare un’ampia scelta di tè, infusi e dolci artigianali, è il posto ideale per trascorrere un pomeriggio o una serata in completo relax.
PASTICCERIA IMPERO
La colazione da Impero a Chiesanuova
è un momento a cui non posso rinunciare, per me è la migliore di Prato.
PECCI
Centro polifunzionale
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I POSTI STODOVEBENE
3
SPRING FLAIR
DI FRANCESCA LOMBARDI
Carta da parati: Philippe VanackerRetoucheur d’imagePhotographeLille, Paris, FrancePierre Frey
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Occhiali
DANIELA RIGHI
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da Cassetti, Prato
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LUCA CALVANI E FRANCESCO CIAMPI, SCENEGGIATORI E PROTAGONISTI DEL FILM (PH. SERENA GALLORINI)
RISATE CHE LASCIANO IL SEGNO
LA NOSTRA INTERVISTA A LUCA CALVANI, FRANCESCO CIAMPI E GIUSI MERLI PER L’USCITA DEL FILM IL CACIO CON LE PERE DI VIRGINIA MAMMOLI
È stata una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. Molti pratesi nell’autunno del 2019 si sono fermati, incuriositi, a vedere le riprese de Il Cacio con le Pere, Luca
Calvani come regista è arrivato sul grande schermo. Una commedia fresca, leggera e frizzante, dove non mancano colpi di scena, e per la quale Calvani si è fatto in quattro: regista, ma anche scrittore, sceneggiatore e protagonista. In questi ultimi tre ruoli insieme a un altro volto pratese, Francesco Ciampi. Amici da anni, se la sono intesa alla grande sul set, dove hanno chiamato a raccolta Giusi
Merli
La grande bellezza Gianluca Gori, che per la prima volta ha dismesso i panni della sua elegante e sagace Drusilla Foer, Anna Safroncik, Elena Di
Cioccio Geppi
Cucciari
, la determinata e indipendente Monica, Piotr Adamczyk, attore polacco noto in Italia per il ruolo di Papa Wojtyla nella serie Karol - Un uomo diventato papa, e, dietro le quinte, un nome internazionale come Joanna Johnston, costumista più volte
candidata agli Oscar. Alla vigilia dell’anteprima nazionale al -
la toscana Giusi Merli. È stata una lunga avventura.
Luca Calvani -
Francesco, insieme a tutto il cast e al
a Prato, per Prato e che viene restituito a Prato. Da qui la voglia di farlo uscire nelle nostre sale una settimana prima rispetto al resto d’Italia.
LC Dopo tanti anni ci capiamo al volo, ed è molto divertente scrivere e dirige-
Francesco Ciampi ho scoperto un grande regista. Ha la ca-
di se stesso, era come se durante le riprese delle sue scene fosse contemporaneamente anche dietro la telecamera.
55 PRATOREVIEW FILM INTERVISTA
Perché consigliate di vedere Il Cacio con le Pere LC Perché trasmette un messaggio importante: che la vita è grande, che ti può sorprendere in ogni momento e
te, ma che fa anchenare, trattando temi come il confronto tra la nostra generazione
renza tra l’essere e l’apparire e la diversi-
sere un fattore di crescita, come succede
ndr) e Fosco (Francesco Ciampi, ndr).
FC
creare una commedia toscana elegante, fatta di tanti ingredienti, che facesse sorridere gli spettatori, lasciando loro qualcosa dentro.
-
ma volta - anche - dall’altra parte delÈ un’esperienza totale e totalizzante. È
raccontare una storia dandogli esattamente l’impronta che desideravo, anche nei più piccoli dettagli. Un aneddoto legato
LC Quando Joanna Johnston si è occupata dei capelli di Francesco: continuava a portarmelo accorciandoli di un millime-
dole una spiegazione rispose “Faccio sem--
56 PRATOREVIEW
-
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FC Molto divertenti sono state anche
‘È UN FILM SULLE SECONDE POSSIBILITÀ. GODIBILE, DIVERTENTE, MA CHE FA ANCHE RIFLETTERE E EMOZIONARE’
FILM INTERVISTA
GIUSI MERLI IN UNA SCENA DE IL CACIO CON LE PERE , PRIMO FILM DA REGISTA DI LUCA CALVANI
SOPRA: ELENA DI CIOCCIO E GEPPI CUCCIARI; SOTTO: FRANCESCO CIAMPI
IL FILM È STATO PRESENTATO IN ANTEPRIMA NAZIONALE AL MULTIPLEX OMNIA CENTER DI PRATO
1. 3. 5. SCENE DEL FILM CON ALESSANDRA COSTANZO, ELENA DI CIOCCIO, FRANCESCO CIAMPI, ANNA SAFRONCIK E PIOTR ADAMCZYK
2. GIANLUCA GORI, ALIAS DRUSILLA FOER, QUI NEI PANNI DEL NOTAIO MASTINI
4. GIUSI MERLI (PH. SERENA GALLORINI)
3
1 5
4
2
piazza del Comune, con le persone che passavano dicendo “Oh, hanno aperto un supermercato, domani ci sono in of-
A proposito dei set pratesi, quali sono
FC Oltre a piazza del Comune, viale Vittorio Veneto, doveall’interno del Convitto del Cicognini, fuori dal centro a Viaccia, e in campagna a Arti-neto.
Passiamo e lei, Giusi, un cameo di grande forza ironica. Ci racconti del suo personaggio.
con una sorta di ‘seconda vita’ tenuta nascosta anche a loro due. È stata un’esperienza molto piacevole, anche -
LE RIPRESE SONO STATE FATTE TRA IL CENTRO STORICO, VIACCIA, ARTIMINO, RIO BUTI E CANNETO
Giusi Merli Ho interpretato un personaggio molto divertente: la zia Algisa,
sta di un paio di cortometraggi a cui ho preso parte: Satyagraha, per il quale venni a Prato durante una proiezione al Castello dell’Imperatore, e Ripartenza (pre-
Angeles, ndr).
Conosce bene PraGM
anni a Firenze. A Prato sono stata più volte, con una mia amica stilista che compra qui i tessuti, oppure per il teatro, sia a vedere spettacoli, che a farne, come il Rattenspiel scorso.
59 PRATOREVIEW
FILM INTERVISTA
LUCA CALVANI DURANTE LE RIPRESE IN PIAZZA DEL COMUNE (PH. FRANCESCO GIANNELLA)
SANDRO VERONESI, SCRITTORE, GIORNALISTA E SCENEGGIATORE PRATESE (PH. MARCO DELOGU)
LA POTENZA UMANA
SANDRO VERONESI CI RACCONTA LA STRAORDINARIA
STORIA DEL COMANDANTE TODARO
E DI COME NE SONO NATI UN LIBRO E UN FILM DI VIRGINIA MAMMOLI
61 PRATOREVIEW INTERVISTA CULTURA
ndr Corpi
Comandante
62 PRATOREVIEW AAA
EDOARDO DE ANGELIS E PIERFRANCESCO FAVINO, PROTAGONISTA DEL FILM, DURANTE LE RIPRESE
63 PRATOREVIEW INTERVISTA CULTURA ndr
TENDENTE ALL’INFINITO
IL LEGAME COL TERRITORIO E LA TRADIZIONE, LO SGUARDO VERSO UN FUTURO GIÀ INIZIATO:
GRUPPO COLLE PENSA A UNA NUOVA DIMENSIONE DI MATTEO GRAZZINI
Pur ricordandone la forma non è famoso come il Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano ma quello di Colle, uno dei piccoli borghi che compongono un mosaico chiamato Cantagallo, di storie da raccontare ne ha tante. Ha visto passare sopra le proprie arcate uomini e animali, contadini e artigiani, olive e legname, le prime automobili e gli operai e adesso camion e imprenditori.
Una delle storie che segnano il passaggio tra il lungo passato e il prossimo futuro è quella di Gruppo Colle, una delle aziende d’eccellenza del distretto pratese, un modo di fare tessile virtuoso anche lungo la valle del Bisenzio, dove magari logistica e servizi sono meno facili che nei Macrolotti ma sicuramen-
Una storia lunga più di settanta anni che si è concretizzata nella forma at-
alla nascita di una delle tintorie più
importanti d’Italia. Una storia fatta di persone, che siano imprenditori o operai, e di idee, che lungo quel tratto di Bisenzio non sono mai mancate: inve-
un museo e adesso il progetto ‘Il futuro presente’, il nuovo stabilimento che sta sorgendo accanto alla sede storica.
stinati a magazzino,
auto elettriche, aree shooting ed espositive, mensa, palestra ed area benessere. Numeri che molto presto saranno sommati a quelli attuali: -
ti di parte produttiva
“Non greenwashing ma fatti veri” dicono con orgoglio a
col recupero delle acque di scarico ed il di energia prodotta da idroelettrico e
64 PRATOREVIEW
-
-
DA ARTIGIANATO A INDUSTRIA
PERDERE
CONTATTO
IL BISENZIO E LA STORIA STORIE IMPRESA
SENZA
IL
CON
UN NUOVO STABILIMENTO SORGERÀ ACCANTO ALLA SEDE STORICA
UNA STORIA LUNGA PIÙ DI SETTANTA ANNI CHE HA PORTATO ALLA NASCITA DI UNA DELLE TINTORIE PIÙ IMPORTANTI D’ITALIA
dell’azienda. Ad accompagnare il tutto generazione che produrranno un incre--
“Abbiamo pensato a tante soluzioni per mitigare l’impattospiegano a Gruppo Colle - anche perché noi siamo parte integrante del territorio, al quale siamo legati e al quale dobbiamo tanto, sia in termini umani che istituzionali”. Anche per
corde colorate realizzate con materia-
ne attraverso grandi vetrate.
E poi altri numeri, che spiegano altret-
tanto bene come Gruppo Colle sia passato da una dimensione artigianale a una industriale, senza abbandonare la tradizione e le conoscenze legate all’artigianatotoriali si unirono contavano ognuna una dozzina di dipendenti, mentre adesso, a distanza di poco più di trenta anni, sul ponte di Colle passano ogni giorno 200 dipendenti, molti dei quali abitanti in Vallata e quindi portati ancor di più a vivere in simbiosi col proprio luogo di lavoro.
Un esempio di management e di impren-
alle aziende del nord
del servizio e a quelle del distretto pratese per la tempistica delle lavorazioni -
te del ‘tessitore’ pratese, vecchio stile -
67 PRATOREVIEW
STORIE IMPRESA
UN ESEMPIO DI MANAGEMENT E DI IMPRENDITORIALITÀ CHE PIACE ALLE AZIENDE DEL NORD ITALIA
IL NUOVO EDIFICIO AVRÀ GRANDI VETRATE, AREE ESPOSITIVE, MENSA E PALESTRA
nale che apre le porte al mercato estero, in un tessile sempre più globale. Il ricambio generazione, in atto ormai
famiglie Matteini e Gualtieri, con un mix di visioni e di pensiero che mantiene vivace la programmazione e assicura lungimiranza. Per questo anche l’apertura alla tintura in rocche dopo quella
è stato un passaggio naturale verso un servizio completo. Ma la crescita richiede di essere alimentata da nuove competenze: “Oggi sono
LA SOSTENIBILITÀ
È LA LINEA GUIDA
NELLA RICERCA DI NUOVE FIGURE
zione continua sia all’interno che all’esterno dell’azienda” raccontano Gaia e Matteo Gualtieri, rispettivamente responsabile della comunicazione e presidente di Gruppo Colle. “Piccolo è bello ma è cambiata la dimensione” è la frase che accompagna il racconto di questa trasformazione da azienda locale a leader internazionale della tintoria. Un cambiamento celebrato anche con un volume che racconta i primi settanta anni di -
PROFESSIONALI
professionali nuove, -
da ma che si occupino anche dei temi attuali, in primis quello della sosteni-
tiamo avanti un programma di forma-
pertina, totalmente nera, riporta solo una funzione: f(x)=1/x, che, trasformata in -
Un modo creativo e al tempo stesso pragmatico per auspicare che sul ponte di Colle continuino a passare ancora a lungo uomini e idee.
68 PRATOREVIEW
LA FACCIATA DEL NUOVO STABILIMENTO SARÀ COMPOSTA DA CORDE COLORATE REALIZZATE CON MATERIALE RICICLATO
STORIE IMPRESA
69 PRATOREVIEW
UN MODO DI FARE TESSILE VIRTUOSO LUNGO LA VALLE DEL BISENZIO
FRANCESCO PREITE, CHEF IMPRENDITORE DI MOI OMAKASE
UN ANGOLO DI GIAPPONE A PRATO
LO CHEF IMPRENDITORE FRANCESCO PREITE
CI APRE LE PORTE DEL SUO MOI OMAKASE
DI MARTINA OLIVIERI
Sono bastati pochi posti intorno al bancone a portare Moi Omakase di Francesco Preite tra i migliori ristoranti di sushi in Italia. Con una posizione privilegiata davanti al Castello dell’Imperatore, questo accogliente ristorante porta un angolo di Giappone nel centro di Prato e consente di assaporare a pieno la cultura gastronomica
nipponica tra piatti preparati a regola d’arte e una ricerca speciale dei migliori Sake. Più che una cena, una vera e propria esperienza a 360 gradi, dove l’arte e la sapienza dello chef e padrone di casa Francesco vi portano a viaggiare lontano.
La consacrazione di Moi Omakase arriva anche da riconoscimenti prestigiosi: il Gambero Rosso
molti viaggi nel Paese del Sol Levante, sono e dalle armi da taglio, e da lì la mia attenzione si è spostata verso i coltelli da cucina e successivamente verso la cucina vera e propria.
C’è un piatto in particolare che in questi viaggi l’ha conquistata e che ha voluto riproporre e rivisitare nel suo menù?
AL COSPETTO DEL CASTELLO
DELL’IMPERATORE
C’È UN LOCALE CHE SA STUPIRE
E CONSENTE DI VIAGGIARE
l’ha inserito tra i ristoranti top di sushi in Italia e si è guadagnato il secondo posto nella 50 Top Italy 2023 nella categoria sushi. Per conoscere meglio questa bellissima realtà, abbiamo intervistato proprio lo chef imprenditore che ha reso possibile tutto questo. Come è nata la sua passione per la cucina e il Giappone?
LONTANO
Il sushi, oggi al centro dell’esperienza al Moi Omakase.
Quali sono le tecniche fondamentali nella cucina giapponese?
La dedizione, la precisione e il taglio. Come descriverebbe la cucina giapponese in tre parole?
Pulizia, armonia e verità. L’esperienza da Moi è un vero e proprio viaggio nella cultura gastronomica giapponese. Come è nata l’idea di portare a Prato la formula Omakase e come hanno reagito i pratesi all’assenza di un menù e a questo concetto di completa
Sono innamorato di quella terra, ho fatto
Ho aperto il primo ristorante nel 2010, in via Verdi, ma aveva un taglio più commerciale.
71 PRATOREVIEW
FOOD INTERVISTA
Il è sempre stata la grande attenzione alle materie prime e al servizio, anche se l’approccio era più libero. Dopo 8 anni di attività ho sentito che dovevo cambiare qualcosa, così ho deciso di portare in città la formula Omakase, che in giapponese signifai
. È una formula perfetta per chi vuole provare solo materie prime eccellenti, cucinate con creatività. I pratesi hanno risposto bene, ma la fortuna è stata quella
un pubblico nazionale e non solo locale.
Le regole d‘oro alla base di un sushi di alta qualità?
Avere delle materie prime eccellenti, conoscere bene i prodotti ed essere capaci di fare il proprio mestiere, senza nessuna improvvisazione.
Lei cucina davanti ai suoi ospiti, che tipo di legame si crea con loro durante la cena?
Un legame diretto, forte e immediato.
Niente viene trascurato o lasciato al caso, il cliente viene seguito in ogni momento della serata. Mi piace osservare i clienti durante la loro esperienza, scrutare gli sguardi, percepire i loro respiri e i movimenti, cerco di costruire la serata su di loro.
C’è un po’ di Prato nei menu che propone ai suoi ospiti?
Prato ha un ruolo centrale, sia perché come location siamo proprio davanti al bellissimo Castello dell’Imperatore, sia perché abbiamo l’onore di lavorare con il Maestro Paolo Sacchetti del Nuovo Mondo per i nostri dessert. Gli assi vincenti in comune tra la cucina italiana e giapponese?
La grande complessità della cucina regionale, che racchiude in sé la cucina di paese e quella delle famiglie. Sono due cucine che si assomigliano più di quanto ci possiamo immaginare.
72 PRATOREVIEW
E
SI ESALTANO
LORO PER UNA PROFONDA
FOOD INTERVISTA
LO CHEF FRANCESCO PREITE NEL SUO MOI OMAKASE
DOVE NIGIRI
SAKÈ
FRA
ESPERIENZA GASTRONOMICA
MOI OMAKASE, UN’ESPERIENZA DI SAPORI UNICI DA VIVERE A 360 GRADI
“A UNA BASE DI CASHMERE RIGENERATO ABBIAMO INSERITO UN BLEND DI FIBRA VERGINE, CHE VA A DARE FORZA E
RESISTENZA ALLA FIBRA”
ALCUNE FOTO DELLA NUOVA SEDE DI PAPINI CASHMERE, CON SHOWROOM, IN VIA FERRUCCI 95/H E UN RITRATTO DI SANTINI NICCOLÒ, FILIPPO PAPINI E RAFFAELE DEL PRETE
UN MORBIDO ABBRACCIO
PAPINI CASHMERE, LA NUOVA FRONTIERA PER UN ABBIGLIAMENTO ECOSOSTENIBILE, RIGENERATO E DI ALTA QUALITÀ
PHOTO FRANCESCO GIANNELLA
“Come possiamo invertire la politica dell’abbigliamento usa e getta, di scarsa qualità e per giunta non riciclabile?” È questa la domanda che si sono posti Filippo Papini e Niccolò Santini e da cui, nel 2016, è nata Papini Cashmere.
Il primo, Filippo, al tempo già titolare dell’azienda di famiglia che si occupava di abbigliamento second-hand di qualità, specializzata principalmente nel cashmere, attività da cui aveva tratto una notevole esperienza nel cam-
secondo, Niccolò, esperto di marketing e comunicazione, impegnato nello sviluppo di un e-commerce di nuova generazione, che ha poi messo a frutto in questa nuova avventura, con il sito papinicashmere.it
FORTE
fanno i pratesi, ovvero lavorare materie primesima resa, che ci hanno permesso di proporre un prodotto con una forte identità artigianale del territorio, ecosostenibile e composto da un materiale con qualità straordinarie.”
Nel 2022, il trasferimento nella nuova elegante sede in via Ferrucci 95/h, con showroom dedicato alle persone che desiderano toccare con mano la loro
più “a una base di cashmere rigenerato abbiamo
vergine, che va a dare for-
“Per trovare una risposta a questa domanda - ci spiegano -, siamo andati a scavare nella storia imprenditoriale e artigiana della nostra città, puntando su una delle prime forme di economia circolare nata proprio
di raccontarla al mondo in chiave moderna e utilizzando le potenzialità del web. Abbiamo puntato su quello che il mercato non sapeva fare, o almeno, non sapeva fare bene come lo
to ecosostenibile con una qualità altissima, il tutto realizzato a Prato” Anche il team si è evoluto, con l’in-
te, responsabile della logistica e spedizioni. Questa nuova fase dell’attività è stata segnata dall’apertura dell’e-commerce a un pubblico europeo e da un vero e proprio restyling dell’immagine aziendale, di cui è simbolo il nuovo logo, nato “dall’intreccio delle nostre prospettive, il richiamo alla rigenerazione e all’artigianalità.’’
75 PRATOREVIEW FOCUS SERVICE
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IDENTITÀ ARTIGIANALE E TERRITORIALE, ECOSOSTENIBILITÀ E MATERIE PRIME DI ALTISSIMA QUALITÀ
PRATOREVIEW ISSUE PARTY
Il party per il lancio del nuovo numero di Pratoreview, da Lanarchico, spazio ‘senza regole’ nel Macrolotto Zero, dedicato all’arte contemporanea, innovazione digitale e sperimentazione. Durante la serata performance artistiche e in cover Maria Amelia Monti, al Politeama con lo spettacolo Il marito invisibile.
L’EVENTO PER L’USCITA DEL FILM IL CACIO CON LE PERE
Da MAG56 lo speciale evento dopo la prima nazionale all’Multiplex Omnia
Il Cacio con le Pere. Tra gli ospiti, gran parte del cast, tra cui Luca Calvani e Francesco Ciampi,
Pratoreview media partner.
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CANTAGALLO IL GHIRIGHIO Loc. Migliana, 29 ph. +39 0574 981103
LA CASTAGNA Via di Migliana, 40 ph. +39 0574 981791
CARMIGNANO SU PE’I’ CANTO Piazza Matteotti, 25/26 ph. +39 055 8712490
VILLA LE FARNETE Via Macia, 134 ph. +39 055 8719747
FILETTOLE LOGLI MARIO Via Carteano, 1 ph. +39 0574 23010
GALCIANA A MANGIA’ FORA Via Sant’Ippolito, 16 ph. +39 328 3032343
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POGGIO A CAIANO LA FURBA Via Statale, 99 ph. +39 055 8705316
LA FRUGOLA Viale Aldo Moro, 33 ph. +39 055 8778143
VAIANO LA LOCANDA DEGLI ARTISTI Via Bertini 76 - Schignano ph. +39 0574 983436
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MESSAGGI DALLE STELLE
Consigli a trecentosessanta gradi seguendo il percorso degli astri
ARIETE (21 marzo - 20 aprile)
Il transito di Giove sui gradi del Sole offre entusiasmo e creatività ai nati in aprile. Fino a metà maggio cercate di ‘cogliere’ l’attimo senza farvi innervosire dalle piccole tensioni create da Marte.
TORO (21 aprile - 20 maggio)
L’entrata di Saturno in Pesci stabilizza i progetti dei nati in aprile, mentre dal 16 maggio Giove nel segno offre una spinta realizzativa extra. Energie in ripresa per tutti da inizio aprile.
GEMELLI (21 maggio - 21 giugno)
Dal 25 marzo Marte finalmente vi abbandona e tirate un sospiro di sollievo dopo mesi di tensione. Nati in maggio in difficoltà pratica, mentre Giove dall’amico Ariete sponsorizza i nati in giugno.
CANCRO (22 giugno - 22 luglio)
Non fatevi trascinare dal nervosismo, che potete vivere da inizio aprile a metà maggio. Evitate esagerazioni e passi falsi, ma aspettate fiduciosi le energie che Giove e Saturno offrono a fine primavera.
LEONE (23 luglio - 23 agosto)
I nati in agosto sono appoggiati da Giove in modo potente fino a metà maggio. Dopo tale data, servono molta calma ed equilibrio: Marte che attraversa il vostro segno può stressare e destabilizzare!
VERGINE (24 agosto - 22 settembre)
Non è un periodo distensivo per i nati in agosto: evitate ostacoli non desiderati, anche se da metà maggio l’entrata di Giove nell’amico Toro può aiutare a risolvere alcune questioni pratiche sospese.
BILANCIA (23 settembre - 22 ottobre)
Da inizio aprile a metà maggio Marte ostile reca stress ed impulsività. Agite con tatto e circospezione, evitando esagerazioni e progetti al di sopra delle possibilità. Giugno è più equilibrato.
SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre)
Mercurio, che staziona nell’opposto Toro, vi rende poco lucidi nelle valutazioni. Prima decade in fase costruttiva, ma a fine primavera Marte e Giove contrari invitano tutti alla massima prudenza!
SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre)
Se i nati in novembre affrontano ostacoli pratici, quelli di dicembre viaggiano con il vento in poppa fino alla metà di maggio. Ricarica energetica per tutti nell’ultima parte della primavera.
CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)
Non dovete esporvi troppo fino a metà maggio: il quadrato di Giove rende possibili i passi falsi! In seguito, l’entrata di Giove in Toro e Saturno in Pesci daranno un grosso aiuto ai nati in dicembre.
ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio)
L’asteroide Eros, che attraversa tutto il segno da aprile a giugno, stimola la sessualità; sono particolarmente vivaci i nati in febbraio, anche se i giudizi su eventi e persone possono essere fallaci.
PESCI (20 febbraio - 20 marzo)
L’entrata di Saturno nel segno costringe i nati 20-26 febbraio a confrontarsi con importanti questioni pratiche, che non possono trascurare. Anche la salute va seguita con molta attenzione.
a cura di Claudio Cannistrà, la “Bottega dell’Astrologo”, Associazione culturale pratese
Le indicazioni interpretative si riferiscono alla sola posizione del Sole nei segni, perché un’analisi previsionale specifica richiede la conoscenza di data, ora e luogo di nascita del soggetto. Per informazioni sui corsi e le attività culturali organizzate scrivere a: labottegadellastrologo@gmail.com; canniclau@libero.it Disegni dei segni zodiacali opera di Pacpainter - www.pacpainter.it
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