L’editoriale del direttore
Frontiere Aldo AVALLONE
Torniamo dopo la pausa estiva con un numero dedicato alle “Frontiere”. Intese come limite, separazione, divisione ma anche come sfida da affrontare e superare in nome di un internazionalismo troppo presto dimenticato, proprio oggi che i problemi economici, climatici, dei diritti umani e non ultimo quello della pandemia, necessitano più che mai di un approccio globale. Le chiusure non pagano e i tanti, troppi, muri che sono stati costruiti in tutto il mondo rappresentano la risposta più inutile che una parte, purtroppo larga, dei governi cerca di dare a domande che, al contrario, richiederebbero risposte concordi e solidali. In primis le vaccinazioni: al 19 settembre, data in cui scrivo, solo il trentuno per cento della popolazione mondiale ha ricevuto due dosi di vaccino e appena il quarantatré per cento una dose. È superfluo sottolineare che la copertura vaccinale è avvenuta soprattutto nei paesi ricchi. Certo, si sono registrate numerose dichiarazioni di intenti da parte dei ministri della Salute nel recente G20 sulla
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