BREVI
LA BIOLOGIA IN BREVE Novità e anticipazioni dal mondo scientifico a cura di Rino Dazzo
SALUTE Malattie infettive: più rischi con cambiamenti climatici
T
ra gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici ci sono anche quelli legati al maggior rischio per gli animali di contrarre malattie infettive e, quindi, di trasmetterle agli esseri umani. È quanto sostengono i ricercatori di tre università statunitensi (Notre Dame, Florida e Wisconsin-Madison), che hanno raccolto ed elaborato i dati provenienti da più di 7mila documenti relativi ad animali e agenti patogeni in ambienti acquatici e terrestri. Lo studio ha preso in esame le temperature medie e le variazioni climatiche. Il pericolo da scongiurare, secondo il gruppo di studio, è quello del disallineamento termico, fenomeno per il quale il rischio di diffusione di malattie infettive tra animali che vivono in climi glaciali aumenta con l'innalzamento delle temperature, mentre per le specie che vivono in ambienti caldi aumenta con l'abbassamento delle stesse.
© Piyaset/www.shutterstock.com
ANIMALI Gli alligatori come le lucertole: possono rigenerare la coda
C
© Mark_Kostich/www.shutterstock.com
84
Il Giornale dei Biologi | Novembre/dicembre 2020
ome le lucertole, anche gli alligatori hanno un'impressionante capacità: quella di rigenerare la coda. Lo ha scoperto un gruppo di studio dell'Arizona State University e del Dipartimento di Caccia e Pesca della Louisiana, che ha pubblicato i risultati della sua ricerca su Scientific Reports. Gli alligatori più giovani possono infatti riguadagnare fino a 23 centimetri di coda danneggiata, il 18 per cento della lunghezza totale del corpo, proprio come le lucertole. Lo studio è stato condotto utilizzando tecniche avanzate di imaging combinate con ricerche di anatomia e di organizzazione dei tessuti. La capacità di rigenerare la coda, grazie a un particolare tessuto connettivo in grado di riparare cartilagine, vasi sanguigni, squame e nervi, offre agli alligatori un vantaggio funzionale in ambienti acquatici e potrebbe fare da apripista per nuovi percorsi terapeutici applicabili anche per l'artrite umana.