Meccanica & Automazione #8 dicembre

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ISSN: 1126-4284

MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

#8 novembre dicembre 2021 mensile www.meccanica-automazione.com

SPECIALE INDUSTRIAL IoT & SECURITY INDUSTRIALE

Soluzioni per automazione industriale

Soluzioni per installazioni elettriche

DOSSIER IL FUTURO DELLA

LOGISTICA È DIGITALE! Soluzioni per installazioni da esterno e impianti BT

Soluzioni per infrastrutture IT


Expertise – Passion – Automation

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EDITORIALE di Chiara Tagliaferri

ASIMMETRIE INFORMATIVE

I

Il contesto industriale italiano è consapevole del valore che si genera in un’ azienda attraverso l’impiego di sistemi di Industrial Internet of Things (I-IoT). Macchinari, impianti e infrastrutture connesse tra di loro in rete ed interoperanti, rappresentano una scelta per ottimizzare costi e processi. Ma per chi la sta percorrendo questa strada, rappresenta una scelta pienamente consapevole? Oltre al reale vantaggio, misurabile in termini di performance produttive ed economiche, quanti sanno come non esporsi a rischi di violazione della privacy o non essere succubi di cyber minaccie? Il ransomware per richiedere riscatti, ad esempio, è solo l’ultima più nota notizia in termini cronologici, dei rischi legati all’incauta esposizione di dati sensibili; e purtroppo studi dimostrano che, al momento, le mpmi italiane fanno molta fatica ad avere un profilo che curi la sicurezza informatica al proprio interno. Con la crescita delle smart factory e del modello I-IoT, le aziende sono chiamate a rispondere ad importanti esigenze di sicurezza del patrimonio informativo, e si sa la complessità richiede competenze specifiche e conoscenza degli standard di riferimento. La minore conoscenza induce a ricorrere a un operatore specializzato che però deve essere un esperto della cosa giusta! Tutta questa connettività sta strutturando legami di interdipendenza sempre più intensi soprattutto tra aziende appartenenti ad una stessa filiera, e ciò rende il perimetro di sicurezza molto più ampio e molto meno controllabile. La “convergenza di sicurezza IT e OT (Operation Technology)” ad oggi è difficilmente rea-

lizzabile e tutto questo pone forte problema di asimmetria informativa ovvero una forte distanza di accesso alle informazioni necessarie tra acquirente e venditore. E allora che fare? Ci si chiude nuovamente dietro a trincee e muri corazzati impenetrabili? Impossibile, il cambiamento è già in atto e non si torna indietro. L’innovazione in ogni campo dà almeno quanto richiede! Costringe ad un cambio radicale di mentalità, almeno quanto offre opportunità straordinarie. Per perseguire flessibilità, semplificazione e sicurezza dobbiamo avere la forza di ribaltare i piani e le visioni di protezione su cui finora ci siamo adagiati. Tutto deve diventare più osmotico. Per un partenariato dove tutti vincono e nessuno perde occorre investire, formarsi e condividere percorsi comuni. Una soluzione, che mi piace rilanciare, per colmare la mancanza di cultura informatica relativa alla gestione della cybersecurity: si potrebbe delegare alle associazioni di categoria industriali la funzione di mettere a fattor comune la parte di security di una filiera. Già fatto? Se si, condividete per replicare e moltiplicare l’impatto della creazione di nuovo valore aggiunto, se no ve la lascio come riflessione di fine anno. chiara.tagliaferri@cnr.it

M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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SOMMARIO NOVEMBRE/DICEMBRE #8 ISSN: 1126-4284

MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

#8 novembre dicembre 2021 mensile www.meccanica-automazione.com

SPECIALE

INDUSTRIAL IoT & SECURITY INDUSTRIALE

Soluzioni per automazione industriale

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Soluzioni per installazioni elettriche

DOSSIER

IL FUTURO DELLA LOGISTICA È DIGITALE! Soluzioni per installazioni da esterno e impianti BT

Soluzioni per infrastrutture IT

IN COPERTINA DKC Via Libertà, 207 28043 Bellinzago Novarese (No) Italy (IT) www.dkceurope.eu

EDITORIALE 5 Asimmetrie informative CALEIDOSCOPIO 8 News e novità

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PANORAMA 12 Nuovi panni Tork 14 L’industria dei robot cresce ancora 16 Santoni nominato presidente di Confindustria Digitale 18 La più grande trasformazione dai tempi dell’industrializzazione 20 CNC nella rete WLAN 22 Lavorare in modo sicuro con l’abbigliamento ad alta visibilità MEWA 24 33 BI-MU innovazione al primo posto

25 Robotheart 26 Forum Meccatronica 28 Software industriale 29 Le soluzioni FANUC per la scuola DOSSIER LOGISTICA 4.0 E MOBILITY 32 Il futuro della logistica è digitale! 34 ASTI Mobile Robotics 36 Massima flessibilità intralogistica con il controllo PC-BASED 38 Da COMAU prodotti strategici per rispondere alle esigenze logistiche 42 GARNET innova l’intralogistica 44 INTERROLL innova la movimentazione intralogistica 46 ROEQ più efficienza alla robotica mobile di magazzino 48 Movimentazione all’interno di un magazzino

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50 Circolare in modo autonomo nello stabilimento 52 Lenze sceglie il robot autonomo MiR200 54 La messa in servizio ai tempi di Covid-19: il caso Henkel 56 Intralogistica sulla giusta pista 58 Il sensore LIDAR TIM2XX inizia la corsa alle applicazioni mobili 60 Cobot e AMR più mobilità alla tua applicazione 62 Nei magazzini moderni la precisione è d’obbligo 64 Navette ad alte prestazioni per i centri logistici

RICERCA E INNOVAZIONE 78 Domus: un passo verso la smart home del futuro, per tutti 82 “Primopositum: Blockchain e manifatturiero un binomio vincente” INNOVARE CON LA FORMAZIONE 86 Formazione e Robot 4.0 IN FABBRICA 88 La precisione e l’affidabilità delle macchine utensili 92 Una qualità cristallina PRISMA 94 Prodotti

SPECIALE INDUSTRIAL IOT & SECURITY INDUSTRIALE 68 Sistemi di I-IoT: applicazioni e affidabilità

86 88


CALEIDOSCOPIO NEWS E NOVITÀ

NOMINE

CAMBIO AL VERTICE DI SIEMENS ITALIA Floriano Masoero a partire dal 1 gennaio 2022 ricoprirà il doppio ruolo di Lead Country CEO e Presidente di Siemens SpA oltre a Head di Siemens Smart Infrastructure. In qualità di CEO sostituirà Pierfrancesco De Rossi, ad interim CEO di Siemens SpA, che tornerà al ruolo precedente di Legal Counsel e ad interim CEO di Mobility in Italia. “Siamo molto lieti di accogliere Floriano Masoero come Lead Country CEO e Presidente di Siemens Italia e Head di Siemens Smart Infrastructure Italia”, ha affermato Cedrik Neike, membro del consiglio di amministrazione di Siemens AG; “Floriano è un leader esperto, dinamico e di successo con una forte attenzione al cliente . In combinazione con la sua ampia esperienza nel settore della Power Distribution, rafforzerà ulteriormente la posizione di Siemens Italia unendo sempre di più il mondo reale e quello digitale per i nostri clienti”. Floriano è italiano, è nato ad Asti, è sposato e padre di due figlie di 6 e 9 anni ed è un appassionato di ciclismo e arte contemporanea. Ha conseguito un MBA presso l’Università d’Economia di Torino e una laurea in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino. Masoero ha iniziato la sua carriera professionale in Iveco in Italia nel 2003. Nel 2004 è entrato in Schneider Electric trascorrendovi 10 anni, durante i quali ha ricoperto ruoli marketing e commerciali di crescente responsabilità fra l’Italia e la Francia nella gestione del prodotto, dello sviluppo aziendale,

nello start-up delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici fino a diventare Global Electric Vehicles Account Manager. In questo ruolo ha guidato la strategia di partnership e i piani di sviluppo di Schneider Electric per le colonnine di ricarica con i principali produttori di macchine elettriche. Entrato in Eaton in Svizzera nel 2014 nel segmento ferroviario, dopo un percorso di crescita accelerato in ambito marketing e commerciale, Masoero attualmente ricopre il ruolo di EMEA Vice President e General Manager Eaton della Power Distribution Business Unit. Gestisce il conto economico della business unit, l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, il marketing di prodotto e tutte le attività correlate della business unit. Precedentemente Masoero è stato Sales Director del Sud Est Europa e prima ancora Country Managing Director dell’Italia gestendo il Profit & Loss, gli obiettivi di vendita e tutte le funzioni - prima di Paese e poi di zona - come finanza, marketing, risorse umane e assistenza e supporto ai clienti. È stato a capo per conto di Eaton del dipartimento marketing a livello EMEA, e ha guidato anche la trasformazione della funzione marketing in tutta la sottoregione dell’Europa occidentale, che comprende fra gli altri mercati: Germania, Francia, Spagna e Italia.

WEBINAR

COME MIGLIORARE LA PROPRIA PRODUTTIVITÀ Il 2 dicembre alle ore 12, Soraluce trasmetterà in diretta, dalla sua piattaforma di eventi, la sua ‘Productivity Line e Duplex Machines Event. L’evento sarà trasmesso online dallo stabilimento produttivo situato presso la sede di Soraluce, avrà una spiccata natura tecnica e sarà aperto a tutti gli interessati previa iscrizione. Per circa 50 minuti, David Gonzalez, direttore commerciale di Soraluce, e Iñaki Iglesias, tecnico Applicazioni Senior, spiegheranno come le fresatrici della “Productivity Line e Macchine Duplex” di Soraluce aiutano ad incrementare la produttività per raggiungere alti livelli di redditività, fornendo la massima capacità di asportazione e un’eccellente versatilità per affrontare la lavorazione di qualsiasi pezzo. In particolare, i partecipanti potranno assistere a un tour completo dello stabilimento produttivo di questo tipo di fresatrici, conoscere l’ampia varietà di configurazioni disponibili e scoprire la tecnologia più avanzata di Soraluce incentrata sull’aumento della produttività e sull’ottimizzazione della precisione. Inoltre, Soraluce presenterà le macchine duplex, una configurazione specifica della gamma ad alte prestazioni, che permette un’elevata produttività. Soraluce illustrerà poi nel dettaglio due casi di successo: una soluzione duplex per la lavorazione di componenti nel settore dei veicoli industriali e una seconda soluzione duplex, con pallettizzazione automatizzata per la lavorazione di componenti del settore delle macchine per lo stampaggio. Coloro che parteciperanno all’evento potranno anche chiarire i loro dubbi e fare commenti in una chat dal vivo che faciliterà il contatto tra gli organizzatori e le parti interessate.


BLACK FRIDAY

BLACK DAYS DEDICATI AL 3D PRINTING Da qualche anno, ormai, la tradizione del Black Friday ha valicato i confini americani diventando, per i consumatori, un appuntamento imperdibile anche in Europa; per le aziende, un’occasione per proporre sconti, offerte e promozioni nei più svariati settori merceologici. Dai beni di consumo ai servizi, il Black Friday ha ormai raggiunto anche molti comparti dell’industria, e il 3D printing non fa eccezione. E se online è già possibile trovare offerte per l’acquisto di stampanti 3D e materiali di consumo, il Black Friday riserva interessanti opportunità anche per chi desidera sperimentare le potenzialità dell’additive manufacturing senza investire nell’implementazione di tecnologie dedicate. Weerg - service di produzione che offre online stampe 3D e lavorazioni CNC in Italia e all’estero – permette di ordinare direttamente dalla piattaforma weerg.com pezzi singoli e grandi tirature realizzati in diversi materiali con le migliori tecnologie di stampa 3D attualmente disponibili sul mercato. Proprio in occasione del Black Friday, dalla vocazione all’innovazione e

dall’ispirazione cliente-centrica che da sempre caratterizzano la proposta del service made in Italy, nasce la campagna “Weerg Black Days” che per 8 giorni offre una serie di promozioni esclusive. Dal 22 fino al 30 novembre, i clienti di tutta Europa hanno infatti la possibilità di risparmiare sui propri ordini, oppure di accedere a servizi speciali a un prezzo scontato. I Weerg Black Days si rivolgono sia ai clienti consolidati, che hanno l’opportunità di usufruire di condizioni ancora più vantaggiose, sia a coloro che intendono sperimentare per la prima volta i vantaggi della stampa 3D. Inoltre, le promozioni dei Weerg Black Days sono pensate anche per coloro che in questo periodo non hanno nulla da stampare. Per tutta la durata della campagna, infatti, è possibile accedere agli sconti anche attraverso la ricarica del wallet, il portafoglio virtuale che gli utenti di Weerg possono rifornire direttamente online con tagli a partire da 500 fino a 15.000 euro e utilizzare successivamente per futuri acquisti.

P E R L E G G E R E G L I A R T I C O L I C O M P L E T I V I S I TAT E I L S I TO W W W. M E C C A N I C A - A U TO M A Z I O N E . C O M M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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CALEIDOSCOPIO

NUOVE APP

ELBO CONTROLLI NIKKEN APP PER OKUMA Elbo Controlli NIKKEN è orgogliosa di presentare a tutti i suoi partner la nuova ELBO CONTROLLI NIKKEN APP per OKUMA. La possibilità di poter collaborare con uno dei marchi più importanti al mondo nel settore delle macchine utensili accresce ulteriormente il prestigio del nostro brand e dei nostri prodotti. Un’innovazione di successo è quando, partendo da un problema, da una richiesta di un cliente, dalla ricerca di un’opportunità o anche da un’idea improvvisa, si promuove e si realizza qualcosa di nuovo. Un’innovazione aumenta l’attrattività dell’assortimento e dell’offerta, valorizza l’impresa rispetto alla concorrenza. Elbo Controlli NIKKEN APP è un

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software dedicato allo scambio dati dei correttori utensile tra i presetter Elbo Controlli NIKKEN e i controlli numerici OKUMA. Tramite l’APP, installata direttamente nel controllo numerico OKUMA, è garantita l’integrazione diretta tra presetter e macchina utensile. Con il presetter è possibile misurare gli utensili (raggio e lunghezza): questi dati possono essere quindi inviati direttamente al controllo numerico OKUMA per aggiornare la tabella utensili direttamente in macchina in modo simultaneo, con facilità e praticità. Le misure fisiche possono essere correlate con il numero di correttore e l’usura utensile. Quali sono i requisiti?

Macchina utensile Okuma equipaggiato con Thinc-NC API Elbo Controlli NIKKEN APP installata nel controllo numerico Okuma Elbo Controlli NIKKEN TID Elbo Controlli NIKKEN presetter Collegamento di rete NC<->TID<>Presetter Semplicità d’uso, integrazione delle informazioni, gestione dei flussi dati sono le linee guida che caratterizzano la progettazione dei software Elbo Controlli NIKKEN: il risultato è la realizzazione di sistemi integrati, la cui adozione si traduce in un forte incremento della produttività aziendale dei clienti che ci scelgono come loro partner.


INNOVAZIONI

SEMPRE PIÙ CLOUD IN ITALIA L’Osservatorio Cloud Transformation, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, stima in 3,84 miliardi di euro (+16% rispetto al 2020) il mercato del Cloud in Italia nel 2021. Tuttavia, circa un terzo delle imprese coinvolte nell’osservatorio dichiara di non aver ancora accompagnato questo percorso tecnologico con azioni di cambiamento organizzativo, come l’arricchimento delle competenze del personale esistente, il potenziamento della struttura organizzativa con specialisti nelle tecnologie Cloud, o la revisione dei processi aziendali coinvolti. Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, nell’ambito dello sviluppo strategico della propria offerta di soluzioni digitali, ha però sviluppato due applicativi totalmente in cloud che non necessitano di particolari capacità informatiche data la loro accessibilità e semplicità d’uso: Genya Bilancio e Genya CFO. Pierfrancesco Angeleri, Managing Director di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, pone il cloud al centro delle strategie di sviluppo dell’azienda. “Puntiamo moltissimo sulla semplicità e sull’intuitività dei nostri applicativi cloud. Oltre alla facilità d’accesso tipica delle soluzioni sulla nuvola, i nostri applicativi devono consentire agli operatori di concentrarsi esclusivamente sulla materia bilancistica senza doversi far distrarre da ostacoli causati da poca competenza digitale. Nello sviluppo delle nostre soluzioni traiamo ispirazione dal mondo delle telecomunicazioni che offre sempre di più apparecchi plug and play.” La soluzione in cloud Genya Bilancio consente a Professionisti

e Imprese, che elaborano i bilanci internamente, di redigere, in modo facile e veloce, i bilanci d'esercizio annuali, infrannuali, simulati o straordinari, producendo automaticamente tutta la documentazione. Genya Bilancio integra, oltre alle classiche funzionalità legate all’adempimento, strumenti di Business Intelligence e Collaborazione per fornire il massimo del valore e del servizio. Grazie a strumenti di importazione guidata, tutti i dati contabili possono essere acquisiti e automaticamente mappati dai gestionali, consentendo di produrre risultati in modo ancora più veloce. In completa sinergia con Genya Bilancio opera, sempre in cloud, Genya CFO. Sviluppata in collaborazione con RSM, tra le prime aziende di revisione al mondo, Genya CFO consente, partendo dalla situazione contabile o dal bilancio, di ottenere automaticamente una ricca serie di indici di bilancio, dati analitici e prospettici arricchiti dalla gestione di un’analisi finanziaria grazie all’interpretazione automatica della Centrale Rischi ed il rating del Medio Credito Centrale. “Potremmo paragonare l’operatività di Genya Bilancio al check up medico di un’impresa e quella di Genya CFO alle visite specialistiche di approfondimento. Con queste sinergiche soluzioni in cloud professionisti e imprenditori potranno stabilire ed approfondire lo stato di salute di un’impresa in modo collaborativo, ubiquitario, semplice e immediato. Il cloud è una risorsa importante che Wolters Kluwer Italia intende valorizzare con soluzioni adeguate”  M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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PANORAMA I N FOR MAZ ION E DAL MON DO TECNOLOG ICO

NUOVI PANNI TORK

BIOBASED: EFFICIENZA E SOSTENIBILITÁ TORK LANCIA I NUOVI PANNI PER LA PULIZIA BIOBASED, CIOÈ PRODOTTI AL 99% DA MATERIE PRIME DI ORIGINE VEGETALE E STUDIATI PER AIUTARE LE AZIENDE A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ SENZA COMPROMETTERE LE PRESTAZIONI di Fabio Chiavieri

T

ork, marchio internazionale di Essity, amplia la sua offerta per il settore della pulizia industriale con nuovi prodotti e nuove confezioni. Tra questi Tork Biobased, il nuovo panno per la pulizia industriale composto al 99% da fibre di origine vegetale e sostenibili, certificate come OK Biobased dal TÜV Austria. Con continui aggiornamenti di tutta la gamma, Tork intende sostenere le aziende nel miglioramento dell’efficienza e della Riccardo Trionfera, Direttore commerciale Tork Professional Hygiene sostenibilità. la pulizia più generale: uno a lunga durata «La cSertificazione “biobased”, rilasciata da che può essere risciacquato e riutilizzato; Vincotte, ente di ispezione e certificazione uno più resistente per attività di pulizia belga facente parte del Gruppo TÜV più gravose.» Tork apporta continui Austria, si basa su un punteggio che va miglioramenti a tutta la propria gamma. da 1 a 4 a seconda di quanto il prodotto I nuovi imballaggi utilizzano il 30% di rispetti determinati criteri di valutazione: plastica riciclata (aiutando a ridurre il il panno Tork ha raggiunto il massimo del consumo di plastica vergine) e il 100% di punteggio.» spiega Riccardo Trionfera, fibre di cartone riciclate. A partire dal 2011, Direttore commerciale Tork Professional le emissioni di CO2 dei panni exelCLEAN Hygiene. sono state ridotte del 28%. Il mercato chiede prodotti che aiutino a La sostenibilità è un fattore sempre raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e più importante nelle scelte dei clienti. I ad aumentare la produttività. I nuovi panni Tork Biobased ultraresistenti offrono prestazioni migliorate per quanto riguarda l’assorbimento, la durata, il rilascio di lanugine e il consumo di solventi, riducendo al contempo l’impatto ambientale. «Oggi – continua Trionfera - abbiamo lanciato 3 panni con certificazione Biobased. Uno specifico per le attività di pulizia in cucina resistente al calore, e altri due panni per I panni per la pulizia 12

Tork Biobased sono ora intercalati per un accesso più facile e veloce

I panni Biobased in sintesi

Puliscono olio, grasso e acqua e semplificano l’allestimento delle postazioni di lavoro. Sono utilizzabili con la maggior parte dei solventi, disinfettanti e detergenti. Proteggono le superfici più delicate, evitando di danneggiarle, non lasciano residui e pelucchi. Incrementano la sostenibilità: sono biologici al 100% e anche la confezione è realizzata con fibre riciclate.

prodotti e le confezioni Tork sono progettati per massimizzare l’efficienza e garantire una maggiore sostenibilità mantenendo elevati standard di prestazione. Oltre ai miglioramenti in termini di sostenibilità, ci sono aggiornamenti che rendono l’erogazione più efficiente. I panni per la pulizia Tork sono ora intercalati per un accesso più facile e veloce. L’erogazione “uno a uno”, significa che gli utilizzatori prendono solo ciò di cui hanno bisogno, riducendo gli sprechi. «Tork è sempre stata molto attenta alla sostenibilità, essendo uno dei pilastri fondamentali del nostro business. Nonostante il periodo della pandemia abbia spostato i riflettori sull’aspetto della sicurezza, noi non abbiamo mai smesso di lavorare pensando all’ambiente come dimostrano i nostri sforzi per abbattere le emissioni di CO2, l’impiego di energia rinnovabile, l’utilizzo di materiali sostenibili e in generale tutta la nostra attività» conclude Trionfera. 


Designed to set your ideas in motion _LBR iiwa Inizia la nuova era della robotica sensitiva. Con il LBR iiwa, il primo Work Assistant Intelligente al mondo ideato per l’impiego industriale. Anche dove l’automazione sembrava impossibile, l’LBR iiwa permette oggi la realizzazione di soluzioni altamente efficienti. È sensibile, docile, preciso e flessibile. Uomo e robot hanno ora la strada spianata per lavorare fianco a fianco. www.kuka.com


PANORAMA

PRESENTATO ALL’EVENTO ORGENIZZATO DA SIRI IL REPORT ANNUALE WORLD ROBOTICS di Cristina Gualdoni

I

L’INDUSTRIA DEI ROBOT CRESCE ANCORA

l rapporto Industrial Robots mostra un record di 3 milioni di robot industriali che operano nelle fabbriche di tutto il mondo, con un aumento del 10%. Le vendite di nuovi robot sono cresciute leggermente dello 0,5% nonostante la pandemia globale, con 384.000 unità spedite a livello globale nel 2020. Questa tendenza è stata dominata dagli sviluppi positivi del mercato cinese, che ha compensato le contrazioni di altri mercati. Il 2021 è il terzo anno record nella storia dell’industria della robotica, dopo i successi del 2018 e il 2017. “Le economie del Nord America, dell’Asia e dell’Europa non hanno vissuto contemporaneamente il punto più basso del Covid-19”, afferma Milton Guerry, presidente della Federazione internazionale di robotica. “L’assunzione di ordini e la produzione nell’industria manifatturiera cinese hanno iniziato a crescere nel secondo trimestre del 2020. L’economia nordamericana ha iniziato a riprendersi nella seconda metà del 2020 e l’Europa ha seguito l’esempio un po’ più tardi”. “Si prevede che, a livello globale, le installazioni di robot riprenderanno 14

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fortemente e cresceranno a 435.000 unità nel 2021, superando così il livello record raggiunto nel 2018”, riferisce Milton Guerry. “Inoltre le installazioni in Nord America aumenteranno del 17% a quasi 43.000 unità. Le installazioni in Europa dovrebbero crescere dell’8% a quasi 73.000 unità. Per l’Asia è previsto il superamento della soglia delle 300.000 unità che aggiungeranno il 15% al risultato ​​ dell’anno precedente. Quasi tutti i mercati del sud-est asiatico cresceranno con tassi a due cifre nel 2021”.

Asia, Europa e Americhe L’Asia rimane il più grande mercato al mondo per i robot industriali. Il 71% di tutti i robot di nuova implementazione nel 2020 è stato installato in Asia (2019: 67%). La Cina, il più grande utilizzatore della regione, ha avuto una crescita del 20% con 168.400 unità spedite. Questo è il valore più alto mai registrato per un singolo paese. Lo stock operativo ha raggiunto le 943.223 unità (+21%). Il traguardo di 1 milione di unità verrà superato nel 2021. Questo alto tasso di crescita indica la rapida velocità della robotizzazione in Cina.

Il Giappone è rimasto secondo alla Cina come il più grande mercato per i robot industriali, anche se l’economia giapponese è stata duramente colpita dalla: le vendite sono diminuite del 23% nel 2020 con 38.653 unità installate. Questo è stato il secondo anno di calo dopo un valore di picco di 55.240 unità nel 2018. A differenza della Cina, la domanda dell’industria elettronica e dell’industria automobilistica in Giappone è stata debole. Lo stock operativo del Giappone era di 374.000 unità (+5%) nel 2020. Le prospettive per l’anno fiscale 2021 sono comunque positive, con un tasso di crescita del PIL del 3,7%. Si prevede che il mercato della robotica giapponese crescerà del 7% nel 2021 e continuerà a farlo del 5% nel 2022. Indipendentemente dal mercato interno della robotica, le principali destinazioni di esportazione garantiranno la domanda di robotica giapponese. Anche se oggi una quota importante della produzione avviene direttamente in Cina, il 36% delle esportazioni giapponesi di robotica e tecnologia di automazione era destinato alla Cina. Un altro 22% delle esportazioni è stato spedito negli Stati Uniti. La Repubblica


di Corea era il quarto mercato di robot in termini di installazioni annuali, dopo Giappone, Cina e Stati Uniti, ma c’è stata una diminuzione del 7% nel 2020. Lo stock operativo di robot oggi è stato calcolato a 342.983 unità (+6%). Finora l’economia orientata all’esportazione ha affrontato la pandemia in modo eccezionale. Nel 2020 il PIL è diminuito solo dell’1% e per il 2021 e si prevede una forte crescita del PIL del +4% e +3% per il 2022. L’industria elettronica e l’industria dei semiconduttori, in particolare, stanno investendo molto. Un programma di sostegno agli investimenti lanciato nel maggio 2021 aumenterà ulteriormente gli investimenti in macchinari e attrezzature. La domanda di robot sia da parte dell’industria elettronica che dai fornitori automobilistici, dovrebbe crescere sostanzialmente dell’11% nel 2021 e dell’8% annuo in media nei prossimi anni.

Europa Le installazioni di robot industriali in Europa sono diminuite dell’8% a 67.700

unità nel 2020. Questo è stato il secondo anno di calo, dopo il picco di 75.560 unità nel 2018. La domanda dall’industria automobilistica è diminuita di un altro 20%, mentre la domanda dall’industria generale è cresciuta del 14%. La Germania, che appartiene ai cinque maggiori mercati mondiali di robot (Cina, Giappone, USA, Corea, Germania) e ha una quota del 33% del totale delle installazioni in Europa. Seguono l’Italia con il 13% e la Francia con l’8%. Il numero di robot installati in Germania è rimasto invariato a circa 22.300 unità nel 2020. Questo è il terzo numero di installazioni più alto di sempre, un risultato notevole data la situazione pandemica che ha dominato il 2020. L’industria della robotica tedesca si sta riprendendo, trainata da una forte attività all’estero. Si prevede che la domanda di robot in Germania crescerà lentamente, principalmente sostenuta dalla domanda di robot a basso costo nell’industria generale e al di fuori della produzione. Nel Regno Unito, le installazioni di robot industriali sono aumentate dell’8% a 2.205 unità. L’industria automobilistica è aumentata del 16% a 875 unità, rappresentando il 40% delle installazioni nel Regno Unito. L’industria alimentare e delle bevande ha quasi raddoppiato le proprie installazioni da 155 unità nel 2019 a 304 unità nel 2020 (+96%), anche perché sta affrontando una massiccia carenza di

manodopera. Con le continue restrizioni di viaggio legate al Covid-19 e la Brexit, si prevede che la domanda di robot nel Regno Unito crescerà fortemente. In un’ottica di “modernizzazione” del Regno Unito l’industria manifatturiera sarà aiutata in questi investimenti da un massiccio incentivo fiscale. Le 2.205 unità appena installate nel Regno Unito sono circa dieci volte meno di quelle spedite in Germania (22.302 unità), circa quattro volte meno che in Italia (8.525 unità) e meno della metà in Francia (5.368 unità).

Nord America Gli Stati Uniti sono il più grande utilizzatore di robot industriali nelle Americhe, con una quota del 79% delle installazioni totali della regione. Seguono il Messico con il 9% e il Canada con il 7%. Le nuove installazioni negli Stati Uniti hanno rallentato dell’8% nel 2020. Questo è stato il secondo anno di calo dopo otto anni di crescita. Mentre l’industria automobilistica ha richiesto un numero sostanzialmente inferiore di robot nel 2020 (10.494 unità, -19%), le installazioni nell’industria elettrica/elettronica sono cresciute del 7% a 3.710 unità. Lo stock operativo negli Stati Uniti è aumentato del 6% CAGR dal 2015.Le aspettative complessive per il mercato nordamericano sono molto positive. È attualmente in corso una forte ripresa e per il 2021 è previsto il ritorno ai livelli pre-crisi delle installazioni di robot industriali. Le installazioni di robot dovrebbero crescere del +17% nel 2021. Un boom post-crisi creerà un’ulteriore crescita.  Per scaricare il rapporto completo visitare il sito di IFR

Previsioni Il “boom post-crisi” dovrebbe svanire leggermente nel 2022 su scala globale. Dal 2021 al 2024 sono previsti tassi di crescita medi annui nella fascia media a una cifra. Nel 2024 si prevede di raggiungere il notevole traguardo di 500.000 unità installate all’anno in tutto il mondo.

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PANORAMA

AGOSTINO SANTONI (VICE PRESIDENTE DI CISCO SUD EUROPA) SARÀ AFFIANCATO NELL’INCARICO DA MASSIMO SARMI, ATTUALE PRESIDENTE DI ASSTEL. ARRIVANO LE CONGRATULAZIONI DI CLUSTER FABBRICA INTELLIGENTE di C.G.

SANTONI NOMINATO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA DIGITALE

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l Cluster Fabbrica Intelligente è l’associazione della quale fanno parte rappresentanti di tutti i portatori di interessi del manifatturiero avanzato (imprese, università, associazioni, Regioni). Confindustria Digitale è la confederazione di secondo livello che rappresenta tutto l’Ict italiano: vi aderiscono otto associazioni, con 250 mila dipendenti e 75 miliardi di fatturato. «Per noi che abbiamo il compito istituzionale di offrire al decisore politico scenari e percorsi di politica industriale per il manifatturiero avanzato, Confindustria Digitale è un interlocutore importantissimo. Come del resto lo è tutto il sistema confindustriale, con il quale vi è collaborazione su molti progetti, dal tavolo dei cluster tecnologici nazionali ai Digital Innovation Hub e alle iniziative di filiera», afferma Luca Manuelli, presidente del Cluster Fabbrica Intelligente. «Conosciamo bene Agostino Santoni, e siamo lieti che Cisco collabori col Cluster Fabbrica Intelligente in qualità di partner tecnologico (pathfinder)». Manuelli apprezza particolarmente le dichiarazioni di Santoni al momento dell’accettazione della nomina, che ha affermato che la sua presidenza: «Sarà particolarmente focalizzata sull’attuazione 16

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dei progetti e delle riforme del PNRR. Il Piano è un’occasione unica e irripetibile per recuperare il ritardo d’innovazione accumulato nell’ultimo decennio, che ha minato le capacità competitive e di crescita della nostra economia. Ora è il momento di accelerare: nei prossimi mesi la Federazione sarà fortemente impegnata a supporto dei piani di investimento varati dal Governo, con una grande attenzione a favorire la modernizzazione del Paese in chiave digitale, inclusiva e sostenibile». Per Manuelli: «Confindustria e il Cluster Fabbrica Intelligente - CFI, autorevoli attori dell’ecosistema collaborativo dell’innovazione tecnologica e della trasformazione digitale del manifatturiero italiano, sin dall’avvio della cabina di regia del Piano Industria 4.0, mettono a disposizione le loro capacità per

favorire una efficiente ed efficace esecuzione del PNRR, con particolare riferimento alla sincronizzazione degli obiettivi, degli sviluppi tecnologici e delle competenze a supporto dell’applicazione delle nuove tecnologie a tutte le filiere industriali» Occorrono politiche a sostegno dello sviluppo e innovazione dell’ecosistema industriale del settore ICT, con particolare focus sul comparto delle start up e dell’open innovation. Particolarmente apprezzato dal Cluster Fabbrica Intelligente è anche il fatto che Santoni abbia dichiarato che «Tra le priorità del mandato presidenziale per il prossimo biennio vi sarà anche la proposta di politiche a sostegno dello sviluppo e innovazione dell’ecosistema industriale del settore ICT, con particolare focus sul comparto delle start up e dell’open innovation, dalla cui vitalità dipende il futuro digitale del Paese». Per Manuelli, «Un elemento fondamentale dello sviluppo della collaborazione tra CFI e Confindustria Digitale è il coinvolgimento di startup e PMI innovative nel supporto all’introduzione delle nuove tecnologie nelle fabbriche intelligenti attraverso un modello di Open Innovation che venga sempre più indirizzato a supportare lo sviluppo della competitività del manifatturiero italiano, il secondo in Europa». 


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PANORAMA

“LA PIÙ GRANDE TRASFORMAZIONE DAI TEMPI DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE” PRESENTATA, DURANTE LA CONFERENZA STAMPA DIGITALE LO SCORSO 27 OTTOBRE, LA PROSSIMA EDIZIONE DI HANNOVER MESSE I CUI TEMI CENTRALI DI HANNOVER MESSE 2022 SARANNO DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ A cura della redazione

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a più importante fiera mondiale delle tecnologie per l’industria intende promuovere così una maggiore attenzione alla tutela climatica nell’economia e nell’industria ed evidenziare l’importante contributo che può venire a tale riguardo da un’azione congiunta dei settori della digitalizzazione, dell’automazione e delle energie rinnovabili. Dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, nell’aprile 2022 HANNOVER MESSE sarà di nuovo organizzata come evento in presenza dal 25 18

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al 29 aprile 2022. “Ci troviamo di fronte alla più grande trasformazione che mai sia avvenuta dai tempi dell’industrializzazione: la svolta verso una produzione attenta al risparmio delle risorse e dell’ambiente, e sostenibile”, dice Jochen Köckler, CEO di Deutsche Messe. “Digitalizzazione, automazione, tecnologie innovative e energia rinnovabile sono tendenze già in atto che fanno da momento trainante per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Tutti i settori tecnologici devono lavorare

in modo congiunto e dare il via a un dialogo costruttivo tra economia, politica, scienza e società. Con il suo orientamento globale e tematico, HANNOVER MESSE 2022 è la piattaforma ideale al riguardo, tanto più che ora torna a rendere di nuovo possibile un prezioso confronto interpersonale in presenza.” All’insegna del tema conduttore della Trasformazione Industriale, le aziende leader mondiali della meccanica, dell’elettrotecnica, della logistica, dell’industria energetica, dell’IT e del software dimostreranno come


HANNOVER MESSE è la fiera leader mondiale delle tecnologie per l’industria. All’insegna del tema conduttore della “Trasformazione Industriale”, riunisce i settori espositivi “Automation, Motion & Drives”, “Digital Ecosystems”, “Energy Solutions”, “Logistics”, “Engineered Parts & Solutions”, “Global Business & Markets” e “Future Hub”. Tra i temi più importanti trattati in fiera figurano piattaforme digitali, Industria 4.0, Sicurezza per l’IT, Produzione a zero emissioni di CO2, Intelligenza Artificiale, Costruzione Leggera e Logistica 4.0. Il programma espositivo è completato da conferenze e forum.

sia possibile passare con successo a una produzione digitalizzata, attenta al risparmio delle risorse ed ecologica. Personaggi di riferimento del mondo della scienza e dell’economia presenteranno soluzioni concrete per il controllo di questo storico passaggio. Le aziende del settore energetico dimostreranno ad esempio come sia possibile produrre idrogeno verde in modo efficiente e quale potenziale esso offra alle imprese industriali ad elevato consumo energetico. Un altro tema importante legato all’economia energetica è quello della mobilità ecologica. Le imprese industriali offriranno tecnologie per la riduzione di CO2 dimostrando l’importante contributo che l’efficienza energetica può dare al raggiungimento della tutela climatica. Digitalizzazione e automazione rendono possibili sistemi di produzione connessi che operano in modo

più efficiente con notevole risparmio delle risorse. Tecnologie innovative come la stampa 3D realizzano componenti perfettamente su misura, consentendo di ridurre le scorte a magazzino e l’impiego di risorse. Le Supply Chains globali si sono rivelate molto vulnerabili durante la pandemia da CoVid. Per arginare questa vulnerabilità, parti della catena di creazione del valore potrebbero essere rilocalizzate, con un conseguente calo di emissioni di CO2. Anche per le aziende della logistica quello dell’energia è un problema cruciale, soprattutto perché i prodotti elettrificati rappresentano una fetta sempre più importante del segmento dei carrelli elevatori e mettono sempre più in secondo piano i modelli con motore a combustione. In tema di digitalizzazione le parole d’ordine sono connessione in rete, analisi dei dati, Internet delle cose, piattaforme, intelligenza artificiale, sicurezza informatica.

Chi vuole rimanere competitivo a livello globale, deve sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione per poter sviluppare, produrre e distribuire i propri prodotti con più rapidità ed efficienza. Ad Hannover aziende dell’elettronica ed elettrotecnica, della meccanica e dell’impiantistica, del mondo del software e dell’IT illustreranno come automatizzare e digitalizzare al meglio intere catene di processo per una produzione ecocompatibile. HANNOVER MESSE ribadisce l’importanza di un evento in presenza. Dopo la pausa indotta dalla pandemia, espositori e visitatori sono ansiosi di tornare a incontrarsi di persona, di toccare con mano prodotti e soluzioni, di avere un fitto networking nell’ambito della community dell’industria. Gli organizzatori offrono comunque anche opzioni di partecipazione virtuale. Köckler dice: “HANNOVER MESSE riunisce il meglio dei due mondi e amplia l’offerta dell‘insostituibile presenza reale con innovative opzioni di partecipazione virtuale. La fiera acquisterà così ancora più valore per le aziende espositrici di tutto il mondo, che potranno farsi conoscere, e stabilire nuovi contatti, anche in ambito digitale”. Il Paese Partner di HANNOVER MESSE 2022 è il Portogallo, che sarà presente sia sul fronte espositivo sia attraverso la partecipazione a forum e seminari con lo slogan “Portugal Makes Sense”. Il Paese punterà i suoi riflettori sui settori della subfornitura industriale, delle piattaforme digitali e delle soluzioni energetiche, ambiti nei quali si offrono molte sinergie, oltre al potenziale per nuove partnership, tra Portogallo e Germania.  M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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PANORAMA

CNC NELLA RETE…WLAN MITSUBISHI ELECTRIC HA LANCIATO A EMO MILANO 2021 LA SERIE M8V, UN’INNOVATIVA GAMMA DI CONTROLLER PER LAVORAZIONI CNC. QUESTI PRODOTTI SONO UN’EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA CNC POICHÉ SONO I PRIMI A INCORPORARE IL WI-FI di Mattia Barattolo

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l mondo dell’innovazione parte da qui”. Così recitava il motto di EMO Milano 2021 a cui molte aziende si sono prontamente adeguate presentando prodotti in grado di modificare gli standard attualmente presenti sul mercato. Nel campo dei CNC, la novità è giunta da Mitsubishi Electric che ha presentato la nuova serie M8V.

Accessibilità all’ennesima potenza e prestazioni di livello superiore Come unici controller CNC collegabili direttamente alle reti WLAN, la serie M8V è un fattore abilitante chiave per ambienti IIoT (Industrial Internet of Things) mirati alla produzione ‘smart’ basata sui dati. Grazie a un design originale che garantisce l’immunità dai disturbi sulla rete, gli utenti possono 20

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azionare e monitorare le macchine utensili CNC con affidabilità e in sicurezza ovunque e in qualsiasi momento tramite dispositivi connessi, come i tablet. Il cuore di questa nuova serie di controller CNC è anche la facilità d’uso. L’interfaccia con pannello interattivo supporta i gesti multi-touch a 4 punti di contatto, offrendo così all’utente un’esperienza d’uso analoga all’utilizzo di uno smartphone. Grazie al design intuitivo, gli utenti possono controllare e monitorare con facilità i parametri chiave di processo. Inoltre, la programmazione è semplificata e razionalizzata grazie alla procedura guidata Job Lathe che guida gli utenti all’installazione e alla configurazione. L’interazione con il controller è quindi estremamente semplice, anche per il personale privo di competenze in G-code.

La serie CNC M8V offre inoltre capacità impareggiabili in termini di precisione e velocità. La combinazione tra la CPU dedicata, l’innovativa tecnologia di controllo OMR-CC e il controllo automatico del carico di taglio aiuta le aziende a minimizzare i tempi di lavorazione beneficiando di una grande accuratezza. In effetti, queste caratteristiche consentono di creare prodotti di alta qualità riducendo i tempi di ciclo almeno dell’11% rispetto ai modelli precedenti, abbassando inoltre gli errori di percorso del 15%. Le applicazioni di lavorazione dei metalli possono inoltre beneficiare di un elevato numero di assi per i centri di lavorazione e i sistemi di tornitura, nonché di capacità di elaborazione dei segmenti fini raddoppiate, che possono arrivare a 540 chilo-blocchi al minuto.


IL MONDO “SMART” DI MITSUBISHI ELECTRIC

Il futuro del settore manifatturiero è “smart”. Le fabbriche di domani utilizzeranno conoscenze basati sui dati per creare sistemi cyber-fisici che accresceranno la flessibilità, l’efficienza e la produttività. Mitsubishi Electric ha dimostrato come questo sarà possibile a EMO Milano 2021 presentando due soluzioni software integrate in grado di massimizzare le prestazioni delle macchine CNC. Il primo passo nella creazione di applicazioni intelligenti per la lavorazione del metallo è l’adozione di macchine CNC avanzate. Queste sono in grado di generare e raccogliere dati sui processi eseguiti, sullo stato dell’unità e dei suoi componenti nonché sull’efficienza globale dell’apparecchiatura (OEE, Overall Equipment Effectiveness). I sistemi orientati verso il futuro analizzeranno quindi queste informazioni e le condivideranno nell’intera azienda. In particolare, le informazioni ricevute dal livello produttivo (OT) verranno condivise con il dominio IT per produrre informazioni sull’attività da restituire al reparto di produzione, che potrà utilizzarle per migliorare le proprie operazioni. Collegare il reparto di produzione Il software NC Machine Tool Connector di Mitsubishi Electric contribuisce alla creazione delle basi per una smart factory interconnessa con un investimento minimo ed è in grado di raccogliere dati da qualsiasi macchina CNC, a prescindere dalla marca. Consente di trasferire efficacemente le informazioni ai sistemi di livello superiore, senza dover tenere conto dei diversi protocolli di comunicazione specifici dei produttori. Il software raccoglie i dati sui dispositivi di produzione e su PLC dai controller di qualsiasi macchina CNC, incluse le soluzioni legacy. Si avvale quindi dell’interfaccia umati (universal machine technology interface) per inviare questi dati a un’ampia gamma di sistemi tramite il protocollo di comunicazione OPC UA per generare conoscenza. Inoltre, la programmazione è semplificata e razionalizzata grazie alla procedura guidata Job Lathe che guida gli utenti all’installazione e alla configurazione. L’interazione con il controller è quindi estremamente semplice, anche per il personale privo di competenze in G-code.

Analisi dei dati per migliorare le prestazioni Una delle piattaforme chiave che può essere facilmente abbinata a questo connettore per migliorare l’efficienza delle strutture produttive è il software NC Machine Tool Optimizer di Mitsubishi Electric. È in grado di interpretare le informazioni ricevute da diverse macchine utensili dotate di qualsiasi unità CNC e del software NC Machine Tool Connector per mettere a disposizione una piattaforma intuitiva per la visualizzazione e il monitoraggio dei processi. Consente quindi agli utenti di prendere decisioni basate sui dati per migliorare la produzione, massimizzando inoltre la visibilità e l’accessibilità in tutta la fabbrica. Connettività con l’intero stabilimento Spostandosi verso l’alto nella piramide dell’automazione, l’NC Machine Tool Connector può essere utilizzato per creare aziende realmente interconnesse abilitando lo scambio di informazioni tra una rete più estesa di sistemi IT. Essi includono le piattaforme MES, ERP e SCADA. Le informazioni possono essere condivise tra le macchine del reparto di produzione, con soluzioni Edge e l’Industrial Internet of Things (IIoT).

La serie M8V di Mitsubishi Electric è una gamma innovativa di controller per lavorazioni CNC progettata a supporto delle strategie di trasformazione digitale.

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PANORAMA

L’abbigliamento di protezione dalle intemperie multiuso e “segnaletico” assicura che i dipendenti siano perfettamente protetti e altamente visibili. (Foto MEWA)

L’AUTUNNO È ORMAI ARRIVATO E CON ESSO LE GIORNATE PIÙ SCURE E CUPE. PER CHI È POI AL LAVORO DI GIORNO O DI NOTTE, L’ABBIGLIAMENTO AD ALTA VISIBILITÀ È ESSENZIALE

Dynamic Reflect, per chi cerca un abbigliamento protettivo ad alta visibilità con la massima libertà di movimento e flessibilità. (Foto MEWA)

di Eleonora Segafredo

LAVORARE IN MODO SICURO

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CON L’ABBIGLIAMENTO AD ALTA VISIBILITÀ DI MEWA

l fornitore di servizi tessili MEWA offre indumenti ad alta visibilità che forniscono una protezione affidabile e sono conformi alla norma ISO 20471. Le varie collezioni di alta qualità offrono numerose possibilità di combinazione e si adattano completamente ai desideri e alle esigenze di chi le indossa. In altre parole: l’abbigliamento ad alta visibilità MEWA è la scelta giusta per ogni stagione e ogni condizione atmosferica.

Visibilità ottimale nei giorni più bui L’abbigliamento ad alta visibilità è certificato secondo la norma specifica ISO 20471. Ciascun indumento assicura un’alta visibilità di chi lo indossa, grazie all’inserimento di strisce riflettenti orizzontali e verticali. È quindi logico che l’abbigliamento ad alta visibilità sia obbligatorio in vari settori e situazioni di lavoro, ad esempio nei lavori stradali, per la raccolta di rifiuti, negli interventi di soccorso, nei lavori ferroviari, ecc. Ma anche, in altri ambiti: per esempio, i corrieri e gli operatori delle società di logistica sono più visibili se indossano abiti ad alta visibilità. 22

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Quattro collezioni certificate La gamma completa MEWA comprende diverse collezioni certificate. Per esempio, MEWA Dynamic Reflect, per chi cerca un abbigliamento ad alta visibilità che garantisca la massima libertà di movimento e flessibilità. Hi-Vis è invece una linea di abbigliamento speciale ad alta visibilità, che offre una sicurezza ottimale in ogni momento e in ogni condizione di luce. E ancora, la linea di abbigliamento protettivo Multiwear “segnaletica” protegge dalle intemperie e garantisce nello stesso tempo un’alta visibilità. E infine c’è Outdoor Reflect, una bella integrazione della collezione base outdoor, con indumenti comodi, traspiranti e protettivi ad alta visibilità.

Sicurezza e comfort vanno di pari passo Un buon abbigliamento ad alta visibilità combina sicurezza, qualità, durata e comfort. Le camicie e i pantaloni MEWA si adattano perfettamente ad ogni movimento. L’abbigliamento non ostacola i movimenti di flessione e di allungamento. Le giacche, i gilet e i pantaloni sono anche dotati di tasche e passanti, per far sì che gli attrezzi e altri elementi essenziali siano sempre a portata di

mano. Perché solo chi si sente a proprio agio nel proprio outfit ad alta visibilità lo indosserà sempre volentieri.

Full Service MEWA offre le linee di abbigliamento ad alta visibilità esclusivamente in Full Service. In questo modo tutti i dipendenti hanno diverse dotazioni di indumenti che vengono ritirati periodicamente secondo un calendario concordato, per essere lavati e riparati in modo professionale. I tessuti fluorescenti sporchi e le strisce riflettenti sbiadite riducono la visibilità e quindi la sicurezza. E’ quindi assolutamente fondamentale che l’abbigliamento ad alta visibilità venga controllato regolarmente. Questo è esattamente ciò che facciamo alla MEWA. Dopo ogni lavaggio controlliamo la funzionalità di ogni capo. In questo modo potete essere sicuri che il vostro abbigliamento ad alta visibilità sia anche eventualmente riparato in modo professionale e con le tecniche più innovative, per mantenere l’effetto protettivo. MEWA Textil-Management in un filmato: https://www.mewa.it/newsroom/tutti-i-video/ Seguite MEWA su Twitter: twitter.com/mewa_it


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PANORAMA

FOCUS SPECIALE SU 5 TEMI TECNOLOGICI PER 5 AREE ESPOSITIVE A RAPPRESENTARE L’INTERO ECOSISTEMA DI SETTORE DFGDGDFGDFGDG

33 BI-MU INNOVAZIONE AL PRIMO POSTO

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al 12 al 15 ottobre 2022, a fieramilano Rho, andrà in scena 33.BIMU, la principale e più importante manifestazione italiana dedicata all’industria costruttrice di macchine utensili a asportazione, deformazione e additive, robot, digital manufacturing e automazione, tecnologie abilitanti e subfornitura. Promossa da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da EFIM-ENTE FIERE ITALIANE MACCHINE, 33.BI-MU si tiene ad un anno esatto di distanza da EMO MILANO, la mondiale di settore che si è svolta, a ottobre 2021, riscuotendo pieno successo presso il pubblico di riferimento. Sulla scia di questo risultato che, di fatto, ha inaugurato la nuova era post-pandemia, e in virtù del momento economico particolarmente favorevole, 33.BI-MU si prepara a raccogliere il consenso delle imprese del settore che hanno a disposizione un mercato italiano decisamente vivace e ricettivo anche grazie agli incentivi governativi che resteranno in vigore almeno per tutto il 2022. Disponibilità ad investire in nuova tecnologia di produzione, necessità di rinnovare gli impianti, che sempre di più devono poter contare su sistemi e macchine di ultima generazione, sono le ragioni che renderanno l’appuntamento con 33.BI-MU decisamente partecipato dagli utilizzatori di tutti i principali settori di sbocco. 24

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I visitatori troveranno una manifestazione ricca di proposte per tutte le esigenze produttive. Accanto alle macchine e ai sistemi, cuore dell’esposizione, 33.BIMU proporrà un focus speciale su 5 temi tecnologici per 5 aree espositive a rappresentare l’intero ecosistema di settore: RobotHeart patrocinata da SIRI e dedicata al mondo della robotica; BI-MU Digital focalizzata su mondo dell’ITC e delle tecnologie per la connettività; BI-MU ADDITIVE, patrocinata da AITA-ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNOLOGIE ADDITIVE e dedicata alle tecnologie additive; METROLOGY & TESTING centrata su sistemi, macchine di prova e misura e controllo qualità; e, infine, BI-MU LOGISTICS dedicata alla logistica per l’industria meccanica. In aggiunta all’offerta espositiva, vi sarà BI-MUpiù, iniziativa ormai consolidata della biennale della macchina utensile, che proporrà un fitto calendario di incontri di approfondimento culturale tematico a cura degli organizzatori e degli espositori. Accanto alle presentazioni delle novità esposte in fiera, troveranno spazio incontri incentrati sui temi di maggior interesse per gli operatori del settore. Tra questi particolare rilevanza avranno la digitalizzazione e la sostenibilità, in risposta alle nuove linee dettate dalla transizione 4.0 e dall’approccio previsto dai criteri ESG, sempre più rilevanti per chi opera nel mondo dell’industria. Grande novità di

questa edizione è poi la piena concomitanza di 33.BI-MU, in scena nei padiglioni 9-11; 13-15, con Xylexpo, biennale internazionale delle tecnologie per la lavorazione del legno e dei componenti dell’industria del mobile, che occuperà i padiglioni antistanti (22-24; 14-18), creando così un unico comprensorio con totale e reciproca permeabilità di ingresso dei due eventi espositivi. Le due manifestazioni, leader indiscusse nei rispettivi settori di riferimento, si propongono quindi come eventi distinti ma assolutamente complementari, per un unico grande appuntamento espositivo dedicato all’industria manifatturiera. I 100.000 visitatori attesi a Milano per la “settimana dedicata alla meccanica strumentale” troveranno un’offerta superlativa in fatto di contenuti, servizi, esposizione e approfondimenti tematici, molti dei quali trasversali ad entrambe le mostre, permettendo agli operatori coinvolti di ottimizzare i tempi di trasferta. Informazioni aggiornate sul sito bimu.it. Cinisello Balsamo 28 ottobre 2021 Contact: Claudia Mastrogiuseppe, Responsabile Direzione Relazioni Esterne e Ufficio Stampa, 0226255.299, 3482618701 press@ ucimu.it Massimo Civello, Direzione Relazioni Esterne e Ufficio Stampa 0226255.266, 3487812176 press2@ucimu.it Filippo Laonigro, Ufficio Stampa Tecnica, 0226 255.225, technical.press@ucimu.it 


PANORAMA

ROBOTHEART LA NUOVA AREA ESPOSITIVA DI 33.BI-MU a cura della redazione

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RobotHeart, il nome scelto per il nuovo e innovativo progetto espositivo dedicato al mondo della robotica e ospitato all’interno di 33.BI-MU. Focalizzato su robotica industriale, automazione, tecnologie ad essa connesse, componenti, sistemi e intelligenza artificiale, la nuova area espositiva di BI-MU avrà per protagonisti: costruttori, integratori, università, e rappresentanti del mondo accademico e della ricerca, spin-off e start-up, a figurare le molteplici sfaccettature di un comparto che risulta oggi decisivo per la competitività del sistema industriale. Patrocinata da SIRI, l’associazione italiana di robotica e automazione, RobotHeart non è “solo” area espositiva per l’incontro tra domanda e offerta di settore, ma si propone anche come laboratorio di idee, luogo di produzione di cultura e conoscenza, punto di riferimento per quanti operano nel comparto. La scelta del nome RobotHeart e dello slogan, The art of smart robotics - con cui sarà identificata tutta la comunicazione sottolinea l’intenzione degli organizzatori di evidenziare i tre aspetti centrali di questa nuova iniziativa: robot, heart, The art. Il primo aspetto è relativo alla proposta in mostra. Sarà il robot - inteso nel senso più esteso del termine, vale a dire in tutte le sue forme e in tutte le sue molteplici applicazioni e integrazioni - il cuore di questa nuova area espositiva che si rivolge a tutti i settori manifatturieri: dalle macchine utensili alla meccanica varia, dall’elettronica all’automotive, dal food and beverage al farmaceutico, dalla logistica al packaging, dal biomedicale alla cosmetica; settori che saranno tutti ampiamente rappresentati tra le fila dei visitatori di BI-MU. Il secondo aspetto riguarda invece il senso che anima lo sviluppo della robotica, determinante per il miglioramento della qualità della vita dell’uomo in tutti i suoi

ambiti e dunque anche in quello lavorativo. Tutte le soluzioni e le tecnologie in mostra sono pensate per facilitare il lavoro dell’uomo, liberarlo dalle mansioni più ripetitive e faticose e permettergli di svolgere attività a più alto valore aggiunto. Il robot è strumento al servizio dell’uomo che resta “centrale” rispetto al processo produttivo perché progetta, programma e utilizza il robot secondo le necessità. Per questo, nel nome che identifica l’area, alla parola Robot è avvicinato il termine Heart che rappresenta al meglio l’uomo. Il terzo riferimento è invece esplicitato dallo slogan che accompagna tutta la comunicazione dell’area: RobotHeart, The art of smart robotics. La robotica è una disciplina articolata e complessa e così le sue applicazioni rispetto alle esigenze dell’utilizzatore, per tale ragione la produzione di questo comparto può essere considerata alla stregua di una vera e propria arte: “the art of smart robotics” risultato della sinergia vincente tra tecnologia robotica ed

intelligenza artificiale. Il segno grafico distintivo, scelto nelle cromie riconducibili al mondo digitale e dell’automazione, punta l’attenzione sulla “lettera O” che rappresenta le giunture dei bracci meccanici e, con l’evidenziazione del perno, la centralità dell’uomo rispetto al settore. Le 4 propaggini rappresentano le diverse tecnologie rappresentate ma anche i diversi attori che costituiscono il settore. A valorizzare ulteriormente la presenza di quanti decideranno di aderire al progetto che avrà una grande visibilità nell’ambito di 33.BI-MU, è poi la piena concomitanza con Xylexpo, allestita nei padiglioni antistanti di fieramilano Rho. In questo senso, l’area espositiva dedicata alla robotica sarà inserita in contesto decisamente premiante per gli espositori che si ritroveranno parte di un grande ed unico appuntamento espositivo dedicato al manifatturiero, capace di richiamare oltre 100.000 visitatori in rappresentanza di tutti i principali settori produttivi. 

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PANORAMA

L’EVENTO ITINERANTE RIPARTE DALL’EMILIA ROMAGNA. PIÙ INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ PER IL FUTURO DEI DISTRETTI INDUSTRIALI di Cristina Gualdoni

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FORUM MECCATRONICA

n’ampia partecipazione di pubblico, con oltre 340 intervenuti, ha caratterizzato il ritorno in presenza di Forum Meccatronica, l’appuntamento ideato dal Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione e realizzato in collaborazione con Messe Frankfurt Italia, svoltosi lo scorso 14 ottobre a Fiere di Parma. La mostra-convegno è stata all’insegna di un clima positivo che ha determinato la buona riuscita dell’evento e sancito la ripresa degli appuntamenti promossi dall’Associazione e organizzati dalla filiale italiana della fiera di Francoforte. Un ottimismo che, nonostante le criticità legate all›approvvigionamento, caratterizza più in generale il settore dell›automazione con una crescita sopra le aspettative, del 14%, attesa per il 2021. Sabina Cristini, Presidente Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione: “il Forum è stata la prima occasione, post pandemia, per ritrovare in presenza i nostri associati e per ricominciare a diffondere sui territori la cultura meccatronica. Siamo contenti del risultato ottenuto in termini di visitatori e soddisfatti della risposta dei soci. 26

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La giornata odierna ha dimostrato ancora una volta quanto il nostro settore sia cruciale in questo momento di ripartenza con gli importanti obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità ambientale.” Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia: “dopo un intervallo fatto di incontri digitali, torniamo a incontrarci in un contesto cambiato, con nuovi spunti di lavoro. Credo che eventi come Forum Meccatronica possano supportare e dare seguito allo slancio digitale che abbiamo vissuto durante la pandemia. Siamo soddisfatti di questo primo evento che proprio a Parma, sede di SPS Italia, ci incoraggia a ripartire dall’innovazione, dalle competenze e soprattutto dalle relazioni”.

Una full immersion nella meccatronica industriale Hanno preso parte al forum i più importanti fornitori di soluzioni meccatroniche operanti sul mercato italiano: Balluff Automation, Beckhoff Automation, Bonfiglioli, Bosch Rexroth, Fandis, Heidenhain Italiana, Keb Automation Italia, Lapp, Mitsubishi Electric Europe, Omron Electronics, Panasonic

Industry Italia, Rittal ed Eplan, Rockwell Automation, Sew-Eurodrive, Sick, Siemens, Stormshield. Le aziende partner si sono alternate nelle sessioni convegnistiche con interventi nell’Arena Prestazioni dei sistemi meccatronici e nell’Arena Progettazione, con approfondimenti sulle novità in ambito di progettazione di prodotti e processi.

Arena Prestazioni dei sistemi meccatronici Il commento di Paolo Pasini, HR Department Development UNITEC, moderatore della sessione di apertura: “l’evento in presenza ha aggiunto, alla grande qualità delle comunicazioni presentate, l’interattività che solo la “fisicità” delle persone può conferire, questo ha consentito un incontro vivace e produttivo, con tante domande e approfondimenti. Il tema era particolarmente interessante, si focalizzava cioè sulla concretezza e l’attualità della factory piuttosto che sul futuribile o sul potenziale. Il tema legato alle prestazioni dei sistemi meccatronici ha visto lo sviluppo di due percorsi ben precisi: la nuova configurazione della fabbrica digitale e l’interazione uomo


macchina. Accanto al valore aggiunto dei nuovi paradigmi quali il digital twin, l’edge computing, la manutenzione predittiva, l’efficienza energetica e la sostenibilità, si sono affrontati i temi delle nuove professionalità e della evoluta qualità del lavoro umano accanto e con la macchina. Ambedue i percorsi sono stati presentati dalle aziende partecipanti in modo efficace attraverso le esperienze e la concretezza delle soluzioni. Sicuramente un format da mantenere in altri contesti.” Il commento di Antonio Michele Giustino, IS Industrial Risk Advisor GRUPPO SOLVAY, moderatore della sessione pomeridiana: “l’incontro ha affrontato e approfondito, grazie a una significativa interazione con il pubblico, quattro tematiche essenziali nel contesto della digitalizzazione dei processi industriali, e più precisamente: le principali performance di sostenibilità come pillars nello scenario dei prossimi dieci anni, i benefici della manutenzione predittiva nel contesto IIoT, l’Intelligenza Artificiale e più in particolare l’evoluzione del Deep Learning grazie all’accresciuta disponibilità di dati e potere computazionale, per poi concludere doverosamente con l’importanza della gestione del rischio dal punto di vista della sicurezza rispetto alle crescenti minacce cyber in ambiente industriale. La concretezza e la professionalità dei relatori, unitamente alla qualità delle presentazioni, sono stati di

stimolo alla comprensione delle principali problematiche che devono essere affrontate per una trasformazione digitale responsabile in ambito industriale ed al passo coi tempi.”

Arena Progettazione Progettazione dei prodotti e dei processi Il commento di Denis Ruffino, R&D Technical Director AROL e moderatore della sessione di apertura: “a mio avviso gli interventi sono stati molto interessanti e ben in linea con le necessità dei costruttori di macchine e impianti, di cui faccio parte. Mi pare forte la tendenza pervasiva dell’IT verso il campo (OT) e la condivisione di tecniche informatiche anche a diversi livelli di complessità. Parallelamente pare consolidarsi la struttura che si occupa del Condition Monitoring, lo storage locale (Edge computing) e la condivisione verso livelli di maggiore complessità. Molto interessanti sono anche i prodotti proposti. L’encoder a diversi gradi di libertà rappresenta un cambio di paradigma per le applicazioni di motion estremamente preciso. La proposta di macchina “agile” basata su sistemi di trasporto a passo variabile dimostra il diffondersi di questi sistemi. Il tool di progettazione dinamica multiasse mostra, infine, una evoluzione nel grado di modellazione dei sistemi, utilissimo in fase progettuale.”

Il commento di Federico Milan, Intelligence Manager Software Development Department BRETON, moderatore della sessione pomeridiana: “il mondo dell’industria sta affrontando la digitalizzazione di processi e servizi, oggi siamo spettatori di una nuova sfida: la digitalizzazione dei prodotti e relativi modelli di business. Come affrontare questo nuovo capitolo dell’era “digital”? Quattro aziende oggi hanno condiviso quattro modi per sfruttare la transizione digitale in modo innovativo. Smart Factory, Virtual Commissioning, Data-Driven, Digital Orchestration sono i pilastri che sorreggono la Digital Trasformation. Smart Factory e processi data-driven sono l’insieme delle tecnologie e metodologie “snelle” che abilitano l’uomo a cooperare con il sistema fabbrica allo scopo di creare nuovo valore dall’uso delle informazioni. Virtual Commissioning permette di simulare device, machine e impianti, applicando tecniche “hardware/software in the loop”, con lo scopo di ottimizzare i processi, ridurre i tempi di sviluppo e di messa in servizio, eliminare le criticità nella progettazione. Digital Orchestration permette di creare valore grazie alla collaborazione, connessione e convergenza dei dati e delle tecnologie digitali.” La registrazione delle sessioni sarà disponibile su contactplace.spsitalia.it 

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PANORAMA

SOFTWARE INDUSTRIALE PNRR, DIGITALIZZAZIONE, SOSTENIBILITÀ SONO I TEMI AFFRONTATI DAL GRUPPO SOFTWARE INDUSTRIALE DI ANIE AUTOMAZIONE CON IL SUPPORTO ORGANIZZATIVO DI MESSE FRANKFURT ITALIA di C.G.

L’

industria italiana sta vivendo un momento di grandi mutamenti legati all’affermarsi di nuovi modelli di business che derivano dalla transizione digitale e, in particolare, dall’affermarsi del modello Industry 4.0. A questo fenomeno strutturale si aggiungono, in uscita dalla grande pandemia del 2020, il rilancio dell’economia globale e le risorse messe a disposizione con Next Generation EU, il più grande piano di investimenti mai adottato dalla Comunità Europea. Il nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziando la Transizione 4.0, potrà generare un importante volano economico in grado di dare una forte accelerazione al settore industriale. La tematica è stata affrontata nel corso della tavola rotonda “PNRR, digitalizzazione, sostenibilità. Pronti, partenza, via!” promossa dal Gruppo Software Industriale di ANIE Automazione con il supporto organizzativo di Messe Frankfurt Italia. L’evento si è svolto in presenza nel pomeriggio di martedì 16 novembre presso MADE Competence Center Industria 4.0 di Milano. 28

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Software industriale, ruolo di primo piano nella transizione digitale Dalla progettazione di linee e prodotti, alle fasi di ingegnerizzazione e di produzione con il concetto di virtualizzazione, nelle applicazioni cloud e IIoT, per i temi della cyber sicurezza e della manutenzione predittiva, nelle soluzioni di intelligenza artificiale e, in generale, nella gestione della filiera, il software industriale rappresenta l’elemento cardine attorno al quale ruota tutto il processo innovativo nell’industria. Il comparto del software industriale è pronto alla ripartenza e a dirigere i suoi sforzi per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci pone l’Industry 4.0, coniugando innovazione e sostenibilità, fattore centrale nella strategia di business dell’impresa. Le aziende sono consce dei rischi e delle responsabilità legate alle nuove opportunità, ma sono anche consapevoli di vivere un momento forse unico e irripetibile in termini di possibilità, con la certezza di possedere le basi tecnologiche giuste per affrontare il cambiamento.

Nuovo White Paper In occasione dell’evento è stato presentato il nuovo White Paper del Gruppo Software Industriale, redatto in collaborazione con il Politecnico di Milano. Il documento, “La centralità dell’uomo nell’era della transizione digitale”, verte sulla necessità di affiancare all’innovazione tecnologica anche una profonda innovazione organizzativa dell’impresa mettendo in luce come il vero valore di Industria 4.0 risieda proprio nella capacità di aumentare le competenze delle persone, potenziando il lavoro degli operatori ed eliminando le attività a scarso valore aggiunto. La tavola rotonda fa parte del percorso di avvicinamento a Forum Software Industriale, l’evento che ANIE Automazione Gruppo Software Industriale e Messe Frankfurt Italia organizzano dal 2019 come momento di confronto sulle tecnologie del software, layer abilitante per l’implementazione della trasformazione digitale delle imprese. Per maggiori informazioni: www.forumsoftwareindustriale.it 


LE SOLUZIONI FANUC PER LE SCUOLE PER ACCEDERE AGLI INCENTIVI STANZIATI DAL MISE

FANUC HA REALIZZATO PER LE SCUOLE 4 PACCHETTI “EDUCATIONAL” IOT READY CHE CONSENTONO AGLI ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (ITS) DI INNOVARE I PROPRI LABORATORI APPROFITTANDO DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI MESSE A DISPOSIZIONE DAL GOVERNO A cura della redazione

S

ono 15 i milioni di euro stanziati dal Ministero dello Sviluppo economico per gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) per la realizzazione di nuovi laboratori e sedi e per l’acquisto di l’acquisto di beni strumentali, materiali e immateriali, macchinari e servizi in linea con Industria 4.0. Le agevolazioni verranno concesse nella misura del 50% delle spese ammissibili per investimenti nel biennio 2020-2021 non inferiori a 400 mila euro. Gli incentivi potranno essere richiesti dagli ITS fino al 3 dicembre 2021. FANUC, azienda specializzata nel campo della robotica, del controllo numerico e dell’automazione industriale, ha sviluppato e reso disponibili per le scuole 4 speciali pacchetti “Educational” IoT ready. Questi pacchetti mettono a disposizione di studenti e insegnanti la tecnologia all’avanguardia delle soluzioni robotizzate e di automazione FANUC, con l’obiettivo di consolidare la sinergia tra scuola e imprese e incentivare la formazione di competenze professionali specializzate nelle nuove generazioni che contribuiranno a rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano. I 4 pacchetti “Educational” IoT ready sono così composti: Cella con robot collaborativo CRX-10iA Postazione mobile con cobot 6 assi con 10 kg di payload e 1.249 mm di sbraccio. Controllore R-30iB Mini Plus e tablet Teach Pendant. Completo di ingressi configurabili e connettori per la telecamera e

software di simulazione PC ROBOGUIDE. Finalità: conoscere e programmare un robot collaborativo. Cella con robot antropomorfo ER-4iA Postazione mobile con robot 6 assi con 4 kg di payload e 550 mm di sbraccio. Controllore R-30iB Mate Plus e dispositivo touchscreen iPendant. Completo di sistema di visione iR Vision e software di simulazione PC ROBOGUIDE. Finalità: conoscere e programmare un robot industriale. Cella con centro di lavoro CNC FANUC ROBODRILL e robot collaborativo CRX10iA Centro di lavoro con corsa assi 500x400x330 mm, mandrino 10.000 rpm, 21 utensili e attacco BBT30. Completo di software NC Guide per fresatura e tornitura e software di simulazione PC ROBOGUIDE.

Finalità: conoscere e programmare un centro di lavoro CNC, integrare robot di asservimento, creare programmi macchina e calibrarne le funzioni. CNC Simulator per l’apprendimento dei controlli numerici FANUC 0i-F Plus Controllo numerico specificatamente sviluppato per le scuole che permette agli studenti di acquisire esperienza nella programmazione e nel funzionamento di CNC per la fresatura e la tornitura. Finalità: conoscere e programmare i CNC serie FANUC 0i-F Plus. FANUC sostiene da sempre la formazione dei giovani studenti degli Istituti Tecnici Superiori ed è attiva nel trasmettere le competenze e le conoscenze che rappresentano un’opportunità di occupazione per i giovani. Dal 2018 FANUC è Global Partner di WorldSkills, i Campionati Mondiali dei Mestieri che promuovono l’istruzione e la formazione professionale nel settore industriale, e che ogni 2 anni vedono i giovani talenti di diversi Paesi sfidarsi in competizioni tecnologiche. Dal 2019 FANUC Italia è socio partecipante della Fondazione ITS Lombardia Meccatronica, per cui organizza corsi dedicati alla robotica e alle nuove tecnologie 4.0. Per maggiori informazioni sulle modalità di accesso ai fondi del MISE visitare www.mise. gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/its-einnovazione-4-0.  M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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DOSSIER DOSSIER LOGISTICA 4.0 & MOBILITY

@Danobat

A CURA DI PATRIZIA RICCI

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DOSSIER DOSS I E R LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY

@Studer

BIG DATA, IOT, DRONI, DIGITAL TWIN, CARRELLI A GUIDA AUTONOMA, ROBOT COLLABORATIVI, CLOUD COMPUTING SONO I DRIVER PER LA TRASFORMAZIONE 4.0 DI MAGAZZINI E TRASPORTI Foto 1 @FasThink

IL FUTURO

DELLA LOGISTICA È

DIGITALE!

L

La Digital Transformation, che sta rivoluzionando tutto il mondo dell’impresa portandolo verso l’Industria 4.0, coinvolge sempre più anche i processi logistici, chiamati a soddisfare gli obiettivi di efficienza e produttività che questa trasformazione comporta. La movimentazione dei materiali e dei prodotti all’interno dello stabilimento produttivo, così come i processi logistici per la ricezione e la distribuzione delle merci, devono essere necessariamente ottimizzati. Si tende dunque al concetto di Logistica 4.0, un modo innovativo e digitale di intendere il mondo della logistica che sta portando ad un diverso modo di gestire il magazzino. Cos’è la logistica 4.0?

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All’interno della logica di ottimizzazione di tutti i processi produttivi rientra anche una gestione performante della logistica. La Logistica 4.0, spesso definita anche Supply Chain 4.0, rappresenta la pianificazione efficiente di tutti i processi relativi allo stoccaggio delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, alla movimentazione e al trasporto ed è ormai necessaria per rispondere a una produzione sempre più efficiente. La logistica consiste in un’efficiente pianificazione del flusso di stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti al fine di soddisfare il cliente. Una vera e propria definizione di logistica 4.0, in realtà, non esiste. Tuttavia partendo dalla definizione di Industria 4.0, si potrebbe dire che “la


logistica 4.0 è la pianificazione, attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti, del flusso di stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti al fine di soddisfare le esigenze del cliente”. Ma quali sono le tecnologie abilitanti? Ebbene, per raggiungere gli standard di efficienza richiesti dall’Industria 4.0 questa nuova idea di logistica fonda il suo funzionamento sull’utilizzo di tecnologie innovative come l’IoT, la robotica e la realtà avanzata e i Big Data.

I cambiamenti apportati dalla logistica 4.0 La Logistica 4.0 ha introdotto cambiamenti consistenti su tre macro-aree principali: l’automazione, la connessione e i processi decisionali. • Automazione: le soluzioni di logistica tradizionale erano prevalentemente basate sull’automazione fisica. Oggi con la Logistica 4.0 non si intende la semplicistica automazione di ogni attività quanto la combinazione di attività svolte in maniera automatica e manualmente. In tal senso, si parla di automazione fisica completa (full) e ibrida, nella quale appunto si affiancano attività automatiche ad attività manuali. • Connessione: con la Logistica 4.0 si passa ad oggetti e attrezzature che hanno la capacità di raccogliere dati e trasmetterli attraverso le proprie connessioni. Quindi, da una situazione in cui i dati venivano acquisiti con metodologie prettamente manuali, a quella in cui il rilevamento avviene tramite device smart, dotati di sensori e tecnologie RFID. Questa nuova visione logistica permette oggi di avere risorse di movimentazione, trasporto e stoccaggio in grado di inviare e Foto 2 @Leuze ricevere informazioni tra loro ed è integrata nei moderni sistemi di movimentazione merci e le merci stesse. • Processi decisionali: il processo decisionale passa da una visione centralizzata ad una decentralizzata in cui la raccolta dati diventa essenziale per favorire il processo decisionale. Nella Logistica 4.0, le macchine sono caratterizzate da una maggiore autonomia di azione e di configurazione in situazioni standard, soprattutto quando supportate da specifici software WMS e MES. Tutti questi aspetti portano una serie di specifici vantaggi per tutto il processo produttivo.

I vantaggi della Logistica 4.0 Da una prima applicazione della logistica 4.0 in ambito produttivo, oggi questi concetti si estendono anche alla distribuzione. I benefici di questa nuova visione logistica abbracciano sostanzialmente quattro aree interessando gli ambiti della logistica interna alla fabbrica, della logistica distributiva e della gestione del magazzino. È infatti innegabile che una movimentazione più rapida ed efficiente delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti possa portare vantaggi sull’intera produzione. Inoltre, i Big Data

e la sempre più ampia possibilità di valutazione degli stessi, rende possibile un miglioramento della tracciabilità di ciascun elemento, nonché un rilevamento più celere di eventuali anomalie. La somma di tutti questi benefici porta ad una riduzione drastica dei costi legati alla logistica, che può essere stimata intorno al 25-30%.

La tecnologia all’interno dei magazzini di logistica Abbiamo detto più volte che le nuove tecnologie (IoT, AI, Augmented Reality, Big Data Analytics, Digital Twin, Additive Manufacturing, Collaborative Robot) garantiscono comunicazioni sempre più veloci, maggiore quantità di dati condivisi, automatizzazione delle attività ripetitive a basso valore aggiunto, maggiore efficienza e trasparenza lungo tutta la filiera, e che le stesse vengono impiegate nella logistica 4.0. Vediamo come: oggi l’automatizzazione della movimentazione interna al magazzino logistico è resa possibile da: carrelli a guida autonoma, sistemi di sensoristica di rilevamento reciproco tra carrelli e scaffali o di fleet management, ovvero la corretta gestione della flotta e del personale, sistemi Autonomous Intelligent Vehicle (AIV)e robot autonomi con visione AI-powered. Tra i carrelli a guida autonoma, troviamo quelli che impiegano tecnologie di navigazione di tipo filoguidata, guida a laser (LGV) o marker o Qr code in modo tale da spostarsi in modo autonomo; oppure i carrelli dotati di soluzioni di natural navigator che permettono di scansionare e di creare una visione 2D del magazzino e, successivamente, di rilevare la propria posizione senza l’ulteriore ausilio di dispositivi esterni. I sistemi di sensoristica servono per trasmettere i dati riferiti agli scaffali o allo stato di funzionamento del carrello all’interno del magazzino, in un’ottica di ottimizzazione dei processi di allocazione e di movimentazione, mentre gli AIV permettono ai carrelli di rilevare e aggirare gli ostacoli e consentono di comunicare tra loro, per gestire precedenze e assegnare gli ordini. Infine gli Autonomous Mobile Robot (AMR) costituiscono un valido alleato nell’automazione di magazzino per rendere più sicuro ed efficiente il luogo del lavoro e servono per rendere più efficiente la movimentazione dei materiali nei magazzini e per ottimizzare i processi logistici. La maggior parte degli Autonomous Mobile Robot è dotata di un’interfaccia aperta, che offre la possibilità di abbinare moduli top customizzati per diverse applicazioni ed inoltre, i software della maggior parte degli AMR si integrano facilmente con i sistemi MES, ERP o WMS in uso nelle aziende. Grazie a queste dotazioni è possibile automatizzare le consegne dei materiali lungo le linee e soddisfare processi lean e just-in-time, eliminando la necessità di stoccaggio all’interno della produzione. Il dossier che segue ci mostra alcune soluzioni di logistica 4.0 attraverso l’uso di tecnologie abilitanti nei tre assi dell’automazione, della connessione e dei processi decisionali.  M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY ABB

ABB AMPLIA LA PROPRIA OFFERTA DI ROBOTICA E AUTOMAZIONE GRAZIE ALL’ ACQUISIZIONE

ASTI MOBILE ROBOTICS DI

L’ACQUISIZIONE ARRICCHISCE LE SOLUZIONI DELLE DIVISIONI ROBOTICS E MACHINE AUTOMATION, CREANDO UN’OFFERTA UNICA NELL’AMBITO DELL’AUTOMAZIONE E APRENDO NUOVI SETTORI INDUSTRIALI

I

Il gruppo elvetico ABB ha stretto un accordo per acquisire la spagnola ASTI Mobile Robotics, società di ingegneria e robotica specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni di trasporto con l’utilizzo di veicoli a guida automatica (AGV). ASTI è leader mondiale nel mercato in forte crescita degli Autonomous Mobile Robot (AMR), con un’ampia gamma di modelli e di software. Un’operazione chiave nella strategia di crescita esterna di ABB, che consentirà al Gruppo di ampliare la propria offerta di robotica e automazione. “Con questa acquisizione ABB sarà l’unica azienda in grado di offrire un portafoglio di automazione completo, con AMR, robot e automazione di macchina, dalla produzione alla logistica, fino al punto di consumo. Questa operazione cambia il panorama per i nostri clienti, che sono chiamati ad adattarsi alle esigenze del singolo consumatore e a cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti radicali nella domanda dei consumatori”, ha dichiarato Sami Atiya, Presidente della divisione Robotics & Discrete Automation di ABB. “Con una gamma di prodotti ai vertici del settore, una suite di software completa e competenze avanzate in tutti i settori ad alto tasso di crescita, ASTI è la scelta ideale per ABB, che vuole affiancare i propri clienti nei progetti di automazione flessibile di prossima generazione”. Con l’acquisizione, inoltre, ABB accentrerà le attività nel campo della robotica mobile a Burgos, nell’attuale quartier generale della ASTI, e le attività del gruppo svizzero nel segmento Autonomous Mobile Robot (AMR) saranno guidate da Veronica Pascual Boé, attuale amministratore delegato di ASTI. Le funzioni principali di R&D, ingegneria e catena del valore di prodotti

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e progetti saranno invece mantenute presso l’attuale sede di ASTI. ABB amplierà sensibilmente la capacità produttiva presso il quartier generale AMR per sostenere il previsto incremento delle vendite in Europa e nelle Americhe. Per sostenere il potenziale di crescita degli AMR in Cina e in Asia, ABB creerà anche un polo AMR in Asia per gestire l’intera catena del valore e la produzione che sarà dislocato presso la nuova fabbrica di robotica e che verrà inaugurata a Shanghai nel 2022. Secondo le previsioni, la Cina, il più grande mercato mondiale della robotica, svilupperà un giro d’affari di 1,8 miliardi di dollari per gli AMR entro il 2025.

Flessibilità senza precedenti Il processo di automazione non conosce confini. L’automazione, infatti, è protagonista dell’intero flusso di materiale, dalla consegna al prelevamento, durante i processi di picking o nei depositi intermedi. All’automazione viene affidata la gestione del carico e scarico materiale dalle macchine di produzione o dai magazzini e queste operazioni si collocano in una fase intermedia del flusso di materiale, tra una lavorazione, lo stoccaggio temporaneo e la successiva fase di produzione. I robot mobili autonomi garantiranno livelli di flessibilità senza precedenti, dalla produzione alla logistica, dall’intralogistica al fulfillment, dalla vendita al dettaglio alla sanità. ABB e ASTI potranno così realizzare la loro visione comune di aiutare i clienti a sostituire le attuali linee di produzione sequenziali con reti pienamente flessibili nelle quali AMR intelligenti trasportano autonomamente materiali, parti e prodotti finiti fra postazioni di


lavoro intelligenti connesse all’interno di fabbriche, centri logistici, laboratori, negozi e ospedali. Veronica Pascual Boé, CEO di ASTI, ha dichiarato: “La visione di ABB si sposa pienamente con la nostra, perché entrambi sosteniamo la flessibilità e la competitività dei clienti attraverso il potenziamento dell’automazione sul luogo di lavoro. Questa è una nuova tappa entusiasmante del nostro percorso e, insieme, imprimeremo un’accelerazione ai nostri piani di innovazione, espanderemo il nostro servizio clienti su scala mondiale, la rete di partner e la capacità esecutiva e sfrutteremo l’accesso ai mercati di ABB in tutto il mondo, in modo particolare in Cina. Sono felicissima di entrare a far parte del gruppo direttivo allargato di ABB Robotica e di guidare l’attività AMR per realizzare questi piani di crescita ambiziosi”. L’offerta di ASTI si colloca ai vertici del settore e comprende veicoli di traino a guida autonoma, soluzioni goods-to-person, unit carrier, box mover e un’offerta completa di software, dai sistemi di controllo e navigazione dei mezzi, alla gestione di flotte e ordini, fino ai sistemi di tracciabilità in cloud. Tutto questo verrà integrato con l’offerta di robot, automazione di macchina, soluzioni modulari e pacchetti software di ABB, fra cui RobotStudio®, lo strumento di simulazione e programmazione di ABB Robotics, creando un’offerta di automazione unica e completa per tutti i clienti di ABB. Con previsioni di vendite degli AMR di circa 14 miliardi di dollari entro il 2025 e un tasso annuo aggregato di crescita del 20% stimato sulla base di analisi interne, ABB punta a estendere le vendite e i servizi di assistenza per gli AMR a 53 Paesi. 

Chi è ASTI Mobile Robotics

Fondata nel 1982, ASTI ha sede principale a Burgos, in Spagna, e impiega oltre 300 addetti in Spagna, Francia e Germania. L’azionista di maggioranza è Veronica Pascual Boé, che riveste anche il ruolo di CEO. Fra gli altri azionisti c’è Keensight Capital, uno dei principali gestori di private equity dedicato agli investimenti di Growth Buyout europei. Attualmente ASTI vanta una delle più grandi flotte installate di AMR in Europa e un ampio portafoglio di clienti nell’industria automobilistica, nella logistica, nel food and beverage e nel farmaceutico, in una ventina di Paesi. Dal 2015 l’azienda cresce con tassi annui vicini al 30 percento e punta a raggiungere i 50 milioni di dollari di ricavi nel 2021.

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY TwinCAT Vision integra l’elaborazione delle immagini nell’automazione.

BECKHOFF

Picture credits/Copyright: Beckhoff Automation GmbH & Co. KG

MASSIMA FLESSIBILITÀ INTRALOGISTICA CON IL CONTROLLO

PC-BASED

I MODERNI SISTEMI DI MAGAZZINO E DI DISTRIBUZIONE HANNO ESIGENZE ELEVATE: DEVONO GARANTIRE UNA RAPIDA DISPONIBILITÀ CON LA MASSIMA PERSONALIZZAZIONE, NONCHÉ ALTA EFFICIENZA E AFFIDABILITÀ PER SODDISFARE LE CRESCENTI RICHIESTE DEI CLIENTI

U

Una delle maggiori sfide, che i produttori di impianti di trasporto e sistemi logistici devono affrontare, è l’adattamento flessibile alle mutevoli tendenze del mercato, ai nuovi prodotti e alle esigenze individuali dei clienti. La piattaforma di automazione Beckhoff, basata su pc ed EtherCAT, offre una soluzione ad alte prestazioni, modulare e scalabile anche nel design, che supporta l’implementazione di una logistica di magazzino e di distribuzione efficiente e flessibile di diversi ordini di grandezza e con diversi compiti: dal controllo di una singola macchina all’automazione di

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sistemi completi. Grazie alla sua apertura, il controllo PC-based è ideale per l’ottimizzazione dei processi logistici attraverso il collegamento in rete di produzione, intralogistica e vendita al dettaglio. Interfacce standardizzate nell’hardware e nel software permettono la facile integrazione della tecnologia di controllo in strutture di sistema nuove o esistenti. Questo permette una rapida reazione alle nuove esigenze e garantisce l’elaborazione affidabile degli ordini. Grazie alle alte prestazioni dei processori multicore e manycore,


oltre alle funzioni principali della macchina e del sistema, anche la gestione del magazzino, per esempio, può essere realizzata in modo centralizzato o decentralizzato. Poiché tutta la logica di controllo è gestita da un unico software, anche funzioni particolari possono essere implementate con poco sforzo ingegneristico. TwinCAT 3 è la piattaforma software universale per il controllo di tutte le funzioni: da PLC, Motion Control e Robotica a HMI e Vision, dalla tecnologia di sicurezza e misurazione alle funzioni di analytics o di comunicazione verso il cloud. Da un lato, questo assicura l’interazione efficiente di tutti i componenti del sistema e quindi la massima produttività. Dall’altro, i dispositivi speciali possono essere omessi grazie all’implementazione di tutte le funzionalità gestite come moduli software. Questo riduce non solo i costi hardware iniziali, ma anche il lavoro di ingegneria e i costi del ciclo di vita.

Innovazione grazie a TwinCAT Vision Una delle maggiori sfide nel campo della logistica di magazzino e di distribuzione è lo smistamento e l’ulteriore elaborazione delle diverse merci. A causa delle diverse forme, dimensioni e materiali di imballaggio, il riconoscimento e lo smistamento dei singoli pacchetti sono molto complessi. Le conseguenze sono costi elevati e procedure di smistamento spesso lente e soggette a errori. Con TwinCAT Vision, lo specialista del controllo basato su PC, Beckhoff offre una soluzione di elaborazione delle immagini in tempo reale integrata nel mondo TwinCAT. Le procedure di smistamento costose, dispendiose in termini di tempo e di errori appartengono ormai al passato. L’approccio della tecnologia di controllo basata su PC offre qui la soluzione ideale: Oltre a PLC, motion control, robotica, tecnologia di misurazione high-end, IoT e HMI, TwinCAT Vision integra ora anche l’elaborazione delle immagini su una piattaforma di controllo uniforme. Questo rende l’ingegnerizzazione molto più semplice, perché la configurazione o la programmazione avviene nell’ambiente familiare. Allo stesso tempo, tutte le funzioni di controllo derivate dall’elaborazione delle immagini possono essere sincronizzate in tempo reale. Le latenze vengono eliminate e tutti gli algoritmi dell’immagine vengono eseguiti in real time. Questo dimostra l’enorme vantaggio qualitativo rispetto alle soluzioni di visione convenzionali: con TwinCAT Vision i produttori di macchine possono integrare tutti i compiti di elaborazione delle immagini direttamente nel master controller. Il risultato sono moderni sistemi di macchine per l’intralogistica che soddisfano le future esigenze del mercato e aumentano la competitività e la sicurezza degli investimenti.

Con TwinCAT IoT, interfacce standardizzate e protocolli come OPC UA, Beckhoff fornisce la base per la realizzazione dei concetti IoT e Industria 4.0 nella logistica di magazzino e di distribuzione.

al fine di rispettare i tempi stretti dal ricevimento dell’ordine alla consegna del pacco. Oltre ai classici obiettivi della tecnologia di controllo, con TwinCAT è possibile realizzare anche applicazioni di visione, ad esempio per determinare la posizione e l’orientamento delle merci. Con TwinCAT Analytics, Condition Monitoring, Power Monitoring e TwinCAT Scope in tempo reale, sono disponibili strumenti che consentono una manutenzione preventiva, una migliore diagnostica e ampie possibilità di manutenzione remota per aumentare i tempi di operatività. Questi sono criteri decisivi per i moderni ambienti intralogistici, fortemente influenzati dalle esigenze dell’e-commerce. TwinCAT Machine Learning è disponibile per l’ottimizzazione autonoma di impianti, sistemi e robot tramite reti neurali predisposte. Questi strumenti, integrati nella piattaforma di automazione in tempo reale di Beckhoff, assicurano che i sistemi o i centri intralogistici possano soddisfare la crescente domanda dei consumatori di tempi di consegna più brevi con un elevato rispetto dei termini di consegna e possano gestire rapidamente i resi. Con TwinCAT ed EtherCAT, Beckhoff è già leader nell’automazione dei sistemi intralogistici. 

IoT e Industria 4.0 nel magazzino smart Con TwinCAT IoT, interfacce standardizzate e protocolli come OPC UA, Beckhoff fornisce la base per la realizzazione dei concetti IoT e Industria 4.0 nella logistica di magazzino e di distribuzione. Nei magazzini intelligenti, tutti i sistemi coinvolti sono sempre in rete, dal livello di controllo alla gestione del magazzino fino al software di e-commerce del rivenditore. Indipendentemente dalla loro forma, dimensione e peso, i prodotti vengono automaticamente prelevati, imballati e spediti in modo rapido e senza interruzioni,

TwinCAT è il software di automazione universale per l’engineering, il runtime e la diagnosi di tutte le funzioni di controllo.

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY

COMAU

DA COMAU PRODOTTI

STRATEGICI PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE LOGISTICHE

AGILE 1500 È LA PIATTAFORMA MOBILE A GUIDA AUTOMATICA, CHE OFFRE UNA SOLUZIONE MODULARE E FLESSIBILE PER OTTIMIZZARE LE OPERAZIONI DI LOGISTICA DELLA SMART FACTORY 38

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estremamente flessibile e ideale per essere impiegata in diversi ambienti industriali, nelle aree di produzione ma anche al di fuori di esse. Agile1500, oggi nella nuova versione con batterie al litio per la ricarica parziale, è il primo veicolo a guida automatica sviluppato all’interno della nuova piattaforma AGV di Comau, piena espressione del suo approccio alla progettazione di soluzioni di automazione aperta. Modulare, scalabile e completamente riconfigurabile, Agile1500 è concepito per lavorare vicino agli operatori condividendo le loro attività ed è un esempio di robotica mobile, un veicolo a guida autonoma che sfrutta la navigazione naturale: questo significa che è sufficiente mostrargli il percorso che deve eseguire all’interno del layout aziendale e sarà lui in modo autonomo a eseguire quanto richiesto spostandosi in tutte le stazioni previste fino alla fine del ciclo di lavoro richiesto.

Un esempio di ottimizzazione delle operazioni di logistica

N

Nella Smart Factory di Comau operatori e robot possono lavorare a stretto contatto e in totale sicurezza grazie alla robotica collaborativa: ai cobot sono affidate le operazioni più ripetitive e gravose, mentre l’uomo può dedicarsi ad attività più specializzate e meno pesanti o collaborare direttamente con il robot per rendere più efficace lo svolgimento delle sue mansioni. È così che la robotica collaborativa di Comau, oltre ad aumentare la produttività e la sicurezza operativa, aiuta le aziende ad ottimizzare il layout di fabbrica, abbattendo i costi strutturali e di logistica. Nata per lo sviluppo dei sistemi di assemblaggio e lavorazione del settore Automotive, l’industria torinese ha sviluppato da tempo soluzioni modulari e flessibili per la General Industry che rispondono alle esigenze di tutto quello che è a valle della produzione, cioè packaging, pallettizzazione, storage e preparazione alla spedizione, al fine di ottimizzare le operazioni di logistica della smart factory. La presenza di Comau nella General Industry si traduce nella progettazione di soluzioni che combinano robot antropomorfi tradizionali con veicoli a guida autonoma. Comau ha infatti presentato al mercato una innovativa piattaforma AGV (Automated Guided Vehicle),

Oggi la robotica permea tutte le attività produttive e non solo. Comau è un produttore di robot protagonista in ogni settore dell’industria grazie a applicazioni di differente natura ottenute integrando più concetti tecnologici e garantendo la migliore efficienza. Grazie alla propria esperienza e all’unione di alcuni prodotti, Comau è in grado di offrire una soluzione di automazione completa per gestire il packaging e la logistica prodotto finito in una specifica realtà industriale, realizzando un’automazione completa per il fine linea. Una possibile combinazione può essere ottenuta posizionando alla fine della linea di produzione un robot Racer-7-1.4. Si tratta di un antropomorfo con un polso da 7 kg e uno sbraccio di 1400 mm. Sul polso del robot viene montata una pinza ad hoc che è in grado di manipolare oggetti di forma e peso differente fra loro, in funzione delle specifiche esigenze richieste. La pinza può essere dotata di ventose di diverse tipologie che si attivano in modo selettivo in funzione delle reali necessità di manipolazione. Una seconda opportunità di manipolazione può avvenire attraverso una pinza Bernoulli che, creando il vuoto, provvede a prelevare l’oggetto evitando che si possa minimamente danneggiare durante la movimentazione. Una terza e ultima possibilità di presa è quella cosiddetta a chele o fish fingers. Si tratta di una pinza che è in grado di maneggiare oggetti delicatissimi e facili da ammaccare, come nel caso della frutta. In questo modo a fine linea di produzione un solo robot è in grado di prelevare con la giusta forza e senza creare problemi prodotti differenti fra loro sia come peso che come forma e consistenza. Il robot provvederà alla creazione di scatole o pacchi di prodotto realizzati secondo le specifiche richieste provenienti dal gestionale dell’azienda. Una volta composte le scatole, vengono avviate in linea a un magazzino intermedio che è raggiungibile da un secondo robot, ad esempio un NJ-60-2.2. Si tratta di un prodotto con una portata al polso di 60 kg e quindi in grado di prelevare anche scatole di prodotto più pesanti. Il secondo robot sceglie dal magazzino intermedio le scatole di cui ha necessità in funzione dell’ordine ricevuto. In magazzino sono presenti prodotti differenti e scatole diverse fra loro. Una volta scelte le confezioni di cui ha necessità, l’NJ-602.2 provvede a disporle su un pallet in modo da configurare un M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY

bancale in funzione della richiesta effettiva. Anche su questo robot può essere montata una pinza ad hoc che gli permette di manipolare scatole, barattoli e altri oggetti differenti, flaconi o altro ancora. Il pallet viene posizionato in un’area in cui ha accesso l’AGV Agile 1500, il sistema di movimentazione autonomo, che provvede a prelevare il pallet consegnandolo all’area finale dove è posizionato un robot specifico per la pallettizzazione. Il robot in questione è caratterizzato da una mobilità a 4 assi e un polso che può avere una capacità di 180, 260 o 470 kg, nel caso si debba operare su prodotti più impegnativi per il peso. La pinza adottata è di tipo pneumatico. Essendo dotato di una pinza di tipo pneumatico, il robot non solo è in grado di raccogliere più pezzi in una sola presa, ma è in grado di prelevare con delle ventose dei singoli fogli di materiale cartaceo con cui andare a separare singoli strati di prodotto prelevato. Inoltre la pinza del robot è dotata anche di dita per fare in modo di poter spostare il pallet una volta vuotato e lasciare così lo spazio necessario all’AGV per posizionarne uno nuovo. Agile1500 può trasportare carichi fino a 1.500 kg, con una velocità massima di 1,7 m/s. Grazie a queste caratteristiche, il nuovo AGV può facilitare in modo significativo l’operatività di fabbrica, rispondendo alla domanda di una produzione industriale sempre più just-in-time e just-in-sequence e assicurando numerosi vantaggi: può ottimizzare i flussi logistici all’interno degli stabilimenti, consentire una migliore gestione del magazzino e garantire, in generale, una più elevata efficienza produttiva. Una volta terminata la composizione del pallet in uscita dalla azienda, l’AGV provvede a inviarlo in area

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spedizione e a comunicare al sistema gestionale dell’azienda la conclusione anche di questo passaggio.

Il ruolo chiave di Agile 1500 Agile1500 è la risposta di Comau ai bisogni di un mercato in continua evoluzione. Un mezzo di importanza strategica per facilitare lo sviluppo e l’operatività dell’Industria 4.0. Grazie, infatti, a questa innovativa tecnologia Comau può supportare al meglio le logiche di una produzione customizzata e ad alta efficienza, ottimizzando al contempo la produttività e la redditività dell’intera linea di lavoro delle aziende clienti. I sistemi ideati da Comau si integrano perfettamente con il gestionale aziendale e si inserisce in modo armonico con il processo produttivo inteso in senso più tradizionale. Nello sviluppo di una nuova piattaforma operativa nell’ambito dell’Industry 4.0, Agile1500 ha un ruolo chiave, contribuendo ad aumentare le condizioni di sicurezza complessiva all’interno della fabbrica, attraverso funzioni di controllo avanzate e alla presenza di uno scanner laser integrato che può arrestare l’AGV nel caso in cui rilevi un ostacolo sul proprio percorso. Agile1500 è un prodotto standard, ma altamente configurabile, che può essere dotato di differenti accessori per aumentarne le prestazioni, adeguandolo così alle specifiche richieste di ogni applicazione industriale. Per questo motivo è un AGV versatile, capace di soddisfare differenti esigenze produttive e di adattarsi a qualunque layout di fabbrica: può operare attraverso un sistema di navigazione multipla che gli consente di muoversi nello spazio utilizzando sia punti di riferimento naturali (pareti, oggetti…) sia punti predefiniti (punti magnetici, nastri magnetici…). 



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FASTHINK

GARNET INNOVA

L’INTRALOGISTICA GRAZIE ALLA ROBOTICA MOBILE INTEGRATA CON LE SOLUZIONI FASTHINK PER RISOLVERE LE PROBLEMATICHE E SODDISFARE I NUOVI REQUISITI, GARNET SI È RIVOLTA A FASTHINK, SOCIETÀ NATIVA DIGITALE CHE SI OCCUPA DELL’INTEGRAZIONE DELLE TECNOLOGIE DI CAMPO PER IL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI NELL’AMBITO DELLA LOGISTICA E DEL MANUFACTURING

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Garnet, importatore e distributore di componenti elettrici ed elettromeccanici per i mercati dell’automazione, robotica e automotive, presente in Italia dal 1997 con sede a Concorezzo (MB), ha deciso di dare una svolta ai propri processi di logistica e produzione, scegliendo l’esperienza di FasThink. L’azienda ha maturato l’esigenza di ridurre tutti i rischi legati a ogni possibile errore nella gestione dei prodotti, rivedendo in modo radicale il processo di picking dedicato alla preparazione dei kit destinati alla produzione. Garnet aveva la necessità ulteriore di predisporre

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un controllo in tempo reale riguardo le varie fasi dei processi, partendo dalla logistica, nonché di riuscire ad integrare il proprio programma gestionale interno nell’applicazione: “L’esigenza che ci ha spinto a rinnovare l’intero processo è stata quella di risolvere alcune discrepanze presenti tra la logistica e la produzione che avrebbero comportato dei tempi di gestione più lunghi di quelli previsti. Per questo abbiamo ritenuto necessario accelerare la revisione dei nostri processi interni.” ha commentato Leopoldo Iurino, CEO di Garnet.


La scelta verso la semplicità funzionale Per risolvere le problematiche e soddisfare i nuovi requisiti, Garnet si è rivolta a FasThink, società nativa digitale che si occupa dell’integrazione delle tecnologie di campo per il miglioramento dei processi nell’ambito della logistica e del manufacturing. Scopo dell’azienda è infatti quello di accompagnare le aziende nel percorso di digitalizzazione verso l’Industria 4.0. FasThink non si occupa soltanto della fornitura di tecnologie proprietarie per la logistica, bensì ha anche la possibilità, essendo Omron Solution Partner, di estendere e integrare le proprie soluzioni anche al settore della robotica mobile. Queste peculiarità hanno permesso a FasThink di ampliare le funzionalità generali delle proprie soluzioni, poiché la robotica mobile autonoma è diventata uno dei capisaldi del nuovo concetto di smart factory. “Per una realtà come FasThink, essere Omron Solution Partner significa poter entrare nel mercato in forte crescita della gestione dei robot mobili e ci consente di posizionare la nostra azienda nell’integrazione ad alto livello di tecnologie innovative”, ha confermato Marco Marella, CEO di FasThink.

richiedere alcuna modifica strutturale. Con la combinazione di queste soluzioni, Garnet è così riuscita a evitare gli errori legati al picking e all’assolvimento del trasporto, liberando gli operatori che in questo modo hanno potuto dedicarsi ad attività più qualificanti rispetto all’handling dei materiali.

Conclusioni L’applicazione sviluppata da FasThink integrata con il gestionale di Garnet ha soddisfatto il primo obiettivo ossia il monitoraggio real time dei dati relativi ai processi di logistica e produzione. Ciò ha permesso una sostanziale ottimizzazione dei flussi e una riduzione dei tempi di produzione. A questo proposito Leopoldo Iurino conclude: “L’aspetto innovativo che l’implementazione dell’Industria 4.0 ha portato nella nostra azienda ci ha consentito di affrontare e risolvere numerose problematiche legate alla logistica e alla produzione con un approccio completamente diverso rispetto a come eravamo abituati. Ora ci sentiamo pronti ad affrontare le prossime sfide che il mercato ci riserverà nel futuro.” 

L’integrazione diventa “mobile” Il focus del progetto è stato quello di ripensare i processi di prelievo e di movimentazione delle merci ottimizzandoli attraverso le proprie soluzioni di picking. Come seconda fase, si è reso necessario far dialogare il gestionale Garnet fra il sistema di picking e il robot mobile Omron allo scopo di ottenere, come da obiettivi, un flusso di controllo completo della merce. FasThink ha quindi progettato e messo a punto una soluzione che ha integrato la tecnologia Pick2Light (P2Light) sul mobile robot Omron. Marco Marella, parlando della soluzione ideata per Garnet ha commentato: “Per soddisfare la necessità di movimentare le merci, dal punto di preparazione dei kit alla produzione, abbiamo realizzato un’applicazione ad hoc. È stato possibile combinando fra di loro il sistema di picking Pick2Light e il robot mobile di Omron, con il programma gestionale interno di Garnet a curare la regia”. L’insieme di queste due tecnologie, collegate ad un sistema IT di livello superiore, ha consentito di produrre un’applicazione estremamente flessibile e adattabile. Il robot mobile Omron, completamente autonomo e collaborativo, ha il compito di trasportare il materiale all’interno del magazzino ai diversi punti di prelievo. Durante il tragitto il robot riceve istruzioni attraverso il gestionale di Garnet: in questo modo il percorso è adattabile e personalizzabile in tempo reale, a seconda delle esigenze del momento. Il robot è dotato di una serie di dispositivi P2Light, il sistema innovativo di prelievo materiale che tramite segnalazioni luminose guida l’operatore verso le ubicazioni da cui prelevare il materiale nel processo di picking. Il sistema P2Light consente l’azzeramento degli errori nella fase di preparazione dei kit e le perdite di tempo causate da errori manuali. Inoltre, il P2Light è un sistema di estrema flessibilità che consente ogni minima modifica nel posizionamento delle segnalazioni luminose, senza M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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INTERROLL

INTERROLL INNOVA LA

MOVIMENTAZIONE INTRALOGISTICA

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PIÙ SICURA, EFFICIENTE, CONVENIENTE

La produttività è un argomento sensibile nel dibattito sull’evoluzione dei sistemi di gestione e movimentazione dei materiali in un sito produttivo. Il suo incremento con il contestuale mantenimento dei livelli dei costi, l’aumento della sicurezza e l’abbassamento dei tempi morti, dei fermi impianto per carenza di materiale da lavorare è il sogno di ogni gestore di un impianto produttivo. L’asservimento agli impianti o alle macchine di produzione è probabilmente una delle pochissime aree di una fabbrica, soprattutto 4.0, dove l’automazione può essere ancora sviluppata. Interroll ha presentato una soluzione di movimentazione innovativa, perfettamente utilizzabile per gestire i pallet in modo flessibile e modulare e per rispondere alle infinite necessità applicative del moderno manufacturing. Il nuovo sistema di movimentazione e trasporto di Interroll è stato denominato SPM (Smart Pallet Mover).

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SPM, Smart Pallet Mover Con il suo innovativo SPM, Interroll propone una soluzione che offre numerosi vantaggi al mondo della produzione. I gestori di impianti produttivi possono, con SPM, contare sull’automazione dei processi a monte delle lavorazioni da effettuare sui macchinari o linee produttive, rinunciando all’apporto manuale in aree critiche per la sicurezza e gestendo il flusso dei pallet mediante buffering, smistamento, sequenziamento e trasporto in sincronia con la produzione. Con la nuova soluzione Interroll garantisce un significativo abbattimento dei tempi di fermo impianto e l’ottimizzazione del ritorno sull’investimento (ROI, Return on Investment). La movimentazione intelligente delle materie prime tramite pallet non solo elimina costose interruzioni della produzione necessarie per asservire gli impianti, ma elide anche il rischio di incidenti durante le operazioni manuali e incrementa la produttività fino al trenta per cento in più rispetto ai metodi classici.


La composizione della soluzione La soluzione Smart Pallet Mover è composta da vari moduli. Il cuore della soluzione è rappresentato dall’unità mobile (SM1000 Mover), che può spostarsi al di sotto delle varie sezioni di un trasportare a rulli folli , sulle quali sono appoggiati i pallet da movimentare. Un’unità di trasferimento trasversale (unità di trasferimento SM2000), che si muove su rotaia, può movimentare i pallet tra più sezioni parallele del trasportatore. La flessibilità di questa innovativa soluzione, l’uso di tecnologie collaudate e un periodo di ammortamento molto breve assicurano alla clientela una significativa crescita della loro competitività. Come per tutti i prodotti Interroll, lo Smart Pallet Mover è estremamente facile da installare, utilizzare e mantenere in perfetta efficienza. La soluzione è modulare plug-and-play e può quindi essere messa in funzione senza lunghe interruzioni della produzione, anche durante complessi progetti di retro-fitting. Le funzionalità di rete basate su standard di comunicazione dati globali garantiscono la massima compatibilità e facilità di integrazione. I moduli di trasporto possono essere, se necessario, riconfigurati molto facilmente, e i supporti regolabili in altezza consentono l’installazione del sistema anche in presenza di pavimenti con superficie irregolare. SPM è progettato per trasportare, smistare e deporre cassoni o pallet fino a 1.000 chilogrammi. In sintesi lo Smart Pallet Mover è una soluzione che automatizza il trasporto di materie prime tramite pallet in prossimità degli impianti di produzione e i conseguenti processi di prelievo e sequenziamento dei materiali, ideale nelle fabbriche 4.0. È un sistema mobile automatizzato per la gestione del flusso di materiale che funziona in modo autonomo e che può essere utilizzato, ad esempio, come un ausilio economicamente conveniente per sostituire un processo manuale, che mediamente si posiziona in aree di costo più elevate.

Integrazione perfetta con il concetto Industry 4.0 Claudio Carnino, Managing Director di Interroll Italia ha attentamente studiato la progettazione della soluzione e conosce

perfettamente la possibilità di SPM di essere integrata in ambienti industriali che hanno già sviluppato il concetto Industry 4.0: “La nostra soluzione di movimentazione intelligente dei pallet si inserisce in modo perfetto nelle logiche di Industry 4.0. Il concetto di Industria 4.0 si basa sulla tendenza dell’automazione industriale ad integrarsi con nuove tecnologie produttive per migliorare le produzioni, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti. Si appoggia anche su concetti comunicativi tra strutture produttive che portano alla generazione di dati, indispensabili per aumentare l’efficienza ed efficacia produttiva. Se ipotizziamo un impianto modello, ci rendiamo conto che l’automazione produttiva ha raggiunto importanti picchi ovunque tranne che nel cosiddetto “ultimo miglio” nella logistica di produzione, ovvero il movimento, l’organizzazione, l’ingresso e l’uscita di pallet (di materie prime) in prossimità delle macchine di produzione. Qui abbiamo ancora una importante incidenza di lavoro manuale, spesso poco flessibile e decisamente costosa”. L’asservimento dei macchinari produttivi avviene molto sovente con carrelli elevatori. Questo può creare disordine, scarsa coordinazione e situazioni di pericolo. Un’alternativa è offerta dagli AGV, più precisi, automatizzati, ma poco flessibili, con scarse possibilità di bufferizzare e decisamente costosi. “Al contrario – continua Carnino - la nostra soluzione è customizzabile, flessibile, sicura, automatizzata e certamente più conveniente. La progettazione viene sviluppata in sinergia con il cliente, al quale viene offerta una soluzione originale, scalabile e pronta per essere connessa alle strutture di movimentazione del magazzino e della produzione”. Prima del lancio ufficiale sul mercato, SPM aveva già vinto due importanti premi internazionali, uno dei quali il Red Dot Award, Product Design 2021 per l’eccezionale qualità del design e il grado di innovazione. Parallelamente, la soluzione è stata scelta anche da esperti indipendenti dell’“International Intralogistics and Forklift Truck of the Year Award (Premio IFOY )” nel marzo scorso, quale vincitore del premio “prodotto speciale dell’anno” nel settore dell’intralogistica. 

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ROEQ

ROEQ PIÙ EFFICIENZA ALLA

ROBOTICA MOBILE DI MAGAZZINO La soluzione GuardCom permette una comunicazione stabile ed efficace fra stazioni logistiche, come i conveyor tracking, e sistemi AMR.

L’AZIENDA DANESE SVILUPPA EQUIPAGGIAMENTO PER LA ROBOTICA MOBILE AMR. SOLUZIONI STANDARDIZZATE CHE INCREMENTANO EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ DELLE FLOTTE LOGISTICHE

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Secondo il Rapporto 2020 dell’Osservatorio Intralogistica, basato su un’analisi che ha coinvolto oltre 160 aziende del settore, il mercato dell’automazione di magazzino si dimostra estremamente dinamico. Oltre il 50% delle aziende campionate dal Rapporto ha aumentato la propria capacità intralogistica investendo in specifiche infrastrutture e in nuova attrezzatura: un chiaro segnale che dimostra, come raccontano anche le cronache dei media generalisti, che le aziende stanno optando per soluzioni capaci di spostare le merci in modo rapido, accurato ed efficiente, “rompendo” con i metodi di distribuzione convenzionali.

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Scelte che comportano investimenti in sistemi di stoccaggio e recupero automatizzati che includono le navette che prelevano e posizionano i prodotti, trasloelevatori che funzionano su asse orizzontale e verticale, magazzini verticali che spostano i materiali su diversi scaffali utilizzando meccanismi automatizzati e, soprattutto, gli ultimi sistemi di movimentazione che sfruttano l’automazione mobile fornita da AGV (Automated Guided Vehicle) e AMR (Automated Mobile Robot). In particolare, questi ultimi, si caratterizzano oggi per essere la soluzione di automazione collaborativa mobile più efficiente e versatile sul mercato. I vantaggi che hanno ampiamente


dimostrato di poter assicurare alle imprese includono: maggiore produttività, miglioramenti ergonomici delle attività connesse all’intralogistica (poiché sollevano gli operatori da molte attività ripetitive, faticose, usuranti e a scarso valore aggiunto), miglioramento delle condizioni di sicurezza dei processi logistici (in virtù dell’avanzata sensoristica che li rende perfettamente conformi all’uso in un ambiente promiscuo e condiviso fra macchine e uomini).

L’importanza del corretto equipaggiamento Ma tutta l’efficienza che gli AMR possono portare ai processi necessita in partenza di un adeguato equipaggiamento. Gli AMR, al pari dei cobot, sono infatti da considerarsi delle “quasi macchine”, piattaforme di mobilità versatili e flessibili, ma non soluzioni pronte all’uso. Perché lo diventino è necessario che vengano dotati di organi di presa, elementi superiori per lo scorrimento delle merci, forche e forcelle per sollevare pallet, carri per il trasporto, scaffalature e stazioni intralogistiche intermedie per il deposito di materiali e beni di consumo. Questa ampia famiglia di elementi prende il nome di MRE, Mobile Robotic Equipment, e rappresenta per i robot mobili cioè che gli EOAT rappresentano per i cobot: strumenti per la traduzione pratica della possibilità applicativa. Con l’apposito MRE installato, gli AMR possono ricevere in sicurezza le merci dai nastri trasportatori, ad esempio trasportarle a un punto di consegna e scaricarle su un pallet o persino su un altro nastro trasportatore, in un regime di totale (e sicura) condivisione dello spazio con gli operatori. Alla dotazione di hardware è necessario poi associare anche una robusta rete software che permetta il controllo della flotta logistica, l’armonizzazione delle diverse componenti coinvolte e il set up efficiente delle missioni.

Le soluzioni ROEQ per una logistica efficiente e flessibile Alcune sfide ingegneristiche si rivelano molto più difficili nella pratica di quanto possa sembrare a prima vista, e questo è particolarmente vero per alcuni tipi di apparecchiature robotiche mobili. Molti dei clienti ROEQ hanno intrapreso inizialmente la strada dell’autocostruito solo per scontrarsi con le difficoltà e le

La soluzione S Cart300W, carrello dotato di ruote extra per una migliore manovrabilità e che è possibile utilizzare anche senza docking station e per il carico scarico in spazio libero.

inefficienze causate da soluzioni così concepite, affrontando i costi, le complessità e i tempi di fermo associati alla progettazione, test e implementazione di MRE “fai da te”. ROEQ, azienda danese nata nel contesto del più evoluto hub europeo della robotica collaborativa, sviluppa sistemi MRE, incluso il software di gestione, in modo che gli utenti AMR non debbano progettare, costruire, prototipare e perfezionare da zero. La semplicità e l’efficacia dei progetti MRE sviluppati da ROEQ hanno richiesto anni di ingegneria di qualità e di ascolto degli utenti AMR per essere raggiunti. Le soluzioni MRE sono standardizzate, il che significa che sono progettate per fornire piena integrazione e compatibilità con la piattaforma AMR, garantendo, come standard, la piena conformità ai requisiti di sicurezza. Alcune delle soluzioni dell’azienda danese includono moduli elevatori (come i TML150, 200 e 1000), moduli superiori dotati di roller (come i TR125, 250, 500 e 1000), carrelli (le due serie CART e S-SCART), stazioni intralogistiche flessibili (posizionabili a parete così come in aree definite del floor, come la serie DS 100/200E), forche e forcelle (le TML 150 e 200), sensoristica per rendere efficiente (e stabile) la comunicazione fra conveyor tracking e robot mobili nelle operazioni di carico, scarico e pick&place, come garantito dalla soluzione GuardCom che utilizza la comunicazione attraverso sensori anziché le instabili connessioni wi-fi. E, come già ricordato, anche software. Il ROEQ Assist fornisce al produttore un monitoraggio continuo in modo che in qualsiasi momento i lavoratori possano controllare a quale robot o dock è collegato un particolare carrello. L’implementazione del software (sviluppato per dialogare perfettamente con i software di bordo degli AMR MiR) migliora la sicurezza delle applicazioni, le prestazioni e aumenta l’efficienza complessiva e la produttività dei processi di movimentazione dei materiali dell’azienda. Il software ROEQ Assist semplifica e velocizza l’implementazione delle applicazioni e include missioni precodificate progettate per soddisfare i requisiti delle principali applicazioni di settore. Ad esempio, le funzioni di ingombro predefinite in ROEQ Assist assicurano che l’implementazione dell’AMR sia corretta e che le zone di sicurezza siano adeguatamente definite in modo che possano essere attivate in modo automatico quando il robot è in missione. Una soluzione software come questa traduce immediatamente un AMR correttamente equipaggiato in una soluzione plug&produce.  M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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TURCK BANNER

MOVIMENTAZIONE ALL’INTERNO DI UN MAGAZZINO

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MODULARE CON SOLUZIONI DI AUTOMAZIONE DECENTRALIZZATA

La digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e, naturalmente, la crescita dell’e-commerce sono le forze che generano le più importanti innovazioni nell’ambito dell’intralogistica. I sistemi di gestione della movimentazione completamente automatizzati consegnano i materiali a destinazione in modo autonomo ed efficiente, indipendentemente dal fatto che vengano utilizzati in applicazioni di produzione, prelievo o spedizione. Sono gli impianti con logica di controllo decentralizzata che lo rendono possibile. Trasferendo l’intelligenza richiesta direttamente all’ambiente del sistema di trasporto si ottengono vantaggi e miglioramenti come la significativa riduzione del timeto-market per i nuovi impianti.

Principio modulare invece di linee statiche Gli edge controller compatti IP67 di Turck Banner o i moduli

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I/O a blocchi consentono il controllo decentralizzato dei processi dell’impianto logistico. Se necessario, i moduli autonomi possono comunque comunicare con un sistema di controllo principale grazie all’utilizzo di Ethernet multiprotocollo via Profinet, Ethernet/IP o Modbus TCP.

Macchina/edge controller. Compiti di controllo complessi Controllo decentralizzato invece di gestione top-down; in un sistema di trasporto intelligente che comprende moduli di trasporto autonomi, i controller Codesys-3 TBEN-L-PLC di Turck Banner coordinano ciascuno un intero sottosistema. I moduli sono interconnessi tramite Ethernet UDP e funzionano utilizzando la “swarm intelligence”. Grazie alla sua vasta gamma di interfacce, il PLC compatto può essere integrato


in diverse reti come master o slave. In qualità di edge controller, il PLC può preelaborare i dati e trasferirli selettivamente a sistemi di livello superiore come MES, ERP o cloud, consentendo così un monitoraggio efficace delle condizioni sui dispositivi mobili. Turck Banner ha sviluppato un’importante novità per quanto riguarda il controllo: il controller logico di campo (FLC). Le soluzioni FLC di Turck Banner sono rese possibili da ARGEE (A Really Great Engineering Environment), un rivoluzionario ambiente di programmazione basato sul web che consente agli utenti di impostare condizioni e azioni direttamente a livello di campo. Utilizzando HTML5, Turck Banner fornisce agli utenti un ambiente di progettazione completo per scrivere, eseguire, simulare, eseguire il debug e monitorare il codice, il tutto senza richiedere l’uso di un PLC. Utilizzando gli FLC, i prodotti I/O a blocchi multiprotocollo di Turck Banner possono agire come semplici dispositivi I/O o come controller logici autonomi. Sebbene la programmazione ARGEE non sia progettata per sostituire completamente un PLC, può essere utilizzata per cambiare il modo in cui si pensa al controllo, consentendo ai dispositivi FLC, ad esempio, di essere utilizzabili senza PLC in applicazioni stand alone, oppure di eseguire funzioni aritmetiche, utilizzare timer, contatori e persino alternare bit o ancora condividere i dati con un PLC tramite variabili I/O assegnate. Utilizzando un semplice principio “Condizione” e “Azione” integrato in un’interfaccia utente con diagramma di flusso, ARGEE consente agli utenti con poca o nessuna esperienza di programmazione di configurare e programmare facilmente i propri dispositivi Turck Banner FLC. ARGEE compete con ciò che un dispositivo I/O può fare creando un ibrido tra I/O a blocchi semplici e PLC di livello superiore. Il risultato è l’FLC di Turck Banner.

Modulo I/O intelligente che elabora in modo indipendente le funzioni secondarie L’interfaccia di programmazione ARGEE consente agli

utenti di utilizzare tutto il potenziale dei moduli bus di campo standard di Turck Banner e quindi di elaborare attività di controllo di livello medio-piccolo. Ad esempio, se utilizzato su un trasportatore a rulli, un modulo I/O può controllare l’interazione tra un sensore fotoelettrico e il movimento del rullo. Questa disposizione aiuta gli utenti a evitare che i materiali trasportati vengano danneggiati da urti violenti. Se necessario, i dati possono fluire direttamente nel MES senza deviazioni attraverso un PLC di livello superiore, ad esempio tramite Modbus TCP. La forza dei moduli I/O a blocchi risiede nel loro cablaggio semplice e distribuito. Grazie allo standard multiprotocollo di Turck Banner, i moduli riducono efficacemente il numero di varianti di dispositivo da riservare: i produttori internazionali di macchine e impianti utilizzano questi moduli in reti con controllo PROFINET, Ethernet/IP o Modbus-TCP, senza modificarli. La loro funzionalità multilingue non solo riduce i costi di archiviazione, ma supporta anche la digitalizzazione della produzione: mentre i moduli comunicano con il controller tramite PROFINET o Ethernet/IP, è possibile accedere ai dati di stato per la manutenzione preventiva tramite Modbus TCP.

Modulo di sicurezza ibrido — controllo di sicurezza indipendente Anche le funzioni di sicurezza possono essere controllate tramite moduli I/O di sicurezza posizionati nelle immediate vicinanze dell’area pericolosa. L’elaborazione decentralizzata del segnale consente tempi di ciclo più brevi per ottenere una velocità del trasportatore potenzialmente più elevata. Inoltre, le funzioni di sicurezza nelle parti non interessate dell’impianto vengono mantenute quando si verificano eventi imprevisti, come una rottura del cavo. Gli utenti configurano le funzioni di sicurezza dei moduli I/O di sicurezza utilizzando il versatile Turck Banner Safety Configurator.  M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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IGUS

CIRCOLARE IN MODO AUTONOMO NELLO STABILIMENTO: CON

IGUS, I SISTEMI AGV SONO ANCORA PIÙ SICURI

GRAZIE ALLE MOTION PLASTICS ESENTI DA LUBRIFICAZIONE, I SISTEMI DI TRASPORTO SENZA CONDUCENTE (AGV) SONO PIÙ LEGGERI E RICHIEDONO MENO MANUTENZIONE

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Nell’era della crescente digitalizzazione di stabilimenti e magazzini, i sistemi di trasporto senza conducente (AGV) stanno conquistando tutto il settore dell’intralogistica ed il loro utilizzo è in continua crescita. Le ragioni di questo successo vanno ricercate nel fatto che grazie a tali sistemi di trasporto, le aziende sono in grado di aumentare l’efficienza nei flussi di materiale semplificando il lavoro ed impiegando la mano d’opera in operazioni a maggior valore aggiunto. Tuttavia, per trarre beneficio da questa tecnologia e garantire tempi di attraversamento brevi e flussi corretti e sicuri, è importante che i

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mezzi automatizzati siano affidabili ed economici. Questi veicoli elettrici autonomi devono soddisfare i più stringenti requisiti di resistenza e affidabilità e non devono subire guasti nell’attività quotidiana. Devono funzionare 24 ore su 24, sette giorni su sette, 365 giorni l’anno. Una vera sfida per i produttori, che si può vincere grazie anche all’utilizzo di componenti affidabili ma economici. Così, molti produttori di AGV hanno scelto di dotare i loro sistemi di componenti motion plastics igus, che consentono di produrre veicoli più leggeri, a manutenzione ridotta e quindi più efficienti dal punto di vista energetico.


I cuscinetti in polimero ad alte prestazioni riducono le spese di manutenzione Con le motion plastics è possibile aumentare in modo significativo la resistenza meccanica e il risparmio energetico di un AGV. Infatti i cuscinetti in tribopolimero iglidur, già impiegati in molte applicazioni AGV (per esempio in dispositivi di ribaltamento o nei sollevatori a pantografo), sono esenti da lubrificazione e da manutenzione e sono fino al 60 percento più leggeri rispetto ai cuscinetti in metallo. Questo permette di diminuire il peso del veicolo e di migliorarne la prestazione. Inoltre, questi cuscinetti sono estremamente duraturi. Fibre e materiali di riempimento rinforzano i cuscinetti per assorbire forze e supportare carichi di spigolo maggiori. Infine, i lubrificanti solidi integrati garantiscono un funzionamento a secco esente da manutenzione. La gamma di cuscinetti in polimero igus comprende, oltre ai più normali cuscinetti cilindrici anche cuscinetti lineari, cuscinetti per tavole girevoli, snodi sferici e cuscinetti a sfere.

Knapp Industry Solutions equipaggia il suo AGV con sollevatori a vite igus Per gli AGV, igus propone anche sollevatori a vite a con motorizzazione elettrica. Tra i clienti si annovera anche l’azienda Knapp Industry Solutions, che produce l’“Open Shuttle“ – un veicolo che gira nei capannoni in modo autonomo e che trasporta le casse di qua e di là tra i vari nastri trasportatori e convogliatori. Lo Shuttle è più flessibile rispetto alle passate soluzioni di automazione dell’intralogistica e si può adeguare velocemente ai processi mutevoli. Anche il ripiano a rulli del veicolo deve essere

flessibile e potersi adattare semplicemente alle diverse altezze di trasferimento. Questo movimento avviene attraverso due sollevatori a vite drylin SLW leggeri e robusti, dotati di madreviti e lamine di scorrimento in polimero esenti da manutenzione e che si distinguono per resistenza e durata d’esercizio.

Le catene portacavi e i cavi igus aumentano i tempi di utilizzo degli AGV Spesso, gli AGV sono molto compatti e - di conseguenza - gli spazi di installazione sono limitati. Per guidare i cavi in modo sicuro su questo tipo di veicolo, igus offre catene portacavi con raggi di curvatura molto stretti. In particolare la E2 micro, che è stata concepita per spazi particolarmente ridotti. È leggera, ha un raggio di curvatura piccolo e un’altezza interna di soli cinque millimetri. A catalogo, igus propone anche cavi per l’uso in catena portacavi, con o senza connettore. Alcuni cavi si possono utilizzare fino a -35 gradi Celsius e sono idonei, per esempio, per gli AGV che devono operare nei depositi frigoriferi. Per garantire agli utenti un funzionamento affidabile anche in queste applicazioni gravose, igus dispone - presso la sede centrale di Colonia, in Germania, di una camera climatica per basse temperature in cui i cavi vengono testati in condizioni reali. Questa camera fa parte delle infrastrutture del grande laboratorio di prova igus da 3.800 metri quadrati, in cui ogni anno vengono effettuati due miliardi di cicli di test. E sono proprio questi test che fanno di igus l’unico fornitore in grado di offrire una garanzia di 36 mesi sui suoi cavi. Così i produttori di AGV e i loro rispettivi clienti possono essere sicuri del corretto funzionamento dei sistemi di trasporto senza conducente. 

I sistemi di trasporto senza conducente muovono la merce 24/7 all‘interno dello stabilimento. Le motion plastics igus esenti da lubrificazione e da manutenzione garantiscono, inoltre, un peso ridotto e una maggiore resistenza ai guasti. (Fonte: igus GmbH)

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MIR

LENZE SCEGLIE IL ROBOT

AUTONOMO MIR200 PER MIGLIORARE L’ERGONOMIA DELLA PROPRIA SMALL PACKING STATION

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Fondata nel 1947 in Germania e presente oggi in oltre 60 Paesi, Lenze è specializzata nell’automazione e produzione di macchine, oltre che nel Motion Centric Automation. L’azienda realizza prodotti e pacchetti meccatronici innovativi, sistemi hardware e software ad alte prestazioni per l’automazione delle macchine, nonché servizi di digitalizzazione. Presso lo stabilimento francese di Ruitz, nel distretto Hauts de France, Lenze ha individuato la necessità di migliorare l’ergonomia della sua Small Packing Station, poiché il lavoro comportava per gli operatori molti spostamenti e il trasporto ripetuto di pacchi, con movimenti che potevano portare a DMS

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(disturbi muscoloscheletrici). In totale, si trattava infatti di circa 100 pacchi per operatore al giorno. L’azienda ha deciso di integrare un robot mobile autonomo (AMR) di Mobile Industrial Robots, il MiR200, per ottimizzare il trasporto dei prodotti finiti tra la stazione di imballaggio e quella di stoccaggio prima della spedizione. Il robot avrebbe dovuto essere in grado di viaggiare autonomamente per circa 5 km al giorno, ovvero circa 100 km al mese. Olivier Regnier, Logistic Manager di Lenze, spiega: “Il nostro obiettivo era quello di semplificare il lavoro: occupandosi del trasporto dei pacchi, il robot mobile avrebbe permesso all’operatore di non lasciare


più la sua postazione perdendo tempo prezioso che avrebbe potuto dedicare ad attività a maggior valore.” Il MiR 200 è stato dotato di una rulliera motorizzata sincronizzata con un sistema automatizzato composto da diverse stazioni motorizzate di pick and place. Grazie ai suoi sensori integrati e alle telecamere 3D, è in grado di identificare l’ambiente circostante e scegliere il percorso più rapido verso la sua destinazione, evitando accuratamente gli ostacoli e le persone lungo il tragitto. Il robot è in grado di calcolare autonomamente il percorso basandosi sul layout dell’impianto. Una volta che una scatola è pronta, il robot riceve le informazioni dirigendosi verso la stazione di imballaggio. Il sistema determina la dimensione della scatola che viene successivamente caricata sul robot dalla rulliera motorizzata. Il robot si sposta quindi verso il punto di consegna, e non appena è in posizione aziona la rulliera depositando la scatola su di una stazione dove viene effettuata l’impilatura prima della spedizione. Il ciclo completo che comprende spostamento, analisi delle dimensioni della scatola, prelievo e deposito, richiede dai 2 ai 4 minuti. Il MiR200 funziona continuamente in turni di 2x8 ore tra le 6 e le 21 percorrendo in media i 5 km. “Abbiamo visto un miglioramento della produttività nelle relative postazioni di lavoro del 10-15% circa. Questo è dovuto al fatto che il robot evita agli operatori viaggi inutili, facendosi carico del trasporto di circa 2.000 kg di merce al giorno.” Sottolinea Olivier Regnier. Le caratteristiche degli AMR sono state notevolmente migliorate negli ultimi anni, allo scopo di ottenere una flessibilità molto più alta e riuscire ad operare anche in contesti particolarmente gravosi. Sempre più spesso gli AMR devono rispondere a questo genere di requisiti, ossia quelli di poter funzionare perfettamente anche in ambienti polverosi e/o in presenza di particelle di acqua, come il progetto su larga scala di Guardian Industries del gruppo Koch Industries.

Koch Industries implementa a livello globale gli AMR MiR

alle esigenze di Guardian Industries. Gli ultimi nati in casa MiR hanno permesso un’implementazione rapida e sicura grazie alla loro classe di protezione IP52 che permette il funzionamento in ambienti polverosi e alla presenza di acqua.” Implementeremo i robot MiR in più stabilimenti con layout e prodotti diversi, quindi è importante per noi aver trovato una soluzione logistica che possa adattarsi facilmente a tutti i tipi di ambienti e a nuove attività e questo è esattamente ciò che offre MiR.” ha affermato Peter Westrick, responsabile Material Handling Engineering del gruppo Koch. Antonio Blanco, Global Category Manager di Guardian Industries conferma quanto detto da Westrick: “Abbiamo stipulato questo accordo strategico con MiR perché riteniamo che abbia la capacità e la conoscenza necessaria per supportarci nello snellimento e nell’ottimizzazione delle nostre operazioni logistiche. MiR offre soluzioni di automazione flessibili e personalizzabili che possono essere adattate tutte le nostre esigenze operative attuali e future. Stiamo implementando questa tecnologia in più strutture perché consideriamo MiR un partner a lungo termine, con l’esperienza e le capacità per supportarci nel raggiungimento dei nostri obiettivi di produttività”. 

Guardian Industries, parte del gruppo Koch Industries, è una multinazionale con sede nel Michigan (USA) che gestisce impianti in tutto il Nord e Sud America, Europa, Africa, Medio Oriente e Asia. Guardian Industries impiega 15.000 persone occupandosi della produzione di vetro float e prodotti in vetro tecnico dedicati ad applicazioni architettoniche, residenziali e automotive. Per quest’ultimo settore produce inoltre componenti in plastica cromata e verniciata. Guardian Industries ha dato inizio a una collaborazione strategica globale con MiR a seguito di numerosi test sulle diverse soluzioni per automatizzare il trasporto interno per ottimizzare la produttività e i flussi di lavoro. Uno sforzo inter-funzionale guidato dal Manufacturing Transformation Team, che ha permesso di implementare i robot MiR attraverso progetti pilota localizzati in due siti produttivi USA. Il successo di queste sperimentazioni ha generato l’accordo fra Koch Industries e MiR che ha come obiettivo la diffusione di questo tipo di tecnologia a livello globale. MiR ha la più ampia gamma di AMR sul mercato che, come nel caso dei MiR 650 e 1350, risponde perfettamente M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY

SIEMENS

LA MESSA IN SERVIZIO AI TEMPI DI COVID-19: IL

CASO HENKEL UN ESEMPIO DI BUSINESS CONTINUITY RESO POSSIBILE SOLO ATTRAVERSO UN APPROCCIO COLLABORATIVO E DI CONDIVISIONE IN UN ECOSISTEMA CHE SI BASA E UTILIZZA STRUMENTI DIGITALI. UNA STRATEGIA CHE SI RIVELERÀ VINCENTE ANCHE NELLA NUOVA NORMALITÀ

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La diffusione su scala globale del COVID-19 ha rappresentato la più grande emergenza sanitaria dal dopoguerra. Le aziende hanno dovuto adattarsi rapidamente alla gestione da remoto delle operazioni, continuando a garantire, e in alcuni casi anche a migliorare, l’efficienza operativa soprattutto nel caso di servizi essenziali. Attingendo all’esperienza e alle best practice che le aziende hanno portato avanti durante il primo lockdown ricercando soluzioni che

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potessero adeguarsi al nuovo contesto, si possono trarre importanti insegnamenti per far fronte alla nuova normalità. “La tecnologia è un alleato fondamentale ma ancor più fondamentale è credere che un paradigma consolidato possa essere modificato, che sia possibile trovare alternative, sperimentare nuovi approcci, nuove soluzioni a cui non avresti mai pensato in condizioni normali” inizia così Paolo Oppioni, Solution Engineering Team Leader di Siemens


Italia a raccontare il caso di successo con Henkel Supply Chain Laundry & Home Care portato avanti durante il primo lockdown causato dalla pandemia da Covid-19 nel corso. Questo è l’insegnamento che il team internazionale, composto da colleghi italiani e austriaci, parte della business unit Factory Automation-Solutions dedicata alla progettazione, realizzazione ed installazione di impianti automatici di stoccaggio, ha tratto da un’esperienza di messa in servizio da remoto in una condizione di emergenza sanitaria mondiale. Si trattava, in particolar modo, del rilascio di importanti modifiche software su due impianti Henkel esistenti, uno in Germania e l’altro in Austria, e la messa in servizio di un nuovo magazzino automatico in Spagna. La fornitura elettromeccanica Siemens era già stata completamente installata prima del lockdown, ciò che mancava era proprio il commissioning del software di automazione (PLC) e delle nuove funzionalità del software di automazione e di gestione magazzino (OptiLogWMS). Il team internazionale - che realizza ed installa impianti automatici di stoccaggio e che è impegnato in attività di ingegneria meccanica ed elettrica, nella progettazione e nello sviluppo del software di automazione e di gestione magazzino (OptiLogWMS) e nelle attività di commissioning degli impianti – decise perciò, di comune accordo con la direzione logistica di Henkel Supply Chain Laundry & Home Care, di procedere in modalità remota con tutte le attività che erano invece previste, prima del lockdown, on-site.

Obiettivo: salvaguardare la produttività Tutti e tre i progetti avevano infatti un impatto significativo sulla produttività degli impianti e ritardarne la consegna avrebbe comportato un danno economico per Henkel. Il progetto presso il magazzino automatico di Henkel Düsseldorf (200.000 posti pallet) prevedeva l’ampiamento della zona di riconfezionamento, con l’aggiunta di un elevatore, una parte di convogliamento, una navetta e 33 gravity conveyors con 10 posti pallets ognuno, per il trasferimento dei pallets dal magazzino automatico all’area di riconfezionamento. La soluzione OptiLogWMS è stata adattata allo scopo di gestire ed ottimizzare i flussi di materiali nella nuova zona di riconfezionamento, di gestire 11 display utilizzati per identificare graficamente la posizione dei pallets sui gravity conveyors e di scambiare informazioni con il sistema informativo che gestisce i processi di riconfezionamento. Le attività si sono svolte nel giro di due settimane con il completamento della fase di commissioning del primo impianto Henkel Düsseldorf. “Eravamo riusciti a far entrare in esercizio la nuova zona nei tempi previsti, superando le

migliori aspettative. Il risultato raggiunto e l’apprezzamento del lavoro svolto ci caricano di ottimismo per i prossimi due progetti” continua Oppioni. La sfida successiva coinvolgeva il magazzino automatico di Henkel Vienna (50.000 posti pallet) e prevedeva l’ampiamento della zona di riconfezionamento, con l’aggiunta di una parte di convogliamento, una navetta e 15 gravity conveyors con 15 posti pallets ognuno. Anche a Vienna il commissioning è stato completato in due settimane. Il terzo impianto, con sede a Barcellona, in Spagna, era un magazzino automatico con 60.000 posti pallet. A differenza dei primi due, che erano già in esercizio da tempo, l’impianto spagnolo è nuovo, ultimato poco prima del lockdown. “A Barcellona la situazione era decisamente più complessa: a Vienna e a Düsseldorf abbiamo aggiunto delle funzionalità ad un sistema stabile, ormai in funzione da anni. Qui invece dovevamo avviarne uno completamente nuovo, con tutte le insidie che ciò comporta” prosegue Oppioni. Avviare un nuovo magazzino significava effettuare un numero elevato di test che interessavano componenti e discipline diverse (elettromeccanica, automazione, OptiLogWMS), così come eseguire le tarature della meccanica e le ottimizzazioni del software. Il tutto solo da remoto, senza alcuna possibilità di assistere di persona ai test. La release di OptiLogWMS, utilizzata a Barcellona, include importanti miglioramenti tecnologici (una nuova interfaccia utente Web-Based, un nuovo driver di comunicazione con i PLC basato sulla tecnologia Siemens OPC UA) che hanno lo scopo di gestire al meglio i processi logistici tipici della organizzazione di Henkel Spagna. Anche in questa occasione, il commissioning è stato completato nei tempi previsti ed è stato quindi possibile effettuare successivamente i test di accettazione con il cliente finale, tutti perfettamente superati e con il rigoroso supporto da remoto del team Siemens. Il passaggio seguente ha infine visto il go-live (la messa in servizio e il rilascio) ufficiale dell’impianto con una presenza on-site dei tecnici del team Siemens. Una presenza che, grazie alle attività svolte da remoto nei mesi precedenti, è stato possibile limitare in termini di tempo. “In tutti e tre i casi, la collaborazione tra il team Siemens da remoto e il personale Henkel on-site sono stati fondamentali per poter raggiungere traguardi così ambiziosi. Grazie all’applicazione del remote commissioning, Siemens ha rilasciato gli impianti nei tempi previsti, dando ad Henkel la possibilità di utilizzarne appieno le nuove potenzialità e scongiurando il rischio di danni economici che un ritardo avrebbe comportato” ha affermato Christian Wastl, Henkel’s Global Head of Logistics Engineering LHC.  M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY

LE SOLUZIONI DI MOVIMENTAZIONE LINEARE ROLLON PER L’INTRALOGISTICA SONO MOLTE E RISPONDONO A DIVERSE ESIGENZE: DALLA MOVIMENTAZIONE IN MAGAZZINI AUTOMATIZZATI A QUELLE SUL FINE LINEA. QUALI CRITERI VANNO APPLICATI PER INDIVIDUARE LA SOLUZIONE PIÙ IDONEA?

ROLLON

INTRALOGISTICA SULLA GIUSTA PISTA

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L’automazione dei sistemi di logistica interna sta vivendo un periodo di grande fermento. Gli investimenti in questo comparto, così come registrati dagli ultimi report, quali quello dell’Osservatorio Logistica 2020, hanno impresso una grande impulso allo sviluppo di soluzioni dedicate volte a fornire una sempre maggiore efficienza e produttività nelle applicazioni produttive e, soprattutto, di movimentazione. Le aziende, come raccontato sia dai media di settore che da quelli generalisti, stanno optando per soluzioni capaci di movimentare le merci in modo rapido, accurato ed efficiente,

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“rompendo” con i metodi di distribuzione convenzionali. Scelte che comportano investimenti in sistemi di stoccaggio e recupero automatizzati che includono le navette che prelevano e posizionano i prodotti, i trasloelevatori, che funzionano su asse orizzontale e verticale e spostano i materiali su diversi scaffali, e gli ultimi sistemi di movimentazione quali AGV (Automated Guided Vehicle) e AMR (Automated Mobile Robot). Rollon – da oltre 40 anni leader di mercato nel settore del linear motion – si inserisce alla perfezione in questo scenario in fermento grazie alle proprie soluzioni che permettono


di rendere efficienti i processi di intralogistica delle aziende attraverso soluzioni modulari, efficienti e personalizzabili.

Le soluzioni Rollon per l’intralogistica Guide telescopiche e lineari. Le guide telescopiche Rollon sono progettate per ridurre al minimo la flessione e permettere uno scorrimento preciso a fronte di ingombri trasversali ridotti. Questa combinazione si traduce in un importante vantaggio per i progettisti – a esempio – di cassetti estraibili per magazzini automatizzati o di shuttle, consentendo loro di realizzare estrazioni meno ingombranti e dunque di aumentare la capacità degli scaffali e dei cassetti stessi. Inoltre, grazie alle piste di rotolamento temprate, le guide telescopiche Rollon possono operare per lunghi periodi riducendo i tempi e i costi di manutenzione. L’ampia gamma dimensionale offerta consente di sviluppare soluzioni ad hoc per ogni necessità merceologica. Altre tipologie di guide lineari non telescopiche – come la Compact Rail – consentono di sviluppare sistemi di movimentazione intrinsecamente tolleranti al disallineamento, riducendo costi e complessità delle installazioni, soprattutto su grandi strutture in lamiera.

Attuatori lineari. La gamma di attuatori lineari Rollon offre numerose soluzioni per la movimentazione nelle applicazioni per il packaging e la logistica, grazie alle diverse tipologie di azionamento disponibili. La movimentazione a cinghia offre ottime performance in termini di velocità, accelerazione e resistenza alle impurità e può essere un’ottima soluzione per le applicazioni di pick-and-place. La movimentazione a vite è particolarmente performante in termini di precisione e posizionamento, adatta ad applicazioni come riempimento ed etichettatura. Infine, l’azionamento a pignone e cremagliera è particolarmente indicato per corse molto lunghe e per l’utilizzo di carri

multipli indipendenti, ideali per soluzioni dedicate all’imballaggio o per grandi portali.

Settimo asse. Soluzione in alluminio progettata per estendere l’area di lavoro dei robot industriali. L’ampia gamma garantisce un dimensionamento ottimale per ogni taglia di robot, dai più leggeri fino a masse di 1500 kg. Grazie alla possibilità di assemblaggio al suolo, a parete o a soffitto, il Settimo Asse di Rollon apre a nuove possibilità di ottimizzare i processi di logistica – a esempio permettendo la pallettizzazione in più posizioni al termine di un nastro trasportatore con un solo robot.

A ogni applicazione il suo materiale (e il suo trattamento) I materiali utilizzati da Rollon per le proprie soluzioni di linear motion – acciaio e alluminio – rispondono a diverse esigenze di rigidità e leggerezza, consentendo ai progettisti di selezionare lo strumento più adatto in base ai requisiti applicativi. In caso di strutture fisse che debbano garantire estrazioni parziali e totali senza flessioni, e gestione di carichi anche ingenti, l’acciaio offre requisiti di resistenza e rigidità eccezionali. In caso si debba ridurre al minimo l’incidenza del peso dei componenti sull’applicazione finale, l’alluminio offre leggerezza. L’ampia gamma di trattamenti superficiali applicata sulle soluzioni Rollon consente inoltre di rendere ogni singola soluzione adatta ad ambienti specifici: ossidanti, corrosivi o ad alto rischio di contaminazione.  M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY

SICK

IL SENSORE

LIDAR TIM2XX INIZIA LA

CORSA ALLE APPLICAZIONI MOBILI

CON LA FAMIGLIA DI PRODOTTI TIM2XX, SICK AMPLIA LA SUA OFFERTA DI SENSORI 2D LIDAR PER APPLICAZIONI DI LOCALIZZAZIONE E ANTICOLLISIONE, E SODDISFA NUOVI REQUISITI DI FUNZIONALITÀ, DIMENSIONE E PREZZO

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Il settore dell’e-commerce continua ad essere soggetto ad una forte crescita e con esso anche il fabbisogno di soluzioni di automazione che facciano fronte alla maggiore infrastruttura logistica e al trasporto di merci e prodotti. Processi come intralogistica e produzione, fino a poco tempo fa considerati distinti e separati, stanno diventando sempre più interconnessi grazie allo sviluppo dell’automazione e della digitalizzazione. L’obiettivo è quello di rendere il flusso di materiale trasparente, dall’approvvigionamento delle materie prime alla consegna del prodotto finito. Sapere finalmente dove si trova ogni cosa è il presupposto per una produzione intelligente e interconnessa. I robot mobili autonomi (AMRs) eseguono sempre più operazioni logistiche differenti e i nuovi modelli degli AMR vengono implementati in modo sempre più compatto. In nuovi settori, come il gaming digitale, la domanda di smart media, come pareti naturali virtuali o giochi interattivi, è in notevole aumento. SICK offre una vasta gamma di soluzioni di sensori: dal singolo prodotto al software, fino all’assistenza: personalizzati e differenti quanto le esigenze dei clienti. Ogni processo di produzione è diverso; ecco perché è importante avere una visione d’insieme.

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SICK, con il suo approccio a 360 gradi, ottimizza l’intera catena di creazione del valore facendo luce anche sugli angoli più piccoli della produzione, così da colmare eventuali problemi di identificazione, localizzazione, gestione di stoccaggi e catene di fornitura. Tutto rimane dunque in movimento. E la production logistics diventa intelligente. Le soluzioni di sensori 2D LiDAR devono stare al passo con queste nuove forme di applicazione, in particolare, per quanto riguarda funzionalità, dimensione e prezzo. Con la serie TiM2xx, SICK immette sul mercato un sensore conforme a questi requisiti.

Localizzazione simultanea e creazione di mappe (SLAM) TiM2xx è un sensore a basso costo, con cui nel contempo è possibile creare mappe di riferimento dell’ambiente e localizzare piattaforme mobili. Con l’ausilio del drive ROS (Robot Operation System) la sua implementazione diventa un gioco da ragazzi. TiM240 è la prima variante dei sensori della serie TiM2xx e dispone della classe di protezione IP65 per impiego in ambienti interni. Il sensore scansiona una superficie fino a max


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Per la nuova serie TiM2xx, AMR sempre più piccoli non sono un problema.

200 m² per 15 volte al secondo, ciò consente di coprire uno spazio relativamente ampio con uno scanner, di rilevare i più piccoli cambiamenti nello spazio grazie all’elevata velocità di scansione e di trasmettere rapidamente questi cambiamenti all’unità di controllo tramite Ethernet, provvedendo ad adottare contromisure come il rallentamento di un veicolo autonomo. Inoltre, l’emissione di dati di misura stabili e affidabili è garantita dalla collaudata tecnologia HDDM+ e il consumo energetico ridotto di 2,9 Watt è particolarmente vantaggioso se si utilizzano veicoli a batteria. L’innovativa tecnologia HDDM+ si distingue per affidabilità e robustezza di misura. Grazie ai suoi soli 150 g, TiM240 rientra nella categoria dei “pesi mosca” e ha un ingombro minimo a fronte di una dimensione compatta di 75,8 mm x 79,7 mm x 60 mm (HxPxL). In tal modo può essere integrato in AMR sempre più piccoli ed è invisibile anche nella custodia dei nuovi smart media. La serie TiM comprende le famiglie di prodotti TiM1xx, TiM3xx, TiM5xx e TiM7xx.

Il futuro offre nuovi campi di applicazione Oltre a campi di applicazione industriali, quali la Mobile Automation, per i sensori 2D LiDAR ne sono possibili di nuovi. Per esempio, nel campo di nuovi smart media interattivi, come nel caso di pareti naturali virtuali o giochi, TiM2xx scansiona l’intera superficie interattiva e può rilevare dove si trova in quel momento una mano o una persona. I dati vengono elaborati e un segnale avvia una reazione, che modifica l’immagine o apre una finestra informativa.  TiM2xx non si nota nemmeno nelle custodie dei nuovi dispositivi multimediali, consentendo così un’esperienza multimediale illimitata.

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY UNIVERSAL ROBOTS

COBOT E AMR PIÙ

MOBILITÀ ALLA TUA APPLICAZIONE

L’INTEGRAZIONE DI COBOT UNIVERSAL ROBOTS E AMR GARANTISCE AUTOMAZIONI FLESSIBILI, SEMPLICI DA PROGRAMMARE E AD ALTA PRODUTTIVITÀ

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La robotica collaborativa ha cambiato le regole del gioco in molteplici ambiti produttivi, non ultimo quello dell’intralogistica. I cobot applicati nel fine linea sono oggi un valido alleato degli operatori nelle aree di pallettizzazione o packaging, sollevandoli da operazioni a scarso valore aggiunto, routinarie, faticose e al limite delle possibilità ergonomiche. Tutto ciò garantendo al contempo produttività, tempi ciclo ridotti e una migliore qualità complessiva del processo. I cobot hanno sempre avuto nella flessibilità la loro migliore qualità. Sia da un punto di vista applicativo (sono versatili e possono svolgere decine di attività diverse) sia da un punto di vista prettamente operativo: sono soluzioni di automazione dal peso e dalle dimensioni ridotte e possono pertanto venir spostate in ambienti produttivi diversi a seconda delle necessità. Queste caratteristiche, già nativamente presenti, non possono che venir accentuate dall’abbinamento con soluzioni di automazione mobile come gli AMR, Autonomous Mobile Robot, che stanno riscrivendo i processi delle linee logistiche delle aziende.

Le sfide dell’integrazione cobot e AMR Gli AMR sono robot pensati per navigare in autonomia e 60

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sicurezza ambienti anche molto diversi fra loro, sia che si tratti di layout produttivi manifatturieri, sia che si tratti di ambiti sanitari e ospedalieri. Questo è possibile grazie a una dotazione di sensoristica (laser scanner o sistemi di visione) che li rende in grado interagire con l’ambiente circostante, così come all’upload di mappe dettagliate del layout in cui operano. A seconda dell’ambito di applicazione, la diversa dotazione di MRE (mobile robotics equipment) può ovviamente variare, spaziando da organi di presa e forche, fino a erogatori di disinfettante o lampade UV per la sterilizzazione delle superfici. Possono trasportare pesi anche molto ingenti, oltre i 1000 kg. L’integrazione di un cobot a bordo di un AMR accentua le possibilità applicative fornendo un surplus di mobilità all’automazione. Nell’integrazione di un cobot a bordo di un veicolo robot mobile si pongono almeno due sfide tecnologiche che è necessario affrontare per sfruttare al meglio la flessibilità offerta dalla soluzione. La prima riguarda l’integrazione hardware del braccio robotico a bordo dell’AMR. I cobot Universal Robots hanno tutti un peso estremamente contenuto (dagli 11 kg del modello UR3e ai 33


del modello più grande e pesante, l’UR10e) e un ingombro alla base che non supera i 19 cm nella taglia cobot maggiore. Questo rende estremamente agevole fissare il cobot sulla base dell’AMR. La base dei cobot UR dispone di pratici fori che ne favoriscono il fissaggio. Inoltre, sono disponibili anche nella versione in alimentazione DC a 48V che permette di alimentare il cobot direttamente dalla batteria dell’AMR. Il consumo energetico è molto contenuto (fra i 150 W di media fino al massimo di 300 W). Un dettaglio non trascurabile poiché un basso consumo garantisce una più lunga durata della batteria dell’AMR e minori cicli di ricarica (a tutto vantaggio dell’applicazione e della durata delle missioni logistiche che è possibile impostare). Le possibilità di comunicazione che il cobot offre sono molteplici, da segnali digitali a fieldbus. La seconda sfida riguarda la necessità del cobot di localizzarsi rispetto all’ambiente circostante. Gli AMR possono essere controllati da scheduler centrale e possono essere dotati di mappe dell’ambiente operativo che li orientano sul floor. La dotazione di laser scanner (per intercettare la presenza di operatori o eventuali ostacoli) così come di sistemi di visione, permette loro di muoversi senza collidere con oggetti e persone. La ripetibilità di posizionamento che offrono può però spesso essere inferiore rispetto a quella del cobot, che quindi necessita di un’ulteriore funzione per orientare il suo movimento e afferrare l’oggetto previsto dalla missione logistica. Questo può essere fatto attraverso il sensore forza coppia integrato nativamente nella flangia al polso del cobot (che dispone così di un evoluto senso del tatto) oppure attraverso sistemi di visione che ne orientano il movimento nello spazio.

Cobot + AMR, più mobilità per la tua applicazione La combinazione delle due tecnologie di robotica collaborativa più evolute attualmente presenti sul mercato, rappresenta oggi una soluzione logistica estremamente efficiente e valida. Le applicazioni che più comunemente vengono automatizzate attraverso l’integrazione di cobot e robot mobili sono quelle del kitting, del machine tending e del testing. Nel primo caso il cobot viene portato dall’AMR nell’area di buffer dove preleva i componenti che vanno a formare il kit. Nel secondo l’AMR

sposta il cobot fra diverse celle di lavoro. Il kit composto in precedenza fornisce al cobot la “scorta” di componenti da inserire nel ciclo di lavorazione a macchina. Nel terzo, infine, il cobot preleva campioni dalle aree di lavoro e li sposta nell’area di test per il controllo qualità. I benefici che questo tipo di integrazione tecnologica offre sono molteplici, come abbiamo visto. Da un lato si tratta di soluzioni di automazione che possono operare 24/7 anche a luci spente, garantendo continuità alla produzione (anche in regimi di restrizioni sanitarie) e facendo sì che gli operatori del primo turno possano trovare semilavorati o prodotti completati gestiti dall’automazione durante il turno a luci spente. Il ridotto consumo elettrico di entrambe le soluzioni garantisce una congrua durata delle missioni logistiche fra un ciclo di ricarica e l’altro. Si tratta infine di una soluzione estremamente flessibile che non richiede modifiche al layout produttivo e che può essere implementata e programmata con semplicità (molti AMR, come i MiR, dispongono di missioni logistiche precaricate). I cobot UR, dal canto loro, offrono la possibilità di sviluppare programmi specifici attraverso template preimpostati (come quelli disponibili nell’Application Builder). 


DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY LEUZE

NEI MAGAZZINI MODERNI LA PRECISIONE È D’OBBLIGO E CI PENSA

LEUZE BPS E IPS DUE TECNOLOGIE DI POSIZIONAMENTO MACCHINE A DIFESA DELLA PRODUTTIVITÀ E DELLA QUALITÀ NEI MAGAZZINI E IMPIANTI DI STOCCAGGIO 4.0.

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Le operazioni in un magazzino devono essere veloci ma soprattutto precisissime. Gli errori incidono pesantemente sul conto economico oltre a rallentare il workflow che nella logistica moderna è una mancanza grave. L’evoluzione della distribuzione ha segnato già da tempo un’accelerazione impetuosa verso l’automazione per abbreviare i tempi di gestione, ad esempio di un ordine in uscita. La crisi pandemica ha moltiplicato le necessità di velocità che si deve adeguare alle aspettative di un mercato, anche B2C, che ha mutato non poco le sue abitudini di acquisto. Se l’e-commerce ha aperto portoni verso nuove potenzialità, d’altro canto gli operatori devono adeguarsi non solo ai ritmi ma anche alla precisione richiesta dall’evasione di un ordine. Gli errori costano e a questo pone rimedio la tecnologia di Leuze, tra i principali fornitori di sensori di commutazione e di misura, sistemi di identificazione, soluzioni per la trasmissione dati e l’elaborazione di immagini e componenti, formazione, servizi e soluzioni di sicurezza in ambito produttivo.

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BPS, massima rapidità e disponibilità Leuze propone una soluzione tecnologica che risolve i problemi che spesso insorgono nell’accuratezza del posizionamento di un trasloelevatore nella fase sia del picking che del deposito a dimora in un magazzino automatico. Leuze vanta un’esperienza cinquantennale nelle tecnologie legate all’intralogistica e offre un know-how applicativo completo, praticamente per ogni tipo di applicazione del settore. Nel caso di un magazzino a scaffalature verticali, l’efficienza si traduce nella massima rapidità possibile con altrettanta disponibilità. Durante il carico e lo scarico di merci, non importa in che condizioni d’illuminazione, i sensori Leuze consentono un’elevata velocità tra i vari passaggi grazie ad un posizionamento dinamico e preciso. La soluzione si chiama Barcode Positioning System (BPS). La nuova serie BPS 300i si posiziona come la migliore della gamma con una profondità di campo di lettura da 50 a 170mm che conferisce una maggiore flessibilità e consente di compensare le oscillazioni meccaniche tipiche nei magazzini automatici,


millisecondi - in altre parole, permette di elaborare fino a 1000 valori di misura al secondo.

IPS, la precisione nel posizionamento

nell’intralogistica in genere, ma anche nell’automotive, nelle monorotaie, nei carriponte o nelle piattaforme mobili. Questo fino anche a velocità di 10m/s. Un’altra caratteristica della soluzione è l’ottima capacità di garantire la ripetibilità del valore misurato, in quanto vanta una riproducibilità di +/- 0,15 mm su tutta la corsa. La soluzione BPS è fornibile con le più comuni interfacce BUS quali PROFINET, PROFIBUS, SSI, RS 232, RS 422, RS 485. La modularità integrata consente di combinare liberamente le diverse funzionalità disponibili, come la tecnologia di connessione (connettore o terminali M12), gli elementi di visualizzazione (LED di indicazione o display) e la versione riscaldata per temperature fino a -35 °C, ideale per i magazzini deep freeze. La funzionalità integrata “controllo disponibilità” segnala costantemente la riserva di funzionamento del sistema, indicando in anticipo, ad esempio, il punto in cui vi è un alto livello di contaminazione o il punto in cui il nastro BCB è troppo vicino/ lontano dal BPS 300i. Il nastro a codici a barre BCB è eccezionalmente robusto e flessibile e offre un range di temperatura di lavoro da che va dai -40°C a + 120°C. I codici a barre non sono stampati sullo strato superiore del nastro ma direttamente sul nastro di base in poliestere utilizzando un complesso sistema di fotocomposizione che gli conferisce prestazioni senza pari, anche in ambienti difficili dove si trovano appunto temperature estreme sia fredde che calde, dove sono possibili esposizioni a sostanze chimiche, o ancora in ambienti particolarmente sporchi o altre condizioni particolari. La soluzione BPS di Leuze è oggi disponibile nelle nuovissime serie BPS 300 che incorporano esperienze tecnologiche e applicative pregresse. Nei sistemi di posizionamento dei codici a barre il lettore, montato sulla parte superiore dell’unità mobile, legge il codice a barre sul nastro e, durante lo spostamento, trasmette la posizione esatta. Può generare valori assoluti della posizione con precisione millimetrica in

Affianca il BPS la nuova soluzione IPS, un sensore a fotocamera per il posizionamento preciso delle forche telescopiche davanti agli scomparti degli scaffali a profondità singola o doppia. La soluzione Leuze consente di rilevare eventuali scostamenti dalla posizione di riferimento durante il posizionamento assoluto. La posizione di riferimento viene stabilita grazie all’utilizzo dei fori presenti nelle scaffalature o di clip catarifrangenti appositamente sviluppate da Leuze per questa applicazione. Quando il foro, o il catarifrangente, si trova nel campo visivo del sensore, questo fornisce la posizione reale rispetto a quella di riferimento tramite l’interfaccia integrata Ethernet TCP/IP o PROFINET oppure tramite le 4 uscite di commutazione digitali. Se la posizione attuale e la posizione di riferimento coincidono, il trasloelevatore è stato posizionato in modo preciso. Dimensioni minime, uso semplice, configurazione tramite il server web integrato o direttamente sul sensore grazie ai codici a barre di parametrizzazione sono solo alcune delle caratteristiche distintive di questa soluzione. Nella famiglia IPS il modello IPS400i è il più piccolo sensore a fotocamera per il posizionamento preciso di trasloelevatori a profondità doppia. La sua potente illuminazione a LED infrarossi, indipendente dalla luce ambientale, consente un impiego fino ad una distanza di 2.400 mm. È disponibile anche una versione riscaldata, ideale nei magazzini deep freeze, che può essere utilizzata fino a una temperatura di -30 °C. Le dimensioni dell’IPS 200i/400i sono talmente contenute da facilitare il montaggio anche in spazi molto limitati. Sia il BPS che l’IPS comunicano anche dati di diagnostica e offrono quindi la possibilità di operare sugli impianti logistici con una logica di manutenzione predittiva. 


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COME LE MACCHINE DELLA E-FORMULA 1, LE NAVETTE SAVOYE SFRECCIANO NEI MAGAZZINI AUTOMATICI PIÙ PERFORMANTI GRAZIE ALL’AUTOMAZIONE LENZE

Le navette INTELIS PTS di Savoye sono state sviluppate appositamente per applicazioni di magazzini “merci a persona” (pick to person) e sono attualmente una delle soluzioni più veloci disponibili sul mercato per lo stoccaggio automatizzato di cassette, casse e scatole. Per garantire queste performance il gruppo di trazione di queste navette è stato appositamente sviluppato da Savoye in stretta collaborazione con Lenze. INTELIS PTS è stato infatti pensato per realizzare il collegamento più rapido possibile fra il prodotto stoccato a magazzino e l’operatore che deve realizzare il picking dei prodotti, facendo in modo che questo venga fatto nel modo più semplice e produttivo, in particolare nel settore dell’ecommerce. “Con il nostro sistema il personale addetto alla preparazione degli ordini non deve più coprire lunghe distanze attraverso corridoi stretti per prelevare la merce necessaria per un ordine”, afferma Nicolas Guillot, Product and Marketing Manager presso Savoye, riassumendo i vantaggi di INTELIS PTS. Le navette sviluppate dallo specialista della logistica francese

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si muovono a 3 metri al secondo lungo appositi corridoi tra gli scaffali, una navetta per ogni livello. La velocità da sola, tuttavia, non basta per descrivere appieno il potenziale di questo tipo di sistema completo per il picking degli ordini. “La forma delle rampe di accelerazione e decelerazione è stata tra i problemi più difficili da risolvere durante lo sviluppo del prodotto”, spiega Nicolas Guillot. Se da una parte per garantire le massime prestazioni richieste al magazzino sono necessarie altissime dinamiche, dall’altra l’accelerazione e l’arresto della navetta nella posizione corretta devono essere eseguite con la massima attenzione affinché il carico possa essere trasportato in sicurezza. Un’accelerazione o una decelerazione eccessiva potrebbero causare la caduta della merce o addirittura la caduta dello shuttle. Insieme a Lenze, Savoye è riuscita a trovare il miglior bilanciamento fra queste due esigenze e oggi il produttore francese di INTELIS PTS vanta il sistema più veloce sul mercato. In una sola corsia di scaffale con 22 livelli di stock, sono possibili fino a 1100 cicli di magazzino all’ora contro l’attuale benchmark di mercato compreso tra 500


e 700, dice il responsabile del prodotto e del “Le navette INTELIS PTS completa per le loro esigenze di marketing. movimentazione e di logistica di consentono di evitare al “Il cuore dell’applicazione sviluppata da magazzino”. personale di percorrere lunghi Lenze per Savoye è il controllore C300. Queste soluzioni consentono di Il controllore comunica wireless con il utilizzare più efficacemente gli spazi tragitti per recuperare tutti i gestionale di magazzino che gli comunica il logistici esistenti, in particolare prodotti legati ad un ordine” tipo di prodotto da prelevare e la posizione sfruttando al massimo l’altezza dei di magazzino. Il controllore rielabora e locali. La scaffalatura per picking Nicolas Guillot, Product e definisce in autonomia la missione di manuale è normalmente limitata ad Marketing Manager presso Savoye. prelievo in base alla sua posizione corrente”, un’altezza di due metri altrimenti afferma Marco Lombardi, Business il personale non sarebbe in grado Development Manager INTRALOGISTIC di Lenze Italia. di raggiungere i prodotti. La soluzione a navette, insieme al sistema di elevatori sviluppato da Savoye, consente un maggiore Automazione personalizzata e modulare utilizzo degli spazi in altezza. “Possiamo sfruttare appieno Il controllo per questa terza generazione di navette è stato lo spazio all’interno dell’edificio”, afferma Nicolas Guillot, realizzato utilizzando due servodrive Lenze 8400 TopLine, sottolineando che in media per un magazzino componenti si nella versione monofase 230 volt, da soli 0,55kW di potenza arriva a 35 livelli. Il design piatto della navetta permette in un nominale. Il primo dei due controlla il motoriduttore della metro di scaffale di realizzare fino a tre livelli e ciò consente di traslazione, costituito da un motore semiservo asincrono aumentare enormemente lo sfruttamento degli spazi. serie MF (120 Hz) e da un riduttore ortogonale serie g500 dall’incredibile efficienza del 96%. Il secondo drive Grande versatilità di magazzino invece controlla l’uscita della pinza di presa, utilizzando un “Questa soluzione – spiega Lombardi - presenta incredibili servomotore sincrono di tipo MCS con riduttore epicicloidale vantaggi per la logistica dei componenti medio piccoli, g700 che consente alta precisione di posizionamento e grande specialmente quelli più sottili, perché una gamma più ampia di efficienza in spazi ridottissimi. L’estrema compattezza di tutti prodotti diversi può essere immagazzinata e recuperata in modo i componenti consente il loro montaggio in un piccolo vano su completamente automatico a parità di ingombri del magazzino un lato della navetta. L’alimentazione alla navetta è fornita con anche grazie al nuovo sistema di pinze ancora più sofisticato una blindo a due contatti. La soluzione Savoye estremamente utilizzato dalla terza generazione di navette”. Questo sistema flessibile permette ai suoi clienti di estendere in modo semplice è azionato dalla tecnologia servo di Lenze ed “è progettata per i loro sistemi esistenti e di modernizzare in modo altrettanto gestire fino ad un massimo di sei diverse posizioni all’interno semplice i sistemi più vecchi. “Le navette lasciano il nostro di una unità logica di scaffale, prendendo fino a due prodotti stabilimento di Ladoix-Serrigny solo dopo un collaudo di tre diversi in doppia e tripla profondità, garantendo un utilizzo ore e sono immediatamente pronte per l’uso”, spiega Nicolas versatile e flessibile del magazzino”, afferma ancora Nicolas Guillot, aggiungendo: “I nostri clienti ricevono una soluzione Guillot.

Savoye sta utilizzando una soluzione di azionamento Lenze per la navetta. La progettazione delle rampe di accelerazione e decelerazione è stata realizzata con grande cura.

Il sistema navetta può essere utilizzato per aggiornare i sistemi logistici già esistenti.

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DOSSIER LOG I STICA 4.0 & MOB I LITY La necessità di combinare altissime performance ad un posizionamento di precisione rende chiaro che la progettazione del sistema di automazione sia un compito molto impegnativo. Secondo il responsabile prodotto e marketing, Savoye ha scelto le soluzioni di automazione di Lenze “perché Lenze era l’unica azienda in grado di soddisfare pienamente le esigenze di Savoye”. Fra Lenze e Savoye c’è stata una stretta collaborazione sin dalla prima fase di progettazione, principalmente con l’obiettivo di valutare le combinazioni di dispositivi che si adattassero meglio all’applicazione. In seguito a questa prima fase Lenze ha fornito alcuni kit di prodotti per supportare la fase di prototipazione e i primi test di funzionamento in cui i tecnici delle due aziende hanno collaborato per la verifica della configurazione e per l’ottimizzazione delle impostazioni, ad es. per definire le migliori rampe di accelerazione e decelerazione.

Programmazione standard con Codesys 3.0 Il sistema di motion è programmato utilizzando un linguaggio standard secondo la specifica IEC 61131-3. “L’uso del Codesys semplifica l’integrazione della tecnologia di motion Lenze nel progetto complessivo, ad esempio importando direttamente i dati del controller”. Al di là dei semplici dati sulle prestazioni dell’hardware, oggi vi è una crescente attenzione al software, all’uso di blocchi funzione già pronti e testati, e alla semplicità di utilizzo dei pacchetti di programmazione e diagnostica, tutti elementi che possono essere riassunti sotto il termine collettivo di “ingegneria digitale”. Il fatto di poter semplicemente parametrizzare gli

A proposito di Lenze Lenze è leader nell’automazione industriale e specialista nel Motion Centric Automation. Quale fornitore di sistemi con forti competenze nelle soluzioni, Lenze lavora per e con i suoi clienti per creare prodotti e pacchetti meccatronici di alta qualità, sistemi (hardware e software) per l’automazione delle macchine e servizi di digitalizzazione delle attività, ad esempio, per la gestione dei big data, cloud o soluzioni mobili e software per l’Internet of Things (IoT). Lenze impiega circa 3.700 dipendenti in tutto il mondo ed è rappresentata in 60 paesi. La strategia di crescita Lenze dei prossimi anni, prevede continui e forti investimenti nelle aree relative all’Industria 4.0, nel digitale e nello sviluppo di soluzioni integrate e specifiche per i nostri settori target. www.Lenze.com/it-it/

“Lenze e Savoye sono riusciti in modo incredibile a bilanciare performance e delicatezza di movimento e le navette INTELIS PTS sono oggi il più veloce sistema sul mercato”. Marco Lombardi, Business Development Manager INTRALOGISTIC di Lenze Italia. azionamenti per il funzionamento della navetta è uno degli aspetti che hanno influenzato la scelta del fornitore da parte di Savoye.

Navette per i mercati internazionali

Il controller della soluzione di azionamento funziona con inverter Lenze 8400 TopLine, nella versione monofase

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Il massimo delle prestazioni per un drive calzate su una applicazione esistente: questo requisito ha permesso la realizzazione del sistema di navette che sta portando grandi successi a Savoye nel settore dei magazzini ad alte performance, in Europa e negli altri mercati ad alto potenziale. L’azienda ha gli occhi puntati sui mercati logistici in crescita in Cina e negli Stati Uniti. L’elevata produttività delle navette INTELIS PTS apre la strada per ridurre drasticamente il tempo che intercorre tra il momento dell’ordine e quello della consegna, limitando incredibilmente la permanenza dei prodotti nello stoccaggio intermedio. Riducendo inoltre i tempi di movimentazione da e per il magazzino rende la logistica interna così fluida ed efficace che è possibile dare maggiore priorità alle consegne espresse che possono essere offerte come servizio separato (premium). 


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Sistemi di I-IoT: APPLICAZIONI E AFFIDABILITÀ L’INDUSTRIAL IOT È PROTAGONISTA DEI PROCESSI DELL’INNOVAZIONE DIGITALE, SOPRATTUTTO NEL CONTESTO DI QUELLI PRODUTTIVI, GRAZIE AL PARADIGMA DELL’INDUSTRIA 4.0, E IL SUO PERCORSO EVOLUTIVO È DI CONTINUA CRESCITA. PROPRIO QUESTO ASPETTO RENDE TALI SISTEMI PIÙ ESPOSTI AI RISCHI PER LA SICUREZZA

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Di Patrizia Ricci

econdo quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano su un campione di 102 grandi aziende e 295 PMI italiane, prosegue la crescita dell’Industrial IoT e si riduce il divario fra grandi aziende e PMI in termini di consapevolezza e propensione a innovare in ottica 4.0. In base al Report 2021 dell’Osservatorio, il 94% delle grandi aziende conosce le soluzioni IoT per l’industria 4.0 e il 68% ha avviato almeno un progetto, mentre fra le PMI solo il 41% ne ha sentito parlare e appena il 29% ha attivato iniziative. Tuttavia, nel 2020 il gap è diminuito del 5% in termini di conoscenza e del 6% per quanto riguarda la presenza di progetti. Le applicazioni più diffuse sono legate alla gestione della fabbrica (Smart Factory, 66% dei casi), soprattutto per il controllo in tempo reale della produzione e dei consumi energetici, poi quelle di supporto alla logistica (Smart Logistics 27%), guidate dalla tracciabilità dei beni nel magazzino o lungo la filiera, e lo Smart Lifecycle (7%), con progetti per migliorare lo sviluppo di nuovi modelli e l’aggiornamento dei prodotti. L’emergenza ha portato le imprese a rivedere le proprie priorità in termini di avvio di progetti e di investimenti. Nel 2020 solo il 15% delle PMI e il 12% delle grandi aziende ritiene prioritario attivare iniziative di I-IoT, contro rispettivamente il 25% e il 16% che le mettono in secondo piano. Il 22% delle grandi imprese ha aumentato il budget dedicato ai progetti IoT per l’Industria 4.0 (il 14% lo ha ridotto), contro solo l’11% delle PMI (il 12% lo ha diminuito), mentre un quarto delle grandi imprese e un terzo delle PMI rimandano la decisione ai prossimi mesi. “L’emergenza ha portato incertezza fra le imprese ma non ha arrestato la crescita dell’Industria IoT – afferma Giovanni Miragliotta, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things -. Il mercato si sta progressivamente spostando dalla vendita del solo hardware alla vendita di servizi aggiuntivi, con tre aziende su quattro che hanno avviato progetti di questo tipo, fra cui spiccano i servizi di tipo informativo 68

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(84%, come le notifiche push in caso di evento avverso), e quelli per l’energy management (45%). La possibilità di attivare questi servizi passa dalla capacità di analizzare, gestire e valorizzare i dati raccolti da impianti e macchinari connessi, che però è ancora scarsa sia nelle grandi aziende (solo il 38% usa i dati) sia nelle PMI (39%), a causa di scarse competenze e risorse finanziarie e della difficoltà di integrazione tecnologica” (fonte: “L’Internet of Things alla prova dei fatti: il valore c’è, e si vede!” dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, aprile 2021).

Cos’è l’Industrial IOT L’Industrial Internet of Things (I-IoT) altro non è se non l’applicazione dell’Internet of Things (IoT) nel mondo industriale con l’obiettivo di rendere i processi industriali più efficienti e sicuri. Il sito osservatori.net del Politecnico di Milano ne dà la seguente definizione: “per Industrial Internet of Things si intende quel percorso evolutivo della rete Internet attraverso la quale ogni oggetto fisico acquisisce una sua contropartita nel mondo digitale. Alla base dell’IoT (e quindi dell’I-IoT) vi sono oggetti intelligenti (capaci cioè di identificazione, localizzazione, diagnosi di stato, acquisizione di dati, elaborazione, attuazione e comunicazione) e reti intelligenti (aperte, standard e multifunzionali)”. In pratica è una tecnologia chiave nell’industria 4.0, che abbraccia le tecnologie smart, i dati, l’automazione, l’interconnettività, l’Intelligenza Artificiale e numerose altre tecnologie e funzionalità, con soluzioni che spaziano dalla sensoristica ai cobot, dai digital twin all’AI per offrire benefici tangibili alle aziende di ogni dimensione. Fanno parte del segmento industriale dell’IoT macchine, computer e persone che consentono operazioni industriali smart, ovvero strutture e sistemi che operano in modo semi-indipendente o con un intervento umano minimo in grado non solo di rispondere in modo intelligente alle informazioni ricevute ma, eventualmente, persino di cambiare il loro corso d’azione. Queste applicazioni sono anche note con l’espressione “Industrial Internet” o,


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SPECIALE I N DUSTR IAL IOT & S ECU R ITY I N DUSTR IALE con una accezione più ampia e recente, ricomprese sotto il paradigma dei “Cyber-Physical Systems”, in quanto comprendono smart object in rete, beni cyberfisici, tecnologie informatiche generiche associate e piattaforme cloud o di edge computing, finalizzate all’accesso, la raccolta, l’analisi, le comunicazioni e lo scambio in tempo reale, intelligente e autonomo, di informazioni su processi, prodotti e/o servizi in ambiente industriale, che consentano l’ottimizzazione della produzione. Attraverso questi sistemi e servizi si riesce a migliorare la consegna del prodotto o del servizio, aumentare la produttività, ridurre il costo del lavoro, il consumo di energia e il ciclo build-to-order.

Differenze tra IoT e I-IoT Viene spontaneo chiedersi quali siano le differenze tra IoT e I-IoT, dato che alla base di entrambi ci sono gli “smart object”, cioè “oggetti intelligenti” capaci di identificazione, localizzazione, diagnosi di stato, acquisizione di dati, elaborazione, attuazione e comunicazione, e reti intelligenti, ovvero aperte, standard e multifunzionali. Tali oggetti, dotati spesso di dispositivi e sensori grazie ai quali si realizza la connettività di rete per la raccolta di dati a distanza, analisi e capacità di gestione, richiedono un intervento umano minimo per generare, scambiare e consumare dati. Ebbene una sostanziale differenza va ricercata nel fatto che l’IIoT – Industrial Internet of Things - connette macchine e sensori critici nei settori industriali considerati a rischio più o meno elevato quali l’aerospaziale, la difesa e l’energia, per i quali è richiesto un indice di sicurezza adeguato, dato che le possibili conseguenze potrebbero mettere a repentaglio vite umane, oltre che compromettere l’azienda. Mentre l’IoT è destinato a mercati con un più basso impatto di rischio. In base alla tipologia di macchine che è chiamato a gestire, l’I-IoT necessita di sensori più sensibili e precisi nell’impianto e tecnologie, controlli e analisi più sofisticate e avanzate per questo motivo, si prevede che IoT crescerà di più con un prezzo meno costoso dell’I-IoT, considerando il volume di produzione e le capacità tecnologiche.

Ambiti d’impiego dell’Industrial IoT L’Industrial Internet of Things rappresenta una delle sei tecnologie alla base dell’Industria 4.0. Le tecnologie digitali in grado di aumentare l’efficienza e il valore della produzione stimolando interconnessione e cooperazione tra tutte le risorse, interne e dentro l’impresa, sarebbero infatti i dispositivi IoT, la sensoristica, il cloud, il machine learning, la robotica collaborativa e la stampa 3D. Gli ambiti d’impiego dell’Industrial IoT possono essere riassunti in: • Smart Factory: controllo avanzamento produzione, sicurezza sul lavoro, manutenzione, movimentazione materiali, controllo qualità, gestione rifiuti; 70

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• Smart Logistics: tracciabilità / monitoraggio della filiera tramite tag RFId (Radio-Frequency Identification) e sensoristica, monitoraggio della catena del freddo, gestione della sicurezza in poli logistici complessi, gestione delle flotte (es. tramite GPS / GPRS); • Smart Lifecycle: miglioramento del processo di sviluppo nuovi prodotti (es. tramite dati provenienti da versioni precedenti dei prodotti connessi), end of life management, gestione fornitori nella fase di sviluppo nuovi prodotti. La gestione automatizzata delle attrezzature permette a un sistema centralizzato di gestire e controllare da remoto, tramite macchine e software digitali, tutti i processi aziendali. Questo offre alle aziende la possibilità di sorvegliare, costantemente e in qualsiasi località geografica, i progressi della propria produzione in tempo reale. Un’altra ragione per implementare un sistema di acquisizione, analisi e gestione dei dati è la manutenzione predittiva, ovvero la possibilità di rilevare la necessità di manutenzione di una macchina prima che si verifichi una crisi e che la produzione debba essere fermata con urgenza. Questa è una delle applicazioni Industrial IoT più efficaci. Anche la gestione automatizzata dell’inventario consentita dai sistemi di I-IoT è essenziale per mantenere un flusso di lavoro costante ed efficiente. Mentre il controllo qualità, cioè la possibilità di monitorare la qualità dei prodotti fabbricati in qualsiasi fase, dalle materie prime utilizzate fino alle reazioni del cliente finale una volta ricevuto il prodotto, è ormai imprescindibile per un’azienda ai fini dell’ottimizzazione dei processi e del rilevamento dei problemi nella catena di produzione. Da ultimo, non meno importante, un altro vantaggio delle applicazioni di I-IoT riguarda l’ottimizzazione della supply chain così come il miglioramento della sicurezza degli impianti.

Garantire la cybersecurity La maggiore dipendenza dai nuovi trend tecnologici, come Industrial Internet of Things (I-IoT) insieme a wireless e 5G, obbliga i leader in ambito OT (Operational Technologies) a prestare maggiore attenzione al tema della cybersecurity e all’affidabilità dei sistemi I-IoT. In base alla definizione di ENISA (European Union Agency For Network And Information Security) nel “Baseline Security Recommendations for IoT in the context of Critical Information Infrastructures”, del novembre 2017, l’Internet of Things è “a cyberphysical ecosystem of interconnected sensors and actuators, which enable decision making”, ovvero “un ecosistema cyber-fisico di sensori e attuatori interconnessi, che consentono un processo decisionale intelligente”. Essendo dunque i sistemi IoT dei mini sistemi cyber fisici (CPS, cyber-physical system), in quanto tali, appartengono al dominio della cosiddetta Operational Technology (OT). Tali sistemi


sono composti da elementi fisici dotati di capacità computazionale e contemplano strettamente le cosiddette tre “C”: Capacità computazionale, Comunicazione e Capacità di controllo. Una maggiore circolazione di dati porta a maggiori occasioni di perderne il controllo e li rende suscettibili di attacchi: da qui la necessità di proteggerli. Il mondo industriale è caratterizzato da un numero elevato di sistemi vulnerabili direttamente connessi ad internet privi di aggiornamenti e non aggiornati, tutto questo diventa terreno fertile per i criminali informatici. Possiamo considerare gli anni duemila come il momento d’inizio di questi attacchi, quando con la standardizzazione della connettività dei sistemi industriali (SCADA, PLC, ecc.) attraverso i protocolli TCP/IP si è realizzata la convergenza dell’IT con l’OT (Operational Technology). Nello scenario dell’ I-IoT occorre per prima cosa instaurare un dialogo tra il responsabile IT e il responsabile di produzione al fine di formulare una strategia comune di sicurezza che rispetti le esigenze di entrambi. Troppo spesso, infatti, vengono sfruttate vulnerabilità dovute all’assenza di un processo di Vulnerability Management, alla presenza di software obsoleti, alla mancanza di patch o a comuni errori di configurazione o configurazioni di default. La progressiva apertura e integrazione del mondo OT con il resto dei processi informatici ha reso i due domini sempre più interconnessi. Tuttavia, ancora oggi IT ed OT hanno priorità differenti, cosa che rende difficile l’interconnessione. Infatti, in ambito IT ha la massima priorità la confidenzialità del dato, che non deve essere rubato (Confidentiality), mentre in ambito produttivo (OT), è la disponibilità del dato l’aspetto più importante, perché se il dato non è più disponibile (Availability),

o viene alterato (Integrity) la produzione rischia di bloccarsi. Al giorno d’oggi, gli attacchi informatici ai sistemi IT sono sempre più frequenti. Sono particolarmente diffusi i ransomware, che criptano i file, bloccando l’operatività delle aziende. Per questo, ancor più con la diffusione di Industry 4.0, i sistemi OT vanno protetti con la massima attenzione in quanto hanno la necessità di essere collegati. Questi collegamenti alla rete IT dovranno essere presidiati e controllati con sistemi di protezione e con grande attenzione, segregando la rete industriale in sottoreti protette, mediate le quali comunicano con i sistemi IT dell’azienda. Si parla dunque di IDMZ (Industrial Demilitarized Zone), ovvero una zona demilitarizzata industriale che si trova tra i sistemi aziendali (IT) e l’area OT industriale, che consente di collegare in modo sicuro reti con diverse esigenze di sicurezza (IT e OT). Impedendo la comunicazione diretta tra i sistemi IT e OT, si aggiunge un ulteriore livello di separazione nell’architettura complessiva della rete aziendale e si rendono i sistemi nei livelli industriali non direttamente esposti ad attacchi. Questa architettura segregata con IDMZ serve proprio ad impedire quello che si configura come il rischio più frequente: un attacco ai sistemi OT che arriva attraverso la rete IT, tipicamente più esposta. Molti dei più famosi e gravi cyber attacchi ai sistemi industriali sono arrivati proprio attraverso la rete IT e in molti casi hanno sfruttano l’errore umano. Vediamo ora alcune soluzioni di I-IoT che si basano su tecnologie digitali in grado di aumentare l’efficienza e il valore della produzione, operando nell’ambito della interconnessione e cooperazione tra tutte le risorse, fuori e dentro l’impresa.

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SMART REORDERING SYSTEM In molte aziende, la produzione si basa su un principio pull. Pertanto, è importante avere sempre abbastanza materiale in magazzino per poter evadere gli ordini. Spesso, i livelli di scorte sono gestiti manualmente tramite schede Kanban o con soluzioni di codici a barre, con intervalli di tempo fissi che regolano la catena di approvvigionamento del materiale. Questo rende il flusso di materiale poco flessibile; oltretutto sono presenti innumerevoli processi manuali che rendono impossibile una gestione fluida delle scorte e quindi una produzione dinamica. Tutto ciò porta a una gestione inefficiente dell’inventario e a scorte di magazzino esagerate che richiedono spazio e vincolano il capitale nella logistica di produzione. Lo Smart Reordering System (SRS) vi permette di monitorare digitalmente il vostro flusso di materiale. Inoltre, elimina tutti gli svantaggi della gestione manuale delle scorte, come alti livelli di stock, costi di inventario non necessari e spazio sprecato. Semplice, economico e di facile installazione Sensore wireless alimentato a batteria • Semplice installazione e configurazione tramite software basato su cloud • Gateway con scheda SIM (ideale per installazioni pilota) • L’applicazione cloud non richiede software aggiuntivo Ridurre lo sforzo manuale

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• Monitoraggio automatico dei livelli tramite un sensore ottico • Notifica diretta della domanda quando i livelli critici di inventario non vengono raggiunti Ottimizzare i livelli di stock e i processi di riordino • Le funzioni di analisi permettono di ridurre il livello delle scorte • La notifica tempestiva riduce le scorte di sicurezza • Le notifiche di fabbisogno permettono di ottimizzare i cicli di approvvigionamento Garantire la disponibilità • Monitoraggio continuo e automatico dei livelli di materiale • La notifica tempestiva previene i colli di bottiglia Automatizzare i processi di ordinazione • Può essere collegato ai sistemi ERP e di gestione dei materiali tramite API • Possibilità di connessione di fornitori esterni via mail o accesso diretto Che si tratti di zone di consegna o di ritiro, di stazioni di assemblaggio, di scaffali kanban o di aree di stoccaggio di pallet, lo Smart Reordering System monitora in modo affidabile i vostri livelli di stock e vi fa sapere in modo tempestivo quando è necessario un rifornimento. Lo Smart Reordering System è facile da installare e intuitivo da usare. Tutto ciò che serve sono tre componenti: sensore, gateway e l’applicazione cloud. Passo 1: Sensori I sensori SRS sono alimentati a batteria e possono essere montati senza cablaggio nei punti di consegna, nelle postazioni pallet, nelle postazioni di assemblaggio e negli scaffali Kanban. Passo 2: Gateway La connessione tra il gateway e i sensori può essere stabilita tramite LTE o Ethernet sulla rete domestica. Il gateway invia quindi i dati di inventario criptati al database e all’applicazione cloud. Passo 3: Applicazione cloud Puoi facilmente raggiungere il tuo terminale personale con l’accesso all’applicazione cloud via web browser. Lì puoi richiamare, analizzare e ottimizzare i dati dell’inventario corrente in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.


FANUC

LA FABBRICA INTELLIGENTE SI COSTRUISCE A PARTIRE DAI DATI Non solo fornitore di tecnologie intelligenti per l’automazione di fabbrica: con lo sviluppo della piattaforma FIELD System, FANUC si propone come abilitatore di soluzioni IIoT, dimostrando di poter offrire agli utilizzatori un unico interlocutore affidabile per la trasformazione tecnologica e digitale delle attività produttive. Il passaggio all’IIoT sottintende un’elevata complessità tecnologica; è impensabile che le aziende, soprattutto le PMI, possano farsi carico di tutte le competenze necessarie per abilitare la trasformazione digitale in ottica 4.0, implementare soluzioni di automazione nei propri stabilimenti produttivi e risolvere criticità legate alla sicurezza e all’interoperabilità dei protocolli. FIELD (FANUC Intelligent Edge Link & Drive) System è una piattaforma IIoT innovativa sotto diversi aspetti; basata su un ecosistema di applicazioni, FIELD consente di raccogliere e analizzare con il supporto dell’Intelligenza Artificiale i dati lungo l’intera catena di processo, con l’obiettivo di creare previsioni accurate e veloci per la manutenzione predittiva e incrementare l’OEE delle fabbriche. Perché FIELD è diverso dalle altre piattaforme IIoT? Innanzitutto è un sistema aperto. Basandosi su OPC UA, raccoglie dati da tutte le macchine e i dispositivi, anche quelli di produttori diversi da FANUC, anche quelli di generazioni precedenti (basta installare un convertitore). Inoltre, le applicazioni che girano nel sistema sono sviluppate sia da FANUC che dai suoi partner tecnologici, e sono facilmente personalizzabili dagli sviluppatori che possono così adattarle alle esigenze della propria azienda di riferimento, e renderle disponibili alla community di utilizzatori di

FIELD. FIELD è un sistema sicuro, perché elabora i dati alla sorgente, vicino a dove vengono prodotti, secondo la modalità on edge. Significa che i dati sensibili relativi ai processi produttivi non escono dalla fabbrica, e che l’analisi dei dati ha luogo in maniera più rapida ed efficiente, praticamente in tempo reale, con vantaggi sia funzionali che dal punto di vista della cybersecurity e della riduzione dei costi operativi. È sempre possibile inviare i dati più importanti al cloud per archivio, oppure procedere con la loro analisi nel cloud. Questo punto evidenzia un nodo cruciale: sono gli utilizzatori i padroni dei dati, che decidono cosa farne e come utilizzarli. Terzo, essendo basato su applicazioni ognuna con una sua funzione specifica, FIELD è un sistema altamente flessibile e scalabile: non è necessario sovradimensionare la piattaforma con funzioni che resteranno inutilizzate, basterà installare e utilizzare solo quelle che davvero servono. Inoltre, FIELD è predisposto per l’interfacciamento con i sistemi superiori quali ERP (Enterprise Resource Planning), SCM (Supply Chain Management) e MES (Manufacturing

Execution Systems), mettendo in comunicazione i reparti OT e IT in modo trasparente. L’ecosistema FANUC FIELD si basa su app. Quelle sviluppate direttamente dal gruppo giapponese rispondono ad esigenze generiche di manutenzione predittiva, o semplificazione delle procedure di programmazione e utilizzo delle soluzioni FANUC. Vi sono poi le app sviluppate dai partner tecnologici di FANUC, che sfruttano tecnologie abilitanti come la realtà aumentata, l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) e l’AI per migliorare le prestazioni e ottimizzare l’efficienza operativa. La piattaforma IIoT FANUC FIELD è stata progettata per essere alla portata di tutti, delle grandi imprese così come delle PMI: il concentratore FIELD Base Pro permette infatti di collegare e monitorare fino a 30 dispositivi (per esigenze di controllo maggiore sono disponibili unità di collegamento fino a 150 macchine). Questo concetto è importante, perché permette anche alle aziende di dimensioni più piccole di approfittare dei vantaggi dell’Intelligenza Artificiale nella digitalizzazione della filiera produttiva nel monitoraggio e gestione da remoto delle attività.

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LAPP

MANUTENZIONE PREDITTIVA DELLE RETI PER SMART FACTORY: NASCE ETHERLINE® GUARD, LA PREDICTIVE MAINTENANCE BOX DI LAPP

LAPP, leader nello sviluppo e produzione di soluzioni integrate nella tecnologia di connessione e cablaggio, annuncia il lancio sul mercato di ETHERLINE® Guard, un innovativo dispositivo in grado di analizzare le condizioni dei componenti hardware della rete e prevederne la fine del ciclo di vita. La Predictive Maintenance Box farà il suo debutto ufficiale in occasione della fiera SPS Norimberga, in programma dal 23 al 25 novembre 2021. “La manutenzione predittiva è tra i principali vantaggi dei processi produttivi basati sull’industria 4.0. Tuttavia, è un aspetto ancora molto sottovalutato quando si tratta dei sistemi di connessione” dichiara Marco Artoli, Project Manager Industrial Communication & Product Marketing Manager di LAPP che continua: “Cavi e connettori, infatti, benché progettati per resistere diversi anni, sono soggetti a possibili stress sia meccanici, che ambientali. In circostanze di questo genere, possono verificarsi una serie di anomalie che portano alla rottura del cavo e ad un conseguente fermo macchina. In tal senso, gli operatori hanno a disposizione due possibilità: sostituire il cavo prima del guasto, quando ancora funzionante, oppure agire a posteriori, una volta verificatosi il fermo macchina non pianificato, come tipicamente avviene nella manutenzione reattiva. Grazie ad ETHERLINE® Guard, introduciamo una terza opzione, con l’obiettivo di assicurare ai nostri Clienti i massimi livelli di efficienza”. In dettaglio, ETHERLINE® Guard consente di monitorare in tempo reale lo stato di efficienza di cavi Ethernet installati in applicazioni sottoposte ad elevato stress meccanico, come nelle catene portacavi o nel braccio di un robot. Attraverso la lettura e l’analisi di diversi parametri, confrontati con curve di riferimento, lo strumento identifica lo stato di usura del cavo e invia un alert al sistema di supervisione mediante, ad esempio, il protocollo MQTT. La funzione di diagnostica è basata su un apposito algoritmo, il LAPP Predictive Indicator (LPI), in grado di calcolare la vita residua delle linee, attingendo ai valori di milioni di set di dati, raccolti ed esaminati in diversi anni nel centro Prove di LAPP. ETHERLINE® Guard è dotato di due porte Ethernet e si collega semplicemente al cavo da monitorare, rendendo superfluo l’utilizzo di cosiddetti “cavi sacrificali” aggiuntivi. In altri termini, il sistema si adatta facilmente alle macchine esistenti, senza ulteriori oneri di installazione. Inoltre, poiché i pacchetti dati vengono trasferiti in modo trasparente da una porta Ethernet all’altra in modalità “cut through”, la Predictive Maintenance Box risulta invisibile al PLC collegato: questo significa che non sono richieste modifiche al software e non viene esercitata alcuna influenza sulla trasmissione dati della macchina. In aggiunta, ETHERLINE® Guard è ideale per progetti di retrofit su tutti i sistemi basati su Ethernet, in quanto assicura una totale compatibilità con la struttura del cavo, che non necessita di una costruzione speciale. Infine, i valori soglia del sistema sono regolabili direttamente dall’operatore della macchina ed è reso disponibile un Log file dettagliato su SD card. “Il principale vantaggio nell’utilizzo della Predictive Maintenance Box risiede in una Overall Equipment Effectiveness (OEE) migliorata, in virtù di misure di manutenzione programmabili, che consentono di evitare fermi macchina imprevisti dovuti al danneggiamento di un cavo dati” conclude Marco Artoli. Infine, ETHERLINE® Guard si inserisce in un’offerta più ampia di servizi che LAPP propone ai Clienti, come l’analisi on site e il collaudo di reti Industrial Ethernet, a cura degli IC Experts di LAPP, accreditati anche Profinet Certified Engineers.

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MITSUBISHI ELECTRIC

SOLUZIONI INDUSTRIAL IOT COMPLETE E SICURE Per supportare il processo di digitalizzazione della smart factory in ottica Industria 4.0 e Industrial IoT, Mitsubishi Electric offre una serie di soluzioni di interconnessione tra i dispositivi di fabbrica e Internet, che consentono una semplice integrazione dei diversi componenti a livello OT, come PLC, CNC, Servo, Robot, con le strutture a livello IT in cloud. Software IIoT Tra le soluzioni per l’IIoT che Mitsubishi Electric propone per facilitare il percorso di trasformazione digitale delle aziende che operano nel settore della meccanica e dell’automazione c’è il tool di connettività IoTWorX™ di Iconics, azienda statunitense recentemente acquisita dalla multinazionale giapponese. Con IoTWorX™ Mitsubishi Electric è in grado di offrire una soluzione software IoT completa, a partire dal gateway di raccolta dati fino al cloud. IoTWorX™ è anzitutto una soluzione Edge che, installata su PC o altro hardware minimo, oltre a raccogliere i dati può fornire anche una visualizzazione e una pre-analisi per poi trasferire i dati al cloud. IoTWorX™ è di fatto un gateway IoT con funzioni già fruibili localmente senza dipendere dalla rete e dalla connessione, che permette di avere un’interfaccia locale dei dati (dashboard, grafici, trend, allarmi) su un tablet o uno smartphone o su un altro PC, tramite un semplice collegamento Wi-Fi. Oltre alla visualizzazione locale, IoTWorX™ garantisce anche un primo livello di estrazione di informazioni sullo storico dei dati e invia poi i dati ricavati verso il cloud, per abilitare funzioni di monitoraggio remoto e manutenzione predittiva. La sicurezza nel trasferimento dei dati da IoTWorX™ al cloud è

garantita dall’utilizzo di appositi protocolli come MQTT o AMQP o HTTPS, adatti per l’apertura di canali di scambio dati protetti, grazie alle tecnologie di cybersecurity disponibili nel mondo Internet basate sui certificati e sulla criptazione dei dati. Mitsubishi Electric può fornire quindi alle aziende una soluzione IoT completa end-to-end, che include il software IoTWorX™ di Iconics e l’utilizzo della piattaforma Azure di Microsoft. Sulla piattaforma cloud si possono infatti attivare lo SCADA di Iconics Genesis 64, o il database Hyper Historian per la storicizzazione dei dati, oppure altri Big Data Analytics (AnalytiX BI). Modulo integrato nella piattaforma iQ-R Un’altra soluzione proposta da Mitsubishi Electric per applicazioni IIoT è il C Intelligent Function Module, un modulo integrato nella piattaforma di controllo MELSEC iQ-R e utilizzabile in chiave IoT per realizzare un gateway di tipo flessibile. Il C Intelligent Function Module è un coprocessore che, nella sua versione più recente, integra il sistema operativo Debian Linux su cui sono disponibili numerosi applicativi open source per realizzare dei trasferimenti dati su Internet. Questo modulo embedded nella piattaforma iQ-R apre, quindi, un ponte verso un collegamento IoT, permettendo ad esempio di realizzare un’applicazione di monitoraggio remoto e di manutenzione preventiva su un robot, o su un altro dispositivo di fabbrica collegato al controllore iQ-R. Anche in questo caso la sicurezza dei dati è assicurata, grazie all’utilizzo dei protocolli OPC UA e MQTT nativi delle tecnologie di cybersecurity.

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SPECIALE I N DUSTR IAL IOT & S ECU R ITY I N DUSTR IALE

SCHNEIDER ELECTRIC

ECOSTRUXURE MACHINE ADVISOR – SCHNEIDER ELECTRIC EcoStruxure Machine Advisor è una piattaforma di servizi digitali basata sul cloud che consente ai costruttori di macchine di fornire ai clienti soluzioni innovative per la gestione e la manutenzione della base installata, in qualunque sede produttiva e in ogni parte del mondo. La piattaforma infatti offre funzionalità dedicate per il tracciamento, il monitoraggio e la manutenzione. Con EcoStruxure Machine Advisor gli OEM possono avere un controllo completo sulle macchine per l’intero ciclo di vita, sfruttando il potenziale della connettività. Possono creare servizi che consentono agli operatori di macchina di interagire in qualsiasi luogo e momento con le apparecchiature, cogliendo i vantaggi della mobilità; possono usare i dati raccolti per realizzare analisi evolute, estrarre informazioni utili a fini decisionali e di innovazione; infine, dispongono di una piattaforma che permette di operare

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a livello globale, elemento particolarmente rilevante quando – come avviene per moltissimi OEM italiani – si opera su mercati geografici molto ampi. Le tre aree di funzionalità disponibili nella piattaforma sono le seguenti • Track: permette di tenere sempre sotto controllo il parco macchine installato (elenco dei materiali documenti, architettura), di registrare tutte le attività svolte sulle macchine, di semplificare la realizzazione di architetture di automazione accedendo a cataloghi di modelli/dispositivi di proprietà o pubblici • Monitor: con gli strumenti di monitoraggio l’OEM può raccogliere e visualizzare i dati della macchina, rilevarne le anomalie tramite tool di analisi per intervenire tempestivamente -aumentando quindi la disponibilità – ricevendo apposite notifiche; ha la possibilità inoltre di creare e gestire dashboard, aggiungere e configurare nuovi widget per monitorare

i KPI chiave (dall’OEE alle prestazioni) • Fix: consente di utilizzare il software as a service, via cloud, per risolvere i problemi delle macchine riportati dai clienti , attraverso un collegamento con il builder della realtà aumentata , ( Augmented Operator Advisor ) e mette a disposizione un tool per migliorare l’efficienza e lo sviluppo dei codici applicativi delle macchine denominato Machine advisor Cloud Code Analysis. I costruttori di macchine possono adottare queste evolute soluzioni disponibili in cloud con la massima tranquillità, contando sul cloud Schneider Electric che è sviluppato e gestito in modo sicuro; questo si aggiunge all’integrazione dei necessari elementi di sicurezza informatica, in conformità con certificazioni quali Achilles Level II, che caratterizzano i componenti di connettività e controllo per le macchine proposti dall’azienda.


SIEMENS

MINDSPHERE, LA SOLUZIONE LEADER DI IIOT AS-A-SERVICE

Il settore manifatturiero sta fronteggiando nuove sfide per rispondere alla complessità crescente del mercato: innovarsi può essere complicato ma le tecnologie digitali vanno in aiuto alle aziende per una trasformazione digitale. Ma come? Creando relazioni tra i player del mercato ed entrando a far parte di un ecosistema IoT industriale in un’ottica di condivisione di know-how, competenze e collaborazione. È questo il nuovo modo di fare innovazione. Per questo sempre più aziende decidono di entrare a far parte della famiglia di utilizzatori di MindSphere: un ecosistema di aziende che mettono insieme le loro conoscenze per accelerare la trasformazione digitale dell’industria tramite l’adozione di tecnologie basate su cloud computing. La community ruota intorno alla piattaforma aperta MindSphere di Siemens, la soluzione leader di IIoT as-a-Service. Grazie alla facile e rapida integrazione, MindSphere consente l’analisi con rapidità ed efficienza di enormi volumi di dati generati dagli impianti per migliorare le prestazioni, l’ottimizzazione dei processi, la riduzione dei tempi di fermo impianto, la creazione di nuovi flussi di guadagno, il potenziamento della redditività aziendale e l’ampliamento dei vantaggi competitivi sul mercato. MindSphere, inoltre, consente di collegare facilmente le proprie macchine e infrastrutture fisiche al mondo digitale, supportando nativamente la maggior parte dei protocolli industriali di comunicazione. A rinforzare questa architettura di Industrial IoT c’è l’edge computing. Industrial Edge è la soluzione proposta da Siemens per portare la digitalizzazione direttamente nei sistemi di produzione e automazione. Tale piattaforma consente l’analisi dei dati direttamente in prossimità delle macchine, supportando di conseguenza il cloud nel processare e pre-elaborare dati ad alta frequenza e applicare soluzioni di intelligenza artificiale in realtime. MindSphere è inoltre integrato alla soluzione di sviluppo software low-code Mendix, che mette a disposizione degli utenti gli strumenti necessari per sviluppare applicazioni personalizzate, anche senza conoscenze approfondite di programmazione. Mendix e MindSphere di Siemens, assieme alle app realizzate da terzi, sono a disposizione dei clienti grazie a un app store dedicato. Forte del suo ruolo di partner tecnologico, Siemens fornisce alle imprese manifatturiere una vera e propria soluzione “chiavi in mano”, con applicazioni e servizi digitali pronti all’uso, semplificando le sfide di connettività e offrendo ad ogni azienda la possibilità di diventare un’impresa digitale e raggiungere i propri obiettivi di digitalizzazione.

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RICERCA e INNOVAZIONE Figura 1: il logo del progetto Future Homes for Future Communities.

DOMUS: UN PASSO VERSO LA SMART HOME DEL FUTURO, PER TUTTI L’ESIGENZA DI FORNIRE ABITAZIONI CAPACI DI RISPONDERE ALLE NECESSITÀ DEGLI UTENTI PIÙ FRAGILI È OGGI A PORTATA DI MANO GRAZIE ALLE TECNOLOGIE DELL’INTERNET OF THINGS, CHE RENDONO POSSIBILI I PARADIGMI DI AMBIENT INTELLIGENCE E PERSONALIZZAZIONE DEI SERVIZI di Daniele Spoladore (Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il Manifatturiero Avanzato - CNR)

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Nel corso degli anni Novanta, complice l’aumento dell’età media individuale in tutti i Paesi Occidentali e nei paesi asiatici più sviluppati, l’idea della Smart Home ha trovato nuova linfa. A contribuire a questo nuovo slancio sono stati anche i notevoli avanzamenti in ambiti scientifici strettamente correlati alla casa intelligente, come la Context Awareness, l’Ambient Intelligence e, non ultimo l’Internet of Things. Questi paradigmi tecnologici possono rendere i dispositivi di una abitazione interconnessi, capaci di scambiarsi informazioni in tempo reale e di intervenire puntualmente sul contesto in un’ottica di personalizzazione dei servizi. La casa intelligente si pone quindi l’obiettivo di migliorare e monitorare il comfort e il benessere dei suoi abitanti, con un occhio di riguardo al risparmio energetico. Nel primo decennio del 2000, la Smart Home è stata spesso oggetto di diversi studi che vedono nelle sue future evoluzioni la possibilità di offrire ai suoi abitanti servizi custom legati alla salute, ovvero attività personalizzate capaci di aiutare le persone – incluse quelle caratterizzate da disabilità – a svolgere in autonomia le attività della vita domestica. Inoltre, a fronte del crescente numero di tecnologie per il monitoraggio dei parametri vitali disponibili sul mercato, la casa intelligente può anche osservare e allertare i suoi occupanti riguardo ai potenziali rischi per la salute. Sebbene alcune di queste tecnologie inizino ad affacciarsi sul mercato, esistono alcune barriere che possono minare l’adozione su ampia scala della Smart Home. Tralasciando i problemi di carattere tecnico e tecnologico, se si pensa che il target della casa intelligente del futuro debbano essere persone con ridotta autonomia (ad esempio anziani o persone fragili) o individui caratterizzati da disabilità, una Smart Home dovrebbe poter essere in grado di monitorare il loro comportamento nella vita di tutti i giorni con una certa costanza.

gie che possono in qualche modo divulgare dati sensibili (come, ad esempio, parametri fisiologici o dati personali di carattere medico) getta un velo di preoccupazione sull’adozione delle tecnologie di Smart Home. A questo si aggiungono problematiche già note presso i target di riferimento, come il timore di essere “stigmatizzati” come persone che hanno necessità particolari e la difficoltà nell’apprendere l’utilizzo di una tecnologia digitale nuova.

Il progetto Future Homes for Future Communities Per cercare di ovviare ad alcune delle limitazioni in materia di monitoraggio degli utenti e di privacy, l’Istituto di Sistemi e Tecnologie Industriali Intelligenti per il Manifatturiero Avanzato del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-STIIMA) ha pensato ad un modello alternativo di Smart Home – la DOMUS. All’interno del progetto di ricerca “Future Homes for Future Communities”, frutto del Terzo Accordo Quadro tra il CNR e Regione Lombardia, la casa intelligente di CNR-STIIMA rovescia il paradigma di monitoraggio: anziché concentrarsi sull’abitante, le tecnologie smart devono essere rivolte a monitorare il contesto ambientale. Attraverso l’osservazione di metriche di comfort comuni, come ad esempio la temperatura, il tasso di umidità relativa, l’illuminamento e i livelli di rumore è possibile monitorare lo stato dell’ambiente indoor e

intervenire su di esso qualora le metriche siano al di fuori degli intervalli definiti per l’abitante. Ad esempio, un occupante con problemi respiratori cronici – per il quale è consigliabile vivere in ambienti caratterizzati da determinati livelli di umidità e temperature – potrebbe trarre vantaggio dall’adattamento automatico di queste metriche di comfort: la sua Smart Home potrebbe quindi segnalargli di aprire le finestre per un certo periodo di tempo, oppure attivare le funzioni di raffrescamento/riscaldamento o deumidificazione del sistema di condizionamento. In altre parole, la casa intelligente monitora – attraverso una rete di sensori interconnessi – i valori di temperatura, umidità relativa, illuminamento e rumore: ogni volta che una di queste metriche raggiunge un valore al di fuori di determinati intervalli, il sistema della casa segnala all’utente il problema, proponendo soluzioni adeguate, oppure interviene direttamente per risolverlo, agendo sui dispositivi.

Le tecnologie abilitanti Per svolgere queste funzioni la DOMUS non ha bisogno di monitorare lo stato di salute degli abitanti costantemente. Al contrario, le basta avere alcune informazioni di base, come ad esempio la/le patologia/e che caratterizza la persona e gli intervalli di preferenza per ciascuna delle metriche. Questi dati sono modellati all’interno di una ontologia, una base di conoscenza formalizzata con linguaggi logici, che permette

Il problema della privacy L’idea di essere sotto l’occhio del “Grande Fratello” 24 ore su 24 non entusiasma gli utenti target: alcuni studi svolti tra il 2010 e il 2020 sottolineano come le persone anziane siano refrattari a sistemi invasivi che monitorino le loro abitudini di vita costantemente. Inoltre, l’idea di affidarsi a tecnolo-

Figura 2: L’interfaccia di DOMUS per la gestione della temperatura e umidità degli ambienti: l’interfaccia consente di comunicare direttamente con l’abitante e di attivare i dispositivi per migliorare le condizioni ambientali.

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RICERCA e INNOVAZIONE

Figura 3: Un utente mentre prova le funzionalità di ricettario personalizzato e di guida nella preparazione del piatto tramite interfaccia touch proiettabile.

di applicare alcune regole molto semplici di tipo “se – allora”. L’ontologia contiene la rappresentazione delle informazioni relative ai dispositivi che si trovano nella casa (sensori, elettrodomestici, attuatori), la “mappa” dell’abitazione, alcune informazioni relative all’utente (i problemi da cui è affetto) e gli intervalli di preferenza per ciascuna metrica di comfort. Il sistema casa provvede autonomamente e periodicamente a controllare la situazione comfort nei locali e in caso di necessità segnala all’abitante – tramite un’applicazione per dispositivi mobili o desktop – i problemi riscontrati e le possibili soluzioni da implementare. In questo modo, le persone possono muoversi liberamente all’interno del loro ambiente domestico nella certezza che le condizioni ambientali siano sempre favorevoli. Inoltre, la Smart Home di CNR-STIIMA (conoscendo la situazione dei dispositivi domestici) può aiutare gli occupanti nella gestione dell’energia, suggerendo quando e per quanto tempo attivare determinati dispositivi e consentendo loro di gestire in autonomia il loro ambiente domestico – il tutto da smartphone o dal PC di casa. 80

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Un sistema meno invasivo DOMUS è meno invasiva rispetto alle soluzioni che richiedono il monitoraggio diretto dell’utente: la rete di sensori si “limita” a controllare che il comfort rispetti i parametri di sicurezza impostati e nessuna informazione relativa alla persona, alle sue caratteristiche o bisogni viene condivisa con terze parti. L’indicazione dei problemi che caratterizzano l’utente viene effettuata dal medico o dai caregiver una volta, e può essere aggiornata all’occorrenza.

Tenersi in forma con intelligenza Con l’aggiunta di poche informazioni la Smart Home di CNR-STIIMA può fare qualcosa di più: aiutare gli abitanti a tenersi in forma e mangiare in modo sano – L’ontologia è una formalizzazione della conoscenza di un certo dominio – in questo caso l’abitante, la casa e il comfort – in un linguaggio logico. Artefatto del Web Semantico, l’ontologia permette di inferire nuova conoscenza a partire da quella formalizzata e per questo motivo è molto apprezzata nei sistemi intelligenti a supporto delle decisioni.

due problemi particolarmente sentiti dalla popolazione più fragile. La possibilità di fare esercizio fisico su misura viene realizzata utilizzando un cicloergometro. In questo modo gli abitanti possono mantenersi in forma, contrastando in parte i problemi legati all’invecchiamento. Per lo stesso scopo, DOMUS può offrire un ricettario contenente pietanze pensate specificamente per il paziente: i piatti vengono scelti in base al fabbisogno energetico della persona e tenendo conto delle sue preferenze, condizione di salute ed eventuali intolleranze o allergie. DOMUS può tenere traccia delle sessioni di esercizio svolte sul cicloergometro e, su richiesta del personale clinico, può inviare al medico i risultati periodici. Inoltre, servendosi di una interfaccia touch proiettabile, il sistema può guidare gli abitanti nella preparazione di piatti, aiutandoli così a nutrirsi in modo sano ed equilibrato. Per abilitare questi servizi, DOMUS richiede pochi dati in più da aggiungere all’interno dell’ontologia (alcune informazioni sulla fitness cardiorespiratoria per impostare l’esercizio fisico e l’esplicitazione di alcune allergie o intolleranze alimentari). 

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RICERCA e INNOVAZIONE

“PRIMOPOSITUM: BLOCKCHAIN E MANIFATTURIERO, UN BINOMIO VINCENTE” LA START UP DI AFIL FOCALIZZATA SUI SITEMI IT

Di Andrea Piccinini, Enrico Espinosa – PrimoPositum - Andrea Mazzoleni, AFIL Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia

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PrimoPositum nasce come spin-off di cesso di caricamento utilizza un analizzato da vicino il proE3 Group, società che da ormai vent’anni identificativo univoco (hash) blema degli aggiornamenti propone consulenze sulla strategia per l’in- del documento stesso, come software fatti da remoto a novazione alle aziende dell’industria preva- l’impronta digitale umana. A dispositivi e macchine IoT. lentemente manifatturiera. Con l’avvento questo punto, su blockchain Il 2021 ha infatti conferdell’industria 4.0, infatti, E3 Group ebbe viene associato a questo hash mato il trend di crescita dei la necessità costituire un team di lavoro che il timestamp dell’istante in cui cyberattacchi alle aziende fosse altamente focalizzato sullo sviluppo di private un e alle pubbliche l’operazione viene effettuata e semplicemente dispositivi obsoleti, non aggiornati che forniscono per loro natura punto di sistemi IT e che potesse affiancare le aziende viene restituito all’utente via amministrazioni. Nonocollegamento tra l’interno e l’esterno dell’organizzazione e che contengono vulnerabilità che un nel proprio processo di digitalizzazione, nella email un codice necessario per la fase di stante la prima causa di successo di un cyber attaccante può sfruttare. scelta delle migliori tecnologie disponibili e verifica. attacco rimane la vulnerabilità della persona nell’automazione dei processi aziendali con L’intero processo di registrazione del file all’interno dell’organizzazione, al secondo Talvolta questi dispositivi non sono nemmeno all’interno della propria organizzazione, ma sono moduli HW/SW personalizzati che potes- su blockchain non è più complesso di un posto troviamo dispositivi IoT, gateway prodotti venduti a terzi e che necessitano di aggiornamenti di sicurezza periodici. A tal proposito è sero colmare le esigenze di ciascun cliente. acquisto sui più famosi siti di e-commerce o semplicemente dispositivi obsoleti, non possibile, attraverso laapplicazioni blockchain,e aggiornare remoto questi traperloro cheun Nonostante il vasto range di aggiornati che(uguali forniscono loro e natura non richiede dida gestire chiavitutti private per dispositivi installano il medesimo con una verifica su blockchain. industriali che PrimoPositum puòsoftware/firmware) sviluppare l’accesso al proprio wallet. In aggiunta, come punto di collegamento tra l’interno e l’esterno su richiesta, il focus della ricerca e sviluppo spiegato precedentemente, il file non viene dell’organizzazione e che contengono vulneLa verifica in informatica effettuata confrontando l’hash del interno all’aziendadei è sulladownload blockchain. Infatti, rabilità che un attaccante può sfruttare. trasferito suviene nessuncomunemente altro server nel pieno pacchetto scaricato con l’hash fornito da chi il pacchetto lo ha prodotto e messo a disposizione per anche se negli ultimi anni questa tecnologia si rispetto della privacy e non è necessaria Talvolta questi dispositivi non sono nemil download, sefinanziario i due hash corrispondono, allora abbiamo scaricato il pacchetto corretto e senza è affermata in ambito e nell’induall’interno della propria organizzaalcuna registrazione al portale da parte dell’u- meno stria del gaming, la blockchain ha un imporzione, ma sono prodotti venduti a terzi e che tente. In questo modo sono accessibili in errori nel download. Succede però che la sorgente che fornisce l’hash di controllo è la stessa che tante peso anche in ambito manifatturiero e forma necessitano di aggiornamenti di sicurezza e semplice per l’utente funzioni fornisce il download del pacchetto e sesicura questa sorgente viene violata ecco che un attaccante può dei servizi energetici. che ad oggi necessitano procedure di firma periodici. A tal proposito è possibile, attradecidere di far installare qualsiasi software voglia. Un primo tentativo di PrimoPositum digitale e di pec. Al contrario di quest’ultima verso la blockchain, aggiornare da remoto diLa rendere la blockchain accessibile a tutti per tutti questi di dispositivi (ugualisegue tra loro eloche l’applicazione di Primopositum soluzione di PrimoPositum aggiornare da remoto garantisce un vasto numero dispositivi riguarda un servizio di marcatura temporale l’integrità documentale e il “timestamp” installano il medesimo software/firmware) stesso principio con una sola differenza, il pacchetto di aggiornamento software e l’hash di verifica dei file disponibile sul sito www.primopoSebbene si senta parlare di blockchain con una verifica su blockchain. vengono forniti da due sorgenti diverse: la prima dai server aziendali mentre la seconda dalla situm.com. Qui un utente può decidere di soprattutto per le sue capacità di distribuire La verifica dei download in informatica blockchain (Figura 1). registrare un documento sulla blockchain di una valuta digitale e per la sua immutabilità viene comunemente effettuata confrontando PrimoPositum semplicemente inserendo la e trasparenza nella la tracciabilità della filiera l’hash del pacchetto scaricato con l’hash propria e-mail come unico dato personale. Il produttive, la blockchain può portare nume- fornito da chi il pacchetto lo ha prodotto file selezionato realmente trasferitotu?rosi vantaggi anche dal punto di vista della e messo a disposizione per il download, se La figura non 1 laviene puoi prendere su server esterni o su blockchain, ma il pro- sicurezza. A tal proposito, PrimoPositum ha i due hash corrispondono, allora abbiamo

Figura 1 processo verifica aggiornamenti

Figura 1 processo verifica aggiornamenti

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L’implementazione di tale soluzione necessita di una modifica sui dispositivi remoti che abiliti il


RICERCA e INNOVAZIONE

Figura 2: L’interfaccia di DOMUS per la gestione della temperatura e umidità degli ambienti: l’interfaccia consente di comunicare direttamente con l’abitante e di attivare i dispositivi per migliorare le condizioni ambientali.

scaricato il pacchetto corretto e senza errori nel download. Succede però che la sorgente che fornisce l’hash di controllo è la stessa che fornisce il download del pacchetto e se questa sorgente viene violata ecco che un attaccante può decidere di far installare qualsiasi software voglia. La soluzione di PrimoPositum per aggiornare da remoto un vasto numero di dispositivi segue lo stesso principio con una sola differenza, il pacchetto di aggiornamento software e l’hash di verifica vengono forniti da due sorgenti diverse: la prima dai server aziendali mentre la seconda dalla blockchain (Figura 1). L’implementazione di tale soluzione necessita di una modifica sui dispositivi remoti che abiliti il calcolo dell’hash del pacchetto scaricato e lo confronti con l’hash presente su blockchain, mentre per registrare l’hash dell’ultimo aggiornamento avremo bisogno di uno smart contract sulla blockchain scelta. Uno smart contract è un software basato su blockchain ed in grado di interagire con essa, questo permette di caricare su blockchain delle regole di controllo ai propri dati. Attraverso questi smart contract, appunto, possiamo creare strutture dati e logiche di controllo che ci permettano di caricare l’hash di una determinata versione di un software e di riottenerlo in un secondo momento. Ad oggi, nel mondo manifatturiero, c’è 84

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Da Luglio 2021, PrimoPositum è tra le start-up associate ad AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia – il Cluster Tecnologico Lombardo per il manifatturiero avanzato. Attraverso le sue Strategic Communities, ovvero comunità stabili di Grandi Imprese, PMI, start-up, associazioni, università e centri di ricerca che lavorano su sfide specifiche e prioritarie per il manifatturiero lombardo, il Cluster accompagna i suoi associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso incontri tematici, workshop, webinar, matchmaking, missioni internazionali, hackathon e il coinvolgimento in iniziative di carattere interregionale. In questa direzione, le start-up ricoprono un ruolo fondamentale all’interno dell’ ecosistema dell’ innovazione regionale, vista anche la loro massa critica nel territorio. A titolo esemplificativo, in Italia, sono attive attualmente circa 12.707 start-up innovative di cui 3.433 (27%) in Lombardia (fonte: MISE). Consapevole di tale rilevanza, AFIL ha deciso di aprire la propria rete alle start-up. Il Cluster rappresenta infatti un ecosistema in grado di valorizzarne il ruolo perchè permette di entrare in contatto con un network qualificato di imprese ed altri stakeholder con cui concepire progetti di filiera e condividere esperienze. Inoltre, AFIL consente di accedere ad un ambiente che promuove il confronto sia con innovatori di altre Regioni Europee sia internazionali.

molta confusione per quanto riguarda le nuove tecnologie. 5G, IoT, blockchain, ecc… possono portare enormi benefici se applicati nel modo giusto, ma possono creare difficoltà se implementate nel modo sbagliato. Troppo spesso nelle aziende si vedono sistemi di raccolta dati diversi per ogni tipologia di macchina acquistata, sistemi che non permettono nativamente l’aggregazione dei dati e che non portano valore aggiunto alla produzione, ma che al contrario creano confusione tra gli addetti ai lavori che non sanno a quale sistema accedere per trovare l’informazione che cercano. Grazie ad anni di esperienza nel settore industriale manifatturiero e un continuo studio delle più moderne tecnologie in ambito informatico, PrimoPositum è in grado di offrire ai propri clienti soluzioni all’avanguardia come quella appena descritta per migliorare i processi e la gestione dei dati aziendali. Infatti, lo scopo ultimo di PrimoPositum è quello di riportare le aziende italiane competitive in Europa e nel mondo in quanto l’Italia sta pagando un gap digitale pesante nei confronti dei paesi europei più industrializzati soprattutto a livello delle piccole medie imprese. Se la tua azienda volesse esplorare le potenzialità e i vantaggi della blockchain o analizzare interventi correttivi per migliorare i processi digitali aziendali, contatta il team di PrimoPositum inviando una e-mail a info@primopositum.com. 



INNOVARE con la FORMAZIONE

FORMAZIONE E ROBOT 4.0 NASCE LA “MANUFACTURING ACADEMY”, IL NUOVO PROGETTO FORMATIVO DI COMAU, COMONEXT, ENAIP NET E UMANA

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Tra le principali difficoltà che l’Italia sta affrontando nel suo percorso verso la trasformazione digitale e il passaggio all’Industria 4.0 va annoverata la carenza delle competenze – digitali e non solo – richieste dalla nuova automatizzazione industriale e di manager adeguatamente formati e consapevoli. Le aziende che decidono di sviluppare dei percorsi di rinnovamento di processi e prodotti nella direzione 4.0 sono spesso frenate dalla difficoltà di reperire sul mercato del lavoro le competenze necessarie per una efficace gestione dei nuovi strumenti e delle nuove tecnologie, anche in chiave di programmazione e sviluppo. A questo si aggiunge il tema della formazione continua resa necessaria dal rapido avanzare delle tecnologie tale per cui le competenze richieste subiscono a loro volta

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di ComoNExT – Innovation Hub

trasformazioni repentine. Come due facce della stessa medaglia, i soggetti sui quali porre l’attenzione in questa transizione verso il lavoro 4.0 sono due: da un lato le aziende, con le esigenze che abbiamo sinteticamente anticipato; dall’altro i lavoratori. Già nel 2020 il Word Economic Forum aveva avvisato di come nel giro di due anni solamente il 58% delle professioni avrebbe richiesto le stesse skill ritenute in quel momento necessarie portando all’attenzione generale l’esigenza urgente di recuperare i lavoratori rimasti indietro attraverso iniziative di formazione e aggiornamento delle competenze (reskilling). Alla luce di questo scenario ormai ben delineato a livello globale, è evidente come non sia più possibile prorogare l’attivazione

di iniziative volte a sopperire alla mancanza di connessioni tra il mondo dell’istruzione e della formazione e le esigenze di un mercato in evoluzione incrementale. L’Italia in particolare ha molto da recuperare in questo senso, come confermato dal recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che ha fatto proprie quelle istanze destinando 5 miliardi di euro a Politiche attive del lavoro e formazione e Sistema duale; viene inoltre promossa la revisione del sistema di formazione professionale attraverso l’adozione del “Piano Nazionale Nuove Competenze” e del già esistente “Fondo nuove competenze”. L’intervento a sostegno del modello di apprendimento “duale” mira in particolare a fare delle università e degli istituti tecnici della scuola superiore una porta di accesso


diretto alle professioni e al lavoro nell’impresa favorendo un veloce inserimento nel mondo del lavoro. Coerentemente con questo flusso che si sta avviando, tra le iniziative che negli ultimi mesi si stanno sviluppando per fare fronte al gap formazione-lavoro rientra anche la Manufacturing Academy, progetto formativo di Comau, ComoNExT – Innovation Hub, Enaip Net e Umana che propone percorsi di formazione in particolare in ambito “robotization” in stretto contatto con il mondo del lavoro e, coerentemente con quanto indicato sopra, rivolgendosi a due target precisi: da un lato i disoccupati o inoccupati, per fornire loro le competenze necessarie per facilitare il loro ingresso (o ritorno) nel mondo del lavoro; dall’altro le aziende, che possono assicurarsi una crescita “ordinata” in direzione 4.0 attraverso un aggiornamento delle competenze dei propri dipendenti. Il valore dell’iniziativa è garantita della collaborazione di quattro partner qualificati: Comau, leader mondiale nello sviluppo di sistemi e prodotti avanzati per l’automazione che, oltre a mettere a disposizione la metodologia, fornisce le isole robotiche sulle quali i corsisti possono apprendere attraverso esercitazioni pratiche; ComoNExT – Innovation Hub, oltre alle docenze, alle competenze presenti nel proprio hub che conta circa 140 aziende e alla propria rete di imprese innovative, mette a disposizione gli spazi di svolgimento dei corsi: aule, ma soprattutto laboratori attrezzati; Enaip Net, consorzio italiano che si occupa di formazione per lo sviluppo “integrale” delle persone e in particolare di formazione professionale, garantisce una strettissima relazione tra formazione e imprese; Umana, agenzia per il lavoro presente in tutto il territorio nazionale, che si occupa in particolare del recruiting degli iscritti e del loro inserimento nel mondo del lavoro. Il primo corso di “Programmatori di sistemi automatizzati 4.0” ha preso il via lunedì 15 novembre e terminerà il 14 gennaio 2022: 6 moduli distribuiti in altrettante settimane full time per un totale

di 240 ore (120 in aula e 120 in laboratorio) presso la sede di ComoNExT a Lomazzo (CO). Il primo modulo è focalizzato sul ruolo del Programmatore 4.0 e sulle soft skills 4.0; il secondo verte sull’uso e la programmazione di robot industriali. La parte successiva, declinata in più moduli, entra invece nel vivo delle specific hard skills, in particolare di Programmazione Python, Fieldbus e Programmazione PLC. Infine, nel sesto e ultimo modulo gli studenti integrano ulteriormente la parte pratica del laboratorio. Conclusi i sei moduli ai partecipanti viene rilasciato il Certificato Comau riconosciuto a livello internazionale che attesta lo svolgimento del corso e il superamento dell’esame finale. Lo stesso metodo formativo è applicato al corso proposto dalla Manufacturing Academy di “Manutentori di sistemi automatizzati 4.0”. Lo spazio principale di svolgimento dei corsi è un laboratorio robotico allestito con cinque isole didattiche e.DO, robot opensource interattivi e flessibili, progettati per stimolare l’apprendimento degli studenti. Sono inoltre messi a disposizione dei corsisti: un’isola didattica con Robot Collaborativo Racer 5, quattro stazioni dimostrative

(meccaniche ed elettriche) e un esoscheletro MATE. Il laboratorio ha sede presso ComoNExT – Innovation Hub accanto al già esistente Dimostratore di Fabbrica 4.0 dedicato all’automazione di un fine linea e a pochi passi dal NExT Marketing Lab, laboratorio dedicato al Neuromarketing: un “sistema di laboratori” messi a disposizione delle imprese per dare loro la possibilità di sperimentare, comprendere e imparare le nuove tecnologie toccandole con mano. L’impostazione dei percorsi della Manufacturing Academy è esperienziale e si fonda su una continua alternanza tra momenti teorici in aula e di applicazione pratica, con un metodo didattico innovativo che permette di stimolare la curiosità dei partecipanti, di facilitare un approccio pragmatico allo studio della tecnologia e della robotica e di sviluppare la capacità di collegare l’apprendimento disciplinare alla realtà del mondo del lavoro. La Manufacturing Academy vuole essere infatti un progetto che arricchisce la formazione tecnico-scientifica e valorizza le competenze per facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro e per soddisfare la domanda sempre più crescente di figure altamente specializzate nelle aziende, in particolare quelle manifatturiere. Grazie alla collaborazione tra Comau, ComoNExT – Innovation Hub, Enaip Net e Umana, la Manufacturing Academy ha l’ambizione di diventare un polo di formazione d’eccellenza per l’industria del futuro e la sua forza lavoro. Gli spazi della Manufacturing Academy sono aperti agli imprenditori che vorranno conoscere meglio questa opportunità. www.manufacturingacademy.it Fonti: https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/orientamento-e-formazione/Pagine/ default.aspx h t t p s : / / w w w. i p s o a . i t / d o c u m e n t s / lavoro-e-previdenza/amministrazionedel-personale/quotidiano/2021/07/03/ politiche-attive-lavoro-rilancio-e-soprattutto-pnrr h t t p s : / / w w w. a g e n d a d i g i t a l e . e u / industr y-4-0/italia-4-0-il-governospinge-ma-restano-i-problemi-disempre-ecco-quali/#Skill_instability_ reskilling_e_skill_gaps M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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IN FABBRICA

OPO UN 2020 DIFFICILE SEGNATO DAL RALLENTAMENTO DELL’AUTOMOTIVE, MIGLIORANO EXPORT E VENDITE DI MACCHINE UTENSILI. MERITO ANCHE DELLA CRESCENTE PRECISIONE E AFFIDABILITÀ DI QUESTE MACCHINE, CONSEGUIBILE GRAZIE ALLE ANALISI PRELIMINARI SULLO SMORZAMENTO DELLE VIBRAZIONI EFFETTUATE SIN DALLA FASE PROGETTUALE. di Alberto Buffon

LA PRECISIONE E L’AFFIDABILITÀ DELLE MACCHINE UTENSILI 88

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di lavoro a 5 assi completamente automatizzati, abbiano portato a grandi passi avanti in tutti i settori in cui sono risultate infatti estremamente più precise, ripetibilidegli e veloci. Lada upgsono rade impiegate; I primi fatti sulle macchine utensili riguardavano soprattutto il materiale utensili cotaglio, mpetizila onpotenza e nel creare sempre più performanti, si è mai arrestata e anzi Con è e lamacchine velocità del motore, il numero di perciò, motori non impiegati e l’automazione. tutt’ora molto forte. è stato possibile lavorare anche i materiali più duri, diminuire i tempi di queste modifiche produzione epandemia realizzare geometrie sempre più complesse. Tuttavia, In per affinare ulteriormente le egnato da macchine Analisi modale generale, ledegli vibrazioni vengono upgrdalla adeci I primi fatti soprattuttoindagare il materiale utensili da distinte macchine, si sulle accorse ben utensili presto riguardavano che fosse necessario anche un aspetto Covid-19, lo scorso 2020 è le vdel accennodidi motori analisi impiegati in deterministiche, descrivibili mediante taglio, la potenza e la velocità il un numero e l’automazione. Con ibVediamo ramotore, zioni.perciò discretamente complesso: queste è stato possibile lavorare anche materiali più duri, diminuire tempi di e casuali, statomodifiche un anno decisamente modale per scoprire come sii comporta opportune relazionii matematiche, produzione e realizzare sempre piùil complesse. Tuttavia, peril cui affinare ulteriormente le motivo complicato anche per ungeometriedinamicamente sistema macchina andamento non è prevedibile, macchine, ci si accorse ben presto che fosse &! necessario indagare anche un aspetto storicamente forte in utensile. L’equazione di un per cui vengono considerate come disturbi {!}$ = del [4]moto Ancomparto al i s i mod acomplesso: le % {x} le vibrazioni . discretamente Italia qual è quello del machinery: hanno sistema ad n gradi di libertà dotato di o rumore. modale ottenuta raccogliendo gli n autovettori, ovvero idinamicamente modi di vibrare il Con [X]M matrice perciò un accenno dismorzamento analisi modale scoprire come si comporta influito Vediamo la stasi dei mercati dell’automotive viscosoper si può scrivere: corrispondenti alle pulsazioni ωni trovate. sistema macchina utensile. L’equazione del moto di un sistema ad n gradi di libertà dotato di e dell’aeronautica, tradizionalmente Perché vogliamo migliorare proprio Ansmorzamento alisi modale viscoso si può scrivere: mercatiSiimportanti per le macchine Dove [M], [K] e [C] sono rispettivamente vibrazioni? possono disaccoppiare le varie matrici che, diventando diagonali,lerendono i calcoli molto più Vediamo perciò un accenno di analisi modale per scoprire come si comporta dinamicamente il agevoli, il sistema sotto[M]{!̈ riportato in una serie di equazioniQuesto risolvibili singolarmente. utensili. Ma dopotrasformando un primo bimestre del fenomeno, insieme agli urti, } + [*]{!} } + [&]{!̇ = {,} sistema macchina utensile. L’equazione del moto di un sistema ad n gradi di libertà dotato di 2021 caratterizzato dal calo dell’export, la concorre al cattivo funzionamento ed al ' Dove [M], [K] e [C]sisono le $matrici di $massa, di rigidezza e di smorzamento, {x} è il {!̇ }$ + [*] {!}$ = [4] smorzamento viscoso può rispettivamente scrivere: [5]$ {!̈ }$ + [&] % {,} precoce deterioramento delle macchine e fiducia evettore gli ordinidegli sono spostamenti tornati a crescere. le matrici di massa, di rigidezza e di ed {F} è il vettore delle forze applicate: Il mercato interno è stato anche smorzamento, {x}in ildeterministiche, vettore delle strutture, nonché all’inquinamento In generale, lesostenuto vibrazioni vengono descrivibili mediante opportune }è + [*]{!} degli [M]{!̈distinte } + [&]{!̇ = {,} (0) . relazioni matematiche, e casuali, il cui andamento non è prevedibile, motivo per cui vengono dalle misure di incentivo agli investimenti spostamenti ed {F} è il !vettore delle forze acustico dell’ambiente circostante. Anche Dove [M], [K] e [C] sono rispettivamente le matrici di massa, di rigidezza e di smorzamento, {x} è il considerate come disturbi o rumore. (0) . " in nuove tecnologie di produzione applicate: la salute dell’uomo ne è influenzata {F}= 3 - applicate: vettore degli spostamenti ed {F} è il vettore delle forze … previsti dal Piano Transizione 4.0 e dalla negativamente, con conseguenze sempre .# (0) .! (0) Nuova Sabatini; le indicazioni raccolte più oggetto di attenzione da parte dei P e r c h é v o g l i a m o m i g l i o r a r e p r o p r i o l e v i b r a z i o n i ? (0) . sui mercati stranieri sono positive, con responsabili preposti alla sicurezza. Con queste si possono calcolare le pulsazioni del ωni. " sistema {F}= 3 … una ripresa che è si è manifestata prima Come Lo namgià enspiegato to ednell’articolo Questo fenomeno, insieme agli urti, concorre al cattivo funzio al precoce in Cinadeegli Uniti si sta macchine e delle.# (0) terStati ioram entma o che strutture, nonché smorzamento all’inquinadelle menvibrazioni to acunelle stico delle dell’ambiente circostante. Anche la salute dell’uomo conle Introducendo le principali: tramettendo rapidamente al coordinate mercato macchine negativamente, utensili | Blog RW-Italia Con queste si possono calcolare le pulsazioni del sistema ωni. ne è influenzata conseguenze sempre più oggetto di attenzione da parte dei responsabili preposti alla sicurezza. Con queste si possono calcolare le europeo. vibrazioni nelle macchine utensili sono pulsazioni del sistema ωni. principalmente fattori: Come già spiegato nell’articolo Lo smorzamento delle vibrazioni nelle dovute macchine utensili a|tre Blog RWIntroducendo le coordinate principali: L’importanza delle macchine squilibri degli alberi rotanti, come quello Introducendo le coordinate principali: Italia le vibrazioni nelle macchine utensili sono dovute principalmente a tre fattori: di trasmissione che collega il motore al utensili {!}$ = [4]&! % {x} s q u i l i b r i d e g l i a l b e r i r o t a n t i , come quello di trasmissione che collega motore dai al mandrino, Le innovazioni tecnologiche e di mandrino,il passando giunti e dalle ruote Con [X] matrice modale ottenuta raccogliendo gli n autovettori, ovvero i modi di vibrare passando dai giunti e dalle ruote di trasmissione; M Con [X]M matrice modale ottenuta prodotto sono spesso legate e precedute di trasmissione; ωcomponenti ni trovate. diqualitativi fetti dimdei enssistemi ialle onapulsazioni li di di alcuni che costituiscono gli difetti azionamenti; - corrispondenti raccogliendo gli n autovettori, ovvero da miglioramenti dimensionali di alcuni componenti u n i n g a g g i o i n t e r m i t t e n t e fra l’utensile ed il pezzo da lavorare. i modi di vibrare corrispondenti alle produzione. Osservando infatti ciò che è che costituiscono gli azionamenti; Si possono disaccoppiare le varie matrici che, diventando diagonali, rendono i calcoli molto più agevoli, trasformando il sistema sotto riportato in una serie di equazioni risolvibili singolarmente. pulsazioni ωni trovate. successo lo scorso secolo, possiamo notare un ingaggio intermittente fra l’utensile ed il {!}$ = [4]&! %le{x} Si possono disaccoppiare varie matrici come i perfezionamenti delle macchine pezzo da lavorare. ' } [&] {!̇ [*] [5] {!̈ } + + $ $ $ $ $ {!}$ = [4]% {,} ibraCon zioni[X] adi u t o i n d o t t e e r i g e n e r a t i v e che, diventando diagonali, rendono i calcoli utensiliLe advasportazione truciolo, le M matrice modale ottenuta raccogliendo gli n autovettori, ovvero i modi di vibrare In semplici generale, le vibrazioni vengono in trasformando deterministiche, mediante opportune moltoωdistinte più agevoli, il sistemadescrivibili quali da macchine dotatealle di pulsazioni Le vibrazioni autoindotte e corrispondenti trovate. ni Tutti questi eventi generano delle forze periodiche che vengono convertite in vibrazioni forzate, relazioni matematiche, e casuali, il cui andamento non è prevedibile, motivo per cui vengono sottoeriportato serie azionamenti meccanici a manovella rigenerative vibrache, ziin onuna i diventando au toindidequazioni ottediagonali, chattermolto che raramente causanosi problemi, , note anche comei calcoli , che sono Si possono disaccoppiare le varie matrici rendono più considerate come disturbi risolvibili singolarmente. sono evolute in centri dipiù lavoro a 5 assio rumore. Tutti questi eventi generano delle forze uno dei limiti importanti alla produttività dei processi di lavorazione. Già nel 1907 Taylor agevoli, trasformando il sistema sotto riportato in una serie di equazioni risolvibili singolarmente.definì il periodiche che vengono convertite in completamente abbiano più oscuro e delicato che si affronta nella chatter automatizzati, come “il problema lavorazione meccanica”. 'e, parametro molto importante per on l ’ aume nt$o{!̈d}e l l a v e l o c i t à d i l a v o r a z i o n si manifestano } [&] {!̇ [*] {!} [5] + + = [4] {,} portatoEsse a grandi passi avanti inctutti vibrazioni forzate, che raramente causano $ $ $ $ $ % Pincrementare erché vogliam orendimento migliorare pdelle ropriomacchine le vibraziooni? il durante il processo di finitura dei componenti; la i settoriInin generale, cui sono impiegate; sono le vibrazioni vengono distinte in deterministiche, descrivibili mediante opportune diretta conseguenza è la generazione di asperità molto evidenti di geometria particolare sulla risultate infatti estremamente piùinsieme precise, cattèivprevedibile, o funzionam ento ed Questo fenomeno, agli ilurti, al non al relazioni matematiche, e casuali, cui concorre andamento motivo cui precoce vengono superficie del componente, causandone spesso lo scarto. I modelli matematici diper Arnold o di tipo B dconsiderate eeteveloci. rioram ecompetizione ncome to delle mo ac chine e delle strutture, nonché all’inquinamento acustico ripetibili La nel disturbi rumore. (ampiamente analizzati nell’articolo https://blog.rw-italia.it/smorzamento-vibrazioni-macchinecircostante. Anche la salute dell’uomo ne è influenzata negativamente, con creare dell’ambiente macchine sempre più performanti, utensili) constatano che questo fenomeno dipenda dalla lunghezza e dalla profondità del taglio, conseguenze sempre più oggetto di attenzione da parte dei responsabili preposti alla sicurezza. perciò,dallo non si smorzamento è mai arrestata e anzi è dell’utensile e da un fattore relativo alla forza. tutt’ora forte.I Pmolto erché vospiegato glprimi iamoupgrade mnell’articolo igliofatti rare proLo prsmorzamento io le vibraziondelle i? Come già vibrazioni nelle macchine utensili | Blog RWItalia le utensili vibrazioni nelle macchine utensili sono dovute principalmente a tre fattori: sulle macchine riguardavano Questo fenomeno, insieme agli urti, concorre al cattivo funzionamento ed al precoce soprattutto il rmateriale degli det-e iosrqaum oegutensili strtrasmissione utture, nonché all’inqilumotore inamenal to mandrino, acustico delle e quello delle di ilie bn ri td li alberm i ra oc tacnhtiin, e come che collega da taglio, la potenza e la velocità del dell’ambiente circostante. Anche la salute dell’uomo ne è influenzata negativamente, con passando dai giunti e dalle ruote di trasmissione; motore,conseguenze il numero di motori impiegati e sempre più oggetto di attenzione da parte dei responsabili preposti alla sicurezza. - difetti dimensionali di alcuni componenti che costituiscono gli azionamenti; l’automazione. Con queste modifiche è n inspiegato gaggio inell’articolo ntermittenteLo frasmorzamento l’utensile ed ildelle pezzo da lavorare. - ugià Come vibrazioni nelle macchine utensili | Blog RWstato possibile lavorare anche i materiali Italia le vibrazioni nelle macchine utensili sono dovute principalmente a tre fattori: più duri, diminuire i tempi di produzione e libri depiù glicomplesse. alberi rotanti, come quello di trasmissione che collega il motore al mandrino, - squisempre realizzare geometrie Le vibrazioni autoindotte e rigenerative passando dai giunti Tuttavia, per affinare ulteriormente le e dalle ruote di trasmissione; difeeventi ttiben dim e nsioche nali didelle alcuni componenti che costituiscono gli azionamenti; Tuttici-questi generano forze periodiche che vengono convertite in vibrazioni forzate, macchine, si accorse presto v i b r a z i o n i a u t o i n d o t t e chatter, che sono che raramente causano problemi, e , note anche come u n i n g a g g i o i n t e r m i t t e n t e fra l’utensile ed il pezzo da lavorare. fosse necessario indagare anche un aspetto uno dei limiti più importanti alla produttività dei processi di lavorazione. Già nel 1907 Taylor definì il Effetto delle vibrazioni autoindotte su di un componente sottoposto a tornitura discretamente complesso: le vibrazioni. chatter come “il problema più oscuro e delicato che si affronta nella lavorazione meccanica”. Esse si manifestano con l’aumento della velocità di lavorazione, parametro molto importante per Le vibrazioni ail urendimento toindotte e delle rigenemacchine rative 89 M &Adei | NOVEMBRE/DICEMBRE incrementare o durante il processo di finitura componenti; la2021 diretta conseguenza è la generazione asperità molto evidenti convertite di geometria brazioni forzsulla ate , Tutti questi eventi generano delle forze di periodiche che vengono in viparticolare

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IN FABBRICA problemi, e vibrazioni autoindotte, note anche come chatter, che sono uno dei limiti più importanti alla produttività dei processi di lavorazione. Già nel 1907 Taylor definì il chatter come “il problema più oscuro e delicato che si affronta nella lavorazione meccanica”. Esse si manifestano con l’aumento della velocità di lavorazione, parametro molto importante per incrementare il rendimento delle macchine o durante il processo di finitura dei componenti; la diretta conseguenza è la generazione di asperità molto evidenti di geometria particolare sulla superficie del componente, causandone spesso lo scarto. I modelli matematici di Arnold o di tipo B (ampiamente analizzati nell’articolo https:// blog.rw-italia.it/smorzamento-vibrazionimacchine-utensili) constatano che questo fenomeno dipenda dalla lunghezza e dalla profondità del taglio, dallo smorzamento dell’utensile e da un fattore relativo alla forza. Caso simile, forse ancora più interessante, è quello riguardante il chatter di tipo rigenerativo. Questo fenomeno fisico, come spiegato già nel 1958 da Tobias e Fishwick nel trattato sul “Theory of regenerative machine tool chatter”, si produce quando la superficie generata da un dente dell’utensile da taglio viene alterata da piccole vibrazioni, creando una ondulazione non prevista dal punto di vista statico. Il dente successivo subirà,

Giunto EK

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Gruppo giunti EK

nello stesso momento del precedente, le medesime vibrazioni più un’alterazione dovuta alla superficie ondulata lasciata dalla passata precedente, portando ad un incremento delle oscillazioni e generando così un processo instabile. Anche in questo caso per approfondire l’analisi matematica del fenomeno rimandiamo il lettore all’articolo precedentemente citato sullo smorzamento delle vibrazioni nelle macchine utensili in cui sono spiegati approfonditamente i modelli presenti in letteratura.

La precisione è un lavoro di squadra: esempi e soluzioni Uno dei fattori importanti per la comparsa del chatter rigenerativo è la flessibilità dinamica offerta dal sistema di lavorazione; ciò significa che la mancanza di rigidità di uno qualsiasi dei componenti di questo sistema, inclusi la struttura della macchina, il mandrino, l’utensile con il suo portautensili, le attrezzature di ancoraggio o il pezzo stesso, possono essere la causa della comparsa delle vibrazioni autorigenerative, come dimostrano i ricercatori Stepan, Munoa et. al. dell’University of Technology and Economics di Budapest nell’articolo Cylindrical milling tools: comparative real case study for process stability. Nell’articolo si spiega come gli sviluppatori di frese abbiano progettato e commercializzato molti utensili di fresatura di forma cilindrica non convenzionale (seghettati) basati sull’idea di distribuire in maniera casuale i ritardi temporali del processo di fresatura. In generale, questi strumenti prevengono la formazione del chatter ma, a causa della loro complessa struttura geometrica, è difficile fare una previsione affidabile sul miglioramento dei parametri chatterfree. Per superare queste difficoltà gli scienziati hanno applicato due metodi: la semi-discretizzazione e la soluzione multifrequenza, entrambi hanno fornito grafici di stabilità ragionevolmente identici. Il confronto tra tre diversi utensili di fresatura elicoidale di identica geometria


cilindrica ha dimostrato che l’utensile seghettato fornisce un miglioramento più significativo nella stabilità del taglio: sono stati aumentati sia i minimi dei lobi che il numero di zone stabili, mentre l’utensile ad angolo costante con elica non uniforme presentava solo un leggero aumento dei minimi dei lobi e restringeva le zone stabili rispetto a un utensile elicoidale convenzionale. L’analisi delle vibrazioni: dalla progettazione alla realizzazione Al momento della progettazione della macchina è possibile, anzi opportuno, intraprendere delle analisi preliminari al fine di verificare che le strutture siano sufficientemente rigide e che le vibrazioni non vadano ad inficiare la qualità delle lavorazioni. Per far ciò si ricorre sempre all’analisi modale combinata con il metodo degli elementi finiti; anziché seguire la geometria complessa del sistema, la si

discretizza in componenti piccolissimi e semplici, collegati gli uni agli altri dalle equazioni viste in precedenza, tramite i quali è possibile ottenere una stima degli autovettori dell’intera struttura e andare ad indagare le frequenze proprie del sistema complessivo. Oltre all’intervento sulle caratteristiche geometriche del sistema, è possibile diminuire ulteriormente le vibrazioni forzate, ricorrendo a soluzioni finalizzate alla riduzione dei giochi, dei disallineamenti o semplicemente tramite l’adozione di materiali ad alta capacità smorzante, come ad esempio la ghisa sferoidale nei basamenti delle macchine e gli elastomeri nei giunti meccanici. Una volta realizzate le macchine utensili si misura, tramite l’utilizzo di accelerometri disposti lungo tutta la struttura o di componenti sensorizzati, la risposta del sistema ad un’eccitazione nota, come ad Foto tratta dall’articolo “Cylindrical milling tools: Comparative real case study for process stability” di G. Stepan , J. Munoa, T. Insperger et al. dell’University of Technology and Economics di Budapest] I ricercatori tengono a precisare però che gli utensili dentati di questo tipo devono essere utilizzati solo per operazioni di sgrossatura, mentre gli utensili ad elica variabile ottimizzati possono fornire una stabilità significativamente migliore.

esempio le sollecitazioni generate dai motori o le forze scaturite dal contatto tra l’utensile ed il pezzo in lavorazione, determinando così un modello matematico in grado di confermare gli studi preliminari fatti e verificare l’assenza in esercizio di fenomeni di risonanza.

Il ruolo del fornitore di componenti Lo smorzamento delle vibrazioni nelle macchine utensili può trovare un valido supporto nei fornitori di componenti. È il caso di R+W, azienda leader nella produzione di giunti e alberi di trasmissione, in grado di mettere la sua esperienza a disposizione del progettista. Nel settore delle macchine utensili, R+W fornisce soluzioni specifiche per le esigenze di trasmissione e controllo della coppia. In questi campi i giunti più utilizzati sono i giunti a elastomero EK. Ideali per lo smorzamento delle vibrazioni, i giunti a elastomero EK offrono numerosi vantaggi: elevata rigidità torsionale, ottimo isolamento elettrico, gioco zero nella trasmissione della coppia e facilità di installazione. Perfetti per le macchine utensili, trovano impiego anche nelle macchine per imballaggio, sistemi di automazione, macchine per stampa e ingegneria meccanica generale. I giunti a elastomero EK sono disponibili in numerose versioni, a seconda dei requisiti tecnici dell’applicazione. La calibrazione dell’inserto in elastomero garantisce una trasmissione senza gioco e la perfetta adesione alle sedi dell’elastomero ricavate nei mozzi, garantendo un’elevata concentricità per un funzionamento preciso. La capacità di smorzamento dei giunti in elastomero può avere un effetto particolarmente positivo sulla durata delle apparecchiature adiacenti, soprattutto in caso di vibrazioni, carico d’urto e movimenti dinamici. La conducibilità elettrica è un’ulteriore caratteristica importante della speciale versione certificata ATEX, che consente la messa a terra di eventuali cariche elettrostatiche, eliminando quindi il potenziale scintillio e di conseguenza il potenziale innesco di esplosioni quando utilizzato in ambienti pericolosi.  Per informazioni sui giunti AIC rw-italia. info/aic-coupling/ M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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IN FABBRICA

UNA QUALITÀ “CRISTALLINA”

ISOCLIMA SCEGLIE GEFRAN PER LA GESTIONE DEI SUOI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI VETRATE AD ALTA TECNOLOGIA a cura della redazione

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soclima, azienda specilizzata nella progettazione e produzione di soluzioni in vetro personalizzate ad alte prestazioni, si affida a Gefran per il controllo e la termoregolazione dei suoi impianti per la lavorazione del vetro piano. Una collaborazione nata con la fornitura di componenti, consolidata nel tempo grazie all’esperienza e al know-how di Gefran Soluzioni nella progettazione e realizzazione di sistemi di automazione, quadri elettrici e software su misura, sia per nuovi impianti che per retrofit. Fondata nel 1977, Isoclima rappresenta l’eccellenza nello sviluppo di vetrate trasparenti tecnologicamente avanzate, che coniugano stile e design ad un’elevata resistenza balistica, grazie all’abbinamento vincente di vetro e policarbonato o altri prodotti acrilici. Diversi i settori applicativi: dall’automotive, con prodotti destinati alle supercar e veicoli militari, al ferroviario, fino al navale e all’aerospaziale, oltre che all’edilizia. Ricerca della perfezione e meticolosa cura per i dettagli sono alla base di una filosofia progettuale che si traduce nella capacità dell’Azienda di creare soluzioni personalizzate e certificate da Enti Terzi, in termini di performance meccaniche e balistiche, protezione solare e controllo energetico. “Il settore del vetro antiproiettile richiede il rispetto dei più rigorosi standard di qualità e sicurezza. Un requisito che si riflette anche nella scelta dei nostri fornitori”

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dichiara Luigi Rosina, Responsabile Ufficio Acquisti di Isoclima, che continua “In tal senso, Gefran si è rivelato il partner ideale, in quanto, oltre agli ottimi prodotti per il controllo di potenza, la divisione Soluzioni è stata in grado di tradurre in software le nostre esigenze, con elevata precisione e professionalità”. Tra le principali sfide vinte da Gefran Soluzioni figura la realizzazione degli schemi elettrici e del linguaggio di automazione per il retrofit di 4 autoclavi e il revamping di un forno a 21 moduli. Oltre all’obiettivo raggiunto di impianti user-friendly, l’utilizzo dei medesimi componenti e della stessa interfaccia per forni e autoclavi assicura un duplice vantaggio. Da un lato, l’intercambiabilità degli operatori, con una semplificazione anche in termini di formazione del personale. Dall’altro, una migliore flessibilità nella programmazione della produzione, grazie alla possibilità di ottenere identici risultati da forni di dimensioni diverse, senza cambiare la tipologia di “ricette”. L’ottimizzazione dei ricambi a scaffale rappresenta altresì un aspetto importante, con ricadute positive anche a livello manutentivo. Isoclima ha scelto la strumentazione Gefran anche per il suo più grande forno di piegatura per lastre fino a 10 metri. La gestione del processo di trattamento termico è affidata alla gamma GPC, la nuova generazione di power controller,

con funzionalità ancora più performanti in ottica Industria 4.0 e manutenzione predittiva. La serie, disponibile con taglie di corrente da 40A a 600A, è in grado di interagire con i più recenti protocolli di comunicazione e si distingue per le sue dimensioni, le più compatte sul mercato. Questi controllori di potenza, inoltre, saranno impiegati nell’impianto di tempra chimica più grande al mondo, per lastre da 10m, attualmente in fase di realizzazione. Infine, particolarmente apprezzati per diversi forni anche i GRS-H, i relè monofase a stato solido per il controllo delle resistenze elettriche. La gamma integra caratteristiche di diagnostica e un’uscita di allarme per sovratemperatura o carico interrotto: funzionalità disponibili per tutti i modelli, da 15A a 120A, a garanzia della massima efficienza produttiva. “Siamo molto soddisfatti della perfetta sintonia instaurata tra le nostre realtà” commenta Renzo Privitera, Direttore Vendite Italia Sensori e Componenti di Gefran, che continua “La profonda conoscenza dei processi e di costruzione dei forni stessi di Isoclima è stata indispensabile per intepretare correttamente le sue necessità, nello sviluppo delle soluzioni più idonee per elevare le performance degli impianti” e conclude “Un vero plus, grazie a cui la relazione cliente/fornitore evolve in un vero e proprio rapporto di partnership a lungo termine”. 


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who’s who] della meccanica e dell’automazione

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Il volto delle imprese


PRISMA WEERG

PEEK NUOVO MATERIALE IN ESCLUSIVA PER IL METAL REPLACEMENT 3D Dopo mesi di test, il team Ricerca e Sviluppo di Weerg - service di produzione che offre online lavorazioni CNC e stampa 3D in Italia e all’estero - ha rilasciato un nuovo esclusivo materiale dedicato all’additive manufacturing con tecnologia FDM. Si tratta di PEEK, polimero termoplastico organico dalle eccezionali proprietà meccaniche. Un plus che assicura prestazioni simili a quelle dell’alluminio, rendendolo perfetto per il metal replacement. Il PEEK è già online su weerg.com dove, grazie alla versatilità della fabbricazione additiva, è possibile ordinare stampe 3D dalle geometrie complesse con preventivo istantaneo e consegna anche in soli 3 giorni. Appartenente alla famiglia dei polieterchetoni, questo materiale è spesso denominato con l’appellativo di “re dei polimeri”, grazie alla sue performane uniche. È infatti contraddistinto da estrema leggerezza pur assicurando una resistenza alla trazione (UTS) fino a 89 Mpa. L’alta resistenza meccanica e la bassa densità lo rendono un candidato formidabile per sostituire le principali leghe metalliche non ferrose. Inoltre, il PEEK impiegato da Weerg è ignifugo (testato in classe UL94 V0) e resistente a sostanze come olii, grassi, idrocarburi, garantendo ottime prestazioni a livello termico. Sopporta infatti un uso continuativo a temperature fino a 145°C che raggiungono i 250°C, se trattato termicamente. Tra i plus anche la massima resistenza alle vibrazioni, anche intese, e il bassissimo assorbimento dell’umidità che ne ampliano ulteriormente i campi di impiego. Il PEEK testato e utilizzato da Weerg è allo stato amorfo, dal caratteristico colore ambrato, per assicurare maggiore duttilità e resistenza agli impatti. Le lavorazioni in PEEK prodotte da Weerg si prestano quindi all’utilizzo anche in condizioni gravose e in ambienti difficili come l’aerospazio, dove può essere impiegato per la fabbricazione di componenti strutturali, cover e isolamenti, oppure nel settore medicale, in quanto considerato biomateriale avanzato per la realizzazione di impianti e protesi. “Nell’ultimo anno il settore del 3D printing è cresciuto esponenzialmente, manifestando l’esigenza di materiali sempre più performanti”, spiega Matteo Rigamonti, 94

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fondatore di Weerg. “Per questo investiamo importanti risorse nella messa a punto di materiali dalle caratteristiche peculiari da utilizzare per specifiche applicazioni industriali, ampliando costantemente la nostra offerta”. La proposta di Weerg, basata sull’e-commerce puro, si distingue nel panorama internazionale per validità e completezza: qualità 100% made in Italy, preventivo istantaneo, prezzi competitivi e data di consegna certa. Il tutto garantito dall’eccellenza di un parco macchine di ultima generazione dotato delle migliori tecnologie. Il reparto 3D printing vanta infatti la più grande installazione europea di industrial printer HP Multi Jet Fusion 5210 di cui conta 12 unità, che si affiancano ad altrettante stampanti Stereolitografiche (MSLA +4KSPER) Lherr 4000 per le resine e 6 sistemi per l’additive manufacturing con tecnologia FDM. Per le lavorazioni CNC, Weerg dispone di 10 Hermle C42U a 5 assi in continuo suddivise in due batterie, ciascuna completamente automatizzata attraverso l’utilizzo di robot antropomorfi e stazioni di carico/scarico direttamente comunicanti col gestionale interno, oltre a 2 torni Mazak Integrex Multitasking i-200 totalmente automatizzati. Soluzioni all’avanguardia per ogni tipologia di lavorazione, in grado di assicurare un perfetto connubio tra automazione e processi in chiave Industry 4.0.


PHOENIX CONTACT

PREPARAZIONE EFFICIENTE DEI CONDUTTORI MEDIANTE IL SISTEMA DI ASSISTENZA OPERATORE Il sistema di assistenza all‘operatore clipx WIRE assist di Phoenix Contact è la soluzione per ridurre l’elevata percentuale di fasi di lavoro manuali nella costruzione di quadri elettrici. Il sistema supportato dal software guida l’utente attraverso il processo di preparazione semiautomatica dei conduttori e del cablaggio, controlla automaticamente i relativi dispositivi di uscita e fornisce le informazioni necessarie sulla base dei dati CAE. Il design modulare del piano di lavoro consente all’utente di ottenere la libertà di organizzare la propria postazione di lavoro come desiderato, insieme alla regolazione elettrica dell’altezza, offrendo un’ergonomia personalizzata nell’applicazione. Oltre alle distanze di presa ottimali, clipx WIRE assist, con la sua mobilità del sistema di assistenza, diminuisce anche le distanze da percorrere a piedi. In questo modo si riducono i tempi di lavorazione aumentando l’efficienza.

TURCK BANNER

I NUOVI SENSORI CAPACITIVI M8 E M12 CON IO-LINK I nuovi sensori compatti M8 e M12 di Turck Banner, con involucro in metallo e con un LED visibile a tutto tondo, rendono semplice il montaggio, il condition monitoring e i processi di apprendimento. I robusti dispositivi IO-Link con protezione IP67 sono compatti e offrono un uso versatile, in particolare per il rilevamento di oggetti in applicazioni di produzione manifatturiera, logistica o farmaceutiche. La loro funzione di apprendimento dinamico semplifica la configurazione durante tutto il corso del processo. I sensori possono così rilevare i valori estremi degli oggetti in transito sulle linee di trasporto e determinare autonomamente il punto di commutazione ideale. Una funzione contatore integrata consente l’implementazione di applicazioni di conteggio autonome senza la necessità di un PLC. I sensori forniscono una grande quantità di informazioni aggiuntive per i sistemi di condition monitoring per il monitoraggio degli stati della macchina: i valori di processo, le ore di funzionamento, la temperatura interna o massima effettiva, il numero di operazioni di commutazione o lo stato effettivo del dispositivo possono essere richiamati direttamente tramite l’interfaccia. I sensori IO-Link vengono messi in servizio con il consueto processo IO-Link. Il modo più semplice per farlo è con i master IO-Link di Turck Banner, che consentono l’accesso diretto a tutti i parametri tramite il loro server web. Gli utenti quindi non devono scaricare né un IODD né un interprete IODD come Pactware. M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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PRISMA PEPPERL+FUCHS

UN’UNICA PIATTAFORMA PER MOLTEPLICI ATTIVITÀ

I sensori di visione sono generalmente progettati per svolgere singoli e specifici compiti. Ecco la novità: la nuova serie di prodotti SmartRunner Explorer 3-D offre soluzioni ad alta precisione che possono essere utilizzate in un’ampia varietà di ambiti. Questa tecnologia consente l’acquisizione di una gamma di dati relativamente molto più ampia, aprendo nuove opportunità applicative. Le due versioni di questo prodotto — Stereo Vision e Time of Flight (ToF) — si basano sulla stessa piattaforma e utilizzano lo stesso contenitore, software utente omologato e output di dati. I costi di integrazione sono notevolmente ridotti. La versione Stereo Vision dispone di due telecamere ad alta risoluzione che producono un’immagine precisa della nuvola di punti 3D. Può essere utilizzata per verificare e contare oggetti definiti o rilevare il volume di masse amorfe. La versione ToF del sensore possiede una fotocamera con risoluzione VGA (640 x 480 px) e un’elevata frequenza di misurazione, pari a 30 Hz. È particolarmente adatta per applicazioni con un campo di misura più ampio, dove occorrono tempi di reazione brevi. Questi dati possono essere utilizzati per applicazioni come il controllo di sistemi di trasporto senza conducente.

IGUS

I RULLI ESENTI DA MANUTENZIONE VANNO AD AMPLIARE L’OFFERTA DELLO SHOP ONLINE IGUS Nella tecnologia alimentare, i rulli iglidur con durata d’esercizio calcolabile garantiscono la movimentazione pulita delle merci sui nastri di trasporto. Per permettere agli utenti di procurarsi questi rulli di guida ancora più rapidamente, igus li ha resi disponibili direttamente nello shop online. Tra i rullini in polimero ad alte prestazioni disponibili per l’acquisto nello shop online, ci sono anche quelli in materiale blu iglidur A250. Questo speciale polimero si contraddistingue per la sua resistenza all’usura a velocità elevate del nastro e soddisfa i severi requisiti di igiene del regolamento FDA e delle normative UE10/2011. 10 anni fa, per lo sviluppo dei suoi rullini igus puntava più che altro sulle esigenze in termini di durata d’esercizio, di usura e di resistenza agli agenti chimici dettate dal settore delle bevande. Oggi, oltre che sulle linee d’imbottigliamento, questi rullini vengono utilizzati anche negli impianti del settore alimentare e del packaging. Permettono di guidare i nastri trasportatori in modo sicuro, anche ad elevate velocità ed in spazi di installazione ridotti. In questo modo le merci vengono trasferite in modo sicuro da un nastro all’altro. In quegli ambiti, non solo i componenti devono soddisfare i crescenti requisiti di sicurezza dettati dalla produzione automatizzata, ma devono anche rispettare stringenti normative in termini di igiene e pulizia. Ecco perché igus ha sviluppato cinque materiali per rullini, adatti a diversi scenari di utilizzo. Uno dei cinque materiali iglidur per rullini è iglidur A250. Questo materiale soddisfa i requisiti di igiene molto severi del regolamento FDA e delle normative UE10/2011 ed è affidabile anche con le velocità elevate dei nastri.Tutti questi prodotti, però, hanno una cosa in comune: permettono all’utente di risparmiare sui costi, di ridurre la manutenzione e di aumentare la durata d’esercizio dell’impianto. Ora igus offre l’assortimento completo di rullini esenti da lubrificazione anche nel suo shop online. Per dimensioni speciali l’utente può ricorrere al servizio di lavorazione TriboCut CNC di igus, acquistare semilavorati oppure far realizzare dimensioni speciali mediante stampaggio a iniezione. Shop per rullini iglidur: https://www.igus.it/iglidur/knife-edge-rollers 96

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NSK

OTTENERE UN VANTAGGIO COMPETITIVO CON I CUSCINETTI RADIALI ORIENTABILI A RULLI TL I cuscinetti radiali orientabili a rulli Serie TL di NSK sono utilizzati in tutto il mondo in svariate applicazioni su macchine per la carta. Rispetto ai normali cuscinetti radiali orientabili a rulli con trattamento termico standard, questo prodotto avanzato è sempre più apprezzato per alcuni vantaggi specifici, in particolare la maggiore resistenza dell’anello interno, la durata più lunga e la stabilità dimensionale ad alte temperature di esercizio. I cuscinetti TL (acronimo per Tough e Long life) sono stati sviluppati originariamente per risolvere un problema specifico: le fratture dell’anello interno dei cuscinetti radiali orientabili a rulli con foro conico. Questo problema si può verificare su cilindri essiccatori (compresi i cilindri Monolucido) e calandre, dove il vapore surriscaldato è convogliato all’interno dell’albero cavo del cilindro dove è alloggiato il cuscinetto. Lo sbalzo termico conseguente aumenta l’accoppiamento con interferenza, provocando un drastico incremento della tensione circonferenziale sull’anello interno, che a sua volta aumenta il rischio di fratture. NSK sapeva che il segreto per offrire una soluzione di successo era sviluppare un cuscinetto che avesse una maggiore resistenza alla tensione circonferenziale. L’azienda si è quindi messa al lavoro per creare la specifica TL, utilizzando un acciaio con una formulazione cementata abbinata a uno speciale metodo di trattamento termico. Dal punto di vista metallurgico, le piste di rotolamento sono più dure rispetto al normale acciaio per cuscinetti, ma l’interno resta morbido. Questo contrasto garantisce la resistenza agli urti necessaria per evitare fratture, ma anche una durezza di superficie adeguata per cuscinetti di lunga durata.

GRUPPO BEAMIT

SVILUPPATO IL PROCESSO DI STAMPA PER LA SUPERLEGA A BASE DI NICHEL, RENÉ 80 RAM1 Le caratteristiche della lega stampata in 3D la rendono ideale per applicazioni nel settore Energy e nell’Aerospaziale. Le attività del Gruppo BEAMIT si sono spinte alla ricerca di nuove leghe utilizzabili nell’industria Energy e sono recentemente giunte al processo di stampa per il René 80 RAM1. I risultati sono stati talmente positivi che nel settore non si parla più solo di realizzare componenti per le applicazioni più moderne, ma anche di fornitura di componenti sostitutivi per sistemi già installati. Il René 80 fa parte della famiglia delle superleghe a base di Nichel, che registrano un punto di fusione piuttosto alto ed una buona resistenza ad ossidazione alle alte temperature, pertanto particolarmente adatte alle applicazioni nel settore Energy per turbine e valvole, ma anche per il settore Aerospaziale. In particolare, processato con tecnologie AM rispetto alle tecnologie tradizionali, il René 80 risulta tra le leghe più performanti anche a temperatura ambiente. Il primo passo per lo sviluppo del processo AM del René 80 è stata la lavorazione della lega: la composizione chimica delle polveri delle superleghe di Nichel risulta molto complessa e durante la fase di stampa molto spesso sorgono alcune criticità. La polvere è stata modificata da Elementum 3D attraverso la tecnologia proprietaria RAM. Una volta modificata la composizione chimica della lega, i tecnici del Gruppo BEAMIT hanno sviluppato e ottimizzato il processo LPBF per ottenere una buona densità e una microstruttura senza cricche. I trattamenti termici sono in questo caso una parte fondamentale per la resa della performance. È stata condotta una meticolosa ricerca per ottenere il trattamento più adatto eliminando anche le cricche sui componenti. Sono stati caratterizzati i parametri per il René 80 RAM1 trattato con HIPPing e HIP Quench e comparati con il René 80 as built. Attraverso il ciclo ottimizzato di HIP-Q è stato rilevato un aumento del 20% delle proprietà meccaniche rispetto alla “aged condition” del René 80 prodotto con tecnologie tradizionali. Inoltre, sono stati ottenuti allungamenti fino all’8%, con un incremento del 37% rispetto al processo di colata. M &A | NOVEMBRE/DICEMBRE 2021

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ABBIAMO PARLATO DI... Direttore Responsabile Giorgio Albonetti Publisher Marco Tenaglia Direttore tecnico Chiara Tagliaferri Redazione Cristina Gualdoni (Coordinatrice) cristina.gualdoni@quine.it Eleonora Panzeri redazione.ma@quine.it Hanno collaborato a questo numero Mattia Barattolo, Alberto Buffon, Fabio Chiavieri, Enrico Espinosa, Andrea Mazzoleni, Andrea Piccinini, Patrizia Ricci, Eleonora Segafredo, Daniele Spoladore. Realizzazione grafica Fabio Castiglioni Direzione pubblicità Luigi Mingacci dircom@quine.it Responsabile produzione Paolo Ficicchia Ufficio traffico Elena Genitoni | e.genitoni@lswr.it |Tel. 02 89293962 Direzione, Redazione Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 - Fax +39 02 72016740

ABB 34 AFIL 82 Balluff 72 Beckhoff 36 BIMU 24 CNR 78 COMAU 38 ComoNext 86 Elbo Controlli 10 Fanuc 73 Fasthink 42 Gefran 92 Gruppo BEAMIT 97 Hannover Messe 18 igus 50 igus 96 Interroll 44 LAPP 74 Lenze 64 Leuze 62 Messe Frankfurt 26 Mewa 22 MiR 52 Mitsubishi 20, 75 NSK 97 PEPPERL+FUCKS 96 Phoenix Contact 95 R+W 88 Roeq 46 Rollon 56 Schneider Electric 76 Sick 58 Siemens 8, 54, 77 Soraluce 8 Tork 12 Turck banner 48, 95 UR 60 Weerg 9, 94

Stampa Aziende Grafiche Printing srl ABBONAMENTI Tel. 02.88184.317 - Fax 02.9366.4151abbonamenti@lswr.it Costo copia singola: euro 2,30 (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) L’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Prezzo abbonamento annuo (9 fascicoli) in Italia euro 49,99, abbonamento Europa (9 fascicoli) euro 100,00. I numeri arretrati (seconda disponibilità) possono essere richiesti direttamente all’Editore, al doppio del prezzo di copertina. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato. L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. © 2017 QUINE S.r.l. via Spadolini, 7 - 20141 Milano m&a meccanica&automazione mensile (9 numeri annui) Registrazione del Tribunale di Milano n. 653 del 21.09.2005. Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su m&a meccanica &automazione sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. RESPONSABILE DATI PERSONALI QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740 Per i diritti di cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 196/03, è possibile consultare, modificare o cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti riconosciuti inviando una lettera raccomandata a: QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano

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INSERZIONISTI AMC 41 Biemh 7 DKC I cop DMG MORI 17 FARO 71 igexao 59 igus IV cop KUKA 13 MMC III cop Pilz 3 smc II cop Tork 23 UCIMU 30


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