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Il bombardamento strategico della Germania come guerra all’economia tedesca di Gregory Alegi1
I
l massiccio irrompere del più pesante dell’aria nelle operazioni militari, avvenuto nel corso della Prima guerra mondiale, aprì negli studi strategici il nuovo campo della teoria della “guerra aerea”. Giulio Douhet, Hugh Trenchard, “Billy” Mitchell e Alexander De Seversky, pur con una certa gamma di sfumature, i quattro fondatori della dottrina oggi nota come airpower (potere aereo) posero a fondamento della loro riflessione la possibilità di superare dall’aria lo stallo strategico che aveva caratterizzato i fronti terrestri, colpendo all’interno del territorio avversario e sfruttando la fragilità delle popolazioni civili.2 Questi assunti, applicati alla constatazione di come la staticità avesse reso il conflitto una guerra di logoramento, in cui il principale obiettivo nazionale diventava la produzione di enormi quantitativi di armamenti (in senso lato), spingevano a identificare gli obiettivi strategici nel potenziale industriale e nel morale delle popolazioni civili. L’argomentazione centrale, in parte alimentata dal desiderio d’indipendenza delle forze aeree da quelle di superficie ancorate a visioni ancora molto tradizionali della difesa nazionale, divenne presto quella di poter abbreviare e vincere un conflitto futuro disarmando il nemico non sul campo ma alla radice, distruggendone l’economia per la guerra e minandone la volontà di combattere o di sostenere gli enormi sacrifici che ciò collegati.3 La forza con la quale tale posizione fu propugnata porta ancora oggi molti a identificare, quasi istintivamente, il potere aereo con il bombardamento (oggi ridefinito “azione cinetica”) e qualsiasi attacco come “strategico” an-
1 LUISS, Roma / Accademia Aeronautica, Pozzuoli. 2 Per un’introduzione ai temi, pensieri e personaggi si può consultare Philip Meilinger (a cura di), The Paths of Heaven. The Evolution of Airpower Theory, Maxwell AFB, School of Advanced Airpower Studies, 1997. 3 Tra gli infiniti testi sul tema cfr il nostro «War in the Air: Visions of a Weapon Foretold», in Quaderno Sism 2016 Future Wars: Storia della distopia militare.