A. MECOZZI -Scritti scelti - Voi. Il (1945-1970)
sua fisionomia, non fJOsso110 essere definiti che in rapporto all'analogo ruolo da assegnare alle forze di superficie. In questo senso, gli scritti qui presentati vanno intesi anche come un invito a evitare storie parziali e di Forza Armata, che falsano le idee e sono tutto me110 che delle storie vere, dalle quali sia possibile trarre utili ammaestramenti.
Per ultimo, si deve sottolineare che i contra/Jposti concetti di De Seversky e 1\t1iksche toccano una problematica strategica tuttora di piena attualità, come dimostrano i conflitti dell'ultimo decennio del secolo XX.
UN'AUTENTICA GLORIA
Il lavoro si componeva di una parte prima dove si accennava alle cause del conflitto tra la Germania da un lato e la Francia dall'altro ; e si esponevano le preparazioni morale, inte llettuale e materia le dei presunti belligeranti. Si attribuiva alla Germania una conce:òone di guerra basata essenzialmente sulla potenza distruttiva dell'Aviazione, «l'id ea dì trasferi re la decisione d i una eventuale guerra avvenire nel campo aereo» e il concetto che nel campo terrestre «a parità di armamento poche forze sarebbero state in grado di equilibrare, trattenendole lungamente davanti a sé, forze di gran lunga maggiori» e che «si trattava di resistere sul la terra fino a quando non si fosse decisa la guerra nell'aria». Egli fingeva di attribuire al Capo del G.S.M. tedesco, tra l'altro, le seguenti convinzioni: «Limitando i compiti delle forze armate terrestri e marittime a quelli strettamente necessari perché possa esplicarsi la missione delle forze aeree, automaticamente ridurremmo le forze armate terrestri e marittime mettendoci in grado di accrescere contemporaneamente quelle aeree. Perché la decisione si verifichi nel più breve tempo è necessario che la nostra azione bellica venga diretta, con la massima intensità e con la massima violenza, contro i punti più sensibili e vulnerabili della nazione nemica. Lo scopo che deve prefiggersi la nostra azione aerea è quello di spezzare, il più rapidamente possibile, nel popolo avversario, la volontà di fare la guerra». li disegno operativo attribuito al G.S.M. tedesco era di gettare «l'Armata Aerea all'offesa, senza restrizioni, dei centri dem ografici più sensibili, più delicati e più vulnerabili del nemico, onde mettere rapidamente le popolazioni avversarie in condizioni intollerabili di vita, costringendole così a premere sui risf)ettivi Governi per indurli a de/Jorre le armi». Ma tale disegno aveva subìto attenuazioni perché non totalmente accettato dal Governo. Nella parte seconda il primo ordine di operazioni dell'ipotetico Capo del G.S.M. così cominciava: «L'ora X scoccherà alle 6 di questa m t1ttina. Sono certo che tutti compiranno il loro dovere e perciò al
È destino di noi italiani concepire le grandi idee e constatare che gli alt ri le applicano, magari a nostro danno. Non posso fare a meno di pensare a questo ogni volta che aprendo il gio rnale leggo delle migliaia di bombardieri che attaccano le grandi città della German ia e principalmente Berlino. Il compianto generale Giulio Douhec, un nome che tutti gli italia ni dovrebbero conoscere e certo tutti gli aviatori conoscono perché negli anni passati le auto rità aeronautiche p rovvidenzialm ente fece r o rista mpare le sue opere, può dirsi il creatore di queste grandi flotte anglo-americane. La sua dottrina ebbe una g rande eco in America, e parecchi suoi seguaci divulgarono le sue idee aggiornandole col progresso della tecnica; il più notevole di essi è il De Seversky. I lettori di questa Rivista Aeronautica ricorderanno che nel marzo 1930 il periodico ch e portava lo stesso nome pubblicò un lungo scritte del generale Douhet intitolat0 ,<La guerra nel 19 ... >> nel quale si narrava lo svolgimento dì un ipotetico conflitto prossimo futuro fra grandi Potenze. In una nota premessa al lavoro l'Autore confessava di essersi pentito d'aver accettato la proposta di scriverlo ed aggiungeva: «Non si trattava, in realtà, di arzigogolare uno stravagante romanzo d'appendice; si trattava d i scrivere qualche cosa di molto scrio, da pubblicarsi sopra una rivista militare dì primissimo ordine, per raggiungere, attraverso la irrealtà e violando il futuro, uno scopo pratico e presente». l noltrc avvertiva : ,,fotto ciò c he io riferisco come pensiero, idee, teorie, azioni, organizzazi oni, dati di fatto, ecc. relativi alle potenze ipoteticamente messe in giuoco non presen ta il più lontano fondamento di realtà; al riguardo io non conosco alcunché ed ho lavorato esc:lusivamente d'immaginazione per giu ngere a mettere di fronte due dive rse concezioni bel.liche ed a contrasto due diverse organizzazioni aeronautiche».
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(F. B.)