Parte I - Il primo dopoguerra e gli scritti sulla Rivista Aeronautica ([945 -1953)
- l'ordinamento e l'impiego rnilitari aeronautici o connessi all'aviazione; - problemi aeroportuali, edilizi, e quelli dei servizi militari ed aeronautici; - la storia militare ed aeronautica, sotnattutto moderna e specialmente contemporanea. Siccome la realtà della situazione italiana è ineluttabile, la Rivista Aeronautica, se si rivolgesse soltanto a coloro che furono Aviatori, a coloro che lo sono, e a coloro che lo saranno, rischierebbe che tra qualche tempo il suo pubblico, anziché accresciuto risultasse diminuito; e ciò perché gli aviatori nuovi saranno (forse e purtroppo, non ostante tutto) in numero minore di quelli che, per tepidezza di cuore o per inerzia d'intelletto, si disinteresseranno man mano dell'A viazione. Tale amara previsione ci indurrà a concedere congruo spazio per interessare fin d'ora una cerchia di lettori più vasta di quella degli Aviatori in atto o in quiescenza; per creare cioè, con l'attrattiva d'argo menti d'amf)iezza maggiore di quella meramente aviatoria, una schiera d'aviatori in potenza, semente dell'avvenire. D'altronde la cultura aeronautica non è fatta soltanto d'argomenti strettamente aviatori; infatti non è aviatore militare degno di tal nome chi non si aggiorni ampiamente sui problemi dell'esercito e della marina; e l'aviatore civile, comunque svolga attività nel traffico aereo mercantile, deve corredarsi di cognizioni non anguste su questioni di geografia economica e commerciale per tutto il globo; ad entrambi s'impone la necessità di formarsi una coscienza ed una conoscenza politiche nazionali e segnatamente internazionali. Il proposito di proiettare i 1,ropri sforzi verso l'avvenire non impedirà tuttavia alla Rivista Aeronautica di promuovere e pubblicare anche i lavori che analizzino gli eventi trascorsi, l'opera compiuta, i frutti raccolti... e quelli perduti: che la storia non ammaestri è convinzione soltanto di chi vuole essere cieco e sordo agli ammaestramenti suoi. Documentazione la più amfJÌa e sistematica sulle caratteristiche delle macchine, dati biografici ed emerografici i più aggiornati e completi, notizie biografiche sulle personalità aeronautiche, e monografiche sugli organismi industriali e di traffico aereo d'ogni Paese, sono nel programma della Rivista, la cui attuazione, se attualmente è vincolata a particolari difficoltà contingenti, si concreterà ed espanderà al più presto con l'annodarsi dei rapporti nazionali e internazionali già alacremente promossi.
La Rivista Aeronautica è aperta a qualunque collaboratore di buona fede e di buona volontà; essa non pone, alla libertà di idee, delle opinioni, e della loro espressione, altri limiti che quelli della serietà e del civile rispetto alle persone ed alle idee ed opinioni altrui. Siccome i concetti espressi impo,,tano assai più delle persone che li esprimono, la Direzione della Rivista consente a tmbblicare anche lavori firmati con pseudonimi, riservando a se stessa esclusivamente la cognizione della identità degli Autori. In ogni caso, e salvo esplicito avviso, essa non associa la propria opinione a quella dei singoli Autori. I lavori pubblicati saranno compensati.
La «Rivista Aeronautica» si propone d'uscire ogni mese affinché il suo contenuto sia sempre fresco e palpitante delle esigenze attuali; però 1,er un primo tempo i numeri d'ogni trimestre saranno riuniti in un fascicolo solo, potendosi in tal modo meglio superare le comprensibili difficoltà d'avviamento redazionale ed editoriale.
LUIGI GASPAROTTO Ministro per />Aeronautica
PER ~ITALIA SENZA ALI L'Aviazione militare italiana è nata nei cieli de l Pasubio, dell'Isonzo, del Piave, del l'Adriatico in aperta lotta contro la coalizione austro-tedesca. L'Aviazione civile italiana è nata nei primi esperimenti di <<posta aerea» del dopoguerra fra le più distanziate città della Penisola e della Sicilia, fra la Metropoli e le sponde di Libia, fra essa e le Capitali alleate, e nel tentativo riuscito di allacciare Roma con l'estremo oriente. La tecnica aviatoria italiana s'è affermata nei cantieri che dettero ali e motori ai combattenti dell'ultima guerra per la indipendenza, agli audaci delle prime pacifiche trasvola te, ai vittoriosi nelle postbelliche competizioni sportive di velocità che misero a confronto le più progredite nazioni del mondo. Da quelle prime prove sono trascorsi trent'anni, durante i quali il valore professionale dei piloti italiani, dei costruttori italiani, di tutti gli altri aviatori italiani
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