Che cosa mi ha spinto a scrivere alcune riflessioni sul Natale, che è un mistero ineffabile? Con quale competenza oso cimentarmi in un tal lavoro? Qualcuno dirà che occorre essere esperti in teologia o in qualche altro campo specifico del sapere ecclesiastico. È certamente augurabile, ma non è il mio caso. Sono un semplice sacerdote, anziano senza specifiche competenze teologiche. Però ho vissuto i miei tanti, tanti anni di ministero sacerdotale con l’impegno di essere… “sacerdote”, cioè con il desiderio vivo di essere a servizio del popolo di Dio per quanto riguarda i rapporti con Dio. Così presenta il sacerdote la lettera agli ebrei: «Ex hominibus assumptus, pro hominibus costituitur in iis quae sunt ad Deum…». È un latino facile: il sacerdote è scelto tra gli uomini (quindi è anche lui un uomo come gli altri) e ha il compito di curare i rapporti del popolo di Dio per quanto riguarda i rapporti con Dio stesso.